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Galoppammo fianco a fianco in silenzio, senza mai fermarci, desiderosi di arrivare a Monsperon il più presto possibile. Stava ormai albeggiando quando scorgemmo il poggio sul quale si adagiava la città, bellissimo e indolente paesaggio che mozzava il fiato.
"Quanto manca ancora?" Chiesi ad Adespos "E cosa conti di fare non appena metteremo piede in città?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Il padrone si sedette e cominciò a fare colazione.
Mangiava di gusto e mostrava un ottimo appetito. “Buono questo pane bianco...” disse l'uomo mangiando “... è il solito forno?” “Si, signore.” Annuì Josephine. “Il forno del vecchio Bin.” “E tu non fai colazione?” Il padrone a Gwen. |
La domanda del padrone mi riscosse dai miei pensieri.
"Oh sì Signore, stavo per iniziare, sono appena scesa" con un leggero sorriso, iniziando a fare colazione con latte caldo e una focaccia dolce. |
Il pellegrino si voltò verso Dacey e sorrise.
“Io ho avuto la fortuna di aver veduto parecchi cavalieri” disse alla principessa “e un po' di esperienza posso dire di averne in questo genere di faccende. Rammento che molti cavalieri prediligono corazze saldate internamente, che rendono le fattezze della bardatura più resistente agli impatti... direi dunque che questa mi sembra la migliore...” indicando una di quelle armature “... le armi invece vanno scelte per la loro leggerezza. Un'arma pesante è meno efficace. Consigliere perciò questa spada ad una lama...” accarezzandola “... leggera eppure compatta... e quest'ascia, anch'essa non molto pesante e maneggevole... come asta mi attira questa... solida e con l'impugnatura alla giusta altezza... infine lo scudo... è la scelta più delicata per un torneo... alla fine ogni scudo è destinato a spezzarsi, ma la differenza sta asseconda il modo in cui si spacca... questo con il celebre stemma della Pantera di Seina è di sicuro il migliore fra questi presenti.” |
Altea raggiunse Alvaro al pianterreno, trovandolo già pronto per il gran giorno.
“Ehi, che eleganza.” Disse il cavaliere. “Farete morire di gelosia tutte le altre aspiranti madrine, madama.” Sorridendo. “E di sicuro farete di me il cavaliere più invidiato del torneo.” Ridendo. “Andiamo? La fama ci attende.” |
"Vi ringrazio..a dire il vero non do molta attenzione alla mia bellezza, forse perché ancora non ho trovato un uomo mi abbia fatto sentire bella" sorridendo forzatamente.
Uscimmo e presi Cruz, salii in groppa e l'abito non era tuttavia ingombrante.."Possiamo andare" e ci inoltrammo nel bosco. |
Il padrone annuì a Gwen e continuò a mangiare.
“Stanotte” disse poi alla ragazza “hai riposato bene?” |
Altea ed Alvaro lasciarono la rocca e percorsero quello scorcio di bosco, fino ad arrivare alle porte di Monsperon.
Sebbene fosse mattina presto, la città già pullulava di gente che attendeva l'inizio del torneo. Un gran ressa affollava le strade e ovunque c'era grande agitazione. |
"Abbastanza da non tentare la fuga" dissi con un sorriso ironico, sorseggiando il latte.
In realtà non avevo dormito molto, ma non volevo dirglielo e l'avevo buttata sul ridere. |
Percorremmo facilmente il bosco e arrivammo a Monsperon..erano anni non la vedevo così viva e vivace. Ma io non dovevo distrarmi...ogni parola poteva essere un elemento.."Direi di legare i cavalli alla locanda, magari possiamo fare colazione, dovete essere in forza." Mi guardavo attorno mentre legavo bene Cruz.
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