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più a nord oltre le montagne si trovava adesso Yvain, un paesaggio imbiancato faceva da scenario alla mestizia dipinta sul suo volto.
"Un cavaliere errante non ha dimora" si ripetè ancora una volta, una frase che era divenuta il suo motto, ma questa volta la sua affermazione gli lasciò un'amaro in bocca. Egli ben sapeva che avrebbe presto affrontato le creature più mostruose e più crudeli che ogni bardo avesse mai cantato. Egli ben sapeva che mai nessuno era tornato in vita dalla terra dei giganti, ma non si spiegava perchè aveva sì tanta fretta di andare incontro al suo destino... |
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Giunse e si fermò dinnanzi a un arco alto più di venti metri. Imponente e fatto di un unico blocco di marmo, l'arco riportava iscrizioni in una lingua sonosciuta e una testa a forma di demone inneggiava alla sua sommità.
Tra due montagne insormontabili era posto l'arco oltre il quale un sentiero si apriva in fretta verso un'immensa vallata. L'atmosfera al di la del varco pareva infuocata che il cielo si tingeva completamente di rosso. La terra era arida come un paesaggio lunare e un silenzio surreale circondava ogni cosa, interrotto da violente e improvvise folate divento, un vento caldo e polveroso che dissolveva la rigida temperatura. Era l'ingresso della terra dei giganti, così come gli fu descritto i bardi. Il destriero di Yvain s'impuntò e non ci fu verso di farlo avanzare che si impennava e nitriva ad ogni sprono del cavaliere! Poichè non ci fù verso di smuoverlo Yvain proseguì al passo dopo aver lasciato il destriero nei pressi di un albero secco e senza foglie. Il leone prosegui con lui... |
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(Lady Morgen, Sir Morris e SIr Yvain, state facendo un buon lavoro :D )
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(Grazie Sir Hastatus, amico mio....dopo il Rè, Voi siete la figura maschile più importante di questo regno!)
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Citazione:
Forse il drago di cui si parlava da tempo immemorabile e che nessun cavaliere mai aveva sconfitto e nemmeno scalfito le sue dure squame....? Forse è vero...forse questo cavaliere riuscirà dove altri hanno tentato e perso....questo cavaliere aveva un'arma in più: aveva il cuore gelido, come di coloro che hanno provato un dolore.... |
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Attendo il Vostro proseguimento, Sir Yvain
Giunse e si fermò dinnanzi a un arco alto più di venti metri. Imponente e fatto di un unico blocco di marmo, l'arco riportava iscrizioni in una lingua sonosciuta e una testa a forma di demone inneggiava alla sua sommità.
Tra due montagne insormontabili era posto l'arco oltre il quale un sentiero si apriva in fretta verso un'immensa vallata. L'atmosfera al di la del varco pareva infuocata che il cielo si tingeva completamente di rosso. La terra era arida come un paesaggio lunare e un silenzio surreale circondava ogni cosa, interrotto da violente e improvvise folate divento, un vento caldo e polveroso che dissolveva la rigida temperatura. Era l'ingresso della terra dei giganti, così come gli fu descritto i bardi. Il destriero di Yvain s'impuntò e non ci fu verso di farlo avanzare che si impennava e nitriva ad ogni sprono del cavaliere! Poichè non ci fù verso di smuoverlo Yvain proseguì al passo dopo aver lasciato il destriero nei pressi di un albero secco e senza foglie. Il leone prosegui con lui... |
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