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Stringevo il suo viso fra le mani, mentre le nostre labbra si cercavano e si assaporavano senza sosta.
Poi le mie mani scivolarono sul suo petto quando tolse la maglietta, per poi togliere anche la mia. Sorrisi maliziosamente, baciandolo ancora, mentre la mia lingua cercava la sua e le mie mani accarezzavo il suo petto nudo, con dolcezza e sensualità. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Annuii a Guisgard e lo vidi entrare in camera.
Lo seguii restando un passo dietro di lui. Allora ascoltai ogni parola, e trasalii nel sentire Guisgard urlare. Era un trucco, un trucco per attirare Guisgard li. Ero senza parole. Entrai nella stanza, e vidi una bella donna... con addosso solo una guêpière. Le sue intenzioni erano parecchio chiaro, evidentemente. La guardai per un lungo istante. "Dovresti metterti qualcosa addosso..." con aria di compatimento. Posai dolcemente la mano sul braccio di Guisgard. Non l'avevo mai visto in quel modo. "Sarà meglio andare ora..." dolcemente. |
" Si... che cosa vuoi? Ti ho già detto più volte di non farti più sen... " e prima che potessi continuare Tardes mi prese il telefono di mano e iniziò a inveire.
Prima verso la persona all'altro capo del telefono e poi contro di me. Non ero disposta a ricominciare con le litigate e le scenate di gelosia, così presi un respiro profondo e risposi perfettamente calma. " Sono felice che tu abbia preso il telefono. Magari così smetterà di chiamare una volta per tutte" serrando le braccia intorno alla vita. " Sapevo che aveva lui la fede, mi disse che se volevo riaverla avrei dovuto incontrarlo. Ovviamente mi sono rifiutata, per questo ho comprato un nuovo anello. Avremmo dovuto usarlo ieri sera... per il nostro nuovo matrimonio. Concentrati su questo Tardes, su di noi. Non su un idiota che non capisce il concetto di " lasciami in pace". Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Le parole di Ren mi fecero intenerire. Sorrisi leggermente e risposi.
"Si, ma certo. Non preoccuparti. Poi appena finisco la lezione passo a trovarti, va bene? Ti porto la mia tisana moracolosa, che ne dici?" dissi sorridendo dolcemente. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Elv continuò a baciare Gwen, che generosa gli offriva le morbide labbra e la sua calda lingua.
Le mani di lei accarezzavano il suo petto asciutto e ben fatto, forgiato da anni di lavoro nell'officina di suo zio, ad aggiustare moto d'epoca. Disegnavano con lieve tatto ogni forma dei suoi muscoli sodi, lisci, caldi. Le mani di lui, invece, salirono lente fino al reggiseno, per poi sganciarlo e liberare i seni di lei. Il teppista restò allora a guardarli, sfiorandoli appena con le dita, quasi fossero la cosa più bella e preziosa al mondo. Con una carezza lambì dove erano rosa e sensibili. E la guardò negli occhi cercando il suo desiderio. |
Guisgard era ancora scosso, mentre Altea era seduta sul letto, quando nella camera entrò Clio.
Lui scosse la testa e respirò forte, come chi vuol assorbire la rabbia. “Mi ero spaventato...” disse ad Altea “... e parecchio. Pensavo volessero farti fuori... bah...” chiudendo gli occhi e masticando amaro. Poi, ad un tratto il cellulare di Altea squillò. E sul display apparve di nuovo il nome di Joshua. Guisgard trasalì. “Non può essere...” mormorò “... è morto, dannazione...” Allora, vinto dalla curiosità prese il telefonino e rispose. “Pronto...” |
“Allora dimmi” disse Tardes a Dacey visibilmente alterato “come fa quell'idiota ad avere la tua fede? L'hai sfilata mentre facevate qualcosa e quindi tenerla al dito era fuori luogo? Giusto?” Con rabbia. “E non voglio immaginare cosa!”
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Offrivo a lui la mia bocca, offrendo me stessa, completamente.
Le mie dita scorrevano sui suoi muscoli, lentamente, soffermandosi su ogni singola forma, che sembrava essere quasi scolpita. Sentii le mani di lui salire lentamente, accarezzando la mia schiena, fino a raggiungere il reggiseno e slacciarlo. Lo tolse e cominciò a sfiorare dolcemente i miei seni. Alzò poi lo sguardo su di me ed io ricambiai il desiderio che si rispecchiava dai suoi occhi nei miei. Allora lo tirai dolcemente dai passanti dei suoi pantaloni e lo condussi fino ad un vecchio divano in un angolo, che veniva illuminato da una delle finestre. Quando lui si sedette sul divano, ed io a cavalcioni su di lui, i suoi occhi venirono attraversati da fascio di luce solare delle finestre, sembrando quasi perle d'ossidiana, tanto che rimasi qualche istante ad osservarlo, erano stupendi. Mi avvicinai allora di nuovo al suo viso e trovai ancora le sue labbra. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era davvero furioso.
Lo vedevo che cercava di trattenere la rabbia. Non riuscivo a capacitarmi di come avesse potuto fare una cosa del genere, solo per attirarlo in casa. Era davvero patetico, diamine. Infatti lui non aveva gradito. E io nemmeno. Volevo proprio vedere se ci avrebbe provato anche con me lo accanto. E se l'avesse fatto... peggio per lei. Poi il cellulare di lei squillò, e lui rispose. |
“Magari.” Disse Ren al cellulare. “Si, dai, ti aspetto. Sono un malato bisognoso di cure.” Ridendo. “A dopo, Nyoko.” E staccò.
“Vai da sola?” Chiese Nakakata. “Prendi la mia auto. E' nel cortile. Farai prima, senza dover aspettare i mezzi pubblici.” Annuì. |
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