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Annuii a Ren e andai a prendere la tracolla. Ero vestita dall'altra sera con un maglione bianco e morbido, che nascondeva le mie forme per la mia timidezza troppo appariscenti. Salutai il nonno con affettuoso bacio sulla guancia e mi allontanai con Ren, verso la fermata del tram.
"Interessante questo seminario. Avevo letto su una rivista di come il male viene spesso interpretato senza conoscere il fautore di esso. Ma ci pensi?" dissi sorridendo. "Mi ispira questo argomento, anche perché trovo interessanti i personaggi cattivi a livello psicologico. Non vedo l'ora di partecipare a questo seminario" dissi guardandolo.http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...bd386b6f45.jpg Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Quando la donna tolse il disturbo finii finalmente di mangiare ed andai a dormire.
La notte trascorse tranquilla, finché la sveglia non suonò. Una nuova giornata stava iniziata, con altre lezioni, altri impegni. Feci la doccia, mi vestii e preparai la colazione. Mentre mangiai ascoltai il solito messaggio di buongiorno di Richard. Alzai la cornetta e automaticamente sentii il telefono di mio fratello squillò. "Ciao scricciolo, come va?" dissi sorridendo, quando rispose. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
" Oh okay..." annuendo appena.
" Si, ho sentito la notizia alla radio..." sistemando bene le cose che aveva buttando qua e là senza cura. " E non si sa ancora nulla? Su chi sia stato? Insomma una cosa del genere deve pur averla vista qualcuno..." poggiai la tazza vuota nel lavello, non riuscivo a stare ferma con le mani in mano. " Una passeggiata? Ora? Ehm, si...si perché no. Vado solo a prendere uno scialle, dammi un minuto." Una volta sola in camera da letto rilessi il messaggio a cui risposi con un rapido okay, fammi sapere il ristorante, ci vedremo lì. Misi via il cellulare, sistemai lo scialle sulle spalle e raggiunsi mio marito in salotto. "Era da tanto che non facciamo una passeggiata insieme..." |
Sorrisi a mio padre.
"Quindi ci vuole un nome speciale, no?" Pensierosa mente guardavo l'immagine "Sembra davvero bellissima, me la farete guidare una volta pronta?". |
“Già...” disse Tardes, per poi prendere il suo cappello “... diciamo che spesso entrambi abbiamo preferito fare altro... io preso dal mio lavoro e tu qui a spostare mobili e ad acquistare oggetti esotici da esporre in casa...” fissando Dacey “... magari oggi il mare sarà particolarmente bello da giustificare questa passeggiata...” sorridendo malinconicamente ed aprendo la porta per farla uscire con lui.
In quel momento Dacey sentì il cellulare suonare in borsa per un sms. |
" Il tuo lavoro è importante, è giusto che tu ci metta tutto te stesso... io lo sapevo fin dall'inizio, sapevo che ti avrebbe tenuto spesso impegnato. Quanto a me beh, ho cercato di occupare quel tempo come meglio potevo ecco..." stringendomi nelle spalle e seguendolo fuori.
" Il mare...si, può darsi anche se un marito e una moglie non dovrebbero avere dei motivi particolari per fare una passeggiata giusto?" Era una domanda retorica, nata da quel limbo che era il nostro matrimonio, una farsa su cui nessuno dei due aveva il coraggio di intervenire. Forse quella semplice passeggiata poteva essere un primo passo, anche se la distanza tra noi era così grande e profonda. Impallidii nel sentire il telefono, avrei fatto meglio a lasciarlo in casa. Esitai, indecisa se prenderlo o meno, anche se sarebbe stato più sospetto che io ignorassi il messaggio. Così mi decisi a leggerlo, facendo finta che non fosse nulla di che. |
“Verissimo, attira molto anche a me questo seminario.” Disse Ren a Nyoko, mentre entrambi raggiungevano la fermata del bus. “Da quanto ho letto da alcune dispense pare che si prenderanno come esempi vari personaggi fra i più malvagi della storia, dal passato ai giorni nostri... vedremo così imperatori Romani come Caligola, Domiziano, Decio, Diocleziano, passando poi per tiranni medievali e rinascimentali tipo Ferrante d'Aragona, fino a noi, con macellai del calibro di Lenin, Stalin, Hitler, Mao...”
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“Ehi, bellissima.” Disse Richard dall'altra parte del telefono a Gwen. “Dormito bene? Mi hai sognato? O forse hai sognato qualche tuo spasimante? Si dice che i Capomazdesi siano dei gran farfalloni.” Ridendo.
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Mi brillarono gli occhi. "Ho letto molto su quei 'cattivi del passato' sapevi che però, nel cartone animato, un cattivo è mosso spesso da un sogno egoista e narcisista? Saranno ragioni poco morali, ma sono pur sempre sogni. C'è chi come Martin Luter King ha deciso di realizzarlo con le buone e chi, come Hitler, con le cattive." ripassai in mente tutto quello che avevo studiato. I tiranni del passato mi affascinavano. La mente umana in se, mi affascinava. Era un altro dei motivi per cui avevo scelto questa strada, alimentare quella mente in maniera creativa. Aspettammo così il bus, ansiosa di partecipare a questo seminario.
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Anellos rise.
“Eh, guarda che non tutti possono guidare un auto simile...” disse a Clio, mettendo i progetti nella cassaforte a muro “... è una macchina speciale, dalle grande prestazioni... ma forse non hai tutti i torti, sai? Dopotutto ci vogliono riflessi sovrumani per poterla pilotare... riflessi al limite dell'inverosimile...” accendendo la tv. “Ed ora le notizie sportive...” la bella presentatrice del tg in tv “... ormai è ufficiale, la superstar delle corse automobilistiche, l'uomo chiamato Falco Superbolide e Figlio del vento, ha dato definitivamente l'addio al mondo dell'alta velocità... a renderlo noto è la sua stessa scuderia...” http://pbs.twimg.com/media/CtWpP1eWAAA4N-6.jpg:small |
Risi piano a quelle parole di mio padre.
"Quindi chi meglio di me?" Divertita "sono sicura che ne sarei all'altezza..". Poi accese la televisione, e parlavano di un noto pilota da corsa. Ascoltavo sempre incuriosita le notizie in TV, imparavo sempre qualcosa di nuovo. |
Dacey decise di rispondere a quell'sms che così recitava:
“Noto che siamo passati al tu (faccina divertita). Meglio, più informale! Ok, allora ti aspetto al Millennium... servono ottimi pranzi (faccina con l'occhiolino). Ci vediamo là verso le 13, ok?” “Il cellulare...” disse Tardes a sua moglie “... chi è? Se posso chiedere...” |
Alzai gli occhi al cielo divertita alle sue parole.
"Di sicuro il loro essere farfalloni non supera minimamente la tua immodestia..." Mormorai sarcasticamente. "Senti" dissi, con voce atona "Come va?" Quel "come va" sottintendeva tante cose, cose che non avevo il coraggio di dire, di ammettere, di pensare, ma volevo sapere sempre come stava e dovevo farmi coraggio di guardare in faccia la realtà. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
" Uhm? Oh si, si certo che puoi chiedere. Mi hanno chiesto una traduzione, per un brano dei Veda. Sai mi piace potermi rendere utile sfruttando la mia cultura, mi fa mancare un po' meno la mia terra d'origine" dissi con calma, mi ero studiata quella spiegazione.
" Vorrei sentirmi utile di tanto in tanto, e questo mi sembrava un modo per iniziare" Intanto risposi rapida : Bene, a domani. Quindi rimisi il telefono in borsa, e venni assalita dal senso di colpa. Cercai di non pensarci, non avevo fatto nulla di male. " Avevi ragione, valeva la pena uscire per vedere il mare..." abbozzando un sorriso e guardando verso la riva. |
Nyoko e Ren presero l'autobus che li condusse rapido verso l'Università Cattolica, situata nella zona occidentale della città.
Raggiunsero poi la loro facoltà e qui attesero l'arrivo del professore, in un'aula gremita e densa del vocio disordinato degli studenti. Vocio che cessò subito con l'arrivo del docente e dei suoi assistenti. |
“Il solito...” disse Richard a Gwen “... l'atmosfera a casa non è delle più piacevoli e nostro padre non perde occasione di ricordarmi quanto abbia sbagliato con te, nel suo essere troppo indulgente... nostra madre invece finge di non vedere il mio malessere... però ora dimmi di te, strappami un sorriso, sorellina... come vanno gli studi? E... l'Amore?” Ridendo.
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Finalmente arrivò l'autobus ed io, come sempre, mi sedetti vicino al finestrino. Guardavo la strada correre veloce fino ad arrivare all'università. Ero molto emozionata e non parlai molto durante l'attesa, anche perché c'era un insopportabile vocio. Detestavo i rumori, proprio non potevo farne a meno. Per fortuna, il professore arrivò presto, iniziando così il suo seminario. Tirai fuori il mio porte matite ed un quaderno per gli appuanti, pronta per trascrivere tutto ciò che stava per dire il professore.
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Tardes e Dacey salirono in auto e sfrecciarono rapidi verso l'Asse Mediano, fino a raggiungere la costa.
Qui arrivarono al porto di Baias che non era troppo affollato. Lui parcheggiò l'auto in un punto tranquillo del molo e restò a guardare il mare. “Fissando le onde” disse Tardes “rilassa... da un senso di pace... quasi ipnotico... prima mi hai chiesto dell'incidente... della morte dei due ciclisti... si tratta con ogni probabilità di un pirata della strada...” si voltò a guardarla “... sai, durante i giorni in ospedale... dopo il mio ferimento, ho pensato a tante cose... si pensano a molte cose quando si è stanchi... non so, ma ho pensato anche... si, anche alla morte...” Dacey sentì ancora il suo cellulare suonare nella borsa. |
Clio continuava a guardare la tv, mentre passavano le immagini di quella notizia.
“Il ritiro sembra essere motivato dall'incidente in cui l'asso è stato coinvolto...” disse la presentatrice “... pare infatti che il noto pilota...” “Ah, sempre brutte notizie...” fece Anellos cambiando canale. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...8439d4af51.jpg |
" Spero riusciate a prenderlo... Ha portato via due vite innocenti, non oso pensare alla disperazione delle loro famiglie" scendendo dall'auto e restando a fissare il mare, le narici inebriate dall'odore salmastro.
" Non me lo avevi mai detto" spostando lo sguardo su di lui, leggendo ogni dettaglio del suo volto. " Hai pensato che la tua vita non valesse più la pena di essere vissuta?" e nel dirlo mi resi conto che era anche colpa mia se lo aveva pensato. Di sicuro non ero stata la moglie che lui sperava. " Le cose andranno meglio per te...per noi..." stavo per avvicinare la mia mano alla sua quando sentii di nuovo il telefono. Socchiusi gli occhi, per trattenere un sussulto. Temevo che mio marito avrebbe iniziato ad irritarsi per i messaggi. Ancora una volta esitai ma poi misi la mano nella borsa, presi il cellulare e lessi il messaggio appena arrivato. |
Un nodo in gola si formò ed i miei occhi divennero lucidi.
"Gli studi bene, l'Amore non ti riguarda, scricciolo impiccione..." dissi, cercando di allentare la tensione "Richard ti prego, vieni qui da me qualche giorno, anche per il fine settimana, così non perderai la scuola, ma ti prego, vieni..." mormorai, quasi accorata "E poi, è così tanto che non ti vedo..." Dissi più dolcemente, sorridendo. Ricordavo ancora il momento cui lo avevo preso in braccio in ospedale, quando aveva solo poche ore di vita, quel fagottino morbido, caldo e fragile... Forse troppo... Dovevo salvarlo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nyoko e Ren videro il professore entrare ed iniziare il seminario.
“Prima di cominciare con le diapositive” disse il docente “vorrei porre una domanda... secondo voi un cattivo sa di esserlo? Sa di compiere azioni malvagie, disumane e di causare volontariamente dolore ai suoi simili?” |
“Ok, anche se sarà difficile attendere fino a domani... vorrà dire penserò ad un bel pranzetto per noi... naturalmente offro io... (faccina sorridente)... a domani...”
Così diceva l'sms che lesse Dacey. “Deve essere una traduzione importante a giudicare dall'insistenza dei messaggi...” disse Tardes accendendosi una sigaretta “... vieni, voglio mostrarti un posto...” fissandola per condurla in fondo al molo. |
“Forse potrei...” disse Richard a Gwen “... mgari con la mia auto nuova fiammante... peccato esista solo nei miei sogni... altrimenti dovrei trovare un passaggio... io odio viaggiare in treno, lo sai... oppure prendere in prestito l'auto di nostro padre...” sorridendo “... senza il suo permesso, ovvio...”
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Ascoltai attentamente le notizie.
Il pilota che si ritirava era a causa di un incidente. "Oh, che gli è successo?" Incuriosita, ma mio padre cambiò canale. "Peccato, potevi farla guidare a lui la tua macchina supersonica..." facendogli l'occhiolino. |
" Già a quanto pare è così" sorrisi e misi via il telefono, senza rispondere per il momento. Non era il caso di farlo davanti a lui o avrebbe finito per voler leggere la conversazione.
" Che posto?" chiesi prima di seguirlo. Nonostante l'umore che aveva appena rincasato in casa, ora mio marito pareva disteso. Era da molto che non lo vedevo così rilassato e disponibile nei mie confronti. Volevo dargli l'occasione di mostrare il suo meglio. |
“Eh, ad uno che non è neanche più capace di guidare un'auto da corsa...” disse Anellos a Clio “... no, per la mia auto occorre... non un uomo... no, ma un superuomo...” sorridendo.
Ad un tratto squillò il telefono. “Si?” Anellos. “Ah, è lei dottore... si, certo... il progetto procede bene... tra qualche giorno invierò il materiale al Centro meteorologico Stradale... si, certo... a presto, amico mio.” E riattaccò. |
Sorrisi alla sua risposta.
"Acconsentirei se tu decidessi di farlo, lo sai. Ma poi non credo che torneresti a casa..." Dissi, un po' mestamente, un po' sarcasticamente "Che poi non sarebbe così male... Nuova scuola, nuova gente, nuova vita con la tua bellissima sorella nel suo bellissimo appartamento" dissi, per scherzare, ma dietro lo scherzo c'era tanta speranza che decidesse di farlo davvero. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Per quello ho detto peccato..." sorridendo "Giusto un superuomo... vedi che sarei un ottimo pilota?" Sorridendo.
Poi il telefono, ascoltai sorridendo. "Parlavate della tua nuova macchina?" Chiesi, incuriosita. |
Tardes e Dacey percorsero il molo a piedi, tra una fresca brezza marina, il fruscio delle onde ed il profumo di salsedine.
“Si vede...” disse lui indicandole un'isola così vicina alla costa che poteva quasi toccarsi con mano “... è Proces... un'isoletta di pescatori... da ragazzo ci andavo sempre per fare qualche lavoretto e guadagnarmi da vivere... l'ho fatto fino a quando non mi sono arruolato nella polizia... guarda, si possono intravedere le casupole dei pescatori... ammassate, su strette stradine quasi labirintiche tra vicoletti e piazzette...” sorrise “... da piccolo giocavo a fare il pirata, sai? Sognavo di tesori perduti e principesse da salvare... oggi mi basterebbe salvarne una...” e si voltò a fissare sua moglie. “Fiori, signore?” Avvicinandosi un ragazzo che vendeva fiori. “Fiori per la sua bella?” “Si, un mazzetto...” pagandolo Tardes. Un attimo dopo suonò il suo cellulare. “Si?” Rispondendo lui. “Si, certo... dimmi...” dando i fiori a sua moglie ed allontanandosi per parlare al cellulare. Lasciandola così di nuovo sola, stavolta a fissare l'isoletta di fronte al porto. http://www.vesuviolive.it/wp-content...ida-colori.jpg |
“Intendi dire” disse Richard a Gwen “che potrei davvero venire lì da te? Intendi a vivere con te? Davvero vorresti il tuo fratellino fra i piedi giorno e notte? Ed i tuoi spasimanti?” Divertito. “Guarda che lo faccio davvero...”
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" Non mi parli mai della tua infanzia" realizzai quando lui iniziò il suo racconto, indicandomi l'isola.
" Ma riesco a vederti, da bambino, a scorazzare per le viette del porto..." gli sorrisi mentre lasciavo andare la mia immaginazione al suono delle sue parole. " Sono sicura che avrai vissuto molte avventure, deve essere stato divertente..." mi interruppi notando che mi guardava. " Salvarne una...già..." non sapendo bene come interpretare quella affermazione. " Ti ringrazio" sincera, prendendo i fiori e annusandoli. " Si, certo. Devi rispondere" e in un attimo l'atmosfera calda e famigliare che si era creata tra noi crollò come un debole castello di carte al soffio di un bambino. Per un istante pensai di rispondere al messaggio ma vi rinunciai, ancora non volevo abbandonare la speranza. La sensazione che mio marito si stesse davvero impegnando per far funzionare le cose era ancora viva dentro di me e io volevo fare la mia parte. Riflettevo su quello mentre guardavo le variopinte casette sull'isola e udivo in sottofondo la voce di mio marito al telefono. |
“Si...” disse Anellos annuendo a Clio “... il progetto è destinato al Centro Meteorologico stradale... beh...” alzandosi dalla sedia “... ora andrò a fare un bagno... a dopo, Clio...” e salì di sopra.
Pochi minuti dopo il telefono squillò davanti alla bella androide. |
Risi divertita ma ancor più felice
Felice che si fosse finalmente deciso a pensare a se stesso e ad abbandonare quel luogo sterile, anaffettivo e mortifero. "Di spasimanti posso averne quanti ne voglio, ma ho un solo fratellino, no?" Dissi sorridendo "Farei carte false per farti apparire qui in questo istante." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Dacey restò con quei fiori in mano, a guardare l'isola davanti al porto con i suoi colori variopinti e l'idea di avventure e sogni ancora descritti da suo marito un attimo prima.
Intanto lui era poco distante a parlare al cellulare. Poi riattaccò e tornò da lei. “Erano quelli della scientifica...” disse Tardes “... dicono hanno nuove informazioni sul misterioso pirata della strada... scusami, ma ti riporto a casa... poi devo tornare alla centrale...” mestamente “... mi spiace...” Tornarono così all'auto e ripresero la strada verso casa. “Vorrei tanto sapere a cosa pensi...” lui mentre guidava. http://images.cdn.stuff.tv/sites/stu...?itok=IhQiRB5e |
Come temevo il lavoro lo avrebbe nuovamente portato via da me.
" Naturalmente, non preoccuparti. Avremo un'altra sera... ancora grazie per i fiori comunque, sono molto belli" chiudendo lo scialle intorno alle spalle e raggiungendo la macchina per tornare indietro. Alla sua domanda tenni lo sguardo fisso dinanzi a me, tentando di scacciare il velo di tristezza che lo stava possedendo. " Io... mi chiedo cosa abbiamo sbagliato per arrivare a questo punto e se... se saremo in grado di aggiustare le cose" confessai con un sospiro. Non era facile che dessi voce a quei pensieri. " Ma questa serata sembrava promettere bene in tal senso" e gli sorrisi, anche se lo feci sforzandomi, come a convincermi delle mie stesse parole. |
“Allora domani salterò sulla prima auto parcheggiata in garage.” Disse divertito Richard a Gwen. “Tanto nostro padre ne ha tante che manco se ne accorgerà se manca una.” Ridendo. “Ma mi raccomando, fammi trovare una cenetta deliziosa.”
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Risi alle sue parole.
"Senti ragazzino, non mi comporterò certo come quelle mogliettine servizievoli che esaudiscono tutti i desideri dei mariti, ti avviso già da ora che non sarà certo una pacchia" dissi, fingendo severità "Tuttavia, potrei fare un'eccezione domani" aggiunsi, con un leggero sorriso "Tesoro devo lasciarti adesso, ho lezione. Ti voglio bene, e avvisami quando ti metti in viaggio." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'auto sfrecciava veloce sulla strada.
“Da piccolo, guardando i film romantici in tv, pensavo che per essere felici bastasse l'Amore...” disse Tardes guidando “... con l'Amore tutto si aggiusta sempre, credevo nella mia ingenua fantasia di bambino... e ne sono ancora convinto, sai?” Guardando Dacey. “Se c'è l'Amore, il resto conta poco o nulla... ma forse è questo il nostro problema... non c'è Amore... non da parte tua, Dacey...” tornando a fissare la strada. |
Gwen salutò Richard e riattaccò.
Aveva lezione all'Università e doveva prepararsi per accogliere suo fratello per l'indomani. Louis intanto si era svegliato e prese a fare le fusa accanto a lei. |
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