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Era una sensazione strana quella degli occhi della gente addosso, un po' mi imbarazzava la cosa, da sempre, mi focalizzai infatti unicamente sul mio uomo, che mi importava più di chiunque e di qualsiasi cosa al mondo.
Strinse per tutto il tempo la mia mano, che ricambiò la stretta. Poi il violinista concluse il pezzo e tutti applaudimmo, un applauso più che meritato. Poi Elv chiamò un ragazzino che vendeva fiori. Sorrisi dolcemente, attendendo la risposta del ragazzo quando lui gli chiese un fiore speciale ed io attesi curiosa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'auto bianca era lì, bellissima come sempre.
"Miglioria.." ripetei, sorridendo "È un bel nome!". A quel punto guardai Guisgard e Iasevol. "Si parte, dunque!". |
Quel nome.
E poi la passione che divenne sfogo di tutti i loro sensi. Lui la fece sua e Gaynor raggiunse il massimo del piacere e del godimento. Più volte e a lungo, fino a quando, esausti e svuotati di tutto, i due amanti crollarono l'una sull'altro. http://3.bp.blogspot.com/-2RtLX179Pr...chneider4.jpeg |
Continuammo ad amarci, ad essere ognuno parte dell'altro. Più volte gridai il suo nome, che sulle mie labbra diveniva una sorta di carezza. Dopo aver raggiunto un'ultima volta le vette più alte del piacere, ci lasciammo andare sfiniti sul letto, abbracciati e paghi.
"Non male, per uno che stava per andarsene..." dissi sorridendogli, stanca ma felice. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Nyoko salutò Nakakata ed andò a letto.
Si cambiò e poi si addormentò, pensando a Ren. Nyoko era in un bosco. Albeggiava e qualcosa di inquieto riempiva l'aria, affondava nella nebbia ed attraversava il silenzio di quel luogo. “Nyoko...” disse una voce. Era quella di una giovane donna. “Nyoko...” bassa, roca. La ragazza prese a seguirla. “Nyoko...” Infine arrivò davanti ad un pozzo. “Mi hanno portata qui con l'inganno ed uccisa...” la voce. Allora dal pozzo cominciò ad uscire qualcuno. Era la giovane donna, simile ad uno spettro. O forse un demone. Nyoko si svegliò di colpo per quello strano ed inquietante sogno. https://ugc.kn3.net/i/760x/https://i...resdefault.jpg |
Il ragazzo guardò i suoi fiori e poi ne prese uno dal cestino.
“Ecco...” disse, dandolo poi ad Elv “... è un lillà... simboleggia l'Amore in fiore, quello nascente, il più bello poiché rende tutto magico...” Elv annuì, prese il fiore e lo intrecciò nei rossi capelli di Gwen. |
Guardai il ragazzino osservare i fiori e poi prendere un lillà.
Sorrisi e lo ringraziai. Mi piaceva il lillà, oltre al suo bellissimo significato spiegato da lui. Poi quello andò via ed Elv intrecciò il fiore fra i miei capelli. "Grazie" sussurrai "Per tutto" con i miei occhi nei suoi, accarezzandogli dolcemente la mano. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...021c43407e.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard annuì e con un cenno del capo indicò a Clio di seguirlo.
Saltò a bordo della fiammante Miglioria ed un attimo dopo partirono. Lasciarono il Centro Meteorologico e sfrecciarono via, raggiungendo la città, che vista l'ora si stava appena svegliando. Infatti l'alba era prossima ed i suoi colori andavano a confondersi con i riflessi vividi dell'aurora nascente. La Miglioria sfrecciava tra le colonne, i capitelli, i palazzi antichi del centro storico, correndo veloce su uno sfondo eterno ed incantato. “Quest'auto è una meraviglia.” Disse lui guidando. “Fantastica.” Voltandosi verso Clio. “Come te.” Facendole l'occhiolino. “Ehi, Lancillotto...” ad un tratto la radio di bordo. “Agos?” Stupito Guisgard. “E chi ti aspettavi?” Agos via Radio. “Ser Galeotto? Ricorda che siete in missione...” http://3.bp.blogspot.com/-qnqBCSZpy5...BRacer%2B4.jpg |
La macchina era effettivamente bellissima, esteticamente e interiormente.
Salimmo e ci dirigemmo verso la città, alla ricerca della macchina nera. Guisgard guardava la strada, e io controllavo l'attrezzatura. Anche se mi voltavo di tanto in tanto a sbirciare la sua espressione. Com'era bella la sua espressione mentre guardava la strada, mentre sentiva quell'auto vibrare sotto la sua guida. Poi quelle parole rivolte a me, mi illuminarono e scaldarono il cuore. Lo guardai con due occhi sognanti, sfiorando per un momento la sua mano con la mia. Ero così felice di essere lì, con lui, nella macchina di mio padre. Poi la voce di Agos ci riportò alla realtà e io risi silenziosamente, arrossendo appena. Era vero, eravamo in missione, Miglioria era l'unica che potesse tener testa a quella misteriosa auto nera, ne ero sicura. |
Alla fine Elv pagò il conto e con Gwen uscirono dal locale.
Albeggiava e lui propose alla ragazza di fare due passi a piedi lungo la strada illuminata dalle ultime luci dei lampioni e dai primi bagliori dell'aurora. Camminarono così mano nella mano, sotto gli alberi che fiancheggiavano il viale. “Sai...” disse ad un tratto “... io a scuola non ero certo il primo della classe e potevo dirmi portato solo perchè mi ci accompagnava mio padre ogni mattina, sennò stavano freschi ci andavo...” sarcastico “... ma ricordo una poesia... e in quei versi si diceva che in Amore non va mai detto grazie...” fissandola. |
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