Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 28-05-2010 12.21.49

Ormai mi sentivo umanamente inerme, ma le percezioni erano rimaste intatte......sentivo nell'aria forze negative, non c'era niente di buono.....una Donna aveva parlato e nell'udirla qualcosa scatto' in me, mi sollevai lentamente e la vidi aveva un bimbo tra le braccia....erano difronte a Polgara.......Quando una voce roca e cavernosa usci' da quel fagotto che era tra le braccia della Donna......." Le paure....le paure di Polgara " era questo che voleva il Demone......Colpire la sua anima......mi trascinai e rimasi vicina al cane......poco potevo fare anzi nulla, anche se era mia Sorella, lei sola poteva annientare quel Demone......quella era la sua prova, non la mia.......
Polgara, in questo sei sempre stata piu' saggia di me, e so che in te vivono solo certezze, tutto cio' che proviamo e sentiamo....appartengono a noi e solo a noi......nessuno potra' chiederti se sei sicura dei sentimenti di un'altra persona.......perche' l'unica cosa di cui devi essere sicura sono i tuoi sentimenti, l'equilibrio e' dentro di te e l' Armonia ti ha sempre accompagnata...........ho fiducia in te e so' che ne' uscirai vittoriosa...........
Rimasi ad aspettare......e la mia mente ando' ai giorni sereni, quando si faceva scuola..di Magia eravamo tutte maghe sin dalla nascita, ma eravamo costrette a lunghe ed estenuanti lezioni e molte cose... che ci venivano dette sembravano quasi impossibili...quasi un gioco........ora la vita ci dimostrava come le verita' si dimostrino a noi in tutta la loro interezza........Guardai la mia ferita......e pensai che rimarginarla sarebbe stato impossibile alcune cicatrici non si rimarginano mai

Guisgard 28-05-2010 14.35.25

Il fanciullo, quasi per magia, mutò sensibilmente i propri lineamenti.
Da ragazzino assunse quasi l'immagine di un fresco e luminoso adolescente, proprio sotto gli occhi di Talia.
"Quel castello ha rinnegato non solo me ma anche ciò che di più naturale esiste al mondo... sacrificarsi per amore non è mai vano... e tu sarai ricompensata... uno dei miei cavalieri sta per giungere a quell'infelice castello... ci sarà scempio, affanno, morte e lutto. Non sarà risparmiato nessuno... nemmeno i bambini... tranne colui che hai amato... purchè tu resti qui con me per sempre..."



Nella selva intanto, Elisabeth assisteva a ciò che stava accadendo.
Ad un tratto vide qualcosa.
Un'ombra, un'immagine indefinita.
"L'infelicità... la paura... l'avvilirsi..." cominciò a dire ad Elisabeth "... sono demoni che tormentano chiunque... tu hai la forza per scacciarli, Elisabeth... trova la forza dentro di te... dal tuo cuore..."
Nel frattempo, il demone, fuoriuscito dall'oscurità della notte, dove le tentazioni sono forti e le illusioni quasi impenetrabili, sorrideva beffardo mentre cercava di terrorizzare Polgara.
Tutto ciò mentre nell'aria si diffondeva lento un sinistro eco di morte, come se conducesse con se i lamenti ed i tormenti dell'Oltretomba.

lady rainbow 28-05-2010 14.52.35

"Ci verrò con piacere" sorrisi alla mia compagna..."non vorrei rinunciare alla vostra amicizia per nulla al mondo"..intanto il castello dinanzi a noi si ergeva imponente..un altro capitolo della nostra avventura iniziava...presi per prima la parola e alla guardia risposi con decisione:"Il mio nome è Lady Rainbow e coloro che sono qui sono miei amici...fateci entrare di grazia,abbiamo una missione da compiere.."non sapevo se la guardia mi avrebbe fatto altre domande..d'altronde anche se ero nata e cresciuta in quel castello nessuno conosceva il mio volto...di me si conosceva solo il nome e la fama...rimasi ad attendere la risposta...

Talia 28-05-2010 16.13.50

Per sempre… mi mancò l’aria a quelle parole!
Non vi era più un bambino di fronte a me adesso ma uno splendido giovane, la prodigiosa trasformazione - che in un altro momento probabilmente mi avrebbe profondamente impressionata - non ebbe tuttavia su di me alcun effetto, poiché erano state le sue parole a canalizzare tutta la mia attenzione.
In un attimo tutto ciò che amavo mi passò davanti agli occhi… Ermaus, il mio caro zio che forse non avrei più visto, Ermaus, il buon abate che in quel momento mi stava attendendo fiducioso nella sua stanza, Ermaus, il palazzo in cui ero cresciuta, Ermaus, la mia buona balia, Ermaus, le mie dame, Ermaus, tutti i miei sogni, Ermaus, il matrimonio a cui ero destinata - privo di amore forse, ma al quale comunque mi ero piegata e per il quale avevo impegnato la mia parola con mio zio -, Ermaus…
A tutto ciò avrei dovuto rinunciare!
Indubbiamente una pena dolce era il restare per sempre con Amore, ma pur sempre uno scotto.
Eppure non vi poteva esser salvezza senza un sacrificio…
‘scempio, affanno, morte e lutto…’ aveva detto Amore… non potevo permettere che quello fosse il destino del mio adorato Cavaliere!
Sospirai profondamente: “E sia!” dissi, con quel poco di determinazione che mi era rimasta “Risparmia la vita di Ermaus, donagli di nuovo la gioia di vivere e io resterò per sempre al tuo servizio!”
In fretta abbassai gli occhi sul pavimento: non era giusto che mi vedesse piangere, in fondo lui mi stava aiutando…

Hastatus77 29-05-2010 10.14.25

"Siamo una parte del gruppo che lord Cembelus ha inviato contro i tre cavalieri... fateci entrare. Dobbiamo conferire con il vostro signore."

elisabeth 30-05-2010 22.49.03

Polgara aveva iniziato la sua lotta, il demone aveva iniziato a infliggerle i suoi tormenti.......un'ombra si frappose tra me e loro, e le sue parole mi giunsero chiare alla mente, la paura.....la paura racchiude tutte quelle ansie che ci attanagliano il cuore prima di ogni decisione....di ogni prova. Io ne avevo la forza....il mio cuore aveva la forza necessaria, per spazzare tutto questo.......dovevo crederci...
Intanto Madre Morte era li'......la potevo sentire e con lei si era portata i lamenti di coloro che non trovavano pace.
Le tenebre, Polgara aveva bisogno di Luce.........mi alzai da terra ....e con un lieve schiocco delle dita .......eccole...una nuvola di lucciole illuminarono......il luogo dove ci trovavamo....la luce contrasta le tenebre e ora Polgara, pensa sorella mia....." Cosa uccideno le nostre paure.......i sentimenti , i forti sentimenti annientano le paure........tu hai conosciuto l'Amore vero.....i sentimenti piu' puri, la tua anima e' piena di luce, perche' essa ha la conoscenza.........un dono ti faccio, ti dono il mio cuore.....lui aiutera' il tuo, gli dara' la forza che gli manca.........me lo renderai , quando tutto sara' finito so' che me lo renderai...>>......Madre Morte mi attendeva, mi rifugiai tra le sue braccia.......erano fredde, fredde come il sonno che mi avvolse.........ora ero sicura Madre Morte aveva donato a Polgara il mio cuore......." Ora Polgara ......aspetto te per tornare a vivere"

Guisgard 31-05-2010 01.45.18

La guardia ascoltò con attenzione le parole di Hastatus e Raimbow.
Passarono alcuni istanti ed una figura si affacciò dalla torre più alta del castello.
Era la bellissima Heylde.
"Guardie..." disse con il suo solito tono altero e superbo "... abbassate il ponte e fateli entrare."
Attese poi l'eroica compagnia nel grande cortile.
"Bentornati..." disse "... abbiate la compiacenza di seguirmi."
Li condusse così nel grande salone, dove era ad attenderli lord Cembelus e suo figlio Ermaus.
"Ebbene, amici miei..." cominciò a dire il signore del Doloroso Amore "... quali nuove recate con voi? Ci avete liberato dai tre terribili cavalieri?"



Intanto, nella grotta incantata di Messer Amore, Talia in austere lacrime accettava il suo destino.
"E sia." Cominciò a dire il bellissimo giovane alla suora ed al nano. "E' deciso! Da oggi questa dolce fanciulla sarà per sempre mia ospite. Per lei organizzeremo il Torneo dell'Amore Ritrovato ed i migliori cavalieri si batteranno per rendere omaggio alla sua bellezza."
Chiamò poi a sè il nano ed aggiunse:
"Voglio che sia tu, mio fedele servitore, ad organizzare il torneo. Voglio che cominci domani stesso!"
"Sarà fatto come voi desiderate, padrone." Rispose il nano con un inchino.
I due allora uscirono dalla grotta, lasciando Talia alle devote cure della suora.



Nel frattempo, nella selva, Elisabeth aveva fatto un grande dono a Polgara.
Ora tutto dipendeva dalla giovane maga dell'est: la sua salvezza e quella di Elisabeth...

Guisgard 31-05-2010 03.08.42

Guisgard era davanti a quella misteriosa donna.
"Ascolta..." disse lei "... ascolta i tre cavalieri e svela le loro identità..."

Allora, il primo fra i tre si fece avanti e disse:

"Mio padre fu vassallo del mio re e signore
ed io ne divenni l'alfiere, il braccio e il cuore!
Ma il mio battè più forte per la sua bella sposa,
lasciandomi solo il dono per chi ama e tutto osa!"

Poi, avanzò di un passo anche il secondo tra loro e disse:

"Fui da una sensuale magia rapito ed estasiato
e dall'abile maga reso come schiavo e incantato!
Ma accorse in mio aiuto la Divina Fede e solo quella,
facendomi vincere i mori ed il cuore della maga bella!"

Infine si fece avanti il terzo di quei cavalieri e disse:

"Fui marito appassionato e follemente innamorato,
ma per tale amor la cavalleria avevo ormai bannato!
Ma quella donna che Iddio mi donò come bella consorte,
mi diede la forza per vincere la temibile Gioia della Corte!"

Guisgard, dopo aver ascoltato attentamente le parole dei tre cavalieri, cominciò a dire:
"Il primo fra essi è anche il Primo fra tutti i cavalieri... è senza dubbio Lancillotto del Lago!"
Guardò poi il secondo ed aggiunse:
"Questi per portamento e dignità è sicuramente il campione della Cristianità e liberatore di Gerusalemme... è Rinaldo d'Este!"
Ed infine, fissando il terzo, concluse:
"Ed il terzo non ho dubbio alcuno a riconoscerlo per colui che seppe unire l'alto valore cavalleresco e l'ideale amoroso più puro, quello matrimoniale... egli è Erec della Tavola Rotonda!"
"Eccellente!" Disse la donna con un sorriso compiaciuto. "Hai riconosciuto questi tre grandi cavalieri. I miei complimenti, cavaliere."
"Ed ora, oracolo, cosa devo fare per salvare la mia amata?" Chiese Guisgard.
"E' presto detto..." rispose la donna "... sta per svolgersi un gran torneo... è detto il Torneo dell'Amore Ritrovato... mostra valore, generosità ed altruismo... mostra tutto ciò e troverai ciò che cerchi."

cavaliere25 31-05-2010 12.59.05

Risposi a lord Cembelus abbiamo sconfitto i due cavalieri il rosso e il verde ma pultroppo non abbiamo trovato il cavaliere bianco abbiamo trovato la sua armatura ma del cavaliere nessuna traccia

Hastatus77 31-05-2010 18.39.17

Per fare quello che avevamo promesso al nano del cavaliere bianco, avevamo bisogno che lord Cembelus ed i suoi famigliari si fidassero di noi, quindi mentre pensavo alle prossime mosse, risposi, senza mentire:
"Milord, da queste avventure, è forse mai tornato qualcuno vivo? Quindi tirate le vostre conclusioni... intanto vi chiedo, degli altri cavalieri che sono arrivati al castello assieme a me, è già tornato qualcuno oppure siamo i primi."
Dicendo ciò, speravo che lord Cembelus non avesse ascoltate le parole di cavaliere25.

Talia 31-05-2010 19.43.24

E così sarebbe stato organizzato un torneo in mio onore… pensai che la Sorte dovesse avere davvero un discutibile senso dell’ironia! Come poteva concedermi una simile dignità, probabilmente il sogno magico di qualsiasi fanciulla, proprio in un momento in cui mi sentivo così poco incline ai festeggiamenti e in cui mi sembrava che tutto mi fosse scivolato via dalle mani?
Spostai distrattamente lo sguardo sulla suora che era rimasta con me e un pensiero mi attraversò la mente, un pensiero che avevo in qualche modo represso, presa com’ero dalle preoccupazioni per Ermaus.
“Credete che Amore dicesse sul serio riguardo alla distruzione del Castello?” chiesi lentamente, mentre un nodo mi serrava la gola “Credete davvero che non ci sarà pietà neanche per i bambini e per gli innocenti?”

polgara 31-05-2010 23.22.31

Una volta un vecchio maestro mi insegnò che è la paura il sentimento opposto all'Amore e non l'odio come molti pensano. Perchè la paura chiude dove l'Amore apre.

"Il tuo animo è malato quanto il tuo corpo!" tuonai "ma io sono qui, è giunto il momento del confronto e non mi tirerò indietro!"
In quel momento percepii il calore e la luce provenienti dal dono di Elisabetth. Non potevo errare, avevo dalla mia i doni delle virtù più potenti. Avevo l'Amore puro di un uomo, il cuore di una sorella e la protezione di un anima pura come quella del cane bianco che era corso in mio aiuto.
Ora ce la potevo fare.

Purezza, candore, onestà e valore. Virtù provenienti dal cuore.
Invoco voi, Amore, con totale umiltà, che tutto alla Verità. La sola e l'unica realtà.
Dea e Dio, unicità ed essenza, ascolta le preghiere di questa tua figlia. Proteggi e allontana colui che vuole separare, che vuole togliere il dono del divino.
Che tutto possa scorrere in eterno nella luce dell'Amore giusto.
A lui mi dono, di lui mi ergo in difesa, per lui io esisto, con lui combatto.
Sic est.

Dopo aver proclamato le parole sacre di uno dei più antichi rituali, mi concentrai profondamente.
Guisgard..amore...elisabeth...sorella...
L'energia si stava condensando nelle mie mani, sempre di più, sempre di più.
Grazie al dono di Elisabeth ed all'Amore mio e di Guisgard era molto potente...ecco la sfera era pronta per essere scagliata.

Guisgard 01-06-2010 00.59.18

Il Castello del Doloroso Amore.
Per un misterioso volere della sorte la compagnia era di nuovo giunta in quel luogo.
Cembelus restò colpito dal vederli al suo cospetto.
"Lo scudiero che è con voi non è stato chiaro..." disse rivolto a Hastatus "... rispondetemi quindi voi, milord... siete davvero riusciti a sconfiggere i tre temibili cavalieri? Se così fosse, allora nessuno vi è pari! Ci avete liberato da quel tormento! Dobbiamo festeggiare!"
Ermaus ascoltò in sielenzio è poi intervenne:
"Nessun altro, oltre a voi 5, è tornato al castello. Ma ditemi... anche una ragazza raggiunse quella selva... lady Talia... sapete dove si trova ora? E se sta bene?"
Ma proprio in quel momento giunse Heylde.
"Parlate da prode, sir Hastatus..." cominciò a dire "... ma non recate con voi alcuna prova... come potete dimostrarci di aver vinto i tre cavalieri?"



Nella grotta intanto, Talia aveva il cuore colmo di timori e penosi pensieri.
La suore l'accarezzò e le sorrise.
"Milady..." disse "... in quel castello la follia ha dominato su ogni cosa... ed ora la collera del mio signore reclamerà le responsabilità dei colpevoli... ciò che posso dirvi è solo questo... colui che amate verrà risparmiato grazie al vostro sacrificio."
Le offrì poi una tisana calda e profumata.
"Ora riposatevi e non permetette che la paura e la tristezza sciupino la vostra bellezza. Domani i migliori cavalieri si batteranno per voi... e sarete la degna matrina del torneo."

Guisgard 01-06-2010 01.35.01

A quelle sacre parole di Polgara, una fitta nebbia scese sulla selva.
Un manto, come un etereo alone, avvolse così ogni cosa, lasciando trasparire solamente i contorni sfumati di un mondo a cavallo tra il sogno e l'illusione.
Polgara si ritrovò così da sola in mezzo ad una natura che sembrava anonima e vuota di ogni vitalità.
Ad un tratto le si avvicinò un giovane dotato di un fascino quasi inumano.
Era vestito in modo sfarzoso ed era elegante e gradevole nella persona.
"Cosa cerchi, Polgara?" Disse con una voce delicatissima. "Questa selva è come la vita... in sè è rigogliosa, lussureggiante, ricca di fiori e di frutti... ma basta che giunga la notte e che cali la nebbia... e tutto assume un'immagine spettrale..."
Fissò la bella ragazza ed aggiunse:
"La debolezza degli uomini è quella di mettere il proprio destino nelle mani di un altro... e con esso tutti i propri sogni... ma basta poi che quel qualcuno ci tradisca e ci abbandoni per rendere ogni cosa infinitamente triste ed intrisa di un dolore senza fine..."
Offrì allora la sua mano alla ragazza e concluse:
"Non attendere oltre... colui che aspetti non è diverso da tutti gli altri... non verrà e tu sarai di nuovo triste e sola... non curarti quindi più di queste cose... balla con me... io sono un grande ed amato ballerino... il mio cuore è ambito da molte donne e da molti uomini... e se tu ballerai con me io ti condurrò lontano da qui, in un luogo dove non ci saranno più lamenti, affanni e sofferenze, ma solo gioie... Polgara, ti prego... balla con me..."



Elisabeth nel frattempo era in un luogo indefinito, simile ad un limbo.
Vagava come senza meta in uno scenario che ricordava vagamente la selva.
Sentiva freddo ma aveva indosso solo una clamide bianca ed era a piedi nudi.
Avvertiva il senso di fame ma i frutti sui rami erano posti troppo in alto per essere colti.
Ad un tratto le si avvicinarono due figure, un ragazzo ed un vecchio.
"Io sono il tempo degli uomini" disse il ragazzo "e li accompagno ogni giorno... indico loro l'età della nascita, della crescita e della morte. Sono per tutti gli uomini un inseparabile compagno."
"Stolto, tu non indichi nulla, invece!" Tuonò il vecchio. "Sei fittizio, creato dall'uomo per misurare il corso di un vita in realtà già scritta e decisa altrove!"
Poi fissò Elisabeth ed aggiunse:
"Io sono il Tempo assoluto ed ho l'immagine e le sembienze dello scorrere dell'intero Creato. Io in questa selva sono un re... solo a me infatti, fra tutti, sono stati rivelati i segreti di Amore. Perchè solo il Tempo assoluto conosce il valore dell'amore vero.
Perchè tu sai che Amore non ha tempo, non ha età e non conosce compromesso. Amore è un segreto antico, celato nel cuore di ogni uomo e di ogni donna."

Guisgard 01-06-2010 02.18.17

Guisgard, dopo aver ascoltato le parole dell'oracolo, ritornò verso il centro della selva.
Ripensava a quel torneo e su come avrebbe dovuto comportarsi.
Ad un tratto incontrò qualcuno.
Era un fancuillo smilzo e vestito in maniera singolare.
Aveva con se una cetra e canticchiava di continuo.
"Ehi, menestrello..." lo chiamò Guisgard "... sai dove si terrà un torneo detto dell'Amore Ritrovato?"
"Certo, sicuro, mio gran signore!
Vi dominano periglio ed onore!" Rispose il menestrello.
"Per quando è fissato l'inizio? Chiese Guisgard.
"Domani si dice comincerà l'attesa giostra
ed i più grandi eroi faranno bella mostra!"
"Accompagnami, menestrello!" Disse Giusgard lanciandogli una moneta.
"Nobile signore, da oggi io ti seguirò in ogni posto,
senza paura, contro ogni nemico a qualsiasi costo!"
Il menestrello guidò così Guisgard fino ad un grande palco, a pochi passi da una bella e luminosa grotta scavata nella nuda roccia.
"Qui, mio signore, si terrà l'ambito evento,
dove le armi voleranno in cielo come vento!"
"Cosa sono tutti quegli scudi appesi agli alberi?" Chiese Guisgard.
"Sono gli emblemi di ogni partecipante.
Appendi anche il tuo e sii degno sfidante!"
"Cos'ha di tanto ambito questo evento?" Chiese Guisgard.
"Che il vincitore potrà chiedere qualsiasi cosa!
Quindi, dimostra il tuo valore, combatti e osa!"

Talia 01-06-2010 09.51.40

"Ma c'è anche il mio confessore in quel Castello..." cercai di protestare "L'abate è un buon uomo e..."
Le parole della suora mi interruppero, il suo sorriso era fiducioso e rincuorante.
Meccanicamente presi la tisana che mi mise tra le mani e ne bevvi un sorso, era calda e dolce... improvvisamente una strana sensazione si impadronì di me, la testa mi si fece pesante, la braccia deboli e, prima di riuscire a rendermene conto, caddi in un sonno profondo e ristoratore.

polgara 01-06-2010 16.45.51

Guardai quell'uomo dal bell'aspetto ed udii le sue parole. Dal profondo dell'anima esplosi in una sonora risata, non riuscivo a fermarmi: "Scusate messere non vorrei sembrarvi irriverente, ma non riesco proprio a smettere di ridere!"
Poi dopo poco cercai di tranquillizzarmi, respirai a fondo e sorridendogli continuai: "Ascoltatemi bene, io so che lui tornerà, non so quando ma so che tornerà da me. Io ho assoluta fiducia in lui! Sbagliate messere, il vero Amore non nasce dal soddisfacimento dei propri bisogni, quello è effimero e non appena il bisogno è riempito, il mendace amore è fuggito. Amore è un profondo ed esistenziale riconoscersi e riunirsi là dove un tempo è stato separato. L'amore vero non possiede, ama soltanto.
Mi spiace non posso ballare con voi, il mio Amore ne soffrirebbe e non lo vorrei..perchè io so che lui mi può sentire ovunque sono ed ovunque è!
Ed ora perdonatemi, toglietevi dalla mia traiettoria, perchè in questa densa nebbia c'è bisogno di un po' di luce!"
Presi la sfera di energia che fluttuava sopra di me e la scaraventai verso il terreno...un'immensa e confortante calda luce si diffuse ovunque...

elisabeth 01-06-2010 18.09.42

Che strano senso di vuoto che provavo, l'aria sembrava ferma ma non sembrava malsana.....avevo freddo e fame, alberi carichi di frutti...che delizia, cercai di allungarmi piu' che potevo ma nulla da fare erano troppo alti per me, che frustrazione.....sentivo il gusto della polpa e il succo fresco scivolare in gola...... incominciai a sfregarmi le braccia, dovevo scaldarmi.
Giravo senza meta, quando un giovane ed un'aziano, mi avvicinarono.
Il giovane era il Tempo umano, con le umane cadenze....l'anziano....era il Tempo Divino era il re di quel luogo il detentore del piu' antico dei segreti.
Lo ascoltai, lo guardai in volto mentre lui scrutava il mio....<<Scusate dove mi trovo e' cosi' strano questo posto e non mi ricordo neanche di aver percorso alcuna via per arrivare qui, dite di essere il Re di questa Selva e siete il Tempo, e' strano che proprio io mi trovi al vostro cospetto, l' Amore che tutto muove, da lui prende forma la vita di ognuno di noi, e' vero l' Amore e' una melodia antica, e' un'arpa dalle cui note scaturisce la musica che lega la vita di ognni essere umano, l'invidia degli Dei.Tempo ditemi....qual'e' l'amore vero....l' Agape o l' Anteros, amare e non ricevere o amare ed essere riamati ?...ditemi Tempo....quali sono i segreti dell' Amore ......l'Amore ti fa' credere, ti rende fiducioso.....si da' la propria vita per la persona che si ama.....e poi il segreto qual'e' ? C'e' chi ci parla di Amore e lo lo fa' a cuor leggero perche' l'Amore ragala l'armonia del parlato e la grazia dello scritto,ma poi come per incanto il cantore devoto al Sacro Amore trova un'altro cuore a cui porgere le sue attenzioni....e nel frattempo la sfortunata prende il suo cuore e lo getta alle ortiche perche' non possa ascoltarlo piu'...Voi solo in quanto Tempo potete comprendere il grande dolore di coloro che si sono fatti ingannare da Amore...Eppure io so che Amare non pone condizioni...Amare non e' mai fine a se stesso si trasforma ma non muta e' Alchimia pura.....E adesso di una cosa sola vi prego ho freddo e fame, non potro' ripagarvi, ma se vi serve una Maga senza cuore.....chiedete pure..>>.....Pensai cosi' a Polgara, spero che quel misero cuore ti dia la forza che ti necessita', almeno avra' fatto qualcosa di buono.........incurante della presenza dei due uomini......mi sedetti ai piedi di un albero, piegai le ginocchia e vi poggiai il capo....e piansi tutte le mie lacrime.....

Hastatus77 01-06-2010 20.47.30

"Milord, potete festeggiare, questa storia è arrivata alla sua fine." poi rivolgendomi a Ermaus dissi "Sulla via del ritorno non abbiamo incrociato nessuna dama..." stavo dicendo, quando fui interrotto dalle parole di lady Heylde.
La guardai con disprezzo.. non sapevo se aveva capito che noi avevamo un secondo fine. "Quali prove dovrei portare! La nostra presenza qui è già una prova più che sufficiente.. voi ci avete chiamato qui con l'inganno e ci avete imposto quest'avventura.. io stesso ho rischiato la mia vita, come ben potete vedere, per una causa non mia e che come ben sapete ho sempre ritenuto stupida.. ed ora voi volete delle prove da noi? Ora potete uscire da questo castello e trovarvele da sola le vostre prove!"
Tornai a rivolgermi a Cembelus "Col vostro permesso, vorrei potermi ritirare per pulirmi, curare le mie ferite e prepararmi per il gran festeggiamento."

cavaliere25 01-06-2010 21.06.57

Io mi dispiace non mi va di festeggiare dissi vorrete perdonarmi ma mi vado a ritirare nella mia stanza a riposare sono stanco dal viaggio dissi a Cambelus e agli altri che erano li con me e mi avviai verso la porta avevo un pensiero fisso che non mi lasciava"dove era Guisgard" ero preoccupato triste spaventato ero confuso, cercavo di pensare che stava bene ma non riuscivo avevo paura di non rivederlo piu forse dovevo andare con lui pensai nella mia testa,una bella dormita mi avrebbe fatto bene.

Guisgard 02-06-2010 00.50.11

Cembelus, ascoltando le richieste di Hastatus, aveva permesso a tutti loro di ritirarsi per un meritato riposo.
Così, era rimasto da solo con i suoi figli.
"Pensi che questa maledizione sia davvero finita, padre mio?" Chiese Ermaus.
"Beh..." rispose Cembelus "... se sono tornati vuol dire che hanno sconfitto i tre cavalieri... se così non fosse avrebbero fatto allora la stessa fine di coloro che li hanno preceduti. Del resto la forza dei cavalieri di Camelot è nota a tutti. Abbiamo fatto bene a fidarci di loro."
"Non esserne troppo convinto, padre!" Intervenne Heylde. "Hai visto quanta superbia aveva Hastatus? E come disprezzava la nostra causa? Perchè un cavaliere che non riconosce una causa dovrebbe rischiare di morire per essa? Io direi di essere cauti..."
"Cosa temi, sorella?" Chiese Ermaus.
"Non lo so..." rispose Heylde "... ma da quando sono tornati avverto una strana sensazione..."
"Io invece voglio fidarmi di Hastatus e dei suoi compagni." Intervenne Cembelus. "Ora andiamo a dormire per comprendere quali novità ci porterà il nuovo giorno



Cavaliere25 passeggiava sereno in quel fresco e verdeggiante prato.
Il cielo era terso e luminoso, mentre nel paese giungeva gente da ogni dove per festeggiare il giorno dedicato a Sant'Antonio.
Ad un tratto il ragazzo udì risate e grida di gioia.
"Correte!" Gridava divertito un fanciullo. "Vi è un cavaliere appiedato! Da solo non potrà affrontare nessuno!"
A quel punto Cavaliere25 corse a vedere e riconobbe quel cavaliere.
Era Guisgard e veniva verso il paese con in braccio la sua sella.
"Guisgard, amico mio!" Esclamò Cavaliere25. "Cosa fai qui?"
"Devo affrontare una dura e difficile prova, ragazzo mio..." rispose il cavaliere "... ma tu non mi ha preparato il cavallo... sono senza scudiero e ti stavo cercando..."

In quel momento Cavaliere25 si svegliò di soprassalto.
Che strano sogno aveva fatto.
Cosa voleva significare?
Come decifrarlo?
A chi avrebbe potuto chiedere consiglio?
Questi pensieri lo angosciavano, mentre l'atmosfera nel castello era sempre più irreale.



Intanto, nella grotta, Talia si era addormentata.
Immagini indefinite, angosce e paure affollavano confuse i suoi sogni.
Il volto di Ermaus dominava ovunque, apparendo ora addolarato, ora insofferente.
Poi le immagini della sua infanzia, i boschi che conosceva da sempre.
Ed in quei sogni che si accavalavano sui sussulti del suo umore ed animati come da una misteriosa e primordiale magia, vide la suora alla quale era stata affidata.
"Non temete, milady, per il vostro abate... nessuno tocchera un consacrato del Signore... nessuno..."

Guisgard 02-06-2010 01.26.02

Elisabeth piangeva lacrime amare.
Erano lacrime di sangue, poichè scorevvano da un cuore sofferente.
"Il Tempo osserva, figlia mia..." disse il vecchio "... osserva lo scorrere indefinito dell'intero Creato. E può solo cancellare ciò che è effimero, lontano dall'essenza eterna delle passioni umane."
In quel momento si avvicinò qualcuno.
Era il fanciullo dagli occhi azzurri e dai biondi capelli.
"L'amore ha molti nomi..." cominciò a dire ad Elisabeth "... tanti quanti sono i sogni e le sofferenze umane. Ma ha sempre e solo un unico volto. E l'unico modo per vedere il suo volto è ascoltare il proprio cuore. Sempre e comunque."
Detto questo, le sorrise, la coprì con il suo mantello purpureo e le offrì alcuni frutti maturi.



Intanto, Polgara con le sue forti parole avevo visto svanire quel misterioso ballerino.
Sentì allora un senso di soddisfazione.
La luce, scaturita dalla sfera luminosa, si era diffusa con forza tutt'intorno alla bella maga.
Questo le permise di vedere lontano, dall'altra parte di quella misteriosa radura.
E si accorse di alcune figure in lontanza.
E tra queste vi era una donna, che Polgara riconobbe essere Elisabeth.
"L'hai riconosciuta, vero?" Chiese una voce alle sue spalle. "E' Elisabeth... è stanca e sofferente... si domanda il perchè della vita... ma tu puoi aiutarla."
Polgara si voltò e vide una misteriosa donna.
Indossava un lungo abito violaceo ed aveva il capo coperto da un largo cappuccio.
"Portala via di qua." Aggiunse quella donna. "Affidati alla ragione... il cuore tradisce, poichè è debole e miserabile... tu ti sei sempre affidata alla ragione, all'intelletto... questa è sempre stata la tua forza... solo essa ti ha difeso dalla sofferenza... fuggite quindi tu ed Elisabeth da questa selva... non vi è niente qui per cui valga la pena restare... nulla!"

Guisgard 02-06-2010 01.58.10

Guisgard era con quel singolare e buffo menestrello davanti ai tanti scudi che rappresentavano gli innumerevoli sfidanti a quel torneo.
Si avvicinarono allora ad un paggio lì vicino e Guisgard disse:
"Voglio partecipare a questo torneo."
"Bene, ma prima vi è la regola che ogni partecipante deve confessarsi." Rispose il paggio. "In quella piccola cappella troverete un confessore."
Guisgard allora entrò nella cappella e si inginocchiò davanti al confessionale.
"Perdonate, padre..." cominciò a dire "... ho peccato..."
"Apri il tuo cuore figliolo." Rispose il confessore.
"Ho amato molte donne... spesso con leggerezza e superficialità... ed oggi il Cielo mi sta punendo, poichè rischio di perdere la sola che ho amato veramente..."
"L'uomo commette peccato quando viola le leggi religiose..." rispose il confessore "... poichè in esse vi è custodita la vera felicità umana... e la loro violazione causa dolore e sofferenza..."
"Cosa devo fare ora, padre?" Chiese Guisgard.
"Annulla la sofferenza e dona gioia e felicità a chi è nel dolore..."
"Ma come posso fare ciò?" Chiese ancora Guisgard.
"C'è tanta sofferenza e tanto dolore in giro... e vi è sempre qualcuno che invoca il nostro aiuto..."
Detto questo, il confessore segnò Guisgard tre volte e gli concesse l'assoluzione dalle sue colpe.
Guisgard restò allora per un pò a pregare davanti all'altare.
Ad un tratto una figura gli si avvicinò.
Era una suora.
"Cavaliere, in nome del Cielo..." cominciò a dire "... vi supplico... cerco un cavaliere di gran valore e generoso... l'ho chiesto a molti, ma si sono rifiutati tutti..."
"Cosa chiedete?" Domandò Guisgard.
"Una grazia..."
"Che grazia?"
"Misericordia per la ragazza che accudisco..."
"La misericordia appartiene ai re, non agli uomini comuni." Rispose Guisgard.
"Ma il valore e la generosità, insieme all'altruismo, sono le virtù di un cavaliere."
"Cosa mi chiedete?"
"La vittoria a questo torneo..."
"Ma voi siete una suora! A cosa vi servirebbe questa vittoria?"
"A liberare la ragazza di cui vi dicevo..."
"Come?"
"Chiedendone la liberazione per tornare da chi ella ama..."
"Ho già cosa chiedere per la vittoria." Rispose Guisgard. "Cercate un altro cavaliere... e che Iddio aiuti voi e la vostra protetta."
Detto questo si avviò verso l'uscita della cappella, quando gli tornarono in mente le parole dell'oracolo:
"Valore, generosità ed altruismo." Le stesse parole invocate dalla suora.
Guisgard allora tornò dalla suora e disse:
"Farò come mi imponete... oggi al torneo sarò il campione della vostra protetta."

cavaliere25 02-06-2010 10.48.20

Mi svegliai tutto sudato e quel sogno che avevo fatto mi tormentava i miei pensieri non capivo cosa volesse dire ho significare, dovevo capire e chiedere consiglio e spiegazioni di quello strano sogno ma a chi? potevo fidarmi dei miei amici di avventura?, pensai e ripensai e dopo un po mi venne in mente che forse lady Llamrei poteva aiutarmi,Usci dalla mia stanza e mi diressi verso la stanza di lady Llamrei, arrivai davanti alla sua porta e bussai, attesi una risposta ero agitato e spaventato.

elisabeth 02-06-2010 17.54.12

Ascoltavo le parole dell' anziano Tempo......se era capace di far passare cio' che di falso era arrivato al mio cuore, allora perche' io soffrivo ancora......perche' era vivo ancora in me quel sentimento che turbava i miei giorni e faceva diventare incubo le mie notti......Alzai il capo, quando sentii un passo piu' lieve arrivare vicino a me........Riccioli d' Oro......avevo il volto segnato dalle lacrime, la mia clamide sembrava uno straccio di un colore iindefinito....le miei mani mi apparirono vecchie e sudice.....cercai di nascondere i miei piedi nudi sotto la lunga clamide........mi sentii inadeguata al suo cospetto......<< Sei dinuovo qui Angelo mio....?....mi chiedo cosa ti porti di tanto in tanto ad accorrere...a me......anche tu mi parli di Amore....sei cosi' giovane cosa ne sai tu dell' Amore, io non sono votata perche' qualcuno mi dia Amore, qualcuno ingannandomi me ne ha fatto rendere conto, ma so' qual'e' la mia punizione.........Ho studiato Magia da tutta una vita, sapevo che Amore era universale e dovevo solo Amare cio' che era del Creato perche' non fosse unico......ma globale...e invece un attimo di puro egoismo ha fatto si' che pensassi di avere un Amore tutto per me......adesso so' che saro' condannata ad amarlo per tutta la vita che mi resta.......e la mia unica compagna si chiamera' Solitudine.......Madre Morte mi ha abbracciata...braccia amorevoli........ma avrei voluto tanto mi avessero regalato l'oblio, e invece sono ancora qui.......a chiedermi perche' !!!!>>.....Riccioli D' Oro, poso' sulle mie spalle il suo manto, il cui tessuto era fatto di una stoffa che non avevo mai toccato prima, profumava di tutto e di niente.....ma quello che sentti sulle miei spalle fu' il calore di un grande sentimento......fu un'abbraccio solo per me, la mia anima si stava rinfrancando....presi una pesca matura dal quel cesto ricco di ogni ben di Dio e resi al mio corpo il giusto ristoro......Mi parve di vedere in lontananza uno squarcio di luce......

Guisgard 03-06-2010 02.02.09

Pochi istanti dopo che Cavaliere25 ebbe bussato, Llamrei aprì la porta.
"Cosa vi è accaduto?" Chiese la donna, notando l'agitazione del giovane scudiero. "Cosa vi turba tanto?"
Ma proprio in quel momento iniziò ad albeggiare.
Rosee tinte si diffusero nel cielo ed il canto del gallo salutò il nuovo giorno.
E di li a poco, i servi di Cembelus giunsero a chiamare gli ospiti del castello.
Infatti, il loro padrone li attendeva nella sala grande, dove sarebbe stata servita la colazione.



Intanto, Elisabeth aveva preso uno dei frutti che quel fanciullo le aveva offerto.
"Si, sono giovane..." disse il fanciullo "... ma proprio per questo posso parlare dell'amore. Non è forse la giovinezza la stagione nella quale più spesso nasce l'amore? E non è forse quello il periodo in cui il cuore ha più slanci da seguire e sogni da realizzare? L'amore è in verità la stagione della giovinezza. Una giovinezza che inebria l'anima ed il cuore. Amore ama madonna Giovinezza poichè in essa gli uomini sanno osare e sfidare la vita. E chi ama non teme mai nessuna sfida."

Guisgard 03-06-2010 02.40.06

Nel grande spiazzo che sorgeva dietro la grotta, si erano preparati tutti i partecipanti al torneo dell'Amore Ritrovato.
Colorati vessilli e sfarzosi stendardi si gonfiavano al vento, mentre il luccichio delle corazze e delle armi si rifletteva su tutto il campo.
Le trombe squillavano solenni ed i tamburi rullavano maestosi, mentre i marescialli di campo controllavano che tutto fosse in regola.
Guisgard fissava con attenzione la superba parata di cavalieri.
E mentre il suo sguardo seguiva quel cavalleresco spettacolo, con le mani accarezzava un anello che portava al dito.

"Perchè continui a fissare il mio anello?" Chiese Polgara.
"E' molto bello." Rispose Guisgard.
"E' molto antico..." disse lei "... si narra che sia appartenuto ad una grande fata. Molti dicono che è magico."
"E secondo te è davvero magico quell'anello?" Chiese Guisgard.
"Chissà... perchè no! Io comunque lo porto perchè mi piace e perchè dicono sia un portafortuna."
"Già, alla fortuna non si può rinunciare."
"Prendilo tu... voglio prestartelo..." Disse Polgara offrendo l'anello a Guisgard.
"Perchè vuoi che lo porti io?"
"Perchè quando sarai cavaliere ti ritroverai a dover affrontare qualche difficile impresa... forse dovrai sfidare qualche orco, o un drago, o chissà, magari partecipare ad un torneo. E vedrai che quest'anello ti porterà fortuna."
"E' il tuo, non so se sia il caso..."
"Cosa c'è?" Chiese lei. "Temi che rappresenti una promessa? Tranquillo, io non voglio sposarmi mai! Non sono fatta per il matrimonio! Quindi puoi tranquillamente accettarlo!"
"Sei la solita malpensante!" Rispose lui prendendo l'anello. "O magari è un trucco... facendomi portare questo anello nessuna donna, credendomi già impegnato, si avvicinerà a me!" E scoppiò a ridere.
"Sai dire solo cattiverie!" Disse lei visibilmente infastidita. "Anzi, ridammelo che non meriti nulla!"
Tentò allora ti riprendersi l'anello, ma Guisgard portò la mano dietro la schiena ridendo di gusto.
Polgara allora d'istinto cercò di raggiungere la mano dove Guisgard lo aveva nascosto, arrivando a sfiorare con il suo viso quello di lui.
Per un istante i due si scambiarono un profondo sguardo e all'improvviso Guisgard la baciò.
Polgara, come turbata da quel bacio, restò immobile a fissare Guisgard, per poi scappare via.
"Fermati, Polgara!" Gridò Guisgard. "Aspetta!"
Ma la ragazza era ormai svanita nel bosco circostante, lasciando Guisgard a fissare pensieroso quell'anello.

"L'anello che mirate, mio signore,
è forse un antico pegno d'amore?"
Chiese all'improvviso il menestrello, destando Guisgard dai suoi ricordi.
"E' un antico dono..." rispose il cavaliere.
All'improvviso nella tenda giunse la suora.
"Messere..." disse "... tra pochi istanti si affaccerà sul campo la damigella per la quale vi ho chiesto di combattere."
"Bene." Rispose Guisgard. "Menestrello..." chiamò poi "... non avendo con me il mio scudiero, ci sarai tu per questo ruolo!"
"Io da ozioso cantore a fedele scudiero?
Spero esser degno di incarico tanto fiero!"
In quel momento si udirono altri squilli di tromba.
Ormai mancava poco.

elisabeth 03-06-2010 09.56.33

La Giovinezza, gia' un ricordo passato, gli Amori fatti speranza, slanci di passione, visi arrossati......<< Giusto, l'Amore e' l'espressione della giovinezza, di quei momenti fatti di spensieratezza dove tutto ti sembra eterno e poi invece si affievolisce per riprendere vita......L'Amore e' fatto di passione traboccante, di baci rubati....di sguardi a cui non mancano le parole piu' appasionate..questo e' l'Amore della Giovinezza, quell'Amore a cui non manca la forza per andare avanti, anche quando il mondo sembra crollarti addosso..........Ma il mio e' un Amore maturo, fatto di sapienza, di attesa.....fatto di frutta succosa, fatto di baci attesi, passionali. E' un Amore che pensa all'oggi, che pensa al domani....ma non con la frenesia di una folata di vento, ma come la brezza del mare che accarezza i cuori e li rassicura, il mio Amore e' fatto del dolce riscoprirsi, e' fatto di verita'...perche' c'e' la consapevolezza della sofferenza, del dolore..c'e' l'esperienza e la lungimiranza......Non ho mai smesso di ascoltare il mio cuore, l'Amore che ho in me li' rimarra per sempre, e se mi trovo qui e' perche' non ho mai temuto nulla, perche' egli mi ha sempre protetta..anche se la disperazione ed il dolore sono i miei compagni di viaggio.........vorrei soltanto capire dove mi trovo......e sapere se mia Sorella e' ruscita nel suo intento......per il resto vorrei riuscire a vedere quale strada devo riuscire a percorrere.......non la vedo da molto tempo ormai....>>

cavaliere25 03-06-2010 11.37.17

Mylady ho fatto un sogno strano: ero in un prato verde e stavo camminando ad un certo punto ho incontrato Sir Guisgard e gli ho chiesto cosa ci faceva li e lui mi a detto cercavo te mi hai sistemato il cavallo? poi mi disse che doveva fare una dura e difficile prova e aveva bisogno del mio aiuto non so cosa volesse dire quel sogno mylady ma mi ha scosso molto forse devo andare da lui? aspettai una sua risposta sperando che mi consigliasse.

Talia 03-06-2010 12.49.32

Un delicato sole primaverile filtrava tra le fronde verdeggianti e conferiva a quel bosco una bellezza quasi sovrannaturale, l'aria era fresca e profumata, di quel profumo tipico della natura all'alba. Il mio abito frusciava accarezzando il terreno, i miei passi erano insicuri sul sentiero accidentato ma non avevo paura di cadere perché la mia piccola mano di bambina era stretta in quella grande di mio padre. Era l'ultima volta che lo avevo visto, subito prima della sua partenza per quella guerra dalla quale non sarebbe più tornato. Mi aveva portata nel bosco perché quello era il suo ambiente, là più che in qualsiasi altro posto - diceva - la potenza del Creato acquistava un senso e ci permettava di vedere le cose più chiaramente. Le sue parole risuonarono nella mia testa... 'quando ti sentirai sola e confusa, quando gli eventi ti sembreranno troppo grandi per essere affrontati, va' ad occhi bene aperti nel bosco e da ogni pianta, da ogni albero, da ogni fiore tu riceverai la risposta alle tue preoccupazioni. Il bosco non tradisce mai, la natura non mente. Comportati con gli uomini come il sole con le piante: dona amore e gioia e con amore e gioia sarai ripagata'...
Ero di nuovo nel bosco, ero più grande e la mia mano era stetta in quella di Ermaus. Tanti anni erano passati, tante cose erano successe ma gli insegnamenti di mio padre vivevano ancora in me. Gioia ed amore avevo donato e con gioia ed amore lui mi ricompensava.

Mi svegliai di soprassalto.
La suora non era più vicino a me e una luce filtrava da un'apertura nella roccia alla mia destra, un'apertura che non avevo notato prima... era l'alba?
Lentamente mi alzai e mi diressi verso la luce. Giunsi ad uno slargo nella roccia, una sorta di terrazza da cui si intravedeva la foresta che ci circondava, mi affacciai.
Vi era una radura di fronte alla grotta e in essa si ergeva un ampio palco, tutto intorno appesi agli alberi vi era un gran numero di stemmi cavallereschi, nello spiazzo cavalieri in parata, trombe, tamburi, vessilli...
Rimasi estatica ad osservare la scena.

lady rainbow 03-06-2010 16.55.49

Andai anche io a rinfrescarmi prima dei festeggiamenti...avevo capito che Hastatus aveva in mente un piano..dovevamo parlare il meno possibile ed ascoltare di più...la posizione di lady Heylde non era chiara,non credevo si fidasse di noi e di quello che le avevamo detto al nostro ingresso al castello...usci dalla stanza e cercai di fare un giro e magari di scoprire qualcosa...stava iniziando ad albeggiare e speravo di non incrociare nessuno...mi strinsi nel mantello ed iniziai la mia perlustrazione..

polgara 03-06-2010 21.56.40

Mi voltai a cercare di osservare il volto di quella donna dalla voce ammaliante, ma vi trovai solo l'ombra di un cappuccio. "Mylady non lascerò mia sorella da sola e sofferente, ma non fuggirò da questa selva, non senza aver prima superato il mio compito ed aver salvato il mio amore. La ragione serve solo a comprendere razionalmente ciò che il cuore insegna. Mi spiace non mi muoverò di qui senza felicità nel cuore e le vostre parole non me la daranno."
Attesi la prossima mossa o il prossimo scontro, ma il mio pensiero corse a Guisgard "Cuore mio come chissà come starai? Quali prove starai affrontando..so che il tuo cuore può sentirmi, sappi che io ti sono vicina..sempre!"

Guisgard 04-06-2010 00.24.10

Llamrei ascoltò con attenzione Cavaliere25 raccontare quel suo strano sogno.
"E' molto misterioso..." disse la donna "... sembra come se Guisgard vi stesse chiamando... ma in realtà non sappiamo nemmeno dove sia sir Guisgard ora... voglia almeno il Cielo che stia bene..."
Le parole di Llamrei non dissiparono tutti i dubbi del giovane scudiero.
Cosa voleva significare quel sogno?
In quel momento gli tornarono alla mente alcune parole dette da Guisgard tempo fa:
"Quando ti troverai in difficoltà, quando il destino ti metterà davanti ad una scelta difficile, comportati da uomo ed ascolta sempre il tuo cuore. Infatti solo il tuo istinto e le tue passioni sapranno guidarti sulla giusta strada. Ricordalo sempre, amico mio... un cavaliere segue sempre il suo cuore!"



Nel frattempo, Raimbow si era avventurata nel castello.
Aveva attraversato un lungo corridoio colonnato e dopo il quale si era ritrovata in un'ampia sala absidata, con diverse icone sacre dipinte sulle pareti.
Le immagini rappresentavano la Vergine col Bambino, i 3 Arcangeli, i 4 Evangelisti ed i 12 Apostoli.
Al centro della stanza invece si trovava un maestoso sarcofago di marmo.
Aveva rilievi su tutti e quattro i lati, raffiguranti, sui lati brevi, scene di cavalieri che sottomettevano i barbari e sui lati lunghi invece scene tratte dal Nuovo testamento.
E sulla pesante lastra che fungeva da coperchio, vi era scolpito Cristo in Maestà, circondato dai suoi Apostoli.
Ad un tratto qualcuno entrò nella sala: era Anaclerio.
"Molto bello questo sarcofago..." disse fissando Raimbow "... è vuoto... hanno cercato di farvi riposare qualcuno dentro... ma evidentemente colui a cui era destinato questo sarcofago è ancora vivo e nel pieno delle forze..."



Intanto, in un misterioso luogo della selva, Elisabeth era con il bellissimo fanciullo biondo.
"Sei in un luogo etereo e sconosciuto ai più..." disse questi "... un luogo impenetrabile, del quale tu sola possiedi le chiavi per aprirne la porta... questo luogo è il tuo animo, con tutte le tue passioni, i tuoi sentimenti, le tue pene e le tue paure..."
Il fanciullo si guardò intorno ed aggiunse:
"Tutto è grigio ed indefinito poichè tu porti nel cuore molta sofferenza... sta a te liberartene..."
Poi concluse:
"Polgara sta combattendo contro i suoi demoni... sono forti temibili poichè traggono la loro forza dalla debolezza degli uomini... tu sei abbastanza forte per sconfiggere i tuoi e correre in suo aiuto?"



Nel frattempo, sulla terrazza che si apriva dalla grotta, la suora ed il nano raggiunsero Talia.
"Milady..." cominciò a dire il nano "... siete la madrina del torneo. Il nostro signore l'ha organizzato per voi, che da oggi allieterete le sue giornate con la vostra compagnia. Salutate i partecipanti e mostrate loro per omaggiare quale bellezza combatteranno oggi."

Guisgard 04-06-2010 02.05.22

Il vento.
Soffiava forte sulla sterminata campagna, vivacizzando quel manto verdeggiante, attraversato da scie gialline, violacee e rosate, a testimoniare l'arrivo della profumata e colorata Primavera.
Il grano era rigoglioso e sembrava che il Sole si fosse disciolto in quelle spighe dorate che parevano quasi animarsi mentre quel fresco ed asciutto vento le accarezzava.
Ma quell'idilliaco scenario sembrava lontanissimo invece dalla cupa e triste atmosfera che si respirava nel paese.
L'austero e solenne rintocco della campana scandiva quel doloroso giorno.
Polgara era nel boschetto appena fuori il paese.
Singhiozzava e bianche lacrime rigavano il suo bellissimo volto.
"Sapevo di trovarti qui..." disse Guisgard.
"Ti prego, voglio restare da sola..."
"Come vuoi..."
"Guisgard..." chiamò lei mentre lui stava andando via. "Perchè è successo? Perchè, dimmelo?"
"Non lo so..." rispose lui "... nessuno credo conosca la risposta a ciò che chiedi..."
"E la tua Chiesa?" Chiese lei con rabbia. "Cosa dice la tua Chiesa? Era solo un bambino! Un Angelo! Aveva tutta la vita davanti! Non è giusto! Non lo è!"
Guisgard la fissava senza dire nulla.
"E' così, lo so! La vita è solo sofferenza! Non vale la pena amare nulla! Perchè tutto ciò che amiamo prima o poi ci sarà portato via!" Gridava e piangeva Polgara.
"Non è vero... la vita non è solo sofferenza e dolore..."
"Basta, zitto!" Gridò lei correndo verso di lui e colpendolo sul suo petto.
"Si, sfogati, Polgara... sfogati fino a quando avrai forza..." disse Guisgard.
E lei colpì finchè ebbe fiato e forza, poi vinta dalle lacrime e dal dolore si lasciò cadere tra le braccia di lui.
"Ho... paura... ho paura... di perdere anche te..." disse lei con un filo di voce e con le mani sul petto di lui "... il mio cuore... non è forte abbastanza... per sopportare tutto questo..."
"Lo senti?" Chiese lui. "Lo senti battere? E' il mio cuore... ed è forte abbastanza per tutti e due... non avere paura... non mi perderai mai... io ci sarò sempre..."
"Giuralo..." disse lei "... giuralo su ciò che di più bello e importante ti sia capitato..."
Lui la fissò per alcuni istanti e poi rispose:
"Lo giuro... lo giuro su di te..."

Ma proprio in quel momento, il battito d'ali di una civetta che volava via destò Polgara dai suoi ricordi.
Si guardò intorno e non vide più nessuno accanto a lei.
Si accorse allora di un irregolare sentiero che conduceva ad una piccola chiesetta poco distante.

Guisgard 04-06-2010 02.53.44

Guisgard fissò la terrazza che si apriva tra le rocce che avvolgevano la grotta e vide comparire Talia.
"Ella è colei a cui è destinata tale giostra!
Tra stendardi e ferro, la sua beltà mostra!"
Disse il menestrello.
"Passami l'elmo e lo scudo, musico!" Ordinò Guisgard.
"Come distinguo l'uno dall'altro, mio cavaliere?
E come distinguere i tanti fiori di un verziere!"
"Zuccone!" Rispose Guisgard mostrandogli le armi.
Poco dopo, tra rulli di tamburi e squilli di trombe, fu proclamata l'apertura del torneo.
Così, i migliori cavalieri si diedero battaglia.
Tante lance lunghe e forti si spezzarono e frantumarono contro i fieri scudi, mentre diversi cavalieri conobbero l'onta amara della polvere.
Alla fine, la fase eliminatoria decretò i due contendenti alla vittoria finale.
Da un lato vi era sir Paulus di Primoanno e dall'altro sir Guisgard.
I due cavalieri raggiunsero le due estremità opposte del campo.
Ed al segnale dato dai marescialli di campo, i cavalieri lanciarono al galoppo i rispettivi cavalli.
L'impatto fu terribile ed entrambi vennero disarcionati dal colpo del proprio avversario.
Si lanciarono allora in uno scontro corpo a corpo impugnando le lucenti spade.
Ed alla fine sir Guisgard ebbe la meglio, disarmando il suo avversario.
"Sei alla mia mercè, cavaliere!" Gridò Guisgard. "Ti ritieni scnfitto?"
"Si... la vittaria è vostra, cavaliere..." rispose ansimando sir Paulus.
Il boato e le grida gioiose del pubblico sancirono la vittoria di Guisgard.
Poco dopo, nella grotta illuminata con tantissime candele, Eros era in compagnia di Talia e con loro vi erano la suora ed il nano.
"E' stato un torneo degno delle aspettative, non trovate mia cara?" Chiese Eros a Talia. "Per compiacervi ne proclamerò uno ogni anno!"
Ad un tratto il nano annunciò una richiesta di udienza al suo signore.
"E sia!" Rispose Eros.
"Mio signore, parlo al nome del vincitore,
del quale sono scudiero e degno servitore."
Cominciò a dire il menestrello.
"Ti ascolto, parla pure."
"Ebbene, col diritto datogli dalla vittoria,
egli chiede il premio che meritò per gloria."
"Qualsiasi cosa egli chiederà, gli sarà concessa." Rispose Eros.
"Mio signore, egli la damigella vi chiede di liberare
e con degno seguito al castello sia fatta scortare."
"E sia, è il vincitore e gli spetta." Rispose Eros. "Ma dimmi, scudiero, chi è il tuo padrone e dov'è ora?"
E' partito rapido da questo luogo con gran fretta,
aveva affari importanti e a nessuno ha dato retta!
Egli ha nome Guisgard e io posso dirlo senza scotto
che fra tutti i cavalieri gli è pari solo sir Lancillotto!"
Così, Talia fu fatta scortare fino al Castello del Doloroso Amore.

cavaliere25 04-06-2010 08.27.05

Ringraziai Lady Llamrei e dissi: Devo andare a cercarlo mylady lui a bisogno di me voi c'è la farete anche senza di me ditelo voi agli altri che io sono andato a cercare sir Guisgard,detto questo usci dalla stanza e mi incamminai per uscire dal castello dopo un po che camminavo arrivai al portone del castello mi voltai per l'ultima volta e poi apri il portone e usci e mi diressi verso la selva ero sicuro di quello che stavo facendo le parole che mi disse Guisgard quel giorno mi davano forza e speranza che lo avrei ritrovato in qualche modo.

Talia 04-06-2010 10.28.18

Era successo tutto talmente in fretta che quasi sentivo la testa vorticare…
Quando mi ero affacciata sulla terrazza e avevo visto la folla di cavalieri sotto di me un fremito mi era corso lungo la schiena, quasi che sperassi – irrazionalmente – di vedere Ermaus giungere e giostrare per me. Speranza vana.
Lo scontro era stato feroce e il cavaliere che ne era risultato il vincitore aveva combattuto da prode. Non avevo visto il suo volto, coperto com’era dall’elmo, ma ne conoscevo il nome: Guisgard.
E ancor più mi sorprese la richiesta che seguì la vittoria: tutto avrebbe potuto chiedere ad Amore quel cavaliere, qualsiasi sua richiesta, qualsiasi sogno gli sarebbe stato accordato… e invece aveva chiesto la mia liberazione. Avvertii le gambe tremare a quella notizia.
Dovevo ringraziarlo, dovevo sapere perché aveva fatto ciò per una dama che mai prima aveva visto… ma era partito, ci disse il suo servitore.
Mi inginocchiai allora di fronte ad Amore, presi la sua mano e lo pregai: “Mio signore, tu che proteggi i puri di cuore, ti supplico, in virtù della bontà d’animo che il cavaliere di nome Guisgard ha dimostrato verso di me, veglia sul suo cammino ovunque egli sia, aiutalo qualunque sia la prova che deve superare, ti prego. E a me, Amore, concedi di trovare la giusta via da seguire e la forza per percorrerla.”
Detto ciò baciai la mano del mio signore e mi diressi verso la carrozza che mi era stata destinata.


lady rainbow 04-06-2010 10.45.53

Guardai ammirata tutti quei capolavori..la numerologia ed i soggetti erano interessanti...il sarcofago però attirò decisamente la mia attenzione..mentre ero intenta a guardarne i rilievi..senti una voce alle mie spalle e sobbalzai tanto da lasciar cadere il mio mantello...riconobbi il ragazzo e gli dissi:"mi hai spaventato,come sei arrivato fin qui e soprattutto cosa sai di questo sarcofago?a chi era destinato?sicuramente chi vi si è liberato avrà avuto una forza sovrumana e starà in giro nel castello..parla ti prego se sai qualcosa!!"nella mia mente si insinuò un dubbio,vi era forse stato rinchiuso il cavaliere Bianco?ma non volevo farne parola con il ragazzo piuttosto aspettai la sua risposta..raccolsi il mantello,lo risistemai sulle spalle e tornai a guardarlo..

Hastatus77 04-06-2010 13.53.50

La notte non mi aveva portato consiglio... continuavano a venirmi alla mente le parole del nano del cavaliere bianco:

"Se avete detto il vero poco fa, quando credevate di parlare al Cavaliere Bianco, allora dovreste tornare al Castello e punire coloro che hanno offeso messer Amore."

Non sapevo però cosa fare... non potevo uccidere il mio ospite così... e per di più disarmato... dovevo trovare un'altra punizione.
Mi alzai.. stava albeggiando e volevo uscire per prendere una boccata di aria fresca.
Quando però arrivai alla porta della mia stanza, la trovai chiusa.. lord Cembelus aveva forse capito che stavamo tramando contro di lui?
La porta era molto massiccia. Mi girai per andare a prendere le mie armi e cercare di aprire la porta, ma solo in quel momento mi accorsi che erano sparite l'armatura e le mie armi.
Ero in trappola.

elisabeth 04-06-2010 16.21.41

La mia anima, arrivare al centro dell' anima, era un posto dove molti ambivano arrivare, ma a pochi era concesso accedervi, e io ero li' che guardavo il mio grigiore, ma non era sempre stato cosi', c'erano stati dei momenti in cui tutte le pareti erano dipinte di mille colori.......dove la musica che sentivo in me era solo chiara armonia, l'armonia di una vita serena.....la mia anima....imbruttita da cosa.....lei e' la dimora della mia spiritualita' e io l'avevo abbandonata........<< Forse e' meglio che io impari a gioire di quello che ho, forse non ho piu' nessuno fuori di qui.....ma ho ancora me stessa da Amare e rispettare, quali sono le miei paure... la solitudine, il silenzio, .....Sono sentimenti che fanno parte dell' animo umano....sono le mie uniche certezze che ogni uomo ha.....Riccioli d' Oro....non le combattero', imparero' a convivere con loro........Quell' Amore che ho tanto contestato ed odiato e' talmente radicato nella mia anima che ha fatto nascere in me una grande forza, ed e' per questo che il mio cuore batte nel petto di un'altra donna, Polgara.....so che mi vuole bene come le voglio bene io.......ma in questo momento la sua felicita' e' piu' importante di ogni altra cosa, lei lotta perche' il suo amore sia completo e unico con l' uomo che ama.......Guarda Riccioli d' Oro.....ho una piccola chiave in argento me l' ha donata Madre, l'avrei usata un giorno per poter aprire le porte ad una nuova vita......forse questo e' il momento....andro' ad aiutare Polgara e quando tutto sara' finito mi riprendero' il mio cuore......chissa' forse un giorno potra' tornare a credere........Mi sei sempre stato accanto ma non mi hai mai detto chi sei........>>.........Mi tolsi il mantello dalle spalle e lo restituii al suo legittimo proprietario......poi chiusi la chiave tra le mani ...non sapevo dove si trovasse Polgara......non sapevo se mi volesse accanto, infondo ci sono cose che si desiderano affrontare da sole.....e se cosi' fosse stato non l'avrei biasimata.........Sorrisi pensando che come Maga non potevo conoscere quale fosse il mio destino......e allora decisi di affidarmi al fato......da qualche parte mi avrebbe portato....vidi un punto lontano dove la luce sembrava filtrare, mi voltai vero il mio Angelo Custode, lo abbracciai... e con un sorriso andai incontro alla luce


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