![]() |
" Come immaginavo.....ciò che andava verificandosi, era quel che durante la richiesta dell'alter ego per il Regno di Afravalone menzionai'. Il dottore fu chiaro: - quel mondo diverrà talmente reale per voi che non sarà facile dimenticarsene ed uscirne....."
Sorrisi alle parole del diacono: " Non credo Padre......il mio compito.....", una tremenda esplosione si avvertì nello spiazzo in cui mi trovavo. Pochi attimi.....e fu silenzio." Spinsi il diacono che era con me a parlare verso di me per proteggerlo dall'esplosione. Pronunciai' alcuni versetti dell'Apocalisse e creai una sorta di barriera. Richiamai Alonius che era in ricognizione e telepaticamente dissi: "Non mi dire che è già cominciato, ciò che la lapide del bosco aveva profetizzato? Il primo Pilastro è stato scosso.....dobbiamo intervenire al più presto....". Corsi verso la gente che era spaventata o ferita per l'impatto e li portai verso quella barriera che sarebbe stata difficile da scalfire. "Padre.....dobbiamo aiutare questa povera gente. Vi è un luogo per condurli al sicuro? Vi prego, rimanete qui. Io cerco di recuperare qualche ferito o superstite." Parlai alle persone a cui ero riuscito a dar riparo e chiesi a gran voce: "Qualcuno potrebbe aiutarmi nel prestar soccorso ai vostri fratelli?" |
Indossai la faretra con l' arco e legai la cintura con la guaina della mia fidata e soprannaturale spada alla sottile vita. Legai la Borsa Rimpicciolente alla sella del mio nero destriero e feci appoggiare il merlo sulla mia spalla.
"Grazie per tutto, Lady Galatea!!!....State attenta mi raccomando!!!...Andiamo amici miei, l' avventura ci aspetta!!!" dissi con coraggio. Vidi da lontano la gente gridare e percuotere i proprietari dei cavalli che volevano rubare. Spronai Dante e come un fulmine mi ritrovai fuori dalle mura di Afravalone. Galoppai come una pazza per tutto il giorno per metà campagna. Alla fine, decisi di sostare vicino a un limpido laghetto in una valle, dato che il giorno stava per finire. Mancava ancora una mattinata ad arrivare da quella Strega Nera!!! Mi tolsi gli abiti, la ghirlanda e le calzature e li misi dentro la mia magica sacca. Mi buttai a capo fitto in quel lago. Sott' acqua mi trasformai in sirena. Incominciai a pescare trote salmonate e dissi ad Aladiah di accendere un fuoco per cucinarle. Diedi al mio amico merlo una manciata di lombrichi e a Dante un po' d' erba secca. C' era un silenzio di tomba in quella valle! Non c' era anima viva! Neanche un brigante, un contadino o un taglialegna. Meglio così! "Come si sta bene qui !!! Non c' è proprio nessuno!!! Voi come state ragazzi?" chiesi dato che li vedevo un po' preoccupati. http://imagizer.imageshack.us/v2/800...0/801/d4oi.png |
“In verità” disse Aladiah ad Eilonwy “questo bosco è un po' troppo silenzioso per i miei gusti...” guardandosi intorno.
“Non dirmi” fece divertita Coco “che un Cherubino si spaventa per un po' di silenzio?” “Zitta, pettegola!” Esclamò Aladiah. “Non sono spaventato! E ti rammento che devo guadagnarmi le ali, io! Dunque sono pronto a tutto!” “Speriamo di trovare presto la Dama del Lagno...” mormorò preoccupato il merlo. Ma proprio in quel momento dal bosco arrivò qualcuno. Era una donna anziana che recava con sé una grossa cesta di frutta. “Oh, che bel fuoco...” disse avvicinandosi al fuoco acceso “... posso scaldarmi un po' insieme a voi?” “Certo, signora...” annuendo Aladiah “... volete un po' di questa trota arrostita? E' davvero squisita...” “Grazie...” sorridendo la vecchia “... ma mi basta il calore del fuoco...” |
Parsifal cercò di occuparsi dei feriti, ma senza ricevere aiuto da parte di nessuno.
La gente infatti correva via spaventata, mentre la città era ancora scossa per quella drammatica esplosione. La barriera evocata dal cavaliere riuscì a proteggere molti di quelli, divenendo un sicuro rifugio. Ma mentre era occupato ad aiutare quegli sfortunati, Parsifal si accorse di qualcosa di sospetto. Due uomini stavano infatti all'angolo della strada, come se tutta quella confusione, le urla disperate, i morti ed i feriti non li toccassero più di tanto. Si guardavano intorno con aria sospetta e nei loro occhi vi era qualcosa di enigmatico. E proprio in quel momento ritornò Alanius dal suo volo di ricognizione, posandosi sul braccio di Parsifal. |
La lapide aveva ragione......la città di Afravalone tanto decantata come la Terra Santa, non era altro che una pedina nell'eterna scacchiera che coinvolge il bene ed il male. Gran parte dei feriti eran stati messi al sicuro.
Alzai lo sguardo e vidi due strani uomini che sembravano non interessarsi all'accaduto: "Possibile che nessuno.....cerca di far qualcosa...." Una nuova magia oscura doveva esser evocata.....mi servivan ombre che controllassero i movimenti di quegli uomini. Nel caos che era andato a crearsi.....non ci sarebbero stati problemi ad utilizzare l'arcano. La loro missione era stata assegnata, che Iddio mi assista... Poco dopo vidi tornare Alonius: "Allora, come è potuto accadere? Ho incrociato lo sguardo con dei tipi sospetti incappucciati di nero.....hanno a che fare con tutto questo, o si tratta proprio della profezia?" |
Vidi arrivare una infreddolita ed anziana signora con un cesto pieno di succosi melograni (un frutto che adoravo), mele, pere, arance e mandarini.
"Prego signora....riscaldatevi pure. Il fuoco è abbastanza grande per tutti!!! Spero che queste trote siano di vostro gradimento. Coco, per favore, servi un po' di vino a questa signora!!!" ordinai con garbo alla mia fatina. La luna piena salì alta e quella valle si impregnò di un' aura magica. Intanto, la dea Selene e la dea Artemide si specchiavano sulla superficie d' acqua per farsi belle. "Che ne dite di un po' di musica per rallegrare la serata? Forza amici miei cantiamo insieme!!!" dissi per rompere un po' il silenzio. http://imagizer.imageshack.us/v2/500...0/690/mxjk.jpg CANZONE: http://www.youtube.com/watch?v=kYcr0cG5G5I Far away beyond the sea, where the skies are fair. We can find a happy nest, if you take me there. We'll make a vow, to stand one for all I will be there for you, forever and always. There's no dream too far to reach, there's no hope too strong. Close your eyes and think of me, when the way is long. I would brave the darkest storm, ride the wildest wind. Past the point of no return, to see you again . We'll make a vow, to stand one for all I will be there for you, forever and always. Close your eyes, think of me, when the way is long . |
Cercai di resistere, ma fui comunque disarcionata.
Qualcuno prese la spada, volevano derubarmi. Come pensavano di potersi mettere tra me e Karel in pericolo? Di fermare un soldato abituato a uscire da situazione ben peggiori? E una donna che corre dal suo amato? Erano tanti, ma erano disperati e disarmati. Come me, del resto. Ero spacciata? No, neanche per sogno! Mai come allora, mi resi conto di quanto avesse ragione il mio maestro d'armi. "Avanti Clio, devi superare i tuoi limiti.. Ancora cinque" mi incitava. Sentivo le braccia cedere, ma cercai di non fermarmi. Quegli esercizi erano pesantissimi per una ragazzina che non era abituata. Erano i primi veri allenamenti, mio padre aveva cominciato a farmi tirare di spada, ma non si era mai preoccupato di rendermi più forte. Per quello, c'era il maestro Forterios. Un uomo bonario ma inflessibile, che aveva sempre creduto in me, appassionato delle antiche tecniche di combattimento militare, specialmente quelle di Roma. Con gli anni si era creato un legame molto forte, come uno zio saggio, e molte mie capacità le dovevo a lui, e ai suoi insegnamenti. Quante volte mi aveva raccontato delle tecniche usate dai gladiatori nell'arena, e quanto fosse diverso il modo di combattere dei legionari. Avevo imparato a distinguere Marte da Ercole. Ad usare tecniche di combattimento che nessuno usava più da secoli, ma che erano ancora efficaci. Ma in quei primi momenti, mi sentivo incredibilmente debole. "Basta così, respira.." sorrise "Adesso introduciamo il pugilato, e quando sarai pronta, lo uniremo alla lotta.. come facevano gli antichi col pancrazio". Lo guardai interdetta. Non era una disciplina olimpica? Cosa c'entrava? "Niente armi?" chiesi. Lui scosse la testa e sorrise. "Se sei un legionario romano e vieni disarmato nel bel mezzo della battaglia, che fai? Alzi le braccia dicendo 'Cesare, scusa ma mi arrendo'? Se ti sorprendono nel sonno, o mentre non hai l'arma con te, vai incontro a morte sicura?". "No.." dissi, titubante "Cerchi di difenderti..". "Esattamente, e lo fai con le armi che possiedi: il tuo stesso corpo, perché hai moglie e figli, e devi portare a casa la pelle..". "Ma, se loro sono armati?" "Imparerai anche quello, a tempo debito, per ora cominciamo tutti e due a mani nude.. pronta?" battè le mani "Cominciamo!" Era stata dura, molto più che con le armi. Avevo dovuto combattere contro la mia stessa natura, non volendo dimostrare di essere più debole in partenza. Avevo dovuto faticare il doppio, senza mai cedere. La lotta all'inizio sembrava oscura e impossibile, ma col tempo riuscii a padroneggiarne le tecniche. Il mio corpo era diventato forte, aveva interiorizzato movimenti e tecniche, e ora bastava l'istinto. Persino sul campo di battaglia mi era stata utile. Quell'uomo era quasi sopra di me, voleva derubarmi, ma avevo ben poche cose preziose con me, solo le spille ma, soprattutto: la spada. La spada di Karel. Ero già pronta a battermi, quando mi ricordai che non mi avevano disarmato del tutto. Naturalmente non si erano accorti del pugnale nascosto negli stivali, nessuno doveva vederlo. Attesi ancora un momento poi lo estrassi rapidamente e colpii l'uomo, girandomi immediatamente, facendo leva su gamba sinistra e braccio destro. Trascinai a terra un uomo, afferrando la sua gamba, ne bloccai un altro, e cercai di rialzarmi, cercando la mia preziosa arma. Assalii chi mi aveva preso la spada, ed iniziai a correre, la spada nella destra, il pugnale nella sinistra. Dovevo riuscire a superare la folla, che sembrava impazzita e non voleva lasciarmi passare. Ma mi feci largo a colpi di spada, i più intelligenti si scansavano, chi si trovava sul mio cammino, cadeva a terra. Sentivo tirare la giubba, ma non ci badai mai, la spada era salda nella mia mano, e null'altro importava. Quando finalmente vidi il palazzo reale accelerai. "Prendete tutti gli uomini che avete.." dissi alla sentinella "e proteggete il Palazzo reale, a qualunque costo..". Entrai di corsa nello sfarzoso palazzo. "Devo vedere il principe Karel.." dissi, affannata per la lunga e faticosa corsa ad un maggiordomo di palazzo, non avevo rinfoderato né la spada né il pugnale, la mia giubba era logora e strappata, ed erano sparite sia la spilla con lo stemma reale, sia quella del casato. Poco male, pensai, faranno la fortuna di qualcuno. Avevo il viso sporco quanto la giubba, e mi accorsi di aver subito diversi colpi, ma l'adrenalina del momento non me li aveva fatti sentire. In momenti del genere, si resisteva a tutto. L'indomani sarei stata piena di lividi, ma era l'ultima cosa che mi importasse. Alzai lo sguardo sull'uomo. "Non voglio sentire storie, sono la sua guardia personale.. devo sapere come sta, subito.." chiusi gli occhi e sospirai "Se non può ricevere visite, ditegli che il capitano Clio è qui... vorrà vedermi...". Cercai di rinfoderare la spada, ma mi accorsi che il fodero non era più al mio fianco. Ma non avevo tempo di sistemarmi, Karel era ferito, e io non riuscivo a pensare ad altro. Era una ferita lieve? Sarebbe rimasto mutilato? Ma, soprattutto.. era in pericolo di vita? Era tutta colpa mia, se non gli avessi detto del duello, sarebbe rimasto al sicuro. Dovevo vederlo, a costo di setacciare il castello. |
Camminavo e correvo..una strana sensazione...più camminavo e più sembrava la strada si allungasse poi la sorpresa finale.
Mi trovavo davanti al maniero...scossi il capo e diedi un calcio a un legno dalla rabbia..."Marriot...lo immaginavo, mi ha ingannata e per di più è stato un codardo..quella anziana donna ha detto qui vi sta un essere..malefico? non certo benefico visto la paura che invadeva lei e la figlia del locandiere" ...i pensieri si affollavano nella mia mente ma dovevo trovare la calma, ormai era buio nella selva...l'unica via era quella che portava al maniero, ma non potevo rischiare o almeno non potevo andare proprio avanti ad un amaro destino, ma dovevo aspettare l' Alba per ritornare indietro o cercare una altra via. Avrei trascorso la notte nella selva, presi il legno scalciato e con due legnetti strofinandoli riusci a creare del fuoco e renderlo una torcia. Mi allontanai tanto quanto bastava per non essere del tutto visibile dal maniero, presi delle foglie secche e dei legnetti e diedi loro fuoco. Rimasi cosi..addosso al tronco di un albero guardando il piccolo falò, almeno mi faceva caldo e avrebbe tenuto lontano alcuni animali. Non dovevo assolutamente addormentarmi, la fame iniziava a farsi sentire..ma se mi addormentavo ero persa. Mi voltai verso il maniero....Quale mistero vi è celato dentro? http://i57.tinypic.com/2gv09w9.jpg |
" Grazie Fra Favelius......siete speciali.....ci vedremo presto alla locanda allora..."......presa per una mano...Daizer mi condusse sulla scia della gente di quel villaggio......lo spiazzo davanti alla casa era grande..........la gente era tanta ma tutti si comportarono civilmente e come componenti di un unica scacchiera tutti prendemmo posto uno accanto all'altro.....ed attendemmo in silenzio il Borgomastro......." Daizer, cosa credi che succederà......si racconteranno quello che faranno durante la settimana......oppure riceveranno gli ordini per proseguire il lavoro ....... c'e' un'atmosfera così strana......".....mi voltai verso la casa e vidi uscire il Borgomastro, ero compiaciuta di ciò che vidi.....vidi la sua luce .....assomigliava al maestro con cui condividevo giorni di solitudine e studio nella mia grotta...........rimasi ammaliata dal suo sguardo,sembrava conoscere la storia di ogni essere sotto al suo sguardo.....il suo racconto era affascinante il mio Maestro avrebbe parlato di altro...ma mio Padre avrebbe parlato di Maria...e lui parlò di Maria.......e dei segni dal Divino all'umanità........delle ragazze pure....vergini come lo era lei la Madonna.....alla fine del discorso.....vidi il cesto che vidi in Chiesa.....chi aveva pescato un frammento d'osso ?......allora non mi ero sbagliata quello era un frammento d'osso......era stato chiesto al singolare, questo voleva dire che solo una persona poteva averlo beccato...........e indovina chi ?...Daizer.......non sapevo se fosse una fortuna o una disgrazia.....sapevo che quell'osso era nella mia mano, ma nella realtà lo aveva preso lui...." Daizer...prendi e alza la mano, tanto lui sa gia' chi ha preso il frammento.........spero che sia un'immensa fortuna.....ma non so perchè ho uno strano presentimento.....la ragazzina che e' con noi...e' giovane dovrebbe essere pura....e sembra in catalessi.......devi sapere che io non ho mi conosciuto uomo.......e' stata una mia scelta di vita........ero dedita agli studi sulla natura dell'uomo......in senso filosofale......ora che sai...alza la mano e vediamo di cosa hanno bisogno ".....
|
Alanius si posò sul braccio di Parsifal.
“Si è trattato di un attentato...” disse il falco “... il luogo dove il tutto è avvenuto è l'ippodromo... ci sono anche dei morti e vari feriti...” alle parole del cavaliere il falco si voltò nella direzione in cui si trovavano quei tipi sospetti “... non vedo nessuno...” infatti quegli uomini non c'erano più “... è possibile dunque che tu abbia visto proprio alcuni di quegli attentatori... dopotutto non è possibile pianificare un simile attacco per un singolo individuo... è chiaro che qualcuno trami nel buio per colpire questa città e ciò che essa rappresenta... ed è possibile che tutto ciò abbia in qualche modo a che fare con quanto abbiamo scoperto nella foresta...” |
Daizer fissò meravigliato Elisabeth.
Ed un lieve sorriso apparve sul suo volto. “Questa poi...” disse “... andiamo, non posso crederci... voglio dire... io in verità non ho mai conosciuto nessuna donna che non lo fosse... vergine intendo... suvvia, non prendetemi in giro... una bella donna come voi...” “Voi...” indicando il contrabbandiere il Borgomastro “... vedo che avete la passione per le chiacchierate... volete farci partecipi di qualche bella storia? Magari divertente? O forse discutevate di ciò che avete pescato nel cestino delle offerte?” “Ecco, io...” grattandosi la testa Daizer “... chiedo scusa, non volevo disturbare il vostro comizio...” “Non è un comizio, amico mio.” Sorridendo il Borgomastro. “Ma solo un ritrovo piacevole fra tutti noi. Non avete nulla di cui scusarvi. Anzi, sono sempre lieto di vedere un uomo ed una donna così presi a parlare fra loro. Mi fa sentire felice ed anche un po' giovane. Dopotutto l'amore è ciò che rende davvero giovane l'animo umano.” “Si, certo...” mormorò Daizer. “E visto che ho parlato a voi per primo..” fece il Borgomastro “... perchè non ci dite adesso cosa avete trovato nel cestino?” “Questo...” mostrando il frammento Daizer a tutti loro “... voi sapete cosa sia?” “Secondo voi di cosa si tratta?” Chiese Il Borgomastro. “Un frammento d'ossa...” “Ossa o osso?” “Ossa, credo...” rispose il contrabbandiere “... so riconoscere le ossa umane...” “Si, è vero...” annuì il Borgomastro “... sapete riconoscerle...” |
Altea, acceso quel falò, si sedette davanti ad esso per scaldarsi, attendendo che la notte passasse.
Attorno a lei vi era solo la lussureggiante foresta, che la notte rendeva sconfinata, misteriosa ed inquietante. L'unica cosa che sembrava emergere dal buio erano le alte torri di quel castello. Ad un tratto la donna udì un ululato lontano. L'aria era umida e quel piccolo fuoco era l'unica cosa che dava sicurezza all'avventuriera. All'improvvisò però si sentì qualcosa. Come un rumore di ruote che cigolavano sul terreno poco lontano. “Frezer...” disse una voce di donna “... tenete più alta la torcia o ci ritroveremo qualche lupo a seguire il carro... voglio arrivare presto al maniero, questa foresta mi inquieta...” “Si, signora...” rispose una voce maschile. |
Clio, riuscita a liberarsi da quella difficile situazione, era infine riuscita a raggiungere il Palazzo Reale.
Qui fu poi condotta dal senatore Bool. L'uomo era a colloquio con alcuni funzionari e con i medici di corte. Ma nel vedere Clio subito lasciò quegli uomini e si avvicinò alla ragazza. “Sua altezza il principe” disse “è stato portato qui da poco. Si trovava non molto lontano dal luogo in cui è avvenuto l'attentato. I medici dicono che ha subito varie ustioni. Ora è senza conoscenza e dobbiamo attendere per sapere come reagirà.” Scosse il capo. “In questo momento possiamo fare ben poco, ma solo aspettare.” In quel momento arrivò il Capitano delle Guardie Ecclesiastiche. “Signore...” rivolgendosi a Bool “... alcuni dei miei uomini, con l'aiuto di vari testimoni, hanno un po' ricostruito il possibile scenario dell'attentato... pare che l'autrice fosse una ragazza... con ogni probabilità aveva della pece addosso che è poi subito esplosa a contatto col fuoco...” “Io vorrei solo sapere” mormorò il senatore “cosa ci faceva sua altezza in mezzo alla folla... e soprattutto perchè non era sorvegliato e tenuto in un posto più sicuro e più facilmente controllabile...” lanciò un'occhiata a Clio “... ma queste sono questioni che andranno affrontate in un secondo momento... ora l'unica cosa importante è che il principe sopravviva...” |
Aladiah annuì a quelle parole di Eilonwy e cominciò a cantare.
A lui subito si unì Coco. E tutti e due cantarono insieme alla ragazza. Quando quella canzone finì, la vecchia donna che si era seduta insieme a loro ringraziò per quella cortese accoglienza. “Mi chiedo” disse “come mai voi tre attraversate da soli il bosco... siete forse in cerca di qualcosa? Immagino sia qualcosa di molto importante...” |
"Ecco....cara signora, noi siamo in viaggio perchè dobbiamo andare dalla Dama del Lagno!....Vedete io non sono una vera sirena, ma una ragazza normale. La verità è che sono stata maledetta da uno stregone molto potente perchè non ricambiavo ciò che lui definiva amore. Voi invece che fate in questa silenziosa landa? Abitate nei dintorni?" chiesi con curiosità alla vecchina.
http://imagizer.imageshack.us/v2/128...0/855/nep8.png |
La vecchia donna sorrise ad Eilonwy.
“Oh, povera cara...” disse rammaricata “... ma spero che tu possa guarire da quel cattivo incantamento... io vivo sola e se mi occorre qualcosa devo badarci da me... infatti stamani sono uscita per raccogliere delle nocciole, ma, ahimè, essendo vecchia e stanca non sono riuscita a coglierle dagli alberi... e mi sa che dovrò tornare a casa senza poterne raccogliere nessuna...” aggiunse scuotendo il capo. |
Poverina quella anziana donna. Era sola e senza niente da mangiare!
Si cibava solo di frutta e nocciole selvatiche. Ma certo, perchè non ci ho pensato prima! Dopo aver cavalcato tanto velocemente verso questo bosco, avevo raccolto una trentina di nocciole e le avevo messe dentro un sacchetto di tela. "Aladiah potresti cortesemente dare quel sacchetto di tela attaccato alla sella di Dante alla signora? E' pieno di nocciole!....ah..e anche quelle tre focaccine al pomodoro! Tanto penso che la strega Isolde qualcosina da mettere sotto i denti c' è la darà!" affermai felice di fare una buona azione. http://www.dicarlo.it/media/editor/nocciole.jpg http://www.cosedicucina.it/wp-conten...me-638x478.jpg |
Il senatore Bool? Io dovevo vedere Karel, altroché!
Ascoltai con attenzione il senatore e il nuovo capitano delle guardie ecclesiastiche. Annuii alle parole di quest'ultimo. "Sì, anche i miei sono giunti alla stessa conclusione... Prima i bambini, ora una fanciulla.. domani all'imbrunire incontrerò la mia spia, spero sappia dirci qualcosa..". Nessuno avrebbe sospettato di Maria, e nessuno poteva entrare non visto nel giardino dietro la caserma, ma la prudenza non era mai troppa, rivelare l'orario esatto poteva essere comunque pericoloso. Sorrisi "A proposito, grazie capitano.. I vostri uomini sono stati fondamentali.. A differenza dei mercenari, mi hanno riferito che si sono rifiutati di aiutarci, e se ne sono andati.. sostengono di essere qui per combattere non per spegnere incendi.. io vorrei sapere che cosa è stato promesso loro quando sono stati ingaggiati, come mai nessuno gli ha spiegato la situazione, che è questa la nostra guerra.. quelli si aspettano una battaglia campale, un assedio in cui usare la loro forza bruta.. mi auguro che questa pesantissima offesa venga punita dall'alto, in caso contrario, ci penserà il tribunale militare, è davvero vergognoso..." scossi la testa. "Quanto a Sua Altezza.. egli è un inguaribile incosciente.. io ero stata categorica circa il duello, se proprio non avesse potuto fare a meno di raggiungere l'ippodromo, doveva seguire precise istruzioni.. e se l'avesse fatto ora non saremmo qui.." chinai il capo "Ma nessuno può dare ordini al principe, nemmeno io, o voi, senatore.." alzai gli occhi su di lui "Non temete, se il principe morirà avrete finalmente la mia testa...". Ormai, la vita senza di lui sembrava vuota e inutile. Ma dovevo mantenermi il più distaccata possibile, per quanto fosse difficile. "E ora scusatemi, ma devo lasciarvi, c'è un motivo se ho fatto allontanare Sua Altezza dal Palazzo Reale, ha troppi nemici qui, e chiunque può essere un ribelle, anche un medico, o l'inserviente che gli cambia le bende. Va sorvegliato attentamente.." chinai il capo in segno di saluto "Senatore... capitano..". Pensavano di tenermi lontana da lui? Oh, si sbagliavano di grosso. Cosa pensavano di fare per impedirmi di entrare, chiamare le guardie? Già, le guardie che erano ai miei ordini, che mi avrebbero seguito in capo al mondo, e tutti sapevano chi ero in quella stanza. "Sua altezza non può essere lasciato incustodito in un momento così delicato.. non possiamo sorvegliarlo da fuori perché ha perso conoscenza, e non può certo gridare.." dissi, semplicemente, a chi mi guardava stupito "Non temete, non si accorgerà nemmeno della mia presenza..". Nell'anticamera mi lavai le mani e il viso in fretta e furia, e mi liberai della giubba, restando in camicia, infilai nuovamente il pugnale negli stivali, e cercai di incastrare la spada nella cintura in qualche modo. Il cuore accelerava sempre di più, mentre aprii la pesante porta. Era buio, buio pesto. Una leggera fessura nella finestra faceva passare un piccolissimo raggio di luce. Riuscii così ad intravedere la sagoma del ferito. Era pieno di bende, e non si muoveva, ma nel profondo silenzio, potevo sentire il suo respiro, lo stesso che avevo percepito standogli vicino, appoggiata sulla sua spalla. Possibile che fosse passato meno di un giorno? Mi inginocchiai al suo fianco, trattenendo a stento le lacrime. Gli presi la mano, quasi tremando, me la portai al viso accarezzandola dolcemente con la guancia, e la baciai una, due, tre volte, senza lasciarla mai andare. "Karel.." sussurrai, sporgendomi verso il suo viso "Karel, ti prego.. non lasciarmi.. è tutta colpa mia.." iniziai a singhiozzare "Se non ti avessi detto niente, saresti rimasto al sicuro.. è tutta colpa mia... non mi perdonerò mai di averti messo in pericolo... ma ti prego.. ti prego.. torna da me.." ero ormai abituata agli orrori, ed erano anni che non piangevo con così tanto dolore. Ma l'idea di perderlo era insopportabile. Proprio ora, ora che mi aveva mostrato quanto potesse essere meravigliosa la vita stessa. No, non poteva morire adesso, non poteva. Il mio cuore stava impazzendo, l'intensità delle emozioni, nel bene e nel male, era come amplificata all'infinito quando ero accanto a lui. Con gli occhi rigati dal pianto, mi sporsi delicatamente, e gli posai un dolce bacio sulle bellissime labbra. "Io ti amo.." sussurrai, tra le lacrime. |
Silenzio..solitudine...ma non certo timore provavo...dovevo solo resistere, presto le prime luci dell' Alba avrebbero spezzato quell' incanto notturno spettrale che avvolgeva la foresta.
Il mio sguardo sulle alte torri del maniero...e poi quel ululato...un lupo..estrassi istintivamente la spada, in caso di un suo attacco, sempre non fosse un branco e mi prendessero alla sprovvista da dietro, ma speravo quel fuoco potesse allontanare le bestie, misi altra legna per ravvivare il fuoco ed era diventato più vivido. Il silenzio portò, ad un tratto, un rumore strano...ascoltai con più attenzione e vidi in lontananza una torcia e udivo una voce di donna..era un carro. Udii perfettamente le parole della donna...essa andava al maniero eppure era spaventata dalla foresta e dai lupi...come poteva essere? Forse non era del luogo...potevo nascondermi dietro degli alberi, ma fu troppo tardi..vedevo il carro avvicinarsi sempre più. http://i58.tinypic.com/285e1x.jpg |
Vista la discussione....il mio volto divenne di brace.....cercavo di distogliere gli occhi dalla sua faccia...ma non mi sembrava intelligente guardarmi la punta delle scarpe.....certo per lui era tutto normale...donna adulta quindi.....già a conoscenza dell'unione tra uomo e donna...e invece no.....avevo scelto un'altra strada ........" Ridete pure....non importa cosa pensavate, guarda adesso che essere vergini e' come dire sono una strega........studiare e vivere a contatto con il mondo ancestrale ..... non mi dava il tempo di crearmi una famiglia, dovevo fare una scelta e a mio tempo la feci.....ora ....se avete smesso di grattarvi la testa come se vi avessi svelato non so quale arcano.....mi fareste un favore..mi state mettendo in imbarazzo...".....e non fui la sola perchè il Borgomastro...si rese conto della scenetta che nacque involontariamente tra me e Daizen........L' Amore.....non sapevo cosa fosse, almeno non nei termini parlati dal Borgomastro........evidentemente, le scenette erano relative al comportamento usuale di una coppia.......E così ...Daizen ofri ciò che aveva preso dal cesto, centro....avevo fatto centro...era umano, ma che ci faceva un osso umano nel cesto e poi perchè il destino lo aveva riservato proprio a lui ?......così alzai la mano per prendere la parola....." Perdonate....Signore....scusate l'interruzione.....ma che a che gioco stiamo giocando ?.....l'indovinello...devo dire molto interessante e poi il cesto con tante cosine...che ognuno prende a caso.......molto bello anche questo.......ma le ossa umane.......non mi sembrano che facciano parte di un gioco carino......forse siamo nuovi di qui e la cosa e' per questo che ci sembra particolarmente strana........se foste così cortese magari spiegandoci il sistema, sarebbe più utile....ance per noi, così vediamo quale fortuna avrà fatto prendere questo frammento dal cesto "..........si fece largo intorno a noi...e questo consentì al Borgomastro di averci davanti a lui......" Daizer tu pensi io abbia esagerato...?...non ride piu'...."
|
Karen era immobile su quel letto, privo di conoscenza e con l'aria sofferente.
Forse neanche aveva sentito Clio che gli teneva la mano. O forse si. Ad un tratto la ragazza avvertì qualcuno alle sue spalle. “Bisogna non perdere la speranza...” disse il senatore Gheorgis “... anche in una situazione così difficile... i migliori medici del regno stanno facendo di tutto per salvare sua altezza...” accennò un lieve sorriso guardandola negli occhi “... ragazza mia... perdonatemi, ma potreste essere mia figlia... anzi, mia nipote... perdonatemi dunque se vi parlo così... ma vi vedo stanca... dovete riposare e magari mangiare qualcosa... non possiamo permettere ai nostri nemici di trovarci deboli e scoraggiati... andate a riposare... poi tornerete qui...” guardò il principe privo di conoscenza sul letto “... sono certo che anche sua altezza, se fosse al mio posto, vi direbbe queste parole... andate ora, il principe è in buone mani...” annuì “... un messaggero è stato inviato presso la corte itinerante che ospita Sua Maestà... a quest'ora sarà già stato avvertito il nostro re di quanto accaduto... presto tornerà e ci dirà cosa fare... ora andate... vi prego, voglio che riposiate un po'...” Ma proprio in quel momento entrò un cortigiano. “Senatore...” “Cosa succede?” Voltandosi verso di lui Gheorgis. “Notizie di Sua Maestà?” “Si...” annuì il cortigiano. “Il messo è già di ritorno, dunque?” “Non proprio, eccellenza...” “Come sarebbe a dire?” “E' meglio che veniate voi stesso a vedere...” fece il cortigiano “... e anche voi, capitano...” guardando poi Clio. “Venite...” rivolgendosi Gheorgis a Clio. Ed il volto del senatore divenne di colpo inquieto. http://spd.fotolog.com/photo/61/21/7...21574721_f.jpg |
Non avevo nessuna intenzione di lasciarlo. Il mio posto era accanto a lui, sia come soldato che come donna, era la prima volta che le due parti di me non erano in conflitto.
Ma il tono del senatore era benevolo, ed era bello sentire finalmente una voce amica, dopo tanti affronti, non doversi difendere per una volta. "Andiamo, presto.." Dissi mio malgrado, facendo segno al cortigiano di farci strada. Cosa mai poteva essere successo ancora? |
La vecchia sorrise a quel gesto di Eilonwy.
Prese allora la focaccia e le nocciole, ringraziando di cuore la ragazza ed i suoi due amici. “Grazie, di cuore...” disse commossa “... grazie per la vostra carità... il Cielo ve ne renderà merito...” sorrise “... non ho denaro con me e non posso sdebitarmi come vorrei... però posso indicarvi un luogo in cui trovare ospitalità... poco più avanti, oltre quel querceto, sorge una grossa casa adattata alla meglio per celebrare messa... troverete un prete al quale chiederete riparo per la notte... egli non vi negherà asilo...” li salutò, lì benedisse ed andò via, svanendo nella foresta. |
"Grazie mille, Milady!......Arrivedervi, vi auguro una buona serata e una dolce notte!!!" le dissi contenta.
Quando si fu addentrata nel bosco, mi rivolsi ai miei amici: "Voi andate pure nel posto che vi ha indicato quella vecchietta. Io rimarrò qui dato che devo rimanere idratata. Tranquilli....non mi metterò nei guai!" e detto questo feci al severo Aladiah l' occhiolino. Poi guardai il cielo. Era stata una bella serata! http://imagizer.imageshack.us/v2/128...0/404/un6w.jpg |
Così, Clio e Gheorgis, seguendo il cortigiano, giunsero nella sala del trono.
Erano presenti vari cortigiani, il Capitano della Guardia Ecclesiastica e alcuni senatori, tra cui Bool. Al centro della sala, però, vi era un nano che sembrava calamitare l'attenzione di tutti i presenti. Accanto al nano stava immobile, in sella al suo cavallo nero, un gigantesco cavaliere, bardato di un'armatura lucente e spessa che copriva interamente il suo corpo. Il palafreno appariva nervoso al punto che il misterioso cavaliere doveva tenerlo buono tenendo tese le redini e i suoi speroni conficcati nei fianchi dell'animale. “Porgo i miei saluti al nobile e antico reame di Afravalone.” Disse il nano. “Chi siete voi?” Chiese Bool. “E come osate venire in questo augusto luogo con quel cavallo?” “Badate a come vi rivolgete a noi.” Lo ammonì il nano. “Siamo sudditi di un regno ricco e potente che non ammette pietà e misericordia verso i nostri nemici.” “Sei troppo insolente nano!” Esclamò il Capitano della Guardia Ecclesiastica. “Modera dunque il tuo linguaggio ed ammansisci i tuoi modi. I tuoi simili qui vengono usati come giullari e buffoni per allietare i nostri signori!” A quelle parole del capitano, il cavaliere portò lesta la mano sulla spada. Ma il nano lo fermò con un cenno. “Quando ascolterete ciò che ho da rivelarvi” fece il nano “rimpiangerete amaramente queste parole. E fra un momento pregherete per un po' di clemenza.” “Cosa vi fa credere” disse “Bool “che possa interessarci ciò che voi avete da dire?” “Perchè riguarda il vostro re.” Rispose il nano, per poi consegnare una lettera al senatore. Questi allora la prese e dopo averla aperta cominciò a leggerla ad alta voce: “Il vostro re è nostro prigioniero. Incarcerato nelle impenetrabili prigioni del nostro reame, egli soffre le pene di un'inclemente cattività e per riscattarlo occorre un pegno inimmaginabile. Ormai è un mese esatto che è imprigionato nelle nostre carceri e tra non molto invocherà lui stesso la morte pur di non patire più gli stenti a cui vengono sottoposti tutti i nostri galeotti. Ma saremo felici noi stesse di esaudire la sua richiesta di morte, qualora si deciderà a domandarla. Tuttavia se vi presenterete al nostro cospetto col pegno richiesto, noi lasceremo libero il vostro sovrano. Attenderemo dunque tredici giorni a partire da quando questa lettera vi sarà consegnata. Dopo il trascorrere dei quali il vostro sovrano chiederà di essere messo a morte. Gioiosa Azzurra, regina di Gioia Antiqua” http://draculainlove.files.wordpress..._923516_n5.jpg |
Altea restò immobile nel bel mezzo della foresta, le cui fattezze apparivano rischiarate in modo incerto dal chiarore del fuoco.
Avvertiva quel rumore sempre più vicino, fino a quando vide apparire una sagoma tra l'esitante penombra di quel luogo. Un attimo dopo una carrozza si mostrò agli occhi dell'avventuriera. La conduceva un uomo avvolto in un largo mantello e col capo coperto da un cappuccio. E nel vedere la donna il conducente arrestò di corsa la sua vettura. “Frezer...”disse una donna dall'interno della carrozza “... perchè ci siamo fermati? Cosa succede?” “C'è una donna qui, signora...” rispose il conducente. “Una donna?” Stupita lei. “Di notte, nel bel mezzo della foresta?” “Si, signora...” fece il conducente. La donna allora aprì lo sportellino e si sporse per vedere. “Chi siete voi?” Chiese ad Altea. “Cosa ci fate di notte nella foresta?” |
Il Borgomastro sorrise.
“Amici miei...” disse poi ai presenti “... vi ringrazio per essere venuti qui stasera... ora però temo sia tardi e sarà meglio andare... auguro a tutti un sereno riposo...” guardò poi Elisabeth e Daizer “... se ciò vi piace mi farebbe felice avervi come ospiti a casa mia... non temete, sono atteso altrove e dunque non vi ruberò molto tempo...” facendo segno ai due di entrare in casa. Così, la maga ed il contrabbandiere si ritrovarono ospiti del Borgomastro. L'uomo fece servire dalla sua governante una tisana calda per i due visitatori. Pregò poi Daizer di consegnargli il frammento pescato nel cestino delle offerte. “Nulla accade per caso, è risaputo...” fece il Borgomastro osservando il frammento d'ossa “... dunque non accidentalmente avete preso questo oggetto dal cestino... esso infatti apparteneva ad un uomo... la sua tomba però fu dissacrata da alcuni empi, che la violarono, per poi incendiarla... questo frammento è tutto ciò che si è salvato di quella sepoltura... ora quell'anima reclama il luogo del suo riposo, maledicendo e tormentando degli innocenti...” guardò Elisabeth e Daizer “... per Cristiana Carità siete disposti a portare questo frammento nel posto in cui troverà nuova sepoltura?” “Intendete dire” guardandolo il contrabbandiere “che quel frammento deve essere seppellito di nuovo?” “Si...” annuì il Borgomastro “... per ridare pace a quell'anima...” |
“Non penserai certo” disse Aladiah ad Eilonwy “che ti lasceremo da sola in questa foresta?” Scosse il capo. “Impossibile.”
“Aladiah ha ragione.” Fece Coco. “Non puoi restare da sola qui. Anzi, direi di cercare un luogo con dell'acqua, così che tu possa entraci, visto che ormai è buio.” E infatti, in quello stesso momento, Eilonwy tornò a mutarsi in sirena. Lì vicino, fortunatamente, vi era un piccolo stagno. I due allora aiutarono la ragazza a raggiungerlo e ad immergersi. Trascorsero così la notte, che fu fortunatamente tranquilla. Presso l'alba, poi, udirono il suono di una campana. “Deve essere la casa indicataci dalla vecchia.” Disse Coco. E con le prime luci del giorno Eilonwy ritornò nella sua forma umana. |
Appena Apollo con il suo carro di fuoco fece impallidire le stelle, la metamorfosi inversa si compì.
Ritornata con le mie sembianze umane mi avvicinai a Dante. Dalla Borsa Rimpicciolente tirai fuori un vestito azzurro, giallo pallido ed oro e delle scarpe dello stesso colore dei veli dell' abito, senza tacco e fatte ad uncinetto. Vidi Coco destarsi e in breve tempo, dopo essersi rinfrescata il visino, mi acconciò i capelli in una particolare acconciatura, la quale l' aveva nominata Treccia Corona a Spirale. Citazione:
Vidi svegliarsi tutti e io rimontai in sella con le mie cose. Era ancora molto presto e un gallo aveva appena cantato, ma subito viaggiammo in gran velocità. Sentivo il vento sul mio viso d' alabastro e fui presa da un grande senso di felicità e speranza. Così, con un gesto della mano feci nevicare. http://imagizer.imageshack.us/v2/700...0/854/2b9z.png In breve tempo congelai l' acqua sulle foglie e delle cascatelle. Milioni di fiocchi di neve imbiancarono i prati e i boschi circostanti. E tutto divenne bianco, azzurro ed argento! http://www.youtube.com/watch?v=TXkRJHAVmdw |
Il re prigioniero? Era una cosa inaudita! Un mese esatto? Quindi lasciare il paese per recarsi alla corte itinerante era un modo per coprire la sua cattura. Era partito da meno di un mese! Possibile che nessuno se ne fosse accorto?
"Come facciamo a sapere che non state mentendo?" Domandai "Immagino capirete che con una notizia come questa vorremo vedere delle prove, non possiamo certo credervi sulla parola.. La lettera parla di un pegno, ebbene, cosa volete da noi?". Ci mancava solo una guerra esterna, come se combattere i ribelli non fosse abbastanza. Ma quanti in questo reame si sarebbero mossi per salvare il re? Certo non i senatori, con il re scomparso avrebbero avuto tutto il potere per loro, come se già non l'avessero. E allora anche Karel sarebbe diventato un peso. Forse gli ecclesiastici, ma anche il vescovo avrebbe avuto più potere, senza la politica religiosa del re ad intralciarlo. I nobili? Sì, loro erano perduti senza il re. Ma ne avrebbero avuto le capacità? Fortuna che la Guardia Reale serviva a questo. Ma cosa potevano mai volere da noi? |
La immagine si definì meglio, ciò che sembrava dal rumore e in lontananza un carro era in realtà una carrozza, la conduceva un uomo incappucciato e udii la voce della donna sorpresa.
Subito aprì lo sportellino della carrozza e si sporse, cercai di vedere al meglio le sue fattezze e risposi sarcastica..."Milady..potrei pure io chiedervi cosa fate nel bel mezzo della notte in una foresta buia". Un momento di silenzio, riflettei un attimo..niente passi azzardati.."Sono lady Altea...anzi lady Altea Mc Gwyn..visto siete interessata cosi tanto su chi sono...cosa faccio qui...io..io ero diretta a Tylesia, milady, ma ho perso la via e mi sono trovata per caso davanti a questo maniero." Mi avvicinai, dunque, al volto della donna per vederla meglio e mostrarmi..."Sto aspettando le prime luci dell'Alba, milady, devo ripartire subito, ma se voi foste così gentile da aiutarmi visto la situazione, cercare almeno di farmi uscire da questa foresta o indicarmi la via giusta...ma non quella per andare nel Borgo, non ho intenzione di fermarmi là". |
“Nella lettera” disse il nano a Clio “vi è la firma della nostra regina. Non vi è dunque prova più grande. Comunque, se nutrite dubbi, allora potete cominciare a visitare tutte le corti itineranti e i castelli di questo regno in cerca del vostro re. La lettera è stata consegnata” sentenziò “e da questo momento cominciano i tredici giorni. Allo scadere dei quali il vostro sovrano sarà giustiziato, se il pegno non sarà stato promesso alla nostra regina.” Salutò i presenti con un inchino e poi facendo segno al cavaliere uscirono insieme dal palazzo.
“Temo che questa storia sia vera...” mormorò pensieroso Bool. “Come fate a dirlo?” Stupito uno dei senatori. “Conoscete forse quella città e la sua regina?” “Gioia Antiqua...” fece Bool “... forse ho udito questo nome in un lontano mito o in qualche remota leggenda... Mauren...” chiamando uno dei cortigiani “... recatevi negli Archivi Reali e cercate notizie su quella città... capitano...” chiamando poi il capo delle guardie vescovili “... mandate subito dei soldati in tutte le corti itineranti e in qualsiasi castello del reame... voglio sapere se davvero il re è ancora nel regno...” guardò poi i presenti “... è ovvio che Sua Maestà non voleva tenerci al corrente dei suoi piani. Per questo già da un mese aveva lasciato in gran segreto la corte... comunque, noi abbiamo ora il compito di preservare Afravalone... se il re è davvero prigioniero e col principe in fin di vita, solo il Senato può guidare il regno... propongo così di nominare subito il Senatore Supremo.” “La priorità” intervenne Gheorgis “è ora quella di accertarsi della sorte del re. E se egli è davvero prigioniero in una città straniera, allora dobbiamo organizzare un piano per liberarlo.” “Senatore...” fissandolo Bool “... la vostra demagogia ed il vostro buonismo forse possono darvi vantaggi agli occhi degli stolti, ma dubito possano aiutare davvero il regno... chi si prenderà la responsabilità di mandare un esercito a liberare il re, qualora egli fosse davvero prigioniero? E di quante unità dovrà essere formato? Fino a che punto indebolire le difese del regno? Dimenticate che i ribelli non ci danno tregua. Ecco, dunque vi pregherei di pensare prima di parlare... solo un Senatore Supremo, munito di poteri forti e autorità, potrà decidere cose tanto grandi, dalle quali dipende la salvezza di tutti noi.” “Io sono fedele a Sua Maestà” replicò Gheorgis “e mi sento prima di tutto un suo leale suddito.” “E sbagliate, senatore...” disse Bool “... egli si attende da voi che siate prima di tutto un senatore. E dunque che ragioniate per il bene del suo popolo.” |
La donna della carrozza ascoltò Altea e la guardò in modo sarcastico.
“E' vero...” disse “... mi trovo ad attraversare la foresta di notte. Ma lo sto facendo in questa carrozza ed accompagnata dal mio cocchiere fidato. Poco distante sorge il castello dove dimoro e dunque, in fin dei conti, non è poi tanto strano ciò che sto facendo. Potrei essere uscita per prendere delle erbe o magari sono di ritorno proprio dal borgo di cui parlate, visto che non è molto distante da qui. Voi, invece, sola e senza neanche un cavallo, apparite strana ad avventurarvi di notte in queste lande. Moderate dunque il vostro sarcasmo e ragionate meglio prima di rivolgervi agli altri. A meno che non siate una prostituta in attesa di clienti. E' così forse? Ma mi tocca deludervi se davvero questo è il motivo della vostra presenza qui. Raramente passano uomini da queste parti. E di certo evitano di farlo di notte.” Ormai la notte stava cedendo il passo al giorno. L'aurora infatti cominciava a rischiarare il cielo. |
Al mattino Eilonwy, Aladiah e Coco, accompagnati sempre dal merlo, ripresero il cammino.
Il Cherubino propose di seguire il suono delle campane e poco dopo giunsero in una vasta radura. Qui sorgeva una grande casa, adibita però a chiesa. Il campanile sorgeva al di sopra del tetto ed un grosso crocifisso brillava ai riflessi del nuovo giorno. Sull'ingresso della casa vi era un uomo che indossava un saio. Era intento ad innaffiare le piante poste davanti al porticato d'accesso. Poi vide quei visitatori e la salutò con un cenno della mano. |
Come sospettavo, il senato avrebbe approfittato della situazione.
"È assurdo.." Dissi, non ci hanno nemmeno detto che pegno richiede quella regina! Come possiamo salvare il re se non sappiamo nemmeno come farlo?". Feci un passo avanti. "Senatori, agite come credete, non mi permetterei mai di intromettermi nei vostri affari.. ma è mio dovete ricordarvi che la Guardia Reale agisce esclusivamente nell'interesse della famiglia reale, e non eseguirà alcun ordine che non tratti l'incolumità di Sua Maestà come priorità assoluta... E immagino sia superfluo ricordarvi che non accetterà mai di essere una Guardia Repubblicana.." Aggiunsi, piano "A quanto mi risulta il principe Karel respira ancora..". Sempre che qualcuno dei vostri non vada a soffocarlo con un cuscino! Ah, dovevo andare da lui, altro che riposare. "Considerando la fragilità in cui verte il regno in questo momento signori, con permesso.. Vi lascio alle vostre divergenze, che non mi competono, così potrete parlare liberamente tra voi.. La sicurezza di Sua Altezza è divenuta quanto mai importante, e io devo vegliare su di lui.." Mi inchinai e lasciai la sala. Tornai così nella stanza di Karel, e mi sedetti accanto al letto. Quello era il mio posto, e nessuno gli avrebbe fatto del male. "Ti prego.." Mormorai "apri gli occhi... Ti prego" |
Cercai di trattenermi...e risposi con ribattuta.."Peccato..ho trascorso una notte insonne per nulla..sapete sono molto richiesta sul mercato..ecco perchè stasera non ho avuto nessun cliente..nessun uomo osa addentrarsi in questa foresta." In realtà rimasi perplessa e guardavo la donna ma non riuscivo a vedere le sue fattezze...perchè parlava di uomini e non di donne?
Mi voltai verso Oriente..stava albeggiando, alcuni uccelli iniziarono a dare il benvenuto al nuovo giorno.."Scusate l'intrusione allora, milady, il nuovo giorno è arrivato e buon rientro a casa...io devo proseguire per Tylesia..o forse tornare a casa, vicino ad Afravalone..nella campagna vicina alla capitale dove si trova il mio Palazzo". |
Il Borgomastro così come avrebbe fatto un Maestro salutando la gente e ringraziandola per avergli donato il loro tempo......ognuno prese la via di casa....stava per imbrunire....e pensavo al loro focolare domestico.....alle loro chiacchierate.....ma anche alla strana sparizione del mattino.....Fatto strano fu quello che fummo invitati dal Borgomastro nella sua dimora....era seria la cosa allora.......ero in ansia...in realtà non ero lì per giocare, ma pensavo ai Frati e alla ragazza.....anzi speravo che non ci fossero altre giovani vittime di quello strano incantesimo........non fummo scortesi ed accettammo l'invito...più avremmo saputo e prima avremmo risolto il problema......La casa era un misto di pietra con grandi travi in legno......c'era dell' erica e lavanda appesa alle travi.....l'odore era inconfondibile......sedemmo ad un tavolo in quercia...solido come la voce del suo padrone o forse della persona che lo aveva creato.......e così ci ritrovammo ad ascoltarlo con unta tazza di infuso all'alloro ........lo ascoltai sino a quando ....la parola Tormento ...non fece da sentinella alla mia preoccupazione......il proprietario di quelle ossa la cui tomba era stata profanata...cercava pace tormentando giovani creature.........." Non so cosa pensa in questo momento il mio consorte........ma mi sembra che qualcosa non torna.....questa persona la cui salma non e' piaciuta a qualcuno ...forse e' perchè neanche in vita era molto simpatico.......e poi....perchè si dovrebbe accanire contro giovani creature.....rendendole deboli...svuotate......impossessandosi del loro corpo...eludendo l'anima.........Per L'amore in Cristo......darei sepoltura anche al peggior nemico.......ma voi siete sicuro che questa persona.....stia agendo secondo le regole della Cristianità ?.......perdonate .....ma vorrei capire, vedete molti giovani ritornano al borgo ......impossessati...e questo dopo che sono entrati nel bosco.....voi dite che sia l'anima del Signore a cui dovremmo ritrovare la casa eterna ?.....".....era pazzesco.....non poteva essere......guardai Daizer....ma lui infondo di questa storia non ne sapeva nulla....
|
Clio restò così accanto a Karel.
Il principe sembrava come addormentato e l'unica cosa che facevano pensare alle sue difficili condizioni fisiche erano le bende arrossate dal sangue. Lei restò vicino al suo letto per un tempo indefinito. Poi un rumore di passi alle spalle della ragazza la destò. “Capitano...” disse piano Astin “... perdonate se arrivo a disturbarvi... sono qui da un po' e non avevo avuto il coraggio di farmi vedere... non mi dovete alcuna spiegazione... vi conosco da tempo ormai e... si, voglio dire... e non vi avevo mai vista così... così donna...” sorrise appena “... ed è meraviglioso... sono certo che il nostro principe ce la farà...” annuì “... ma sono qui perchè il Senato ha votato circa la nomina del Senatore Supremo... e la maggioranza ha eletto il senatore Bool... ora sta parlando al popolo radunato davanti al palazzo...” In quel momento la porta si aprì ed un cortigiano entrò. “Capitano Clio...” avvicinandosi alla ragazza “... qui fuori c'è vostro padre e chiede di vedervi subito...” |
“Ah, smettete, vi prego...” disse la donna della carrozza ad Altea “... Tylesia è molto lontana da qui e a piedi impiegherete dei giorni prima di poterla raggiungere... sempre ammesso che non vi facciano del male i briganti o le fiere che abitano queste lande...” scese dalla vettura e fece segno all'avventuriera di salire “... su, salite nella carrozza... verrete con me al castello... non temete, non siamo gente da giudicare gli altri... neanche se sono donne con il vostro lavoro... una volta giunti al maniero magari il mio padrone riuscirà a farvi avere un passaggio verso la città più vicina... su, salite che sono già in ritardo...”
|
Finito di giocherellare come una fanciullina con i miei poteri e di far nevicare come una Fata dei Ghiacci, vidi in lontananza la casa-chiesa che ci era stata consigliata dalla vecchietta.
Il mio Angelo Custode non aveva tutti i torti: "Va bene..." sentenziai "....seguirò il tuo consiglio Aladiah! Tanto qui ci sono solo alberi e piccole cascate". Mi avvicinai al frate che ci aveva salutato. Salutai con un cenno della mano il religioso e dissi: "Buongiorno!!! Pace e bene Padre! Potrei avere, per favore, un' informazione o due da voi?....Questa è la strada giusta per arrivare da una certa Dama del Lagno?". http://imagizer.imageshack.us/v2/640...0/600/03wo.jpg |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 15.52.12. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli