![]() |
Nyoko voleva calarsi nella sua nuova vita.
Legare con quelle persone e fidarsi di loro. Dopotutto l'avevano liberata dalla sua prigionia, dandole un lavoro ed apprezzando la sua arte. Ma mentre la ragazza si preparava, indossando un bell'abito blu, Filax cominciò a mostrarsi nervoso. Molto più del solito, graffiando la porta. Fu in quel momento che Nyoko avvertì una strana sensazione. Che divenne poi inquieta. C'era un dipinto nella stanza ed alcune statuine sulle mensole. E Nyoko ebbe la netta sensazione di essere osservata. Una sensazione forte, reale. Sentiva di non essere sola in quella stanza. |
Due occhi... chissà cosa aveva visto quel brigante. Ma mentre riflettevo, quel brutto ceffo si avventò con la sua bocca su di me. Per fortuna Lion mi tirò via prontamente.
"Lurido verme! Visto ciò che hai fatto e visto che non vuoi aiutarci, stanotte manderò da te il fantasma col narciso nero..." dissi, giocando la nostra ultima carta. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Non osare mai più rivolgerti a me in questo modo.” Disse la zia alzandosi di scatto. “Ricorda che sei la moglie di mio nipote ed è solo per questo motivo che non ti faccio tornare da dove sei venuta.” Fissando Gwen con disprezzo.
“Che succede?” Entrando Theris. |
La guardai sconvolta.
Come si permetteva di dire certe cose? Theris arrivò giusto in tempo ed io, prontamente, prima che sua zia aprisse bocca, gli raccontai tutto per filo e per segno, tutto quello che mi aveva detto, parola per parola. "Mi piacerebbe proprio sapere da dove sarei venuta, dal momento che sono nobile quanto voi e la mia famiglia è fra le più importanti di tutto il Nord" con tono leggermente ironico, ma sempre e comunque arrabbiato. |
“Madama, dubito che la nostra industria possa aver avuto a che fare con le attività di vostro marito, a meno che non si sia anch'egli occupato di armi.” Disse Ernot ad Altea. “Riguardo alle vostre missive, purtroppo il signor de'Taddei è un uomo difficile da incontrare. Quanto all'arma che vi occorre, in realtà non trattiamo la vendita al dettaglio, ma visto voi eravate presente all'inaugurazione ed avete già scritto due lettere per essere ricevuta, faremo uno strappo alle regole. Che genere di arma vi occorre?” Chiese, avendo Vivian accanto a lui.
|
“Siete gentile...” disse Ottan a Dacey “... però mi sento molto meglio... davvero... e comunque non devo certo partire per la guerra” ridendo “ma solo andare in un palazzo signorile a svelare un paio di misteri... secondo voi cosa potrebbe risultare più interessante per i nostri lettori... scoprire chi erano quegli uomini mascherati... o svelare l'esistenza o meno del fantasma?”
|
Guardai l' uomo e sorrisi.."Mio marito era uno studioso, uno scienziato ed era venuto a conoscenza di un movimento rivoluzionario che si sarebbe infiltrato qui in città...posso andare da un negoziante grazie..è proprio perché ieri sera ho rischiato la vita cercando di contrastare gli ipotetici assassini di mio marito..ora posso andare..grazie" e guardai la ragazza "Grazie ugualmente milady" sorridendole ed avviandomi verso la porta, non avevo bisogno della carità di quel uomo indegno della mia considerazione.
|
A quelle parole di Gaynor, il ladro si bloccò.
“Il...” disse farfugliando “... il fantasma? Il... il narciso nero?” Visibilmente impressionato. “L'hai visto davvero?” Chiese Lion. “Parla, o finirai in un manicomio criminale.” Minacciò. “Si...” sudando il ladro “... si... il fantasma... verrà ad uccidermi... si...” gettandosi a terra e rannicchiandosi in un angolo della cella. |
Qualsiasi cosa avesse visto, quel ladro era profondamente convinto che fosse un fantasma.
"Tenente, credo sia meglio andare, adesso... non caveremo più nulla a questo scellerato..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Ascoltai in silenzio le parole della dama.
Non capivo completamente il suo discorso, anche perché non capivo cosa potesse c'entrare la Taddeus con una morte. Cioè, era responsabile sicuramente di moltissime morti, vendendo armi, ma non certo per degli studi. E infatti anche Ernot si mostrò perplesso, fu persino accondiscendente a venderle un'arma. Ero curiosa di sapere che arma avrebbe scelto. Ma invece preferì andare da un negoziante, cosa che mi domandai come mai non avesse fatto dal primo momento. Ad ogni modo, non erano affari miei. Ecco perché si era esposta in quel modo, dunque, aizzando i malviventi e rischiando che ci uccidessero. Li riteneva responsabili della morte di suo marito. Dunque era comprensibile, non aveva niente da perdere. Doveva essere terribile perdere l'uomo che si amava. "Buona giornata.." le dissi gentilmente, sorridendo. |
“C'è nobiltà e nobiltà...” disse con disprezzo la zia a Gwen “... anzi... spesso si legge di gente arricchitasi che ha acquistato titoli aristocratici...” con un lieve sorriso.
“Zia, ora basta.” Fece Theris. “Gwen è mia moglie e devi rispettarla. E' casa nostra e tu sei ospite qui. Rispetta dunque mia moglie. Chiaro?” “Meglio vada a riposare...” la zia “... ho un leggero senso di nausea...” ed uscì. |
Indossai l'abito blu e raccolsi i capelli lunghissimi quando Felix prese a miagolare con insistenza. Mi seri conto solo in quel momento che nella stanza vi erano un quadro e varie statuette che parvero in qualche modo "vive" i loro occhi li sentivo puntati su di me e io dovetti sedermi per il peso che mi recava quella sensazione. Mi voltai verso il quadro ed iniziai ad osservarlo... cosa stava succedendo?
|
“Si, avete ragione...” disse Lion a Gaynor.
E lasciarono la prigione. “Cosa ne pensate?” Chiese lui a lei. “Sono solo le farneticazioni di un pazzo, o vi è del buono in ciò che dice?” |
Per fortuna Theris intervenne.
Arricchiti... Che gran maleducata e insolente. Rimasi a bocca aperta mentre se ne andava, e mi voltai verso di lui. "Ma ti rendi conto?" ancora sconvolta. Non capivo perché all'improvviso dovesse comportarsi in quel modo. "Sappi che la sua presenza qui non durerà molto, se continua a comportarsi così" dissi, mettendo in chiaro le cose, e stavolta dicevo sul serio. |
“Aspettate, madama...” disse Ernot ad Altea, ma quella uscì dalla stanza e poi dal palazzo, raggiungendo la sua carrozza.
“Forse se quella donna è a conoscenza di fatti in qualche modo legati con l'assalto di quegli uomini ieri sera, forse dovrebbe riferirli alla polizia...” pensieroso Ernot, per poi fissare Vivian “... se davvero ci sono dei collegamenti fra le due cose, il tutto potrebbe risultare vitale ai fini delle indagini... forse suo marito davvero aveva scoperto qualcosa di importante...” |
"Che sia matto come un cavallo è fuor di dubbio, ma io credo che qualcosa di vero ci sia... ad esempio, abbiamo appurato che il suo padrone ce l'ha a morte con la Chiesa, tanto da voler trafugare tutte le opere sacre che abbiamo. Per la storia del fantasma... beh... io non credo agli spettri, ma c'è qualcosa che fa pensare che di uno spettro si tratti... bisognerebbe scoprire cosa..."
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Nyoko si voltò verso il quadro...
Una stanza, grande, sfocata... Un odore di tabacco, intenso... Una presenza accanto a lei... Poi quell'oggetto... Un bastone. Di legno d'acero, con un pomo d'argento a testa di lupo... Fu un istante, poi quella sensazione, quella sorta di visione, svanì, lasciando Nyoko inquieta. Cosa mai significava? https://pp.vk.me/c620323/v620323820/...WDJzu0PMv8.jpg |
Annuii ad Ernot.
"Sì, sono d'accordo con voi.. prendere quei criminali è di vitale importanza, e sicuramente quelle informazioni saranno molto più utili alla polizia che non al capo, no?" pensierosa "Parliamoci chiaro, quelli non erano semplici ladri, no.. io stessa ho sentito parlare di sfuggita di nuove idee rivoluzionarie e baggianate del genere, cose che possono ispirare persone a compiere gesti assurdi, non dimentichiamo che c'è stato un furto di opere d'arte alla cattedrale, e voi stesi avete rischiato di esserne vittima la scorsa notte, o sbaglio? Ricordo il via vai delle sirene..." pensierosa "C'è sicuramente qualcosa di strano e oscuro dietro tutto questo, sono sicura che la polizia farà del suo meglio.." risi piano per un istante "Sempre che guardino nella giusta direzione, quell'ispettore mi sembrava più interessato al presunto fantasma che ai malviventi.." scuotendo la testa "Fantasma, che assurdità..". Però dovevo ammettere che anche io ero curiosa di scoprire chi fosse il misterioso giustiziere notturno. Avevamo danzato insieme, dopotutto, l'unica danza che conoscessi. Forse lui non si era nemmeno accorto della mia presenza. O forse gli aveva anche dato fastidio che gli sottraessi parte del divertimento, pensai con un sorrisetto divertito. |
“Il suo modo di fare non piace neanche a me...” disse Theris a Gwen “... forse è ancora infastidita per la cena dell'altra sera con quel nobile... le parlerò io più tardi... magari si sarà calmata... comunque non sono riuscito a trovare Zolà, Gwen... deve essere scappato... mi spiace...”
|
"Se è così, dovrebbe prendersela con te, non certo con me" dissi, infastidita "Va beh... Magari tornerà da solo, se vorrà... Grazie comunque..." sospirando e affondando fra le sue braccia.
Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Come” disse Lion a Gaynor “sarebbe a dire? Voi non credete ai fantasmi, ma ritenete possa esserlo davvero? Non vi seguo...”
|
"No, intendevo che dev'esserci qualcosa nell'abbigliamento o nelle sue movenze che richiama uno spettro..." spiegai a Lion "Io stessa l'ho visto dileguarsi in un battito di ciglia..."
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Delle parole mi fluttuarono nella mente come ronzii di zanzare. Mi sentì cadere in uno strato di trans, come se ci fosse davvero qualcuno con me. Poi mi "svegliai" e mi trovai stesa sul letto. Avevo sognato? Ma non ricordavo di essermi addormentata. Mi parve in mente uno strano bastone di legno a forma di lupo. Ora l'atmosfera era meno tetra e Filax sembrava essersi calmato... cosa mi era successo? Non mi resi conto intanto che erano passati già tanti minuti e che il cielo era diventato quasi blu, come il mio abito...
|
“Vedo siete sveglia.” Disse sorridendo Ernot a Vivian. “Si, davvero un ottimo ragionamento. Complimenti.” Annuendo. “Beh, sono comunque affari della polizia... speriamo il tutto si risolva in fretta... su, venite ora, vi mostrerò la vostra stanza... poi vi farò accompagnare a ritirare le vostre cose alla locanda.”
La portò così al primo piano, mostrandole una stanza accogliente, non affatto piccola ed arredata con gusto semplice ma gradevole. "Quando vorrete" Ernot "giù Bafon vi aspetterà per accompagnarvi alla locanda per ritirare le vostre cose." |
Sorrisi a Ernot, lieta che avesse apprezzato il mio ragionamento.
"Già, sono affari della polizia, non nostri..." annuendo "Confidiamo in loro..". Lo seguii poi al primo piano, dove mi mostrò la mia stanza. Era spaziosa, elegante, arredata con lo stesso buon gusto che avevo visto nel resto del palazzo. Sì, decisamente quello era il mio giorno fortunato. "Grazie.." sorrisi a Ernot "Scendo subito..". Dopotutto non avevo nulla con me, era tutto alla locanda. Così, una volta data una rapida occhiata alla stanza, scesi di sotto, dove trovai Bafon e gli chiesi di accompagnarmi, dandogli l'indirizzo. Una volta rientrata in possesso delle mie cose, avrei curiosato molto meglio nella mia nuova casa. |
Theris abbracciò Gwen e i due giovani innamorati restarono così, tranquilli in quella stanza, da soli.
Poi, ad un tratto, udirono delle urla disperate. “E' la voce di zia...” disse preoccupato lui. |
Restammo a lungo abbracciati, tranquilli, in silenzio, tanto che io arrivai quasi a chiudere gli occhi rilassata.
Ad un tratto, però, sentimmo le urla della zia. "Ci pensi, magari sarà Zolà che è tornato e le ha fatto prendere un colpo..." dissi, divertita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Passato quell'attimo, quella strana sensazione, Nyoko si ritrovò stesa sul letto della sua stanza.
Filax ora sembrava più calmo. Il cielo si addentrava nell'imbrunire ed il crepuscolo era ormai prossimo. Poco dopo infatti qualcuno bussò alla sua porta. Era un domestico giunto ad informarla che a breve la cena sarebbe stata servita nel salone al pianterreno. |
Ristabilita la quiete, un domestico bussó alla mia porta, facendomi sobalzare. Era già ora di cena e io mi sbrigai a scendere nella sala, seguendo il domestico.
|
Bafon accompagnò Vivian alla locanda e lei prese tutte le sue cose.
Tornarono allora al palazzo, dove finalmente la ragazza avrebbe potuto tuffarsi completamente nella sua nuova vita. Ernot le mostrò gli uffici e gli studi dove si pendevano le decisioni importanti. Inoltre le indicò l'ufficio del capo. “Bene, per ora è tutto...” disse “... domande? Dubbi?” |
Il domestico condusse Nyoko giù, al pianterreno, fino al salone dove la cena sarebbe stata servita.
Nella sala avevano già preso posto a tavola Asputin e Wolfetta. “Veni pure, Nyoko...” disse l'uomo alla pittrice “... siediti con noi...” E i domestici presero a servire in tavola. |
Era tutto così nuovo, così diverso.
La stanza, il lavoro, l'ambiente, non sapevo come fosse la mia vita di prima, ma quella nuova per ora prometteva bene. Ascoltai attentamente Ernot, cercando di memorizzare il più possibile. Poi quella domanda, ci pensai su. "Immagino che mi verranno in mente domattina quando inizierò.." sorridendo. "No, una cosa ci sarebbe.." pensierosa "La mia stanza è.. una stanza appunto, non c'è una cucina.. dove mangerò?" chiesi. Poteva sembrare una domanda sciocca ma dopotutto era quasi ora di cena e non avevo mangiato per tutto il giorno. |
“Si, probabile...” disse Lion a Gaynor, ormai usciti dalla prigione “... forse usa questo per nascondersi, per risultare irriconoscibile... magari gioca a fare il fantasma ed ora se la ride di tutti noi che arranchiamo...” divertito “... venite, riferiremo tutto all'ispettore...”
E così fu. “A questo punto...” mormorò Lion “... abbiamo tre luoghi... ossia la cattedrale, la cappellina del Palazzo dei Gigli ed il palazzo stesso... questo è stato con ogni probabilità il campo d'azione di quei furfanti...” |
Mi ritrovai davanti una magnifica tavola dove avevano già preso posto Asputin e Wolfetta. Andai a sedermi al loro fianco e i domestici presero a servirci ottime leccornie.
|
Fantasma o uomini in maschera. Per me la scelta pareva una ovvietà.
" Siete un giornalista dovreste scrivere di cose tangibili come la banda di ladri. I fantasmi non esistono suvvia" |
Salita in carrozza chiesi di portarmi in una armeria, presi una pistola e un pugnale pregiato con un orchidea sul pomello.
Mi soffermai a guardare uno splendido arco...era risaputo ero una perfetta arciera ma non mi sembrava affatto la giusta arma. Ritornai in carrozza, misi la piccola pistola in borsa e lasciai sfilare il pugnale nella giarrettiera di pizzo e nastrini. Dopodichè chiesi di farmi portare a casa del giovane professor Trevor ma un luminare nonostante la sua età. Salii le scale della dimora, mi sentivo a disagio comunque volevo riappacificarmi con lui..ero sola e forse era l' unica persona con cui potevo parlare e magari poteva aiutarmi..anche se detestavo il suo animo frivolo e libertino. Non ero una puritana, ma io non mi concedevo facilmente..anche se ero vedova avevo sempre preventivato di rifarmi una vita ma seriamente. Mi feci annunciare ed aspettai delusa..non mi erano piaciuti i modi in cui ero stata trattata alla Taddeus, lo trovai maleducato e privo di buonsenso. Mai in casa mia avevo negato ospitalità, fin da piccola avevo letto, ad esempio, che l' ospite è sacro per il patriarca biblico, per il greco dell' Iliade e addirittura per il beduino nella sua tenda..ecco perchè anche se il dottor Misk non mi piaceva e convinceva tenevo ugualmente un certo contegno, solo a prove concrete mi sarei comportata diversamente. I giorni prima erano tutti disponibili e la loro dimora era aperta a chiunque, e pure ai malviventi dunque, solo per farsi pubblicità ed, ora, ero stata bloccata nelle mie argomentazioni senza nemmeno chiedermi altro o se avessi bisogno di un aiuto..e ne avevo bisogno. Mi ero, addirittura, esposta troppo parlando della morte di Antone e quello che forse aveva scoperto. Io non potevo parlare con la polizia e non credevo nel loro operato e quindi non potevo nemmeno andare da quel buffo ispettore dicendo stavo ospitando un tipo che teneva terra nella valigia e non mi dava affidabilità..prima Antone spirasse il suo migliore amico e collaboratore, Adams, era riusciuto a fare un prelievo di sangue ed analizzandolo fu scoperto vi fosse una grande quantità di veleno. Io, Trevor e Adams portammo le analisi alla polizia ma non combaciavano con quelle dei dottori, fasulle o forse superficiali, dove si esponeva egli era morto per una febbre rara contratta..eppure io e gli altri stavamo bene. Non ci avevano creduto, o non avevano dato peso a tutto questo. Era la cosa più triste quando esponevi i tuoi pensieri o fatti e nessuno ti considerava o ti mostrava disinteresse..questo avevo trovato alla Taddeus, mi ripromisi di non tornarci più. http://image.wikifoundry.com/image/1...1221/GW250H354 |
"Nella cattedrale abbiamo già trovato degli indizi, l'abbiamo ispezionata a lungo, così come la cappellina..." risposi a Lion. "Resta il Palazzo dei Gigli... voi avete interrogato i presenti, ma non vi ho visti cercare delle tracce che riconducessero ai malviventi..."
Mi fermai di scatto, un pensiero mi aveva attraversato la mente... era qualcosa che aveva detto il ladro matto, ma che non riuscivo a mettere a fuoco. D'un tratto ebbi la sensazione che c'era qualcosa di importante che mi era sfuggito, per cui ricostruii nella mia mente le sue frasi sconnesse. Il padrone vi troverà e vi ucciderà, lui conosce tutti... è senza volto, ha solo due occhi... solo due occhi… Mi battei una mano sulla fronte, forse avevo capito. “Ispettore, tenente… il prigioniero ci ha detto che il suo padrone non ha volto, ma solo due occhi. Ecco, credo sia perché indossa una maschera… e se così fosse, il motivo per celarsi alla sua stessa banda è che non vuole farsi riconoscere. Ergo, il capo di questi criminali dev'essere un personaggio conosciuto, noto, che trama nell'ombra contro la Chiesa…” |
Quelle grida.
Theris corse a vedere, portando con sé Gwen. Accorsero anche alcuni domestici. “Provengono dalla saletta...” disse uno di questi. Arrivarono, ma la porta era chiusa dall'interno. La zia chiusa dentro continuava ad urlare. Allora Theris cominciò a sfondare la porta. Ed entrarono, trovando la donna con l'abito lacerato in più parti e graffi profondi sulle mani, sulle braccia, sul collo e sulla faccia. |
“Naturalmente vitto e alloggio sono compresi.” Disse sorridendo Ernot a Vivian. “Stasera ceneremo tutti qui, nella Sala Grande. Dunque visto manca poco e per ora non c'è molto da fare, andate pure a prepararvi per stasera.”
|
Andammo a vedere e scoprimmo che le urla provenivano dalla saletta, la quale però era chiusa dall'interno.
Allora Theris sfondò la porta e vedemmo la zia profondamente graffiata in molte parti del corpo, anche in viso, e il vestito era lacerato. Non potevo negare di essere preoccupata, nonostante il modo in cui di era comportata. "Portatela nella sua stanza, fatele indossare un abito pulito e fatela stendere" ordinai ai domestici. Corsi poi a prendere i miei rimedi e le mie erbe e andai nella camera della zia, che era stesa sul letto. Mi sedetti accanto a lei ed iniziai a medicarle le ferite, senza farle male. "Cos'è successo?" le chiesi, mentre le mie mani lavoravano esperte. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 02.45.19. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli