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Velv andò via e Gwen restò nell'ufficio di Belven.
Questi cominciò a parlare con Minsk che riprese il discorso riguardo Velv e le presunte bugie. Belven però gli fece capire che senza prove non avrebbe mosso un dito. Minsk allora cominciò a parlare delle due morti al castello, ritenendo che la soluzione potesse essere davvero celata nel maniero. |
Non ascoltai nemmeno mezza parola di ciò che dissero.
Non riuscivo a pensare e mi sentivo totalmente impotente. Ad un certo punto non potendone più uscii dall'ufficio senza una parola e andai via, camminando senza meta sotto la pioggia scrosciante, ringraziando mentalmente per un istante di non aver portato la mia macchina fotografica. Continuai a camminare, forse diretta in albergo, forse no, non sapevo dirlo con certezza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen vagava per la strada sotto la pioggia, in balia di pensieri confusi.
Ad un tratto sentì il motore di una moto. "Sali..." disse Velv. |
Attorno a me era tutto vago, ovattato, come dentro una bolla.
Una bolla che venne scoppiata dall'improvviso arrivo di Velv che mi disse di salire Continuai a camminare senza ascoltarlo nè fermarmi. Come poteva pensarlo dopo tutto quello che era successo dentro quell'ufficio?! Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La moto accostò.
"Sali..." disse Velv a Gwen "... cavolo, perchè non ti fidi? Avanti, vieni... vieni e ti racconterò tutto..." con l'acqua che rigava la visiera del suo casco. |
Mi voltai di scatto verso di lui e mi avvicinai
"Tutto?" esclamai con rabbia, aprendo di scatto la visiera del suo casco "Il modo in cui hai fatto casini su casini su casini senza sapere come tirartene fuori, mettendo tutti in mezzo?" urlai, la mia voce che quasi si disperdeva nello scroscio incessante dell'acqua. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Arrivai per la colazione, e mi guardai attorno, salutando le persone che avevo avuto modo di conoscere la sera prima.
Ci tenevo a fare una buona impressione, e a nessuno piace una che se la tira così cercavo di essere accomodante. Poi vidi Gozz che imprecava al cel. "Accidenti, ma che ha?" Sedendomi col mio vassoio pieno di leccornie. |
"Beh.. Tutti i bambini circa hanno degli amici immaginari. Ma non vedo come questo possa esserci di aiuto... Ha parlato del libro?".
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"Stai calma..." disse Velv fissando Gwen attraverso il casco non più protetto dalla visiera "... non ho fatto tutto da solo... sali su..."
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"No, non ha mai neanche accennato ad un libro quel bambino..." disse Maryshel ad Altea "... però qualcosa di più interessante l'ha detto a parer mio... ossia che i suoi amici, immaginari o meno, parlano di questo castello come porta, parole testuali del bambino, per andare nel loro mondo..."
Swan era in piedi a guardare incuriosito il disegno del bambino. |
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