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Milady...
Queste vostre parole non provengono dalla vostra bocca ma da qualcosa che vola in alto nell'aria e che avvolge gli uomini di ogni spazio e di ogni tempo, qualcosa di inponderabile e di sublime, di arcano, insito nei cuori puri al tempo in cui vivevano in contemplazione sui giardini della preesistenza... E per questo Elisabetta, che siate sempre e per sempre benedetta... Taliesin, il bardo |
Citazione:
Tuttavia, è giusto ricordare che controllare e gestire le varie discussioni non è una volontà di “benpensanti”, ma è il desiderio di applicare il regolamento e dunque le leggi di questo forum. E voi, che siete un cantore di quel mondo antico e retto da Leggi Eterne, ben comprendete come solo in questo modo la nostra Camelot può conservare i suoi valori ed ideali. Senza dimenticare, poi, che solo il rispetto e la salvaguardia di ogni discussione ed argomento trattato, può permettere a tutti i nostri utenti, compreso voi, di esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni in maniera libera e chiara. Precisato ciò, sono io a chiedere scusa per questo OT e invito tutti a continuare la gradevole discussione :smile: |
Negli anni verdi della mia prima esistenza,
sospesa tra l'incoronazione del Magno Re Barbaro ed il raffinato Cavaliere dell'Intelletto, tornando da un luculliano banchetto di corte scellerata, dove l'ozio e la corruzione sedevano commensali, con il loro ventri obesi e le loro cosce sudate, guardando i pochi argenti guadagnati dal sudore della mia ugola, e dalle ingiallite dita del mio strumento, la mia anima inquieta ed errabonda non era appagata di quella miseria, e mi incamminai verso nord alla ricerca di diverse altitudini... Lungo il sentiero trovai dei pellegrini che mi invitarono ad abbandonare la spada per incontrare l'antico Dio dei monti, Ymry il Signore dei Ghiacci, ma il tempo degli spiriti dei boschi era giunto al termine ed il Dio unico aveva cancellato con il suo passo sicuro le antiche credenze del Fare e del Sapere... E' in questo luogo imprecisato della mia mente diroccata che incontrai Colei che spiava nel silenzio le mie canzoni, ed è per il suo lucente sorriso che decisi di cantare tra la gente, avvicinandomi alle piazze in festa o nei borghi dorati, tra mercanti, contadini, re e imperatori, tutti attorno radunati alla fiamma sacra dell'emozione, abbracciati in un eterna danza senza fine nè pricipio... Taliesin, il bardo |
Lungo il sentiero che conduce alla via del sale,
ho incontrato una vecchia eremita che contemplava la sua morte, vortici errabondi e fantasmi del passato dominavano l'altura, mentre dimenticate parole si infrangevano nell'aria tersa carica di odori, strani simboli erano dipinti sul suo viso e sulle scheletriche mani, come rami di alberi morti che si contorcevano al vento... Mi predisse la mia dipartita dall'Isola di Vetro, e mi mostrò il futuro nell'ampolla del tempo, racchiuso in un vortice di parole in disuso, mentre un regno cadeva ai miei piedi, ed i miei calzari calpestavano un mondo nuovo, incastonato tra la parvenza e la decadenza, dove strane persone rincorrevano la frenesia del tempo e la smania di successi effimeri dominavano le loro sciagure... Taliesin, il bardo |
In un attimo di respiro, per volere delle streghe,
legato alle zampe di un corvo ricciuto, da milioni di miglia, per campi e per mare, sei volata leggera da me... Ti ho visto... Ti ho atteso per eoni. Innanzi alle religioni e alle leggi, innanzi alla chiesa con croce e rancore, innanzi ai libri, innanzi ai viaggi, sempre ti ho attesa. Vieni a me... Infondi vita al mio incantesimo Riempirò di vita questo simulacro, e tramite te, alla fine, me ne andrò di qui. Taliesin, il bardo |
bellissime queste vostre parole...
la vostra anima sa infondere tanta dolcezza a chi sa ascoltare e capire.:smile::smile: |
Milady che camminate sulla via dei Pellegrini,
ritrovare il vostro sguardo ed il vostro passo sicuro in queste anguste vie lastricate della virtualità chiamata Camelot, è forse la più bella emozione che le mie parole, icnontrandosi come dite voi con il cuore di chi sa ascoltarle, hanno generato in questo immeritato spazio temporale... Grazie...Milady Gonzaga e benritrovata. Taliesin, il bardo |
è sempre un piacere ritornare tra le vie di Camelot e leggere le vostre emozioni...pure e semplici come l'acqua di un giovane ruscello.
:smile: |
In breve, Essi si destarono dal loro sonno inquieto e cominciarono a cavalcare senza meta, come se i colori delle gemme del sole che indoravano il Suo passaggio, fossero scomparsi con la venuta della quiete autunnale, ad ingiallire i ricordi, dimenticando la Sua poesia, i Suoi consigli, la Sua musica e le Sue emozioni...
Essi lasciarono sulla Tavola Rotonda le loro coppe vuote fruscianti di ricordi e di ombre di passo, mntre intorno alle mura severe non suono innaturale si udiva, poichè le cose che sono state, oggi non sono più... E quando un infante si addormenterà alla melodia della voce madre apprensiva, sul vetro grigio di pioggia e di malinconia, compariranno rivoli viola, come a signifiare che un tempo lontano, quella Ombra tra le Ombre, prese forma umana ed il Suo sangue seppe abbracciare quella immensa distesa di Anime in Festa... Taliesin, il bardo |
"...Avanzai barcollando verso il suono. Le mie dita incontrarono il contatto vivo, levigato del legno. La colonna intagliata mi si adattò alla mano, come avevo visto l'elsa della grande spada scivolare nelle stretta del Re. Indietreggiando uscii dalla Grotta, soffocai contro il mio petto il fievole lamento dell'arpa e cautamente discesi, avviandami di nuovo nella mia Prigione. Questa fù la canzone che composi.
La chiamai "Canto di Merlino nella Tomba". Dove sono andate tutte le cose luminose? Ricordo la luce del sole e un vento forte che soffia; un Dio che mi rispondeva sporgendosi dalle stelle, lassù; una stella che brillava per me, una voce che parlava a me, un falco che mi guidava, uuo scudo che mi proteggeva; e una strada sgombra verso la porta, dove mi aspettano, dove mi aspettano, sicuramente. Il giorno cala, il vento si spegne. Se ne sono andate tutte le cose luminose. Solo io rimango. A che serve chiamare a me che non ho scudo nè stella? A che serve inginocchiarsi a me che sono solo l'ombra, della sua ombra, solo l'ombra, di una stella caduta, tanto tempo fà...? Taliesin, il bardo tratto da: "L'ultimo incantesimo" di Mary Steward - RCS Rizzoli Libri S.p.A. feabbraio 1979. |
"...Tornai al fuoco luminoso e alle stelle che tempestavano il cielo scuro fuori dalla Grotta. Mi accostai l'arpa grande e, d'apprima esitando, poi più spontaneamente, creai Musica... Riposati quì, mago, mentre la luce svanisce. Si riduce la visibilità, e il lontano orlo del cielo è scomparso con il sole. Accontentati della piccola scintilla dl carbone, dell'odore del cibo, e dell'alito del gelo oltre la porta chiusa. Quì è la casa, e le cose familiari; una coppa, una ciotola in legno, una coperta, la preghiera, un'offerta per il dio e il sonno. (E la musica, dice l'arpa, e la musica)." Taliesin, il bardo tratto da: "L'ultimo Incantesimo" di Mary Stewart. - Rizzoli Libri S.p.A., Milano, febbraio 1979. |
I suoi occhi hanno ancora oggi i colori dell'Arcobaleno,
il luogo che novantasei anni fa ha generato la più grande scrittrice di romanzi arturiani del secolo scorso. Il diciassette settembre una nuova candelina si aggiungerà alla sua straordinaria vita, e percorrendo le vie infinite della Fantasia, ha regalato emozioni indelebili nei cuori di milioni di persone che hanno potuto assaporare con gli occhi dell'anima, l'Altrove contenuto nei loro cuori. Da questo spazio siderale dove per curiosità e per diletto, un giorno lontano mi materializzai ombra nel corpo di un ombra di passo, possa giungerti il mio eterno affetto e la mia benedizione, come quando ragazza percorrevi le cittadine delle crete e dei cipressi, all'ombra della tua grandezza che ti fece scrivere quelle parole nei confronti di un vecchio Bardo che, con la sua Musica, tanti anni fa, seppe emozionarti... "A qualcuno che era morto e rivive, che era smaritto ed è ritornato..." Taliesin, il bardo tratto da: prefazione e deica del romanzo "L'ultimo incantesimo" di Mary Stewart. |
Si potrebbe commentare anche se non vi e' alcun commento....se solo per un attimo non si riuscisse a leggere ogni parola come se fosse lo smarrimento ed il ritrovamento di quella strada che dalle tenebre porta alla luce.....senza cercare grandi cose.....ma solo le piccole.....piccole luci a grandi bagliori.....Grazie mio Bardo.....
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Taliesin, essendo il materiale di questa discussione frutto della vostra arte, è opportuno che figuri nella sezione adatta ad accogliere e custodire le opere dei nostri utenti.
Per questo ho spostato l'intero topic nel Palazzo delle arti. Qui il vostro canto sarà ben visibile a tutti noi :smile: |
Perdonate ancora la mia sciagurata comprensione dei dogmatici sistemi di espressione Cavaliere dell'Intelletto, posso solo affernmare di fidarmi di voi in ogni sfumatura, quindi quello che riuscite a trasferire o racchiudere in queste eterne nebbie virtuali, per me è cosa buona e giusta, affinchè il Viandante possa meglio orizzontarsi senza cadere nelle voragini dell'oblio...
Taliesin, il bardo |
Ελισαβετ,
sono io a dovervi ringraziare ed essere eternamente debitore al cospetto delle vostre parole che trasudano umiltà e devozione, non nei confronti dell'ombra che cammina tra le ombre, ma nell'essenza pura e cristallina della Poesia stessa, quella parte sensibile dell'anima che può percorrere infiniti spazi temporali e varcare i confini materiali degli uomini... "Piccole luci e grandi bagliori" che al sopraggiungere delle virtuali tenebre illumineranno il cammino del ritorno fino alla rigenerazione completa, lasciando attraverso le feritoie degli occhi fanciulli, una voglia di tenerezza e di malinconia, che il vento autunnale porterà con se... Taliesin, il bardo |
Taliesin, permettetemi di affermare che.. pari a Chantal.. possedete il miglior linguaggio che abbia mai avuto Camelot!
:smile_clap: |
Cvaliere del Crepuscolo,
ma cosa fate... mi tentate nella Vanità? Vanità di Vanità (di Angelo Branduardi, tratto dal Film "State Buoni se Potete") Vai cercando qua, vai cercando là, ma quando la morte tri coglierà che ti resterà delle tue voglie? Vanità di vanità. Sei felice, sei, dei pensieri tuoi, godendo solo d'argento e d'oro, alla fine che ti resterà? Vanità di vanità. Vai cercando qua, vai cercando là, seguendo sempre felicità, sano, allegro e senza affanni... Vanità di vanità. Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità. Tutto vanità, solo vanità, vivete con gioia e semplicità, state buoni se potete... tutto il resto è vanità. Tutto vanità, solo vanità, lodate il Signore con umiltà, a lui date tutto l'amore, nulla più vi mancherà. |
"...il bambino, eccitato da quel'improvviso movimento, la strinse più forte con le braccia e sussurrò qualcosa. Era impercettibile, soffocato contro il collo della donna, ma lei trattenne il fiato e tacque, cullandolo e fissando sopra la testa del bambino le pareti della casupola. Dopo un pò, i piccoli rumori abituali della stanza ed il lungo mormorio del mare fuori dalla porta si camarono. Il bambino si appisolò tra le sue braccia. Dolcemente, la donna cominciò a cantare per farlo addormentare..."
"Dal mare sei venuto, mio principe, mio Mordred. Sei fuggito alla fata dai lunghi capelli, che sia gita sull'onda. Da sua sorella sei venuto, la regina del mare Che mangia marinai annegati e trascina le navi, giù nella acque profonde. sei venuto alla terra per esserne il principe, e crescerai, crescerai, crescerai..." tratto da: "Il Giorno Fatale" di Mary Stewart, RCS S.p.A. Libri.Milano, lugio 1983 p.s. Dedicato ad una Donna che vede attraverso gli occhi di una Bambina. Taliesin, il bardo |
è sempre un piacere sentire il profumo dei vostri versi:smile:
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Avete riprodotto un immagine molto bella Taliesin, un bimbo tra le braccia di una donna....un sussurro celato da un sapiente silenzio, uno sguardo lontano verso tempi futuri....e una nenia..per accompagnare il sonno di una creatura amata.........E' bello cio' che avete scritto...molto bello....
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Si Milady,
forse è stato davvero molto bello quello che ho scritto, ma è stato molto bello anche il vedere nascere negli occhi di quel bimbo un'emozione che lo ha attraversato in fiumi di leggende arrivando ai vostri giorni... Taliesin, il bardo |
"...l'sola dei frutti è detta Fortunata,
prende tal nome chè li produce da sè sola... In quel luogo nove sorelle per singolare regola, concedono privilegi a coloro che lì giungono, provenienti dai nostri lidi. La maggiore tra loro è la più esperta nelle arti e supera le sue sorelle per avvenenza e maestà. Si chiama Morgana e insegna quale virtù possieda ogni tipo di erba per curare i corpi sofferenti. E' a Lei nota anche l'arte con cui sa mutarsi d'aspetto e sa solcare i cieli con ali straordinarie come Dedalo. Quando vuole diventa Bristi, Carnoti o Papia. Quando vuole correrà per l'aria fino ai vostri lidi. Si dice che abbia istruito le sorelle nella matematica" Taliesin, il bardo tratto da: "Vita Merlini III, vv.908 e segg. Goffredo di Monmouth) |
"...Quondo Re Marco apprese della morte dei due amanti, attraversò il mare e giunse in Bretagna, portando due bare: quella di calcedonio per Isotta, quella di berillio per Tristano. E portò via con sè, a Tintagel, le salme dei suoi cari, e fece costruire due tombe per loro dentro la cappella, una a destra e una a sinistra. Ma nella notte dal sepolcro di Tristano spuntò un pruno verde tutto fiorito, dai rami vigorosi ed il profumo iitenso, che piantò radici vicino alla tomba di Isotta. I contadini lo tagliarono per tre volte, ma ogni volta il pruno rifioriva con i suoi fiori odorosi e i rami forti. Allora alcuni riferirono il fatto miracoloso a Re Marco, e questi ordinò che non lo tagliassero più. I bravi bardi di un tempo, Beroul e Thomas di Built, Gilbert e Gottfried, allievi di Taliesin, narrarono questa storia rivolta agli innamorati, ed essi, tramite la mia penna, implorarono le vostre preghiere. Salutano con gioia gli afflitti, e tutti i cuori tormentati e traboccanti di desiderio. Possano questi farsi forza contro l'incostanza malgrado la perdita, la sofferenza e la pena d'Amore"
Taliesin, il bardo tratto da: "Il Romanzo di Tristano e Isotta" di Hilaire Belloc (1870-1953). |
come sempre riuscite ad incantarmi ..i vostri scritti sono pieni di vita !
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La vita non è contenuta dentro i miei scritti, ma nei vostri occhi che continuano ad emozionarli nel leggerli lady Gonzaga...
Vedete, un giorno, perso nei miei pensieri, mi trovavo in un antico borgo rinascimentale quando d'improvviso venni avvicinato da uno scultore che per gravi problemi economici mi chiese se potevo acquistargli una statuetta di sua fabbricazione che riproduceva una dea nel gesto di bagnarsi ad una sorgente. Presi i pochi spiccioli che tenevo nella bisaccia e quando l'uomo mi dette la statuetta i suoi occhi si illuminarono per l'emozione e mi disse: "Voi che avete un grande dono, soffiate dentro la sua bocca e le regalerete un'anima rendendola immortale". E così accadde... Vi è forse differenza in quello che voi avete appena fatto lady Gonzaga? Taliesin, il bardo |
....."La vita non è contenuta dentro i miei scritti, ma nei vostri occhi che continuano ad emozionarli nel leggerli lady Gonzaga...".....
Questo che avete scritto e' stupendo....Taliesin......si puo' scrivere il nulla eppure ci sono occhi di un animo armonioso che riescono a leggervi parole infinite...... |
quanto è vero ciò che dite lady Elisabeth:smile:
grazie caro Taliesin :smile: |
Ho raccolto queste vostre piccole palpitanti emozioni e le ho riposte dentro la bisaccia a tracolla dove conservo le cose a me più care di gioventù, affinchè quando dovrò valicare il crepuscolo d'estate non debba patire fame e freddo nelle latitudini siberiali dell'oblio.
Grazie per questi vostri doni. Taliesin, il bardo |
" Stancamente, tristemente,
per metà del giorno, sventolano gli ampi vessilli, in alto, sui merli di pietra. Strano e sinistro ulula il vento la sua canzone pegando le aste delle bandiere, mentre tutto solo, fissando la lama di luce della feritoia, io viaggio avvolto nelle tenebre. Ancora si inchinano i vessilli alla canzone del vento. A occidende s'avviluppa la bandiera sulla mia sventura..." In Prison - for Sir Thomas Malory Il Crepuscol d'Estate , personificatosi nell'ombra di un antico Bardo, ha portato con se gli ultimi sprazzi di armonia, lasciando alla sonnecchiante quiete dei colori autunnali il copimento dell'attimo sublime della venuta stessa, ovvero il passaggio ad un altro spazio temporale, magistralmente segnato sulle vetuste ed incomprensibili cartine segnate dal suo Creato. Lascerà dietro se polvere e vento, profumo di terre lontane, brandelli di emozioni e briciole di deruta memoria, ma soprattutto vivrà ancora una volta nella personficazione di chi potrà riconoscerlo in un altro Altrove, pronto a ritornare ogni qualvolta Camelot avesse bisogno di Lui... "Rex quondam, Rexque Futurus" Taliesin, il bardo postum scriptum: Grazie a... Il Re Orso, King Arthur, entità nascosta e semileggendaria, fondatore e re di Camelot. Il Cavaliere della Carretta, Sir Hastatus77, animo attento e virtuoso, guardiano del sapere e delle dogmatiche regole della nebulosa virtalità e sostenitore dell'utopia del sogno di Camelot. Il Cavaliere dell'Intelletto, Sir Guisgard, animo nobile e gentile, eterno fanciullo e distratto vegliardo, la cui sconfinata umanità trasuda dalle coste frastagliate della memoria, dove si infrangono possenti le sue onde di passione sparse nel segno della grande fratellanza universale di Camelot. Il Cavaliere del Crepuscolo, Sir Morris, animo combattente e combattutto, che possa in lui riaccendersi la lanterna della luce onirica, in un momento buio del cammino, affinchè possa ritrovare il battuto sentiero che lo accoglie tra le braccia di Camelot. Il Nobile Scudiero, Parsifal25, animo cristallino e solare come la terra che lo ha generato, affinchè le sue creazioni assumano quei colori e quei profumi che rappresenta degnamente ed umilmente, nel segno della continuità per la vita stessa di Camelot. Il Poeta del Dolce Stil Novo, Messere Drusus, che con le sue creazioni ha lasciato dietro se un'emozione passata impressa in un presente chiamato Camelot. Il Vecchio Bardo, Messere Emrys, saggio mentore di epoche passate e conoscitore delle erbe dell'animo con le quali addolcire ogni passaggio torrenziale di Camelot. L'Apprendista Stregone, Mesere Daniel, fanciullo spensierato , studente di scienze moderne ed incorruttibili, ammaliato dal sogno di fratellanza espresso dal popolo di Camelot. Il Sopravvissuto, Messere Alive, per la trasparenza con cui è riuscito a presentarsi a corte, definendosi semplicemente un uomo, in un sonnecchiante pomeriggio estivo conquistando così la fiducia del popolo di Camelot. La Signora dei Grandi Rimpianti, Lady Ilamrei, colei che con la sua purezza ed il suo ingegno ha insegnato a generazioni di viandanti a percorrere le lastricate ed indorate vie di Camelot. La Dama Guerriera degli Elfi, Lady Brianna85, per la sua spumeggiante vitalità attraverso la quale lascia sempre un segno tangibile del suo passaggio tra le sue familiari vie di Camelot. La Signora delle Emozioni, Lady Chantal, la cui temporanea assenza è colmata solo dalle meragliose scritture in prosa ed in poesia che ha disseminato nei cuori afflitti dell'intera corte di Camelot. La Dama dalle Sudate Carte, Lady Talia, personalità inteligente e sensibile, svelatrice degli arcani e degli indovinelli, signora dal passo sicuro e deciso, anima fanciulla di un mondo antico che uomini moderni chiamarono Camelot. La Guerriera delle Acque Magiche, Lady Altea, maestra degli intrecci poetici e delle prose sublimi, amica fedele di colei da cui venne generata e a suo volta per Amore, e solo per Amore, ne ebbe cura, custode segreta di un mondo perduto che ridenti voci di bimbi in festa chiamarono Camelot. La Dama Viaggiatrice tra le Pietre, Lady Elisabhet, signora di bianco vestita, regina dei corridoi illuminati dal suo passaggio sottile e discreto, guerriera dagli occhi di ghiaccio attraverso l'elsa di una spada, madre di popoli che nel suo grembo fecondo ritrovano il sorriso gli ammalati lasciati in solitudine nel lazzaretto di Camelot. La Signora che Cammina sulla Via dei Pellegrini, Lady Gonzaga, talento poetico nobile e virtuoso che dopo spazi temporali d'assenza longeva e continua, ha ritrovato la giusta collocazione per la sua Arte profonda e creatrice sul trono che da sempre le spetta, in quella magica cornice d'altalena, come una sorta di giostra di anime sparse per l'intera Camelot. Agli ultimi Giovan Viandanti che hanno ormeggiato il loro vascello di emozioni nel porto di Camelot e che lo spazio temporale non è stato concesso abbastanza prestamente per la loro profonda ed esaustiva conoscenza. A coloro che involontariamente, per difetto di memoria o per diletto poetico, per noia o rassegnazione, in direzione differente e contraria, non hanno colto scambi di emozioni con il passaggio del Crepuscolo d'Eestate, ma che comunque sono e rimangono linfa vitale per l'esistenza di un solo grande sogno primordiale, il sogno di un grande sciamano guerriero, chiamato Merlino e del suo re fanciullo, chiamato Artù: un sogno chiamato Camelot. Taliesin, il bardo :smile: |
Non sarà per caso un addio???::(
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Non credo sia un addio lady Gonzaga...anche se come voi ho un lieve peso di tristezza.......forse lui a differenza nostra, ha la necessita' di vivere i cambiamenti...cosi' come facevano gli antichi popoli......l'andar via e' quasi sempre accompagnato da un ritorno.....se cosi' fosse ..staremo ad attenderlo, e tra le mani sgretoleremo vecchi mazzolini di erbe aromatiche......
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Sara' così cara Elisabhet!
Aspettiamo il suo ritorno ...e allora sarà di nuovo festa! |
...e allora sarà di nuovo festa...
Come braccia scheletriche ansimanti alla bramosa luna crescente, osservo i miei passi incedere incerti sul soffice manto bianco che parzialmente mi ostruisce i contorni di fossi e baratri infecondi dove anche l'infinito si minora, mentre il latrare di cani famelici sembrano inneggiare il loro canto verso perdute divinità dimenticate, protrettrici dei boschi e della nera montagna dove dimora sovrano uno struggente silenzio.... E' dunque giunto l'inverno del lupo, con il suo ammaliante candore appeso al nero focolare del camino, disperso nelle novelle di vecchie filatrici di rosari e sciamane protettrici del pagano malocchio, mentre asceti pastori risalgono il lungo crinale di ciottoli e di fango nel sistemare i loro armenti in un tiepido giaciglio primordiale di paglia secca e legno arso, come le loro ugole che intonano osceni canti di osteria... Mentre Taliesin, il vecchio bardo, continua a cantare una nuova struggente canzone nella sperazna che in qualche luogo, in un altro spazio e in un altro tempo, qualcuno, passeggiando con lui, la possa ancora ascoltare.... Taliesin, il bardo |
ho incrociato per caso i vostri passi lungo questo mio cammino ,
ho ascoltato il vostro canto composto da malinconici versi , dai contorni spesso allegri. Mi sono chiesta chi poteva essere quel bardo che cosi tanto arricchisce l'aria ... adesso so chi siete ... siete Taliesin... mio amico bardo:smile: |
Il vostro sorriso coperto ha illumiiato la via degli antichi Pellegrini Milady ed incastonandosi nel crepuscolo cremisi di questo beffardo inverno, ha tinto d'oro e d'argento il paesaggio che circonda il regno di Camelot...Grazie per questo vostro prezioso dono.
Taliesin, il bardo |
Mio amato Bardo nessuno potrebbe camminarvi accanto senza acsoltare le vostre canzoni, esse sanno di tempo andato, di tempi in cui l'uomo aveva ancora il coraggio della vita
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Io ho immaginato di camminare e danzare a piedi nudi sul manto candido e freddo e danzare al suono della vostra melodia e parole..grazie per questo momento magico mio caro amico bardo.
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Milady Elisabeth, Madre di Popoli,
il vostro affetto mi siede sempre accanto e credo, senza ombra di dubbio, che sia la fonte d'ispirazione per ogni mia nuova canzone...Grazie per esserci sempre stata... Milady Altea, Colei che gli Uomini oggi chiamano Dea, i vostri calzari non si sono bagnati al soffice tocco della neve, poichè le note delle mie canzoni vi hanno innalzato in quella magia che tanto vi somiglia...Grazie per la vostra emozione... Taliesin, il bardo |
Sapete Taliesin, tanto tempo fa......mi chiesero il silenzio, dovevo osservare il silenzio, vi semra una cosa strana ma fu cosi', e io lo feci, dapprima con arroganza e poi sempre piu' con umilta'.....alla fie compresi che quello che mi sembrava una imposizione irritante divenne il premio piu' grande........sedermi accanto a voi ed ascoltarvi e'...il piacere piu' grande.....
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