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Daizer ascoltava stupito le parole di Elisabeth, ignorando in gran parte ciò che la maga diceva.
“Signora...” disse il Borgomastro “... non sta certo a noi giudicare l'anima di un defunto... quello che posso dirvi è che gli autori del sacrilegio hanno ben poco di Cristiano... in verità molte altre sepolture sono state violate e dissacrate a causa loro... e in aiuto dell'anima di cui vi parlavo sono giunte molte messe in suo suffragio... e proprio per queste preghiere voi e vostro marito avete trovato quel frammento nel cestino... dunque ora spetta a voi seppellirlo, per dare pace a quell'anima... ovviamente non siete obbligati, ci mancherebbe... ma se rifiuterete questo atto di pietà e carità, non riuscirete mai a scoprire i delittuosi fatti che accadono nel bosco... e il vostro arrivo qui sarà stato totalmente inutile...” Gli occhi del borgomastro, vivi e penetranti, restarono a lungo in quelli di Elisabeth... Il Sole era alto ed un leggero raggio sembrava danzare sul volto di Elisabeth. La donna, così, si svegliò. Era nel letto di quella stanza che avevano preso alla locanda ed accanto a lei, ormai sveglia, c'era la bambina trovata nel bosco. Fissava Elisabeth immobile, senza dire nulla. Dal tinello, invece, si udiva la voce di Daizer che canticchiava mentre si faceva la barba. La scena in chiesa e poi quella nella casa del Borgomastro erano state dunque solo frutto di un sogno? |
L'uomo salutò Eilonwy ed i suoi compagni.
“La Dama del Lagno...” disse pensieroso “... ma, in verità, ammesso che esista davvero e non sia solo il frutto di miti e leggende, dubito che sia così semplice trovarla... secondo i bardi che bussano alla mia porta in cerca di un piatto di minestra calda, ella si mostra solo a pochissimi eletti... a quanto raccontano vive da sola in un grande palazzo nascosto sotto le verdi acque del lagno...” “Cos'è di preciso il lagno?” Chiese Coco. “E' un misto tra un fiume ed uno stagno.” Spiegò l'uomo. “Attraversa queste lande e sorge nel cuore di questa foresta.” “E come lo si raggiunge?” Domandò Aladiah. “Vedete quel sentiero racchiuso da olmi?” Indicò l'uomo. “Seguitelo, senza lasciarlo mai. Alla fine vi troverete nel cuore della foresta.” Nel frattempo, mentre loro discutevano, il merlo aveva notato, essendo la porta della casa aperta, un quadro raffigurante una donna. Era giovane e bella. E colpito da quella figura, l'uccello volò verso Aladiah. “Cosa vuoi, ora?” Infastidito il Cherubino. “Non vedi che stiamo parlando?” Ma il merlo insistendo sussurrò qualcosa al suo orecchio: “Guarda quel quadro...” Aladiah, allora, si girò verso il quadro. E nel fissarlo restò stupito. “Scusate, chi è la donna del quadro?” Rivolgendosi all'uomo. “E' proprio la Signora del Lagno.” Rispose questi. Aladiah, inquieto, si voltò verso Eilonwy e Coco. “Non la riconoscete?” Indicando la donna del quadro. “E' più giovane, ma i tratti sono gli stessi... è la vecchia che abbiamo incontrato stanotte...” “E' vero!” Esclamò Coco. “E' proprio lei, solo più giovane!” http://m2.paperblog.com/i/193/193576...-L-tQ9LBF.jpeg |
Guardai attentamente il quadro. Non c' era ombra di dubbio! Era la signora incontrata la sera prima.....solo molto piu' giovane.
Era bella quasi come Lady Galatea e mia madre. Probabilmente, la sera prima, aveva messo alla prova la mia volontà, il mio coraggio e la mia bontà. Dovevo andare da lei. Immediatamente! Guardai benevola il frate e lo ringraziai: "Grazie mille, Padre!!! Seguiremo alla lettera le vostre indicazioni e consigli. Che Dio vi benedica!....Arrivedervi!!!". Cavalcai piu' forte che potevo attraverso quel sentiero racchiuso da olmi. Finalmente arrivammo nel cuore della foresta e davanti a noi c' era una via di mezzo tra un fiume ed un laghetto. Tesi il dito indice al cielo e creai un fuoco d' artificio bianco-azzurro a forma di fiocco di neve. Questo sarebbe servito come segnale della nostra presenza. http://imagizer.imageshack.us/v2/800...0/801/t6ap.png |
Guardai Astin con gli occhi stretti a fessura, fingendomi offesa, ma sorrisi immediatamente.
"Sì ma non ti ci abituare, eh.." Scherzai, alzandomi per raggiungerlo "E soprattuto non dirlo in giro, ho una reputazione da difendere.." Sorrisi. Ascoltai attentamente le sue parole. "Bool? Fantastico, hai saputo del re? Pare sia stato preso prigioniero.." Scossi la testa "La vedo davvero brutta..". L'arrivo del cortigiano mi interruppe, gli annuii immediatamente. "Sì certo. Arrivo subito". Mi voltai verso il mio luogotenente "Resta con lui, so che avrai mille altre cose da fare, ma dalla sua vita dipende il destino del regno, e non è un compito che si può delegare a chiunque.." Annuii "tornerò prima possibile, grazie". Lasciai così la stanza del principe per raggiungere mio padre. "Eccomi padre.." Chinando leggermente il capo in segno di rispettoso saluto. |
Per un attimo pensai a quella apparizione...alla madre dell'apprendista cavaliere..essa disse nella foresta non tutto è come appare..ovvero vi sono dei misteri.
E poi il pensiero andò all' Abate Nicola...qualcuno mi stava mentendo..queste furono le sue parole. Guardai il Cielo che si stava del tutto rischiarando...perchè tutto sembrava così difficile, a tutto vi era una scelta, ma questa volta ne andava della mia vita. Questa donna sembrava scaltra, intelligente e sicura del fatto suo e pure dai modi gentili...ma la gente del Borgo parlava di fatti strani dentro al maniero...e se fosse stata solo loro superstizione o leggenda? Dalle sue parole capii lei non era la proprietaria..ma ad esserlo era un uomo..lo aveva chiamato.."suo padrone". Rischiare...ora questa era la parola giusta..non potevo sempre ponderare le mie azioni nella vita..avrei rischiato e se avessi sbagliato..allora avrei pagato con la Vita magari. "Grazie milady, siete molto gentile" salii sulla carrozza "comunque, sappiate..io non faccio quel tipo di lavoro.." e sorrisi guardandola.."vengo proprio dal Borgo, un villano mi ha lasciato su un sentiero dicendomi di andare dritta per Tylesia e non cambiare mai direzione..così ho fatto ma mi sono trovata qui..e al Borgo non ho avuto un giusto trattamento..che strano sembravano spaventati da qualcosa..o qualcuno e mi osservavano in modo enigmatico" e cercai di carpire qualche espressione nel volto della donna. http://i57.tinypic.com/9hpcox.jpg |
“Oh, nel borgo vivono molti superstiziosi ed ignoranti...” disse la donna ad Altea, per poi ordinare al cocchiere di ripartire “... a volte basta qualcuno animato dal desiderio di vivere appartato o in solitudine per attirarsi le paure ed i sospetti di gente simile... ma non bisogna dar retta a sciocchezze del genere... io non potrei mai vivere in quel borgo... e poi voi stessa avete appurato che individui vi abitano laggiù, visto che hanno osato lasciare una donna come voi sola in queste selvagge lande...” la guardò e sorrise “... e comunque non avetene a male se vi ho scambiato per una donna di facili costumi... infondo un po' è un complimento alla vostra bellezza... su, presto saremo al castello e là vi sarà possibile scaldarvi e riposare...”
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“Ho saputo del principe” disse a Clio suo padre “che è rimasto ferito in quello spregevole attentato. E poi anche delle sorti del nostro re...” scosse il capo, per poi indicare alla ragazza l'uomo che era accanto a lui “... questo è Nestos, uno dei miei nuovi servitori... benchè schiavo egli ha studiato, tanto da poter benissimo essere considerato dotto filosofo ed abile medico... infatti ha saputo curare la mia gotta, a differenza di quanto non abbiano fatto in tanti anni quei ciarlatani dei miei dottori personali...” fece una smorfia con la bocca “... per questo è qui con me... voglio che visiti sua altezza il principe... ho già avuto il permesso del senatore Bool...” e ordinò a Nestos di entrare nella stanza del principe.
Ne uscì dopo circa una mezz'ora. “Dunque?” Fissandolo il padre di Clio. “E' grave...” mormorò Nestos “... ma ancora vivo dopotutto... e questo è già tanto, signore...” “Tu puoi fare qualcosa per lui?” Chiese il vecchio capitano. “Servirebbe un unguento particolare, signore...” “Allora preparalo, per Belzebù!” “Occorre un ingrediente molto raro...” “Che ingrediente?” “Un'erba che cresce solo ai confini di questo reame...” spiegò Nestos “... dove sono nato io... ma per andarlo a cercare serve molto tempo...” |
Eilonwy generò quel prodigio e le verdi acque del lagno per un momento divennero simili alla giada purissima.
Ad un tratto, la ragazza ed i suoi tre compagni di viaggio, cominciarono ad udire una lieve melodia. Proveniva da una cetra e la stava suonando un musico, tutto assorto dal suo strumento. “Viveva con i suoi, gente assai onesta e quel dì corse a cacciar volpi nella foresta. Allor tra fiori e frutti come zaffiri ramificati vide una dama e tre uomini superbamente bardati. Siete la bella Vergine con i tre Santi Arcangeli, lui gridò, in Nome del Cielo risparmiatemi e mai più io peccherò! Oh, mio buon fanciullo, non sono certo Maria Vergine io e né i tre Santi Arcangeli sono costoro, per l'Amor di Dio! Chi dunque siete voi che m'apparite, mia bianca signora? Son del Lagno la sua Dama, che lo attraversa in quest'ora. E questi tre uomini tutti fatti del più lucente ferro che ci sia? Son cavalieri, ragazzo mio. Campioni di Fede, coraggio e cortesia! Sono belli, disse il ragazzo, come San Michele al chiaror delle candele. Vieni allora ogni giorno qui e un dì sarai anche tu cavalier forte e fedele.” Disse accompagnato dalla musica della sua cetra. |
"Quanto tempo? Non rischia di peggiorare nel frattempo?" Chiesi, allarmata "io cavalco molto veloce, posso partire immediatamente, tutto il resto può essere delegato, ma la vita di sua altezza è la priorità assoluta, ed è mio compito proteggerlo prima di ogni altra cosa..".
Mi voltai verso Nestos "ditemi dunque, e vi porterò questo ingrediente!". |
Asoltai la donna perplessa...ora avrei saputo dove stava la verità..in fondo era aperta di ideali, sembrava quasi uno spirito libero e indomito, mi colpiva la sicurezza nel suo modo di atteggiarsi e parlare.."Vi ringrazio del complimento milady..raccontatemi, a chi appartiene questo maniero? E potrei sapere il vostro nome?E il Borgo dove sono stata come si chiamava?".
Mentre pronunciavo queste parole sembrava quasi stessimo entrando nel maniero...istintivamente mi feci il segno della croce, toccai quel pendaglio del colore del tramonto a me caro e il rosario. |
“Non è così facile, milady...” disse Nestos a Clio “... quest'erba cresce in luoghi remoti e selvaggi, nei confini di un reame impenetrabile.”
In quel momento giunse il senatore Bool col suo seguito. “Ho appena terminato la cerimonia per il mio insediamento come Senatore Supremo...” mormorò “... ma la mia mente era naturalmente presa dalle sorti del principe... ditemi, c'è qualche miglioramento?” “Nessuno, senatore.” Scuotendo il capo uno dei medici di corte. All'improvviso arrivò il Capitano della Guardia Ecclesiastica. “Senatore...” mostrando un inchino a Bool “... purtroppo Sua Maestà non dimora in nessuna corte itinerante e in nessun castello del regno... inoltre negli Archivi Reali non vi è traccia di quel reame e della sua regina... come se i nostri testi, la nostra conoscenza e memoria ignorassero l'esistenza di Gioia Antiqua...” “Gioia Antiqua?” Ripetè stupito Nestos. “Si, il fantomatico reame in cui sembra sia prigioniero il re...” annuendo il capitano. “Ma io lo conosco!” Esclamò Nestos. “Come sarebbe a dire?” Meravigliato Bool. “Si, è quello il nome del reame di cui parlavo al capitano e a sua figlia poco fa...” annuendo Nestos “... l'erba per salvare il principe cresce proprio nelle terre su cui ora domina Gioia Antiqua!” |
Mi avvicinai al musicista. Non avevo mai sentito una melodia così incantevole e leggera!
Battei le mani e dissi: "Perdonate la mia intromissione Messere, ma la vostra musica è stato qualcosa di meraviglioso!....Siete, per caso, un discepolo di Orfeo o di Apollo? Scommetto che pure gli Angeli e le Muse batterebbero le mani per voi. Io sono la principessa Eilonwy del Regno del Cristallo di Azarath. Questi sono Aladiah, Coco e il Principe Merlo. Voi, invece, come vi chiamate?". Sorrisi al trovatore. http://imagizer.imageshack.us/v2/800x600q90/38/qxql.png |
“E' un borgo tanto insignificante” disse la donna ad Altea “che non ne ricordo nemmeno il nome. Io sono madama Geroa e mi occupo della servitù del castello per conto del mio padrone. Egli è il proprietario del castello ed è anche il signorotto di queste terre. Potrebbe dunque decidere di zittire le dicerie della gente del borgo, visto che sparlano della sua dimora, ma preferisce ignorarli. Ed io non posso dargli torto.”
Giunsero finalmente al castello. Era una costruzione molto grande ed antica, con un grosso portone a delimitarne l'ingresso, racchiuso da due massicci torrioni. Il cocchiere scese dalla carrozza e bussò al portone. Un attimo dopo esso si aprì e la carrozza entrò finalmente nel maniero. Un vento freddo spirava come un lamento tra le torri e nello scendere dalla carrozza Altea avvertì un forte senso di angoscia. “Facci strada...” ordinò Geroa al cocchiere. Questi annuì e precedette le due donne in un vasto androne. Geroa allora suonò un piccolo campanello e si presentò, pochi istanti dopo, un vecchio domestico. “Conduci la nostra ospite nella sua stanza.” Fece Geroa indicando Altea. Il domestico annuì e pregò l'avventuriera di seguirlo. |
Sbattei le palpebre per l'incredilità.
"Ci sarà pure un modo per trovare quell'ingrediente!" Guardando Nestos "diteci, cosa sapete di Gioia Antiqua? La regina di quel reame ha parlato di un pegno, ma non ha detto altro.. Voi avete idea di cosa possa essere? Siete l'unica persona che può parlarci di quella terra, Nestos...". Sorrisi. |
Il musico salutò con un cortese inchino Eilonwy.
“Si vede che siete una principessa, damigella.” Disse sorridendole. “La vostra bellezza non è comune e ragazze come voi nascono per ispirare i versi dei poeti e le gesta dei cavalieri.” Poi salutò con un cenno della mano anche gli altri tre. “Purtroppo non sono discepolo di Apollo. Anche se, in verità, le mie rime sono dettate dalle grandi leggende che dimorano in queste lande. Le compongo per diletto e poi le recito presso le case dei nobili signorotti. Il mio nome è Joel.” |
Poteva zittire la gente del borgo..e in che modo?
Ma i miei pensieri furono subito scacciati, eravamo arrivati al maniero, e assieme a Geroa scesi dalla carrozza..improvvisamente un vento freddo lambì il maniero quasi attraversando quelle alte torri..una strana angoscia mi pervase, mi avvolsi nel mantello. Ci fecero entrare nel maniero, Geroa fece suonare un campanellino e arrivato un servitore mi dissero di seguirlo. Seguii il domestico sperando mi portasse davvero in una stanza e non certo in una prigione...quel senso di angoscia..lo avevo già provato, quando Tyssen parlò della maledizione sui Taddei. Mi guardavo attorno, il maniero sembrava tranquillo e ben arredato...dovevo solo sperare nel buon Dio, poi mi rivolsi al servitore..."Scusate, ma io ho viaggiato troppo...dove ci troviamo ora? In che posto?" http://i62.tinypic.com/zwz236.jpg |
"E' un vero piacere fare la vostra conoscenza!.....Noi siamo qui per essere ricevuti da Isolde, la Dama del Lagno. Dalla vostra canzone deduco che la conoscete bene, anche se per alcuni è solo un personaggio leggendario. Com' è di carattere questa dama?" chiesi per poter essere avvantaggiata alla presenza della Strega Nera.
Speriamo che tutto vada per il meglio! Ad un tratto sentì come se dietro alla spalla sinistra fosse stato messo un cubetto di ghiaccio. Mi denudai la spalla e vidi, con grande meraviglia, che il fiore blu era diventato verde. Che strano! Di che cosa voleva avvertirmi? http://imagizer.imageshack.us/v2/800...0/203/ukig.png |
“Questa terra” disse il vecchio domestico ad Altea “è terra silenziosa, poiché nessuno ama pronunciare il suo nome ad alta voce... e sarà dunque un bene anche per voi non conoscerlo quel nome, milady...” condusse l'avventuriera in una stanza del castello.
Era un ambiente confortevole, arredato con mobili di una certa fattura, in arte povera, con quadri alle pareti che rappresentavano scene pastorali. All'interno vi era un gradevole profumo di muschio. “Il pranzo” aggiunse il vecchio “sarà servito fra due ore. Avrete così il tempo per un bagno caldo e per riposarvi. Nel tinello adiacente a questa stanza” indicando una porticina “preparerò ora per voi un bagno profumato. Quando il pranzo sarà servito, nella Sala del Torrione, sentirete un campanellino.” Preparò così nel tinello la tinozza con acqua calda e sali profumati, per poi andare via. E solo quando restò sola in quella stanza, Altea si accorse di un ritratto che prima non aveva visto. Raffigurava un giovane uomo, dai tratti morbidi e bellissimi, con uno sguardo penetrante e l'espressione enigmatica. http://www.4news.it/images/stories/i...iangray_02.jpg |
Il tatuaggio di Eilonwy mutò all'improvviso.
Era il segno che qualcosa stava per accadere. “Damigella, vi sbagliate.” Disse Joel alla principessa. “Isolde non è il nome della Dama del Lagno. Ella tiene ben segreto il suo nome e non credo che qualcuno lo conosca davvero. Quanto a Isolde... questo nome è invece molto conosciuto in queste terre... si tratta di una terribile strega i cui poteri sono inimmaginabili... anzi, meglio evitare anche di nominarla, datemi retta...” “Dai vostri versi” intervenne Aladiah “mi sembra di capire che conosciate varie storie della vita della Dama del Lagno.” “Tutti i cantori” rispose il musico “di queste terre conoscono fatti ed episodi che riguardano la Dama Verde, ossia come viene chiamata la Dama del Lagno. Ella fu tutrice di un giovane apprendista, rampollo dei nobili Taddei, che poi, grazie a lei è divenuto un formidabile cavaliere. E questa storia recitavo poco fa con le mie rime.” “Dove si trova adesso questa Dama del Lagno?” Chiese il Cherubino. “Il suo palazzo” spiegò Joel “potrebbe essere lontano mille miglia, come anche, invece, essere ad passo d'uomo da qui. Se vi sta davvero aspettando allora sarà lei stessa a mostrarsi a voi.” |
Mi rivolsi al Principe Merlo: "Ma non mi avevi detto che la Dama del Lagno vista in sogno era Strega Isolde?.....Io pensavo che fossero la stessa persona!...Che Dama del Lagno fosse una specie di nomignolo o una specie di titolo nobiliare degli esseri soprannaturali come lei!....E adesso voi come farete a ritornare umano!?!".
Non ci capivo piu' niente!!! Mi sentivo così sciocca. Pensavo di aver capito tutto e, invece, non avevo capito proprio niente! http://imagizer.imageshack.us/v2/800...0/833/la36.jpg |
“No...” disse il merlo ad Eilonwy “... la Signora del Lagno è l'esatto opposto di Isolde... lei è una fata buona, mentre quest'ultima una terribile strega. Per questo sono venuto con voi in questo viaggio... voglio trovare la Dama del Lagno e chiederle se vi è un modo per annullare la mia maledizione... e vi consiglio di fare lo stesso anche voi...”
In quel momento arrivò un pesante carro. Era guidato da un vecchio e sulla paglia che trasportava vi erano diverse giovani fanciulle. “Dove siete diretto?” Chiese Joel a quel vecchio. “Conduco queste fanciulle nel bosco” rispose il vecchio “affinchè possano raccogliere fiori ed intrecciarli in ricche corone da offrire poi alla Madonna della Neve.” “Potete indicarci dove si trova il palazzo della Dama del Lagno, messere?” Domandò Aladiah. “Non saprei.” Fece il vecchio. “Ma posso darvi un passaggio per raggiungere l'altra sponda del Lagno. Di più non posso fare per voi.” |
Quadro VI: Gioia Antiqua
“Chi si reca in Averoigne farà bene a munirsi di un bastone di ontano che, se pur debolmente, è efficace contro le magie.” (Clark Ashton Smith, Racconti) “Nessuno conosce bene quella città, milady...” disse Nestos a Clio “... poiché a nessuno è permesso entrarci senza il consenso della regina... è una città misteriosa e pericolosa, dalla quale i saggi e i furbi si tengono lontani... il suo popolo è colpito da una strana mania, che li divide in due tipologie di individui... alcuni dicono sempre la verità, mentre altri solo menzogne...” “Sembra un reame assurdo!” Esclamò il padre di Clio. “Di quelli che si raccontano nelle favole!” “Forse ti fai troppo suggestionare dalle leggende su quel posto...” rivolgendosi Bool a Nestos. “Sin da piccoli” fece Nestos “ci hanno parlato in questo modo di Gioia Antiqua... ma vi scongiuro, dimenticate la possibilità di recarvi là... la regina è bellissima ma ama solo l'Arciduca di Capomazda e per voi non avrebbe pietà...” aggiunse poi con i suoi occhi fissi su Clio. Occhi che sembravano racchiudere una forte inquietudine. http://www.briansdriveintheater.com/...ercushing3.jpg |
Risposi al merlo: "Va bene allora sono proprio cerebrolesa!!!.....Infatti mi sembrava strano che una Strega Nera fosse tanto dolce e gentile. Uffa....che figuraccia!!!".
E pensare che moltissime persone mi ritenevano intelligente, astuta e perspicace. Certo che ci voleva poco a sembrare degli stolti! Diventai rossa dalla vergogna, ma poi vidi arrivare un carro con dentro delle fanciulle trainato da un villico. "Grazie mille, signore! Vi seguiremo a cavallo!......Arrivedervi Joel! Grazie per le informazioni e per la meravigliosa melodia..... " dissi l' ultima frase arrossendo come un papavero ed abbassando gli occhi per la brutta figura fatta con lui. Mi sentivo così mortificata. In pratica era come scambiare un' angelo per un diavolo! http://imagizer.imageshack.us/v2/102...0/691/h98p.png |
Seguii il servitore fino alla camera, ascoltai le sue parole.."Grazie siete davvero gentile, vi prego di chiamarmi quando il pranzo sarà servito, ho bisogno di riposare".
Egli uscì dopo avermi preparato quel bagno e subito mi spogliai e entrai nell' acqua, lentamente iniziai a rilassarmi ma rimasi immobile a pensare.."Perche mai non si può nominare questo posto..se la dama era gioviale, l'anziano servitore dimostrava le stesse paure della gente del Borgo.Ma dove sono finita? Sembra tutti recitino una parte..e chi recita quella giusta?" Una Luce e quel tintinnio conosciuto e Lei apparve a me, la Sacerdotessa dell' Antico Sacro Tempio di Petra.. "I miei saluti, Altea" disse avvicinandosi "sono Shalazam.." Battè le mani e arrivarono delle ancelle e mi cosparsero di petali di rosa, di essenze al sandalo, ambra e vaniglia. Mi trovavo in uno stato di benessere e lei si alzò il velo con mille tintinnii e il frusciare della seta e organza..era meravigliosa, i capelli neri sciolti, la pelle di ebano e due occhi di smeraldo che spiccavano sul volto. "Ricordati la frase dell' Abate..ciò che in Cielo è scritto, in Terra avverrà e io non posso infrangere le regole del tuo Credo" sorrise ironicamente, immaginavo si riferisse a ciò che stava accadendo in Terra Santa. "Ho due fratelli laggiù...James e Trevor..e.." mi zittì. "Io non sono tenuta a parlare di guerre, nè di dove sei, cosa ti accadrà..io ho solo visto il tuo rifiuto dell' Amore in quel giorno..e so il seguito e leggo la frase del tuo ciondolo, questo è il mio compito..aiutarti ad amare. La tua Fede, la tua purezza e il tuo coraggio ti portino alla meta..qualunque sia..ma ti farò un dono". Pose sopra i miei vestiti una pietra "Guardala attentamente, e vedrai un segno del tuo futuro innamorato e rimarrà tale per tutta la Vita..dimentica il Passato..guarda avanti, e io stessa gli apparirò in sogno in modo verrà a cercarti, tu devi solo aspettare...meriti di essere tranquilla nonostante la tua indole da avventuriera..e la tua educazione fortemente Cattolica e..da Cavaliere che tuo padre ha voluto infliggerti." scosse la testa "Ma non vedrai le sue fattezze, l' Amore va cercato e scoperto e arriva inaspettato". Battè le mani e uscì con le ancelle. Mi destai...era stato un sogno? Presi un asciugamano e andai verso i vestiti e sopra, con sorpresa, vidi un cristallo purissimo e prezioso, mi rivestii in fretta, mi acconciai finalmente bene i capelli e presi il cristallo. Arrivata in camera, però, mi accorsi di un oggetto a cui prima non avevo fatto caso..era una tela e mi avvicinai..era il ritratto di un ragazzo, ne osservai le fattezze, era bellissimo, elegante e i suoi tratti delicati..rimasi perplessa. Mi sedetti sul letto, stava proprio di fronte a me, mi inquietava..distolsi lo sguardo e lo posai sul cristallo cercando quel segno di cui parlò la sacerdotessa, ma avvertivo addosso a me lo sguardo penetrante dell'uomo nel ritratto. http://i59.tinypic.com/1zqwzg1.jpg |
Altea fissava quel misterioso ritratto.
Il giovane raffigurato aveva profondi occhi neri e un'espressione corrucciata. I lunghi capelli neri incorniciavano quel suo volto pallido ed inquieto, con lo sguardo che sembrava vagare lontano, in un punto indefinito oltre l'orizzonte dipinto. Ma qualcosa, proprio in quel momento, gelò il sangue dell'avventuriera. Un grido, grottesco e brutale, simile ad un verso d'agonia emesso da una fiera selvaggia, echeggiò nel castello. Poi solo silenzio. Irreale, profondo ed assoluto. Un silenzio rotto, poco dopo, solo dal suono di un campanellino. Era il segnale che il pranzo stava per essere servito nella sala detta del Torrione. |
Non aveva alcun senso tutto quello.
"Che cosa proponete di fare? Abbandonare il re, lasciar morire il principe?" domandai, fissando Nestos "E poi, è stata la regina di quel luogo a dirci di andare da lei per consegnarle il pegno entro tredici giorni, o ucciderà Sua Maestà... dunque perché mandarci un messaggio del genere, se non ci fosse permesso di entrare?" scossi la testa "La vita del re e del principe Karel contano molto più delle nostre, se andassi là con un manipolo di uomini e non dovessimo tornare non sarebbe grave, ma rinunciare in partenza a salvare due membri della famiglia reale è tradimento bello e buono.. Fosse anche l'ade in terra, abbiamo il dovere di tentare.." scossi la testa "Solo, non sappiamo cosa voglia la regina.. se mandassimo un'ambasceria per saperlo non ci riceverebbe? E' assurdo, non ci avrebbe mandato quel nano con la lettera... poteva semplicemente informarci che intendeva uccidere il nostro re..". Doveva pur esserci un modo, mi rifiutavo di credere il contrario. "Avete detto che ama l'Arciduca di Capomazda, non è possibile convocarlo e farlo venire con noi? Se ciò che dite è vero, non gli farà del male. Il ducato di Capomazda è pur sempre parte del nostro regno, dunque Sua Maestà è anche il loro re..". |
Così, in sella ai loro cavalli, Eilonwy ed i suoi compagni seguirono il carro guidato dal vecchio.
Le fanciulle che erano sulla vettura giocavano, motteggiavano e ridevano fra loro. “Il mio sposo” disse una di quelle “sarà bello e coraggioso. S'innamorerà follemente di me e vivremo solo d'amore.” “Il mio invece” fece un'altra fanciulla “l'ho veduto stanotte in sogno... era su un cavallo bianco ed indossava un'armatura cromata... io ero stesa sotto un albero e lui veniva a prendermi... non rammento le sue parole esatte, ma so che gli bastarono per convincermi a seguirlo in capo al mondo...” “Il tuo amato” fissandola un'altra di quelle “sarà dunque un cavaliere?” “Certo!” Esclamò l'altra. “Perchè un uomo deve saper difendere la propria dama! E nessuno è più forte di un cavaliere!” “Sciocchezze!” Sentenziò un'altra ragazza. “Un uomo deve saper dire parole d'amore alla sua donna. Per questo il mio sposo sarà un poeta!” E su questo punto cominciarono a dibattere fra loro. “Non litigate fra voi.” Cercando di calmarle il vecchio. “Non vi metterete mai d'accordo di questo passo. Domandate allora l'esito della vostra diatriba a quella fanciulla che ci segue a cavallo.” Indicando Eilonwy. “Diteci...” rivolgendosi una di quelle fanciulle ad Eilonwy “... secondo voi l'amante ideale deve essere un cavaliere oppure un poeta?” |
Nestos restò pensieroso dopo quelle parole di Clio.
“E' ovvio che la regina voglia qualcosa da noi...” disse poi “... ma non è facile capire cosa esattamente da qui...” “Potrebbe essere una trappola tutta questa storia?” Chiese Bool. “Potrebbe...” annuì Nestos “... sicuramente lei ha rapito il re per un motivo preciso... ma il difficile è capire quale...” guardò poi Clio “... la leggenda del suo amore per l'Arciduca di Capomazda è molto antica... risale a diversi anni fa... io ero piccolo e già si raccontava...” “Dunque” mormorò il padre di Clio “potrebbe riferirsi a qualche duca passato... ma è molto vecchia questa regina?” “Nessuno fuori da quella città” spiegò Nestos “l'ha mai veduta... non ne ho idea circa la sua età...” “Allora” disse Gheorgis entrando nella stanza “non ci resta che una cosa da fare... formare un gruppo di cavalieri e recarsi in quella città per riscattare Sua Maestà.” In quel momento arrivò anche Gufo Scarlatto con alcuni dei suoi. “Capitate a proposito, messere...” nel vederlo arrivare Bool. E gli raccontò del rapimento del re e dell'intenzione del Senato di mandare alcuni uomini a riscattarlo. |
Ma certo, affidiamo la vita del re a degli uomini che lasciano morire il nostro popolo, che bella pensata.
Era quello che volevano i mercenari, infondo, no? Combattere! Ora ne avrebbero avuto l'opportunità. E ce li saremmo tolti dai piedi. Nella lotta ai ribelli erano inutili. Ma io dovevo pensare a Karel, prima di tutto. "Mi sembra un'ottima idea.." dissi al senatore, senza degnare d'uno sguardo i mercenari. A loro tutto era permesso, se i miei uomini avessero fatto il minimo sbaglio, avessero anche solo discusso un ordine, il senato li avrebbe puniti severamente. Ma i mercenari no, poveri cari. Mi voltai poi verso Nestos. "E per quanto riguarda la pianta che può salvare il principe Karel?" chiesi al medico "Come possiamo identificarla? Ce ne saranno molte, avremo bisogno di un esperto.. ma voi siete sicuro che non ci sia qualcos'altro e soprattutto che faremmo in tempo ad arrivare fino a quel reame e tornare indietro in tempo? Sua Altezza ha bisogno di cure adesso, subito, non può aspettare giorni e giorni!". |
Il mio sguardo ritornò dal puro cristallo a quel ritratto...ma sobbalzai improvvisamente..un grido spaventoso..cosa era stato? Mi alzai dal letto..avviandomi verso la porta, chi aveva urlato in quel modo quasi diabolico.
Poi il tintinnio del campanello...calma Altea..calma..cercai di tranquilizzarmi, non potevo presentarmi così. Poi guardai il cristallo..e vidi incisa una spada e una croce. Quindi? Poi osservai meglio, vi era una immagine indistinta..sembrava un animale..non capivo bene. Forse era il simbolo di un casato..? Un avvertimento? Ovvio..un cavaliere..cristiano, forse e poi? Sbuffai appoggiandolo sul comodino, non avevo avuto nessun indizio..di cavalieri ve ne erano a volontà e pure cattolici e quasi tutti avevano, se nobili, un animale a distinzione del casato nello stemma. Lo posai dunque sul comodino, sconsolata. "Nemmeno la sacerdotessa Shalazad avrebbe fatto qualcosa per me, ero destinata a combattere contro il mondo intero sembrava" pensavo mentre un rivolo scese dal mio diafano volto, ero destinata a una vita sola e triste..e così sia se Dio ha deciso questo. Era ora di andare a pranzo, per sicurezza presi la spada e la nascosi sotto la gonna, non mi fidavo a girare priva di sicurezza in quel posto e così uscii dalla camera e seguii il rumore del campanellino finchè raggiunsi una sala dove vidi un tavolo imbandito. |
Il mio malumore se ne andò via quando sentì le risate e discorsi amorosi di quelle fanciulle di campagna.
E il mio pensiero si rivolse subito a Sir Riccardo. Chissà se era morto? E se fosse stato vivo......avrebbe amato mai una ragazza che ha scambiato una fata per una strega? Ah, adesso basta tormentarti in questo modo! Dopotutto sia Lady Galatea che il Principe Merlo erano stati poco chiari! Infatti Lady Galatea aveva detto: Citazione:
Fui destata dalla domanda che mi fecero quelle contadinelle. Se l' uomo ideale fosse il cavaliere o il poeta. Risposi sorridente: "Da dove provengo io, sia gli uomini che le donne devono saper fare qualunque cosa!....il cavaliere.....il poeta.....il cuoco.....il cacciatore....il nobile.....il contadino....il pescatore....il filosofo. E come vi ho già detto questo vale anche per le donne! Sia donne che uomini, nel mio regno, vanno in guerra, hanno la stessa educazione e parità di sesso. In tutte le famiglie, dalle piu' misere alle piu' nobili, non c' è un unico capo famiglia, ma due cioè sia il marito che la moglie! Per di piu' un uomo non deve solo difendere la propria famiglia, non deve solo saper scrivere poesie d' amore alla sua amata, ma deve saper amare, e non solo i suoi, i bambini in generale perchè come disse il poeta Dante Alighieri: «TRE COSE CI SONO RIMASTE DEL PARADISO: LE STELLE, I FIORI E I BAMBINI». Spero di aver risposto alla vostra domanda, belle fanciulle!". Oh amore mio! Ma dov'è sei? http://imagizer.imageshack.us/v2/102...0/513/q0fl.jpg |
Altea raggiunse così la Sala del Torrione.
Qui vi trovò una tavola magnificamente imbandita, con deliziose pietanze e pregiati vini. Attorno alla tavola vi erano valletti e damigelle che subito invitarono l'avventuriera a prendere posto. Poi le servirono il pranzo. Ma mentre era a tavola, si accorse di qualcosa. Ad una delle pareti era appeso uno stemma. E in tutto e per tutto sembrava raffigurare l'immagine che l'avventuriera aveva visto riflessa nel cristallo. Vi erano infatti una spada con un grifone coronato da una Croce. In quel momento giunse Geroa. “Spero che il pranzo sia di vostro gradimento.” Disse ad Altea. “Il padrone” rivolgendosi poi ai valletti e alle damigelle “attende il pranzo. Lo servirete nella sua stanza.” Loro annuirono ed obbedirono. |
“Io so riconoscerla, non temete.” Disse Nestos a Clio. “Conosco perfettamente quell'erba. Quanto al tempo... naturalmente prima il principe avrà la sua cura, meglio sarà...”
“Allora” mormorò Bool “il Capitano dovrà acconsentire affinchè il suo medico possa partire con gli uomini diretti a Gioia Antiqua.” “Naturalmente!” Esclamò il padre di Clio. “Nestos è a vostra disposizione!” “Non avevo dubbi, Capitano.” Annuendo Bool. “Un momento...” intervenne Gufo Scarlatto “... vedo che qui si fanno i conti senza l'oste... un conto è combattere qui un branco di ribelli... tutt'altra cosa, invece, è partire per terre sconosciute, contro un nemico la cui forza è ignota...” “Volete tirarvi indietro?” Fissandolo Bool. “Non ho detto questo.” Rispose Gufo. “Dunque?” “Dico che, ovviamente, il compenso dovrà essere ridiscusso ancora.” “Naturale.” Fece Bool. “Inoltre...” “Cos'altro?” Domandò il Senatore Supremo. “Voglio avere la possibilità di scegliere fra i miei uomini quelli più adatti.” Disse il mercenario. “Questo lo vieta qualcuno forse?” Mormorò Bool. “Uno dei miei” fece Gufo “è fuggito, approfittando della confusione dopo l'attentato all'ippodromo. L'ho comprato ed è mio schiavo. Non può essere uscito dalla città, in quanto i vostri soldati hanno chiuso le porte cittadine. Aiutatemi a ritrovarlo ed io mi unirò alla vostra spedizione per liberare il re.” “Chi sarebbe questo fuggitivo?” Chiese Bool. “Il suo nome è Guisgard.” Rispose Gufo. “Guisgard?” Ripetè Nestos. “Lo conosci?” Voltandosi verso di lui Bool. “Si...” annuì Nestos “... era con me al mercato degli schiavi... il Capitano” indicando il padre di Clio “aveva anche cercato di acquistarlo, ma il suo atteggiamento sfrontato fece fallire la trattativa...” “Ora rammento...” scuotendo il capo il padre di Clio “... quell'irriverente straccione... in tutta sincerità spero sia morto nell'esplosione!” “Se così fosse” annuì Gufo “allora mi contenterò di vedere il suo cadavere... ma fino ad allora non mi darò per vinto...” |
Eilonwy finì di spiegare e subito quelle fanciulle cominciarono a parlare tutte insieme.
Le loro voci si accavallavano le une sulle altre, senza però generare confusione. E sorprendentemente, quelle fanciulle, pur parlando tutte insieme, finirono per pronunciare le medesime parole. “Un uomo” dissero sorridenti “deve saper amare. Questo lo spingerà alla perfezione e potrà dare tutto ciò che occorre alla sua amata per essere felice. Questo è l'amore.” Detto ciò, le fanciulle si alzarono tutte insieme e salutarono con un inchino una bambina che era appena apparsa lungo la strada. “Ritiratevi pure, amiche mie...” fece la piccola battendo le mani “... andate a cogliere i fiori per le corone da offrire alla Vergine della Neve...” Le fanciulle, così, scesero dal carro e svanirono nella foresta in cerca di fiori. “Conducevo costoro” mormorò il vecchio cocchiere indicando Eilonwy ed i suoi compagni “presso il vostro palazzo, signora...” “Lo so.” Annuendo la bambina. E tra i riflessi delle acque del Lagno si intravidero le mura di un meraviglioso palazzo. |
L' Amore conduce alla perfezione. Questo era vero!!! Infatti, forse, io sarei stata piu' completa con Riccardo accanto come mio sposo.
Le fanciulle s' inchinarono a una bambina come se fossero le sue ancelle. Rimasi un po' turbata. Ma quando sentì le parole del cocchiere alla bambina e vidi un magnifico palazzo tra le acque del Lagno, capì di essere arrivata alla meta del viaggio. All' improvviso, però, ci fu uno spaventoso e forte terremoto, che fece imbizzarrire Dante. Non riuscivo in alcun modo a tranquillizzarlo e così fui disarcionata. Battei la testa a terra e tutto si fece buio. Di fronte a me c' era uno spettacolo apocalittico. Tutto era buio e solo il fuoco delle case e dei luoghi incendiati illuminava quel sinistro scenario. Nel cielo color pece c' erano nuvole viola e porpora, dalle quali uscivano verdi fulmini. Mi guardai attorno. Ero nella mia distrutta patria natale! Subito gridai come se ci fosse qualche speranza: "Madreee!!!.....Padreee!!!". Nessuna risposta. Feci qualche passo e mi ritrovai nella città di Afravalone. Ma la città della mia madrina e del principe Karel era in fiamme come il mio regno. No...non poteva essere vero!!! Mi diressi al palazzo di Lady Galatea. Solo mentre correvo mi accorsi di essere nuda e ferita su tutto il corpo. Urlai all' interno del suo giardino ormai distrutto: "Lady Galateaaa!!!....Sir Riccaldoooo!!!....Alaaadiah! Cocoo!!!... Dov'è siete finiti tutti!?!". Mi accasciai a terra e piansi. Non era possibile....nessuno era sopravvissuto! Neanche Aladiah che pensavo che fosse immortale come tutti gli angeli! Da dietro di me sentì una risata di scherno. "Che vi succede principessa? Qualcosa non va?" e detto questo la figura rise di nuovo. La voce e la risata appartenevano allo Stregone Slathnir. Si avvicinò a me e vidi che sull' occhio che gli avevo cavato portava una benda nera. "Che c' è? Non rispondete!....Ammirate il Nero Potere dell' Anticristo!" sentenziò trionfante. Mi prese per le braccia doloranti. "Lasciami maledetto!.....No....non voglio piu' guardare!....Questo è solo un incubo!....Non succederà mai!" risposi piena di rabbia e di disperazione. "Questo è il futuro....il vostro futuro....il futuro di questo mondo! I cieli bruceranno, la carne diventerà cibo per vermi e l' astro di Dio tramonterà sul nostro mondo, per non rialzarsi mai piu'!....E tutto ciò accadrà per colpa vostra!". Nella sua mano fece apparire un fiore blu luminoso come una stella. Era il Fiore Perduto della Tylesia (quello che raffigurava il mio tatuaggio), l'arma piu' potente in assoluto nascosta dagli angeli e Lady Galatea! Ma come aveva fatto a prenderlo, se alla mia nascita la mia madrina aveva detto che io ero la Chiave per trovarlo? "Grazie ancora del vostro prezioso aiuto!" con quella frase rispose alla mia domanda come se mi avesse letto nella mente. Quindi ero stata io, involontariamente, a condurlo da quel fiore! "Noooo!!!!!" dissi gridando come se fossi all' Inferno. http://imagizer.imageshack.us/v2/600...0/809/llv9.png Mi svegliai spaventata e sudata in una stanza di gusto gotico. Le pareti erano alte e di un verde chiaro. Nascosi il niveo viso tra le ginocchia ed aspettai che arrivasse qualcuno. |
Strinsi i denti per trattenermi. Cercai di respirare più piano, di calmarmi.
Come osavano comportarsi in maniera tanto impudente? Perché nessuno interveniva? Lanciai un'occhiata eloquente a mio padre, una furtiva al capitano della Guardia Ecclesiastica. Possibile che soltanto io ritenessi inconcepibile un comportamento simile? Dov'erano finiti tutti gli insegnamenti di mio padre, erano solo parole vuote? Il rispetto, la disciplina, la lealtà erano valori assoluti. Non si poteva continuare a mettere condizioni, non rispettare l'autorità, credersi superiore della legge. Ma nessuno sembrava scomporsi. Perché dovevo essere sempre soltanto io a combattere la sfrontatezza e la mancanza di rispetto di quegli uomini? Anche mio padre aveva paura di loro? Potevo capire Bool, ma l'uomo che mi aveva cresciuta non poteva essere come lui, mi rifiutavo di crederlo. E il capitano della Guardia Ecclesiastica? Anche lui era un docile agnellino? Il mio caratteraccio mi avrebbe portato solo guai, lo sapevo bene. Ma quando è troppo è troppo. Anche se tutti erano contro di me, io non ero pronta a sottomettermi, mai. Forse mio padre non credeva in quello che mi diceva da piccola, ma io si. "Naturalmente, il nostro principe è in fin di vita, il nostro re sta per essere giustiziato, tranquilli.. abbiamo un sacco di tempo a disposizione, e un sacco di uomini nelle caserme che giocano a dadi perché non hanno nulla da fare..." Mormorai tra i denti. "Quali sono gli ordini, senatore?" Chiesi, pacifica, alzando lo sguardo su Bool "Io non ho uomini liberi da mettere alla ricerca di uno schiavo fuggitivo, dunque.. Togliamo soldati dai posti di blocco, o dalla sorveglianza, oppure dalle indagini, anzi perché no, dall'assistenza ai feriti?" Sorrisi, gelida "Un momento, ora che mi ci fate pensare, abbiamo in teoria degli uomini armati che non stanno facendo assolutamente nulla, che si sono rifiutati di eseguire gli ordini, sono venuti meno alla parola data, hanno lasciato che la nostra gente morisse sotto i loro occhi senza far nulla, non hanno partecipato alle ricerche, ne alle indagini.. Insomma, sono stati fondamentali nella lotta ai ribelli, nonostante siano qui per questo.. Oh, dimenticavo, sono gli stessi che si sono persi uno schiavo e hanno bisogno di noi per recuperarlo.." Sostenni sguardo di Bool, i miei occhi erano fieri, freddi , implacabili, la voce decisa e sicura, ma comunque rispettosa, il portamento altero, composto, militare. Se quegli uomini pensavano che fossi una docile fanciulla, si sbagliavano di grosso. Era ora che cominciassero ad imparare come ci si comporta in un paese civile. E se a tutti stava bene che si sentissero liberi di fare il bello e il cattivo tempo a casa nostra, io di certo non ero pronta a permetterlo. "Attendo i vostri ordini, senatore". |
Mi sedetti al tavolo imbandito e vicino a me vi erano dei valletti pronti a servirmi ma mi trovavo sola..nessuno era seduto al tavolo con me, dove si trovavano i proprietari del maniero.
Iniziai ad assaggiare della ottima crema di asparagi quando l' occhio, improvvisamente, cadde sullo stemma appeso davanti a me. Posai il cucchiaio, il cuore iniziò ad accellerare i battiti, era lo stesso disegno inciso nel cristallo e quell'animale che prima non riuscivo a definire era un grifone...ricordavo benissimo si trattasse comunque di un rapace ma indefinito. Pensai alle parole della sacerdotessa, eppure ella mi disse non mi avrebbe mostrato le fattezze dell'uomo destinato a me e sarebbe lei apparsa a lui in sogno durante la notte...e allora cosa c'entrava questo maniero? Non potevo neppure pensare fosse il ragazzo del ritratto, forse era un segnale da interpretare. Entrò Geroa e disse ai servitori di portare il pranzo in camera al padrone..altra stranezza, vi erano ospiti e non si presentava a dare il benvenuto. Alzai le spalle..in questo luogo di cui ignoravo il nome non vi era nulla da stupirsi. "Milady Geroa" chiesi guardando davanti a me "ho visto questo stemma..è del Casato proprietario del maniero? Devono essere valorosi guerrieri visto hanno scelto un grifone nello stemma, raccontatemi un pò di questo casato, dello stemma e con chi sono imparentati..devono essere persone importanti. Io, ad esempio, vivo vicino Afravalone ma la mia famiglia nobile risiede a Camelot e si dice abbiamo legami di sangue coi reali..infatti vantiamo numerose battaglie vinte". Attesi la risposta...sempre non fosse un mistero come il luogo dove mi trovavo...ad un tratto una visione davanti a me...ero nella foresta e parlavo con un uomo. Subito sparì..chi era mai? Guardai Geroa, mi osservava, quel maniero aveva un effetto strano su me. http://i59.tinypic.com/dyk3rq.jpg |
“Il capitano Clio ha ragione.” Disse Bool a Gufo. “E' impensabile pretendere che dei soldati, in un momento simile, lascino i propri posti per cercare uno dei vostri.”
“E poi” intervenne Gheorgis “non c'è certo bisogno di un battaglione intero per cercarlo. Se si trova ancora in città, allora basteranno i vostri uomini, come giustamente osservato da lady Clio, per trovarlo.” “I miei uomini” replicò seccato Gufo “non conoscono bene la vostra città. Certo, posso ordinare loro di rivoltare come un guanto ogni abitazione, palazzo o topaia, persino le chiese, ma dopo non so in che stato ritroverete la vostra capitale.” I suoi risero. “Dunque” continuò il mercenario “sta a voi decidere se aiutarci a trovarlo o meno.” Guardò Clio. “Anche se, in verità, se io fossi il Capitano della Guardia Reale e conoscessi bene la città, basterei da solo a trovare quel cane. Ma forse la nostra Amazzone” indicando la ragazza ai suoi “è brava solo a comandare i suoi standosene al sicuro, in groppa al suo cavallo bianco, o a vincere i duelli quando i suoi rivali abbassano le armi dandole la vittoria a tavolino.” E rise con loro. |
“Si...” disse Geroa ad Altea fissando quello stemma “... raffigura il casato del padrone del castello e di queste terre... egli è nobile quanto lo sono i migliori di questa regione... posso dire che mai conobbi uomo più leale, coraggioso e affascinante... si, il suo sangue è blu come pochi altri uomini possono vantare di avere... e la sua nobiltà è pari solo alla sventura che lo ha colpito...” ed il suo sguardo si fece inquieto.
Guardò allora fuori dalla finestra e un velo di tristezza scese nei suoi occhi, insieme all'imbrunire che poco a poco ricopriva quelle terre. |
Eilonwy si svegliò così in quella gotica stanza.
Era ormai pomeriggio inoltrato e dalle finestre, velate da tende verdi, la luce poco a poco scemava, chiaro segnale dell'incedere del crepuscolo. Ad un tratto la porta si aprì ed un nano entrò, per poi avvicinarsi al letto. “Oh, ben svegliata.” Disse sorridendo ad Eilonwy. “Come vi sentite? Avete riposato bene?” Le mostrò un vassoio d'argento, sul quale vi era una bottiglietta con un rosso elisir al suo interno. “Bevete un po' di questo e vi sentirete certamente meglio.” Fece il nano. Dall'esterno della stanza, intanto, si udiva un costante e dolce rumore, come se dell'acqua scorresse incessantemente intorno a loro. |
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