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Annuii al barone e quando mi disse del luogo, il mio volto si riempì di curiosità "Ora sono davvero curiosa, voi mi onorate con queste sorprese barone, mi fate cosa grata..andiamo allora, prima che il cattivo tempo ci sorprenda" sorridendo.
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Sorrisi e cercai ancora le sue labbra con le dita, ai suoi baci.
Sospirai. "Allora, appena arriverà gli dirò di trovare un pianeta tutto per noi, in cui non ci sia nessuno... Nessuno, nessuno, nessuno... Solo noi due... Così da non avere scocciature..." con tono annoiato e svogliato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv scoppiò a ridere, per poi baciare Gwen e farle capire quanto in realtà la desiderasse.
Ma preciso come un orologio svizzero, pochi istanti dopo qualcuno bussò alla porta. |
Il barone sorrise ad Altea e con i loro cavalli galopparono verso la città.
Poco prima delle mura, imboccarono uno stretto sentiero con sicomori, faggi e noci. Infine arrivarono in un vago spiazzo irregolare. Qui dal terreno spuntavano alcune rocce che di certo secoli prima furono usati per qualche rituale durante il dominio Longobardo. Oltre le rocce c'era un rudere. Si trattava di una costruzione fatiscente, ammantata d'edera un po' ovunque, mentre cespugli di bacche selvatiche ostruivano ciò che restava dell'ingresso. https://www.cornwalls.co.uk/sites/de...ock-chapel.jpg |
Scoppiò a ridere e poi mi baciò, ma non mi lasciai troppo andare, perché sapevo che anche stavolta ci avrebbero interrotti.
E infatti... "Già." dissi, con tono secco "Basta, vai tu ad aprire, a me secca. Per principio" sedendomi svogliatamente su una poltrona. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv rise, annuì a Gwen e poi andò ad aprire, trovando Missan sulla soglia.
“Prego, entra.” Disse il vampiro. “Cosa hai scoperto?” “Fino a Mezzanotte ci saranno diversi poliziotti all'obitorio, visto che il cadavere di Tia non è stato più ritrovato e dunque c'è più sorveglianza.” Spiegò Missan. “Dopo però ne resterà uno soltanto a guardia dei cadaveri, signori.” |
Arrivammo in un antico rudere, scesi da cavallo e lo legai a un tronco di una quercia.
"E' un rudere, cosa era un tempo? E come mai vi è tanto caro?" osservandolo e poi voltandomi verso il barone piena di curiosità. |
“Era l'antica postazione del Gastaldo, divenuta poi dimora signorile.” Disse il barone ad Altea. “I Gastaldi erano degli ufficiali Longobardi che controllavano il territorio in nome dei duchi. Credo sia crollato da secoli ormai...” fissando il rudere “... permettete?” Offrendo il braccio ad Atea per salire lungo le rocce ed arrivare alla costruzione decadente.
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Almeno era Missan, con le notizie che avevo chiesto.
Speravo. E di fatti era così. "Ottimo. Uno non sarà un problema" commentai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Missa annuì a Gwen.
“Ma dicci...” disse Elv “... cosa si dice in città? La polizia cosa pensa? Come si spiega la strage? Noi abbiamo visto un carro carico di cadaveri maciullati.” “Come sempre accade in simili situazioni...” Missan “... le autorità credono nella spiegazione più razionale, dunque un qualche genere di animale o più animali... la gente invece si getta subito sulle spiegazioni più fantasiose e fantastiche, come lupi mannari o addirittura il diavolo in persona.” |
Con galanteria il barone mi pose il braccio e afferrandolo lievemente salimmo quelle rocce fino a raggiungere il rudere.."I Duchi? I Capomazdesi?" guardando il rudere in ogni sua parte.
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Solite notizie...
Animali, lupi, diavoli... Qualche novità No? "Bah... Staremo a vedere quale sarà la verità... Ci sono state altre morti sospette?" chiesi a Missan Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, i duchi Longobardi, madama." Disse il barone ad Altea quando ebbero raggiunto, atteaverso le irte rocce, l'ingresso decadente del rudere. "Loro dominavano queste terre durante l'inizio del Medioevo." Spiegò.
Da quel punto si poteva abbracciare con lo sguardo quasi tutta la vallata e l'intera cerchia urbana di Sant'Agata di Gothya. "Qui io vidi Layla la prima volta..." mormorò lui "... era una fresca mattina di Primavera... io giunsi a cavallo, cercando riparo dal chiasso della gente... e la vidi..." indicando ciò che restava di una loggia consumata dal Tempo "... era lì, con un libro in mano... Addio, bello e dolce Amico..." recitò. |
"Non più dopo la notte scorsa, signora." Disse Missan a Gwen.
"Bene, dopo Mezzanotte usciremo e raggiungeremo l'obitorio..." fece Elv "... così cercheremo di scoprire la verità..." |
Annuii.
"O magari il mostro ci farà una bella sorpresa..." dissi sarcasticamente, giocherellando col cordone delle tende. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutto ci aveva travolto.Quella marea sconfinrata fatta di gemiti e sospiri, quel piacere incontrollato, quel godimento senza pari.
Sentivo le sue mani su di me, il suo membro che mi sfondava, che affonava nelle mie carni, fino in fondo alla mia anima. Ero folle, gridavo e gemevo in quell'amplesso che sembrava aver racchiuso il mondo intero. Sentirlo al liminte, sentirlo gemere in quel modo poi, mi mandò completamente fuori di testa. A quelle parole ricominciai a muovermi ancora di più, con foga maggiore, ancora e ancora. "Sì, si si si...." fuori di me, incapace anche di respirare. E poi lo sentii. La sua voce sconvolta, le sue mani sul mio seno, il membro che scoppiava in me. MI godetti ogni istante, ogni momento, ogni sensazione. Quel gemito andò a nascodndersi per sempre in un angolo del mio cuore, in silenzio, in punta di piedi, mentre tutto il resto esplose in un tripudio di piacere. Ero esausta, soddisfatta, sconvolta dalla passione e dal godimento. Quando venne in me, mi abbandonai ancora di più contro di lui, finendo a terra, sul pavimento morbido. Istintivamente lo cerca col mio corpo, rifugiandomi tra le sue braccia come se non fossimo due demoni lussuriosi, ma semplici amanti, allora alzai la testa e cercai le sue labbra con le mie, mentre naufragavo ancora un volta nell'azzurro dei suoi occhi, guidata dai battiti dei nostri cuori. "Oh Fessen.." gemetti, ancora sconvolta, per poi baciarlo piano. |
A quelle parole chiusi gli occhi e mi portai le mani al petto come avessi in mano quel libro, immaginai quel momento magico e ripetei lentamente "Addio, mio dolce e bello Amico..così soleva chiamare Ginevra il suo Lancillotto..Amico..e lei pronunciò quelle parole" qualcosa di commovente si smosse in me "Galeotto fu quel libro e chi lo scrisse...vi prego..continuate".
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Elv rise a quelle parole di Gwen.
Poi attesero. Trascorsero alcune ore, lunghe e lente, ma finalmente l'orologio battè Mezzanotte. “E' ora.” Disse Elv, indossando una lunga giacca non troppo pesante sopra la sua camicia bianca, gli stretti pantaloni ed i lunghi stivali. |
Quell'amplesso li inondò, li sconvolse, li riempì e li svuotò.
Lunghi gemiti liberatori furono lanciati dal conte, che teneva stretta a sé Destresya, riempiendola col suo folle desiderio ormai esploso in lei. Poi, dopo quella selvaggia cavalcata di lussuria, si ritrovarono sul tappeto, nudi, l'una fra le braccia dell'altro. Il bel conte la teneva stretta, quasi a volerla proteggere, persino coccolare dopo quel tripudio di sensi ed istinti. Si baciarono piano, dolcemente. “Sei fantastica, tesoro mio...” disse lui in un sussurro, con i suoi occhi azzurri in quelli di lei, per poi baciarle i capelli biondi, lunghi e sudati. |
De Goth sorrise piano ad Altea.
“Si, avete riconosciuti i versi, madama...” disse lui “... Layla era lì, che leggeva di Lancillotto e Ginevra... per un attimo sembrammo Paolo e Francesca... le si voltò e mi guardò... poi, più nulla fu come prima... c'è un attimo nella vita di un uomo in cui il mondo muta... da quel momento io non ebbi più nome, né vita, né un mondo in cui vivere, se non il mio solo ed infinito amore per lei...” guardando poi, con occhi lucidi, le prime stelle della sera. |
Rimasi immobile, impassibile...allora il mio pensiero andò a Gerard e l' uomo che avevo amato, bello e impossibile per averlo del tutto.
Posi il mio sguardo sulle prime stelle della sera e dissi a bassa voce "Ma voi due eravate liberi, da ogni vincolo..in quel momento...devo ammettere mi avete emozionata, non è facile sapete? Per me quei versi sono immortali, per me significano pure una sola ed unica persona...e pure io l' ho persa" sedendomi su un tronco ammirando le stelle. |
Trascorsero ore, e ore, e ore.
L'ente. Molto lente. Troppo lente. Poi, l'orologio batté la Mezzanotte e finalmente ci potremmo muovere. Guardai Elv indossare una lunga e pesante giacca, così decisi di indossare un abito scuro, così da poterci muovere meglio. "Andiamo" in un sospiro deciso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b61dc9790b.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Dunque” disse il barone ad Altea “anche voi avete amato? Avevate una persona cara? Un amore infelice?”
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Era Mezzanotte.
Gwen, Elv e Missan lasciarono l'appartamento, scendendo in strada. Ad un tratto la vampira percepì qualcosa, avvertendo una sensazione strana. Come se qualcuno li stesse spiando. Allora istintivamente alzò lo sguardo e vide una delle finestre dell'appartamento di Stainov ed Azzy. Fra le tendine qualcuno li stava davvero osservando. https://i.pinimg.com/736x/37/fa/2c/3...een-ghosts.jpg |
Se la feclicità più assoluta e folle avesse avuto un nome, porterebbe quello di noi in quel momento, dei nostri corpi sconvolti dalla passione appagati e stretti l'uno all'altra, dei respiri che si fondono, delle mani che si abbandonano a dolci carezze.Non mi ero mai sentita più felice e appagata di così, tra le sue braccia, con la testa sulla sua spalla, il corpo ancora sconvolto dalla passione.
Quell'abbraccio non aveva niente da invidiare al meravilioso amplesso in cui ci eravamo lasciati fino a poco prima. Le nostre mani che si riconrrevano sui corpi in un abbraccio dolce e intimo, accarezzandoci mentre il respiro si faceva sempre più dolce e calmo. Poi quelle parole, mi fecero impazzire ancora di più. "Oh tu di più..." sussurrai, sporgendomi per baciarlo "... non mi sono mai sentita così.." sospirai, rifugiandomi ancora tra le sue braccia. Mi sembrava di non voler restare in nessun altro posto al mondo. |
"Si, io pure sono vedova per due volte, la prima volta non fu un vero adulterio, era quell' uomo mi adulava e mi rubò un bacio e mio marito lo sfidò a duello e morì. Dopo due anni sposai Gerard, è morto meno di un mese fa....non ho saputo resistere Milord, io non lo amavo...mi sono sposata per paura di andare in convento, pensavo l' Amore fosse arrivato dopo ma sbagliai...lui era affascinante, indomito, i suoi occhi mutevoli del color del cielo e del mare...e fu veramente tradimento. Era troppo forte, lo sfidò ad arma bianca e morì" sospirando "Eppure non mi struggo per mio marito, e non penso nemmeno al mio amante...è fuggito poi, non mi amava probabilmente" guardando ancora il luogo dove Lady Layla leggeva.
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Uscimmo in strada, ma percepii qualcosa.
Mi guardai in giro, ma sapevo di non averlo immaginato. Alzai lo sguardo e vidi Azzy fissarci da una finestra in modo inquietante. Allora feci segno ad Elv di voltarsi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Non temete, non vi giudicherò...” disse il barone ad Altea “... nessuno dovrebbe giudicare in amore... l'amore non andrebbe mai giudicato... è la sola vera nobiltà del nostro animo...” guardando il cielo della sera, dove si stagliavano lontano gli alti monti che circondavano il bosco “... madama... fareste qualcosa per me?” Voltandosi verso di lei.
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Elv si voltò e vide la finestra.
Un attimo dopo la figura sparì dietro le tende. “Era quella bambina...” disse lui “... quella Jesse... ci stava osservando...” a Gwen. |
A quelle parole sorrisi al barone.."Ammiro ciò che avete detto.." anche se si contraddiceva visto lui aveva ucciso il suo rivale in amore.
Poi arrivò quella domanda a bruciapelo, in un primo momento rimasi stupita ma poi decisi di gettarmi "Ditemi, cosa desiderate? Se posso ovviamente, sarà un onore". |
La figura sparì.
Aggrottai la fronte e guardi Elv. "Sei sicuro? A me sembra di aver visto Azzy" perplessa. E adesso? Cosa stava accadendo? Come potevamo confondere una donna anziana con una bambina? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Vorrei che voi indossaste abiti e gioielli appartenuti a Layla.” Disse il barone ad Altea. “Se ciò naturalmente non vi reca fastidio, madama.”
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I miei occhi si spalancarono sorpresi..non comprendevo il motivo di quella richiesta, non pensavo il barone si fosse innamorato di me altrimenti mi avrebbe accettato come ero, ma volevo capire..ero audace, mi spingevo sempre al limite e sorridendo risposi "Oh, per me sarebbe davvero un onore, davvero, ma ovviamente io rimango Altea de Bastian, ricordatelo".
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“Naturalmente, madama.” Disse il barone ad Altea. “Non ho intenzione di vedere in voi lei. La mia richiesta è per rivedere quegli abiti e quei gioielli addosso ad una bella donna e non restare a marcire negli armadi e negli scrigni. Non voglio che i beni materiali di Layla appassiscano come ho fatto io in quel castello.”
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“No, era la bambina.” Disse Elv a Gwen. “Si vedeva chiaramente. I boccoli, gli abiti infantili. Era proprio quella Jesse.”
“Andiamo, signori...” Missan “... il tempo è tiranno.” |
"Vi ringrazio del complimento, davvero mi vedete bella? Ne sono lusingata. Il castello..già..ho visto il salone da ballo, ho proposto alla vostra governante di rimodernarlo..è un inizio, una bella pulita, nuova carta da parati e tende...io faccio un piacere a voi e voi a me, d' accordo" e lo guardai con sguardo malizioso e furbo.
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Ancora un bacio per Destresya, per poi accoccolarsi ancor più fra le braccia del conte.
Restarono così per lunghi istanti, poi lei si addormentò, appagata e serena. Si risvegliò al mattino dopo, da sola nel suo letto. |
Rimasi Ancor più dubbiosa.
I miei sensi non potevano ingannarmi... Annuii a Missan che ci riportò alla realtà, avevamo un lavoro da svolgere e non potevamo far tardi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il barone rise piano.
“Affare fatto.” Disse porgendo la mano ad Altea per stringerla. “Potrete decidere liberamente come arredare la sala da ballo, madama.” |
Così i due vampiri e Missan raggiunsero l'obitorio, attraversando buona parte della città ormai illuminata dalle sinistre luci nelle strade.
Appena giunti, Elv si liberò del solo poliziotto di guardia, tramortendolo, in modo che l'indomani lo si credesse solo vittima di un colpo di sonno. Entrarono nell'obitorio, dove erano ammassati i cadaveri maciullati. Era uno spettacolo raccapricciante. Le carmi erano dilaniate, aperte e già mandavano un odore insopportabile. Missan si avvicinò e cominciò ad osservare il tutto, abituato com'era ai cadaveri essendo stato al servizio del sultano ed aver assistito i suoi eunuchi nell'atto di torturare i prigionieri. |
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