Mangiavo frettolosamente la mia colazione pensando alle parole di Rovolin, la testa mi doleva...non potevo continuare così.
Il vincitore era già predestinato...certo...il famoso guerriero che da secoli era sempre il vincitore? Era lui....strano la diversità tra Thunz e Rovolin. Thunz diceva era solo una leggenda sciocca ma Rovolin...no. E il Signore del Drago?" non riuscii a finire la colazione.
Mi misi una stola e uscii da Palazzo...ormai dovevo lasciar perdere...mi sarei dedicata allo shopping e passai davanti al dojo per rassicurarmi si stessero allenando..una punizione ci voleva..poi non volevo più saperne di questo Torneo...era Destino.

Dopo che Elv rispose, entrò un uomo amolto agitato, di mezza età.
Risposi con un mezzo sorriso alle presentazioni, perchè quando parlò, mi lasciò di stucco.
Ecco cosa intendeva dire Elv, riguardo quell'isola.
Ma era davvero folle?
Mi avvicinai a lui.
"È vero? È questo che si dice, su quell'isola?" gli chiesi, un po' spaventata "Sei proprio sicuro di volerci andare?" chiesi ancora, guardandolo.
Davvero non volevo che rischiasse addirittura di morire, dovevo convincerlo a non partire.

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"Ma un tizio che mi ha detto di conoscere l'isola e di esserci stato anni fa.." con noncuranza "Ho pensato di non aver niente da perdere, ho fatto male? Dice di essere un mio fan, non è che io avessi tanti volontari per accompagnarmi, dopotutto... sarei andata anche sola ma sai.. sembra una di quelle cose che non capitano per caso".

Nyoko inseguì il ragazzo che si fermò e si voltò a guardarla.
“Probabilmente” disse “l'amore di un nonno per sua nipote va oltre la mia comprensione. Io infatti come detto ti ributterei in mare adesso stesso.” Scuotendo la testa.

Altea passò davanti al dojo, vedendo Rovolin che dava lezioni ai soldati.
Ma più che lezioni erano sconfitte che egli infliggeva senza sforzo apparente.
Era un combattente straordinario.
Anche più forte del principe Parotazmi.

“Tranquilla, è solo propaganda per dare un che di esotico e mistico a quel torneo.” Disse Elv a Gwen.
“Credi?” L'istruttore. “E i lottatori tornati storpi? E quelli che invece non sono più neanche tornati?”
“Le arti marziali vanno praticate da gente esperta” fece Elv “e probabilmente quelli erano andati lì senza una buona preparazione. Io sono il campione del mondo e mi farò valere. Dovresti conoscermi... non ho paura di nulla.” Deciso.

“Mi chiedo chi diavolo sia...” disse il manager a Clio “... che io sappia pochissimi hanno potuto vedere l'Isola del Drago al di fuori del torneo... mah... comunque, prenoterò due posti allora... tu sii prudente... ed accertati che questo tizio non sia il solito fan fanatico... ok?”

Propaganda, propaganda...
Era possibile?
No, io non credevo proprio...
Se il suo istruttore era così preoccupato, doveva esserci un motivo.
"Dovresti pensarci bene, secondo me... Sì insomma, valutare i pro e i contro..."

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Sbuffai accigliata e scossi la testa.
"Va bene. Se mi rende più 'matura', mostrami questo benedetto palazzo!" dissi seccata.

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Rimasi a guardare quello spettacolo..un pò grottesco visto le sconfitte dei miei soldati...ma un bello stage di arti marziali di un paio di giorni sarebbe servito.
Mi rattristai un attimo nel vedere Rovolin, indubbiamente era un lottatore incredibile ma mi chiedevo come mai egli non volesse più combattere.
Diedi un colpo di tosse in modo da farmi notare.."I miei saluti a tutti...avete l' onore di fare un sano addestramento con uno dei migliori Sensei, sappiate trarre molto da questa opportunità sia militarmente che spiritualmente, e non preoccupatevi poichè nessuno di voi andrà al Torneo" guardando Rovolin e avvicinandomi a lui.."Maestro vero? Sarebbe già una battaglia persa...il vincitore è decretato, forse è il famoso guerriero che da secoli vince la battaglia?"fissandolo negli occhi "Se sapevate questo non dovevate far partire mio fratello...voi...solo voi potreste combattere ma avete detto non volete più partecipare a duelli e io non obbligo nessuno.." rimasi in silenzio a guardare lui e poi i militari ma tenendo un' aria altera, quell' aria nessuno riusciva a scalfire.