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Citazione:
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Elisabeth si avvicinò ai due ragazzi per chiedere un biglietto.
“Sono Ersto, milady.” Disse sorridente uno dei due, prendendo il Taddeo. “Benvenuta a bordo.” E mostrò alla donna un biglietto di un giallo vivissimo. “Questo è il vostro biglietto… potete salire a bordo in qualsiasi momento.” E mostrò un inchino ad Elisabeth. |
" Siete galante...conoscete le buone maniere......bene......saliero' su questa Meraviglia. Spero davvero di poter conoscere qualcosa di straordinario e Mgico.."...E cosi' salii a bordo......strano quel giorno..mi sarei aspettata solo qualche buon affare e invece...iniziavo un viaggio......sorrsi...mentre i capelli si muovevano come serpentelli vivi al freso vento.....
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Ersto sorrise a quelle parole di Gaynor.
“Per inseguire e acciuffare i propri sogni” disse prendendo la moneta “bisogna essere decisi, milady! Eccovi il vostro biglietto!” Dandole un biglietto di rosa luminosissimo. “Potete salire a bordo in qualsiasi momento, milady.” |
Capisco dissi io sono solo un boscaiolo che è in cerca di un lavoro voi avete bisogno di aiuto chiesi gentilmente comunque io mi chiamo cavaliere25 è un piacere conoscervi aspettai una sua risposta
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Elisabeth salì a bordo.
Davanti a lei apparve un lungo corridoio, con varie stanze che si aprivano ai suoi lati. “Ecco la nostra prima passeggera!” Esclamò all’improvviso un vecchio abbigliato alla moda dei marinai del Sud. “Benvenuta a bordo, milady! Io sono il Maestro del Carrozzone, così mi chiamano tutti, perché ho realizzato io questa meraviglia! E siccome siete stata la prima ad acquistare un biglietto, io vi farò un regalo… seguitemi…” |
Arrivata alla dimora del mio maestro mi aprì la porta la sua anziana madre, la quale mi fece accomodare nel salotto dove il mio maestro mi stava aspettando.
"I miei omaggi milord" mi guardai le braccia e le mani imbarazzata "scusate non ho i libri con me oggi, ma questa cesta di poche verdure, ma non vi siete accorto di un certo fermento a Camelot? Ci sono dei forestieri e parlano di un Carrozzone magico di Goz, che porterebbe attraverso le acque calde di un magico fiume chiamato..Calars. Dove si troveranno meraviglie di ogni tipo e ogni desiderio sarà esaudito." Il maestro mi guardava in silenzio "Orbene" proseguii "chiedono un taddeo per entrare in questo..battello. Ma secondo voi, i desideri si possono comprare? Voi, sapete qualcosa di tutto ciò? Mi affido alla vostra conoscenza". |
C'era questo corridoio sembrava immenso.....tante camere....quando apparve un vecchio marinaio.......ascoltai il suo discorso..." Grazie.....voi siete il Maestro di questo posto incantato....io sono Elisabeth....signora dei Boschi.......avete una sorpresa per me?....saro' lieta di seguirvi....".....e cosi' seguii il marinaio.....e tra le mani stringevo il mio biglietto.....
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Il maestro fissò Altea e accennò un sorriso.
“Se bastasse davvero una moneta per comparare sogni e desideri” sedendosi “allora i ricchi sarebbero i più felici abitanti di questo mondo. Ma grazie al Cielo non è così. Solo il cuore può farci raggiungere i sogni… per quanto banale è la verità, mia cara.” Prese allora un grosso volume e cominciò a sfogliarlo. “Il Calars è un fiume strano e affascinante… pur attraversando le zone più fredde di questa regione, le sue acque restano sempre calde, persino quando tutto intorno si ghiaccia. E questo da sempre affascina l’uomo… e come sempre accade quando ci troviamo davanti a qualcosa di inspiegabile, superstizione e magia prendono il sopravvento… un giorno l’uomo sarà in grado di spiegare molte cose che oggi ci appaiono strane e misteriose… forse il Calars sorge presso una zona vulcanica, o magari nelle sue acque vi sono sostanze particolari, che fuoriescono dal sottosuolo… io sono originario del Sud e provengo da una splendida isola posta al centro del Mediterraneo… e quando da piccolo scavavo nella sabbia della spiaggia, l’acqua che trovavo era tanto calda da potersi fare un bagno di vapore. Questo perché quell’isola era di origine vulcanica. Bene.” Chiudendo il grosso libro. “Oggi, se non erro, dovevate portarmi qualcosa scritto da voi…” |
Ascoltai con interesse le parole del mio maestro...eppure la gente vi era interessata, perchè mai tutta quella folla avrebbe speso di questi tempi quei pochi soldi a disposizione?
Fui destata dalla domanda del maestro..."Milord, si dovevo portarvi quel manoscritto ma vedete....la mia matrigna mi ha imposto cosi tante incombenze che non sono riuscita a scrivere nulla...a dire il vero non ho aperto nemmeno il libro". Chinai la testa perchè egli non si accorgesse del mio rossore...eppure una voce strana, mi chiamava fuori...ero combattuta tra il rimanere in quella stanza per studiare o provare a lasciarmi andare assieme agli altri in quel battello. |
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