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“Sara...” chiamai.
Ma vidi la ragazza scappare via in lacrime. Fissai la porta per un istante, poi mi voltai di nuovo a fissare Jacopo... “Come hai potuto essere così crudele?” sbottai, la voce bassa e carica d’ira repressa “Era venuta qui solo per chiedere che suo fratello non morisse... era venuta solo a chiedere di salvargli la vita, non altro! Come hai potuto essere così insensibile... così bieco...” Ero tanto arrabbiata che le mie mani tremavano appena... “Tu sai perfettamente che Francesco non sa combattere, Jacopo! Lo sai come lo so io... siamo cresciuti con loro, sia io che te... siamo cresciuti con i de’ Binardi... e Francesco non ha mai saputo tenere in mano neanche un coltello! Morirà contro Fiosari, lo sai! Morirà e tu non hai intenzione di fare nulla!” Lo fissavo, i miei occhi lampeggiavano pericolosamente ma la mia voce tremava... “Eri loro amico, una volta... da ragazzini...” mormorai “Eri amico di Francesco... ma soprattutto eri amico di...” Esitai... i miei occhi erano in quelli di Jacopo ed in essi vi era tutto il mio dolore, vi era una marea di sentimenti... quelli di Jacopo, cupi ed impenetrabili, sembravano persino più scuri del solito... “Ti ho sempre creduto, Jacopo...” dissi, la voce lenta “Ti ho creduto e non ho mai fatto altre domande. Tu eri suo amico, in fondo, ed io mi fidavo di te. Ma adesso te lo chiederò, Capitano... cosa accadde quella notte con... con Guisgard? Perché da quella notte non è stato più tuo amico... né lui, né Sara, né Francesco... perché ce l’hai con quella famiglia, Jacopo?” |
Arrivammo al palazzo di giustizia, e mi appoggiai ad una mano di Roberto per scendere con disinvoltura dalla carrozza.
Ci avvicinammo all'ingresso del palazzo, presidiato da alcune guardie. "Dite al Viceprouratore che il conte Fiosari e sua cugina sono qui..." Sorrisi appena "...ci sta aspettando..". E rimasi in attesa, pensando alle parole da dire a Misseri. |
Osservai il moro avvicinarsi e inchinarsi.."Mardhuan..nome difficile..sicuramente mi verrà difficile ricordarlo all'inizio.." sorrisi facendogli un cenno col capo.
Poi udii le parole del Cavaliere sul ballo e avvampaii..ma lo avevo detto prima..cosa dovevo fare ora? Non amavo i segreti.."Milord, allora non vi sono vestiti nemmeno alla dimora di Castelflorenzio..e ovviamente non ho intenzione di indossare nulla di lady Vittoria. Io sono scappata da casa..vestita con un umile vestito preso a una serva per camuffarmi..non ho soldi e vestiti..questa collana di acquamarina che indosso e l'anello è stato frutto del furto che mi costrinsero a fare...e immagino pure la veste che indossavo era frutto di una macchinazione di Azable..io non posso partecipare a quel ballo..addirittura da sua Maestà, ci saranno dame dagli abiti sontuosi". Scrollai le spalle..."Non preoccupatevi per me..e per la mia vita quotidiana come ho detto troverò un lavoro tramite Madama Irene, ho già in mente qualcosa" guardavo ora il Cavaliere negli occhi senza timori, con lui mi sentivo di non avere segreti " e come vedete sono pure costretta a tornare a casa in vestaglia..e chissà cosa penseranno Madama Irene e le altre dame che incontrerò". Sorrisi divertita a quel pensiero e chiamai Ermiano.."Vi chiedo una cortesia, dite a Madama Irene che mi porti una veste sua o di una servitrice della mia taglia, ditele che ne ha bisogno lady Altea e poi tornerò a casa con lei". Non mi vergognavo affatto..."Vedete milord..vi è gente che ha i soldi e va in decadenza e altri che da poveri con la furbizia si arricchiscono, come i borghesi". E mi risedetti aspettando i vestiti e finendo la colazione. |
Velv era legato al suo credo...e infondo era quello che lo rendeva rispettabile e gli riempiva le tasche....e di quei soldi ne avrei avuta una parte anche io....per questo sarei diventata come lui...ma negli ultimi giorni.....ero diventata.....il peggio che potevo, e allora almeno lo sarei stata con un bel bottino......uscimmo dalle prigioni quando fuori era già buio........e gli uomini decisero che era meglio trovare un posto dove stare.....anche perchè nessuno ci avrebbe aperto le porte dell'inferno......anche Lucifero...spegneva le luci....a quell'ora....
E mentre stavo mettendo fine alla mia fame.......il locandiere...ci indico' degli uomini, volevano parlare con Velv.......mi sembrava di non conoscere nessuno di loro......infondo ero in una città sconosciuta ........quando qualcosa attiro' la mia attenzione......quando medicai la gamba al Capo....ebbi la possibilità di guardarlo bene..in ogni particolare.....e notai una catena al suo collo, aveva una monete con inciso uno stemma......in quel momento non mi sembrò il caso fargli delle domande....ma ora il bagliore di un momento attiro' la mia attenzione......solo un momento perchè abbasso' il capo........ed io ripresi nervosamente a rigirare il cucchiaio nel mio piatto...senza rendermi conto che stavo riducendo in poltiglia la cena...senza toccarne piu' un boccone.... |
Clio e Roberto furono così condotti da Simone Missani.
Il viceprocuratore ordinò di riceverli subito. “Prego, vi attendevo...” disse andando incontro alla principessa di Crysa “... milord...” salutando poi con un cenno Roberto “... dunque...” fissando di nuovo la ragazza “... cosa mi portate di buono? Notizie? Intuizioni? O addirittura fatti?” |
Jacopo fissò Talia con i suoi occhi scuri ed impenetrabili.
“I duelli esistono da sempre...” disse “... e sono una consuetudine del mondo aristocratico... perchè dovrei vietarli o impedirne lo svolgimento? Francesco de' Binardi non sa usare le armi? Allora dovrebbe pensarci bene prima di provocare gli altri. Avrà una lezione dunque.” Sorseggiò altro vino dal suo bicchiere. “Ma mi chiedo... cosa c'entra ora quella vecchia storia? E' stata Sara de' Binardi a ricordartela? Dovrò dunque vietarle di venire qui e frequentare mia moglie a quanto pare...” |
Altafonte fissò Altea e sorrise.
“Ermiano...” disse poi al suo servo “... accompagnerai a casa lady Altea e poi la condurrai in città a comprare abiti degni del suo rango, compreso uno per il ballo.” Ermiano annuì e poi raggiunse madama Irene per riferirle quanto chiesto da Altea. Ritornò poco dopo con un abito che consentisse alla dama di poter tornare a casa sua. “Tornate a casa ed Ermiano verrà con voi...” spiegò il cavaliere ad Altea “... così vi accompagnerà poi a scegliere i vostri nuovi abiti.” Aggiunse sorridendole. |
Quegli uomini si avvicinarono al loro tavolo e salutarono subito Elisabeth, Velv e gli altri suoi due compagni.
“Vi ascoltiamo...” disse Velv ai nuovi arrivati. “Mi presento...” cominciò quello che sembrava essere il capo del gruppo “... mi chiamo Gervan Ozzy e rappresento un'importante compagnia mercantile de... tempo fa da una nostra carovana furono sottratti circa seicentomila Taddei in oro... gli autori del furto sono i membri di una feroce banda di ladri, il cui capo si fa chiamare Barone Azable...” “E in cosa possiamo esservi d'aiuto noi?” Chiese Velv. “Il locandiere dice che siete cacciatori di taglie, no?” “Si.” Annuì Velv. “Ebbene, vogliamo assumervi.” Fece Gervan. “Siamo già impegnati a dar la caccia a tre fuggiaschi.” Mormorò Velv. “Vi raddoppio il compenso.” Lesto Gervan. “Il doppio di quanto vi hanno promesso.” |
Sorrisi a quelle parole del Cavaliere..."Voi siete troppo buono con me, Milord. Non saprò mai come ricompensarvi..se non con i miei baci..e forse il mio Amore" e lo guardai sempre con aria di sfida ma benevola.
Arrivò Ermiano con la veste datami da Madama Irene e andai a cambiarmi in casa..l'abito non era proprio bello ma il giusto per tornare a casa, uscire e poi mettermi subito un abito nuovo. Salutai il Cavaliere di Altafonte..."Quando torneremo vengo a farvi visita, se siete a casa..potremmo cenare assieme se non avete impegni". Ci dirigemmo alla dimora e dissi a Madama Irene che sarei andata con Ermiano a comprare dei vestiti e le presentai ovviamente la mia guardia del corpo..Mardhuan. Vidi il volto perplesso della Madama, andai in camera mia, mi spazzolai i capelli, mi rinfrescai e scesi di nuovo.."Ermiano, sono pronta, possiamo uscire, e forse è meglio venga pure Mardhuan con noi". E cosi mi affidai al servitore per portarmi nella sartoria..quell'uomo mi era veramente simpatico. |
“Francesco è sempre stato irruento, lo sai...” ribattei “Ma questo non fa di lui quel famoso ladro né un disturbatore pubblico! Jacopo, tu sai che morirà se combatterà quel duello... pochissimi in città potrebbero tener testa alla spada di Roberto Fiosari... e Francesco de’ Binardi non è di certo tra questi. Ed il fatto che... che duellare sia una consuetudine tra i nobili non ne fa di certo un’occupazione dilettevole... non ne fa un qualcosa di moralmente corretto... e di certo non ne fa una cosa giusta il fatto che uno dei due sfidanti sia così nettamente inferiore nell’uso delle armi! Ed è vergognoso che tu, che avresti il compito di mantenere l’ordine pubblico, permetta questo! E’ semplicemente vergognoso! E lo è ancora di più perché ti crogioli sugli allori... non volevi interrogarlo? Non sospetti di lui? Molto bene: arrestalo, allora! E invece, guardati: te ne stai qui ad aspettare che Fiosari faccia il lavoro sporco nel nome di un diritto e di una consuetudine che niente ha di nobile né di dignitoso! Niente! E trovo che in questo siate semplicemente rivoltanti... sia tu che Fiosari... rivoltanti, nella superficialità del vostro metro di giudizio!”
Ero furiosa, arrabbiata come poche volte lo ero stata prima... l’altezzosità e la noncuranza con cui Jacopo aveva trattato Sara mi avevano profondamente indignata ed ora non riuscivo più a controllarmi... “Quanto al resto...” soggiunsi, la voce che tremava forte “Sappi, Jacopo, che il fatto che io sia tua moglie non fa di me un oggetto di tua proprietà! Decido io se incontrare o meno Sara de’ Binardi... o chiunque altro! E oltretutto...” sibilai “Ti ho fatto una domanda! Ho fatto una domanda, alla quale mio marito non ha risposto!” |
“Allora a presto, milady.” Disse Altafonte ad Altea.
La donna con Ermiano e Mardhuan tornò alla sua dimora, dove trovarono madama Irene. “Milady...” disse “... in futuro, qualora vi sentiate inquieta, gradirei essere avvertita prima di una vostra uscita improvvisa... così sarò meno preoccupata per voi.” Un lieve inchino e si ritirò. Poi, Altea, con i due accompagnatori, uscì per acquistare gli abiti nuovi. Visitarono varie sartorie, dove la dama poté scegliere il meglio per i suoi gusti, senza preoccuparsi delle spese. |
A quelle parole di Talia, Jacopo ebbe un impeto di rabbia.
“Non permetto che tu arrivi a rivolgerti così a me...” disse con rabbia “... sono tuo marito e merito il tuo rispetto... chiaro, Talia? Il fatto che io con te sia accondiscendente in tutto, non vuol dire che tu non debba portarmi rispetto.” Si voltò allora verso la finestra e prese a bere il vino con astio e insofferenza. E restò così per qualche minuto. Poi si voltò verso sua moglie. “Su...” avvicinandosi a lei “... non discutiamo per simili cose... fermare un ladro o arrestare un brigante è un conto, ma vietare un duello è tutt'altra cosa... Fiosari chiede soddisfazione ed io non posso impedirgli di averla, arrestando il suo sfidante senza una ragione... potrei interrogare Francesco de' Binardi, certo... ma poi, senza prove, dovrei rilasciarlo... e allora il duello sarebbe solo rinviato... su, non voglio vederti adirata...” le sorrise “... sai che Sua Maestà fra qualche giorno organizzerà un gran ballo? Perchè non vai a far spese? Prendi un abito nuovo... voglio che tu sia la più bella... ti va?” |
Prima di uscire ascoltai le parole di Madama Irene..."Milady, sappiate che io ho il permesso di andare a trovare il Cavaliere di Altafonte quando ne ho voglia, mi ha dato lui il permesso...e certo non sono tenuta a darvi spiegazioni in merito..ma cercherò di fare il mio meglio".
Uscimmo per Sygma, i palazzi e le chiese con le alte guglie si stagliavano sopra un bellissimo cielo terso. E così iniziò il nostro girovagare per le sartorie e vedevo Ermiano sicuro di sè...cosa che io avevo sempre un pò odiato, infatti avevo la mia sarta personale anche perchè nelle sartorie aleggiavano solitamente i pettegolezzi. Prendemmo molti vestiti ed accessori ma fermai Ermiano.."No, messer Ermiano, sono troppi per me...e cosa devo fare con tutti questi vestiti, scarpe ed accessori?", ma egli non ascoltava le mie parole. Mi vidi allo specchio..eravamo arrivati in una delle più famose sartorie della città. Vidi indossavo ancora la veste datami da Madama Irene.."Scusate avete un modello già pronto per me? Questo che indosso..come posso dire..è un pò antico". Mi mostrarono alcuni modelli su dei manichini e scelsi uno color giallo con pizzo bianco..certo se tutto sarebbe andato bene lo avrei pure indossato se il Cavaliere era nella sua dimora per la cena. "Questo è perfetto..potete modellarlo cosi lo indosserò subito e poi..dovrei andare al ricevimento che terrà il Re, capirete che devo prendere un vestito particolare ma non eccentrico per favore". Mi sedetti su una seggiola aspettando mi portassero il vestito da indossare subito e alcune stoffe o modelli per la festa dal Re. Ma con chi andrò alla festa??Non penso il Cavaliere di Altafonte vorrà mostrarsi accompagnato da me in pubblico, si esporrebbe troppo. Pazienza porterò Ermiano e Mardhuan..e trattenni un sorriso a quella idea. Ma ritornai subito seria...sicuramente alla festa sarebbe venuto Azable, non si sarebbe lasciato sfuggire una occasione del genere. |
Mi accomodai sfoderando un sorriso di circostanza.
"In effetti.. abbiamo scoperto qualcosa.. sebbene non so se si possa parlare di fatti.." iniziai a dire. Così, sostenendo lo sguardo del viceprocuratore, raccontai degli ultimi sviluppi di quella mattina. Parlai dello stramonio, del suo significato e delle ipotesi che avevo formulato su di esso. Raccontai poi delle intuizioni circa il Fiore Azzurro, senza però parlare di miti e leggende, ma cercando in quello il motivo dell'unicità di quel quadro. Così, nominai il Priore Adamo, che avrebbe dovuto essere molto più vecchio a quanto avevo sentito dire, sottolineando come fosse stato l'unico ad avvicinarsi al quadro, oltre alle guardie. Sottoposi all'attenzione del viceprocuratore anche le mie teorie, di cui avevo già parlato a Roberto, secondo le quali qualcuno poteva usare il nome di Mirabole, se non Mirabole stesso. Citai soltanto di sfuggita il rapporto che, a mio parere, Mirabole aveva con Capomazda, o con i de'Binardi, sottolineando come fossero mere supposizioni. "Resta il fatto che Mirabole ha mantenuto la parola del biglietto.. molto probabilmente ha visto il quadro e iniziato ad elaborare un piano..." conclusi "...che ve ne pare? Sicuramente è un inizio.. ". |
Fissai Jacopo, arrabbiata...
"Non ho nessuna voglia di andare a fare spese..." sbottai, la voce bassa e dura "Nessuna voglia! Forse non verrò neanche a quella festa! Chissà che tu non debba andarci senza la tua devota moglie, Capitano!" Gli lanciai un'ultima occhiata torva... poi, senza aggiungere altro, mi voltai ed uscii dalla stanza. |
Presi gli abiti scelti da Altea, la donna e i suoi due accompagnatori ritornarono al palazzo dei Castelflorenzio.
Ermiano allora salutò la dama, con l'augurio di rivederla nel palazzo di Altafonte di lì a poco. Mardhuan, naturalmente, restò con lei, uscendo poi in giardino per sorvegliare meglio l'abitazione. Ma dal salotto, all'improvviso, Altea udì dei rumori provenire dal piano superiore. Come se qualcuno stesse passeggiando. Eppure non doveva esserci alcuno sopra, visto che sia Irene che Mardhuan si trovavano al pianterreno. “Milady” disse Irene, giungendo dal giardino, con tono freddo e distaccato “immagino resterete in casa oggi, vero? Devo dunque preparare per la cena. Cosa gradite mangiare? Ah, dimenticavo... ho provveduto stamattina presto ad ornare la vostra stanza con tende in giallo antico... era il colore preferito di lady Vittoria... e credo renda la vostra stanza molto più luminosa ed accogliente...” |
Simone Missani ascoltò con attenzione ogni parola di Clio senza dire nulla.
I suoi occhi erano però eloquenti. Più di una supposizione, espressa o solo accennata dalla ragazza, parvero colpirlo. “Interessante...” disse annuendo alla fine “... davvero interessante... farò subito convocare questo Priore Adamo... voglio saperne di più...” Ma proprio in quel momento entrò uno dei suoi collaboratori. “Signor viceprocuratore...” “Cosa c'è?” Fissandolo Simone. “Un altro biglietto...” “Un biglietto?” Ripetè Simone. “Si...” annuì il collaboratore. “Cosa aspetti a darmelo?” Con rabbia Simone. Prese allora il biglietto e lo lesse, per poi mostrarlo a Clio... “E' giusto avvertirvi che sarò presente anche io al ballo organizzato da Sua Maestà nel Palazzo Reale. Così mi renderò conto in che modo intenderete sottrarre il dipinto da Santa Felicita. Naturalmente, è inutile dirlo, quel quadro sarà presto nelle mie mani. Mirabole” Il biglietto si concludeva con una margherita disegnata. http://www.disegni-da-colorare.com/w...a-colorare.jpg |
“Talia...” disse Jacopo nel tentativo di fermare la ragazza che invece uscì dalla stanza.
Il capitano allora per rabbia tirò il bicchiere contro la parete. "Allora vorrà dire che non prenderemo parte a quella festa!" Gridò perchè la ragazze sentisse. "Tutta l'alta società ci sarà, tranne noi! E' deciso!" E dopo qualche istante andò a chiudersi nel suo studio. Restò lì per un bel pò, mandando al diavolo i vari domestici che bussavano per chiedergli se gradisse qualcosa. Qualche ora dopo, quando ormai Jacopo aveva lasciato il palazzo per raggiungere la caserma, una delle domestiche avvertì Talia che vi era una visita. “Milady...” fece la domestica “... qualcuno chiede di vedervi... è Padre Roberio da Santa Felicita...” |
"Tombola!" Esclamai, battendo la mano sul tavolo, con un sorriso.
"Due cose rileva questo biglietto... Avete notato il verbo che ha usato? sottrarre.. A me pare un chiaro riferimento alla confisca dei beni della chiesa da parte di Sua Maestà.. Quindi.." Rivolta a Misseri "...concordo con chi vede Mirabole legato agli ambienti ecclesiastici... Non necessariamente alle dipendenze del vescovo, anzi.. Se volete il mio parere un uomo così agisce per proprio conto... E la seconda cosa è, ovviamente, il ballo..." Guardai prima Simone poi Roberto sorridendo "...avevo già detto che secondo me dietro Mirabole si cela qualcuno di molto ricco.. Qualcuno che possa spendere le proprie finanze per una cosa del genere... A me viene in mente un uomo eccentrico.. Particolare, appassionato.. Deve credere davvero in quello che fa per rischiare così tanto.. Quindi, al ballo dovrete cercare qualcuno di nuovo.. Non necessariamente schivo.. Anzi, esibizionista com'è sarà al centro dell'attenzione.. Eppure, si può essere impenetrabili anche conversando con tutta Sygma" Sorridendo. Restai in silenzio per un momento, come se mi stesse sfuggendo qualcosa. "Beh.." Ripresi "..questo biglietto scagiona Francesco de'Binardi... Perché egli non ha la certezza di essere ancora vivo il giorno del ballo.. E anche se malauguatamete lo fosse.." un brivido mi percorse la schina, e percepii l'occhiata di Roberto, mi voltai verso di lui "Ho detto se... se fosse ancora vivo, di certo non sarebbe invitato... Se sospettate davvero di quella famiglia dovrete guardare altrove.." Scossi la testa "..ma il vecchio Riano non mi sembra il candidato ideale, e nemmeno la ragazza.. Ma io conosco solo superficialmente quella famiglia..". Mi fermai, rendendomi conto di aver parlato molto. "Questo era solo il mio pensiero, naturalmente.." Abbozzando un sorriso. "Ah, e un'ultima cosa..." Dissi velocemente, rincorrendo un pensiero "...bisognerà anche indagare sul significato della margherita... Anzi, di tutti i fiori che non sono stati presi in considerazione.. Non li mette a caso, ha proprio una sua logica!". |
Ero arrabbiata con Jacopo... ero furiosa...
come poteva lasciare che quel duello avesse luogo senza fare niente? Come poteva trattare la cosa con tanta noncuranza? Non riuscivo a capacitarmi della sua indifferenza, del disinteresse e dell'incuria che aveva dimostrato. Mi gridò dietro che non saremmo andati alla festa, nessuno dei due... lo gridò ma io non gli badai. E poi sapevo che ciò non poteva essere possibile... Jacopo, infatti, come Capitano della Guardia Reale aveva un invito personale del Re e quel genere di inviti non potevano essere rifiutati... sapevo anche, però, che andarci senza di me, di fronte a tutta l'alta società del regno, sarebbe stato per lui molto spiacevole... Mi chiusi in biblioteca e qui rimasi a lungo, sprofondata in una poltrona dall'alto schienale, a rimuginare mille cupi pensieri... Citazione:
"Padre Roberio vuole vedermi?" chiesi "Oh... beh... molto bene, allora... lo riceverò qui! Fatelo pure accomodare!" E così, mentre la domestica usciva, io mi alzai dalla poltrona e mi accostai alla finestra, chiedendomi perché mai il sacerdote fosse venuto fin lì per vedermi... |
Stavo leggendo un romanzo in soggiorno quando sentii dei passi dal piano superiore..chiusi il libro andando verso le scale..eppure ero sola a casa.
Improvvisamente entrò Madama Irene dal giardino con sguardo duro e alle sue parole mi sentii risentita..."Ma come vi permettete di entrare in camera mia e fare ciò che volete in questa casa? Non mi interessa cosa amava lady Vittoria..ora toglietele o le tolgo io e le voglio bianche.." cercai di calmarmi.."Per la cena, devo appurare se il Cavaliere di Altafonte è nella sua dimora..gli avevo promesso di cenare con lui..e dopo vi saprò dire". Uscii in giardino e chiamai Mardhuan e salendo le scale con lui gli riferii di quel fatto strano.."Prima ho sentito dei passi sopra ma voi e Madama Irene eravate in giardino..controlliamo assieme se vi sia qualcuno per favore". |
Padre Roberio entrò e salutò Talia.
“Milady...” disse poi “... in verità ero giunto per parlare con vostro marito, ma mi è stato detto che era già uscito... riferirò a voi, dunque, i motivi della mia inattesa visita... vedete, è giunto da me ieri sera tardi Riano de' Binardi e mi ha raccontato del suo figliolo e di come è riuscito a provocare il conte Fiosari... domattina ci sarà il duello dove con ogni probabilità il giovane de' Binardi perderà la vita... il nostro vecchio re aveva vietato i duelli, ma re Giovanni invece ha deciso di riesumare questa vecchia consuetudine... eppure volevo tentare di convincere il capitano de' Gufoni ad impedire questo assassinio... poiché di tale si tratta vista la differenza tra i due contendenti... milay, voi conoscete i de' Binardi sin dalla vostra infanzia e ben sapete cosa hanno passato... non dobbiamo permettere che messer Riano perda un altro figlio...” |
Simone Missani fissò Clio con vivo interesse.
“Per Giove...” disse “... per Giove! Vi è del buono in ciò che dite!” Chiamò poi un suo collaboratore. “Portami qui messer Tacco degli Umbrini... subito!” Tornò poi a fissare Clio. “Sapevo che una dama attenta ed ambiziosa come voi poteva riuscire in questa impresa!” Annuì soddisfatto. In quel momento entrò il capitano Jacopo. “Tuttavia...” fece “... Francesco de' Binardi, se fosse davvero Mirabole, data la sua abilità con la spada da molti testimoniata, potrebbe benissimo pensare di sopravvivere al duello.” “Lo vedremo.” Con orgoglio Roberto. “Allora” sorridendo Jacopo “sarà estremamente interessante assistere a quella contesa domattina.” “A me invece interessa ciò che ha detto lady Clio...” intervenne Simone “... e cioè che Mirabole è dalla parte del Clero... tuttavia ancora nutro dubbi sulla possibile descrizione che ne fate...” guardando la ragazza “... come fate a dire che sia ricco, eccentrico ed esibizionista? E se fosse invece proprio un chierico? O magari uno dei servitori? E poi si dice che Mirabole sia un maestro dei travestimenti... magari ruberà a qualcuno l'identità...” In quel momento entrò messer Tacco. “Eccellenza...” salutando il viceprocuratore. “Messere, siete un poeta e mi occorre il vostro sapere...” mormorò Simone “... ditemi... cosa simboleggia la margherita?” “Beh... nel linguaggio dei fiori solitamente simboleggia la pazienza... il saper aspettare...” “Mandate a chiamare l'uomo conosciuto come Priore Adamo.” Ordinò Simone al suo funzionario. “Voglio interrogarlo il prima possibile.” |
Mardhuan annuì alle parole di Altea e insieme raggiunsero il piano superiore.
Entrarono nella stanza, ma tutto era in ordine. Il moro controllò con attenzione, ma senza trovare nulla di sospetto e fissò poi la dama scuotendo la testa. “Non c'è nulla...” disse. Ad un tratto una figura apparve sulla porta. “Naturale non ci sia nessuno.” Fece Irene. “Non vi è nessun altro in questa casa oltre noi tre. Comunque...” aggiunse “... rimuoverò le tende per mettere poi quelle a voi gradite, milady...” un lieve inchino e andò via. Nella stanza vi era un meraviglioso ritratto di una dama dall'eccezionale bellezza. http://image.nanopress.it/cinema/fot...lina-jolie.jpg |
Si avvinarono mentre io rimestavo pensierosa il cibo del mio piatto......salutai con un cenno del capo.......ero in un mondo talmente sconosciuto, che non sapevo se esserne felice o gravemente pensierosa........Velv era un uomo spiccio...non ammetteva lunghi giri di parola....ma quelli erano affari.....affari d'oro e compresi che se Velv avesse accettato.......io ....mi sentii.....smarrita confusa, avevo un progetto e lo avevo accantonato ma allo stesso tempo, non accettavo l'idea che il Capo fosse un assassino da due soldi.......ma se lui avesse scelto io ero sola povera e pazza.......non dissi nulla ..non avevo fiato..istintivamente, misi una mano sul braccio di Velv la strinsi forte......" Scusate Signore ma io ho un'accordo con voi ".......
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Guardai Madama Irene con aria di sfida e mi sembrava tutto strano, quando vidi quel quadro...era una donna di estrema bellezza..ebbi uno strano sospetto..era forse lady Vittoria?
Scesi e seguii Madama Irene e feci cenno a Mardhuan di seguirmi e gli dissi sottovoce.."Poi andremo nella dimora del vostro padrone, che vi sia o meno voglio stare laggiù e cenare laggiù". "Madama Irene..potete togliere quel quadro che si trova nella stanza?Ma di chi si tratta? A proposito vi confermo che andrò a cena a Palazzo Lorena, dal Cavaliere di Altafonte...quindi non preoccupatevi della mia cena" e la guardai negli occhi. Quella donna mi odiava e non capivo il motivo. |
Gervan aveva esposto i suoi piani davanti ad Elisdabeth, a Velv e agli altri due suoi compagni.
Elisabeth aveva notato quel medaglione. Del tutto simile a quello che portava al collo il Capo. Velv allora si voltò verso la donna. “Un attimo soltanto...” disse a German, ma senza smettere di fissare Elisabeth “... voglio consultarmi con i miei...” “Oh, certo.” Annuì Gervan. “Pensateci con calma. Io sarò al mio tavolo.” E si allontanò. “Rammento il nostro accordo, signora” rivolgendosi Velv ad Elisabeth “e sappiate che non ho intenzione di mollare la presa su quei tre furfanti.” “Ma, Velv...” fece uno dei due suoi compagni “... sono un mucchio di soldi!” “Si potrebbe sospendere la caccia a quei tre” propose il secondo compagno “e riprenderla dopo aver consegnato quell'Azable alla compagnia dei mercanti. Cosa ne pensi, Velv?” “Infondo” il primo compagno “lei” indicando Elisabeth “neanche voleva entrarci in questa storia. Potremmo riportarla al convento.” |
Chinai appena lo sguardo alle parole di padre Roberio... poi gli feci cenno di accomodarsi e a mia volta mi sedetti su una delle due poltrone...
“Purtroppo, padre...” iniziai a dire “Purtroppo, sono già al corrente di questi fatti. Ho parlato con messer Riano e poi con Sara, e proprio Sara de’ Binardi è venuta oggi a raccontarmi questa follia di suo fratello Francesco.” Esitai... “E purtroppo... purtroppo devo dirvi che io stessa ne ho già parlato con Jacopo. L’ho pregato di intervenire, gliel’ho chiesto in mille modi, sono persino giunta a discuterci e a minacciarlo, ma non ho ottenuto niente! Jacopo dice che quel duello non è contrario alla legge e che perciò non può farci niente...” Di nuovo chinai lo sguardo... “Credetemi, padre... vi aiuterei se potessi, ma... ma non so in quale altro modo tentare...” |
Velv ebbe la cortezza di parlarci...anche se avevo la sensazione che lui con il Capo aveva un conto in sospeso in piu' rispetto alla taglia.......il medaglione....Gervan cosi' si chiamava quell' uomo.....aveva lo stesso medaglione del Capo...un albero della vita e due leoni....ai cui lati dell'albero c'erano il sole e la luna........chi era il Capo e chi era Gervan....." Ascoltatemi Velv.......non voglio nulla da questo vostro lavoro solo protezione .......e' probabile che nel cercare questo Azable....possiamo incappare nei tre fuggiaschi......che ne dite ?..."....
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Padre Roberio si mostrò pensieroso a quelle parole di Talia.
“Allora” disse infine “forse vi è una sola possibilità... nascondere Francesco da qualche parte... in chiesa, ovvio, non è possibile, visto che è sorvegliata dai soldati notte e giorno... dove dunque? Serve un posto sicuro, insospettabile... ma in città nessuno è disposto a rischiare di mettersi contro Fiosari... sono una famiglia importante...” scosse il capo “... se solo ci fosse un posto sicuro per nasconderlo... certo, però, se anche lo trovassimo, ci sarebbe da convincere poi quella testa calda di Francesco a nascondersi là...” |
Quel ritratto” disse Irene ad Altea “raffigura lady Vittoria ed è lì da sempre. Fu lei stessa a volerlo nella sua stanza. E con tutto il dovuto rispetto, non credo sia giusto toglierlo, milady.” Il suo tono era basso. “Allora stasera non servirò la cena per voi. Vi auguro una piacevole serata, milady.”
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Velv fissò Elisabeth incuriosito.
“Perchè” disse “pensate questo? Ritenete che cercare quell'Azable ci potrebbe portare ad avere notizie di quei tre fuggiaschi? Perchè? Su cosa basate questa vostra convinzione? Ditemelo e vi prometto che avrete protezione.” |
"E sia...non sarà certo un dipinto a spaventarmi..sapete nel mio castello, visto sono baronessa, vi stanno dipinti di avi che si tramandano da secoli. E non hanno mai fatto male a nessuno".
Sorrisi e mi congedai, uscii con la guardia orientale e mi diressi verso il Palazzo di Altafonte...chissà se era a casa, o come sempre impegnato nei suoi vari affari misteriosi. Mi trovai di fronte alle guardie...ma forse mi conoscevano già.."I miei saluti..sono venuta a trovare il Cavaliere di Altafonte..avevo un invito a cena...ma anche se non si trova in dimora posso cenare qui tranquillamente." In verità quella era anche una sfida a Madama Irene e una scusa per starmene lontana, quella casa mi inquietava e mi metteva di cattivo umore, preferivo la compagnia di Ermiano e delle guardie...e ovviamente del Cavaliere in primo luogo. |
Alzai le spalle "...beh, non ho detto che è sicuramente così.. È solo la mia opinione... Allora, un chierico non direi.. Insomma... Se lo fosse stato allora avrebbe rubato il quadro della vergine, di qualche santo, non uno che potrebbe raffigurare il Fiore Azzurro.. No, secondo me è solo un fedele, un po' fanatico magari.. Cos'altro? Ah, perché penso che sia ricco ed eccentrico.. Beh, è un impressione.. Ma, infondo, Mirabole ha portato a segno molti colpi, si sarà arricchito.. Credo che per un colpo del genere serva molto denaro.. Me lo immagino eccentrico, invece, perché, insomma... È ovvio che non c'è dietro solo una questione finanziaria, altrimenti avrebbe scelto un altro quadro.. Quel quadro ha un significato per lui.. Non c'è dubbio... Vi immaginate una persona asettica, un freddo burocrate che elabora questo piano? Io, sinceramente, no!" Sorrisi "..ma, ripeto.. È solo la mia opinione, dato che l'avete chiesta... Comunque su una cosa avete perfettamente ragione, potrebbe rubare l'identità a qualcuno.. Ma, suvvia, Sygma non è così immensa, conoscerete i vostri invitati talmente bene da capire se siano davvero loro oppure no.. Immagino che i controlli saranno molto accurati, considerando che si svolge al Palazzo Reale, so che non mettereste mai a repentaglio la sicurezza di Sua Maestà".
Ascoltai le parole del poeta sulla margherita. "Interessante, saper aspettare.. Dunque , probabilmente non accadrà nulla al ballo.. Mirabole si limiterà a studiare la situazione... Almeno, questa è la cosa migliore che mi sia venuta in mente..". Il viceprocuratore mandò a chiamare il Priore Adamo, e immaginai che non sarebbe stata una cosa veloce. Guardai prima il capitano, poi Misseri "Bene, se non c'è altro.. Non voglio rubare altro tempo a mio cugino.." Guardai Simone Misseri negli occhi per un momento "..mi auguro che questa chiacchierata vi abbia tranquillizzato circa le mie intenzioni... Vi ho dato la mia parola, dopotutto.. Ed è sacra.." Repressi a stento un sorrisino beffardo "...diventa una questione d'onore..". Feci per alzarmi "..a quanto pare, ci ritroveremo domani all'alba.. Signori..". |
Mi guardava come se avesse voluto scavare la verità con le sue stesse mani.....di getto feci un passo in dietro urtando un tavolo......" Ecco io.....io ...non credo ci sia qualcosa... o per meglio dire una certezza che possa essere valutata in modo tale da farvi cambiare idea, ma se ci pensate...non avevano alcun motivo di rivelare a me dove fossero andati a nascondersi...e quindi e' probabile che dopo la nostra prima ricerca nelle prigioni sempre se si fossero fidati di me, magari abbiano ripreso a fuggire.......ma io dico per dire.....non ho nessuna esperienza di caccia........neanche un coniglio.....".......avevo una mano sul petto..con la viva sensazione di tenerlo ben saldo.......stavo combattendo contro lupi e questo non mi era ancora balzato in mente........
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A quelle parole di padre Roberio i miei occhi si allargarono...
qualcuno che voleva salvare Francesco... qualcuno che non temeva Fiosari... sospirai... e la mia mente fu attraversata dall’unico volto che avrebbe potuto essere la soluzione... quegli occhi chiari... chiusi gli occhi: no, mi dissi, non potevamo chiederglielo... non potevo metterlo in pericolo... Esitai. Ma poi, pensando a lui, mi venne in mente un’altra cosa... Sollevai, di scatto, gli occhi su padre Roberio... “Io conosco un luogo sicuro!” dissi “Io conosco un luogo dove non va mai nessuno... un luogo che è oltre il bosco, sulle colline... e lì Francesco sarebbe al sicuro da Fiosari e da chiunque altro...” Fissai il sacerdote e per un attimo la mia mente volò via da lì... le immagini di un pomeriggio soleggiato la attraversarono, le immagini di un bacio e di uno schiaffo, confusione e paura di domani... Inspirai e mi costrinsi a tornare lì... “Io conosco un posto così... ma... come convinceremo Francesco ad andare lì?” |
“Un momento...” disse Simone a Clio “... aspettate ancora un istante... si, il vostro ragionamento è interessante... in effetti il nostro uomo potrebbe essere davvero come lo descrivete...”
“Anche perchè” intervenne Jacopo “tutti i credenti sono un po' fanatici, non trovate?” “Già...” annuì Simone “... comunque...” tornando a fissare Clio “... abbiamo un vantaggio... sappiamo che Mirabole sarà al ballo... e voi lo cercherete, milady...” guardò poi Roberto “... e domani sapremo se Francesco de' Binardi è davvero il colpevole di tanti furti... se lo ucciderete dubito potrà vantarsi di essere ancora sospettato... pare che Mirabole sia abilissimo con la spada...” “Magari è lui davvero ed io lo ucciderò.” Fece Roberto. “Se ciò che si dice di lui è vero” mormorò Simone “allora temo che solo il nostro capitano potrebbe batterlo.” “Vedremo.” Alzandosi infastidito Roberto. “A presto, signori.” E fece cenno a Clio di andare. |
Velv annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Vedremo...” disse “... cmq voi vi siete fidata di me ed io manterrò i patti... avrete protezione e la vostra ricompensa.” “Vuoi portarla con noi?” Chiese uno dei suoi. “A caccia di quell'Azable? Lei ci sarà solo d'impiccio!” “Forse no...” rispose Velv “... una donna è utile in molti casi... specie se è bella.” Guardò Elisabeth. “Credo che da oggi sarete una cacciatrice di taglie, milady.” |
Le guardie orientali fecero entrare Altea e subito Ermiano giunse a riceverla.
“Sua signoria” disse il servitore del cavaliere “non è in casa in questo momento. Ma ha lasciato detto di attenderlo, visto che avevate manifestato il desiderio di cenare con lui. E infatti mi ha ordinato di domandarvi i vostri gusti... in modo che la cena sia di vostro gradimento.” |
Padre Roberio fissò Talia.
“Milady...” disse “... davvero? Pensate ci sia un posto simile? Benissimo! E di quale si tratta?” Poi tornò pensieroso. “Però bisogna cercare quella testa calda... trovarlo e portarlo là... ormai è sera e il duello è all'alba... dove può trovarsi quello sfaccendato? Dove?” Ma proprio in quel momento si udì una carrozza entrare nel cortile. Era Jacopo. Poco dopo, il militare entrò nella stanza. “Padre, che sorpresa... pensavo ormai di non vedervi più in casa mia...” sorridendo il capitano “... vi credevo in cerca di pecorelle smarrite...” “Il Vangelo” replicò il prete “ci insegna che un medico serve per i malati, non per i sani...” “E cosa avevate da dire a mia moglie?” Domandò Jacopo. “Giustizia e protezione, capitano.” Rispose il prete. “Le cose che avete giurato di offrire al popolo quando avete indossato la vostra uniforme.” “Già...” annuì il militare. “Ora credo che andrò via...” mormorò il prete. “Di già?” Sorpreso Jacopo. “Vi ho forse interrotto?” Guardando Talia. “Visto che giustizia e protezione sono affar mio, mi interessava la vostra discussione...” e i suoi occhi vagavano tra la ragazza e l'anziano sacerdote. |
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