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Queennie alla fine si decise e andò alla facoltà di Psicologia.
Vagò per un pò nei corridoi, fino a quando intravide un volto familiare. Guardandolo meglio riconobbe il viso di un tipo che aveva frequentato con lei un seminario. Si trattava di un certo Matt. |
Vagai per i corridoi con aria sperduta, i minuti cominciarono a diminuire drasticamente.
La mia attenzione venne catturata da un volto a me familiare. Se la memoria non mi ingannava, il ragazzo doveva chiamarsi Matt. Avendo un po' di confidenza, presi coraggio e mi avvicinai a lui. "Ciao!" con tono calmo da non spaventarlo o prenderlo troppo di sorpresa "Non so se ti ricordi di me, sono Queenie. Ci siamo conosciuti ad un seminario." cominciai a straparlare "Temo di essermi persa... hai idea di dove possa trovare il professore di psicologia?" domandai frettolosa. Il tempo mi era nemico. |
“Allora si vede che quel tuo pegno non era poi così fondamentale...” disse divertito Elv a Gwen “... no?” Ridendo con sarcasmo. “Su, salta in auto.” Accendendo il motore.
Nel frattempo Destresya era giunta al campo scavi, dove i lavori erano ripresi sotto la direzione di Nigol. Questi chiese alla professoressa di affiancarlo in uno scavo che stava avvenendo nella parte Nord del sito. Verso Mezzogiorno alcuni degli operai chiamarono tutti gli altri, dicendo di aver scoperto qualcosa. Era infatti emerso una sorta di struttura circolare, nel mezzo della quale, dopo un altro paio d'ore di scavi, si scoprirono alcune tombe. Subito furono aperte, scoprendo che non avevano corredi funerari di nessun tipo. Ma la cosa strana era che i corpi in esse riposti erano come mummificati. “Impressionante...” mormorò Nigol “... la mummificazione era già nota alla remota epoca in cui fu eretto questo tempio?” Lyann però fece notare che intorno alle tombe erano state forate, probabilmente per versare all'interno delle libagioni, quindi era anche penetrato ossigeno in abbondanza. “In un simile stato è quasi impossibile che si realizzi un qualunque fenomeno di mummificazione...” osservò lei. “Eppure questi corpi sembrano mummie...” perplesso Nigol “... lei cosa ne pensa, professoressa?” A Destresya. https://bizzarrobazar.com/wp-content...13/06/tool.jpg |
"Si, certo." Disse Matt annuendo a Queennie. "Ora ricordo." Sorridendole. "Quale professore cerchi? Io sto aspettando arrivi la professoressa Krepush, lei insegna Metodologia della ricerca psicologica. Forse cercavi lei? Comunque a momenti dovrebbe arrivare, io ho appuntamento nel suo ufficio. Se vuoi entri con me."
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"Sì l'ho già sentita questa storiella, si intitolava "La volpe e l'uva", la conosci?" con un sorriso sarcastico, mentre salivo in auto e lui metteva in moto.
"E comunque, in realtà c'è stata un'utilità..." dissi poi "Diciamo che il tuo provvidenziale intervento mi ha fatta riprendere da un brutto incubo..." dissi poi, ancora con quel sorriso divertito, ma lo sguardo un po' più serio e sincero, perchè si sarebbe prospettata davvero una pessima nottata senza i suoi messaggi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...6197056040.gif Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Fortunatamente Matt si ricordò chi fossi. Non ne ero poi così certa, visto che spesso tentavo di stare dietro le quinte e non attirare troppo l'attenzione. Ricambiai il suo sorriso, ascoltando attentamente le sue parole.
Non potevo dirgli che mi sarebbe bastato parlare con chiunque si intendesse della mente umana, né potevo rivelargli le condizioni di mio padre. "Oh grazie mille!" dissi in risposta alla sua offerta "Sto facendo delle ricerche per una tesi e confrontarmi con chi si intende di psicologia sarebbe ideale!" mentii senza alcun ritegno. |
Elv rise di gusto.
"Beh, immagino che l'incubo sia stato il signare di non essere più nella mia camera." Disse facendo l'occhiolino a Gwen. "Sai che i sogni, compresigli incubi, sono la più diretta testimonianza del caos che ci circonda? Fra le infinete sensazioni che proviamo durante il giorno, una soltanto viene, diciamo così, sorteggiata dalla nostra mente, per poi riproporla in ciò che sogniamo di notte." Guidando. "Piaciuta la prima lezione, cara studentessa?" Sorridendo. |
"Perfetto." Disse divertito Matt a Quennie.
Dopo un arrivò una giovane donna, bruna, dagli occhi chiari e di bell'aspetto. Era vestita di nero ed il rumore dei suoi tacchi echeggiava nel corridoio. "Buongiorno, ragazzi." Arrivando davanti al suo ufficio e salutando tutti gli studenti presenti. Poi entrò e fece cenno al primo arrivato di entrare. "Vieni, toca a noi." Matt a Quennie. I 2 ragazzi così entrarono. "Prego, ditemi pure, ragazzi." A loro la bella professoressa Krepush. https://i.pinimg.com/originals/02/88...4127e74803.png |
Risi di gusto, poi rimasi ad ascoltarlo.
Avevo già detto quanto mi piacesse sentirlo parlare e prestai molta attenzione. Mi piacque ciò che disse, molto, ma mi sarei risparmiata quelle immagini strazianti. "Sì, l'ho apprezzata..." mormorai sorniona "Ma avrei fatto a meno di quelle scene orribili..." aggiunsi con una smorfia, allungando una mano ad accarezzargli distrattamente i capelli scuri. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Restammo in attesa per qualche secondo, poi una giovane donna - ben più giovane di mio padre - arrivò e ci invitò ad entrare.
Seguii Matt, lasciando che fosse lui a precedermi. Una volta nell'ufficio, sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e, vedendo che il mio compagno mi stava implicitamente invitando a prendere parola, iniziai ad inventare una bugia dietro l'altra. "Professoressa Krepush, mi spiace disturbarla così presto. Sto facendo una ricerca sulla mente umana ed eventuali traumi che potrebbero danneggiarla e, visto che seguo da anni il suo lavoro, mi domandavo se potesse darmi qualche delucidazione in merito. Un mio caro amico mi ha raccontato che il suo vicino di casa, improvvisamente, sembra aver perso la connessione con la realtà, inventando l'esistenza di, non so... stanze che nella sua abitazione non sono presenti. Posso chiederle se sa dirmi qualcosa a riguardo?" Le mie parole uscirono tutte in un fiato, sentivo l'ansia aumentare ad ogni bugia che raccontavo. Scoccai un'occhiata a Matt, che pregai silenziosamente di non smascherare la mia messa in scena. |
"Se raccontare quell'incubo di fa star meglio" disse Elv guidando "allora sono tutto orecchi." Mentre lei gli accarezzava i capelli bruni. "Altrimenti parliamo d'altro e così non ci pensi più." Sorridendole, per poi inserire la marcia ed effettuare un sorpasso.
Allora la sua mano lasciò il cambio e scivolò sulla coscia di lei, accarezzandola piano, in un gesto molto intimo. |
Matt ascoltò Quennie e trattenne un risolino.
La professoressa Krepush con attenzione invece sentì ogni parola della ragazza. "Beh..." lei togliendosi poi gli occhiali "... potrebbe essere un accenno di demenza senile... confondere luoghi e persone che quotidianamente conosciamo e frequentiamo può ricadere in simili sintomi... il mio consiglio è quello di consultare un medico... nel frattempo la cosa migliore è assecondare il soggetto, altrimenti si rischia di confonderlo e farlo cadere in uno stato di ansia compulsiva." Guardandola con i suoi occhi azzurri. "Si, assecondarlo per ora è la cosa migliore." |
Sorrisi teneramente alla sua offerta ed accennai un risolino divertito e malizioso sentendo la sua mano sulla gamba, come aveva fatto la scorsa notte.
L'intimità così quotidiana di quella scena mi piaceva e mi chiesi se tutto ciò, un giorno, sarebbe potuto diventare la normalità. La mia mano poi si poggiò sulla sua, dolcemente. "Ti è mai capitato" iniziai "Di fare un sogno molto vivido in dormiveglia? Quasi fosse una visione... Il tipico sogno ad occhi aperti, ma come se stessi dormendo, con le stesse sensazioni..." spiegai. Ero pur certa di non stare dormendo, specialmente quando ero in camera sua, ma avevo paura mi avrebbe presa per pazza se gli avessi detto la verità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai attentamente la professoressa, eppure il suo sguardo magnetico non mi lasciò indifferente. Non seppi dire perché ma le persone che tendevano a guardarmi erano capaci di mettermi costantemente a disagio.
Le sue parole, poi, non mi aiutarono di certo e mi fecero cadere in uno stato d'ansia che a stento tentai di mascherare. "Capisco. La ringrazio molto per il suo tempo." dissi cercando di mantenere la calma "Le sue testimonianze saranno utili alla mia ricerca." e dopo quelle parole, mi congedai uscendo dall'ufficio. Avevo bisogno d'aria. Come poteva mio padre, un uomo tanto in gamba, avere un principio di demenza senile? Non se lo merita. |
La mano di Elv continuava ad accarezzare la gamba di Gwen, con la mano di lei su quella di lui in un gesto carico di affetto.
“E' un fenomeno raro...” disse il professore guidando “... quando cioè il cervello si sveglia,diciamo così, un attimo prima che lo faccia anche il resto del corpo. In quei frangenti, che ovviamente possono sembrare infiniti, la nostra mente può visualizzare immagini o persino scene dettate dalla fantasia. Ma ripeto, è un fenomeno estremamente raro. Al massimo può capitare una volta nella vita... e non è neanche detto accada mai.” |
Sorrisi divertita, sapevo che non fosse così per me, ma volevo un po' svagarmi.
"Accidenti, professore, sono una rarità!" ridacchiando trillante, mentre accarezzavo con naturalezza la sua mano, che era ancora sulla mia gamba. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Queennie si sentì sola e depressa.
Persino quasi disperata dopo l'inutile colloquio con la professoressa. Così, andando via dal suo ufficio, si ritrovò nel cortile della facoltà, dove alcuni studenti ripassavano le lezioni stesi su alcune panche. Ad un tratto la ragazza avvertì qualcosa. Un senso di disagio, di ansia e di oppressione. Notò allora, dall'altra parte del cortile, dove le siepi circondavano il muro di cinta e si arrivava al giardinetto, perlopiù incolto, della facoltà. Una sorta di sgoma. Sembrava un uomo, alto e magro. Se ne stava immobile all'ombra e fissava Quennie con un'insistenza non comune, non normale. https://www.neopolis.gr/wp-content/u...derman-gif.gif |
Il mio primo tentativo fu completamente fallimentare. Andai nel cortile senza curarmi di cosa stesse facendo Matt. Non sapevo se l'avrei più sentito, né ricordavo se avevo il suo numero di telefono.
Mi ritrovai a respirare nuovamente l'aria pulita ma avvertii una sensazione orribile. Guardai verso le siepi e vidi una sagoma. La figura era alta e slanciata. Brividi freddi attraversarono la mia schiena. Afferrai rapidamente il telefono e, senza riflettere troppo, scattai una foto. Più tardi avrei controllato. Successivamente, come incantata dalla sagoma, decisi di avvicinarmi cautamente, restando pronta ad urlare qualora la situazione mi fosse sfuggita dal controllo. |
"Magari ti sei lasciata suggestionare dal tuo lavoro al campo." Disse Elv a Gwen guidando e senza togliere la mano dalla gamba di lei. "Io credo che riportare alla luce un luogo simile... sotterrato dalla terra e dal tempo per millenni, liberi anche un certo livello di energie. Mi riferisco al magnetismo che templi e necropoli antiche possiedono. Sono come spugne che assorbono i comportamenti e le emozioni umane. Dopotutto stiamo profanando un luogo antichissimo. Qualcuno una volta disse che il passato e il presente sono separati dallo scorrere del tempo e cercare di riunirli è quanto di più innaturale ci sia. Ma la scienza, la storia e l'archeologia non conoscono nessun genere di filosofia, mia cara." Sorridendole.
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Quennie nonostante l'inquietudine iniziale restò sufficientemente lucida da predere il telefonino e scattare una foto verso la misteriosa figura.
Poi cercò di avvicinarsi. "Ehi..." disse ad un tratto qualcuno alle sue spalle. |
Compii pochi semplici passi, sentivo il cuore martellarmi nel petto ma, incredibilmente riuscii a rimanere calma.
Non ebbi il tempo di avvicinarmi troppo che una voce alle mie spalle mi fece voltare di scatto. I miei capelli ondeggiarono liberi seguendo i movimenti del mio corpo. |
Continuai ad ascoltarlo.
Non avrei fatto altro per tutta la vita. "Addirittura... Cerchi di ampliare sempre di più il tuo campo di ricerca, per caso?" dissi divertita, accarezzandogli la mano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Queennie si voltò ed i suoi capelli di aprirono alla lieve brezza che spirava sul cortile della facoltà.
"Ti sei data alla fotografia." Disse Matt avvicinandosi divertito. "Cosa fotografi prima col cellulare?" |
L'auto sfrecciava veloce sulla strada provinciale, con Elv che rideva per quelle parole di Gwen.
"In effetti dovrei dfinirmi un tuttologo." Disse divertito, senza togliere la sua mano dalla gamba della studentessa. Dopo un pò imboccarono lo svincolo per Casyr, dove viveva il Rotly. "Ora col navigatore vediamo come si arriva alla casa del professore..." Elv programmando il navigatore della sua auto. Così raggiunsero l'abitazione di Rotly. "Eccoci... scendiamo..." Lui parcheggiando lamacchina. |
Voltandomi, presa alla sprovvista, trovai Matt. Rimasi incuriosita e, se non fosse stata maleducazione, gli avrei chiesto se mi stava seguendo.
Bloccai istintivamente il cellulare e, abbozzando un sorriso, pensai a qualcosa di intelligente da dire. “È che... è una bella giornata e il sole, colpendo le foglie, crea un nell’affetto smeraldino.” poteva risultare fin credibile, o almeno sperai “Hai già concluso il tuo incontro con la professoressa?” domandai rapidamente spostando il discorso su qualcosa di un po’ meno complicato. |
"Ehi, sei una poetessa, altro che psicologa." Disse divertito Matt a Queenie. "Si, ho finito. Ora devo andare in biblioteca a cercare dei testi." Sorridendole. "Tu, hai altro da fare in facoltà?"
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Sorrisi alle parole di Matt il quale, fortunatamente, non indagò ulteriormente.
“A breve dovrò andare ad incontrare il mio nuovo professore di Letteratura Proto Egea” spiegai “Dopo dovrò andare a cercare dei libri. Immagino che questa sia la dura e difficile vita di noi studenti.” scherzai per poi mettere il telefono nella tasca dei jeans. |
"Non so, generalmente non si ha una buona opinione dei tuttologi..." dissi sorniona.
Procedemmo in strada, mentre Elv attivava il GPS. Alla fine, arrivammo. "Prima però penso di meritare il bacio del buongiorno, giusto per iniziare bene..." con un sorriso divertito, infatti raggiunsi il suo viso e lo baciai dolcemente, per pochi istanti. Avevo evitato mentre eravamo nei pressi degli scavi, ma ora potevo anche concedermelo. "Bene, andiamo!" trillai, scendendo dalla macchina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora magari ci si beccherà in giro la prossima volta." Disse matt a Queennie. "Ciao." E andò via, lasciando libera la studentessa.
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Improvvisamente Matt tagliò corto e mi lasciò nel giardino della facoltà. Non sapevo quanti minuti mi restavano prima di dover andare dal professore, comunque decisi di dare un’occhiata alla fotografia che avevo scattato è solo dopo averla visionata, sarei corsa in facoltà.
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Elv subito rispose al bacio fugace di Gwen, per poi farle l'occhiolino.
"Bel sapore hai..." disse piano. Poi scesero e suonarono al citofono. Però non rispose nessuno. Elv insistette, ma inutilmente. "Strano..." mormorò Elv "... eppure Nigol mi avevo dtto che il professore non poteva muoversi da casa..." si guardò allora intorno per domandare a qualche vicino. L'edificio più vicino alla villa di Rotly però era una chiesa. |
Queennie, rimasta sola, controllò il cellulare, ma con suo stupore l'a foto scattata ritraeva solo gli alberi di quell'angolo di giardino.
Non c'era nulla che sembrava somigliare alla figura che aveva visto. |
Ridacchiai alla sua malizia, poi ci avviammo verso casa del professore.
Elv suonò, ma nessuno aprì, pur provando più volte. "Sì, è decisamente strano..." perplessa "E se gli fosse successo qualcosa?" preoccupata, sapendo i problemi che aveva al momento. Peraltro, l'edificio più vicino era una chiesa e non avevamo nessuno a cui chiedere informazioni. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Rimasi paralizzata. Provai a zoommare, cercai di trovare risposte a domande che nemmeno conoscevo.
Lentamente mi sentii impazzire e rimasi pietrificata sul posto per secondi che sembrarono ore. Solo più tardi, meccanicamente, le mie gambe decisero di condurmi verso la facoltà. La mia mente, nel frattempo, lavorò duramente per formulare ipotesi. Era possibile che quella figura fosse solo frutto della mia immaginazione? Forse stavo studiando troppo... sì, doveva essere quello. |
"Aspetta, proviamo a chiedere in chiesa..." disse Elv a Gwen.
Così si avvicinarono al Sacro edificio. Entrarono e la navata era vuota. "Vieni, andiamo in Sacrestia..." Elv. Qui trovarono un sacerdote. https://i.pinimg.com/originals/ae/31...8601102c03.jpg |
Com'era bello tornare a scavare, potermi concentrare solo sullo scavo, sui reperti.
Adoravo la piega che aveva preso la mia carriera, certo, ma non mi dispiaceva ogni tanto tornare a fare archeologia "alla vecchia maniera" scavando e supervisionando gli scavi, specie se si trattava di luoghi affascinanti come Kaiz. Tutto intorno a noi era ricco di mistero e carico di storie da raccontarci. Infatti, scoprimmo qualcosa, qualcosa di incredibile. Delle mummie davvero singolari. "Potrebbe essere l'effetto di qualche altra procedura a noi sconosciuta, magari legata a qualche sostanza, serve un archeopatologo che analizzi a fondo questi corpi e possa dirci di più, bisogna fare analisi approfondite, cercare tutte le sostanze che possono aver causato questo stato.." sentenziai. https://i.pinimg.com/600x315/27/60/3...fc72d5ac22.jpg |
Annuii e lo seguii in chiesa.
Sembrava apparentemente vuota, ma vedemmo poi il prete in sacrestia. Allora feci segno ad Elv di avvicinarci. "Mi scusi" lo richiamai "Cercavamo il professor Rotly, ma abbiamo suonato e non risponde nessuno. Per caso ha qualche notizia? Noi siamo dell'università" spiegai, con un po' di apprensione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Queenie restò turbata, quasi spaventata.
Era stata suggestione? Forse per la tensione? Solo dopo diversi minuti riuscì a fare mente locale, a cercare di calmarsi e poi andare dal nuovo professore. Arrivò nel bel mezzo della sua lezione. Era un uomo sulla quarantina, di bell'aspetto, con lo sguardo acuto, la dialettica spigliata e gli sguardi di molte studentesse addosso. "Per questo" disse lui concludedo "il mito è spesso la chiave di lettura per leggere la storia in assenza di documenti e testimonianze dirette. Questo perchè la fantasia è il mezzo con cui da sempre l'uomo immagina una possibile realtà. Ogni mito narra infatti realtà storiche. La città Troia è esistita davvero, così come prima della sua distruzione ci fu una spedizione nel Mar Morto cantata poi nel mito degli rgonauti. E gli esempi potrebbero moltiplicarsi. Bene, per oggi è tutto." Congedando gli studenti e raccogliendo i suoi libri sulla cattedra. https://www.film.it/typo3temp/pics/1c17edd1fe.jpg |
"Professoressa..." disse Lyann a Destresya "... guardi... si vedono i resti di ossi di qualche animale..."
"Si, è vero." Nigol. "E non sembrano mummificati... quindi significa che le condizioni ambientalli non c'entrano... altrimenti anche quelli sarebbero mummuficati..." Nel frattempo Gwen ed Elv si trovavano nella chiesa. "So che il professore abita qui vicino..." fece il sacerdote "... ma non saprei... ho sentito che non stava bene, quindi immagino sia in casa..." "Non ci risponde nessuno, padre." Elv. "Lui credo viva con sua figlia e sua moglie." Mormorò il sacerdote. "La signora però, insegnate, è impegnata in uno stage fuori città." Spiegò. |
Il prete non sembrava ci potesse essere molto d'aiuto.
"Probabilmente nemmeno la figlia era in casa, poichè non è arrivato nessuno al citofono" spiegai, poi sospirai. "È che sapendo che stava male in realtà sono preoccupata che possa essergli successo qualcosa, non so..." dissi incerta, guardando Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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