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Entrò Frediana, chiedendo cosa fare per cena.
"Il pollo andrà bene e date ordine di servirla qui." |
“Buon pomeriggio, Vivian.” Disse sorridendo Ernot. “Ero alle prese con alcuni documenti richiestimi dal capo, riguardo all'aumento di vendita degli immobili storici in città... ecco qui un elenco delle dimore signorili vendute ed acquistate negli ultimi tempi.” Mostrandole i documenti.
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" Siete sicuro?" Piuttosto incredula per quella offerta.
Mi stava praticamente regalando quel palazzo così, come se nulla fosse. |
Sorrisi ad Ernot e mi avvicinai.
"Sì, ricordo me ne ha parlato questa mattina..." Guardando i documenti "Potrebbero essere collegati ai furti, voglio dire... Le opere rubate valgono molto". |
“Indosso a voi” disse Guisgard prendendo il braccio di Altea “ogni colore è seducente.” Fissandola. “Avete un corpo fatto apposta per turbare noi poveri mortali.” Sorridendo. “Venite, conosco un locale molto tranquillo, ma non per questo spoglio di quel tocco di classe e sfarzo così irrinunciabile per la società odierna.”
Presero la carrozza e lasciarono il palazzo. |
Finito di pregare, E'hiss andò via. Aspettai che fosse uscito, così mi avvicinai alla lapide per leggere il nome che vi era scritto sopra.
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Ordifren rise.
“Certo, madama.” Disse divertito a Dacey. “Non sono così vecchio da aver perduto la capacità di intendere e volere.” Sorridendo con garbo. “Siete straniera come me e come me condividete valori e principi che ritengo fondamentali per gli uomini di oggi, non più vittime del passato, della superstizione e dei privilegi. Diciamo che questo mio dono, perdonate la banalità, è il giusto compenso alla vostra indole. E vi confesso mi piacerebbe non poco avervi dalla nostra parte.” |
" Non so che dire..." Ancora piuttosto sorpresa.
Sorrisi allora intrecciando le dita tra loro. " La mia indole..." Ripetei senza comprendere appieno per poi accigliarmi. " Dalla vostra parte? Perdonatemi ma temo di non capire..." |
“Subito, damigella.” Disse Frediana a Gwen.
Ed uscì. Ma un attimo dopo Theris cominciò ad agitarsi nel sonno. Quasi a delirare. Gridava, sudava e si dimenava. |
Arrossi leggermente..da quanto non provavo piacere per un complimento..questo fatto era strano, mi provocò una strana sensazione ma subito pensai alle parole delle donne da Madame Tessot...magari è veramente un donnaiolo e io mi farei del male ad innamorarmi di nuovo..lasciati andare Altea.
Salimmo sulla carrozza.."Avete fatto bene a pensare ad un locale tranquillo..." guardandolo negli occhi, li scrutai ed analizzai..erano di un azzurro particolare.."Ho visto un quadro prima in quel salotto...i vostri occhi però erano particolari, misteriosi e poi avevate un fiore in mano..forse siete un mistero pure voi" sorrisi sventolando il ventaglio incatenandolo con lo sguardo "Ma d' altronde sono un mistero pure io..quindi è tutto sotto controllo". |
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