Mia signora,
..che delicato volto è quello della timidezza.
Mi avete fatto tornare in mente quando,bambina,varcavo ambienti nuovi e a me sconosciuti con lo sguardo basso,poichè timida temevo il giudizio dei presenti.
Mi sono sempre domandata quali pensieri si levassero tra gli astanti quando io avanzavo a passi lenti,ritenendo la mia timidezza un insuperabile difetto.
Forse ora,grazie a voi,lo so.
Io vedo che su di voi la timidezza scende come una graziosa veste,e mi apparite una creatura leggiadra,sospesa e raffinata.
Chissà,forse anche io,quando ancora oggi arrossisco ad uno sguardo,non vengo disapprovata per questa timidezza che mi accompagna.
Siate la benvenuta alla corte di Camelot,dama Penelope,e fate di questa vostra peculiarità un fiore da cogliere con cura che donerete a chi desideri accostarsi alla vostra amabile figura.

Dama Penelope,
spero che possiate assaporare a piccoli sorsi le gocce di nettare che Lady Chantal ha versato con tanta grazia tra le vostre parole...
Non disperdetele mi raccomando...non poetevate avere un'accoglienza migliore, credetemi...

Taliesin, il bardo