“Non è facile da spiegare...” disse il professore a Gaynor “... è un antico poema, forse opera di fantasia... eppure le coincidenze sono tante... un ex monaco divenuto uno stregone... e poi l'enigma e la sua fuga su un'isola protetta da un drago... sembra in tutto e per tutto l'identikit romanzato del dottor Ordifren... ed io per natura credo poco alle coincidenze, ragazza mia...”

“In verità si disse il giovane uomo a Clio “ma non a tutti i tavoli siede la famosa Lonewolf... ed io sono il suo più accanito fan, sa?” Facendole l'occhiolino.

"Non tutti" dissi guardando severo l'altro uomo.
"Sono felice di fare la sua conoscenza, maestà. Adesso vorrei tornare a casa mia" dissi con una finta cordialità.

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Mi condusse nella sua palestra, dove indossò dei pantalonicini sportivi elasticizzati e iniziò ad allenarsi.
E io ripresi a scattare.
Catturata totalmente come lo ero stata allo studio.
Coglievo ogni sfumatura, ogni posizione, ogni inquadratura necessaria a far capire quanto perfetto fosse, con o senza i suoi allenamenti.
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Lo sguardo che tenevo fisso su Zicchinos da interessato mutò in incredulo.
"Mi faccia capire... Lei pensa che Ordifren sia in realtà uno stregone secolare? Ma questo va contro ogni logica razionale..."

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Guardai l'uomo incuriosita, vagamente divertita da tutto quello.
Dopotutto un po' di conversazione non mi avrebbe certo fatto male.
"Ma davvero?" lo guardai con un sorrisetto beffardo.
Stavo per chiedergli se voleva un autografo, ma mi resi conto che non sarei stata in grado di ricopiarlo.
Dovevo preparare un piano per quello.
Ci avrei pensato in seguito
"Allora mi fa compagnia? Signor...?" con aria interrogativa e curiosa.

A quelle parole di Ismael sorrisi..."Quindi Thunz ve lo ha detto...temevo volesse sviarvi tutti...ma a Seren vi è nessuno? Invece chi dice di non andare è quel maestro, tale Rovolin, che hai visto con me. L' ho trovato nel dojo stanotte che si allenava indisturbato...ha detto Thunz che era stata volontà di Parotazmi volerlo a Corte...non si è presentato e ha detto lui non fa duelli...sarebbe perfetto. Dice nessuno è tornato vivo da là, nemmeno mio fratello era che era uno dei migliori....ha detto è meglio lasciamo perdere e io vada a viaggiare per svagarmi..magari potessi...non capisco nulla Ismael e temo tu muoia....dimmi cosa pensi di questa storia e di questo uomo apparso dal nulla...non ti obbligo, però lui potrebbe addestrarti, anzi...tu sei stato addestrato da mio padre, il re, uno dei migliori" mi poggiai sul muro guardandolo in volto.."Lui...non verrà? Il bel nostro guerriero di cui sappiamo entrambi?" sorridendogli fraternamente e preoccupata per Ismael.

“Maestà...” disse divertito il vecchio a Nyoko “... oh, no... no, ragazza mia... non ci sono re qui... puoi chiamarmi come più desideri, ma non certo maestà...” ridacchiando con le sue rughe che sembravano onde increspate sull'acqua fangosa “... vuoi andare via? E perchè mai? Non ti piace stare qui?” Fissandola.

Elv si dedicò ai suoi esercizi, con Gwen impegnata ad immortalarlo in ogni sua posa.
Il tutto durò circa una mezz'oretta.
“Beh, direi che è sufficiente...” disse Elv terminando i suoi esercizi “... mi aspetta mentre mi faccio una doccia? Dopo se vuole possiamo cenare insieme... le va?” Fissandola, restando solo con quei pantaloncini e tutto sudato davanti a lei.

“Naturalmente no...” disse il professore a Gaynor “... ma spesso il romanzato ed il leggendario nascondono molte verità... io credo che Ordifren abbia portato sulla sua isola ogni sua ricchezza... e poche cose al mondo hanno il valore dell'Aureo di Uaarania... ecco perchè penso che lei debba accettare la possibilità di poter andare sull'Isola del Drago... si, credo di si...” annuendo.