“Perfetto.” Disse Elv a Gwen.
Andò a farsi una doccia e poi tornò dalla ragazza, stavolta vestito con un paio di jeans alla moda, scarpe sportive ed una camicia bianca attillata, con un giubbotto leggero.
“Conosco un posticino niente male, sa?” Sorridendole.
Andarono allora con la sua auto in un ristorante molto chic, al centro della città.

A quella rivelazione mi sentì male.
Stavo impazzendo io o era il mondo che aveva preso a girare nel verso sbagliato.
Faccio un passo indietro sconvolta e cerco di ragionarci su.
"No... E voi rapite le nipotine scomparse per potervici ricongiungere? Che razza di scusa è mai questa?" dissi indietreggiando ancora.

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Entrammo nella sala da the e diedi un colpo allo stomaco Ismael..."Smettila con i convenevoli..siamo cresciuti assieme" e gli feci cenno di accomodarsi sedendomi pure io.
"Maestro Rovolin, questo è Ismael...è stato accolto dal re, mio padre, in età infantile poichè suo padre era morto...era un nostro soldato. Lo ha addestrato personalmente tanto era legato a suo padre, fedelissimo e bravissimo guerriero, e gli ha pure dato un' educazione ... in ogni senso.
Ismael è un ragazzo semplice e non ama farsi notare ma potrei dirle non ha nulla da invidiare al Capitano Thunz" nel frattempo la mia mente si contorceva perchè il soldato pensavo si fosse prodigato per me non aveva rischiato e iniziai ad odiarlo, altro che mille flessioni al giorno ma rimasi pacata..."E' l' unico disponibile a venire con me sull' Isola del Drago...che esercito e popolo meraviglioso ho...Serenica...regno di millenari guerrieri. Ma tralasciando questo temo per la sua incolumità, magari potrebbe testare la bravura di Ismael e valutare la sua preparazione...ora stesso se lo desidera" e sorrisi ad Ismael.

Lo seguii con lo sguardo, finchè non scomparve del tutto per la doccia.
Dopo poco tornò, vestito in maniera totalmente diversa, ma che riusciva comunque a mozzarmi il fiato, con la camicia bianca che faceva risaltare la pelle ambrata e i suoi bellissimi occhi scuri.
Per fortuna che anche io mi ero cambiata prima di uscire da casa per venire qui...
"Bene, sono curiosa!"
Salimmo sulla sua auto e raggiungemmo uno dei ristoranti più ambiti del centro.
"Lo confesso, ci avevo sempre lasciato gli occhi, su questo posto..." mormorai, guardandolo e guardando il ristorante con aria trasognata.
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"La ringrazio per la fiducia, professore... Per quanto riguarda il rischio, se davvero è a conoscenza della mia attività, dovrebbe sapere che è il mio pane quotidiano..." risposi con un largo sorriso.

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Il professore rise di gusto.
“Lei è arguta come pochi, ragazza mia.” Disse a Gaynor. “Allora non mi resta che farle un grosso in bocca al lupo. E mi raccomando... sia prudente. Molto prudente.”

“Ottimo, allora ho fatto centro.” Disse soddisfatto Elv a Gwen.
Vi entrarono e presero uno dei tavoli migliori.
Qui ordinarono una cena raffinata.
“Beh, lei col suo obiettivo mi ha messo a nudo... in tutti i sensi...” lui a lei “... mi parli un po' di lei ora... chi è questa giovane ed affascinante fotografa che ho davanti?”

“Naturalmente, altezza.” disse Rovolin ad Altea. “Testerò l'abilità del suo soldato.” Annuendo. “Mi dica quando e lo farò con piacere.”

“Si...” disse il vecchio a Nyoko “... ho cercato di ottenere la tua custodia, ma la legge me l'ha impedito ogni volta... mi impedivano persino di vederti... per questo sono stato costretto a rapirti... capisco tu sia sconvolta.. ma era il solo modo per rivederti...” con espressione grottesca e triste.

“Si, ho sentito che parteciperà a quel torneo...” disse Musashi a Clio “... e per questo sono qui... io voglio accompagnarla...” fissandola.