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Lo fissai con un sorrisetto.
Non osava ribattere eh, forse avevo ragione allora. "Già, speriamo che il simpatico commissario torni con delle notizie interessanti!" Sospirai guardando la porta per poi tornare a fissare Fessen con aria enigmatica. |
Sospirai con sconforto, poi in tempo zero ero già fuori.
Decisi di passare dal bosco per correre usando la mia velocità vampiresca, visto che non avevo una macchina e dovevo arrivare prima possibile. Nel tragitto, nel mentre che fendevo il vento correndo a ritmo inumano, pensavo a quel maledetto incubo e al fatto che si era purtroppo realizzato. Mi confortava sapere comunque che non era in pericolo di vita. Arrivai dopo poco tempo e subito chiesi di lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si..." disse lui accarezzandole ancora la gamba, risalendo poi con la mano fino alla sua gonna, scivolando sotto di essa ed arrivando a toccarle l'autoreggente della calza "... naturale ti avrei rapita se fossi stata di altri... io voglio la mia cameriera solo al mio servizio... in ogni momento per me..." guardando Altea negli occhi, come se fosse in grado di penetrare nei suoi occhi, fino a raggiungere la sua anima.
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Gwen con i suoi poteri arrivò preso all'ospedale.
Qui chiese di Elv e le fu indicata la sua camera. Qui c'era il primario dell'ospedale ed aveva appena finito di visitarlo, mentre un'infermiera sistemava la flebo al braccio di Elv che dormiva. |
Arrivai trovando un medico ed un'infermiera nella stanza, e lui ovviamente privo di conoscenza.
Mi avvicinai al medico. "Salve, sono un'amica del dottor Pasent, come stai" Chiesi, in apprensione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La sua mano osava sempre di più e volevo farlo stare sulle spine. Ero perfettamente lucida, mi sentivo attratta da quell'uomo, che sapevo, aveva dei misteri e forse illeciti. Ma l'Amore non comanda o forse era mio complice "E tu.. Tu.. Sei libero?" accarezzando il suo volto con un dito.
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"Sono libero come il vento impetuoso..." disse lui, per poi baciare il dito di Altea che gli accarezzava il viso e succhiarlo piano, delicatamente, con gli occhi in quwelli di lei.
La sua mano non si fermava e scivolò ancor più sotto la gonna di lei, arrivando a toccare tutta la sua natica, stringendola appena. Tutto ciò faceva sentire Altea donna come non mai. Una donna bellissima e desiderabile, per la quale si compivano furti e si rincorrevano tesori perduti ed inestimabili. |
"Salve..." disse il primario a Gwen "... ora sta meglio... gli è rimasto qualche graffio e qualche livido, ma può ritenersi fortunato. L'aggressione è stata violenta e pare si sia salvato gettandosi in acqua, attirando così l'attenzione di alcuni pescatori. Il suo aggressore doveva essere molto forte, visto che il dottor Pasent è un giovane robusto ed in salute. Ma si sa, la pazzia rende le persone più forti."
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Quelle parole alla fine.
Erano identiche, le stesse del sogno. E ciò mi fece ancora più rabbrividire. "Per fortuna sta bene..." annuendo con sollievo. "Posso restare un po'?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Vidi le sue labbra baciare il mio dito, sentii le sue mani sulle natiche.
Leggermente aprii le sue labbra con dolcezza e insinuai le mie nelle sue mentre mi voltai leggermente, mettendomi a cavalcioni sopra di lui pervasa dal calore della passione e amore. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
"Si, ma solo per pochi minuti." Disse il primario a Gwen.
"Non... era... un uomo..." mororò nel sonno Elv "... era... un... animale..." "Cos'ha detto?" Chiese il primario all'infermiera. "Credo abbia detto che non è stato un uomo ad aggredirlo, dottore..." l'infermiera "... ma un animale..." |
Annuii al dottore, ma in quel momento Elv farfugliò qualcosa.
Sì, lo avevo sentito distintamente. Aveva detto che era un animale, non un uomo. Subito mi avvicinai a lui, sedendomi sul bordo del letto, vedendo se avrebbe detto altro. Ne ero certa, più che sicura. Il medico non avrebbe potuto immaginarlo, ma io sì ed ero sicura che non si trattasse di un folle, ma di qualcos'altro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Altea si mise a cavalcioni su di lui e di nuovo si baciarono.
Labbra su labbra, lingua contro lingua in un respiro fatto di sapori caldi e di sussurri avvolgenti. Un bacio d'altri tempi, di quelli che si vedevano nei vecchi film o si leggevano tra le pagine di un romanzo Ottocentesco. Un bacio che la rapì, come quel pendaglio, sottraendola dal mondo grigio di un quotidiano senza slanci. Portandola oltre le pagine di storie antiche, fatti di rime e di immagine tratte dai sogni. Un bacio passionale, carnale, profondo, ma soprattutto vero. |
Quel bacio racchiudeva un mondo a sé, antico e profondo fatto di storie intramontabili. Era come essere eroina di un romanzo, di tante storie d'amore narrate. Forse quel pendaglio era davvero magico, mi strinsi a lui di più e avvertivo che quel bacio non era un gioco per lui ma amore.. "E se mi innamorassi.." Sussurrai piano "Mi porteresti ovunque dove tu andresti?".
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"Sta parlando nel delirio..." disse il primario all'infermiera "... è normale sia ancora sotto shock..."
Gwen era seduta accanto ad Elv che dormiva ancora. |
Altea era a cavalcioni su di lui, con le labbra vicinissime alle sue ancora calde per quel bacio.
"Tu sei già mia, tesoro..." disse lui tenendola stretta sui fianchi "... verrai con me ovunque..." fissandola. |
No, non era delirio e lo sapevo.
Lo sapevo bene. Ma loro no. Come nel sogno, iniziai ad accarezzargli dolcemente il viso. Era ancora più bello adesso, reale, vero e non più in pericolo di vita. Quanto avevo temuto che quell'incubo si verificasse... Alla fine era successo, ma sarebbe potuta andare molto peggio. "Fra quanto potrebbe svegliarsi?" chiesi al medico. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Chissà forse era un essere diabolico ma io ormai ero legata a lui.. "Ovunque" dissi stringendo le gambe alle sue natiche "Quindi hai conquistato il mio cuore.. E preciso.. Non rubato" ridendo.
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"Fra un'ora sarà sveglio, appena le medicine finiranno il loro effetto." Disse il primario a Gwen. "Ora devo chiederle di uscire, signorina. Può attendere di là, in sala d'attesa."
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Lui rise.
"Rubare e conquistare..." disse "... non c'è differenza... entrambe le cose richiedono coraggio, audacia, passione... solo ciò che si desidera più della vita può essere rubata o conquistata, mia cara..." scendendo con le mani sulle gambe di Altea, che lei teneva strette intorno alle natiche di lui. |
Stavo per controbattere, ma alla fine sospirai ed uscii.
Se mi fossi opposta, avrei rischiato che non me lo facessero vedere del tutto, così rimasi fuori dalla porta a guardarlo dal vetro, impaziente. Un'ora. Solo un'ora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma tu da quanto mi cercavi..?" lasciando la sua mano scendere più profondamente con un sospiro liberatorio.
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Gwen attese un'ora.
Poi ne passarono due. Vide allora passare un inserviente che spingeva il carrello con le pietanze per i pazienti. L'uomo canticchiava allegramente. |
"C'è un diamante che mi fa pensare a te..." disse lui ad Altea "... è purissimo ed a forma di un triangolo affusolato... è chiamato Giglio Nero, poichè emette riflessi scuri, lucidi e simili alle notti senza Luna... ebbene quel diamante ti somiglia... io lo inseguo da sempre... venderei l'anima al diavolo se lui potesse darmelo... ma dubito ci riuscirebbe... solo io posso rubarlo..." sorridendo.
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Attesi un'ora, poi addirittura due, ma ancora nulla.
Non dava alcun segno di volersi svegliare. E se ci fosse stato qualche problema? Se qualcosa si fosse aggravata? Ero lì, ad osservarlo fuori dal vetro, aspettando che aprisse gli occhi. Nemmeno l'inserviente che fischiettava camminando nel corridoio riusciva a mettermi di buon umore. Volevo solo vedere i suoi occhi neri aprirsi e sapere che era tutto passato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E tu sfideresti il Diavolo in persona? Si è vero forse quel diamante mi somiglia in quanto la mia anima è gotica ma brillo di una luce particolare" sorridendo leggermente "E solo pochi estimatori sanno il mio valore.. E dove si trova questo diamante?" portando le labbra al suo collo e baciandolo con la lingua e labbra, imprimendo il segno del rossetto sulla sua pelle.
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Gwen non vedeva nessuno, nè medici, nè infermieri.
Solo quell'inserviente dall'aria allegra che era appena uscito dal reparto, dove aveva distribuito le pietanze. Probabilmente anche ad Elv. |
Infischiandomene delle parole del medico, andai nella stanza di Elv per vedere se si fosse finalmente svegliato, sperando di trovarlo nuovamente cosciente per alleggerire quel senso di ansia ed angoscia che avevo dentro.
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Altea cominciò a baciargli il collo, usando anche la lingua e sentendo un lieve gemito di piacere da parte di lui.
“Il diamante” disse godendosi quel gioco “si trova nella collezione privata di un ricco ambasciatore del Brunei...” accarezzandole le gambe per quasi tutta la lunghezza “... hai delle gambe bellissime, tesoro... lunghe e slanciate...” senza smettere di toccarle. |
"Un giorno sarà tuo no?" sentendo il suo gemito, stavolta orgogliosa di averglielo strappato improvvisamente. "Le mie gambe non aspettano che accoglierti, caro" con voce calda vicino al suo orecchio.
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Gwen senza attendere oltre andò nel reparto ed entrò nella camera di Elv.
Si stava svegliando ora, lentamente. Sul viso aveva ancora qualche graffio ed un paio di lividi, ma sembrava stare bene. "Aspettami in camera mia, tesoro..." disse lui accarezzando con sensualità ed eleganza il volto di Altea, fino a sfiorare i suoi lunghi capelli biondi "... arriverò tra poco..." guardandola con desiderio. |
"Certo.. La tua camera che non ho mai osato varcare.." chiudendo gli occhi e gratificandomi di quella dolce carezza.. "È aperta?" alzandomi e osservandolo con ardore.
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Entrai e vidi che si stava svegliando proprio adesso.
Un piccolo movimento del dito, della mano, il capo, iniziava finalmente a destarsi da quel sonno indotto che mi era sembrato non dovesse finire mai. Aveva ancora dei lividi e qualche graffio sul viso, ma sembrava stesse abbastanza bene. Entrai quasi in punta di piedi, sedendomi sul bordo del letto e sfiorando la guancia attraversata da uno scuro e pesante ematoma. Poi, senza pensarci un istante e senza aspettare oltre, lo baciai. Avevo commesso l'errore di tenerlo lontano da me per proteggerlo, ma proprio perché potevo proteggerlo dovevo averlo accanto a me. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui non disse nulla, restando a guardarla, tutta.
Allora estrasse una chiave d'oro dalla tasca, dandola poi ad Altea. "Aspettami in camera, tesoro..." disse piano. Gwen baciò delicatamente Elv, che dopo qualche istante, finalmente, si svegliò. Ci impiegò qualche istante per comprendere dove fosse e riconoscere la ragazza. "Ehi, ciao..." disse piano "... cosa... cosa è successo?" |
Sorrisi quando si svegliò, mentre gli accarezzavo il viso evitando di fargli male sui lividi e i graffi.
"Pare tu sia stato aggredito e alcuni pescatori ti abbiano trovato in acqua..." risposi. "Sei dovuto arrivare in ospedale per farmi scoprire il tuo cognome, dottor Pasent, ti sembra il modo di comportarsi?" con ironia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Vedremo..." disse Fessen a Destresya.
Dopo qualche istante tornò il commissario. "Eccovi." Fessen a lui. "Già..." fece il commissario "... il dottor Mizzar ed il professor Oxsien sono fuggiti dal luogo in cui Fantamas li teneva prigionieri..." |
"Si, ora ricordo..." disse Elv che pian piano era sempre più lucido "... stavo tornando a casa... ho parcheggiato... e ho attraversato la strada per entrare nel mio cancello... e poi..."
In quel momento entrò il primario. "Ah, vedo si è svegliato." Annuendo questi. |
Ascoltai l'inizio del suo racconto, mentre lui diventava sempre più lucido ed io gli sistemavo per bene il cuscino dietro il capo.
Ma nel momento migliore, entrò il medico. Non poteva tardare almeno di un minuto? Peraltro, avrei dovuto aspettare che si fosse ripreso del tutto per mostrargli la fotografia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora..." disse il primario "... come si sente?" Controllando le ferite di Elv.
"Sto bene, solo un pò intontito..." "Tra pochi giorni starà meglio." Annuendo il primario. "E' stato fortunato che quell'uomo non è riuscito ad ucciderla. Era sicuramente un folle. Magari sotto l'effetto di stupefacenti." "Oh no..." fece Elv "... non era un uomo quello..." guardando poi Gwen. |
Il medico controllò Elv, il quale sembrava stare davvero benone.
Ma quando gli fu chiesto chi l'avesse aggredito, ribadì che non era stato un uomo. Ricambiai con aria tesa e nervosa il suo sguardo, non sapendo cosa aspettarmi. Di certo ora non delira a, dal momento che era svegliò, lucido e perfettamente cosciente. Mi chiedevo cosa avrebbe risposto il primario. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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