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Il cancello cigolò lento, con i suoi cardini pesanti e resi ossidati dal tempo.
L'auto del direttore Corcion entrò così nel vialetto che dava sullo spiazzo antistante il castello dell'Imperium Nolhiae. Teken, il capo delle guardie carcerarie, andò in contro alla macchina da dove scesero lui e sua nipote Gwen. "Buongiorno, direttore." Disse Teken. "Signorina Gwen." "Novità?" Chiese Corcion. "Nulla di che, direttore, solo 2 nuovi arrivati, per l'ala 3." Rispose Teken. "Si tratta di 2 giovinastri appartenenti ad una banda che hanno avuto la brillante idea di tentare di rapinare la sede Episcopale." "Una bravata." Scosse il capo Corcion. Il castello dell'Imperium Nolhiae era diviso in tre grandi sezioni, soprannominate ale, ciascuna racchiusa da 2 delle 6 torri che racchiudevano l'edificio nobile e centrale della struttura, dove risiedeva l'ufficio del direttore, la caserma delle guardie carcararie e la Cappella dedicata alla Vergine Maria. Nell'ala 3 erano rinchiusi i criminali meno pericolosi, solitamente con pene brevi, accusati di violazione verso luoghi o persone Religiose per scopo di lucro, quindi non colpevoli di ideologie anticlericali e antireligiose. |
Teken ci disse che due ragazzi erano stati portati in giornata, a causa di un furto.
Che scocciatura, i nuovi arrivi. Scartoffie, burocrazia... Entrammo nel carcere e ci condussero direttamente nell'ala adibita ai furti minori. Sperai almeno che questa cosa annullasse il mio impegno giornaliero alla mensa, ma dubitavo. Dopotutto, era quasi una regola che se c'era una possibilità che le cose andassero al contrario di come volevamo, ciò accadeva e così, sospirando, seguii lo zio per quei corridoi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Corcion prese la direzione del suo ufficio, seguito da Gwen.
"Io dovrò passare la mattinata tra documenti e accertamenti." Disse alla ragazza. "Tu recati alla mensa, ho già parlato con la signora Frutt e saprà certo lei darti un buon incarico." Sorridendole, per poi andare nel suo ufficio. |
Seguii lo zio verso il suo ufficio e ovviamente mi ricordò i miei doveri di "volontariato".
Ma che volontariato età, se dovevo farlo per forza? Bah... Sospirai ed esibii un sorriso tirato. "Molto gentile, a più tardi" dissi sorniona. Gli diedi un veloce bacio sulla guancia e poi mi diressi alla mensa, percorrendo quel tragitto a memoria. Ci mancava poco che conoscessi meglio quei corridoi piuttosto che quelli di casa mia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Erano corridoi bianchi, tutti uguali, dall'aspetto monotono, a tratti angosciante.
Attraverso quei corridoi Gwen raggiunse la mensa dell'ala 1. Qui vi erano diverse donna impegnate nelle cucine, insieme ad alcuni inservienti, con guardie carcerarie che controllavano i passaggi e le porte. "Ti aspettavo, Gwen." Disse la signora Frutt. "Vieni, qui c'è sempre bisogno di una mano." Sorridendole. "E poi è incoraggiante vedere come la nipote del direttore si mette in gioco." E le indicò i piatti da riempire e poi da preparare per essere distribuiti ai tavoli dei tenuti già portati dalle loro celle alla mensa. "Però lavorerai solo qui nelle cucine." Frutt a Gwen. "Tuo zio non vuole che tu vada nel refettorio dei detenuti." |
Un cancello avanti si apriva, uno dietro di chiudeva.
Così per almeno un kilometro, in quegli infiniti corridoi bianchi tutti uguali e sterili. Sì, sterili. Perchè ogni cosa, qui dentro, era destinata a morire. Raggiunsi finalmente la mensa dell'ala 1 e li trovai la signora Frutt. "Eh già..." commentai, con un sorriso di circostanza, quando invece avrei voluto urlarle tutto il mio disappunto. Sbattei un paio di volte gli occhi. "Di preciso, cosa dovrei fare in cucina?" chiesi sorpresa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Riempire i piatti, mia cara." Disse la donna a Gwen. "E poi distribuirli su quelle tavole. Gli inservienti le porteranno nel refettorio. Non esiste che una ragazza perbene come te vada fra quei detenuti." Con un tono gentile di circostanza.
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"Oh..." dissi solo "Va bene..." annuii.
Allora indossai il grembiule e mi misi all'opera. Sperai che il tempo passasse molto in fretta, decisamente. Era ciò che succedeva quando si era molto impegnati e se proprio dovevo stare qui, speravo almeno di esserlo per tutto il paio di ore che avrei dovuto passare qui dentro. Avrei di certo preferito fare altro, uscire, andare al cinema, o anche semplicemente rimanere in biblioteca a leggere un libro, ma visto che dovevo, tanto valeva rimboccarsi le maniche ed iniziare subito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutto cominciò e l'odore di cibo, di salsa al pomodoro, di carne e verdure lesse iniziò a diffondersi nella mensa.
In pochi minuti i vapori delle pentole, dei forni aperti increspò i rossi capelli di Gwen. Poi man mano gli inservienti portavano poi i piatti nel refettorio. Fu un lavoro duro, poco piacevole e decisamente stressante, ma dopo le 2 ore canoniche, con tanto di pulizie nelle cucine, Gwen ebbe terminato. Ad un tratto però, accompagnato da Teken giunse un uomo in abiti clericali. "Signora Frutt..." disse il capo della guardie carcerarie "... è giunto il nuovo parrocco... Don Guido... io non posso lasciare il braccio 29 adesso... acompagni tu Don Guido alla Cappella?" "Certo." Rispose la donna. "Benvenuto, padre." "Grazie." il chierico stringendole la mano. "Lei è Gwen, volontaria qui alla mensa e nipote del direttore." Frutt presentando la ragazza. "Un Angelo fra i penitenti." Il prete salutando Gwen. https://pmcdeadline2.files.wordpress...1&h=383&crop=1 |
Okay, non era il massimo della vita, anche se era meno disastroso di quanto pensassi.
O forse ero solo io a volermi convincere ad essere positiva nonostante tutto. I miei capelli erano diventati crespi, elettrizzati,a causa di tutto quel calore, letteralmente impazziti per quell'incessante umidità e non immaginavo in che condizioni sarebbero stati, una volta tornata a casa. Mi fermai anche a pulire dopo la fine del mio turno, e per questo lo zio mi avrebbe dovuto offrire una cena, decisamente. Dopo un po', Teken arrivò con un prete, Don Guido. Sorrisi alle sue parole. "Piacere di conoscerla" lo salutai, stringendogli la mano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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