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Poco dopo Raputin tornò nel suo ufficio e vide Altea guardare dalla finestra.
"Immagino abbia completato il lavoro che io le avevo affidato." Disse sorridendo. "Faccio portare del caffè? O preferisce altro? Merita una pausa premio." Fissandola il direttore. |
"Si è tutto fatto direttore...a dire il vero vorrei visitare la prigione...è possibile?"
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Il vapore caldo e soffuso si posava su di noi, sui nostri corpi, uniformandosi in piccole goccioline a quelle dell'acqua, che traboccava dalla vasca.
Non smisi mai nemmeno un istante di aggrapparmi alle sue spalle e ai suoi capelli, come se quel piacere assoluto fosse capace di trascinarmi via. Non doveva essere di molto più grande di me, lo sentivo da molte cose, dal suo corpo, prestante e vigoroso, la sua bellissima voce, ma anche dal suo impeto, pregno dell'ardore giovanile, il medesimo che sentivo anche in me Sentivo la sua forza, non solo nel possedermi, ma anche nel suo stringermi a sè, che mi faceva sentire amata, desiderata, mi faceva sentire donna come non mi era mai capitato prima. Nonostante lui mi avesse quasi rapita, sottratta a ciò e chi amavo, paradossalnente fra le sue braccia mi sentivo finalmente protetta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard guardò Gaynor per un lungo istante, mentre continuavano a ballare fra le altre coppie.
Poi accennò un sorriso e guardò per un momento il vuoto della stanza. Allora, per quel breve frammento di attimo, l'azzurro dei suoi occhi si tinse di un che di inquieto, enigmatico, sfuggente e vago. Come se cercasse qualcosa dove però nessuno poteva dargli conforto. "La notorietà ha lati positivi" disse tornando a fissare il bel viso della solare Gaynor "ed altri un pò meno... essere ricchi e famosi da molti nemici... un pò come succede nel mondo del calcio, no? Spesso la squadra più forte e vincente è anche la più odiata." Facendole l'occhiolino. "Quanto al mio aspetto..." Ma in quel momento la musica terminò e tutti smisero di ballare. |
"Curiosa richiesta la sua..." disse sorridendo Raputin "... la incuriosisce questo castello fatto di solitudine, sofferenza e disperazione? Come mai? Guardando Altea. "Forse vuole tentare i nostri poveri galeotti? Tanti di loro non vedono una donna da diverso tempo ed una ragazza avvenente come lei può suscitare molto desiderio in quei miserabili..."
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Sorrisi e lo guardai.."Sono imprigionati no? E poi vi sono le guardie..sarebbe grave se la bellezza avesse il potere di far evadere dei galeotti" guardandolo seriamente "Mi hanno detto questo è un castello antico..e quindi mi incuriosisce". Poi azzardai. ."Direttore ma perché vi è un prigioniero non può avere libri?".
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Lui possedette Gwen più volte e in più modi, facendola gemere e gridare per il grande piacere.
Ed alla fine insieme gemettero insieme nel raggiungere il momento più intenso, abbandonandosi infine l'una sull'altro tra la schiuma soffice e bianca di quella vasca. |
"Beh, se ciò vi incuriosisce così tanto, allora vi farò accompagnare per vedere questo castello." Disse il direttore ad Altea. "Anzi, sarò io stesso a mostrarvelo." Sorridendo.
Poi quella domanda della sua segretaria. "Beh, la disciplina è importante in un luogo come questo..." mormorò Raputin "... le regole sono tutto ciò che ancora lega i prigionieri alla società civile. E quando una regola viene violata allora è giusto imporre la degna punizione, come Dante scriveva nella sua Commedia... quindi, avendo un prigioniero come unico passatempo qui la lettura ed avendo egli violato una delle nostre regole, ecco che gli sarà tolto il privilegio che solo la buona condotta può dare." |
"Se c'è una cosa che detesto" disse Pavel a Nyoko "è avere il tempo contato. Mi opprime." Sorridendo. "Qui di seguito a te va di fermarci e mangiare da qualche parte qui vicino, beh, nessuno c'è lo impedirà." Divertito. "Quindi che decidi?"
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Nonostante avesse accennato un sorriso, dopo il mio discorso gli occhi di Guisgard mostrarono inquietudine, sebbene per un breve istante.
La sua risposta, peraltro incompleta perché la musica terminò e lui si zittì, era vaga e generica e ciò contribuì al nervosismo derivante dal biglietto. "Si vede che lei è abituato a donne come Laiwa, se pensa che insultare la loro intelligenza sia un must irrinunciabile..." gli risposi sarcastica "Credo sia meglio tornare al tavolo e vedere il film, dopodiché tornerò a casa e mi lascerò alle spalle assassini, misteri e anche lei..." terminai girandomi verso il tavolo. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
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