![]() |
A quelle parole di Gwen, Brass imbarazzato non rispose nulla.
Lei allora vide Gan scendere dall'auto dopo averla portata nel garage e dirigersi verso casa sua. Fuori non c'era traccia del pagliaccio. |
Alla mia frecciatina, non rispose nulla, imbarazzato.
Vidi Gan sistemare l'auto in garage e poi entrare in casa. Del pagliaccio neanche l'ombra. Bah... Respirai a fondo, terminando in un sospiro, mentre indossavo una vestaglia sopra il pigiama e andavo in cucina a prepararmi una tisana. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Brass seguì Gwen in cucina.
"Vorrei anche io qualcosa di caldo..." disse fissandola. |
Sentii che mi seguiva anche in cucina.
Quando si diceva che la gente ti veniva dietro come i cagnolini. Proprio la stessa cosa, infatti. Senza dire nulla, preparai una tazza anche per lui e mi sedetti al tavolo della cucina per sorseggiarla in silenzio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Vogliono questo mondo... beh sicuramente era molto inquietante!
Sembrava uno di quei film sugli alieni. Un momento... non è che stava indirettamente parlando di alieni? "E perchè rapiscono le persone? A cosa gli servono per avere questo mondo?" visibilmente preoccupata in modo da far capire che gli credevo. |
Brass prese la tazza e cominciò a bere, fissando per Gwen che srseggiava la sua tisana pensierosa.
"Avrai sognato quel pagliaccio, non pensarci più..." disse a lei. Nel frattempo Destresya e Roan erano con Folon. "Quando da piccolo andavo con mio nonno ha pescare le spigole nei laghi" mormorò il vecchio "passavamo ore a guardarle, a studiarne le abitudini... poi, quando eravamo certi di sapere tutto cominciavamo a gettare le reti per catturare quei pesci..." |
Stavo ancora riflettendo su tante cose tutte insieme, bevendo la tisana floreale ancora fumante, le mani che si scaldavano piacevolmente tenendo la tazza di ceramica.
Lo guardai in tralice, da sopra la tazza, senza dire nulla. Giurai che se avesse insistito probabilmente gliel'avrei tirata in testa, la tazza. Era davvero incredibile e più andava avanti, meno lo capivo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ti sto antipatico, lo so..." dise Brass a Gwen "... si capisce..." bevendo "... vuoi che me ne torni a casa?"
|
Respirai a fondo per calmarmi e non urlare.
"Tu non mi stai antipatico. Semplicemente, ti comporti in modo altamente sconveniente. E non voglio che tu vada a casa, specie a notte fonda. Voglio che tu torni a letto. Nel tuo, possibilmente. Da bravo" concludendo con un sorriso fisso che non ammetteva repliche. Non avrei voluto trattarlo come un bambino di cinque anni, ma mi costringeva a farlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii a quelle parole del vecchio.
"Sì, delle cavie.." mormorai "Li usano come cavie per studiarci, comprenderci, prima di buttare la loro rete!". La cosa era davvero incredibile e sempre più preoccupante! "Se le cose stanno così, non c'è niente che possiamo fare per fermarli..." mormorai, come un'affermazione più che come una domanda. |
"E..." disse lui a Gwen "... se prometto di non farlo più?" Fissandola negli occhi.
In quel momento Destresya e Roan erano ancora dal vecchio. "Esatto, non possiamo fare nulla." Annuì. "Smettiamo di parlare per metafore?" Seccato Roan. "Non ci sto capendo nulla!" |
No, no no, niente occhioni, era un tentativo totalmente inutile.
Pensava di poter rimediare a ciò che aveva fatto, ma era stato veramente imperdonabile e non avevo intenzione di cedere solo perchè mi faceva gli occhioni da cucciolo. "No." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E se..." dise insistendo Brass "... ti mostrassi un posto speciale? Che solo io conosco? Mi... perdoneresti?" Fissando Gwen.
|
All'ennesimo "E se..." sospirai, certa che non me lo sarei tolto di dosso pur con tutti i tentativi del mondo.
"Di certo ora non si va da nessuna parte, vista l'ora... Ed io voglio solo andare a dormire, sperando di riuscirci..." Posai la tazza ormai vuota e fredda nel lavandino per poi dirigermi verso la mia stanza da letto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen se ne tornò in camera sua e Brass restò sveglio ancora un pò, per poi andarsene anche lui a dormire nella stanza degli ospiti.
La notte così trascorse e al mattino i 2 furono svegliati dallo squillo del telefono. |
Andai in camera e per fortuna Brass non insistette più di tanto, mentre sentivo che anche lui tornava a dormire.
Bravo ragazzo, almeno ad usare un po' di polso si otteneva qualcosa. Dormii tranquillamente fino al mattino, quando sentii il telefono. Impiegato un po' a rendermi conto, ma pensai alle sue parole su Clemia e mi precipitai a rispondere. "Pronto?" con tono un po' nervoso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sono io, Gwen..." disse la voce di Herbert al telefono "... volevo avvertirti che stamani all'alba abbiamo trovato l'auto della tua amica Clemya ferma sulla strada proviciale, in direzione della vallata... era vuota, con le porte spalancate, compreso il cofano... di lei però nessuna traccia... ora stiamo organizzando le ricerche, forse è andata verso il bosco e qualche animale potrebbe averla ferita..."
|
Era Herbert.
E sapevo già fin troppo bene cosa voleva dirmi. Tanto che passai quei secondi passando la mano sul viso e fra i capelli, seduta in cucina. "Io... Non so che dire..." dissi "Mi sento sola, attaccata, non dovevo perdere anche lei... Non è giusto..." mi sentivo sull'orlo di una crisi, sull'orlo delle lacrime, ma per uno strano motivo non riuscivo a piangere, non riuscivo ad esternare quello che provavo. Sentivo che questo periodo fosse coinciso con tante altre cose, troppe, tutte insieme e sentivo di non farcela e prestare attenzione a tutto quello che stava accadendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sei sola perchè hai voluto allontanarmi, Gwen..." disse Herbert al telefono "... comunque ti prometto che farò il possibile per ritrovarla."
|
Ovviamente, come se non bastasse, c'era anche la sua predica.
Naturale. "Sarai anche lo Sceriffo, Herbert, ma non è la tua battaglia, questa. C'è molto altro dietro, non lo immagini neanche e la guida di cui avrei avuto bisogno ora è sparita e probabilmente sarà già morta da qualche parte. E non potrei sentirmi peggio, in questo momento" mormorai, facendogli capire che no, non era lui la causa della mia solitudine. E soprattutto, che non sarei tornata sui miei passi per colmarla. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Invece è un mio affare,Gwen." Disse seccato Herbert. "Qui la gente sparisce e le tue sciochezze sulla magia e antichi riti del cavolo non c'entrano nulla. Non sarò più l'uomo dei tuoi sogni ma sono lo sceriffo e come tale sono responsabile di tutti, anche di te. Quindi cerca di non metterti nei guai e non andare contro la legge. Altrimenti sarò costretto ad arrestarti. Ora devo andare, ti auguro una buona giornata." E staccò.
|
Non ebbi nemmeno la forza e la voglia di rispondergli e lanciai il telefono pesantemente sul tavolo, quando chiuse la chiamata.
Ritenevo a dir poco offensivo il suo essere così profondamente ottuso e non solo perchè non sapeva, ma perchè si rifiutava di sapere. Era qualcosa che non riuscivo a comprendere. Mi aveva addirittura minacciata di arrestarmi, ci rendevamo conto? Eravamo davvero arrivati a questo? Rimasi in cucina in silenzio, sforzandomi di ragionare e di fare il punto della situazione, per capire cosa fare. Dovevo trovare Clemia e questo era indispensabile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Guardai Roan con aria conciliante allungando una mano a sfiorare la sua.
"Vuole dire che gli angeli ci usano come cavie, per questo li rapiscono!" dissi, cercando di infondere nel mio sguardo la volontà di non contraddire il vecchio altrimenti ci avrebbe sbattuto fuori. |
Gwen era in cisucina, tra la rabbia, lo sconforto e una vaga disperazione.
"Ehi..." disse ad un tratto Brass che era rimasto a fissarla per un bel pò "... tutto bene? Cosa c'è?" Nello stesso momento Destresya e Roan erano ancora da Folon. Roan guardò Destresya ed annuì, comprendendo cosa lei voleva dirgli. "andate a farvi un giro nei vari studi medici di Bellion..." fece il vecchio "... alle cartelle cliniche di un bel pò di pazienti... leggerete di insonnie, manie compulsive e allucinazioni... e tutti dicono di sognare o vedere la stessa cosa... un pagliacio..." |
Beh non era propriamente il mio genere, quello del rapimento degli alieni, ma sicuramente c'era materiale per una storia a dir poco avvincente.
Addirittura persone che vedevano un pagliaccio? Certo, andava modificato altrimenti era troppo simile a King, ma la cosa era sempre più interessante. Bravo vecchietto, cura il mio blocco. Anche se... beh, non era il momento. "Un pagliaccio?" visibilmente incuriosita "È questo pagliaccio il.." non sapevo che parola usare "tramite degli angeli? Entra nella testa delle persone?". Oh ma che cosa interessante, si sarebbe potuto immaginare un assassino che tormentasse in quel modo le sue vittime, rendendole tutte schiave della medesima ossessione prima di ucciderle. Magari per poi rivelarsi lo stesso psicologo che le aveva in cura, un manipolatore che godeva nel vedere la paura che la sua ossessione causava nei pazienti. Ma forse un po' già visto, beh, qualcosa mi inventerò. Una cosa era certa, non dovevo simulare interesse, pendevo davvero dalle labbra del vecchietto! |
Ero così assorta nel mio sconforto, da non rendermi conto che Brass fosse lì, a fissarmi.
Scorso la testa in silenzio. Gli raccontai allora tutta la conversazione avuta con Herbert, sentendo l'impotenza e la rabbia crescere sempre più, dentro di me. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quel pagliaccio non esiste." Disse il vecchio a Destresya.
"Quindi la gente che crede di vederlo?" Fece Roan. "Sono tutti toccati?" "No, vedono altro ma pensano sia un pagliaccio." Rispose Folon. "E chi lo vede prima o poi scompare." Intanto Gwen era con Brass. "Forse il prossimo sarò io..." il ragazzo a lei "... promettimi che quando Clayton mi porterà via ti ricorderai di me, Gwen..." |
Ascoltai il vecchio decisamente incuriosita.
"Accidenti, è veramente inquietante, significa avere un controllo mentale incredibile..." spalancando gli occhi. "E lei l'ha mai visto... questo pagliaccio?" mi azzardai a chiedere. |
Sospirai a quelle parole.
Non potevo pensare che qualcun altro sparisse, era inconcepibile. Ma quello che disse dopo mi fece sorridere. Allora gli cinsi le spalle con un braccio e lo baciai affettuosamente sulla tempia. "Farò il massimo per non farti sparire" dissi, pacata, ma determinata. "Io ora devo uscire, ma tu chiamami, se dovesse succedere qualcosa e non uscire, mi raccomando" andando a prepararmi. Volevo trovare Elv, l'unica risorsa che mi era rimasta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, altrimenti non sarei qui." Disse Folon a Destresya. "Ma avevo un amico che l'ha visto. Ed è sparito anche lui."
In quel momento Gwen aveva cercato di rassicurare Brass. Lui annuì e lei si preparò per uscire. Sapeva dove Elv alloggiava. |
Saltai in moto e mi diressi subito all'albergo dove Elv alloggiava.
Sentivo di avere mille pensieri opprimenti per la testa, le mani tremavano e sudavano, tanto da farmi stringere con forza il manubrio, sentivo una morsa fra il petto e lo stomaco e la tachicardia non mi dava pace. Ma mi imposi di andare avanti. Arrivai dunque all'albergo e cercai Elv per parlargli. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Giusto!" convenni, annuendo.
Un pagliaccio che appariva solo nella mente delle vittime, che lo vedono ma in realtà è qualcos'altro. Sì, decisamente la cosa era molto più intricata e affascinante di quanto pensassi!! "Come si chiamava il suo amico?" mi venne spontaneo chiedere, anche se poi mi resi conto che non era poi così rilevante. "Mi dispiace, dev'essere terribile perdere qualcuno così e non avere idea di dove sia per tutti questi anni..". Era vero, non riuscivo a immaginare una tale perdita. |
Gwen con la moto raggiunse l'albergo e poi salì in camera di Elv.
Il mago aprì la porta qualche minuto dopo che lei bbe bussato, con indosso i boxer e null'altro e con un'aria assonnata. "Ehi..." disse lui massaggiandosi le tempie come chi si era appena svegliato di colpo "... sei un sogno o cosa?" Sorridendole. Nello stesso istante Destresya e Roan erano col vecchio Folon. "Si chiamava Pat..." mormorò questi. "E lei non l'ha mai cercato?" Chiese Roan. "Chi viene portato via non può più tornare." "Come fa ad esserne sincero?" Domandò Roan. "Perchè viene portato in un altro mondo." "Cioè... nell'Altromondo?" Fissandolo Roan. "No, in un altro mondo." Fece il vecchio. "Come questo in cui viviamo, ma infinitamente più lontano." "Andiamo, non la bevo!" Esclamò Roan. "Davvero vuol farci credere che ci sono degli alieni qui?" |
Effettivamente qualcosa non quadrava di quel ragionamento.
"Ma se nessuno è mai tornato e il pagliaccio l'hanno visto solo le persone che poi sono sparite, come fate a sapere tutte queste cose sul mondo in cui sono stati portati gli scomparsi?" incuriosita. "Lo hanno detto gli angeli, in qualche modo?" |
Mi aprì la porta solo con i boxer addosso e ridacchiai spontaneamente con la sua espressione assonnata.
"Alla buon'ora..." divertita "Non so se sei condizioni di affrontare un discorso serio con questa faccia..." entrando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Perchè Pat..." disse il vecchio a Destresya "... me ne parlò... del pagliaccio... poi sparì... ed io cominciai a farmi domande, ad indagare... e ho rubato le cartelle cliniche di molti pazienti, scoprendo così la verità..."
"No..." scuotendo la testa Roan "... troppe contraddizioni... o ci sta prendendo in giro oppure è completamente pazzo." Nel frattempo Gwen aveva raggiunto l'albergo dove alloggiava Elv. "Beh, dipende dal discorso." Rdendo lui. "Su, entra..." |
Entrai in stanza e mi sedetti.
"Ha a che fare con le sparizioni..." mormorai, facendomi più seria. "Sembra assurdo da dire, ma non ho più nessun altro a cui rivolgermi..." guardandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ah, ti ringrazio." Disse sarcastico Elv a Gwen. "Suona in maniera molto lusinghiera." Divertito. "Avanti, dimmi tutto." Fissandola.
|
Per il mio lavoro avevo studiato a fondo le varie patologie mentali, naturalmente non ero una psicologa nè una criminologa ma per poter descrivere i miei personaggi, i miei assassini dovevo necessariamente indagare la mente umana, perchè diventassero reali.
E quell'uomo non mi sembrava pazzo, vero o no lui credeva davvero a quello che diceva. Ovvio, con questo non intendevo dire che credevo negli alieni, ma che c'era qualcosa sotto. "No, non credo ci stia prendendo in giro.." scossi la testa "Ma che questa storia sia molto più intricata e complessa di quello che sembra.." mormorai. "Bisognerebbe vedere se anche nei rapimenti di oggi c'è in qualche modo implicato questo pagliaccio!" azzardai. |
Alzai gli occhi in su alla sua considerazione.
Poi, gli raccontai tutto, di Brass, do Clemia e del pagliaccio, fino a ciò che Herbert mi aveva detto. Se volevo fidarmi, dovevo renderlo partecipe di tutto e al momento mi fidavo di lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 18.53.41. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli