Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 12-01-2016 03.02.42

Gwen raggiunse le guardie ed attese il suo turno.
I soldati scherzavano fra loro, con battute volgari e risate che celavano una certa grettezza unita a quell'indole crudele che si palesa nei modi di certi individui.
“Il prossimo.” Disse poi uno dei militari. “Nome, provenienza e mestiere.” Fissando la ragazza.
“Aspetta, questa la conosco io.” Avvicinandosi un altro di quei soldati. “Si, certo, ora rammento... lei batte ogni sera per le strade della città, vero?” E scoppiò a ridere.

Guisgard 12-01-2016 03.06.04

“Una donna” disse Betta a Dacey, mostrandole quelle stoffe “è sempre una donna per un uomo. Al di là del suo Credo. E poi la religione non c'entra nulla. Il barone non è neanche credente.” Fissandola. “No, non so come possiate abbigliarvi voi infedeli... immagino in modo esotico.” Sorrise. “Da piccola mi raccontavano spesso favole tratte da Le mille una notte... ed io passavo interi pomeriggi ad immaginare gli abiti della principessa amata da Aladino e di quella salvata da Sinbad... ma immagino siano solo fandonie fiabesche, no?” Scosse il capo. “Il barone? Vuoi sapere com'è? Come tutti gli uomini ricchi e potenti. E presto lo vedrai.”

Lady Gwen 12-01-2016 03.12.41

Cercavo di ignorare le battute dei soldati.
A quella frase lo guardai seria, impassibile, poi mi voltai, fingendo di ignorarlo, ma di nascosto schioccai le dita, facendo rotolare delle pietre vicine che lo fecero arrivare a terra e lo guardai con soddisfazione, per poi voltarmi verso l'altro soldato .
"Mi chiamo Gwen Ygraal, vengo da Corc e possiedo un negozio, un'erboristeria."

Guisgard 12-01-2016 03.14.38

I due fratelli cucinarono i fagiani e poi si sedettero a tavola.
“Infatti.” Disse mangiando Tomas ad Altea. “Il censimento riguarda gli stranieri, non certo noi. Perchè mi fai questa domanda? Ovvio che non ci riguarda.” Bevendo. “Davvero ottimi questi fagiani... non avevo alcuna intenzione di lasciarli sulla tavola del barone.” Ridendo. “Comunque tranquilla, con la storia del censimento che li sta impegnando, non si accorgeranno certo che mancano questi due fagiani dalle terre baronali.” Divertito.

Guisgard 12-01-2016 03.21.55

Le pietre rotolarono magicamente ed il soldato si ritrovò in terra, davanti agli altri militari divertiti.
“Accidenti...” disse alzandosi con rabbia “... ha bisogno di qualche lavoretto questo castello... o ci crollerà in testa prima o poi...”
“Corc?” Ripetè il soldato che annotava le informazioni per il censimento. “Dove diavolo si trova Corc?” Fissando Gwen.
“Un'erboristeria...” avvicinandosi a lei un altro di quei militari “... dunque lavori con le erbe e con i fiori... attenta o qualcuno ti darà della strega...” ridendo “... la gente è davvero ignorante... ma se qualcuno ti infastidisce poi sempre venire da noi... vero, amici?” Agli altri soldati. “Magari faremo amicizia, no?” Con modi lascivi.
“Ora piantatela e lasciatemi annotare queste informazioni!” Il soldato che annotava rivolto agli altri militari. “Dunque, dicevamo... ah, si... Cort... dove diamine si trova?” Guardando Gwen.

Lady Gwen 12-01-2016 03.29.04

Stavo per rispondere al soldato, quando sentii gli altri insistere.
Non c'era nulla da fare, con quelle bestie, non meritavano nemmeno l'appellativo di uomini.
"Corc" correggendo il militare "È un paese del Nord. Cos'è, non si studiano qui i territori fuori da Sygma? Non esiste solo questa città, al mondo. Adesso, se non c'è altro, avrei fretta" con aria scocciata, guardandolo.

Dacey Starklan 12-01-2016 09.15.32

<< Allora se la religione non centra nulla smettila di chiamarmi infedele. Ho un nome. Mi chiamo Dacey>>
La stoffa acquamarina mi piaceva particolare e in effetti era il caso che mi cambiassi, avevo ancora le vesti indossate il giorno del mio rapimento.
<< Va bene, ti spiegherò come fare allora, non è difficile una volta compreso il modo in cui si piega la stoffa per creare un bel effetto. Le Mille e una notte?>> e sorrisi appena, << le ho studiate, mi piacciono molto anche se io non arrivo da quei luoghi. Mia madre sì però, le sue terre si perdono al di là della Persia. No, io sono nata in un isola vicino mediterranea, nata e cresciuta lì quindi non posso del tutto confermare che le mille e una notte narrino un modo eccessivamente fiabesco, ma non posso neanche negarlo. Quando andrò a trovare i miei nonni materni forse scoprirò qualcosa in più... Se ci andrò a questo punto... Dipende tutto dal barone il mio destino ora >> e quella frase fu pronunciata con ironia mista a disprezzo.
Finalmente ottenni dell'acqua calda in un catino con cui lavarmi, togliendomi di dosso la salsedine e la polvere, quindi fu il turno dei capelli e quando mi sentii meglio tornai al vestito.
Presi delicatamente la stoffa da un lato e iniziai ad avvolgerla con sapienza intorno alla vita, arricciandola e gonfiandola per poi passare al busto fino a formare un abito dal taglio evidentemente orientale, forse non molto adatto al clima ma non sapevo altro modo per vestirmi.
Chiesi aiuto a Betta per l'acconciatura, più elaborata di una semplice treccia nella quale inserii un paio di fiori presi dal vaso nel centro della stanza.
<< Non avete del kajal? É una sostanza nera, per decorare gli occhi >> Forse era sciocco ma non ero abituata a vedermi senza, mi faceva sentire paradossalmente nuda l'assenza del trucco
Mi guardai allo specchio, soddisfatta ma non detto, certo viste le mie condizioni però avevo fatto del mio meglio.
" Una donna é pur sempre una donna" aveva detto Betta, chissà che l'agghindarmi avrebbe avuto i suoi vantaggi, magari avrei persuaso l'uomo a lasciarmi andare o magari... Preferii non pensare ad altre ipotesi, beh peggiori per la mio sorte
<< Va bene, sono pronta. Non facciamo aspettare oltre questo barone>>

Altea 12-01-2016 15.13.52

Posai il bicchiere di vino.."Tomas, devi stare attento...se ti prendono in una terra del barone fai una brutta fine..anzi la facciamo entrambi. Sei diventato una sorta di Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri?".
Rimasi pensierosa, alzandomi e presi un lumicino visto stava per fare notte.."E' tardi, devo andare a dormire, domani mattina devo andare a lavorare presto in taverna..il censimento, ovvio siamo di queste parti non lo dobbiamo fare ma sai che siamo nascosti, non vorrei ci trovassero..e se vai nelle terre del barone faremo questa fine" un momento di silenzio e guardai con i miei verdi occhi il volto di sfida e indifferente di Tomas, per nulla preoccupato.."Ma non ti sembra strano questo censimento? Perchè riguarda solo gli stranieri e non la gente del popolo? Stanno forse cercando qualcosa o qualcuno..ma non ho sentito pericoli di estranei..anzi il pericolo sta nel barone e nei suoi odiosi uomini che vengono ad ubriacarsi ogni giorno in taverna, ma li so tenere a bada". Però quel pensiero mi rimase in mente...forse cercavano qualcuno.
Salutai mio fratello e salii le scalette di pietra, poggiai la lanterna su un tavolino di legno, vi soffiai e mi stesi sul giaciglio coprendomi di coperte di lana grezza e mi addormentai.

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Clio 12-01-2016 17.05.38

Osservai la scena con un sorrisetto divertito, per poi rimettere a posto i pugnali nel bracciale di cuoio.
Quello sì che era stato un bell'acquisto.
Finalmente arrivò un soldato con un po' di sale in zucca, che ci portò da chi di dovere.
Avrei comunque chiesto la testa di quel soldato, o meglio avrei avvisato il barone che intendevo farlo fuori.
Non che io chiedessi mai il permesso di fare qualcosa, ma mi sembrava cortese avvisare.
Seguimmo l'altro soldato, mentre mi guardavo in giro incuriosita.
Era sempre così quando arrivavamo in un nuovo luogo.
Lasciammo i cavalli e avanzammo a piedi, con passo marziale e saguardo distaccato.
Avevamo una reputazione da difendere, dopotutto.
Reputazione che spesso e volentieri ci precedeva.
Entrammo nella stanza, e ci ritrovammo al cospetto di quello che doveva essere il capo delle guardie.
Maresciallo l'aveva chiamato il soldato.
"Salute, maresciallo..." Con un cortese e secco cenno del capo "Il mio nome è Clio, e sono il comandante dei Montanari.. Costui invece è Elas.." Indicando il giovane dai riccioli scuri al mio fianco "Il mio luogotenente... Tratterete principalmente con noi, anche se i Montanari sono dei pari..." Puntualizzai.
Ormai eravamo molto più che una compagnia di ventura, eravamo fratelli.
"Volete illustrarci il nostro incarico?" Chiesi, scrutando il maresciallo.

Marwel 12-01-2016 23.08.12

Marwel camminava per la città con le briglie strette in mano, accompagnata dal suono leggero degli zoccoli di Mantya. Non sapeva dove andare e non voleva destare sospetti e attirarsi nemici.
Sentì il bambino dire che, in quanto straniera, sarebbe dovuta andare dai soldati. La cosa non le piacque per nulla, ma non poteva tirarsi indietro. Sapeva bene cos'accadeva a chi ignorava le leggi di Sygma.
Chiese a delle donne dove avrebbe dovuto presentarsi per registrarsi in città e dopo un'ora di cammino, e dopo essersi persa più volte, arrivò nel luogo in cui avrebbero registrato il suo nome.
Legò le briglie di Mantya attorno al ramo basso di un albero e si mise in coda.

Guisgard 13-01-2016 00.33.28

“Non avere fretta...” disse il soldato a Gwen “... ci sono alcune domande a cui rispondere... a quale Credo religioso appartieni? Che simpatie politiche nutri? Infine, se hai parenti o amici Capomazdesi.” Fissandola.

Guisgard 13-01-2016 00.37.19

Marwel in sella alla fedele Mantya giunse al castello baronale, dove i soldati registravano gli stranieri che si presentavano per il censimento.
Non vi era molta gente, in quanto i pochi stranieri rimasti erano perlopiù noti alle autorità.
La ragazza notò alcuni militari sotto un androne.
Lì ci si presentava per il censimento.

Lady Gwen 13-01-2016 00.40.55

Ecco che le cose si complicavano.
"Non ho credo nè religioso, nè politico, non mi interesso dei fatti di politica e non ho nessun parente o amico Capomazdese" risposi, tranquillamente.
Odiavo mentire sulla mia religione, era la cosa in cui credevo di più, ma non potevo parlarne e dovevo scegliere il male minore.

Marwel 13-01-2016 00.42.12

Marwel si voltò e vide alcuni soldati. Il suo sguardo si posò su una figura femminile a cui venivano poste delle domande e decise quindi di raggiungere quei militari e attendere il suo turno.
Doveva pensare ad un nome e doveva farlo subito.

Guisgard 13-01-2016 00.56.21

Betta sorrise a quelle parole di Dacey.
“E sia...” disse “... non ti chiamerò più infedele... è un modo di apostrofare voi orientali e in tutta sincerità lo ripeto senza alcuna malizia e disprezzo. Ma come detto non mi rivolgerò più a te in tal modo.”
E l'aiutò a prepararsi.
Ed alla fine la stessa Betta ammirò la bellezza della principessa egea.
La figura di Dacey poteva in effetti essere paragonata senza sfigurare alle belle dame di Sygma.
L'abito di foggia orientale che indossava metteva in risalto il suo corpo squisitamente armonioso, insieme ad un velo di seta verde che ben si intonava alla sua carnagione chiara.
Gli occhi ambrati e luminosi, l'arcata armonica delle sopracciglia, il naso ben conformato, i denti bianchi come perle e la folta treccia corvina, acconciata con maestria in una piccola spirale di riccioli attorcigliati che scendevano sul collo slanciato e sul seno che si intravedeva appena sotto una zimarra di seta persiana, ricamata con fiori naturali su un fondo di acquamarina.
“Andiamo, il barone ci attende.” Betta guardando Dacey.
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Dacey Starklan 13-01-2016 01.03.26

Non c'era altro da fare se non seguire la ragazza, con estrema titubanza ma camminando con la fierezza che mi era stata insegnata.

Ero sicura del mio aspetto, di me stessa e delle mie capacità. Dovevo solo non farmi prendere dalla paura e sarebbe andato tutto bene. Almeno questo mi dicevo mentre procedevo per i corridoi.

Da un certo punto ero a che incuriosita dal barone.

Guisgard 13-01-2016 01.09.20

Il soldato condusse Clio ed i suoi compagni dal Maresciallo.
Era questi un uomo oltre la quarantina, alto, asciutto e robusto, di un fisico temprato dalle lunghe fatiche e dal continuo esercizio.
Come se egli avesse affrontato e vinto mille prove e nel contempo fosse pronto a sostenerne altrettante.
Sul capo aveva un berretto purpureo foderato di pelliccia e sul volto aveva impressa un'espressione volta ad incutere rispetto, se non addirittura timore agli sconosciuti.
I lineamenti erano marcati ed intensamente espressivi, mentre gli occhi, acuti e penetranti, sembravano voler sfidare ogni opposizione al suo volere.
Una lunga e profonda cicatrice sul sopracciglio gli dava un'espressione ancor più severa e un che di sinistro.
Il Maresciallo fissò uno ad uno i mercenari, soffermandosi infine su Clio.
“Il vostro incarico” disse alla ragazza “è alquanto semplice. Difendere ad ogni costo la legge e chi la rappresenta in queste terre. Contro ogni tipo di nemico.” Sentenziò il Maresciallo, per poi togliersi il berretto.
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Guisgard 13-01-2016 01.13.04

“Ottimo modo di vivere.” Disse il soldato a Gwen. “Così eviterai molti malanni.”
E tutti gli altri soldati risero.
In quel momento si avvicinò Marwel.
“Eccone un'altra.” Uno dei soldati indicandola.
“Avanti...” il militare che annotava a Marwel “... nome, provenienza, mestiere, Credo Religioso e idee politiche.” Domandò a raffica alla giovane appena giunta.

Clio 13-01-2016 01.20.11

Scrutai il maresciallo cercando di comprendere la sua indole.
Spesso i particolari rivelavano molto di una persona, anche al primo sguardo.
E il maresciallo sembrava un ottimo militare, un uomo spiccio e pratico.
Restai ad osservare l'uomo mentre ci illustrava il nostro incarico.
Tutto qui? Pensai.
Niente ribelli da stanare, damigelle da salvare, niente missioni estreme che i normali soldati non avevano coraggio di affrontare?
Beh, il barone doveva essere davvero molto ricco se poteva permettersi niente meno che i Montanari per delle semplici mansioni di difesa.
Meglio per noi, un po' di riposo non ci avrebbe certo fatto male.
"Ottimo.." dissi, annuendo, evitai di dire che eravamo abituati a ben altro, per non sminuire il compito che ci era stato affidato.
Avevamo tutto l'interesse a far credere che per noi era un incarico di tutto rispetto per non mettere in discussione la nostra paga.
Che era davvero alta, o non saremmo arrivati lì.
O avrei trovato una scusa per evitare di tornare a Sygma.
Ma tanto ero sicura che nessuno mi avrebbe riconosciuto, erano passati anni dopotutto.
"Siamo reduci da un lungo viaggio, se non avete urgente bisogno del nostro intervento in qualche questione, vi sarei grata se ci mostraste i nostri alloggi.." dissi al maresciallo.

Guisgard 13-01-2016 01.23.09

Betta condusse Dacey fuori dalla stanza.
Attraversarono un lungo corridoio, per poi salire una scalinata in pietra consumata.
Infine giunsero in una saletta laterale, scandita da alte bifore, dove vi era un uomo.
Indossava abiti civili, da dignitario, eppure una spada corta, usata per la difesa personale, guarniva il suo cinturone.
Era alto e robusto, dai corti capelli biondi e l'espressione pulita.
“Il barone ci attende, messer Jean.” Disse Betta all'uomo.
“E' lei l'ostaggio?” Jean fissando Dacey. “E' molto bella.”
“Si, è lei.” Annuì Betta.
“Venite...” Jean alle due ragazze, dopo aver indugiato qualche istante sulla bella principessa egea.
E i tre arrivarono davanti ad una porta di robusto legno.

Lady Gwen 13-01-2016 01.24.30

Feci un sorrisino beffardo al soldato, tornando subito seria e spostandomi per far avvicinare la ragazza dietro di me.
"Ah dimenticavo" voltandomi verso i soldati "È impossibile che fossi io quella che batte per le strade tutte le sere, altrimenti mi sarei ricordata delle vostre madri, scommetto che sono delle gran lavoratrici" con un sorriso, per poi andarmene senza dargli modo e tempo di rispondere.
Raggiunsi poi l'erboristeria, la aprii e mi sedetti al bancone a consultare l'herbarium in attesa di qualche cliente.

Dacey Starklan 13-01-2016 01.29.24

Arrivammo infine in una saletta,superato da corridoio e le scale.

Mi ritrovai dinanzi ad un uomo ben vestito, dai tratti decisi e nordici. Lo squadrai per un attimo credendo che fosse il barone ma da come gli si rivolse Betta capii di essere in errore. Si chiamava Jean e stava a lui introdurmi al barone.

Finsi di non notare la sua occhiata fin troppo lunga e lo seguii fino alla porta.

Guisgard 13-01-2016 01.31.05

Il Maresciallo fissò Clio.
“No, per ora non ci sono compiti urgenti per voi...” disse con tono secco “... ma è bene che comprendiate come stanno le cose qui... io sono ser Fagan, Maresciallo di Monsperon... la più alta carica militare di queste terre dopo il barone naturalmente. Sarete al suo servizio e ne difenderete le terre e l'autorità, oltre che la persona. Egli non è in buoni rapporti con il vescovo e la Chiesa, dunque ogni giuramento prestato dai suoi vassalli è annullato. Per questo si è circondato di uomini i cui servigi possono essere comprati. Insomma, mercenari. Come voi. Se farete il vostro dovere riceverete quanto pattuito. Questo è quanto.” Guardò un soldato e gli fece cenno di condurli nei loro alloggi.
Poco dopo, Clio ed i suoi fratelli avevano preso possesso degli alloggi preparati per loro.
“Cosa pensi di questo luogo?” Elas a Clio.

Guisgard 13-01-2016 01.35.25

A quella pungente battuta di Gwen, i soldati restarono sorpresi e non fecero in tempo a replicare.
La ragazza infatti andò via.
Aveva svolto il suo dovere rispondendo alle loro domande.
“Quella ragazza merita una lezione...” disse fra i denti uno dei militari, mentre la fissava andare via.
La giovane raggiunse la sua erboristeria e cominciò la sua giornata di lavoro.
Poco dopo entrò una nana.

Clio 13-01-2016 01.39.21

Ascoltai attentamente il Maresciallo, era sempre utile comprendere al meglio il luogo in cui ci trovavamo, i compiti affidatoci, la situazione politica e militare.
Qui non sembrava poi troppo difficile, il barone si era inimicato il vescovo, e aveva bisogno di uomini.
Ottimo per noi.
Niente di folle o incosciente come ci era spesso capitato.
Semplice routine militare di difesa, una passeggiata.
Fui lieta di prendere possesso dei miei alloggi, erano abbastanza spaziosi, più di quanto mi aspettassi.
Evidentemente il barone ci teneva a fare bella figura, bisognava dargliene atto.
Poco dopo ci riunimmo tutti, ed Elas mi parlò.
"Beh, mi sembra abbastanza semplice come compito.. niente che non avrebbero fatto le guardie se non avesse avuto problemi col vescovo.. evidentemente il barone è un uomo che crede di poter comprare tutto col denaro..." sorrisi "E nel nostro caso ci ha visto bene...".
Sprofondai in una poltrona.
"Voi che ne dite?" chiesi agli altri "Dannazione muoio di fame, spero ci diano da mangiare in questo posto.." guardandomi attorno.

Lady Gwen 13-01-2016 01.40.36

Ero intenta a leggere, quando i campanelli della porta d'ingresso mi destarono ed entrò una nana.
Chiusi l'herbarium.
"Salute a voi" le dissi gentilmente "Di cosa avete bisogno?"

Guisgard 13-01-2016 01.46.15

Jean bussò e poi aprì la porta, facendo segno a Dacey e a Betta di seguirlo.
I tre si ritrovarono in un vasto salone, dove l'altezza era sproporzionata rispetto alla lunghezza ed all'ampiezza di quell'ambiente.
Al centro della sala dominava una lunga tavola di assi di quercia rozzamente tagliate ed approssimativamente lucidate.
Ai lati opposti del salone stavano due grandi focolari, le cui canne fumarie però erano così mal costruite che gran parte del fumo si espandeva all'interno della sala anziché trovare sfogo all'esterno, così che le lunghe travi del soffitto erano annerite dalla fuliggine.
Alle pareti erano appese armi da guerra e da caccia e ad ogni angolo si aprivano porte laterali che davano accesso ad altri locali del vasto edificio.
“Sua signoria vi riceverà quanto prima.” Disse Jean alle due ragazze, per poi riempire tre bicchieri con una brocca di vino rosso posta sulla tavola. “Prego...” offrendone un bicchiere a Dacey.

Dacey Starklan 13-01-2016 01.51.59

Entrammo in questa enorme stanza, così diversa dagli ambienti a cui ero abituata e così, così rozza. Questa fu la prima parola che mi passò per a testa osservando i paramenti alle pareti, gli assi e i legni, per non parlare dell'insopportabile puzzo di fumo che anneriva il soffitto.
Smisi di osservare quando mi venne offerto del vino da Jean, del quale non avevo ben compreso il ruolo.
<< Io non bevo vino signore>> rifiutai il bicchiere con garbo ma con fermezza.
Volevo essere più che lucida quando mi sarei trovata faccia a faccia con il barone.

Guisgard 13-01-2016 01.55.06

“Già, anche io ho un po' di appetito...” disse Kostor avvicinandosi ad una finestra “... ho sentito dire che la cucina qui a Sygma è davvero prelibata... io però da sempre prediligo la quantità alla qualità.”
“Immagino...” ridendo Elas “... non hai mai fatto molta differenza tra una pernice ed un pollo.”
“Piantala tu...” fissandolo Kostor “... sei invidioso perchè non vizi a tavola.”
“Mentre giungevamo al castello” intervenne Tussor “mi è parso di vedere manifesti con taglie... forse riguardano i nemici del barone, o qualche traditore in fuga.”
“Di certo toccherà a noi stanarli.” Annuì Kostor, per poi guardare Clio.

Guisgard 13-01-2016 01.57.27

La nana entrò nell'erboristeria, facendo tintinnare i campanelli sulla porta.
“E' tardi, anzi tardissimo e non so come fare.” Disse avvicinandosi a Gwen. “E' una disdetta!” Scuotendo il capo.

Guisgard 13-01-2016 02.00.33

“Si, ho udito dire che voi infedeli non bevete vino, né mangiate carne di maiale.” Disse Jean. “Allora neanche io ne berrò.” Sorridendo alla ragazza. “Vi è forse qualche altra bevanda che vi è concesso bere e che ora gradite? Qualche succo, oppure del latte?”

Clio 13-01-2016 02.02.50

Risi a quelle parole di Kostor.
Era lui il primo Montanaro che avevo incontrato.
La sua parlata era inconfondibile, impossibile non capire che proveniva dalle montagne di Berig.
Come dimenticare le sensazioni che mi diede la sua voce quella lontana sera d'inverno?
Dapprima mi sentii a casa, anche se il dialetto di Miral era decisamente diverso.
Ma poi quelle parole.
Forse pensava che non avrei compreso, come poteva farlo, dopotutto, una ragazzina di Sygma.
Già, peccato che io non lo fossi.
Sorrisi appena, ricordando quel giorno lontano.
Il giorno che mi diede la mia nuova vita.
Poi tornai al presente con le parole di Tussor.
"Si beh, almeno ci divertiamo un po'.." sorrisi "Non vorrete battere la fiacca, né... lazzaroni.." divertita "Chissà quando vedremo questo fantomatico barone..".

Lady Gwen 13-01-2016 02.03.46

Guardai un po' perplessa la donna, allora mi alzai e mi avvicinai a lei.
"Qualcosa non va? C'è qualche cosa che posso fare per voi?" le chiesi, con apprensione.

Dacey Starklan 13-01-2016 02.04.16

<< Mi chiamo Dacey, per favore. Non mi piace essere chiamata infedele. E no, non mangiamo maiale, a dire il vero non ne sopporto neanche l'odore. E non amo gli alcolici. Ma non per questo dovete rinunciare al vostro vino. Spero non sia chiedere troppo per un succo di mele signore>>

Sembrava gentile quel Jean e non capivo perché dato che per tutti loro non ero altro che un infedele e in ostaggio.

Guisgard 13-01-2016 02.12.14

“In effetti si fa desiderare il nostro barone.” Disse Kostor a Clio.
“Io credo” mormorò Elas “che il pezzo grosso qui sia il Maresciallo. Un uomo come quello ha la personalità per tenere in pugno ogni tipo di situazione.”
“Si, ma è il barone che paga.” Tussor.
“Chissà, magari è pure un bell'uomo...” civettuola Estea.
“Ne dubito...” fece Anty “... i ricchi signorotti non lo sono mai.”
“Ma quando ci portano da mangiare qui?” Tuonò Kostor.

Guisgard 13-01-2016 02.15.35

“Oh, si, mia cara...” disse la nana a Gwen “... sono nei pasticci e forse voi potete aiutarmi... allora... timo selvatico colto al crepuscolo, mandragola di rovo e amamelide sbocciata presso un lago verdastro... ecco cosa mi occorre... ossia, in verità occorre al mio padrone e se non riuscirò a procurargliene lui si seccherà parecchio...”

Guisgard 13-01-2016 02.18.15

Jean sorrise ed annuì a Dacey.
“Certo.” Disse, per poi chiamare un servo. “Portami del sidro di mele. Deve esserne avanzato nella dispensa. Fa presto.” Tornò a guardare la ragazza. “Dacey... bel nome... è originario dei vostri luoghi? Parlatemi della vostra terra e di voi, naturalmente. Ho sentito dire che vostro padre è un arconte di un'isoletta orientale...”

Clio 13-01-2016 02.20.30

Annuii ad Elas.
"Sì, credo anche io che il pezzo grosso sia il maresciallo, immagino che il barone non si intenda molto delle cose militari, e lasci a lui il comando.. è comprensibile, dopotutto, a ciascuno il suo mestiere..." pensierosa "Immagino che non tarderemo a conoscere per bene la situazione che dovremo affrontare...".
Poi risi a quelle parole di Estea.
"Sì, ci manca solo..." scuotendo la testa divertita.
Anty la smontò, pratica come al solito.
Adoravo quelle ragazze.
"Già..." annuii a Kostor "Da mangiare, e soprattutto da bere!" esclamai.

Lady Gwen 13-01-2016 02.21.20

Sorrisi alla donna.
"Non preoccupatevi, ho tutto" andando poi a prendere le erbe.
Pesai il tutto e preparai dei sacchetti.
"Fanno venti Taddei" le dissi poi "Potete stare tranquilla col vostro padrone" facendole l'occhiolino.
Chissà chi era quell'uomo, per fare una simile richiesta...

Dacey Starklan 13-01-2016 02.27.25

<< Vi ringrazio >> restai in piedi osservandolo accigliata per quelle domande.

<< Volete che vi parli di me? E perché mai? Comunque no, Dacey é un nome europeo, così mi spiegò mio padre. Lui vi ha sempre ammirati, certo prima che un qualche barone mi rapisse... Il mio secondo nome lo ha scelto mia madre invece. Karishma, significa miracolo. Proprio ciò di cui avrei bisogno ora>> trovai anche il coraggio di fare un sorriso.

<< Mio padre si chiama Salman, e si è l'arconte dell'isola di Mirza, nel Mediterraneo vicino alle coste dell'Arabia. É un'isola piccola ma piena di colori e profumi, gli ulivi e gli aranci, i giardini pensili, gli stagni con i cigni, gli uccelli tra le fronde degli alberi da frutto, le fontane e i mosaici... La mia casa mi manca signore... Non mi va più di parlarne ora>>


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