Ringraziai il musicista e noi due uscimmo dal locale.
Poi, mi chiese se preferissi un giro in città o uno champagne a casa sua.
Finsi di essere sorpresa.
"Allora non tiene solo succhi di frutta multivitaminici, in quel suo freezer" dissi divertita "Non mi dica che è quello, la sua bevanda segreta e afrodisiaca..." con un sorrisetto quasi malizioso e il tono sarcastico.

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"E sia..." risposi infine, ripensando alla mattinata in compagnia di Zicchinos "Per fortuna, mi ritengo superiore e molto meno meschina di voi... Datemi le istruzioni necessarie..."

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“Le ho già detto...” disse sorridendo Musashi a Clio “... perchè sono il suo più accanito fans.” Facendole l'occhiolino. “Temo che possa molestarla?Abusare di lei? Andiamo, è una campionessa e può mettermi al tappeto quando e come vuole.” Divertito.

“Sii furba e potrai raccontarlo ai tuoi figli.” Disse l'uomo a Nyoko. “Il mio nome comunque è Rasutin.” Fissandola con i suoi occhi grigi. “Non sputare in faccia alla fortuna. Non ti ricapiterà.”
Ad un tratto arrivò il ragazzo moro dal volto accigliato.
Quello visto in precedenza da Nyoko nella sua camera.

Elv rise.
“Allora venga a scoprirlo...” disse a Gwen “... no?” Facendole l'occhiolino.

I due uomini risero a quelle parole di Gaynor.
“Almeno, noto, non manca il buonsenso sui vostri lidi.” Disse divertito. “A breve avrà tutte le istruzioni, Ora vada a farsi una bella dormita. La contatteremo domani stesso. Sappia solo che fra due giorni partirà per l'Isola del Drago.”

Mi aprii in un sorriso intrigato e affascinato e annuii piano.
Era una situazione dalle sfumature molto interessanti e l'aria era elettrica, frizzante.
Ma, qualsiasi cosa fosse, non vedevo l'ora di arrivare.

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"Sì, fortuna. Un bisnonno decrepito e malato di chissà quali fantasie mi rapisce, mi isola dal mondo intero per chissà quali oscuri motivi e pretende che io ci resti e gli sorridi come quelle povere ragazze costrette a servirlo? No! Preferisco non raccontarlo ai miei figli!" severa.
Poi comparve di nuovo il ragazzo moro e accigliato e lo guardai al suo identico modo.

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"No, non mi era passato nemmeno per l'anticamera del cervello che potesse provare ad attaccarmi.." divertita "Non sono il genere di persona che si fida particolarmente delle persone, tutto qui.." alzando le spalle.
"E mi dica, come mai ci è stato in passato?" incuriosita.

Gwen ed Elv arrivarono a casa di lui poco dopo.
Si accomodarono nel salotto, che l'atleta fece illuminare da eleganti e basse luci chiare.
Poi prese lo champagne ghiacciato e riempì i loro calici.
“Bene...” disse “... a cosa brindiamo? Di nuovo alla sua bellezza? O ad altro?” Fissandola.