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Il maltempo incalzava sempre più e anche il mantello era perfettamente inutile.
Ad un certo punto, però, vidi in lontananza un capanno abbandonato, lo raggiunsi ed entrai, pensando di potermi asciugare e di uscire una volta che avesse smesso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, vero...” disse annuendo Ozillonne a Clio “... potrà usare una maschera come quella di Tafferouille o addirittura, in certi casi, fargli da controfigura.”
“In pratica” fece Isolde “portare sul palco un ricercato mascherato? E se, mettiamo il caso, per un qualunque motivo quella maschera dovesse scivolare via davanti al pubblico?” “Certo che sei ottimista forte...” sarcastico Lione. “Si, un po' troppo pessimista.” Borbottò Ozillonne. “Se lui se la sente non vedo dunque perchè essere negativi.” “Naturale...” sorridendo Isolde “... lui ha tutto da guadagnare... soprattutto la testa...” allontanandosi. |
"Sì, mi sembra una buona idea.." annuii "Non credo ci saranno rischi per nessuno.." sorridendo.
Isolde era la solita guastafeste, doveva sempre vedere tutto male. Alzai gli occhi al cielo quando se ne andò, e mi voltai verso Cristiano. "Non preoccuparti.." gli sorrisi "Fa sempre così.." lo tranquillizzai. "Benvenuto nella compagnia..." gaiamente. |
Lui sorrise e offrì il braccio a Gaynor, seguendola all'interno del palazzo.
“E' vero, sono stato così scortese da dimenticare di presentarmi...” disse “... ma colpa vostra, mi avete distratto...” facendole l'occhiolino “... il mio nome, madame... è Luis...” http://i664.photobucket.com/albums/v...4.jpg~original |
“Non so... è sotto un sicomoro qui davanti all'entrata...” disse la badante a Nyoko “... che strano ragazzo...”
Intanto quel fischio continuava a vibrare nell'aria, quasi fosse un richiamo. |
Entrammo in casa ed io sorrisi quando mi disse il suo nome. "Scortese è una parola che proprio non vi si addice, monsieur..."
Insieme al mio ospite raggiungemmo così il salone, dove mio marito stava intrattenendo madame Wolfen e Orkoross. "Bastiano, ho il piacere di presentarti monsieur Luis... monsieur, costui è mio marito e la bellissima dama che gli siede accanto è madame Wolfen, importante membro dell'Assemblea dei Molti..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Sentivo quel suono come un richiamo e mi sembrava proprio stesse chiamando me. "Potete uscirmi, per favore. Vorrei passare un po' di tempo all'aria aperta prima di iniziare le lezioni di canto" dissi rivolgendo lo sguardo verso la badante.
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Gwen, sotto la pioggia, raggiunse il capanno, trovando però, legato ad un albero vicino, un cavallo.
E dei rumori nel capanno tradirono la presenza di qualcuno. Infatti entrando la ragazza vide qualcuno seduto di spalle intento ad accendere il fuoco nel camino. |
C'era già un cavallo legato accanto al capanno, ma avevo troppo freddo ed ero troppo zuppa per pensare che potesse esserci qualcun'altro, così entrai, stretta nel mantello.
Vidi infatti che c'era qualcuno davanti al camino. Rimasi un attimo in silenzio, poi bussai appena sullo stipite della porta per attirare l'attenzione di chiunque fosse che stava accendendo il fuoco nel camino. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...342a2361a5.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Cristiano sorrise a Clio e ringraziò con un cenno del capo.
Poi anche gli altri gli diedero il benvenuto. “Voglio solo chiarire, amici miei...” disse il nobile “... io non sono un ricercato... ovvio che se incontrassi dei soldati correrei il rischio che comprendano il mio blasone. Tutto qui.” “Suvvia, prepariamoci a partire!” Esclamò Ozillonne. |
Annuii a Cristiano, lieta di apprendere che non era un ricercato, ma che bisognava stare solo attenti.
Ormai tutto era pronto per la partenza, e io aiutai gli altri a preparare il carrozzone. La capitale era vicina, dopotutto. |
Luis entrò con Gaynor nella sala, trovando Bastiano, Orkoross e Wolfen.
Li salutò col suo solito modo garbato di fare. “Che onore...” disse alla donna “... un membro dell'Assemblea dei Molti.” Sorridendo. “Fa un certo effetto starle davanti, madame...” “Spero un effetto piacevole, monsieur.” Wolfen. “Rassicurante direi.” Con un breve sorriso lui. “Di cosa vi occupate, monsieur?” Chiese Bastiano. “Sono mercante, monsieur.” Rispose Luis. “Mercante di fiori.” “Interessante...” annuì Bastiano “... comune, ma interessante.” “I fiori” spiegò Luis “non sono poi così diversi dagli uomini... oltre i petali, sebbene racchiusi, ci sono i medesimi segreti.” |
La badante annuì a Nyoko, facendole però indossare uno scialle visto che fuori pioveva.
La portò sotto il porticato, in modo che fosse al coperto. Il fischio era però cessato. “Ehilà...” disse ad un tratto qualcuno “... il mio infallibile fischio non tradisce mai...” ridendo Pavel. |
"Interessante concetto, monsieur..." risposi a Luis "Ma vi dirò che io odio i segreti... Sapete, anche Bastiano è un mercante, lui si occupa di stoffe... Su, raccontateci da dove venite e com'è che avete conosciuto mio cognato..."
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A quei rumori di Gwen, l'uomo di spalle si voltò.
Era Elv. Restò davanti al camino fissandola. “Sei tutta bagnata...” disse guardandola “... vieni accanto al fuoco...” mormorò. |
La badante acconsentì e mi fece uscire. Sentì il suono della pioggia che mi stendeva e rilassava la mente. Poi la sua voce mi fece battere il cuore, sembrava anche lui di buon umore. "Non dovresti stare sotto la pioggia, ti potresti ammalare" dissi sorridendogli dolcemente.
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Era lui.
Non lo avevo visto bene, essendo il capanno in penombra. Quando mi disse di raggiungerlo non me lo feci ripetere due volte e mi sedetti in silenzio accanto al camino per asciugarmi e scaldarmi, fissando le fiamme. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...3e6b97b88f.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La compagnia si preparò a partire.
Arrivò anche Petrone, portando quel po' che lui ed il suo padrone possedevano. Quando tutto fu pronto il carrozzone finalmente partì, lasciandosi il solitario, decadente e malinconico castello alle spalle. Pioveva e la campagna era grigia, silenziosa, quasi incantato. Lione cominciò ad intonare una breve canzone che sembrava accompagnare il lento cigolio del carrozzone. Cristiano se ne stava seduto accanto ad Ozillonne, fissando da uno dei finestrini lo scenario circostante. Clio e gli altri erano seduti in cerchio, mentre Tafferouille ronfava rumorosamente su una cassa. |
Luis guardò sorridendo Gaynor.
“Segreti...” disse fissandola “... per voi non ne ho, madame... vi sono debitore per l'accoglienza.” “Allora esaudite ciò che mia moglie vi ha domandato...” con un falso sorriso Bastiano. “Sono Afragolignonese.” Rivelò Luis. “Ho conosciuto Orkoross ad una fiera... lui, come ben sapete, è un esperto di armi, mentre io cercavo dei semi specifici provenienti dalle Fiandre. Abbiamo mangiato nella stessa locanda e chiacchierando abbiamo poi girato per la fiera. Da qui ci siamo rivisti altre volte e siamo diventati buoni amici.” Annuendo. “Vi ho soddisfatta, madame?” A Gaynor. |
Finalmente partimmo.
Io andai a sedermi nel mio solito angolino, guardando fuori dal finestrino. Sospirai, quasi senza accorgermene, mentre mille pensieri affollavano la mia mente. Chissà cosa sarebbe successo ora. Lanciai una fugace occhiata a Cristiano, e tornai a guardare fuori dal finestrino. |
Pavel a quelle parole di Nyoko rise.
“Beh...” disse “... se anche fosse? Non mi cureresti tu? O forse mi lasceresti ammalato e bisognoso di cure?” Divertito, restando sotto il suo albero. |
Gwen raggiunse il cammino e restò a scaldarsi, guardando le fiamme.
“Sei bagnata fradicia...” disse Elv “... rischi un malanno... togliti i vestiti, li metteremo ad asciugare...” |
Clio guardò per un istante Cristiano e nello stesso momento lui si voltò e la guardò, incrociando così il suo sguardo.
E sorrise piano. |
Il mio sguardo incrociò quello di Cristiano, ma subito fuggì, tornando a guardare il panorama.
Ero ancora delusa dal suo comportamento di prima, dal fatto che mi avrebbe lasciato andare senza nemmeno rispondere alla mia domanda. Ero felice che fosse con noi, ma temevo di aver sopravvalutato quello che era successo tra noi, forse non era stato lo stesso per lui. Forse mi ero solo illusa che ci fosse stato qualcosa. Continuai a guardare fuori dal finestrino, con un velo di malinconia nello sguardo. |
Clio voltò lo sguardo ed un attimo dopo arrivò a sedersi accanto a lei Lelandro.
“Alle prossime prove” disse questi “proveremo qualche scena, visto prima il tutto è stato un po' atipico, no?” E Cristiano si voltò a guardarli. |
Mi si avvicinò Lelandro, e cercai di nascondermi dietro la mia maschera, perché non avevo voglia che conoscesse i miei pensieri.
"Hai fatto la figura dell'idiota.." sorrisi, con fare canzonatorio "È stato divertente.." facendogli l'occhiolino. |
“Ah, bene...” disse Lelandro a Clio, per poi cingerle i fianchi “... vedremo alle prossime scene... mi rifarò, bellezza.” Divertito.
Sotto gli occhi di Cristiano. |
"In pieno, monsieur..." risposi con un largo sorriso nell'appurare della sua terra natìa "Sono di Afragolignone anch'io e vi confesso che ho piacere ad incontrare un mio connazionale... a volte la mia patria mi sembra così lontana..."
Ero contenta davvero di avere un ospite come Luis in casa... con lui e mio cognato avrei passato delle ore liete che speravo mi avrebbero fatto dimenticare la mia tristezza. Bastiano era invece contrariato dalla sua presenza e aveva preso a trattarlo con la sua solita aria di sufficienza. "Tra poco sarà servito il pranzo... madame ci farà l'onore della sua presenza alla nostra tavola?" Chiesi all'indirizzo della Wolfen "Io intanto vado a cambiarmi... Orkoross, ti mando subito Stewart... vi mostrerà le vostre stanze... con permesso..." Lasciai così il salone per andare nella mia camera a cambiarmi d'abito. Mentre una domestica mi aiutava a slacciare i bottoncini del corpetto, dall'incavo della sua doppia balza qualcosa cadde sul pavimento. Abbassai lo sguardo e vidi un candido fiore ancora integro. Era il narciso che aveva colto per me Luis e che io avevo inconsciamente conservato. Lo raccolsi da terra e lo riposi con cura nel mio libro preferito, Le Chevalier à la Charrette. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Lo guardai con aria di sufficienza, per poi alzare platealmente gli occhi al cielo.
"Senti te.." prendendo la sua mano, e togliendola dal mio fianco, con naturalezza, come se mi venisse spontaneo scardinare dito per dito "Vedi di tenere le mani a posto!" Con aria esasperata. |
“Con molto piacere.” Disse Wolfen a Gaynor.
Questa poi lasciò la sala e Luis la seguì con lo sguardo fino a quando la dama non uscì. Bastiano offrì allora ai suoi ospiti del liquore e fatto ciò li lasciò nelle mani di Stewart. Il domestico mostrò loro la camera degli ospiti. Poco dopo il pranzo fu servito e tutti si ritrovarono attorno alla tavola imbandita. L'ultima ad arrivare fu la padrona di casa. Luis era fermo in un angolo della sala, conversando con Orkoross, quando Gaynor entrò. E lui tornò ancora a guardarla, quasi incurante della presenza del marito e degli altri. |
“Ehi, sei intrattabile oggi...” disse Lelandro a Clio “... cos'hai? Si può sapere?”
Cristiano li guardava, restando al suo posto. Intanto pioveva ed il carrozzone aveva rallentato di molto la sua andatura già cigolante di suo. |
"Non sono affari tuoi!" Sbottai, esasperata "Lasciami in pace!".
Non riuscii a trattenermi. Serrai gli occhi, e mi voltai. "Senti non è colpa tua..." più dolcemente ma senza voltarmi verso di lui o aprire gli occhi. "Però lasciami perdere..." sospirai, guardando fuori. Ero troppo nervosa e malinconica per parlare con lui, per indossare la mia maschera come se niente fosse. Riaprii gli occhi dopo un po', occhi appannati, malinconici. L'idea di essermi immaginata tutto era davvero avvilente. |
Dopo essermi cambiata con un abito di shantung azzurro impreziosito da ricami e gemme preziose sulla scollatura, scesi nella sala da pranzo dove tutti mi stavano già aspettando. Nell'avanzare, mi accorsi che Luis mi guardava con insistenza, come se volesse spogliarmi con gli occhi. Ero in subbuglio, perché quello sguardo avrebbe dovuto indignarmi ed invece mi scaldava l'anima, dopo quasi un anno di indifferenza da parte di Bastiano, per il quale rappresentavo poco più che un grazioso soprammobile. Abbassai tuttavia lo sguardo, perché non potevo fare a meno di sentirmi colpevole per quel compiacimento.
"Scusatemi se vi ho fatto attendere più del dovuto..." https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b264566829.jpg Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Lelandro mormorò qualcosa, scosse il capo e si allontanò.
Ad un tratto il carrozzone sussultò, per poi fermarsi di colpo. “Ehi...dico...” disse Ozillonne “... che diavolo succede? Cosa combina quell'idiota?” Riferendosi a Sbrizzone che guidava il carrozzone. Lione allora corse a vedere. “Capo...” chiamò poi da fuori “... il carrozzone è rimasto nella melma... siamo bloccati ed una ruota è andata... e piove pure...” “Stramaledizione!” Inveì Ozzillone. “Aspettiamo che spiova, per poi risistemare la ruota...” Lione. Allora Cristiano, approfittando della situazione, lasciò il suo posto e si sedette accanto a Clio. “Tutto ok?” Fissandola. |
Ci mancava solo quello, la melma che imprigiona il carrozzone, la pioggia fuori, e il mio umore che non faceva altro se non peggiorare.
Sospirai, senza dire nulla, nella confusione generale. Quasi sobbalzai nel sentire la voce di Cristiano. Aveva davvero il coraggio di chiedermelo? "Certo.." risposi, piccata, senza voltarmi verso di lui. |
“Sei come il Sole, mia cara” disse sorridendo Bastiano “e noi come le stelle che impallidiscono. Naturalmente fatta eccezione per voi, madame.” A Wolfen.
“Io amo la Luna.” Ridendo questa. “E voi, monsieur?” Chiese a Luis. “Io più Paride alla corte di Menelao ed Elena.” Ridendo piano lui. “Ah, allora siete pericoloso...” divertita Wolfen. “Suvvia, il vostro governo dice che in Cielo non vi è nessuna Trinità... figuriamoci gli dei pagani.” Sarcastico Luis, per poi tornare a guardare Gaynor. Uno sguardo profondo, intenso, persino appassionato. Uno sguardo azzurro e virile sulla bella e bionda dama. |
“Non si direbbe...” disse Cristiano fra i capelli biondi di Clio, che restava voltata dall'altra parte “... anzi, piuttosto direi che hai un bel broncio... per esperienza so che ogni donna di ogni paese adopera il broncio a modo suo... direi infatti che è quasi un'arma che voi donne ben sapete usare...” ridendo piano.
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"Ti ringrazio, caro..."
Paride ed Elena... forse aveva ragione la Wolfen, forse Luis era pericoloso davvero. Quel suo modo di guardarmi, come se non esistesse nessun altro al mondo, come se volesse prendermi anima e carne... quello sguardo su di me era quanto di più peccaminoso avessi mai visto in vita mia. Ed era solo uno sguardo... "Prego, miei cari ospiti... prendiamo posto a tavola..." dissi distogliendo lo sguardo da Luis, per timore che potesse leggervi dentro. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Serrai la mascella, e continuai a non voltarmi.
"Non vedo perchè la cosa debba interessarti.." risposi, seccamente "Dopotutto se non avessi avuto quei soldati alle calcagna non sapresti più niente di me.." a denti stretti. "Ah già, non sai comunque niente di me.." mormorai. |
Gaynor era una tipica bellezza del tempo, con i suoi capelli chiari, gli occhi sognanti e le forme morbide ed aggraziate.
Il misterioso Luis non faceva altro che guardarla. Erano sguardi azzurri, rubati, intensi, persino appassionati. L'abito indossato da lei era di un colore leggero, che ben si sposava con la sua carnagione e la sua forma. Un tempo, secondo molti, le donne erano più belle. Sapevano accendere gli uomini e spingerli alla follia, che è da sempre, insieme al sogno, lo stato ideale di ogni innamorato ed amante. Luis guardava tutto di lei. I suoi occhi, la sua bocca, la bella scollatura e la grazia con cui la padrona di casa si muoveva. Presero posto a tavola ed il pranzo fu servito. “Parlateci” disse Bastiano a Wolfen “di quei criminali... come avete detto si fanno chiamare? Perdonate ma non ho facilità nel ricordare i nomi...” “I Beati Fragoli, monsieur.” Rispose Wolfen. “Cosa sapete di loro?” Bastiano. “Per ora solo che sono Afragolignonesi...” mormorò la donna. |
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