![]() |
Feci segno a Palos di fare il più assoluto silenzio e di restare indietro a copertura. C'era una fessura abbastanza larga da poter vedere all'interno dell'anfratto, così con molta cautela mi ci avvicinai e vi guardai attraverso.
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Clio decise infine di atterrare.
Trovò un piccolo canyon, ma largo abbastanza per compiere la manovra. Poco dopo il suo aereo era atterrato. Si trovò così in un luogo racchiuso da alte pareti rocciose che scendevano a strapiombo, dove solo pochissime piante riuscivano a crescere. Tutto intorno a lei era silenzio. Poi, ad un tratto, uno strano suono echeggiò tra le pietre. Come un tintinnio metallico. Proveniva dall'altra parte del piccolo canyon. |
Intorno a me il deserto, la desolazione di rocce.
Ma non ero più ferita come il giorno precedente, ero pronta ad esplorare quel deserto i cerca dell'aereo. Così, imbracciando il mio fucile avanzai silenziosa, finché non udii un suono, come un tintinnio metallico. E con cautela lo seguii, stando attenta a non farmi vedere. |
Guisgard entrò nella taverna e notò subito Dacey e Levet che si tenevano per mano.
La ragazza allora si allontanò dal baronetto, per poi avvicinarsi al militare. “Voi...” disse Guisgard a Levet “... chi siete?” “Sono ser Levet.” Rispose l'altro. “Posso sapere il vostro nome?” In quel momento scesero anche i tre borghesi. “Oh, capitano Guisgard.” Fece Leones. “Vi presento il baronetto Levet, pupillo della Gran Baronessa. Egli conosce tutta la faccenda e ci appoggerà.” Fissando il militare con sguardo complice. “Si, porterò la vostra tesi davanti alla Gran Baronessa.” Levet. “Io credo in questa storia e ho buone speranze, per non dire ottime, di convincerla.” “Bene.” Annuì seccamente Guisgard. “Le cose si mettono proprio bene dunque.” Fissando per un breve attimo Dacey. Raggiunse allora il banco, non distante dal tavolo di Altea, dove la dama pranzava, per poi ordinare da bere. |
L'auto con a bordo Gwen e Fermer lasciò il forte e si diresse verso il borgo sottostante.
“Finalmente liberi da quel posto.” Disse il medico alla sua infermiera. “Non ne potevo più di fingere...” allentandosi il colletto dell'uniforme “... e soprattutto di doverti trattare con freddezza e distacco...” L'auto correva tra le polverose strade. “Dimmi ora...” a Gwen “... dove preferisci andare? Nel borgo, un giretto da stradine caratteristiche, oppure nel deserto? Tra luoghi incontaminati?” |
Ad un tratto Diana si staccò dal nobile e parlò a voce alta..combattimento..aveva combattuto e per chi? Ricordai fuori mi disse quella guerra non gli apparteneva, ma ero felice se avesse trovato la sua via.
Poi parlarono tra loro e io continuai a pranzare, mentre parlavano tra loro, mi sembravano un pò alterati. Poco dopo Guisgard andò a bere qualcosa al tavolo, mi alzai e lo raggiunsi.."Capitano..Guisgard..sono felice di vedervi integro, non so cosa sia successo ma vedo ne siete uscito salvo..non rimanete qui solo..venite al mio tavolo anzi" e dissi sottovoce "Dovrei andare alla base legionaria ma sono titubante, ho notizie troppo scottanti e ho paura di mettermi nei guai, infatti aspettavo voi, volete ne parliamo altrove? Qui non mi fido.." sospirai, ma sapevo Guisgard non era dalla parte dei legionari..di nessuno..solo della sua guerra. |
Finalmente uscimmo dal forte.
Fu quello che disse anche Fermer, quasi leggendomi nel pensiero e sul mio viso si dipinse un ampio sorriso. Ci pensai su un attimo. "Mi piacerebbe vedere il borgo." |
Mi aveva completamente ignorata, incurante della mia preoccupazione nei suoi confronti. Per me fu come ricevere un secchio di acqua gelata. Gli uomini si presentarono tra loro per cui non ebbi bisogno di parlare, non ce la facevo proprio in quel momento. E il peggio fu quando si alzò, sempre ignorandomi, per andare a bere al bar, nonostante mi fossi offerta di andare io stessa a prendergli qualcosa.
Il suo atteggiamento mi irritò molto e decisi che era inutile affrontarlo in quel momento, avremmo finito solo per discutere e preferivo non dare spettacolo nella taverna con tutta quella gente. << Allora vogliamo andare?>> mi rivolsi quindi a Levet indicando la porta. Se lui preferiva la compagnia di altri alla mia ebbene io avrei fatto lo stesso. |
Capitolo VIII: Meetinga
“La Luna mostra sempre lo stesso volto a noi uomini della Terra. Il suo lato oscuro potrebbe celare i segreti e i misteri che cerchiamo da sempre.” (Edmond Hamilton, I ladri di stelle) Clio con prudenza cominciò ad avanzare in quello stretto canyon, attenta a non fare grossi rumori, o l'eco intorno a lei avrebbe tradito la sua presenza. Attraversò la stretta gola, fino a raggiungere un dosso, oltre il quale, arrampicandosi, appariva una piccola vallata circolare, racchiusa da spuntoni selvaggi. E al centro di quello spazio vi era una piccola base militare. http://vignette3.wikia.nocookie.net/...path-prefix=ru |
Camminavo circospetta è prudente.
Potevano essere nemici, poteva essere chiunque. Ma quello che scoprii mi lasciò letteralmente allibita. Una piccola base militare nel bel mezzo del deserto. Chi diavolo erano? Mi avvicinai quanto potevo, avendo la certezza di non essere vista e mi guardai attorno. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 02.53.35. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli