Camelot, la patria della cavalleria

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llamrei 19-06-2011 11.40.46

Stamane, mentre rispolveravo la libreria, mi è ritornato in mano un libro che lessi anni fa e che, nonostante la crudezza, mi è rimasto molto impresso. Piccola parentesi: dopo aver letto "questo" libro di questo autore che citerò a breve, ho voluto leggerne altri dello stesso scrittore. All'epoca sono stata molto colpita dal modo crudo e diretto dell'esporre, delle tematiche attuali ma poco spesso dibattute e il modo in cui Welsh le espone sono come un pugno che arriva pesante dritto allo stomaco. E può anche far male. Tanto che per molto tempo non ho più preso in mano un suo libro. Oggi ho rotto questo lungo periodo sfogliando Trainspotting. Ho visto anche il film, bello ma racconta solo una parte dello scritto, ma possiamo dire che il senso ultimo vi è tutto. Vi ricordate quel monologo in cui vi è Iggy Pop nel sottofondo? Bene, credo sia un passo molto molto eloquente, uno schiaffo alla società. Ve lo propongo, sperando di farvi cosa gradita ;):smile_wave:

…allora sono andato in biblioteca a vedere quello che aveva scritto Carl Rogers. Il libro che ho letto era una ca**ta ma per dire la verità mi sembrava che Tom si fosse avvicinato più degli altri a quello che secondo me era la verità. Disprezzavo me stesso e il mondo perché non ero capace di accettare i miei limiti personali e quelli che mi avevano imposti nella vita. A quanto pareva, quindi, l’accettazione dei propri limiti era una condizione mentale sana, o comportamento non deviante. Il successo e il fallimento sono semplicemente la soddisfazione o la frustrazione del desiderio. Il desiderio può essere in prevalenza intrinseco, basato sui nostri impulsi personali, oppure estrinseco, stimolato soprattutto dalla pubblicità o dai modelli di comportamento sociale che ci vengono proposti dai mass media e dalla cultura popolare. Dice Tom che i miei concetti di successo e fallimento funzionano solo ad un livello individuale e non ad un livello sia individuale che sociale. E quindi, siccome mi rifiuto di accettare un riconoscimento da parte della società, il successo e il fallimento possono essere per me soltanto delle esperienze momentanee, perché sono esperienze che non possono essere sostenute dall’accettazione di altri valori di tipo sociale, come il benessere materiale, il potere o la posizione sociale:; oppure, nel caso di un fallimento, la condanna e la disapprovazione. E allora, secondo Tom, non serve a un ca**o venirmi a dire che sono andato bene agli esami, che ho avuto un buon lavoro o che sto con una bella ragazza, perché questo tipo di riconoscimento per me non significa niente. E’ chiaro che mi fa piacere, quando succedono queste cose e che hanno un valore in sé stesse, ma è un valore che non può essere sostenuto senza un riconoscimento da parte mia della società che lo considera come tale…secondo lui, questo mio modo di sminuire tutte le lodi e le ricompense (e di conseguenza anche le condanne) che potrei ricevere dalla società non è un rifiuto dei valori in sé ma una prova del fatto che non mi sento abbastanza soddisfatto (o abbastanza scontento) di me stesso per accettarle….Scegli noi. Scegli la vita. Scegli il mutuo da pagare, la lavatrice, la macchina: scegli di startene seduto sul divano a guardare i giochini alla televisione, a distruggerti il cervello e l’anima, a riempirti la pancia di porcherie che ti avvelenano. Scegli di marcire in un ospizio, ca**ndoti e pi***andoti sotto, cazzo, per la gioia di quelli s***nzi egoisti e fo**uti che hai messo al mondo. Scegli la vita


(Trainspotting – Irvine Welsh)

Morgane La Fée 08-07-2011 23.49.15

La citazione che più mi rappresenta è presa dal romanzo di Charlotte Brontë , "Jane Eyre" che di citazioni bellissime ne è pieno.

"Avevo una riverenza teoretica e stima per la bellezza, l'eleganza, la galanteria e il fascino; ma se avessi incontrato tutte queste qualità in una forma maschile, avrei saputo instintivamente che loro non avrebbero avuto o avrebbero potuto avere simpatia di me, e io avrei le dovute evitare come si fa con il fuoco, il fulmine, o qualsiasi altra cosa che è spendente ma antipatica."

llamrei 11-07-2011 17.27.26

Ho ripreso in mano un libro che lessi anni fa e di cui ricordo le lacrime quando lo finii.
Da: Il giovane Holden, di Salinger:

Si riconosce un uomo stolto dal fatto che è pronto a morire per una causa. Si riconosce un uomo saggio dal fatto che è pronto a vivere umilmente per una causa

Aura 12-07-2011 17.11.30

Citazione:

Originalmente inviato da llamrei (Messaggio 34026)
Ho ripreso in mano un libro che lessi anni fa e di cui ricordo le lacrime quando lo finii.
Da: Il giovane Holden, di Salinger:

Si riconosce un uomo stolto dal fatto che è pronto a morire per una causa. Si riconosce un uomo saggio dal fatto che è pronto a vivere umilmente per una causa

Letto qualche mese fa! Praticamente divorato! 6 ore ed era già finito.
lo aveva proposto la mia professoressa di lettere e devo dire che inizialmente non ero pienamente convinta del contenuto. Decisamente mi sbagliavo.

Talia 12-07-2011 19.00.47

Citazione:

Originalmente inviato da llamrei (Messaggio 34026)
Ho ripreso in mano un libro che lessi anni fa e di cui ricordo le lacrime quando lo finii.
Da: Il giovane Holden, di Salinger:

Si riconosce un uomo stolto dal fatto che è pronto a morire per una causa. Si riconosce un uomo saggio dal fatto che è pronto a vivere umilmente per una causa

Holden!! Cielo, quanto ho amato questo libro... è stato un punto di snodo fondamentale della mia adolescenza! :smile_wub:
E ancora continuo a chiedermi dove vadano le anatre di Central Park quando il lago gela!! ;)

Taliesin 12-07-2011 19.31.37

giugno 73
 
Incontrai Fabrizio nell'estate del 1981. Aveva appena scritto il suo ultimo capolavoro, ma non trovando il titolo giusto pe le rispettabile etichette del moderno businnes, per cantare la rabbia sarda incredibilmente fusa con quella del popolo degli indiani d'America, lo soprannominò "L'Indiano" anche se alle spettabili stampe tipodiscografiche venne intitolato semplicemente Fabrizio De Andrè.
Dopo anni di corrispondenza con Lui e la sua dolce Compagna, ebbi il piacere dell'incontro davanti ad un buon bicchiere di vino ed alle carni orrostite tra gli spiedi, in compagnia di gente genuina e laboriosa.
Naturalmente il tutto finì in Musica tra le canzoni popolari sarde, le sue eterne poesie e le mie modeste composizioni, e qundo Egli mi chiese: "Qual'è la frase a cui sei più affezionato tra le mie canzoni...?

Ed io, sventurato, risposi: "...io mico, èstato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati..." (Giugno '73 -Fabrizio De Andrè).

Taliesin, il bardo

llamrei 12-07-2011 20.01.42

Citazione:

Originalmente inviato da Talia (Messaggio 34117)
E ancora continuo a chiedermi dove vadano le anatre di Central Park quando il lago gela!! ;)

già...questo pensiero è entrato nella storia:( Lieta che sia piaciuto ;)

Aura 28-09-2011 21.57.04

Questa è la frase che decisamente rispecchia la mia anima. E' tratta dal roanzo di Zafon, "L'ombra del vento" precisamente la frase i apertura del primo capitolo.

Un segreto conta quanto coloro da cui dobbiamo proteggerlo"!

Lady Virginia 29-09-2011 13.31.25

Ci sono due frasi che mi rappresentano particolarmente, e sono:

"Signore, dai forza al mio nemico e fallo vivere a lungo affinchè assista al mio trionfo!"

"Affronta il tuo nemico puntandogli la spada al volto!"

Hastatus77 20-09-2012 13.08.37

Riporto in alto alcuni topic abbandonati da tempo, che potrebbero interessare ai nuovi arrivati. Utilizzateli, rimanendo in tema.
Grazie.


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