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“Capisco...” disse il capo dei cavalieri “... la tua donna... lei però afferma di essere una serva, una cameriera...”
“E' la mia amante.” Disse Ehiss tendo tutti loro sotto tiro. “Viene a trovarmi segretamente, perchè suo zio non vuole. Naturale che la ragazza vi abbia mentito riguardo a ciò.” Avvicinandosi poi lentamente a Dacey. “E tu chi sei invece, straniero?” Fissandolo il capo dei soldati. “Ehiss de'Taddei...” rivelò il cavaliere. A quel nome, quegli uomini impallidirono, mentre lui non abbassava la sua freccia pronta a scoccare. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...11e5bf14f5.jpg |
"Immaginare l'isola?" Sorrisi al Capitano "D'accordo, proviamo... avrà delle piccole e pittoresche case e tutto intorno ci sarà tanto verde, con dei bellissimi alberi di limoni e arance, e il profumo delle zagare aleggerà nell'aria..."
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“Allora dobbiamo travestirci...” disse Icarius a Clio “... non so, da monaci o mendicanti... qualcosa facile da realizzare e che ci copra ben bene...”
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“Gwen...” disse Zoren bussando di nuovo “... ti prego, fammi entrare...”
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Che mi definisse la sua ragazza era strano si ma capii che in quel momento serviva a tener a bada gli uomini. Fu il cognome che, poiché inatteso, mi lasciò sorpresa che quasi cadde il mio pugnale
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"È aperto..." mormorai con voce strozzata, riuscendo a malapena a parlare.
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Il pirata rise piano.
“Che fantasia...” disse sarcastico a Gaynor “.. in pratica l'hai immaginata come una delle tante isole della tua terra... ma qui non siamo più nei mari Flegeesi...” mentre l'isola si avvicinava sempre più. |
"Ognuno immagina ciò che conosce, non credi? In tutta la mia vita non ho mai visto altro che la mia terra..." risposi al Capitano. "Piuttosto, mi sembra ci stiamo avvicinando, no?"
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“De'Taddei...” disse il capo dei cavalieri fissando Ehiss “... pensavo che non esistessero più Taddei in queste terre...”
“Evidentemente vi sbagliavate.” Fece il cavaliere. “Dunque è la vostra amante questa zingara...” mormorò l'uomo, indicando Dacey. “Esatto.” Annuì Ehiss. “I miei complimenti...” sorridendo l'uomo “... un bel bocconcino...” “Detesto che qualcuno posi gli occhi su ciò che è mio.” Ehiss. “E avete ragione...” annuì l'uomo, per poi richiamare i suoi tirapiedi “... si, avete ragione... essere possessivi pare sia l'indole dei veri amanti... beh, godetevi il vostro soggiorno qui fino a quando durerà... insieme alla piacevole compagnia della vostra donna...” divertito “... a presto...” con tono ambiguo, per poi andare via con i suoi uomini. |
L'allontanarsi del gruppetto di prepotenti sembrava più un arrivederci stando alle parole del capetto.
In quel momento però ero troppo felice nel vederli andar via per pensare a cosa sarebbe successo domani. Di getto mi buttai tra le braccia del cavaliere, in un lungo abbraccio che sciolse gli ultimi residui di timore che ancora avevo. Lo abbracciai grata per il suo intervento, fu un abbraccio lungo e forse sarebbe apparso sconveniente agli occhi di qualcuno. Ma eravamo soli e io sentivo di fare il giusto, abbracciando l'uomo che mi aveva salvata. Era un abbraccio dal quale non volevo distaccarmi, con gli occhi socchiusi imprimevo nella mente quella insolita vicinanza con il cavaliere. << Grazie >> mormorai semplicemente con estrema gratitudine. Non saprei dire dopo quanto il mio cervello riprese il suo normale lavoro e domande arrivarono alla mia testa. Un Taddeo. Ero stretta tra le braccia di un uomo che non poteva amare, come diceva il libro. Sperai tanto che fosse solo e unicamente una storia scritta in un libro, senza nessun fondo di verità. |
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