Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 28-08-2010 03.48.02

La vecchia la fissò con rammarico misto a tenerezza.
"Figlia mia..." prese a dire con un tono mai così mite prima d'ora "... non sarà un abito ad ammansire le vostre miserie... e..."
Guardò verso la porta ed udì se passasse qualcuna delle guardie nel corridoio.
"Val la pena resistere a tutto questo?" Chiese. "Cosa vi attende la fuori? Avete sogni da inseguire e per i quali lottare e sconfiggere questo dramma?"
Le passò allora due foglie larghe e sottili.
"Se la risposta è si, allora masticatele..."

Talia 28-08-2010 03.56.32

"Cosa?" chiesi, lanciandole un'occhiata scettica "Io non capisco... cosa... che cosa sono?"
Ma in quel momento mi parve di udire delle voci che salivano le scale... valeva la pena resistere a quell'incubo? Non ci pensai neanche per un istante!
Afferrai quelle due foglie, qualsiasi cosa fossero, chiusi gli occhi e pensai a Guisgard... poi me le ficcai in bocca e presi a masticare più velocemente che potevo.

Guisgard 28-08-2010 04.05.59

Appena Talia masticò quelle foglie, un forte rossore si formò sulle sue guance.
Iniziò a tremare ed a sentire freddo.
La stanza cominciò a girare e si sentì tanto debole da non poter stare in pedi.
La vecchia allora, atteso l'effetto di quelle foglie, uscì dalla stanza.
E sulle scale incrociò alcune guardie.
"La ragazza sta male..." disse loro "... credo abbia la febbre... ma era da aspettarselo, non ha mai vissuto una simile situazione..."
"La febbre?" Ripeté uno dei soldati. "Ma non può sostenere..."
"Non si regge in piedi!" Lo interruppe la vecchia. "E non credo che il padrone possa trovare piacere con lei in quello stato..."
"Accidenti!" Inveì il soldato. "Lord Cosimus non la prenderà bene! E sia, lo avvertirò io, ma tu, vecchia, cerca di farla guarire in fretta! Altrimenti te la vedrai tu con la sua collera!"
E le guardie raggiunsero il loro padrone.

Guisgard 28-08-2010 04.53.56

Intanto, per le vie di Capomagnus, Maladesh e Cavaliere25, con i loro abiti da frati, cercavano tracce di Guisgard per il borgo.
Ad un tratto Buck cominciò ad abbaiare forte e correre verso una casa.
"Che il diavolo sprofondi nei meandri dell'Inferno!" Esclamò Maladesh. "Cosa gli è preso ora a quel cane?"
Poi, ricordandosi del fiuto del loro segugio, decise di seguirlo.
I due così, proprio grazie al fiuto di Buck, raggiunsero il fienile dove Guisgard e Polgara si stavano battendo.
I due cacciatori di taglie si scambiarono uno sguardo d'intesa ed un attimo dopo entrarono nel fienile.
"La mosca finisce sempre nel miele!" Esclamò compiaciuto Maladesh, mentre Buck abbaiava contro Guisgard. "Possibile che tu non cambi mai! Sai bene che le donne ti portano solo guai eppure ogni volta ti ritrovo in loro compagnia!"
Ed estrasse dal saio la sua affilatissima spada.
"Ora faremo un bel viaggetto fino ad Avignone, amico mio!" Concluse soddisfatto, fissando Guisgard.

Guisgard 28-08-2010 04.55.05

La luce del mattino, delicata, si posò sul viso di Talia.
Dolcemente la ragazza fu svegliata dall'incanto di quella mattinata, con tutti i colori ed i suoni della campagna di Capomagnus.
Il letto era morbido e le lenzuola profumate ed un intenso odore di latte calde e pane appena sfornato saliva lungo la piccola finestra ovale.
La ragazza scese così dal letto, camminando a piedi nudi, mentre i luminosi raggi del Sole rendevano, inondandola, ancor più bianca la sua camicia da notte.
I lunghi capelli scendevano liberi sulle spalle ed un'espressione serena rendeva ancor più aggraziato il suo già bellissimo volto.
Talia si affacciò alla finestra e con lo sguardo, non acora del tutto abituato alla luce del giorno, abbracciò l'intero paesaggio che avvolgeva il vecchio borgo.
Lo zio di Guisgard la vide e la salutò.
"Ben svegliata!"
Talia sorrise e rispose agitando, un pò come una bambina felice e spensierata, la mano.
E dopo essersi lavata la faccia con la fresca acqua del catino, scese giù, dove trovò la zia intenta a preparare la colazione.
"Focacce e marmellata di frutti di bosco e latte caldo!" Disse la zia.
Talia mangiò tutto con gusto ed assaporò quel denso e dolcissimo latte.
Ad un tratto udì un deciso nitrito ed una voce che la chiamava.
"Talia, dove sei?" Chiamava Guisgard. "Vieni fuori presto!"
La ragazza corse fuori, restando sorpresa da ciò che vide.
Un bellissimo cavallo bianco, forte e robusto.
"E'... è bellissimo!" Esclamò.
"Certo e non se ne trovano di migliori!"
"Dove l'hai trovato?" Chiese lei senza smettere di guardare quel superbo cavallo.
"L'ho vinto al gioco ieri sera!" Rispose Guisgard.
"Al gioco?" Ripeté contrariata la zia. "Sai bene che non voglio vederti giocare!"
"Ma dai, zia, scherzavo!" Rispose ridendo Guisgard. "Volevo vedere che faccia facevi! L'ho comprato alla fiera!"
"Ha un nome?" Chiese Talia accarezzando il cavallo.
"Beh, non credo..." rispose Guisgard "... bisognerà sceglierne uno, immagino. Vuoi darglielo tu?"
"Io?" Chiese Talia. "Dici sul serio? Posso?"
"Beh, di solito è il padrone o la padrona a dare il nome al proprio animale."
"Cosa? E' mio?"
"Certo!" Rispose Guisgard. "Così ora non potrai più rifiutare di venire a cavalcare con me!" E le fece l'occhiolino.
"E' mio? Davvero? Non ci credo!"
"Certo!" Rispose Guisgard. "E dimmi, sai cavalcare bene? Altrimenti mi sa che devo darti qualche lezione..."
"So cavalcare benissimo e posso batterti se vuoi!"
"E sia! Ma fisserò io il premio della gara!" E rise di gusto.
E l'incanto di quel mattino a Capomagnus riempì di gioia il cuore di Talia.

Ma un rumore lontano, forse proveniente dalle segrete della torre, svegliò bruscamente Talia.
La ragazza ci mise un pò a rendersi conto di aver sognato.
Ma dopo quei momenti d'incertezza riconobbe il luogo in cui si trovava.
Era la stanza in cui era stata imprigionata.
Sentiva ancora la debolezza su tutto il suo corpo e la testa le girava lievemente.
Quel risveglio fu traumatico.
Quella prigione era reale, mentre l'incanto di Capomagnus era svanito in quel sogno così bruscamente interrotto.

cavaliere25 28-08-2010 09.02.49

Vedendo Guisgard rimasi sbalordito richiamai Buck vieni qui dissi da bravo poi rivolgendomi a Guisgard dissi ci avete fatto fare una lunga ricerca ed ora vi abbiamo trovato non è stato facile trovarvi poi guardando Polgara dissi mylady lasciatelo a noi questo individuo deve pagare per i suoi crimini commessi mentre dissi quelle parole guardai Maladesh e gli dissi ora che facciamo amico mio non sarà facile convincerlo a venire con noi.

elisabeth 28-08-2010 13.52.26

Grazie a Morrigan uscire dal convento fu molto semplice, e il sentiero che conduceva al bosco per me che conoscevo bene Madre Natura ...fu come trovare la strada che porta a casa.........Ma durante il cammino, visioni contrastanti presero a venirmi alla mente .......Vidi il volto di Cosimus e della vecchia donna che lo accompagnava.......lei sapeva che conoscevo il posto dove si trovavano.......Camminavo affianco a Morrigan......non una parola, ma i nostri pensieri si univano.....bastava un solo sguardo e io conoscevo i suoi pensieri.....pensieri puri....un'altra avventura.........arrivammo ad una piccola cappella......la cui porta era sbarrata da due assi ad incrocio.....dove avevo visto...un segno del genere......a si...nella Chiesa di S.Andrea nelle terre del nord.......ferma davanti alla cappella presi .....le tre pietre e le incominciai a ruotare tra le mani.........il suono di un ruscello ...l'odore della terra...il calore del fuoco...e il lieve soffio del vento........incominciai a vedere.....Talia dormiva di un sonno soporifero......e tra un po' l'ira di Cosimus sarebbe stata incontrollabile.............Guisgard...stava lottando......era una donna il suo avversario...Polgara.....era riuscita ad arrivare a lui...avevo voglia di rivederla......" Morrigan.....avete paura di viaggiare...?......sapete cosa si prova a volare nel tempo ?......dovete fidarvi di me ciecamente e raggiungeremo quella torre in un battito d'ali........"......mia avvicinai cosi' al nano che era vicino alla chiesa.....aveva un legno tra le mani che stava tramutando in statuetta......." Come mai siete accanto ad una chiesa le cui porte sono sbarrate.......avete la possibilita' di farmi entrare all'interno almeno per un momento ?......posso comprarvi la statuetta che state lavorando....se mi fate questo favore ........

Talia 28-08-2010 14.10.31

Aprii gli occhi di colpo, senza capire esattamente dove fossi... restando immobile, li ruotai allora intorno e riconobbi la stanza in cui ero stata chiusa nelle ultime ore.
Chiusi di nuovo gli occhi, cercando di tenere con me gli odori, i sapori e le sensazioni di quel sogno che stavo facendo appena prima di svegliarmi... ma fu inutile: a poco a poco sentivo quell'inconto scivolare via come acqua di fonte tra le dita.
Sospirai tristemente, poi cercai di tirarmi su e di mettermi in piedi ma non ci riuscii... le mie gambe erano troppo deboli, la testa vorticava ad ogni minimo movimento... caddi di nuovo pesantemente al suolo e lì rimasi, immobile, chiedendomi che cosa accidenti avessi masticato e per quanto tempo fossi rimasta in quello stato pietoso. A pensarci, non sapevo neanche se fosse giorno o notte in quel momento... ma non mi importava.
Così chiusi di nuovo gli occhi e sperai di tornare in quel sogno.

Morrigan 28-08-2010 17.29.58

Si erano fermate di fronte a quella strana cappella, in quel luogo di cui Morrigan non aveva affatto memoria.
Fino a quel punto aveva camminato spedita, ma di tanto in tanto si era voltata indietro, come ad assicurarsi che Elisabeth le fosse sempre vicina.
Vi erano degli istanti, infatti, in cui gli occhi della donna sembravano velarsi appena. Morrigan ne era insieme spaventata ed incuriosita... era curiosa di conoscere le visioni che l'altra aveva e allo stesso tempo preoccupata dall'emozioni che ne derivava. Perchè riusciva a percepire lo spirito di Elisabeth con una tale chiarezza, come poche altre rare volte le era accaduto nella vita. E mentre Elisabeth aveva quelle visioni, Morrigan sentiva angoscia, crudeltà, errore, dolore...
C'era pure dell'altro, questo era vero... un sentimento diverso ed ugualmente forte che traspariva a volte dalle visioni di Elisabeth... si sarebbe detto amore... ma non era un uomo l'oggetto di quel sentimento... " Morrigan.....avete paura di viaggiare...?"... quando quella domanda giunse ad interrompere i suoi pensieri, Morrigan quasi non sentì il bisogno di rispondere... il suo animo semplicemente esultò all'idea di quella nuova esperienza.

"No", rispose infine, "non mi è mai accaduto di spostarmi con la magia e non so cosa si provi, ma non ho paura, non ho affatto paura di viaggiare..."

... la vita stessa è un viaggio, se avessi paura di viaggiare dovrei anche avere paura di vivere... andiamo... ma non ebbe il tempo di abbandonarsi all'incantesimo che Elisabeth stava per operare, perchè la sua attenzione fu cattarata da qualcosa di inaspettato.
Elisabeth stessa aveva interrotto la magia delle pietre e si era avvicinata ad una bizzarra figura che sedeva su un carro vicino alla cappella... un nano!?! Morrigan lo guardò con sospetto, e con ancor più sospetto seguì la scena che si stava svolgendo... Elisabeth gli aveva rivolto la parola e lo stava pregando di farle visitare la cappella.
Istintivamente, Morrigan le fu accanto con un gesto rapido e felino, la trattenne e le sussurrò piano all'orecchio:

"Siate attenta, mia signora... questo soggetto appartiene ad una razza scaltra e bugiarda! Ed inoltre, è da lungo tempo che non incontravo gente di tal fatta in queste foreste! Interrogatelo voi, che siete più saggia e più prudente di me... ma se solo costui fa un passo falso, lo infilzo con la mia spada!"

polgara 28-08-2010 19.13.33

"Bene bene...eccoci qui riuniti..però per essere dei monaci siete decisamente molto armati, ma forse questo non vi sarà sufficiente." e feci scivolare la mano sotto il mantello. "Mi dispiace ma io ho dato la mia parola e non posso cedere Guisgard a nessuno, egli verrà con me piacente o no!" e così dicendo approffittai della distrazione di Guisgard per assestargli un colpo al fianco dolente che notavo spesso si proteggeva durante lo scontro.
Con fulminea mossa lanciai ai piedi di Maladesh e di Cavaliere25 dei lacci di cuoio alle cui estremità erano appesi dei pesi..questo avrebbe impedito loro di muoversi troppo velocemente e di sferrare un attacco dalla posizione in cui erano.
"Mi dispiace cagnolino ma sei troppo rumoroso per i miei gusti!" e lo bloccai lanciandogli addosso un sacco di iuta.
Fischiai affinchè Diamante venisse a recuperarmi e mi girai verso Guisgard con le briglia del suo cavallo salde tra le mie mani:
"Scegliete o con me o vi lascio ai cacciatori di taglie...avanti salite in groppa poi parleremo e vi narrerò ciò che il Vescovo mi ha detto di riportarvi. Quindi?" e lo guardai impaziente.

Guisgard 29-08-2010 01.41.03

Elisabet e Morrigan fissavano quella grottesca figura. Questa allora, dopo alcuni istanti, smise di incidere col suo coltello su quella statuina e finalmente cominciò a guardare le due donne.
"Volete vedere la cappella?" Chiese quasi stupito. "E perchè mai?"
Mostrò poi la sua statuina ed aggiunse:
"Questa stauina ha un prezzo molto alto per voi! Se la volete, dovete darmi le vostre pietre! Solo così vi farò entrare nella cappella! E badate che togliendovi quelle pietre io vi farò un gran favore, perchè esse vi condurrebbero a morte certa!"

Guisgard 29-08-2010 02.02.54

"Tranquillo, ragazzo..." disse Maladesh a Cavaliere25 "... il nostro amico Guisgard non potrà rifiutare l'invito che gli abbiamo fatto a seguirci!" E rise forte.
Poi, rivolgendosi a Polgara:
"E voi come donna avete artigli troppo affilati per i miei gusti!"
Ma un attimo dopo, l'abile Polgara immobilizzò i due cacciatori di taglie ed il loro segugio.
"Maledizione!" Imprecò Maladesh. "Siete un diavolo sottoforma di donna!"
Intanto Guisgard era piegato in due dal dolore.
"Dann... ata!" Diceva ansimando. "Pro... prioprio... sulla mia fer... ita!"
Cominciò a respirare profondamente per riprendersi.
"Che sia maledetto... il demonio che vi ha... messo sulla mia... strada!"
Usò allora la sua spada per rialzarsi e gettò un rapido sguardo ai due cacciatori di taglie.
"E sia..." aggiunse "... vi seguirò... per ora..."
Così il cavaliere scappò via con Polgara, che in sella al suo cavallo sembrava ben sicura del fatto suo.
http://www.posters.ws/images/274879/...zeta_jones.jpg

Morrigan 29-08-2010 02.18.24

Quella voce le risuonò insopportabile nelle orecchie... Morrigan strinse gli occhi... echi di battaglie infuriarono nella sua testa, e urla, e rumore di spade, mentre i suo compagni perivano per i malefici di quei dannati nani... scosse la testa per scacciare via quel ricordo... ma era ancora troppo vivo!
Si lanciò con veemenza verso il nano, mentre la sua mano, inavvertitamente, carezzò l'elsa della spada.

"Ascoltami bene, brutto botolo!", gli esclamò chinandosi per guardarlo dritto negli occhi, "Milady Elisabeth è troppo cortese per sapere come occorre trattare con gente come te... ma io sono di un'altra pasta!"

Si drizzò sulla schiena, mise le mani sui fianchi e lo fissò con un sorriso minaccioso.

"Lo sai cosa usa dire la mia gente, su al Nord? Se per strada incontri un lupo e un nano, lascia andare il lupo e uccidi il nano! Quindi ti consiglio di pesare bene le tue richieste... lasciaci entrare ed io ti risparmio la vita... ti pare un prezzo abbastanza ragionevole, questo?"

Guisgard 29-08-2010 02.26.01

Nel fienile intanto, grazie alla sua spada, Maladesh riuscì a liberarsi dai lacci di Polgara, liberando poi anche il suo giovane assistente.
"Che quella donna sia maledetta!" Esclamò. "Ci ha sorpresi come dei pivelli! E non ci sono più cavalli in questo fienile!"
In quello stesso momento tornò Tisson.
"Ehi, ma che accade qui?" Chiese confuso. "E dov'è Guisgard?"
Poi, fissando meglio Maladesh e Cavaliere25, aggiunse:
"E da quando i servi del Signore adoperano armi?"
"Se gli angeli buoni non avessero avuto armi" rispose Maladesh segnandosi tre volte "non sarebbero riusciti a scacciare quelli ribelli!"
Poi, rivolgendosi a Cavaliere25:
"Andiamo, ragazzo! Raggiungiamo gli altri al carro, prima che Guisgard e quella diabolica donna ci sfuggano!"
E corsero via, verso il loro carro, lasciando Tisson ancora più confuso.

Guisgard 29-08-2010 02.30.02

Il nano fissò per un momento Morrigan.
"Conosco la gente del nord" disse "e non riuscirebbero mai ad uccidere uno della mia razza! Ed a quanto vedo, in tutti questi secoli non hanno perso la loro presunzione!" Rise forte e chiese:
"Volete davvero vedere questa cappella? E cosa spera di trovarci una pagana come voi?"

Morrigan 29-08-2010 02.45.48

"Dimmi, omuncolo... da quando ladri e traditori si interessano di cose di fede? Ed anche se così fosse, le miei credenze e i miei interessi qui, sono affar mio!"

Il sangue le era salito alla testa, e sarebbe stata anche pronta a lanciarsi contro di lui e a sventrarlo con la sua spada... ma c'era qualcosa di inspiegabile che la frenava... Elisabeth... la presenza di Elisabeth al suo fianco la tratteneva dal compiere quel gesto, come se avesse instillato in lei una bizzarra forma di pudore, che quasi le impediva di commettere quell'atto così sanguinario... e sia, mi tratterrò dall'ucciderlo... e tuttavia...
un sorrisetto malizioso le increspò il viso... doveva pur pagare un piccolo tributo alla sua ira!
Fissò intensamente il coltello che il nano stringeva ancora in una mano, recitò velocemente, a fior di labbra, una formula magica in una lingua arcaica... e il coltello si disintegrò in in una miriade di pezzi che si sparsero nel vento.

"Orbene," disse "possiamo giungere infine ad un pacifico accordo? O devo procedere nel distruggere qualcos'altro?"

Guisgard 29-08-2010 02.54.27

Il nano si adirò non poco e portò la mano sulla pesante scure che aveva accanto a sé.
"La casa del Signore è aperta a tutti, Belafong!" Disse all'improvviso una voce alle loro spalle.
"Ma, questa donna pagana mi ha mancato di rispetto!"
"Belafong, amico mio... ti senti di negare loro l'accesso alla capella?" Chiese il nuovo arrivato, che dal saio indossato si rivelò essere un monaco.
Il nano chinò il capo senza rispondere nulla.
"Mie signore..." cominciò allora a dire il monaco ad Elisabeth e Morrigan "... vogliate scusare i modi scontrosi del mio austero amico, ma la cortesia e la grazia non sono virtù della sua razza. Egli però agisce con lealtà ed a fin di bene, essendo il custode di questa cappella."

Morrigan 29-08-2010 03.01.20

Morrigan fissò la figura che era apparsa di fronte a loro.
Chinò il capo in segno di saluto.

"E io chiedo a voi di perdonare la mia irruenza... ma la nobile signora che mi accompagna non chiede che di poter visitare questa cappella. Quanto a me, signore, posso anche restare fuori, se la mia presenza in questo luogo vi offende in qualche modo"

Guardò un istante il nano in cagnesco, restituendogli la stessa occhiata.

"Se volete, attenderò qui con questo fedele custode... mi stavo divertendo in sua compagnia!"

Guisgard 29-08-2010 03.11.39

Il monaco rispose con un lieve sorriso al saluto rispettoso di Morrigan.
"Mia signora..." disse "... questo luogo viene offeso ed oltraggiato dalla malvagità e dal peccato, non da chi chiede di visitarlo."
Fece allora un cenno al nano e questi, sbuffando, saltò giù dal carretto.
Colpì allora con la sua scure le assi che bloccavano la porta della cappella e quando le ebbe distrutte aprì il grosso catenaccio con una chiave che aveva con se.
Aprì finalmente la porta e si spostò per permettere l'accesso alle due donne.
"Badate che vi tengo d'occhio!" Disse rivolgendosi a Morrigan.

Morrigan 29-08-2010 03.15.46

Morrigan esplose in un'allegra risata.

"Fatelo, mio buon custode, così almeno non sarò la sola a tener d'occhio qualcuno!"

Quindi, si fece da parte, per cedere il passo ad Elisabeth.

Guisgard 29-08-2010 03.37.41

Così, davanti ad Elisabeth e Morrigan era spalancata la porta di quella cappella.
All'interno dominava un buio profondo, solo lievemente attenuato da un lontano chiarore che sembrava provenire dal fondo della navata.
Il nano accese allora un grosso cero e lo consegnò alle due donne, facendo loro cenno di entrare in quell'austero e mistico luogo.
http://lh4.ggpht.com/_CafpWIZlrWM/Sn...armelo.gif.jpg

Guisgard 29-08-2010 03.44.13

Nel frattempo, alla locanda di Capomagnus, i cavalieri di Borgogna, accompagnati da quelli di Camelot, decidevano come agire.
"Lady Polgara sembrava abbastanza certa..." disse Mion "... credo che quel Guisgard si trovi qui! E lady Talia è con lui!"
"Allora non ci resta che cercare quell'uomo!" Rispose Stefan. "Mion, prendete con voi alcuni uomini e cominciate a rivoltare questo borgo come un guanto. Prima di domani voglio avere notizie di quel Guisgard!" Ordinò al suo fedele cavaliere.
Poi, rivolgendosi a Hastatus:
"Milord, voi e i vostri uomini conoscete bene le terre di Britannia... ogni suggerimento o proposta sarà ben accetta!"

Guisgard 29-08-2010 04.21.00

Carcassonne era il luogo della sua infanzia, dei suoi sogni...
La ridente campagna, le calde Estati ed i ventilati Autunni passati lungo il fiume Aude...
Il rumore dell'acqua fresca che corre sui levigati ciottoli...
Raphel quella mattina fissava proprio lo scorrere delle acque...
Sembrava rapito da chissà quali pensieri...
Talia avvertiva la sua inquietudine, ma non osava chiedergli nulla...
Forse perchè temeva di udire parole che l'avrebbero resa triste...
"Io tornerò al palazzo..." disse all'improvviso Raphael "... ma non vorrei tornarci da solo... ma non ho nessuno che possa accompagnarmi..."
"Verrò io con te!" Lo interruppe lei.
Raphael sorrise malinconico.
"No, meglio di no." Rispose. "Ma potresti andare in città a cercare qualcuno che possa restare qui, a proteggerti in mia assenza... mi sentirei più sicuro..."
Si alzò e le accarezzò i lunghi capelli, per poi avviarsi verso il palazzo.
Ad un tratto un pastorello sbucò fuori dai cespugli.
"Signora, avete visto Pecar?" Chiese preoccupato.
"Chi è Pecar?" Domandò Talia.
"E' il mio agnellino." Rispose il patorello. "E' scappato poco fa e non riesco a trovarlo."
E corse via, chiamando a gran voce il suo agnellino sparito.
Talia allora, si incamminò verso la città, fino a quando si trovò davanti ad una locanda.
Risate e schiamazzi provenivano dal suo interno.
La ragazza si affacciò sull'uscio e vide uomini di ogni genere che giocavano ai dadi, bevevano, mangiavano ed amoreggiavano con donne avvenenti.
"Cosa cerchi tu qui?" Chiese una di quelle accorgendosi di Talia.
"Ecco, io..." balbettò imbarazzata Talia.
Ad un tratto udì una voce familiare.
"Posso fare il doppio con un solo lancio di dadi! E le grazie della signora saranno il mio premio!"
Talia riconobbe quella voce: era Guisgard.
"Fatemi passare!" Disse alla donna sulla soglia. "Io conosco quel cavaliere!"
"Si, ma lui non conosce te!" Rispose con astio la donna.
"Ma deve aiutarmi!" Disse Talia. "Ho bisogno che venga con me!"
"Lui non verrà!" Replicò la donna. "E' inutile che tu l'aspetti! Ed ora vattene!"
Ma proprio in quel momento si udì un grido disperato.
Era il pastorello di prima.
Talia corse a vedere.
E quando lo raggiunse lo trovò a piangere davanti al corpicino del suo agnellino: era stato sgozzato selvaggiamente.
Talia si portò le mani sul volto ed alzando gli occhi si accorse che Raphel era tornato.
Giaceva però ai piedi di un albero.
Talia si avvicinò e le si gelò il sangue nel vedere suo fratello ferito, con le carni putride e maleodoranti.
"Aiutami, Talia..." diceva "... aiutami..."
Ad un tratto la ragazza udì un ringhio.
Si voltò e vide un grosso lupo nero che la fissava.
Un momento dopo il feroce animale balzò su di lei...

Talia aprì gli occhi all'improvviso.
Aveva sognato di nuovo, per poi risvegliarsi in quella prigione.
Ma stavolta non era sola.
Udì delle voci.
"E' ancora malata?" Chiese Caitley fissando il suo volto ancora intontito.
"Si, mia signora..." rispose la vecchia carceriera "... credo ne avrà almeno fino a domani..."
"Odio queste rampolle della nobiltà!" Esclamò Caitley. "Portano solo noie! Comunque, bada di rimetterla presto in piedi... quando lord Cosimus si sarà fatto passare lo sfizio con lei e una volta catturato quel Guisgard, saprò io come eliminarla..."
Scoppiò a ridere compiaciuta ed uscì dalla stanza, lasciando la vecchia carceriera ad inumidire con un panno la fronte sudata di Talia.

cavaliere25 29-08-2010 09.56.34

Accidenti a quella donna dissi ora ci toccherà inseguirli di nuovo sono stanco forza amico mio dissi rivolgendomi a Maladesh dobbimo fermarli a tutti i costi Guisgard è nostro , poi rivolgendomi a Buck dissi corrigli dietro e non perderli di vista.

polgara 29-08-2010 10.07.58

Cavalcammo dentro la foresta per un po'. Tenevo ben stretta la briglia del cavallo di Guisgard nella mia mano ed ogni tanto controllavo che il dolore provocatogli non lo facesse svenire.
Quando realizzai che la distanza creatasi tra noi e la casa di Guisgard poteva essere sufficiente, rallentai la corsa portando i cavalli al passo.
"Tra poco arriveremo ad un laghetto, lì ci fermermo un attimo."
Osservai il volto di quest'uomo, non sembrava quello di un uomo cattivo, ed io di uomini cattivi, di ladri, di violenti ne avevo conosciuti parecchi.
"Eccoci, scendete su! Fatemi vedere questa ferita credo di avere qualcosa di utile per voi" ed estrassi da un borsello appeso alla sella della polvere verde, era un potente rimedio disinfiammante e cicatrizzante donatomi da una vecchia saggia spagnola.
"Venite, il Vescovo vi ha richiesto vivo e sano al suo cospetto, ed io il lavoro lo conduco sempre perfettamente." ed iniziai ad impastare la polvere con l'acqua del laghetto "dovete sapere che il Vescovo era molto addolorato per come siete fuggito, vi vuole bene come ad un figlio, e vi vuole rivedere per meglio comprendere come sono andati i fatti e, si augura, per riabilitarvi..certo se riuscirete a fornirgli delle prove della vostra innocenza.
Da quello che so, lui ha già mosso alcune delle sue guardie per scagionarvi ed io sono qui per portarvi al suo cospetto.
Ora alzatevi un attimo la casacca che devo applicare l'impasto sotto le bende"

elisabeth 29-08-2010 11.45.01

Seguii con interesse la discussione tra il nano e Morrigan........Nessuno si era mai preoccupato della mia persona, neanche chi avrebbe dovuto farlo me lo aveva dimostrato, eppure questa donna mi conosceva solo da qualche giorno......sentivo che era una persona fiera.....e con animo puro....avevo sempre pensato che un giorno le miei conoscenze potessero essere tramandate a mia figlia......poi il destino ha fatto il suo decorso...Polgara......chissa' se ti rivedro' le visioni non mi bastavano piu'........Morrigan, doveva solo placare la sua impulsivita' e sarebbe stata una buona allieva........Il monaco interruppe il corso dei miei pensieri......" Grazie Padre.....anche se pagane, la chiesa e' un luogo di culto...e' l'unico posto dove possiamo trovare un po' di pace........Morrigan desidero che veniate con me....e vi prego statemi vicina......" .....presi il cero e seguita dalla mia fedele amica........mi trovai al centro della navata....Sapevo che al centro di quella chiesa c'era un disco inciso nelle lastre di pietra......c'erano incise le note musicali......su ogni nota c'era una bacchetta di legno alla cui estremita'.....erano legati dei cristalli.........feci tre giri in senso orario, invocai i quattro elementi......." Morrigan vieni amica mia ...il viaggio ha inizio.....nel palmo della mia mano..ci sono tre pietre...Ametista....Giada e Topazio.....metti la tua mano sulla mia ..e creeremo un ponte...non aver paura, il mio spirito ti proteggera'....."......Il viaggio cosi' ebbe inizio........il tintinnare dei cristalli, provocarono una dolce melodia....era la voce del cosmo.....e un vortice di gelida aria......mi fece attraversare la foresta......e quando la melodia fini'....davanti a me c'era la Torre........" Morrigan.....e' tutto a posto.....adesso..incomincia l'avventura, " .....Mi alzai da terra..tolsi il cappuccio e sorridendo..Pensai.." Cosimus...neanche il demonio puo' salvarti adesso....."

Talia 29-08-2010 12.07.40

Aprii di nuovo gli occhi, confusa… cominciavo a distinguere a fatica il sogno dalla realtà: quelle immagini erano così reali, così piene di sensazioni… Raphael… Guisgard… mentre intorno a me tutto girava e pareva senza senso…
Udii la voce di una donna che non conoscevo, parlava di me ma non colsi il senso del discorso, poi la sentii uscire e un panno umido si posò sulla mia fronte: la mia vecchia carceriera doveva essere lì…
“Lui non verrà!” le mormorai, rammentando le parole del sogno “E’ inutile aspettare! Mi hanno detto che non verrà!” mi sentii triste, infinitamente triste, sospirai e soggiunsi: “Ma almeno presto rivedrò Raphael! Lui è solo ed ha bisogno di me!”
Le parole uscivano a fatica ma non riuscivo ad arginarle: “Me lo hanno ucciso… sacrificato… mio padre ne è il responsabile, Raphael non doveva morire! E il lupo adesso vuole uccidere anche me e io non posso farci niente… resistere, ma per quanto?” chiusi gli occhi “…Non sono forte, Raphael, non lo sono così tanto! Se lui non verrà, io farò in modo di venire da te! Forse era proprio così che doveva andare!”

Guisgard 30-08-2010 01.07.54

La vecchia continuava ad inumidire la fronte sudata di Talia, che, a causa della febbre, delirava sempre più.
"E' l'effetto delle foglie che avete masticato..." disse la vecchia carceriera "... domani starete meglio..."
La fissò con uno sguardo animato da profonda tenerezza.
"E' lo stato in cui vi trovate che vi causa questi sogni..." aggiunse "... dovete restare calma... chi è Raphael?"

Talia 30-08-2010 01.14.47

Udivo la sua voce ma la mia mente vagava...
"A Raphael sarebbe piaciuto Guisgard!" mormorai "Raphael avrebbe voluto che vivesse, non che venisse qui a morire! Anche io voglio che viva... vorrei che..." sospirai e la voce mi si affievolì ancora "Ma il lupo è troppo vicino... non c'è speranza di salvezza per me!"

Guisgard 30-08-2010 01.17.26

Appena Elisabeth dispose il tutto secondo la giusta simbologia dei quattro elementi, le due donne furono avvolte da un singolare alone, che man mano divenne sempre più intenso.
Ad un tratto una fortissima luce le investì.
Simboli misteriosi e sconosciuti cominciarono ad ardere in uno spazio infinito che girava caotico attorno a loro.
Un momento dopo, Elisabeth e Morrigan, si ritrovarono nel cuore di una fitta foresta e davanti a loro due dominava un'alta ed inaccessibile torre...

Guisgard 30-08-2010 01.21.57

"Guisgard..." ripeté la vecchia "... è l'uomo che sta cercando il padrone..."
Bagnò di nuovo il suo panno per poi adagiarlo sulla fronte di Talia.
"Figlia mia, non vi agitate..." disse rivolgendosi a Talia "... dove si trova ora questo Guisgard? E' lontano? Di me potete fidarvi... qui nessuno presta attenzione a ciò che dice una vecchia pazza come me..."

Talia 30-08-2010 01.41.35

"Lui non ha fatto niente!" dissi, alzando appena la voce "Io lo so! Lui... Lui è... E Cosimus la pagherà! Lo farò impiccare! Io... Io lo..." la testa mi girò forte e tornai ad afflosciarmi sul giaciglio, poi mormorai triste: "Non lo so dov'è!"

Guisgard 30-08-2010 01.42.30

Nel frattempo, poco fuori Capomagnus, Guisgard e Polgara erano giunti presso un laghetto.
"Il vescovo mi vuol bene come un figlio, dite? Eppure non mi fu data nemmeno la possibilità di difendermi! Fui cacciato dalla guardia vescovile e bollato come volgare assassino!" Disse.
Poi con un mano allontanò quella di Polgara.
"Non mi occore nessun rimedio per la mia ferita! Che senso ha curarmi, se poi sarò appeso per il collo!"
Fissò la donna e continuò:
"Quando cominciò questa storia la mia priorità era fuggire da tutto questo e rifarmi una vita. Ora invece vivere o morire mi interessa ben poco... volete che vi segua? E sia... ma ho qualcosa da fare prima... qualcosa che né voi, né sua grazia il vescovo, né nessun altro potrete impedirmi di compiere... se avete qualcosa in contrario, allora regoleremo il tutto battendoci..."
Ed estrasse la sua spada.

Guisgard 30-08-2010 01.58.19

"Si... ve bene... ma ora calmatevi o la febbre non scenderà..." disse la vecchia.
Adagiò di nuovo il suo panno umido sulla fronte della ragazza.
"Io sono molto vecchia... potrei esservi nonna... eppure la mia giovinezza non fu differente dalla vostra o da quella di qualsiasi altra ragazza... le donne fanno sempre gli stessi sogni... ed il più grande di tutti non fu ignoto nemmeno a me..."
E mentre parlava accarezzava il volto di Talia.
"Anche io amai, come tutte le donne..." continuò a dire "... lo vidi la prima volta al pozzo, una mattina... da allora costringevo ogni giorno mia madre a mandarmi a prendere l'acqua in quel luogo... fui sua solo per una breve stagione... partì poi per la Terrasanta e non fece più ritorno... l'attesi ogni giorno al vecchio molo, proprio da dove ci eravamo salutati l'ultima volta... se vivessi ancora nel mio villaggio, sarei ancora lì, su quel molo, ad attendere il suo ritorno..."
Si asciugò il rugoso viso e sospirò:
"Non smettete mai di credere nel suo arrivo... mai, figlia mia..."

Guisgard 30-08-2010 02.46.14

Ma proprio mentre Guisgard e Polgara erano faccia a faccia, si udì un cane abbaiare con forza.
Un attimo dopo dagli alberi emersero Maladesh, Cavaliere25 e i due assistenti.
"Vedo che vi appartate in posti alquanti romantici!" Esordì Maladesh. "Peccato che come posto non sia altrettanto sicuro!"
"Bene, ci siamo tutti, quindi!" Disse Guisgard.
Ma proprio in quel momento qualcun altro arrivò al lago.
"Iwan!" Esclamò Guisgard.
"Ti stavamo cercando!" Disse Iwan affiancato da due dei suoi.
"Ora non ho tempo..." rispose Guisgard "... regoleremo un'altra volta la nostra questione."
"No, lo faremo ora!"
"Vattene, Iwan!"
"Finchè vivrai sarai sempre un fantasma tra me e lei..."
"Di chi parli?" Chiese Guisgard stupito.
"Di Talia!" Rispose Iwan. "Ora ci batteremo... per lei!"
"Non mi batto per ciò che non mi appartiene!" Disse Guisgard.
"Tu menti!" Accusò Iwan.
"Iwan... tu ed i tuoi pensieri siete l'ultimo dei miei problemi..."
"Maledetto! Ora ci batteremo!"
"Vattene, ti dico!"
"Se non ti batti non saprai mai dove si trova lei ora..."
"Signore, il piano..." tentò di interromperlo il suo compagno.
"Zitto!" Lo riprese Iwan.
"Cosa sai tu di lei?" Urlò Guisgard. "Come fai a sapere dove si trova? Allora sei immischiato nel suo rapimento?"
"In guardia!" Urlò Iwan lanciandosi su di lui.
Ed i due iniziarono a battersi...

Guisgard 30-08-2010 03.23.01

I due sfidanti combattevano fra loro con una foga ed un odio senza fine.
Si scambiavano colpi poderosi.
Le mani erano salde, gli occhi carichi di rancore.
Le spade scintillavano sotto il Sole, mentre entrambi le brandivano l'uno contro l'altro.
La polvere, il sudore, la fatica e la cieca determinazione animavano quella scena.
Ma davanti agli occhi di entrambi scorrevano anche altre immagini.
Immagini lontane, vissute tempo fa.
Erano fanciulli eppure sempre rivali.
Avevano gli stessi sogni, gli stessi slanci.
Lo stesso ideale, la cavalleria.
Nei loro scontri vi erano sempre cose ambite da entrambi.
Ed ora?
Per cosa si battevano?
Ancora per la stessa cosa?
O forse solo per un' illusione?
I due si colpirono con rabbia, avvicinandosi l'uno all'altro come mai prima d'ora.
Gli occhi di Guisgard fissarono quelli di Iwan, divenuti improvvisamente grandi e rossi.
"Hai... ha... i... vint... o... tu..." mormorò Iwan lasciando cadere la spada a terra.
Guisgard lo sostenne con il braccio sinistro.
"Dov'è Talia, Iwan?" Chiese Guisgard al rivale morente. "Dimmelo, Iwan! Dimmelo!"
"L'ha... pres... a... Cosi... mus..."
"Dove si trova?" Chiese disperato Guisgard.
"Ad... di... o... Gui...sgar... d..."
E spirò fra le braccia di Guisgard.
"Iwan!" Lo chiamò invano Guisgard. "Iwan!"
Lo adagiò allora a terra, segnandolo tre volte col Segno della Croce.
"So io dove si trova la ragazza..." disse all'improvviso uno dei compagni di Iwan.
E raccontò tutto.

Guisgard 30-08-2010 04.43.38

Udita tutta la storia del rapimento di Talia, un'espressione di rabbia mista a paura si addensò sul volto di Guisgard.
Un momento dopo si accasciò al suolo, appoggiandosi sulla sua spada.
Lo sforzo per il duello sulla ferita si stava facendo sentire.
"Cosa ti prende?" Chiese Maladesh.
"Nulla..." rispose a denti stretti per il dolore Guisgard "... ora devo trovare quella maledetta torre..."
"In queste condizioni" rispose Maladesh "infilzarti sarebbe un gioco da ragazzi! Non avresti nemmeno il tempo di entrare in quella torre!"
"E da quando ti preoccupi per me, Maladesh?" Chiese ridendo Guisgard.
"Da quando sul tuo capo hanno messo una gran bella taglia!"
"Devo andare..." disse Guisgard "... e sai che non mi fermerai."
"Sono giunto fin qui" replicò Maladesh "per acciuffarti e anche tu sai che non mi fermerai."
"Dopo, tu e la nostra affascinante dama" disse Guisgard indicando Polgara "tirerete a sorte su chi mi porterà alla forca. Ma solo dopo che avrò liberato Talia."
E fissò con uno sguardo di ghiaccio tutti loro.

Morrigan 30-08-2010 07.08.19

Morrigan aveva seguito Elisabeth dentro l'oscura cappella. Questa volta era la sua amica a mostrare di conoscere quel luogo, tanto si muoveva sicura e spedita, nonostante lo spazio angusto e la fioca luce della candela che non riusciva a vincere il buio attorno a loro.
Vide Elisabeth che fissava delle strane incisioni, la vide compiere dei gesti lenti e solenni... uno speciale rito magico, di cui non conosceva nè i gesti, nè le parole... sentì che attorno a loro i quattri elementi del mondo si riunivano e le avvolgevano... ne sentiva chiara la presenza amica e rassicurante... la sua vista cominciò ad annebbiarsi... metti la tua mano nella mia... Morrigan obbedì... stentava a tenere gli occhi aperti, come se il sonno o la fatica le pesassero sulle palpebre, e non ne conosceva il motivo... non avere paura... non ne ho, Elisabeth... so che non mi lascerete qui!
I cristalli ruotavano, producendo un suono armonioso, un tintinnio regolare ed insieme pieno di cromatismi sonori... poi fu solo la luce... una luce vivida, intensa, che costrinse Morrigana chiudere gli occhi... ma una luce benigna, che avvolgeva senza ferire...

... quando riaprì gli occhi, la cappella, il monaco, il nano, tutto era sparito. Attorno a loro si stendeva una fitta foresta, davanti ai loro sguardi si ergeva una torre. Morrigan la studiò con interesse.
Sembrava essere stata costruita come fortezza da guerra. A prima vista non v'erano entrate. Di sicuro ne possedeva una e una soltanto, probabilmente accessibile dal sottosuolo. Non v'erano finestre, ma soltanto strette feritoie, sufficienti agli arcieri e ai lancieri per difendere la postazione. La merlatura, in alto, sembrava rinforzata, probabilmente poteva essere armata all'occorrenza con qualche macchina da guerra leggera. Morrigan aveva già visto simili torri, e le aveva anche assediate a lungo, durante le sue passate battaglie. Sapeva che non erano luoghi di facile accesso... anche se... anche se noi abbiamo due buone alleate... la determinazione e la magia!
Comunicò brevemente ad Elisabeth le sue osservazioni sullo stato della torre, poi concluse:

"Se la vostra magia ci ha condotte qui, vuol dire che è qui che dobbiamo entrare..."

Prese una piccola pausa, respirò l'aria della foresta, come se avesse bisogno di rinfrancarsi prima di affrontare un discorso importante, quindi rivolse lo sguardo verso la sua compagna.

"Voi conoscete la natura del male che abita questo luogo. Non me ne avete parlato apertamente, ma lo percepisco sempre più forte nei vostri pensieri... per questo a voi rivolgo questa domanda: entriamo con la forza o entriamo con la magia?"

cavaliere25 30-08-2010 09.55.36

Guardai Maladesh e dissi amico mio per che non andiamo con lui? a cercare quella torre? almeno lo potremo tenere sotto occhio dobbiamo trovare mylady Talia a tutti i costi prima che sia troppo tardi poi guardando Guisgard dissi io quel giorno ti liberai sei in debito con me dissi guardandolo negli occhi e farò di tutto per portare a termine questa missione.

elisabeth 30-08-2010 13.07.17

Ascoltai e poi toccai le sensazioni che Morrigan provava......Lei dal sangue caldo e dallo spirito guerriero......La magia...." Mia cara Morrigan....so cosa pensi di questa torre...sembra impenetrabile..senza via di accesso......Ma la vita insegna a guardare le cose in maniera completa..non solo gli occhi ci danno visione.....abbiamo a disposizione i sensi e questi se utilizzati...possono essere piu' utili della magia.....All'interno di questa torre..c'e' una donna i cui poteri non sono al servizio del bene......e c'e' un uomo...nato da una donna la cui magia era al servizio del bene, io fui una sua allieva e Cosimus, questo e' il nome di suo figlio...fu da ragazzino un mio acerrimo nemico.......e lui mia cara....e' il male fatta persona.......Dobbiamo portar via una giovane donna...con Cosimus e' in serio pericolo.......E' con la magia che entreremo......sono certa che il male sa' gia' del nostro arrivo..."........" Morrigan..vi prego tenete il mio bastone......e siate molto veloce nel muovermi..desidero cha da questo momento voi siate la mia ombra...e il mio corpo e il vostro devono essere un unica cosa......"....Le diedi il mio bastone....e mi avvicinai alla Torre.......Un viaggio nel tempo quando ancora non avevo subito la condanna dell'uomo...mi aveva portato a Parigi e li' assistetti ad un concerto di Mozart....IL Flauto Magico.........incomincia ad intonare quella favolosa musica toccando le fredde pietre......sino a quando alcune di esse incominciarono a spostarsi...creando un passaggio......entrai senza fatica...il posto era buio e non sembrava una prigione.....anzi era una stanza abbastanza grande...senza arredi e infondo c'era una scala che portava al piano superiore.......si udivano dei passi, dovevano essere uomini erano pesanti e frettolosi......dietro di noi si richiuse il varco......" Mia cara adesso.......l'unico nostro scopo e' trovare Talia.....e che la magia si unisca alla tua spada.......l'una sara' l'unione dell'altra "...cosi' dicendo ripresi il mio bastone e cominciai a salire le scale....


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