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Il primo derelitto fu condotto al mio cospetto, un soldato che aveva spiato un'ancella.
Lo guardai con disprezzo malcelato: era orribile, disgustoso come tutti gli uomini del regno. Che maledizione! Andiamo, come poteva una donna non provare un profondo disgusto all'idea di essere guardata da quell'essere ripugnante. Eppure, quelle infamie erano all'ordine del giorno. All'inizio uccidevo tutti quelli che si macchiavano di infamia. Ma poi la bontà e la compassione hanno fatto breccia nel mio animo, convincendomi ad adottare misure diverse, che non implicavano la morte. Naturalmente stavo scherzando, semplicemente mi servivano manovali ed operai, senza quelle professioni che svolgevano gli uomini il regno non andava avanti, e quindi avevo trovato una nuova soluzione ultimamente. "Castratelo sulla pubblica piazza..." con un cenno della mano "Facciamo... domani, e oggi i banditori avviseranno la popolazione..." sospirai, scocciata. E vediamo se capiscono... "Quando si sarà ripreso, metterlo a lavorare nei campi, più lontano possibile da qui.." con disgusto. "Il prossimo..." guardando già oltre il condannato. |
Il pubblico entrò entusiasta da tutte le parti ed io sospirai. Come sempre, un po' di agitazione mi prendeva ad ogni esibizione, ma passava subito dopo aver iniziato. La gente si fermava davanti le varie gabbie e mi divertivo a vedere le loro espressioni: divertite, sorprese, disgustate... Quando poi venivano da me, tutto cambiava, e sui loro volti si dipingeva la meraviglia assoluta. Come farebbe una fata o un vero unicorno, iniziai a danzare canticchiando una specie di ninna nanna. Mentre mi esibivo, notai in lontananza Babaluci parlare con 5 uomini, di qui 4 in uniforme. Pensai fosse qualcosa di serio. Tuttavia continuai a danzare e cantare.
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Il calore del Fuoco scaldava il Tempio ma le mie mani lo avvertivano diverso.
Le ancelle e le mie discepole si avvicinarono a me, spaventate, ma le rassicurai. Una voce familiare e mi voltai guardando avanzare Parvia, con quel suo passo suadente che noi tutte avevamo, in un certo modo. "Gransacerdotessa..io penso qualcosa sta avvenendo e nulla di positivo. Pure le mie apprendiste mi hanno chiamato allarmate..guardate il Sacro Fuoco" e mostrai il regale braciere e feci salire il Fuoco con le mani.."E leggero, la sua forza sta diminuendo e non è caldo...voi che ne pensate? Devo vedervi dentro per vedere se appare qualcosa?" sospirando preoccupata. |
Atanasia svolazzò verso Cassandra, per poi guardare da un vetro verso il cortile.
Le due videro così tre uomini avanzare verso l'ingresso della magione. Due erano individui di mezz'età, mentre il terzo era giovane, dai capelli scuri e mossi, gli occhi neri e l'aria scanzonata. “Dunque...” disse lui agli altri due “... è questa la magione? Com'è il nome?” “Casa dei Peschi.” Rispose uno dei due. “E voi ne siete l'unico erede, ragazzo mio.” http://www.deppimpact.com/gallery/al.../crane0038.JPG |
Osservai incuriosita tre uomini che avanzavano.
Due erano di mezza età, mentre il terzo era giovane. Era moro, i suoi occhi scuri e l'aria scanzonata. Piegai appena la testa di lato con un mezzo sorriso incuriosito. Chissà chi era... Poi ascoltai i loro discorsi. Erede? Erede di questo posto? Come faceva ad esserlo? "Hai sentito?" chiesi stupita ad Atanasia. Non mi risultava che questo posto appartenesse a qualcuno, soprattutto dopo la fuga nottetempo della maga. Dovevo riuscire a saperne di più. A quel punto attraversai le spesse e usurate mura della magione e arrivai in un camminamento esterno, per ascoltare i discorsi di quei tre uomini. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...9f8c1bcfdd.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le soldatesse annuirono alla regina e portarono via l'uomo che gridava, si dimenava ed insultava Elyse.
Proseguirono le varie udienze ed ogni volta la bella regina mostrò la severità con cui impartiva la sua giustizia, in quella città senza democrazia. Il tutto terminò verso il primo pomeriggio, quando come ogni giorno, giungeva il momento di interpellare l'oracolo circa le profezie sulla gemma, attorno alla quale ruotava il Destino della città. |
“In queste terre” disse Babaluci a quegli uomini “non ci sono leggi che tutelano chi lavora? Soprattutto chi è un artista?”
“Artista...” masticando il suo tabacco l'uomo in borghese “... a me il circo ha sempre dato il voltastomaco... nani, donne barbute e gente simile...” sputando a terra “... ripeto, per mostrare i vostri fenomeni da baraccone occorre un permesso speciale... anche perchè qualcuno potrebbe pensare bene di cacciarvi... intanto per adesso chiuderete baracca.” E fece segno ai suoi di mandare via gli spettatori e chiudere il tutto. Tutto ciò sotto gli occhi di Astral. |
Parvia annuì.
“Si...” disse ad Eeila “... guarda nel fuoco... legge tra i suoi bagliori... invocane il giudizio e sapremo...” |
Mentre mi esibivo come sempre, notavo l'agitazione negli occhi di Babaluci. "Che starà succedendo?" chiesi fra me e me fermandomi a guardare curiosa. Poco dopo, quegli uomini mandarono via tutto il pubblico lasciandomi perplessa. Non succedeva una cosa simile da... Mai? Che significava? Avevamo commesso qualche errore? Mi guardai intorno interrogativa, cercando di chiedere spiegazioni con lo sguardo ai miei compagni nelle altre gabbie, sperando di ottenere una risposta.
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Cassandra attraversò le pareti consumate, fino a raggiungere l'androne, dove i tre erano giunti.
“Qui non ci abiterei neanche da fantasma...” disse il giovane agli altri due “... in verità a me interessa solo fare un'esatta stima di questo posto, magari per vendere il tutto e ricavarci qualcosa...” “Infatti siamo qui per questo, signor Elv.” Uno dei due al giovane. “Davvero il mio trisavolo è vissuto qui?” Chiese Elv. “Certo...” annuì l'uomo “... e fu anche vicino agli Altavilla, i baroni di queste terre.” “Chissà allora che non ci sia nascosto un tesoro qui in giro da qualche parte...” divertito Elv. |
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