![]() |
Lady Elisabeth...la maga ritornerebbe. .quanto ho amato il vostro personaggio. .nei primi gdr vi leggevo ammirevolmente.
Pure io amo il gotico vittoriano da sempre..infatti le mie creazioni grafiche si ispirano a quello e inoltre ho ispirato nel Narciso Nero il mio personaggio a questo stile e presumo pure in questo futuro..a Dio volendo. .lo farò nuovamente ma in altra chiave ovviamente. |
Dai commenti delle mie compagne d'avventura capisco che lo scenario storico che io amo non ha suscitato entusiasmo... 😥
Sir Guisgard, ho molto apprezzato il racconto dell'arrivo del regista, anche se insieme ai copioni poteva portarvi anche un regalino... Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Citazione:
|
Oggi apparirà il primo frammento tratto da uno dei tre scenari che avranno l'onore e l'onere di dare un titolo ed una storia al nuovo Gdr.
Occhi puntati dunque su queste pagine... :smile_lol: |
Che bello, finalmente!!! :D
Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Che splendida notizia milord!! :smile_lol:
Dunque non ci resta che fantasticare, sognare e immaginare la nuova avventura che ci attende. ;) |
Milord, sono così felice della notizia 😄 non vedo l'ora, attendo questo momento da molto ormai 😀
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
LE OMBRE ROSSE DI EVANGELIA
Genere: Fantastico Azione: :smile_lol: Sentimento: :smile_lol: Magia: :smile_lol: Mistero: :smile: Nulla è più magico ed allo stesso tempo illusorio dell'aurora. La notte non è del tutto svanita ed il giorno non ancora sorto. I suoi sogni sono eterei, simili a spettri, pronti ad ingannare ed a svanire. Un tempo dunque in cui si annidano le illusioni e le tentazioni. L'ufficio del mattino del monaco ha proprio luogo in questo crepuscolo finale, quando la natura per ora dorme e le ombre ricoprono ogni cosa o quasi, per illuminare con la sua Fede l'oscurità che avvolge ancora il mondo. Ma in questa notte dormire sembra non sia per me contemplato, facendomi così riflettere su questa mia vita e su quella altrui, lontano da questo convento. Il mondo, fuori, corre in modo vertiginoso, col ferro e col fuoco che ammansiscono invenzioni e scoperte sempre più sorprendenti, meravigliose e terribili. La guerra, nobile e nefasta attività ed occupazione umana, non si combatte più con l'abilità degli strateghi, nè col sacrificio dei soldati, ma col vigore dei cavalieri e la potenza delle loro divine armature. Così infatti la gente ed il popolo tutto definisce le corazze dei cavalieri, adoperando sicuramente a sproposito il concetto di divino solo per accettare ciò che invece di più terreno non esiste. Il ferro è quanto di più meraviglioso l'Altissimo Ha concepito per lasciare gli uomini alle loro miserie di odio e vergogna. Esso infatti si trova sottoterra, per indicare la sua natura infernale, ma talvolta, sebbene raramente, piove letteralmente dal cielo, quasi a rappresentare una possibilità di redenzione, ma anche un monito e castigo. Sovente corpi di natura celeste, cadendo sulla Terra, portano con sé tracce di questo materiale che poi gli uomini, con l'arte del fuoco, ne governano e lavorano le proprietà facendone armi di pregevole e mortale potenza. Gli armaioli più ricercati pare amino il Titanio Lunare, compatto come acciaio e malleabile come ghisa, con cui forgiano superbe corazze di pregevole tecnologia. Alcune si dice siano alimentate dal Sole, mentre altre proprio dal fuoco. Ferro e fuoco. Sono questi i simboli del nostro tempo e da essi questo mondo e questa epoca traggono il nome. Questi infatti sono i secoli bui del Feudalesimo del Fuoco. Tutto ciò però fuori, tra i comuni mortali. Qui nel convento la vita è diversa. I giorni scorrono semplici ed umili, tra il Voto del silenzio e quello dell'obbedienza. Sono qui da mesi ormai, come novizio dell'Abate Tommaso, ma sebbene il mio ruolo di umile amanuense non richieda grande arguzia, il mio animo semplice e la mia Fede ancora per certi aspetti acerba si sono ritrovati davanti ad eventi misteriosi e terribili che hanno messo a dura prova il mio intelletto. Arcani accadimenti, forse di natura diabolica, si sono abbattuti attorno a questo Santo Luogo che credevo immune da simili rappresentazioni. Per questo, in risposta ad una lettera dell'Abate, Sua Altezza Imperiale ha inviato tre suoi fedeli cavalieri. Ma non posso nascondere che io stesso nutro dubbi su come potranno le corazze dei tre campioni vincere questo misterioso ed invisibile nemico, giunto da chissà dove e per chissà quale motivo. https://monstermovieitalia.files.wor...osa.png?w=1000 |
Molto interessante questo frammento! Il Feudalesimo di Fuoco riesce ad esercitare sempre il suo fascino, ma rimango in attesa degli altri :smile_lol:
Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Un frammento curioso, Milord, mi incuriosisce parecchio. Resto anche io in attesa degli altri due per poter scegliere ☺
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Davvero intrigante questo frammento, milord.. capace di far immaginare mondi, situazioni, avventure.
Il Feudalesimo del Fuoco non delude nemmeno questa volta. Attendo anch'io (im)pazientemente i prossimi frammenti.. intanto non smetto di sognare ;) |
LE AVVENTURE DI TAFFERUILLE
Genere: Cappa e spada Azione: :smile_lol: Sentimento: :smile_lol: Magia: :( Mistero: :smile: Discesero la viuzza che dalla campagna dava sulla strada maestra, fino al limitare del Lagno col suo corso verdastro e mormorante tra i platani, gli olmi e le vecchie querce. Ed in quell'angolo di vecchia Cartesia due figure, dai tratti giovanili e l'andatura pacata, quasi stanca, si avvicinavano alla piccola locanda che ammuffiva dietro uno spiazzo rustico ed irregolare, all'ombra di un castagno carico e robusto. "A quanto pare" disse Gemmil al suo compagno di viaggio "hai dimenticato il motivo della nostra sortita qui, amico mio." Fissandolo. "Ho un appuntamento con monsieur il capitano. Desidera infatti ascoltarmi ancora sull'argomento. Ma nutro buone speranze." "Speranze di cosa?" Chiese l'altro, guardandolo con i suoi occhi azzurri ed indagatori. "Che monsieur il capitano faccia ammenda com'è in suo potere." Spiegò Gemmil. "Che si occupi della suora e dei suoi orfanelli. Altrimenti perché dovrebbe volermi vedere ancora?" "Magari per un'insolita condiscendenza." Fece l'altro. "Comunque presto lo scopriremo." I due arrivarono alla locanda e furono introdotti dal locandiere in una sala sulle sinistra, destinata all'uso privato di monsieur il capitano fin quando questi avesse deciso di onoraria. Nel focolare in fondo alla sala bruciavano vivacemente due ceppi di legno e proprio accanto al fuoco sedevano monsieur il capitano Misk ed un suo funzionario, l'ispettore Rasputin. Si alzarono entrambi quando entrò Gemmil, mentre il suo compagno lo seguiva, fermandosi poi sulla porta. "Vi sono grato per la vostra cortesia, monsieur Gemmil." Il capitano, ma con un tono freddo tale da smentire la gentilezza delle parole. "Accomodatevi, prego. Ah, è con voi monsieur?" Indicando l'altro sulla porta. "Se non vi dispiace, capitano." Questi. "Perché dovrebbe?" Il capitano a quello dagli occhi azzurri. "Trovatevi pure una sedia." Aggiunse girando solo il capo, come ci si rivolge ad un lacchè. "È gentile da parte vostra, monsieur, avermi concesso quest'altra opportunità di continuare la nostra discussione." Gemmil. Il capitano accavallo' le gambe e tese la mano verso la fiamma del camino. "Per il momento è meglio soprassedere sulla gentilezza di questa mia convocazione." Rispose Misk senza prendersi la briga di voltarsi verso di lui. E Rasputin rise. "Ma io vi sono grato" replicò Gemmil "perché vi siete degnato di sentirmi perorare la loro causa." Il capitano si voltò a fissarlo. "La causa di chi?" Domandò. "Che diamine, la causa della suora e degli orfanelli dell'orfanotrofio di San Giovanni." A quelle parole di Gemmil, il capitano spostò lo sguardo su Rasputin e questi di nuovo rise. "Credo" lentamente il capitano Misk "che ci sia stato un fraintendimento. Vi ho chiesto di venire qui perché la piazzetta non era luogo consono a proseguire questa nostra discussione." Con voce cupa. "Ma il mio interesse è legato a certe frasi che avete lasciato cadere qui e là. E a proposito di queste frasi, monsieur, che vorrei sentirvi, se mi concedete l'onore. " L'altro, quello dagli occhi azzurri, cominciò a sospettare che ci fosse qualcosa di sinistro nell'aria. "Non vi seguo, monsieur..." sorpreso Gemmil "... a cosa vi riferite?" "A quanto pare, monsieur, devo rinfrescarvi la memoria." Misk girandosi di lato sulla sedia, in modo da trovarsi faccia a faccia con Gemmil. "Vi siete espresso, monsieur e per quanto foste in errore, vi siete espresso con grande eloquenza. Un'eloquenza quasi eccessiva a mio parere. E tutto a proposito dell'infamia di un gesto che avete dipinto come un atto di giustizia sommaria contro questo ladro, questo custode dell'orfanotrofio di San Giovanni o quale sia il Santo a cui è dedicato." Accavallando di nuovo le gambe. "Infamia è proprio il termine che avete utilizzato, senza ritirarlo quando ho avuto l'onore di informarvi che è stato per mio ordine che la polizia l'ha ucciso." "Se l'atto è stato infamante" pronto Gemmil "la sua infamia non è sminuita dal rango, per quanto elevato, della persona che ne è responsabile. Ne è semmai aggravata." Allora il capitano estrasse dalla tasca una tabacchiera d'oro. “Mi sovviene, capitano, che dobbiate vedere una giustificazione per quel gesto che tuttavia a me non è così evidente.” Ancora Gemmil. “Così va molto meglio.” Disse Misk, annusando il tabacco e spazzolando dalle briciole il bel bavero della sua divisa. “Si, decisamente meglio, monsieur. Avete compreso che, data la vostra scarsa conoscenza in simili questioni che vi deriva dal non essere un ufficiale statale, forse avete tratto delle conclusioni avventate ed ingiustificate. Che vi sia dunque di monito, monsieur. Fidatevi, se vi dico che per mesi sono stato infastidito da tali e deprecabili depredazioni. Capirete dunque che sono stato praticamente costretto a porre fine a tale situazione. Sfamare un pugno di bastardelli, declamando ora il nome di un Santo, ora di un altro, sfruttando il demanio pubblico è irriguardoso, oltre che da vigliacchi ed incivili. Ma vi dirò di più. Non è tanto il furto in sé ad infastidirmi, quanto l'assoluta indifferenza ai dettami statali, soprattutto tenendo conto che il governo non riconosce alcun ordine, né fondazione di tipo religioso, in modo particolare quelle legate alla Chiesa Cattolica. Se poi qualcosa di quanto vi ho deto è per voi ancora oscuro, allora vi rimando alla lettura delle nostre leggi e dei diritti di ciascun libero compagno e cittadino circa l'assoluta indipendenza dell'indole umana da qualsiasi forma di religione e dai suoi precetti.” Detto ciò, il militare si girò di nuovo verso il camino acceso e la sua posizione ora pareva intimare la fine di quel colloquio. “Non ci sono dunque al mondo” esclamò Gemmil visibilmente agitato “altre leggi che quelle di un governo laico, se non addirittura ateo? Come le leggi dell'umanità?” “E cosa avrei a che fare io con tali leggi?” Stancamente Misk. “Niente, ahimè.” Rassegnato Gemmil. “Spero ve ne ricorderete, quando un giorno finirete per appellarvi proprio a quelle leggi che ora irridete.” “E questo cosa rappresenterebbe?” Alzando lo sguardo Misk. “Non è la prima volta oggi, mi pare, che facciate ricorso ad oscuri richiami che sembrano voler celare vaghe minacce.” “Non una minaccia, capitano...” a lui Gemmil “... ma un avvertimento, poiché tali atti perpetrati contro una creatura di Dio...” “Mensieur!” Alzandosi di scatto Rasputin e facendo schioccare la sua frusta. Ma subito il capitano lo placò. “State interrompendo monsieur Gemmil ed io nutro molto interesse per questo suo discorso.” Allora il giovane dagli occhi azzurri si alzò, avvicinandosi al suo amico. “Meglio se andiamo via, Gemmil.” Quasi percependo l'alone di malvagità dipinta sul viso di Misk. Ma Gemmil, sospinto dall'impeto della passione non ascoltò quel consiglio. “Monsieur.” Incalzò. “Riflettete su ciò che siete e su ciò che fate. Voi ed i vostri simili vivete nell'abuso, nella libertà senza freni e nella cultura di una sbando barbaro e bestiale!” “Un rivoluzionario!” Sprezzante Misk. “Ecco cosa siete ed impunemente esternate le vostre menzogne ed il vostro veleno davanti a me!” Di nuovo il suo compagno cercò di tirare via Gemmil, ma senza riuscirvi. “Monsieur...” con rabbia Gemmil “... non vedete dunque le nuvole che si addensano sul vostro mondo? Credete che i vostri tribunali Popolari potranno impunemente continuare a mandare al patibolo chierici e nobili?” “Voi, monsieur, avete il pericolo dono dell'eloquenza.” Sedendosi meglio il capitano. “Pericoloso per voi, più per gli argomenti di cui farneticate. Ma temo, a vostra discolpa, sia tutto a causa dei vostri indubbi Natali. A causa dell'indiscrezione di cui vostra madre di certo si sarà resa colpevole.” Con i suoi occhi liquidi in quelli ardenti di Gemmil ed un vago sorriso di scherno. A quelle parole offensive Gemmil sentì il sangue bollire nelle vene, la testa scoppiargli e la vista annebbiarsi. Allora emanò un grido, per poi colpire al viso il capitano. Un attimo dopo Rasputin fu in piedi fra loro due. Il giovane dagli occhi azzurri smise di raccontare. “E cosa accadde?” Chiese il suo amico Petrien. “Riconobbi la trappola solo in quel momento...” il giovane con gli occhi fissi nel fuoco del focolare “... mi proposi al capitano... chiesi, scongiurai che si ritenesse offeso da me... ma quel suo sguardo freddo, il ghigno sul suo viso mentre estraeva la spada... ci fu un duello... una farsa...” scuotendo il capo “... il miglior spadaccino del paese contro un povero idealista... lo infilzò davanti ai miei occhi...” “E poi?” Chiese Petrien. “Raccolsi le sue ultime parole...” svelò il giovane “... e lo vidi morire fra le mie braccia... avevo una pistola, la estrassi, puntandola verso quel vile capitano ed il suo leccapiedi... avrei potuto ucciderli, freddarli entrambi... ma no... volevo vederlo implorare pietà, leggere la paura sul suo volto... veder sparire quel ghigno... giurai vendetta... e fuggii via... nascondendomi in questo vecchio castello, oggi mia prigione... come una maledizione... la maledizione dei Taddei...” https://i1.wp.com/www.classicfilmfre...awk-1940-5.jpg |
Accidenti, Milord, che ispirazione meravigliosa. Questa storia è davvero interessante, ma davvero non so ancora quale scegliere fra le due, mi lasciano sempre senza parole le vostre meravigliose idee. 😄
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Milord, bellissima storia... fra le due proposte finora, questa riscontra senza dubbio la mia preferenza 🌸
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
ANARCOPOLIS
Genere: Fantascienza Azione: :smile_lol: Sentimento: :smile_lol: Magia: :( Mistero: :( Era un chiaro e freddo pomeriggio fatto di vento e riflessi ambrati sugli alti vetri dei palazzi popolari, con raffiche che soffiavano taglienti negli stretti e bassi vicoli sullo sfondo delle fumose ciminiere dei quartieri industriali. Lungo i marciapiedi si sentivano le infinite e confuse voci dei tanti schermi al plasma, ciascuno sintonizzato su un canale differente, che dalla vetrina di uno dei tanti negozi provavano ad invogliare i passanti a fermarsi e riflettere sul loro possibile acquisto. Gli incentivi governativi in realtà stimolavano i negozianti a tenerli accesi ad ogni ora del giorno affinché la propaganda martellasse e bombardasse continuamente la gente. Nulla è più subdolo della propaganda di una grande democrazia, pensava Petrus mentre camminava tra le vetrine affondando col viso nel bavero del suo cappotto. Non ti impone nulla, anzi, ti lascia libero di ascoltare e soprattutto di scegliere. Infiniti canali televisivi, tutti apparentemente in concorrenza fra loro, altrettante frequenze radio attraverso le quali ognuno dava una diversa visione del mondo a chi se ne stava a guardare e ad ascoltare. Un universo di punti di vista, tutti differenti, tutti validi, persino condivisibili. Eppure nessuno di quei canali e di quelle radio sembravano preoccuparsi della verità, diceva fra sé e sé Petrus mentre raggiungeva il portone di ferro del Palazzo Ipazia, destinato ai funzionari statali. L'ingresso emanava un insistente odore di salse rustiche e salsicciotti bolliti, mentre al primo pianerottolo, sulla parete opposta alle scale, stava un monitor di quelli a pannelli, con un volto metallico che fissava chiunque salisse o scendesse, ripetendo con intervalli a cadenza regolare i risultati sportivi, gli indici di borsa e le previsioni del tempo in questa sequenza. Petrus imbocco' le scale per salire fino al quinto piano, diretto all'ufficio anagrafe. Aveva nel suo fascicolo altre tre denunce a nome di ignoti, tutte contro personaggi che avrebbero imposto alle loro mogli nomi del proprio padre o della propria madre, urtando così contro la libertà individuale di ciascun cittadino di poter scegliere liberamente il nome del proprio figlio o della propria bestiolina, che fosse un cane, un gatto o qualsiasi altro tipo di animale da tenere in casa. Le leggi contro il cosiddetto Tradizionalismo erano forse le più severe, visto erano state concepite proprio per difendere la vera forza dello stato contro fantasmi e demoni del passato. Petrus bussò con vigore alla porta, fino a quando venne ad aprire una sorta di manichino robotico ed inespressivo che lo fissò senza dire nulla. Lesse così nella retina marrone dell'uomo e lo lasciò entrare. "Prego, signor Petrus." Disse con tono metallico ed artificiale dopo aver riconosciuto il suo codice genetico ed invitandolo ad entrare. Petrus annuì ed entrò. Dai vetri Anarcopolis appariva sterminata, fumosa, anonima e pullulante di infinite luci intermittenti, frutto di un nugolo di negozi e locali che scintillavano in quel pomeriggio destinato ormai al crepuscolo. Sui tetti svolazzavano droidi pubblicitari, satellitari e militari intenti a sorvegliare ogni strada ed ogni angolo di quella monumentale megalopoli. Naturalmente tutti erano sotto osservazione e nessuno poteva sapere quando effettivamente un droide lo stava monitorando. Secondo qualcuno ogni giorno la Robopolizia sorteggiava a caso un dato numero di cittadini da sorvegliare. Altri invece ritenevano che tutti erano controllati. Continuamente. Intelligenze artificiali potevano celarsi nelle betacamere dei supermercati o in quelle davanti agli ingressi delle banche. Forse ve ne erano diverse in ogni strada, in qualunque piazza e persino nei locali pubblici. Addirittura qualcuno affermava di essere stato denunciato mentre chattava in Internet con una ragazza. Infatti bastava poco per ritrovarsi denunciato e schedato. Se per l'opinione pubblica qualcuno era anche solo minimamente sospettato di Tradizionalismo poteva passare guai molto seri. I giudici infatti avevano un potere praticamente illimitato. "Una democrazia non può non obbedire ai propri giudici." Ripeteva meccanicamente il viso robotico dal suo monitor di pannello. E la maggior parte dei giudici di Anarcopolis era costituita da donne. Un'altra cosa che ad Anarcopolis non mancava erano i partiti politici. Vi era una vera e propria Babele di schieramenti istituzionali, ognuno con le sue idee ed i suoi propositi. Il partito maggioritario era tuttavia quello detto Delle Quattro Stelle. Contava fra le sue fila tutti giovani, naturalmente uomini e donne e poteva contare sull'appoggio delle macchine, vere ed uniche custodi e tutrici della libertà. Ad Anarcopolis tutto o quasi era permesso. Tutto tranne il non essere liberi. Liberi era forse l'unico status consentito ad Anarcopolis. Le macchine, ormai vere ed uniche padrone della città e di chi vi abitava, sembravano essere programmate solo per questo. Ossia rendere liberi tutti i cittadini, a qualunque costo. Non era paradossale dire che la libertà veniva prima delle stessa vita umana. Ma in realtà, come ben sapeva Petrus, la verità, quella negata dai tanti canali e dalle tante radio, era ben celata dalle macchine. Dopotutto erano state costruite e programmate per questo. Ma qual'era la verità? Forse era talmente pericolosa che nessuno poteva e doveva concepirla. Poiché la verità era davvero l'unica cosa che poteva mettere a repentaglio la libertà ad Anarcopolis. E questo le macchine non lo avrebbero mai permesso. http://images.huffingtonpost.com/201...metropolis.jpg |
Particolare questo frammento molto "distopico", nonostante io sia propensa a orientarmi sugli altri due, non solo perché mi sono piaciuti molto, ma soprattutto perché lo scorso gdr era stato contemporaneo, tuttavia anche questa trama sembra interessante :)
Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Bella Milord, ma anche io sono più propensa a votare le altre due :)
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ora che tutti e tre gli scenari sono stati descritti, ogni partecipante potrà fare, se vuole, una domanda per ciascuno scenario.
Fatto ciò, presenterò il sistema di voti affinchè tutti possano esprimere le proprie preferenze :smile: |
Non so, Milord. Le storie mi sembrano tutte ben organizzate. Non ho domande da porvi, ma se me lo permette, io voterei anche adesso 😄
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Io, riguardo i primi due, vorrei sapere se avranno uno scenario fisso o ci si sposterà :)
Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ho letto ( e riletto) i frammenti che ci avete rilasciato e posso aggiungermi alle mie compagne di avventura dicendo che i primi due mi hanno catturata maggiormente.
Però un voto esatto ancora non posso darlo, ho bisogno di riflettere ancora un pochino. Domande no, non voglio rovinarmi la sorpresa di leggere pian piano come avete in mente per quello che sarà il gdr prescelto. Intanto inizio a immaginare il mio personaggio visto che leggendo i primi due scenari hanno già scatenato la mia immaginazione. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Citazione:
|
Anch'io non ho domande al momento.. e tutti i tre scenari mi hanno fatto sognare e fantasticare.
Attendo dunque di conoscere il sistema di votazione :smile_lol: (E non vedo l'ora di cominciare... qualunque avventura sia, sarà sicuramente speciale!) |
Citazione:
Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Possiamo dare il via alla scelta del nuovo Gdr, a Dio piacendo.
Ognuno dei partecipanti elenchera' i tre scenari dal primo, il preferito, al terzo. Il sistema di punteggio prevederà cinque punti per il primo, tre per il secondo ed uno soltanto per il terzo. Buona votazione :smile: |
Ed ecco la mia classifica:
1.Le avventure di Tafferuille 2.Le ombre rosse di Evangelia 3.Anarcopolis Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sir Guisgard. .nonostante non ci sarà nessuna mia partecipazione a questi bei tre gdr proposti, ma ho chiesto i frammenti mi sembra educazione darvi le mie preferenze.
1. Le avventure di Tafferuille 2. Le ombre rosse di Evangelia 3. Anarcopolis Ovviamente sono solo le mie preferenze ma non date punteggio..era doveroso farvi sapere ciò che ho apprezzato. |
Lady Altea, per quanto mi riguarda ogni utente di Camelot può dare le sue preferenze ai tre scenari in corsa, poi naturalmente se partecipare o meno al Gdr è una scelta personale.
Ovviamente tutte le votazioni saranno prese in considerazione :smile: |
Citazione:
|
Milord, ho pensato tutto il tempo a quale di queste storie mi piacesse di più, trovandomi a lottare costantemente su quale votare prima. Alla fine ho deciso di votare così:
*1 le avventure di Tafferuille; *2 le ombre rosse di Evangelia; *3 Anarcopolis. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Bene, ho analizzato le tre trame, trovandomi su alcune molto molto indecisa, fino all'ultimo, ma devo giungere ad una conclusione, dunque:
5 punti - Le avventure di Tafferuille 3 punti - Le ombre rosse di Evangelia 1 punto - Anarcopolis Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
È dunque giunta l'ora di lasciare anche le mie preferenze, anche se sono molto diverse da quelle delle mie compagne.
1 - Le ombre rosse di Evangelia 2 - Anarcopolis 3 - Le avventure di Tafferuille Ciò non toglie che accoglierò con gioia ed entusiasmo il nuovo gdr. :smile_lol: |
Certo devo dire il primo gdr in lizza mi affascina troppo..è il mio genere preferito e mi ricorda la bellissima Freccia Gigliata. .magari il prossimo anno mi libererà di qualcosa..o almeno anche se incompiuto almeno mi rilasso dalla quotidianita'. Devo valutare..ci farò un pensiero a Dio piacendo.
|
Beh, mentre le votazioni scorrono e si va delineando una certa gerarchia fra gli scenari, cogliamo qui e là qualche immagine tratta da queste storie.
Il primo scenario, come si legge dal titolo, è una sorta di seguito de “Nei cieli di Evangelia”, anzi di una sorta di principio della saga, essendo ambientato in un Medioevo romanzato e fantastico. Il secondo invece, classico del genere Cappa e Spada, si rifà anch'esso ad una storia già narrata e vissuta, ossia “Il Giglio Verde”, riprendendone vagamente l'ambientazione sebbene abbia una trama del tutto indipendente. Il terzo infine rappresenta un mondo posto in un futuro prossimo, visionario e delirante, forse una sorta di previsione su come potrebbe diventare a breve questa nostra società. Sebbene così diversi fra loro, tutti e tre hanno una cosa in comune con tutti gli altri Gdr precedenti, ossia il saper farci giocare e soprattutto sognare, se Dio vorrà :smile: |
Eccomi qui, anche se in ritardo, a dare le mie preferenze...
1) Le avventure di Tafferuille 2) Le ombre rosse di Evangelia 3) Anarcopolis Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Sembra che "Le avventure di Tafferuille" abbia stravinto sugli altri due scenari.
Ma visto che pochissimi giorni ancora ci separano dall'inizio del nuovo Gdr, abbiamo tempo per regalarci ancora un'altra possibilità di scelta. È infatti pronto un quarto scenario che sottoporro' al vostro giudizio e che dunque si confronterà con "Le avventure di Tafferuille" per decidere chi darà titolo, trama e personaggi al nuovo Gdr. A momenti alzero' il sipario anche sul quarto ed ultimo scenario in gara. Per ora vi anticipero' che si tratta di una storia di tipo "dinamica" a differenza delle tre elencate sopra :smile: |
Ci fate stare sulle spine milord..ed è questo il bello del Gdr e del gioco..;)..farete sospirare pure me, sapete?
|
Accidenti, milord, non me lo aspettavo. Beh, sono pronta a votare quale delle due storie sia più gradita. Sono proprio curiosa 😀
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ma che bella sorpresa milord!
Sono davvero impaziente e curiosa di scoprire che cosa ci riserverà questa nuova storia. ;) |
I viaggi dell'Etimasia
Genere: Avventura Azione: :smile_lol: Sentimento: :smile_lol: Magia: :smile: Mistero: :smile_lol: A tre quarti di Piazza della Miglioria, davanti ad una bella abitazione nobiliare, circondata da un vasto giardino i cui aranci rigogliosi oltrepassavano le eleganti mura tutte in mattoni di un rossiccio accennato, due figure pacate e sonnolenti stavano sotto un alto cancello di ferro battuto in stile Taddeo XIII, tutte prese a parlottare fra loro. Discutevano di caccia, di economia, di politica, di Religione e persino del tempo, quando il suddetto cancello si aprì cigolando ed un impettito maggiordomo invitò i due gentiluomini ad entrare. “Lord Corcionne vi sta attendendo, signori.” Disse il maggiordomo facendo loro strada. “E' nel suo studio, prego...” conducendoli. Lord Corcionne era un uomo d'altri tempi, diremmo noi oggi, dai sani principi, i forti valori e qualche radicato pregiudizio che da sempre contraddistingue una mente Afragolignonese media, sia essa aristocratica o borghese. I due ospiti, condotti nello studio dal maggiordomo, trovarono il nobile affondato in una larga e bassa poltrona di velluto rosso e foderata con pelle di Damasco che la rendeva calda e confortevole. “E' affascinante” esordì Corcionne, che con un cenno esortò i due ad avvicinarsi “come ciascun fiore disponga di un suo significato. Un po' come i numeri se vogliamo, sebbene chi utilizza i fiori abbia più affinità con l'arte, rispetto ai contabili ed ai giocatori d'azzardo. Non trovate?” “Si, ser.” Annuì uno dei due ospiti. “Da sempre sono i poeti e gli innamorati” Corcionne “che fanno girare il mondo, non credete?” “Non saprei, ser.” L'altro che non aveva ancora parlato. “Fidatevi.” Annuì Corcionne. “La guerra di Troia non è forse scoppiata per Amore? Ed i Sabini non odiarono i Romani solo dopo il ratto delle loro donne? Senza dimenticare poi che la Tavola Rotonda andò in malora per le grazie di una bella regina e così anche la tranquillità in Cornovaglia del buon re Marco.” Accomodandosi il sobrio panciotto. “Non c'è nulla da fare...” scuotendo la testa “... il denaro ed il potere non hanno lo stesso fascino dell'Amore e delle donne, del quale sono le naturali ancelle. Ne dubitate?” “Probabilmente, ser.” Il primo dei due ospiti che aveva parlato. “Quanti Taddei vale la soddisfazione, amici miei?” Chiese a bruciapelo Corcionne. “Non saprei, ser...” il secondo che aveva parlato. “Nessuno!” Esclamò Corcionne. “Neanche un mezzo Taddeo!” Incrociando le braccia. “Nessun duello si affronta per l'onore e neanche per l'appagamento che ne scaturisce. No, amici miei. Per ogni duello, dietro qualunque antipatia vi è sempre una donna a muovere il tutto. Ammettiamolo e facciamola finita.” “Si, ser.” Il primo che aveva parlato. “Ritenete forse” fissandoli Corcionne “che per secoli i Taddei abbiano lottato contro la loro maledizione per paura della morte? No, per Bacco!” Sentenziò. “Per Amore! E' sempre l'Amore che muove tutti i fili di noi burattini! Eh, già!” “Si, ser.” Il secondo. “Solo così può spiegarsi ciò che è accaduto stamani nel mio salotto.” Alzandosi Corcionne. “Proprio mentre leggevo il mio giornale e bevevo il mio tè. Tutto quando mi sono accorto di come mia moglie e mia figlia ridacchiavano complici ed in modo infantile. Assurdo.” Contrariato. “E sapete perchè? Perchè sfogliavano un opuscolo in cui erano riportati i resoconti di... di... come potrei definirlo? Massì, come lo chiama la stampa... di quel dannato mostro meccanico, di quell'obbrobrio che forza i blocchi commerciali, saccheggia, assale e deruba le nostre navi e poi sparisce come neve al Sole!” I due lo guardavano in silenzio. “E mia moglie e mia figlia?” Continuò Corcionne. “Indignate? Disgustate? Almeno spaventate? No!” Con rabbia. “Erano invece sognanti! Immaginando chissà chi a governare quel dannato mostro! Magari, ai loro occhi, sarà un temerario contrabbandiere o un romantico pirata! Come se non fossimo nel XIX Secolo, per Diana!” “Non è un mostro, ser...” il primo dei due ospiti al nobile “... la Marina Imperiale lo chiama sommergibile.” “Sciocchezze!” Urlò Corcionne. “Il mare è fatto per essere attraversato in superficie, non nei suoi abissi! Fortuna che tutta la Flotta Imperiale gli sta già dando la caccia!” Con soddisfazione. http://www.film-review.it/gallery/69...n%20ottant.jpg |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 12.48.37. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli