Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La Gioia dei Taddei (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1576)

Guisgard 12-05-2011 03.25.51

C’era un’altra candela accanto a quella che ardeva sul tavolo.
Gouf le avvicinò e subito anche l’atra candela cominciò ad illuminare la stanza.
Il tenue chiarore sembrava confondersi con la penombra di quell’ambiente, generando inquiete ombre che parevano danzare sulle pareti della stanza.
La luce accarezzava i loro volti, quasi disegnando tratti nuovi su quei visi.
Gouf si lasciò cadere sul letto, appoggiandosi allo schienale.
“Il tuo bacio…” disse quasi sottovoce “… avrebbe dovuto uccidermi, invece…” la luce delle candele disegnò una strano bagliore nei suoi occhi “… forse fu la mia corazza… ora però, come vedi, non indosso che semplici abiti…” voltandosi verso di lei “… quanto al tuo signore…” accennando quasi un sadico sorriso “… egli è un vigliacco, un parassita… si nutre del suo stesso male, dei suoi stessi peccati… gli do la caccia da anni, ormai… sembra svanito nel nulla… ma so che prima o poi ci rincontreremo… e solo allora saprò se le mie armi sono capaci di sconfiggerlo… comunque vada, ne resterà in vita uno solo di noi due…”
Respirò profondamente.
“Forse dovresti andare via da questo poso…” continuò “… lontana da questa guerra e lontana da me… prendere tuo figlio e lasciare tutto questo…”
Tese poi improvvisamente la mano a Melisendra.
“Ma non stanotte…” mormorò “… non voglio restare solo stanotte…”

cavaliere25 12-05-2011 10.41.35

Certo dissi guardando Finiwell poi rivolgendomi al boscaiolo gli chiesi dove sta questo albero da abbattere domandai con una voce stanca e aspettai una sua risposta poi dissi voi come vi chiamate signore?

Talia 12-05-2011 11.54.27

Citazione:

Originalmente inviato da Lady Morgana (Messaggio 30345)
"Mylady! Serve aiuto? Ho assistito a tutta la scena...posso aiutarvi?"

Mi voltai di scatto a quelle parole...
Probabilmente in un altro momento veder comparire una ragazza tanto giovane nel bosco da sola e a quell’ora mi avrebbe molto sorpresa... ma in quella circostanza ero troppo sconvolta, troppo preoccupata per far caso a questo dettaglio.
“Non lo so...” le risposi, con un vago senso di colpa “E’ caduto da cavallo e...”
Ma la voce di Icarius mi interruppe.
Tornai a guardarlo, allarmata...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30362)
“Ah… sono… ferito… sono ferito…” disse ansimando Icarius, mentre una ciocca dei capelli di Talia gli accarezzava il volto “… gravemente… mortalmente… al cuore…”
Aprì di colpo gli occhi e le fece l’occhiolino.
“Non ti facevo tanto premurosa, milady!” Esclamò sorridendole. “Devo dire che fra le tue braccia si sta meravigliosamente bene! Per un attimo ho creduto di essere in Paradiso! Dai, mi merito un bel bacio dopo quella rovinosa caduta, no? Per lo spavento che mi sono preso! Ad un uomo ferito non si rifiuta nulla!” Aggiunse restando adagiato su suo grembo.

“Tu...” mormorai, senza parole per la sorpresa, inspirando forte per riprendere fiato.
Lo osservai appena per un istante, era sorridente, allegro... e subito un impeto improvviso mi colse, quasi in reazione al terrore cieco che avevo provato...
“Sei orribile!” dissi con la voce che tremava forte, colpendolo sulle spalle e sul torace con le mani strette a pugno “Sei tremendo! Sono morta di paura... Come hai potuto? Pensavo che tu fossi... io ho davvero creduto che... oh, ti odio! Io... ti odio!”
Ma quell’impeto si esaurì in fretta com’era arrivato... mi bloccai, avevo gli occhi lucidi e così li chiusi per un istante.
Quando, infine, li riaprii la mia espressione era mutata: non sapevo che cosa significasse quel tumulto di emozioni che provavo, ma sapevo che l’unica cosa realmente importante era che stesse bene. Il resto non contava, ci sarebbe stato tempo per il resto...
Lentamente mi chinai su di lui e lo abbracciai forte.
Tremavo.
“Non farlo mai più!” mormorai, affondando il viso contro la sua spalla “Non spaventarmi mai più così! Mai più! Hai capito?”

Melisendra 12-05-2011 16.13.59

Scivolai verso di lui e mi appoggiai sul suo petto.
I miei poteri mi trasformarono in acqua fresca che riempie le crepe di una terra straziata, mi tornarono le forze mentre gli avvolgevo le spalle come l'acqua di una cascata e pettinavo tutti i suoi timori e i suoi dubbi. Trascinai via la tensione e la trasformai in resa, in delicatezza.
La sua forza nutriva la mia, mentre i miei poteri funzionavano come le dita di un'arpista che pizzica e sfiora le corde per ottenerne la melodia.
Lo abbracciai e sollevai lo sguardo verso il suo volto.
"Non voglio lasciarti... e sono sicura che nemmeno tu lo voglia...." Abbassai un attimo gli occhi. "Uriel non ha bisogno di me, non ancora... avrà un'infanzia serena fino a quando resterà al sicuro lontano da me..."
Con un gesto della mano sciolsi i lacci della sua tunica e sussurrai: "Tu hai bisogno di me invece..."

Lady Morgana 12-05-2011 17.07.14

Rimasi lì immobile aspettando una risposta che non arrivò, ma tanto il duca non aveva più bisogno d'aiuto... faceva finta!
Appena Icarius parlò, Lady Talia si dimenticò di me, ma il duca, invece, mi fissò in modo alquanto strano.

Fortunatamente sta bene! Ma perchè mi guarda in quel modo? Cosa ho fatto? Dopotutto lui vede solo una povera, timida, bambina malconcia.

"Voi siete il duca? Io... vorrei... Capomazda!"
Fingere è sempre stata la cosa migliore che riesco a fare. Balbettai delle cose incomprensibili e poi ingoiai delle erbe che mi fecero svenire all'istante. Un potente rimedio per ferite profonde, se viene appoggiato sulla ferita in questione, ma se ingerito è capace di stendere anche un drago!

Guisgard 12-05-2011 20.19.47

Melisendra dormiva sul suo petto, mentre lui fissava la luce proveniente da una finestra.
Un misto di inquietudini e sensazioni indecifrabili attraversavano il suo cuore.
Con una mano giocava nei capelli di lei, intrecciandoli fra le dite e con l’altra sfiorava la sua pelle nuda e vellutata.
Cosa siamo?
Ciò che vogliamo, o ciò che possiamo?
E’ possibile sfuggire al proprio destino?
L’amore è davvero la risposta a tutto?
E’ capace di difenderci come l’odio, ma senza consumarci?
Queste cose pensava Gouf, mentre il suo respiro si confondeva con quello di Melisendra.
E quel figlio.
Che strana sensazione.
Un figlio.
E poi c’era lei.
La fissò.
Dormiva serena sul suo petto.
Era bella.
Bella come la vita intrisa di tutti i sogni più belli.
E forse, proprio lei, era il suo solo sogno.
L’unico sogno che la vita non gli aveva portato via.

Guisgard 12-05-2011 20.29.29

“Il nome è Hoberdon!” Disse il boscaiolo a Cavaliere25.
Condusse poi i due presso la grande quercia che non riusciva ad abbattere.
Così, con l’aiuto di Finiwell e Cavaliere25, Hoberdon riuscì alla fine ad abbattere il tenace albero.
“Sono vostro debitore, amici!” Fece il boscaiolo. “Sarete miei ospiti per stasera?”
“Purtroppo non possiamo.” Rispose Finiwell. “Dobbiamo giungere in un posto e siamo già in ritardo.”
“Spero che l’avermi aiutato non vi abbia portato danno.”
“Non datevene pena, amico mio. Ora però dobbiamo andare. Che Dio vi protegga!”
“E protegga anche voi, messeri!”

Guisgard 12-05-2011 20.36.59

“Ehi, piccola…” disse Icarius con un fil di voce, quasi sussurrato, mentre Talia lo stringeva ancora spaventata “… va tutto bene… era solo uno scherzo… uno stupido scherzo…”
Le sfiorò allora i capelli con le labbra, per baciarle poi il capo.
“Non sai che i Taddei, stando al buon Izar, sono praticamente invincibili?” Accarezzandola e spostando i capelli che le coprivano il volto. “Dai, fammi un bel sorriso… pensavi che bastasse cosi poco per mettermi fuori gioco? Mica potevo lasciarti nel bel mezzo del bosco tutta sola! Io…” fissandola negli occhi “… non ti lascerò mai sola… mai…”
Ma in quel momento Sayla, che stava a pochi passi da loro, all’improvviso cadde svenuta.
“La ragazzina!” Urlò all’improvviso Icarius. “Credo sia svenuta…” tentando di farla rinvenire “… Talia, dobbiamo portarla da qualche parte…” si guardò attorno “… presto farà buio ed il palazzo non è vicinissimo… forse sarebbe meglio portarla al borgo e trovare un posto in cui possa riprendersi.”
Icarius e Talia, portando con loro Sayla, salirono allora sui loro cavalli per dirigersi verso il borgo vicino.
Poco dopo giunsero nel centro abitato, presso la locanda del posto.
“C’è nessuno?” Chiamò Icarius entrando con Sayla in braccio e seguito da Talia. “Abbiamo bisogno di aiuto!”
“Bontà Divina, cosa accade?” Urlò un uomo sbucato da una porticina laterale alla sala con i tavoli.
“Buon uomo, questa fanciulla credo abbia bisogno di cure!” Disse Icarius. “Ci occorre una stanza ed un medico!”
“Chi strilla tanto?” Domandò una donna entrando nella locanda.
“Mary, questa fanciulla ha bisogno di un medico!” Disse il locandiere a sua moglie.
“Seguitemi al primo piano…” fece questa “… la metteremo a letto. Nel frattempo prepara una tisana calda, Fruan!” Parlando poi al marito.
Sayla fu così messa a letto, in una stanza non troppo grande, ma calda ed accogliente.
“Serve un medico, signora.” Disse Icarius.
“Questa le farà bene.” Fece la donna, mentre tentava di far sorseggiare la tisana alla fanciulla. “Credo abbia ingerito qualche erba selvatica che le ha procurato una perdita di conoscenza. Tra poco starà meglio e riprenderà i sensi.”

Lady Dafne 12-05-2011 20.41.08

Dormii profondamente e sognai

"Forza Dafne, amore mio, forza amore, spingi e stringi i denti. Vedrai che nascerà presto!"
"Friederich non ce la faccio, aiutami!"
"Sono qui amore, ti aiuto io! Ora concentrati e spingi forte, verrai che nascerà presto".
Mi sembrò di uscire dal mio corpo e vidi il bambino nascere, Friederich era seduto sul letto vicino a me e mi teneva la mano mentre partorivo.
"E' nato Dafne, è un maschio e si chiamerà Hubert come mio padre! Grazie Dafne, grazie amore!"
Poi mi sembrò che Friederich entrasse in una bolla di sapone e cominciasse a svanire a poco a poco
"Dafne, io ora devo andare ma sarò sempre con voi e vi proteggerò da lassù. Racconta di me a Hubert, digli che l'ho amato sempre anche se non ho mai saputo che sarebbe venuto al mondo. Ricordati che io ti ho amato veramente e intensamente e per sempre ti amerò"
Mi venne da piangere
"No Friederich, non andare, non andare! Resta!"
"Dafne, io devo andare! Il cavaliere che entrerà tra poco dalla porta sarà il padre che ho scelto per mio figlio. Dona a lui l'amore che avevi per me, è come se io fossi con voi. Ricordami sempre!"
Poco dopo vidi Pasuan entrare eccitato e felice. Mi svegliai...


"Pasuan sei qui? E' già mattino?" poi mi girai ricordando che Hubert si era addormentato lì vicino a me, ma non c'era "Dov'è Hubert? Pasuan, dov'è?" dissi preoccupata.

Talia 13-05-2011 00.06.02

Non ero mai stata tanto spaventata in vita mia, ma le sue parole mi fecero sorridere debolmente...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30432)
“Non sai che i Taddei, stando al buon Izar, sono praticamente invincibili?” Accarezzandola e spostando i capelli che le coprivano il volto. “Dai, fammi un bel sorriso… pensavi che bastasse cosi poco per mettermi fuori gioco? Mica potevo lasciarti nel bel mezzo del bosco tutta sola! Io…” fissandola negli occhi “… non ti lascerò mai sola… mai…”

“Non dimenticarlo, questo!” mormorai, con gli occhi allacciati ai suoi, udendo la sua ultima frase “Non dimenticarlo mai. Ti prego!”


Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30432)
Ma in quel momento Sayla, che stava a pochi passi da loro, all’improvviso cadde svenuta.
“La ragazzina!” Urlò all’improvviso Icarius. “Credo sia svenuta…” tentando di farla rinvenire “… Talia, dobbiamo portarla da qualche parte…” si guardò attorno “… presto farà buio ed il palazzo non è vicinissimo… forse sarebbe meglio portarla al borgo e trovare un posto in cui possa riprendersi.”

Mi voltai di scatto e vidi la ragazza a terra.
Mi precipitai, dunque, anche io su di lei... respirava lentamente, come avviene quando si è perduto i sensi, ma non capivo come questo fosse potuto accadere: un momento prima sembrava stare bene e un momento dopo...
Risalimmo a cavallo e raggiungemmo il borgo, qui trovammo la locanda e in breve tempo ci fu data una stanza, dove sistemammo la ragazza.
“Lasciate!” dissi alla locandiera, avvicinandomi al letto e prendendole la scodella dalle mani “Lasciate che le dia io la tisana! Voi, vi prego, potreste portarci un’altra coperta per la ragazza? Sarà meglio che stia al caldo questa notte!”
Attesi che la donna uscisse, poi mi sedetti sul bordo del letto e tentai di far bere quell’infuso alla fanciulla... era così giovane... com’era possibile, mi chiesi, che non lo avessi notato prima?
Sospirai... era giovane e tutta sola... e più la guardavo e più che una sorta di vaga preoccupazione si impadroniva di me...
Mi voltai, dunque, e lanciai un’occhiata a mio marito...
“Guarda... ” dissi a mezza voce “Sembra poco più che una bambina! Ma che cosa ci faceva da sola in mezzo al bosco? Chi credi che sia?

Guisgard 13-05-2011 01.58.48

Icarius fissò la giovane Sayla.
“Non so chi sia…” disse a Talia “… e non riesco ad immaginare cosa cercasse nel bel mezzo del bosco a quell’ora tarda…”
In quel momento ritornò la donna.
“Non preoccupatevi, ragazzi…” mentre copriva con un’altra coperta la fanciulla ancora senza conoscenza “… vedrete che prestò riprenderà i sensi. Ora devo scendere ad aiutare mio marito. Ci sono altre stanze libere se ne occorre una anche voi. Per qualsiasi cosa io sono al piano di sotto.”
“Forse io dovrei tornare a Capomazda…” disse Icarius prima che la donna uscisse “… col mio cavallo non dovrei impiegarci molto… conoscete per caso una strada più breve per arrivarci, signora?”
“Volete partire a quest’ora?” Chiese turbata la donna. “Ma è notte fonda e poi la strada lambisce il confine con la brughiera! E la brughiera di notte è…”
“Vuoi stare zitta!” Gridò il marito entrato proprio in quel momento. “Vai giù che ci sono dei clienti! Servi loro del cibo! Sbrigati!”
“Non arrabbiatevi con vostra moglie…” disse Icarius “… voleva solo darmi un consiglio..."
“Parla troppo quella donna.” Mormorò il locandiere. “Se volete ripartire vi conviene rifare la stessa strada che vi ha condotto qui. Non c’è ne sono altre. Seguite sempre quella strada ed evitate la brughiera.” Ed uscì.
Quelle sue ultime parole avevano uno strano suono.
“Però, che cortesia quell’uomo!” Esclamò Icarius fissando Talia. “Non capisco cosa avesse detto di male sua moglie. Mah, che tipo strano…”

Talia 13-05-2011 02.46.23

La donna tornò e portò la coperta che le avevo chiesto... la presi e la rimboccai con cura sotto il mento della ragazza: chiunque fosse, avevo la vaga sensazione ne avesse già passate tante!

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30450)
“Forse io dovrei tornare a Capomazda…” disse Icarius


Quella frase mi turbò.
Sollevai gli occhi di scatto e li puntai su di lui... e non li distolsi affatto, pur ascoltando con attenzione le parole dei due locandieri. Parole che mossero qualcosa in me, anche se non sapevo con esattezza cosa.
Lentamente sollevai una mano e la poggiai leggermente sulla testa della ragazza, in un gesto quasi protettivo...
mentre un lontano sogno solo in apparenza dimenticato, per qualche ragione, affiorò dentro di me in immagini scomposte...

...una chiesa ai margini della brughiera...
...un cavaliere dalla tunica rossa come il sangue...
...paura...
...dolore...
...le armature in quella chiesa si muovevano verso di me...
...il medaglione con il ritratto del duca...
...l’armatura che me lo strappava e poi quello spaventoso lamento, un lamento che sapeva di morte...

La mia testa vacillò, battei ripetutamente le palpebre ma dovetti lo stesso appoggiarmi al letto per sorreggermi, mentre la mia mano correva istintivamente a quel medaglione, lo trovava e lo stringeva convulsamente.
Mi resi improvvisamente conto che la donna era uscita e che adesso anche l’uomo stava per raggiungerla al piano di sotto...
“Non andare!” mormorai ad Icarius una volta rimasti soli, senza riuscire a liberarmi del tutto di quell’orribile sensazione... una sensazione che mi sforzai con tutta me stessa di non definire ‘presentimento’.
“E’ una follia uscire di notte da soli... e io credo di dover restare qui almeno fino a domani mattina, per assicurarmi che la ragazza stia bene!” sospirai appena “Perciò ti prego, non andare via... non lasciarmi qui da sola!”

Guisgard 13-05-2011 03.18.14

Icarius fissò Talia.
A Capomazda lo stavano probabilmente cercando.
Non aveva detto a nessuno di quell’uscita con Talia.
Saranno sicuramente preoccupati al palazzo.
Questi pensieri attraversavanola sua mente.
Ma poi quelle parole di lei.
“… non lasciarmi qui da sola!”
Icarius sorrise.
“Ho promesso, ricordi? Non ti avrei lasciata mai da sola.” Disse accarezzandole il viso. “Al palazzo se la caveranno! Ora vado dal locandiere a prendere una stanza… voglio che tu ti riposi un po’… resterò io accanto alla ragazza.”
Scese allora al pianoterra dal padrone della locanda.
“Prendo un’altra stanza per stanotte…” fece al locandiere “… e le pago ora entrambe…”
“Si, come volete…” disse con indifferenza l’uomo “… mi occorrono i vostri nomi. Sapete, per i registri. Bastano quello vostro e quello di vostra moglie.”
“Siete una bellissima coppia.” Fece la moglie del locandiere passando accanto al bancone.
“Lo penso anche io, signora!” Sorridendo Icarius. “Allora, i nomi sono… Tristano e Isotta.”
“Quando si dice il destino, eh.” Mormorò il locandiere.
“Eh, già.” Sorridendo Icarius.
E prese le chiavi, ritornò su da Talia.
Presero così possesso della stanza, dove Icarius accese subito alcune candele.
“Stenditi un po’, ti farà bene…” disse “… andrò io a controllare la ragazza…” restò poi a fissarla “… sai, ripensavo a ieri pomeriggio nel bosco… alle tue parole… credo… si, credo che tu ti sia sentita molto sola ultimamente… ed immagino che la colpa sia stata mia…”
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Talia 13-05-2011 04.15.41

Sorrisi appena alle sue parole e abbassai gli occhi un momento...
“Sai...” mormorai, rialzandoli “E’ strano sentirtelo dire! E’ strano... come lo è essere qui insieme adesso. La verità è che tu non hai mai avuto un’indole facile... sentivo che mi detestavi, lo percepivo ogni giorno con assoluta chiarezza, ma non sapevo perché... anche se posso immaginarlo: ero solo un matrimonio di convenienza, dopotutto. Ero una cosa giunta da lontano e che ti fu imposta senza possibilità di replica... né di scelta!”
Feci una breve pausa, poi ripresi: “Ma anche io... anche io, dal canto mio, ho sbagliato molte cose! Ho preso di punta ogni tua singola fuga, ogni tuo sguardo freddo e in breve sono diventata crudele... non perdevo occasione per criticarti o per giudicarti, anche quando non avrei voluto farlo davvero... ma volevo solo ferirti, tanto quanto tu stavi ferendo me!”
I miei occhi si oscurarono di rammarico, di dolore... poi però gli sorrisi e sollevai una mano a carezzargli il viso.
“Tutto questo non conta più, però!” dissi dolcemente “Non ha più alcuna importanza. E l’ho capito soltanto stasera quando... quando credevo di averti perduto!”
Era vero... e solo in quell’istante mi fu chiaro.
“Quello che succederà dopo... quello che succederà quando tu recupererai la memoria e ricorderai tutto...” mi strinsi nelle spalle “Beh... non posso farci niente adesso!”
Lentamente mi protesi in avanti e lo baciai leggermente... poi tornai a guardarlo e sorrisi.
“Ora dovremo occuparci della nostra piccola ospite, non credi? Fai tu il primo turno, se vuoi... ma svegliami se dovesse accadere qualcosa! E tra poco verrò a darti il cambio, comunque: non voglio che resti sola neanche un momento!”

Guisgard 13-05-2011 06.01.27

Icarius le sorrise.
Quel bacio, tanto sospirato, invocato durante i suoi sogni più belli.
Quel bacio, simile a quelli delle favole, era come se avesse rotto un incantesimo.
Lui si sentiva diverso.
Era lì con lei.
Erano soli.
Tutto il resto non contava, forse neanche esisteva.
Quel bacio, il suo sguardo e poi le sue parole.
Tutto ciò aveva destato Icarius dalle sue paure e dalle sue inquietudini.
Come se questa notte avesse trasformato tutta la sua vita.
Tutti lo acclamavano come gran signore di uomini e terre.
Ma egli non si era mai sentito tale.
Ora invece sentiva che aveva veramente tutto dalla vita.
“Ti ho fatto soffrire molto…” disse Icarius senza smettere di guardarla “… capisco perché eri tanto fredda e distante… mi chiedo… si, mi chiedo, come tu non mi abbia odiato…”
Le passò una mano nei suoi lunghi capelli.
“Io non so se riacquisterò un giorno la mia memoria…” le sussurrò “… sinceramente non mi importa nemmeno… e se anche accadesse, non cambierebbe nulla… tu sei il mio passato, il mio presente e…” esitò “… il mio futuro, se lo vorrai…”
Per qualche altro istante i loro occhi furono gli uni negli altri, quando, all’improvviso, nella cupa vastità della brughiera risuonò un qualcosa di indefinibile.
Una sorta di grido, lugubre ed agghiacciante, che fece sorgere in loro una profonda angoscia ed un’irrazionale paura.
Come trasportato dal vento, attraverso il silenzio della brughiera, inizialmente parve simile ad un lamento straziante, lacerante e prolungato, per poi spegnersi pian piano come un gemito penoso nel malinconico e desolato scenario circostante.
“Ma cosa è stato?” Saltando su Icarius.
Si avvicinò alla finestra e gettò uno sguardo nelle sterminate tenebre che avvolgevano la locanda.
“Vado a vedere giù. Tu aspettami qui, Talia.”
Corse allora al piano terra e qui trovò il locandiere che chiudeva nervosamente le porte.
“Avete udito anche voi?” Chiese Icarius.
“Cosa?”
“Come sarebbe?” Stupito Icarius. “Quel grido spaventoso! Non potete non averlo udito! Veniva dalla brughiera!”
“Non ho sentito nulla.”
“E voi, signora?” Domandò alla donna che stava immobile in un angolo. “Voi l’avete udito, vero?”
“Neanche mia moglie ha udito nulla.” Fece il locandiere. “Ora è tardi… va a letto.” Rivolgendosi a sua moglie. “Io finisco di chiudere e ti raggiungo.”
La donna annuì con un movimento quasi impercettibile del capo e si avviò verso la sua stanza.
Aveva un diffuso pallore su tutto il suo viso e gli occhi arrossati come se avesse pianto da poco.
“Cosa nascondete qui?” Fissandolo Icarius. “Cosa c’è la fuori? Parlate!”
“Lasciate subito la mia locanda.” Sentenziò l’uomo. “Quelli come voi non li vogliamo qui.”
“Tu sei pazzo…” mormorò Icarius “… se credi che io possa portare mia moglie la fuori con quello che sta succedendo…”
“Non puoi lasciarli uscire!” Gridò la moglie dopo essere tornata indietro. “Non puoi, in Nome di Dio!”
“Allora andatevene a dormire se volete restare qui stanotte.” Disse l’uomo a Icarius. “E non seccatemi più.”
Detto ciò, il locandiere e sua moglie si rinchiusero nella loro stanza, lasciando Icarius in preda ad una profonda ed indecifrabile angoscia.
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Guisgard 13-05-2011 06.02.41

Pasuan entrò nella stanza e trovò Dafne già sveglia.
Un raggio di Sole, che filtrava da una delle finestre semichiuse, sembrava danzare sul suo volto, illuminandone lo sguardo vispo.
“Buongiorno, damigella.” Disse Pasuan accennando un inchino. “Dormito bene? Fatto bei sogni? Non preoccuparti per il piccolo Hubert. Si è svegliato poco fa e piangeva. Doveva essere cambiato e ci ha pensato mia madre.”
In quel momento entrò la madre di Pasuan col piccolo.
“Eccolo, fresco e profumato come un fiore.” Lasciandolo fra le braccia di Dafne.
“Tu sei ancora debole e non puoi alzarti…” sorridendo Pasuan “… dimmi cosa ti va di mangiare oggi ed io andrò a prenderlo. Nel tuo stato è bene soddisfare qualsiasi voglia di cibo! Avanti, dimmi, ti va qualcosa di dolce o di salato?”
“Sei proprio un impiastro, fratellone!” Esclamò Mian ferma sulla porta. “Solo quando sono incinte le donne devono soddisfare quel tipo di voglie! Arrivi tardi!” E rise.
“Sei solo acida perché a te nessuno chiede queste cose, sorellina!”
“Cafone!”
“Su, ragazzi, ora basta.” Li riprese sorridendo la madre. “Oggi è Venerdì…” rivolgendosi al figlio “… ed al mulino donna Carmidal avrà fatto il pane bianco e quello aromatizzato con spezie ed olive. Sono certa che alla nostra Dafne piacerà molto.”
“Si, è magari prenderò anche del formaggio fresco!” Esclamò raggiante Pasuan.

cavaliere25 13-05-2011 13.14.58

dissi rivolgendomi a Finiwell simpatico quel boscaiolo se non eravamo in ritardo con i tempo mi sarei ben fermato a mangiare qualcosa e continuai a èercorrere la strada davanti a me

Morrigan 13-05-2011 16.35.28

Troppo mistero.
C'era qualcosa che non quadrava. Era stata addestrata fin da bambina a tacere ed osservare, e fin dalla più tenera età le era stato insegnato che bisogna lanciare il proprio sguardo oltre le apparenze. Così Morrigan sapeva come cercare al di là del visibile e muoversi tra le pieghe dei pensieri celati, quindi poteva ben dire che qualcosa non quadrava in quell'uomo. Sempre misterioso, non concedeva niente di sè. E non era la naturale ritrosia dello straniero, la sua. Quel fare guascone e quel sorriso sarcastico erano solo un modo brillante per camuffare i suoi pensieri. Di certo questo lo rendeva affascinante agli occhi delle donne e simpatico a quelli degli uomini, e grazie a questa sua dote aveva preso a muoversi tra le strade di Capomazda senza che nessuno gli sbarrasse mai il passaggio o nemmeno dubitasse minimamente di lui.
Ripensò per un attimo alle parole delle guardie, alla porta..."tipi come quello hanno in mente solo il gioco, il vino e le donne"... già, era proprio come pensava. Questa era l'immagine che si aveva di lui, e questa era l'immagine che egli voleva dare... ma non era così che l'aveva visto lei, no...

Allora cominciò a chiedersi dove sparisse quell'uomo per ore ed ore, e che cosa ci facesse ancora a Capomazda se non aveva qualcosa di importante da fare in quel luogo...
Pensando questo, una subitanea idea le balenò alla mente...
... ah, ma è la solita pazzia...
... però Finiwell era sparito dalla circolazione senza avvertirla, e Monteguard, da parte sua, non le aveva fatto pervenire alcun ordine...
... in fondo questo posto è molto noioso se non ci si trova qualcosa di divertente da fare!
E pensando questo, si coprì bene con il mantello e in silenzio perfetto prese a seguire la strada che Guisgard aveva imboccato, decisa a non perderlo di vista e a scoprire, se poteva, qualcosa dei segreti che egli celava.

Talia 13-05-2011 16.37.22

Non temere mai la verità, soleva dire mio padre. Anche quando non è semplice, anche quando ti fa paura, anche quando è dura da affrontare, niente varrà allo stesso modo.
La verità...
Avevo detto la verità ad Icarius su di noi, gli avevo parlato con una franchezza che mai avevo osato usare con lui prima... e ogni cosa mi appariva perfetta adesso.
Sorrisi.
Non sapevo per quanto tempo questo sarebbe durato e non mi importava, sapevo solo che non c’era niente altro che desideravo al mondo se non restare lì per sempre in quell’attimo, guardare i suoi occhi, ascoltare la sua voce...
Poi qualcosa ci destò.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30454)
Per qualche altro istante i loro occhi furono gli uni negli altri, quando, all’improvviso, nella cupa vastità della brughiera risuonò un qualcosa di indefinibile.
Una sorta di grido, lugubre ed agghiacciante, che fece sorgere in loro una profonda angoscia ed un’irrazionale paura.
Come trasportato dal vento, attraverso il silenzio della brughiera, inizialmente parve simile ad un lamento straziante, lacerante e prolungato, per poi spegnersi pian piano come un gemito penoso nel malinconico e desolato scenario circostante.
“Ma cosa è stato?” Saltando su Icarius.

Quel grido mi pietrificò dov’ero.
Per un istante la paura mi attanagliò il cuore e mi rese impossibile muovermi, parlare e perfino respirare... una paura inconsulta e ingestibile, una paura irrazionale e misteriosa in tutto uguale a quella che ci coglie soltanto negli incubi.
Perché questo era quel grido: un incubo.
O meglio, divenne un incubo terribilmente reale nel momento preciso in cui mi resi conto che io quel grido la aveva già sentito... lo avevo sentito dentro un sogno, un sogno a sua volta tanto reale da spingermi a cercarne le basi.
Per un attimo rimasi lì, immobile e tremante e le immagini di quel sogno riaffiorarono in me con una forza travolgente...
Ma fu solo un attimo... poi la mia mente si oppose e mi costrinse a tornare al presente.
Vidi Icarius varcare la soglia e lo richiamai... ma troppo tardi. Non mi udì neanche, probabilmente. Sentii i suoi passi sui gradini e poi voci al piano di sotto.
Mi alzai quindi e raggiunsi la stanza di fianco, dove riposava la bimba... temevo che si fosse svegliata con quel grido e che fosse spaventata, e invece, entrando, la vidi serena e mi parve che fosse ancora addormentata.
Feci, allora, qualche passo nervoso nella stanza, aggirai il letto silenziosamente e mi avvicinai appena alla finestra... ma non ebbi il coraggio di guardare fuori. Al contrario, un’angoscia profonda e inspiegabile mi investì in quel momento, facendomi tremare...
In fretta, dunque, tornai verso la porta... non si udivano più voci adesso, il locandiere doveva essersi ritirato.
“Icarius...” chiamai sommessamente dalla porta della camera di Sayla, lanciando un’occhiata nervosa giù per la scala ma senza però osare uscire sul pianerottolo, in modo che né io né lei restassimo sole “Icarius, per l’amor del Cielo, torna qui!”

Lady Dafne 13-05-2011 19.23.45

Il piccolo Hubert si mise a piangere

"Ecco" dissi ridendo "si è reso conto che chi gli farà da padre è un po' matto! Ma no piccolino, è solo un po' impreparato, vedrai come ti divertirai con lui... E lo sai che è uno dei migliori cavalieri che ci siano? Oddio, a volte si caccia nei guai ma ora che 'tiene famiglia' speriamo che si dia una calmata. Eh? che ne dici piccolo?" piangeva ancora di più e sorrisi guardando Pasuan
"Vedi? Già ti sgrida! Sarà lui a fare da padre a te, non il contrario!" mormorai fingendo di essere severa, poi mi sciolsi in un sorriso, baciai sulla fronte il piccolo e lo cullai cantando una vecchia canzoncina. Il bambino si calmò, intanto provvidi a prepararmi per una nuova poppata, mi sentivo i seni più gonfi, probabilmente il latte era finalmente arrivato
"Accipicchia Hubert, avevi fame eh?!" dissi ridacchiando mentre il piccoletto si abbuffava.
Mi voltai verso la madre di Pasuan e Mian
"Signora, Mian, devo ringraziarvi di cuore per tutto quello che state facendo per me e per il bambino. Immagino che saremo d'intralcio e che avremo interrotto la vostra quiete quotidiana e me ne rammarico. Domani presumo di essere in forma e ho intenzione di riprendere la via di casa. Non voglio pesare oltre su di voi".

Quando rimasi sola con il piccolo sperai che al ritorno di Pasuan le due care donne ci avrebbero lasciati un po' soli, avevo bisogno di parlare con lui, di chiedergli come considerare questa nuova condizione nella quale ci trovavamo. La sera prima, infatti, l'avevo sentito dire alla sorella che io ero una "Cara Amica". In realtà credevo di essere molto di più; mi rendevo conto però che non potevo chiedere troppo a quel giovane cavaliere che già aveva deciso di fare da padre al piccolo.

Lady Morgana 13-05-2011 22.12.22

Quando mi svegliai mi guardai intorno... quasi di sicuro mi avevano portato nella locanda più vicina. Guardando verso la porta, notai sulla soglia Lady Talia che parlava con il marito approposito di un grido spaventoso...
Tentai di alzarmi, ma le erbe avevano ancora effetto su di me, e non seppi trattenere un gemito. Mi issai sui gomiti e aspettai...

Sono una bambina, sono una bambina... ma come si comporta una normale bambina?

Domande a cui non potevo dare risposta, l'unica cosa che potevo fare fu vedere quanto fossi credibile.
Tossì forte e aspettai...

Questo dovrebbe attirare la loro attenzione.

Guisgard 14-05-2011 01.00.38

La notte su Capomazda.
La foschia avvolgeva ogni cosa, rendendo sbiaditi e velati i contorni e le forme di quell’antico e nobile mondo.
Un profondo silenzio regnava ovunque, tra le strade e le case del borgo che circondava la cittadella fortificata dei duchi.
Un figura avvolta da un austero mantello attraversava le strade solitarie, mentre l’umidità della notte scendeva tutt’intorno.
Morrigan la seguiva qualche passo più indietro, mentre quella figura a tratti sembrava confondersi con il buio della notte.
Ad un certo punto Guisgard giunse davanti ad una piccola casa fatta di pietre e legna, quasi nascosta tra due strette stradine laterali.
Bussò con tre tocchi alla porta ed attese qualche istante.
La porta si aprì ed il cavaliere entrò.

Melisendra 14-05-2011 01.48.39

Mi svegliai di soprassalto.
Avevo quasi dimenticato dove mi trovavo. Mi stavo perdendo in un sogno che non ricordavo.
Mi mossi appena e mi tranquillizzai quando ricordai dove fossi e sentii Gouf giocare con una ciocca di capelli.
Sentivo che mi osservava.
Mi mossi lievemente e mi rigirai tra le coperte, verso di lui.
"Sento che c'è qualcosa che vorresti chiedermi... qualcosa che ti preoccupa, forse?"
Mi stiracchiai leggermente e sorrisi, illuminata solo dalla luce di qualche candela. Ma fuori presto avrebbe iniziato a schiarire.

Guisgard 14-05-2011 01.59.02

“Non dirlo neanche!” Disse quasi offesa la madre di Pasuan. “Qui sei come a casa tua, Dafne!”
“E poi non sei ancora in grado di affrontare un viaggio a cavallo fino a Capomazda!” Fece Mian. “E comunque, non credo che Pasuan ti permetterebbe di ripartire così presto!” Aggiunse facendole l’occhiolino.
Ad un tratto si udirono dei passi fuori la porta.
“Ecco il fratellone!” Esclamò Mian.
“Cosa stavate confabulando voi tre?” Chiese Pasuan entrando in casa. “Tre donne contro di me! In pratica sono sconfitto in partenza!” E rise di gusto.
“Hai preso tutto?” Domandò la madre.
“Certo!” Rispose Pasuan. “Pane bianco, quello aromatizzato con spezie varie e quello con le olive! E non è tutto… la casa oggi offre formaggio fresco e… sorpresa! Focaccia dolce!”
“Ma allora oggi è festa!” Esclamò Mian.
“E poi…” avvicinandosi Pasuan al piccolo Hubert “… questo è un regalino speciale per te!” Mostrandogli ed agitando un piccolo sonaglino colorato.
“Ma è troppo piccolo per giocare con quel coso!” Fece Mian.
“Che vuol dire? Forse non potrà prenderlo in mano, ma può benissimo sentirlo suonare, no!”
“Sei proprio una frana, fratellino!”
“Il fatto che tu da piccola non sia stata molto sveglia, non ne fa una regola generale per tutti i bambini!”
“Sei il solito cafone!”
“Ragazzi, su, fate i bravi.” Li riprese la madre.
“C’è molta agitazione ed eccitazione in giro per il villaggio.” Disse Pasuan continuando a tentare di attirare l’attenzione del piccolo Hubert agitando il sonaglino. “Credo sia per l’incoronazione del duca… ormai manca poco e tutti si preparano al grande evento.”
“Come lo sai?” Chiese Mian.
“L’ho sentito dire dal capitano qualche giorno fa…” rispose Pasuan “… si voleva far seguire l’incoronazione alla festa per l’apparizione dell’Arcangelo Michele sul Monte Sacro.”
“Ma le celebrazioni per l’apparizione di San Michele sono avvenute Domenica scorsa!” Fece Mian. “Dunque è imminente l’incoronazione di sua signoria!”
“Infatti, è quello che ho detto. Fra due giorni, credo, Al massimo tre.” Annuì Pasuan. “Ci saranno festeggiamenti ovunque, sai?” Rivolgendosi poi a Dafne. “Anche nel nostro villaggio. Vedrai che non rimpiangerai la festa che si terrà a Capomazda, Dafne.”
“Chissà il vestito da sogno che indosserà lady Talia.” Sospirando Mian. “Vorrei proprio assistere all’incoronazione! Sarà come una favola!”
Pasuan sorrise e poi, fissando nuovamente Dafne, aggiunse:
“Se domani ti sentirai meglio, voglio farti fare un giro per il villaggio… ci sono posti belli anche quaggiù…” e le sorrise.

Guisgard 14-05-2011 02.16.28

Gouf non rispose subito a quelle parole di Melisendra.
Fissava la finestra accanto al letto, come se fosse in attesa di qualcosa.
Forse dell’albeggiare, come se la luce del giorno potesse non solo dissolvere le tenebre della brughiera, ma anche quelle che si annidavano dentro di lui.
“Al di là del suo fanatismo religioso e della sua ignorante superstizione” disse all’improvviso “la gente di queste terra dice il vero quando afferma che nulla accade per caso, che il caso non esiste… ci sono leggi inesorabili, fatali e irreversibili che regolano il mondo in cui viviamo… e noi con esso… e mi chiedo il perché del tuo arrivo qui…” si voltò a fissarla “… dimmi che posso fidarmi di te, Melisendra… dimmi che non mi stai mentendo, che non mi tradirai mai… per niente al mondo. Giurami tutto questo ed io ti crederò. Ma se mi stai ingannando io ti strapperò ciò che più ami. E sai che lo farò.” Fissandola con uno sguardo profondo e senza luce, come il peggiore dei gironi infernali.

Guisgard 14-05-2011 02.30.16

“Tranquillo, amico mio, appena riporteremo Pasuan a Capomazda ti offrirò un succulento pranzo a base di minestra con lardo e verdure, pane caldo e monumentali cosciotti di capriolo! Il tutto innaffiato con fiumi di vino!” Disse Finiwell a Cavaliere25.
E dopo un pò i due intravidero finalmente il villaggio di Pasuan in lontananza.

Guisgard 14-05-2011 03.23.42

Icarius fissava la porta della locanda che era stata chiusa con un pesante lucchetto ed una robusta asse di legno.
Sentiva quasi la tentazione di forzarla ed aprirla per vedere cosa ci fosse davvero la fuori.
Quel grido maledetto sembrava essere stato inghiottito dalle tenebre della brughiera, lasciando al suo posto un’angoscia profonda ed un’irrazionale paura.

La foschia avvolgeva ogni cosa…
Quello scenario appariva incantato, maledetto…
Nulla sembrava essere attraversato dal soffio della vita…
Anche il vento si era ammutolito...
Le tenebre ricoprivano tutto…
Poi qualcosa parve animarsi...
Una figura, incerta, oscura, eterea…
Sembrava quasi chiamarlo, invocarlo…
Lui ne era come attratto…

“Icarius… Icarius, per l’amor del Cielo, torna qui!” Disse Talia all’improvviso.
E quella voce, il suo suono, sembrò come destarlo da quella misteriosa ed inquietante visione.
“Talia…” sussurrò voltandosi verso le scale che conducevano dove era lei.
Fissò un’ultima volta la porta della locanda che conduceva fuori, per poi, un attimo dopo, correre verso le scale.
“Talia!” Chiamò salendo sopra. “Talia, sono qui!”
Raggiunse così la stanza dove si trovavano sua moglie e la giovane Sayla.
La ragazza aveva finalmente ripreso conoscenza e li fissava entrambi.
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Guisgard 14-05-2011 03.56.47

Intanto, nella loro stanza, il locandiere e sua moglie non riuscivano a chiudere occhio.
“Volevi davvero mandarli via? La fuori? Rispondi, in nome di Dio!” Disse la moglie.
“Lasciami dormire, donna…”
“Non puoi averlo pensato davvero!” Scuotendolo la donna. “Sarebbero morti tutti!”
“Cosa volevi che facessi?” Chiese con rabbia l’uomo. “Continuava a farmi domande! Cosa avrei dovuto dirgli? La verità forse?”
La donna non rispose nulla.
“E se l’avessi fatto, cosa credi che avrebbero pensato?” Continuò l’uomo. “Te lo dico io! Che siamo solo dei poveri pazzi! Ecco cosa!”
“Il loro sangue sarebbe ricaduto su di noi…” mormorò la donna “…e questa colpa ci avrebbe dannato per sempre…”
“E perché? Non li ho chiamati certo io! Non ho detto loro di scegliere proprio la mia locanda per dormire stanotte!”
“Era dal giorno in cui morì lord Rauger che non si sentiva più…” quasi in lacrime la donna “… perché è ritornato? Cosa vuole ancora? Cosa cerca?”
“L’ultimo dei Taddei…” mormorò il marito fissando la penombra della stanza “… fino a quando non porterà via anche l’ultimo duca, non darà pace a queste terre…”
La donna prese un rosario e inginocchiatasi accanto al letto, cominciò a pregare.

Lady Dafne 14-05-2011 09.18.54

"Che bel regalino ti ha fatto il papà, eh Hubert che ne dici?" il bambino stava ancora poppando con gli occhietti chiusi e mi sembrò un po' irritato dal suono del sonaglio così mi rivolsi a Pasuan
"E' meglio se giochiamo dopo con Hubert, ora lasciamolo mangire tranquillo..." avevo appena sussurrato quella frase perchè non volevo che Mian la sentisse o avrebbe avuto un'altra occasione per stuzzicare il fratello che invece, a mio avviso, si comportava come un perfetto neopapà.

"Comunque, per quanto riguarda la festa a Capomazda per l'incoronazione del duca, io non ho alcun rimpianto per non essere presente. Devo dire che Icarius mi sembra molto cambiato rispetto ad una volta e lo ringrazierò sempre per averci fatto il piacere che ci ha fatto" strizzai l'occhio a Pasuan sperando che capisse che tacevo l'esperienza galera per non far preoccupare sua madre "ma la vita laggiù in città non è delle migliori, non mi sono mai ambientata e c'è sempre qualche pericolo anche se spesso si sopravvive perchè sulla propria strada si incontrano dei cavalieri molto coraggiosi" guardai Pasuan e gli presi la mano stringendola forte.
"A proposito, Pasuan, tu non devi presenziare alla cerimonia come tutti i cavalieri?"

cavaliere25 14-05-2011 11.00.09

Forse siamo arrivati finalmente dissi sorridendo a Finiwell ora dobbiamo trovare Pasual e portarlo con noi e poi potremmo riposarci un po

Lady Morgana 14-05-2011 13.35.53

Fissai Lady Talia e Icarius, che era appena comparso sulla porta. Non sapevo cosa dire, come comportarmi. Poi guardai fuori dalla finestra e vidi Rubira comparire nel cielo in tutta la sua splendezza. Aspettai con pazienza l'arrivo di Luna. Amica mia, mi trovo in una locanda assieme al duca e a sua moglie... cosa devo fare?
Essere me stessa da bambina, questo mi disse Luna, lasciando la mia mente.
Ma... io sono stata addestrata fin da bambina a maneggiare qualsiasi tipo di arma, io sono Verdammt, la maledetta. Non sono mai stata come tutte le altre bambine!

Poi mi venne in mente Luna, che da piccola giocava nei prati a rincorrersi con gli altri bambini, a rotolare giù per i pendii.

"Lei è il duca di Capomazda, vero? Tra poco avverrà la sua incoronazione e io le ho solo fatto perdere tempo, mi dispiace molto..."
Dallo spiffero della finestra entrò un soffio d'aria gelida, che mi costrinse a riavvolgermi nelle coperte.

Talia 16-05-2011 00.21.50

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30516)
“Talia!” Chiamò salendo sopra. “Talia, sono qui!”

Tirai un sospiro di sollievo quando lo vidi ricomparire.
Gli sorrisi e quell'angoscia, che mi aveva colta nell'udire quel grido e poi, ancora, al ricordo di quel sogno, si allentò, lasciando che il mio cuore tornasse a battere regolarmente.
E solo quando lui fu di nuovo con me tornai a voltarmi verso la stanza... fu allora che vidi che la bimba si era svegliata.
Lentamente mi accostai al letto e presi tra le mani la tisana che la locandiera aveva portato per lei... era ancora calda.
"Non aver paura!" le dissi, sorridendole dolcemente "Siamo tuoi amici... ti abbiamo portata qui dopo che sei svenuta! Questa..." soggiunsi, porgendole il piccolo contenitore di terracotta "L'ha preparata la locandiera per te. Bevila, sono certa ti farà bene!"
Parlavo lentamente e con la voce più calma che avessi... dopo tutto era solo una bambina e temevo si spaventasse.
E invece, gardando i suoi occhi mentre parlavo, ne rimasi sorpresa: non c'era nessuna paura o nessun timore in essi, ma vi si poteva invece leggere una sorta di curiosa determinazione... tutt'altro che consueto questo in una bambina!
Le sue successive parole ad Icarius, poi, mi sorpresero ancora di più!

Citazione:

Originalmente inviato da Lady Morgana (Messaggio 30525)
"Lei è il duca di Capomazda, vero? Tra poco avverrà la sua incoronazione e io le ho solo fatto perdere tempo, mi dispiace molto..."

La fissai un momento, stupita... ero senza parole: come poteva una bambina averlo riconosciuto quando neanche i due locandieri, chiaramente, lo avevano fatto?
Poi mi voltai verso Icarius e, nell'incrociare il suo sguardo, notai in lui la stessa mia sorpresa. Mi strinsi nelle spalle.

Melisendra 16-05-2011 00.54.07

Mi alzai, confusa e arruffata, forse anche un po' in pena, poiché la mia coscienza non era del tutto a posto.
"Non puoi dire sul serio..." mi coprii con un lembo del lenzuolo e rimasi lì, con i capelli in disordine, seduta tra i cuscini. "Uriel non ha nessuna colpa... è nato da due... bè, sappiamo esattamente cosa siamo... meno starà vicino a noi e più sarà probabile che non segua le nostre orme e che il suo retaggio di sangue lo lasci libero..."
Gli afferrai la mano e lo guardai negli occhi, cercando di mostrargli tutta la mia sincerità, che in quel momento era reale.
"Non ti tradirò, non intendo fare nessun doppio gioco... l'unica cosa che volevo era scongiurare questa guerra. Non voglio altre anime sulla coscienza. Non ne ho bisogno, poiché ho solo una vita da prendere. Nemmeno tu ne hai bisogno. Ma non posso dirti come agire, almeno nello stesso modo in cui tu non puoi dirlo a me."
Strinsi un attimo nervosamente le labbra.
"Non ti tradirò. Lo giuro sulla mia vita." Abbassai gli occhi. "Ma ti scongiuro... lascia fuori Uriel."

Guisgard 16-05-2011 01.00.43

Icarius fissò prima la giovane Sayla e poi Talia.
Restò sorpreso e turbato da come la ragazza l’avesse riconosciuto.
“Il duca? Forse sei ancora confusa…” disse sorridendo Icarius “… beh, ammetto che mi piacerebbe esserlo, ma non lo sono…” la fissò per qualche istante “… ora però dovresti riposare, in modo da recuperare le forze. Noi resteremo qui.”
Si avvicinò poi a sua moglie.
“Anche tu dovresti riposare…” le disse “… va a stenderti nella nostra stanza, resterò io qui con lei… tanto comunque non riuscirei a chiudere occhio stanotte…”
E si voltò a fissare la finestra che dava sulla brughiera.

Talia 16-05-2011 01.48.14

Rimasi per un istante senza parole...
“Io?” mormorai “Di... di là?”
Improvvisamente il terrore per quel grido mi investì di nuovo e l’idea di chiudermi in una stanza da sola mi fece tremare, tanto che un brivido inconsulto mi scosse tutta dalla testa ai piedi...
Mi sforzai di reprimere quel sentimento, tuttavia: non volevo spaventare la bimba né preoccupare ulteriormente Icarius...
“Va bene!” mormorai “Allora... allora vado!”
Sorrisi, poi, alla bimba...
“Riposati!” le dissi “Devi recuperare le forze... poi domani mattina ti riporteremo a casa, dai tuoi genitori!”
Lentamente uscii dalla stanza, quindi, ed entrai in quella adiacente.
Mi muovevo con calma e con pacatezza ma, non appena ebbi richiuso la porta alle mie spalle, di nuovo quella paura mi invase. Mi gettai sul letto e chiusi gli occhi, sperando solo che arrivasse presto il giorno.

Guisgard 16-05-2011 01.50.02

Gouf ascoltò le parole di Melisendra senza rispondere nulla.
Poi si alzò dal letto e si rivestì.
“Vedremo…” disse senza voltarsi.
Un attimo dopo uscì dalla stanza.
Raggiunse l’armeria e cominciò a scegliere alcune delle sue armi.
“Mio signore…” entrando Aytli.
Lui la fissò.
“Attendevo i tuoi ordini per la missione a Capomazda.” Continuò lei.
“Non ci sarà alcuna missione…” fece lui “… è troppo rischioso.”
“Per me o per lei, mio signore?”
“Per entrambe.”
“Ti fidi al tuo punto di lei…”
“Ora basta, Aytli!” La zittì lui. “Questi sono i miei ordini!”
“I tuoi ordini…” mormorò lei “… mi avevi promesso…”
“Siamo in guerra, Aytli! E non tollererò più discussioni simili!”
“Mio signore, ti chiedo di premiare la mia fedeltà…” replicò lei “… lei resterà qui, al sicuro… ma io ti chiedo di poter andare comunque a Capomazda per indagare.”
“E’ troppo pericoloso.”
“Sono il tuo miglior cavaliere… ti chiedo di essere inviata a Capomazda… non negarmi questa richiesta, mio signore… me lo devi e tu lo sai…”
La fissò.
“Voglio andare a Capomazda, mio signore…” aggiunse lei “… fidati di me, non mi accadrà nulla… sai bene che quelle informazioni per noi sono troppo importanti… da esse dipendono il nostro attacco decisivo e l’esito della guerra…”
Gouf si voltò verso le sue armi.
“Dammi la tua fiducia ancora una volta, mio signore…”
“Aytli…” esitò “… hai sette giorni di tempo, poi dovrai far ritorno al castello… qualsiasi sia l’esito delle tue indagini.”
“Si, mio signore. Grazie” Ed uscì dalla stanza.
In quel momento una strana ed indecifrabile sensazione sorse nell’animo del Cavaliere del Gufo.
http://www.zuguide.com/image/Joaquin...ladiator.3.jpg

Guisgard 16-05-2011 02.18.23

Talia si girava e rigirava nel letto.
Quella situazione l’aveva scossa, turbata e spaventata.
Il ricordo del sogno si mischiava, con le sue sensazioni ed inquietudini, a ciò che era accaduto poco prima.
Ad un tratto udì dei rumori ed un attimo dopo la porta si aprì lentamente.
Qualcuno si avvicinò a letto.
“Sei ancora sveglia? Ho sentito dei rumori e ho pensato che neanche tu riuscissi a dormire…” disse Icarius poggiando sul letto due tazze di tisana calda “… queste sono un pensiero della moglie del locandiere… le ha portate poco fa… credo comprenda il nostro stato d’animo… ed è ovvio che suo marito stia mentendo… ora è rimasta lei con la ragazzina…” la fissò accennando un lieve sorriso “… ti sei spaventa per prima, vero? Mi spiace averti portata quaggiù… non temere, non accadrà nulla… te lo prometto…” e le prese la mano.

Melisendra 16-05-2011 02.40.36

Rimasi sorpresa da quell'improvvisa freddezza e per un attimo mi lasciai crollare tra le coperte, dopo che lui uscì dalla stanza.
Vedremo? Cosa vedremo?
Mi riscossi.
Mi alzai di scatto e cercai un vestito nei bauli. Mi ricomposi rapidamente e uscii dalla mia camera, dirigendomi verso le scuderie.
Avanzai rapidamente nel cortile, cercando di non dare troppo nell'occhio.
Non sarei mai riuscita ad avvicinarmi abbastanza da sellare un cavallo e passare del tutto inosservata, ma potevo almeno vedere cosa si stava preparando.
Mi augurai che non si trattasse di una nuova incursione.
La giornata si prospettava ventosa, potevo sentire il vento ululare tra le torri di guardia.

Talia 16-05-2011 02.44.03

Quando udii la porta aprirsi balzai su sul letto... ero tesa, agitata.
Poi vidi Icarius entrare e mi rasserenai.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30560)
“Sei ancora sveglia? Ho sentito dei rumori e ho pensato che neanche tu riuscissi a dormire…” disse Icarius poggiando sul letto due tazze di tisana calda “… queste sono un pensiero della moglie del locandiere… le ha portate poco fa… credo comprenda il nostro stato d’animo… ed è ovvio che suo marito stia mentendo… ora è rimasta lei con la ragazzina…” la fissò accennando un lieve sorriso “… ti sei spaventa per prima, vero? Mi spiace averti portata quaggiù… non temere, non accadrà nulla… te lo prometto…” e le prese la mano.

Strinsi la sua mano e sorrisi...
“Non dirlo neanche!” mormorai, scuotendo appena la testa “Non è stata colpa tua... siamo usciti insieme a cavallo e dunque, se c’è una responsabilità, è di tutti e due. Egualmente!”
Lo osservavo... una parte di me moriva dalla voglia, dal bisogno di raccontare quel sogno, mentre l’altra parte continuava a ripetermi di lasciarlo tranquillo almeno fino al giorno dopo... Icarius aveva tanti pensieri già così...
Presi quindi una delle due tazze e ne sorseggiai appena il contenuto, era dolce e leggermente fruttato, era buono.
“Tu che cosa credi che sia stato, comunque?” chiesi dopo un momento, preoccupata ma tentando disperatamente di apparire tranquilla e quasi noncurante.

Guisgard 16-05-2011 03.05.13

Melisendra, poco distante dalle scuderie, udì dei rumori seguiti poi da alcune voci.
Due uomini preparavano un cavallo.
“Lady Aytli partirà per una missione pare…” disse uno di loro “… forse già all’alba…”
“Si, pare sia diretta a Capomazda…” fece l’altro “… e sembra ci andrà da sola…”
“Per me è una missione suicida!”
“Sir Gouf le ha dato il permesso. E poi dimentichi che orma sono giorni che non giungono notizie da Capomazda… cosi rischia di saltare il grande attacco.”
“Credi che abbiano scoperto la nostra spia?”
“Non lo so…” scuotendo il capo l’uomo “… vedremo cosa riuscirà a sapere lady Aytli su questa storia…”


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