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Kostor ascoltò Clio senza interromperla e senza neanche replicare nulla a quella sua ultima esternazione.
Si limitò a bere un altro bicchiere di vino. "Se lo affronterai con quest'entusiasmo" disse infine "di sicuro non avrà difficoltà ad ucciderti. Anzi, credo che chiunque riuscirebbe a farlo. Hai dunque deciso di morire da idiota, dopo aver combattuto sempre da prode? Liberissimo di farlo, ma prima gradirei di avere la mia parte di paga." Con tono secco, volto perlopiù a spronarla. |
"Oh, il padrone è molto esigente, soprattutto di primo mattino." Disse Josephine a Gwen. "Buongiorno anche voi. Su, ditemi cosa gradite per colazione. Se posso accontentare il padrone, non vedo perché non possa fare lo stesso con voi, Gwen." Sorridendo.
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Sorrisi a Kostor, scuotendo la testa.
"Sono solo esausta.." sospirai "l'entusiasmo ce l'avevo eccome, credimi, all'inizio di questa storia, ma questa attesa inconcludente mi ha prosciugato le energie... odio aspettare e tu lo sai, e ancor più odio aspettare per niente.. e questi indizi contrastanti mi hanno mandato in bestia..." sbuffai. "Forse dovrei dormire un po'.." pensierosa "Il mio piano potrebbe essere andato a farsi benedire, me ne serve un altro..." sospirando "O meglio potrei anche tenerlo ma sarà molto più difficile...". |
Sorrisi a Josephine, annuendo.
Del latte e una focaccia andranno benissimo" risposi, osservando incuriosita il via vai di servitori intorno a me. |
Clio parlava con Kostor delle sue sensazioni e dei suoi pensieri su quella faccenda, quando i due mercenari si accorsero che i due frati avevano terminato il loro pasto.
Infatti pagarono e lasciarono la locanda. |
E mentre Gwen parlava con Josephine, nella corte arrivò il padrone.
"Buongiorno, signore." Con un inchino del capo la nana. "Avete riposato bene?" "Buongiorno." Rispose l'uomo. "Ho riposato come solitamente mi capita in notti come questa appena trascorsa." |
Dovevo ammettere la mia ignoranza in quel campo, le armi usate nella mia terra erano diverse e mi veniva difficile comprendere quale spada o corazza fosse la migliore.
Iniziai a guardare e sfiorare quei ferri pensando su come fare poi mi voltai verso il pellegrino, lui sembrava apprezzare quelle armi, valeva la pena tentare. << Scusatemi... Io avrei bisogno di un consiglio su cosa scegliere>> |
Mentre parlavo con Josephine, arrivò il padrone.
Mi faceva uno strano effetto vederlo dopo aver trascorso la notte a ripensare al giorno prima e a tutte le sensazioni che aveva portato con sè. "Buongiorno" lo salutai sorridendo, con un lieve cenno del capo. Non dissi altro. Ormai avevo capito che non andava preso di petto, ma dovevo semplicemente cogliere e assecondare quegli attimi in cui appariva più tranquillo e sereno e non avrei più rischiato di compromettere quella sorta di equilibrio che pareva si fosse creato, se non contiamo la parentesi delle rose nere. Lo avevo capito un po' tardi, quando avevo già battuto la faccia più e più volte, ma meglio tardi che mai. http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:A...BC4lx73L9Bn3Rw |
Mentre spazzolavo i capelli presa da un vortice di sensazioni, udii Alvaro al piano di sotto .. canticchiava e si stava preparando.
La luce del sole entrava da est nella camera, ormai era l' Alba ma ne fui lieta, almeno non mi sarei tormentata. Preparai della acqua calda e mi immersi in una tinozza con delle rose e rimasi li, il calore dell' acqua sciolse la tensione di quella nottata. Sistemai i capelli e li ondulai e poi afferrai il vestito..forse Madama Sibille avrà avuto una figlia pensai..quelle sono tutte vesti di una ragazza. Lo indossai impacciatamente, non avevo mai messo un vestito cosi bello ed elegante. Ma fui agile a stringere i lacci neri del corpetto, presi la coroncina dal tavolo e la misi sui capelli. Legai alla cinta il velo verde puntato di gigli in oro che si intonava col colore smeraldo della ampia gonna. Già la scollatura...risi tra me e me...ma presi un piccolo stiletto e lo misi dentro al corpetto, proprio tra il seno..non mi fidavo degli uomini del Maresciallo anche se sapevo vi era Solo e i suoi amici. Fu rovistando nella mia vecchia scatola di latta che trovai quel velo impalpabile tra l' arancio e il lilla..lo tenevo il giorno di quel torneo..immaginando di poterglielo solo donare. Lo piegai e lo misi in una tasca laterale della gonna..mi avrebbe portato fortuna, tutto al più avrei potuto strozzare un soldato, e pensai a questo con freddo sadismo. Scesi le scale baldanzosa, era pure una giornata di festa.."Sono pronta futuro Campione". http://i63.tinypic.com/2eghatw.jpg |
I due monaci lasciarono l'edificio.
Ormai eravamo lì, e conveniva andare fino in fondo. "Seguiamoli" dissi a Kostor. |
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