Elv lesse il messaggio di Gwen e rise.
Poi rispose:
"Sai, i nostri antenati usavano farsi concedere pegni vari, come buon auspicio. E capirai che per un teorico del Caos avere il caso a favore. Magari con quel pegno la prossima notte sarà più favorevole, no? ;)"

Sollevai un sopracciglio leggendo il messaggio.

'Non credevo tenessi fede a queste usanze... Cos'è che vorresti esattamente? Sono curiosa...'

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Elv lesse e rise, poi rispose al messaggio di Gwen:
"Sono un tradizionalista, perchè i nostri antenati conoscevano il caos :smile_lol:
Scegli tu il pegno, direi qualcosa che indossi solitamente, particolare, no? ;)"

Scossi la testa leggendo.
Era davvero davvero pessimo...

' Addirittura... Beh, potrei anche decidere di non farlo per punirti di aver tagliato la nostra serata e fartela scontare ancora un po'...'

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Lo guardai dritto negli occhi, intensamente, quasi volessi leggergli dentro.
"Non è assolutamente quello che ho pensato..." gli dissi.
"Capirai che non è certo una notizia facile da digerire, ma non credo che tu voglia prendermi in giro, in tal caso, credimi, saresti già tutto solo..." con un sorrisetto divertito.
"Raccontami di questa setta e della tua missione... se vuoi il mio aiuto dovrai portarmi dalla tua parte e accusarmi così di non crederti non è il modo migliore per convincermi!" gli feci l'occhiolino.

http://vignette4.wikia.nocookie.net/...20140724161112

Lui guardò Destresya perolesso.
"Beh, non ho molta scelta... anche io devo fidarmi di te immagino..." disse, finendo la sua birra "... di quella setta conosco solo il nome... Il sacrificio delle scimmie... so solo che sono dei fanatici e fra 100 anni troveranno il modo di diffondere un virus letale..."
Intanto Gwen era in camera a chattare con Elv.
Lui rispose così al messaggio di lei:
"Veramente credo di aver già avuto la mia punizione, no? :silenced:"

Guardai in su scuotendo la testa.

'Nah, credo proprio ti farò cuocere nel tuo brodo tutta la notte, facendoti passare delle ore insonni ;) pazienta un po', non manca molto all'alba...'

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Lui lesse e rise con una smorfia.
Poi rispose al messaggio di Gwen:
"Allora veniamoci incontro... fatti un selfie sexy e inviamelo ora... a meno che non sia troppo per te, studentessa ;)"

La tentazione di ridere era forte, ma mi trattenni.

'Mi spiace, sono irremovibile. Perchè non compensi con una bella doccia fredda, piuttosto?'

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Strabuzzai gli occhi a quelle parole e istintivamente scoppiai a ridere.
Una risata isterica.
"Ti prego, ti prego dimmi che è uno scherzo!" guardandolo, mentre mi facevo sempre più seria e mi rendevo conto che... no, non avevo reagito proprio nella maniera più consona e appropriata.
"No, scusami ma..." scossi la tesa "Sembra che non riesca a liberarmi di questa setta, per quanto ci provi..." sospirai.
"E chi mi dice che tu non sia uno di loro mandato a mettermi alla prova?" incuriosita.
"Li ho respinti, li ho mandati al diavolo, se sono così potenti come dici il minimo che possa aspettarmi è qualche stratagemma per farmela pagare... d'altra parte, se non mi stai mentendo, beh..." sospirai di nuovo, scuotendo la testa di nuovo "Allora ci avevo visto giusto su di loro!".

Elv rispose con una faccina per indicare una smorfia di delusione.
Poi i messaggi tra lui e Gwen cessarono.
Poco prima dell'alba lei finalmente si addormentò.
Intanto, al bar, Destresya era ancora con Roilgym.
"D'accordo, come non detto." Disse alzandosi. "Grazie per la birra. Buonanotte." E si avviò all'uscita.

Accennai un risolino silenzioso alla sua smorfia delusa e la conversazione cessò.
Infatti, il suo intervento era stato davvero provvidenziale.
Mi aveva aiutata a distrarmi, a calmarmi e e poco dopo infatti mi addormentai tranquillamente, sperando nell'assenza di eventuali incubi, che non avrebbero migliorato la situazione.

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Alzai gli occhi al cielo nel vederlo andare via.
Mi alzai di scatto e lo rincorsi, prendendolo per un braccio.
"Non è che nel futuro sei un mio pronipote?" guardandolo dritto negli occhi, scuotendo la testa, "Hai il mio stesso brutto carattere!" sorrisi.
"Ti credo, ti ho detto che conosco quella gente, che li ho sfidati e che mi aspetto che me la facciano pagare.." guardandolo negli occhi.
"Smettila con l'aria da cane bastonato e fidati di me!" ordinai.

Sapete, le persone hanno sempre avuto alte aspettative su quello che sarebbe dovuto essere il mio futuro.
Io ero la figlia del professor Rotly e sembrava che la mia vita fosse già scritta. La mia famiglia, è più tardi i miei insegnanti, non facevano altro che dirmi che un giorno avrei preso il posto di mio padre...
Non potevo di certo immaginare che, dietro quelle parole cariche di aspettative, ci fosse un fondo di verità.
Chiusa in camera mia, con solo la luce di una piccola lampadina da scrivania ad illuminare la stanza, anziché studiare, stavo leggendo le ultime informazioni sugli scavi diretti da mio padre.
Era successo tutto così in fretta, la depressione l’aveva colpito come un fulmine attirato dall’oceano e più cercavo di aiutarlo, di capire, più mi sembrava di allontanarmi da una vera risposta.
Amavo la mia famiglia, adoravo il mio vecchio, e vederlo sofferente, in uno stato di ingiusta depressione, mi spezzava il cuore.
Era la tenacia, in fin dei conti, che ci accomunava ed io, da sua degna erede, avrei fatto qualsiasi cosa per aiutarlo.

Lui si voltò e guardò Destresya negli occhi.
"Lei non può fare la guerra a quella gente." Disse. "Se la volessero morta allora starebbe già facendo compagnia ai reperti del vostro campo scavi. Ora sono stanco e non dormo da ore. Cercherò dove poter riposare. Se vuole ci rivedremo dopo l'alba." E andò via.
Intanto Gwen si era addormentata.
Fu scegliata dalla sveglia messa da Oko, per un nuovo giorno di lavoro.
"vegliati, sono le 07.00..." Oko sbadigliando.

Queennie studiò fino a tarda sera e verso l'una finì per addormentarsi.
Sognò qualcosa, ma al suo risveglio non ricordò nulla.
Addosso percepiva una curiosa sensazione, come se rammentasse emozioni enigmatiche, persino inquiete, ma nulla di definito.
Era una bella mattinata di fine Febbraio, col cielo di un azzurro pallido, senza alcuna nuvola ed il profumo dei salici che vegetavano malinconici in quella porzione di giardino proprio sotto la sua finestra.
Quel giorno sarebbe dovuta passare in facoltà per incontrare il professore del suo nuovo corso, cercando poi i testi per quell'esame.
Suo padre,il professor Rotly, anche quella mattina si era svegliato preso, mettendosi a sedere nel salotto davanti alla grande finestra che dava sul giardino.
Fissava in silenzio le aiuole e solo di tanto in tanto si abbandonava a lunghi e bassi sospiri, come se qualche cosa lo rendesse ansioso.
Queenie scese in salotto e trovò suo padre in quel modo, restando a fissarlo.
https://www.heyuguys.com/images/2020...-suspicion.jpg

Al mattino, Oko mi svegliò, intorno alle sette e sebbene non mi sentissi distrutta come pochi giorni prima, avrei preferito dormire un altro paio d'ore.
Tuttavia, mi alzai ed iniziai a prepararmi per un'altra giornata.
Tutto ciò che era successo in una sola notte, dai momenti con Elv alle visioni, quella strana ragazza al posto di Oko, era stato davvero tanto e temevo anch'io il medesimo esaurimento nervoso che aveva colto il professor Rotly.

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Mi addormentai più tardi del solito, quasi senza accorgermene.
Il mio risveglio fu particolarmente... strano. Ebbi continuamente una strana sensazione a farmi da seconda pelle.
Quella sarebbe stata una giornata molto impegnativa e, non meno importante, avrei conosciuto il professore del mio corso. Ero agitata, emozionata di apprendere ma quella sensazione non voleva abbandonarmi.
Scesi al piano di sotto, entrai nel salotto compiendo piccoli passi e vidi mio padre, un professore stimatissimo, fissare il giardino oltre la finestra.
Mi avvicinai a lui cautamente e, con voce gentile, gli parlai.
“Buongiorno, papà.” lo salutai affiancandolo “Hai dormito bene?” domandai leggermente apprensiva, scostando un lembo della tenda alla ricerca di ciò che catturava l’attenzione di mio padre.

Gwen e Oko si prepararono in fretta, per poi scendere nella hall dell'albergo, dove avrebbero fatto colazione con Reg.
Mentre i 3 studenti facevano colazione furono avvicinati da Nigol.
"Ragazzi, il professor Bell deve recarsi a Casyr, dal professor Rotly." Disse. "Serve uno studente per accompagnarlo. Qualcuno si propone?"

Queennie spostò la tenda, ma vide solo alberi e siepi del loro giardino.
Nulla che potesse giustificare quello sguardo da parte di suo padre.
"Queennie..." disse lui sorridendole, quasi dstandosi da un alone di apatia che lo aveva avvolto fino a quel momento "... vai in facoltà, vero?" Abbozzando un vago sorriso senza entusiasmo. "Vorrei che tu cercassi per me un libro nella bibilioteca universitaria... gli Ortensia Celestiae..."

Scendemmo nella hall e raggiungemmo Reg per la colazione.
Mentre bevevo il mio caffè nero doppio, per essere sicura di svegliarmi a dovere, arrivò Nigol, chiedendo chi di noi volesse andare con Elv da Rotly.
Naturalmente, sapevo già tutto e noi ne avevamo già parlato, ma non potevo dirlo.
"Se per lei va bene, potrei andare io" mi proposi, guardando lui ed i miei colleghi.

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Gwen si propose, ma nello stesso istante anche Reg si era fatto avanti.
"Decidete fra voi, ragazzi." Disse Nigol. "Vi aspetto davanti ai cancelli del campo scavi fra 10 minuti."

Anche Reg si era proposto, portando Nigol a dirci di decidere fra noi entro dieci minuti.
Volevo stare con Elv e non ero molto intenzionata a cedergli il posto, solo che non volevo essere drastica.
Dopotutto, non potevo renderne esplicita la ragione.
"A quanto pare, dobbiamo metterci d'accordo" con tono apparentemente divertito e alleggerito da un sorriso, ma in realtà speravo che capitolasse.

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"Già." Disse divertito Reg a Gwen. "Ma credo di essere più adatto per accompagnare il professor Bell. Sai, posso dargli il cambio alla guida e poi tra maschi il tempo in auto trascorre più piacevolmente." Sorridendole.

Mantenni un atteggiamento tranquillo e pacato.
Ad ogni modo, l'istinto impetuoso di strangolarlo per quella becera giustificazione lottava per avere il sopravvento sulla razionalità.
"Capisco..." dissi, con un sorriso composto "Io mi ero proposta poichè avevo intenzione di chiedere una cosa abbastanza importante a Rotly e volevo cogliere l'occasione, dal momento che non si vede spesso in giro" dissi allora.

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"Beh, in questo caso forse sarà meglio lasciar andare Gwen con il professor Bell..." disse Oko a Reg "... non credi? Sarebbe anche un favore da parte tua."
Reg era fondamentalmente un bravo ragazzo, forse solo un pò troppo iperattivo, di quelli che vogliono essere amici di tutti, sempre pronti a farsi in quattro, non solo per aiutare gli altri ma anche perchè animati da quell'astio nel restare troppo tempo allo stesso posto.

Avrei voluto davvero abbracciare Oko, in quel momento, soprattutto per l'evidente sessismo i Reg nel ritenere che io non fossi capace di guidare o di sostenere una conversazione, il ché non rappresentava affatto una valida ragione per chiedere la precedenza, fosse anche stato un semplice fatto di principio da parte mia.
"Più che altro, non posso demandare a nessuno, al posto mio e potrei non avere altre possibilità nell'immediato..." dissi, con un sorriso candido ai due, soprattutto a Reg.

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"D'accordo." Disse Reg annuendo e sorridendo a Gwen. "Vai tu allora."
Oko allora fece l'occhiolino alla sua amica.

Ascoltai le parole di mio padre, vidi il suo sorriso che, ormai, temevo di aver scordato.
In un moto di ottimismo sperai stesse per dirmi qualcosa che fosse spontaneo, genuino e spensierato... ma poi mi parlò della facoltà e mi incaricò di prendere un libro per lui.
Sospirai appena per poi rivolgergli un sorriso carico di dolcezza.
"Certo, papà." dissi con una lieve punta di tristezza. Poi mi incamminai verso la porta di ingresso ma prima di avanzare oltre il salotto gli lanciai una rapida occhiata "Sai che se hai bisogno, puoi sempre contare su di me?" domandai quasi con fare materno, come se fossi diventata io il genitore.

"Ti ringrazio" sorridendo a Reg e scuotendo poi appena la testa ad Oko, al suo occhiolino ammiccante.
Sì beh, nonostante volessi davvero avere occasione per parlare con Rotly, non reputavo la collega così stupida da non comprendere e da un certo punto di vista la cosa mi sollevava, almeno non avrei dovuto essere troppo esplicita con lei, era un po' come sapere una cosa senza che nessuno lo dicesse apertamente.

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"Non mi vogliono morta, mi vogliono dalla loro parte!" feci solo in tempo a dirgli, prima che se ne andasse nella notte.
Che strano tipo.
Ma davvero stavo prendendo in considerazione che venisse dal futuro?
Andiamo, era assurdo!
Forse anche io ero troppo stanca, scossi la testa e me ne andai in camera.

Il professor Rotly guardò sua figlia con uno sguardo vuoto, apatico ed un sorriso simile ad uno stanco ghigno.
"Ci sono gli scarafaggi in mansarda..." disse poi a Queennie "... o forse saranno dei topi... devo ricordarmi di chiamare quelli della disinfestazione.
Ma loro non avevano nessuna mansarda.

"Beh, ti conviene andare dal professor Nigol, Gwen..." disse divertita Oko "... non credo ti aspetterà in eterno, sai?"
Reg rise.
Intanto, in camera sua, si era svegliata anche Destresya, pronta per una giornata di lavoro al campo scavi.

Un freddo feroce, vorace, mi attraversò la spina dorsale. Non possedevamo alcuna mansarda e il comportamento di mio padre stava cominciando a preoccuparmi.
Vagliai l'ipotesi di non andare dal mio insegnante ma intrufolarmi, piuttosto, al corso di psicologia. Magari un esperto avrebbe potuto darmi qualche informazione sullo strano comportamento di papà.
Da brava figlia, quale cercavo sempre di essere, annuii con il capo e uscii finalmente di casa. L'aria fresca cominciò a riempirmi i polmoni e, solo per un istante, provai il piacere di svuotare la mente.
Ora non dovevo fare altro che dirigermi in facoltà.

Scossi la testa accennando un sorriso.
Era davvero pessima.
"Beh allora io vado, non distruggete il laboratorio in mia assenza..." li punzecchiai, mentre andavo da Nigol ai cancelli.

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Queennie lasciò la sua casa e si diresse verso la facoltà.
Vi arrivò poco dopo e mancava ormai una mezz'oretta prima che il professore del suo nuovo corso, Letteratura Proto Egea, cominciasse l'orario di ricevimento.
La facoltà di Letteratura era vicina a quella di Psicologia e di Teologia.

Gwen lasciò i 2 studenti e raggiunse i cancelli del campo, dove c'erano Nigol e Lyann.
La professoressa lanciò un'occhiata di disprezzo verso la studentessa dai capelli rossi, comprendendo che fosse toccato a lei accompagnare Elv.
Si voltò e andò via.
Nigol allora accompagnò Gwen allo spiazzo antistante il campo, dove Elv in auto stava aspettando.

Giunta nei pressi della facoltà, guardai il mio orologio da polso. Avevo ancora una buona mezz'ora prima di iniziare il mio corso.
Senza che potessi davvero riflettere su quanto stessi facendo, decisi di dirigermi verso la facoltà di psicologia, non troppo distante dalla mia.
Necessitavo avere delle risposte.

Insieme a Nigol c'era pure Lyann, che io salutai con sorriso affabile e sereno, con educazione, sicura che ciò l'avrebbe inviperita il doppio, oltre al fatto che stavo palesemente accompagnando Elv e a lei toccava rimanere al campo.
Salutai poi il professore e mi diressi verso la macchina.
Mi affacciai al finestrino appoggiandovi le braccia, con espressione divertita.
"Vede, professore, pare che anche senza pegno lei sia sopravvissuto comunque... È notevole..." punzecchiandolo.

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Riposarmi mi aveva fatto bene.
Ecco che finalmente potevo immergermi nello scavo e cercare di andare a fondo in quella storia.
Mi preparai, sistemai la mia attrezzatura da lavoro, e scesi di sotto, diretta al campo.
Non sapevo come fossero organizzati, ma dato che ero un po' indipendente forse avrei avuto libertà d'azione.
E poi... chissà e sarebbe rispuntato il mio strano amico dal futuro.