Destresya raggiunse la tenda adibita a laboratoio, dove Nigol lavorava al manufatto.
Quando la bella professoressa entrò, lui stava ultimando la pulizia.
"Venga, professoressa." Disse. "L'ho pulito... è un curioso monile... sembra un medaglione ed è sicuramente di metallo, o almeno di una qualche lega... ciò significa che si tratta di un reperto infiltrato, finito nel sito successivamente... infatti il tempio risale a circa 10.000 anni Avanti Cristo, mentre l'uomo ha iniziato a lavorare i metalli solo verso il VI millennio Avanti Cristo..." mostrandole il curioso monile.
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"Vedere..." disse il professore "... vedere cosa?" Perplesso a Queennie.
La ragazza si accorse che l'ombra non c'era più.
In quel momento entrarono in casa anche Gwen ed Elv.

Osservai attentamente il monile che il professor Nigol aveva pulito e preparato perchè potessimo analizzarlo.
Mi soffermai a guardarlo, incuriosita.
Era davvero bellissimo.
"Accidenti, che scoperta!" prendendolo in mano per osservarlo da vicino.
"Se è stato introdotto successivamente significa che non siamo i primi a visitare il sito, anche se ovviamente parliamo di moltissimi secoli fa.
Continuavo a osservarlo per cercare di comprenderlo meglio, ma era affascinante, estremamente affascinante.

Cercai di tranquillizzare il respiro. Stavo impazzendo, stavo letteralmente impazzendo.
"Niente, pensavo di aver visto un topo. Mi scusi." mi giustificai rapida.
La mia attenzione venne poi catturata da due ragazzi. Lei aveva i capelli di un rosso fuoco e l'uomo, più grande della ragazza, un viso davvero particolare.
I due si presentarono e mi spiegarono il motivo della loro visita.
"Salve." salutai ancora scossa "Certo, vi accompagno da lui, se volete seguirmi." condussi i miei ospiti in salotto, dove mio padre era ancora seduto.
"Papà, hai visite." gli dissi con tono gentile, mentre le mie mani cominciavano a diventare sempre più fredde.

Queennie si accorse che strana figura non c'era più.
E la cosa inquietante rera che soltanto lei aveva auto l'impressione di vederla.
Poi cerco di scuotersi, di riprendere la lucidità e accompagnò tutti gli ospiti da suo padre.
Il professore però non mostrò particolari emozioni nel vedere i 3.
Neanche la vista di Elv, che lui conosceva bene, lo destò da quel torpore che pareva avvolgerlo.
"Professor Rotly..." disse Elv "... come sta?"
"Queenie..." Rotly a sua figlia, ignorando il saluto di Elv "... mi hai portato il libro che ti avevo chiesto?"

"Lo stile di questo manufatto" disse Nigol a Destresya "è molto particolare e di certo non è riconducibile a nessuna cultura protostorica rinvenuta in questa regione."
"Forse ci troviamo d'avanti" fece Lyann "alle prime tracce di una civiltà ancora sconosciuta, come accadde in passato per la civiltà Ittita, Minoica e Micenea, i cui primi reperti sembravano sbucare dal nulla, poichè erano culture del tutto ignote."
"Potrebbe essere..." annuì Nigol "... fatto sta che la fattura di questo reperto è molto particolare... datarlo sarà parecchio complicato..."

La reazione di mio padre mi scosse, lasciandomi completamente perplessa. Poi realizzai di essermi dimenticata di prendere il libro.
"Scusa papà, è stata una mattinata complicata..." ed era vero "Vado nel pomeriggio, ok?" domandai gentilmente per poi scoccare una rapida occhiata ai miei ospiti "Abbiamo visite, tuoi colleghi dell'università." odiavo insistere, ma le sue reazioni cominciavano a spaventarmi terribilmente.

Sorrisi alla ragazza ed annuii, mentre ci accompagnava in casa ed io salutai l'uomo che era con lei.
Lei ci annunciò, Elv gli chiese come stesse, ma Rotly non ci guardò e non ci ascoltò.
Guardai infatti il professore confusa e parecchio sconsolata.
Non era affatto in un buono stato, cosa potevamo dire più?
Chiese alla figlia, Queenie, di un libro, ignorando totalmente noi.
"Cosa facciamo?" sussurrai ad Elv.

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Elv guardò Gwen, facendole un cenno con lo sguardo, come a dirle di attendere.
"Un libro..." disse il professore a Queennie "... di che libro si tratta? Io devo tornare in facoltò dopo e posso passare io a prenderlo."
"Si, offri un pò del mio nocino ai nostri ospiti, cara." Rotly a sua figlia, finalmente accorgendosi dei 3 arrivati. "E nella credenza."
"Per me no, grazie, professore." Il professore di Queennie.
"Anche per me no, professor Rotly." Elv.
"E' buono, me l'ha regalata Don Pinco, il sacerdote della vicina parrocchia." Rotly col suo sguardo assente.

Annuii ad Elv, fidandomi di lui.
Il tipo capii essere un professore, visto che parlava di facoltà ed era troppo grande per essere uno studente.
Il resto del discorso di Rotly, sebbene dettato dall'ospitalità, non fu meglio del precedente.
Aveva lo sguardo perso e mi si strinse il cuore vedendo come in un paio di giorni si fosse ridotto in quello stato.
Anch'io rifiutai poichè non mi sembrava saggio bere di prima mattina e lasciai fare il mio prof.

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Mio padre sembrò notare i presenti e mi domandò di andare a prendere del nocino. Non ricordavo ne avessimo in casa... stavo cominciando a diventare paranoica.
I due professori rifiutarono da bere e, successivamente, anche la ragazza.
"Posso portavi altro?" domandai "Caffè, Acqua?" in realtà stavo cercando, inconsciamente, una scusa per allontanarmi.

"Per me nulla, grazie." Disse Elv a Queennie.
"Anche per me, nulla, grazie." Il professore. "Mi dica del libro ed io passerò a prenderlo in biblioteca." A Queennie.
"Portami un bicchierino di nocino, cara." Rotly a sua figlia.
"Beve presto, il professore..." sottovoce Elv a Gwen.

"Mi sembra che il libro sia Gli Ortensia Celestiae" risposi al professore "Grazie per il suo aiuto."
Lasciai la stanza per dirigermi a prendere un bicchiere in cucina e una volta che fui sufficientemente lontana, presi l'iPhone e scrissi a mia madre.
"Mamma, ciao. Sai se abbiamo del nocino in casa? Papà me l'ha chiesto giusto un minuto fa." digitai sperando di ricevere rapidamente una risposta.

Rifiutai ancora ed il professore si offrì ancora di prendere il libro in facoltà.
Poi, Rotly chiese alla figlia di versargli un bicchierino di liquore ed alzai gli occhi in su alla considerazione di Elv, scuotendo la testa.
"Dubito sia stato questo il problema..." commentai, laconica.

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"Bene, lo prenderò in biblioteca." Disse il professore a Queennie, per poi salutare tutti ed andare via.
Intanto Gwen ed Elv parlottavano fra loro.
"Professore, sono venuto qui perchè è stato lei a chiamare al campo." Elv poi a Rotly. "In cosa posso aiutarla?"
"Non dovevamo scavare..." Rotly fissando il vuoto della stanza "... quel tempio è stato sotterratto migliaia di anni prima di Cristo... e noi lo abbiamo riportato alla luce e con esso i suoi segreti..."
"E' il nostro lavoro, professore." Elv fissandolo.
Rotly sospirò, senza rispondere nulla.
Poi Queennie scrisse a sua madre, che rispose poco dopo con questo messaggio:
"Si, ne regalò una bottiglia il sacerdote della vicina parrocchia a tuo padre. E' nella credenza. Mi raccomando, bada tu a tuo padre. Un bacio."

Il professore andò via ed Elv cercò di nuovo di parlare con Rotly.
Lui rispose e disse che non avremmo dovuto scavare al campo.
Elv aveva ragione, ma io volevo saperne di più.
Mi avvicinai allora cautamente a Rotly.
"Come mai dice che non avremmo dovuto?" gli chiesi, con tono cauto e attento.
A questo punto, era meglio assecondarlo.

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Mi sentii sollevata leggendo il messaggio di mia madre. Presi un bicchiere dalla cucina e una volta tornata da mio padre, lo riempii con il nocino per poi porgerglielo.
Decisi quindi di rimanere in silenzio e lasciare i tre a discutere, parlando unicamente se interpellata.

"Non dovevamo..." disse Rotly a Gwen, ma fissando il vuoto.
Poi tornò Queennie col nocino, che diede poi a suo padre.
"Mi aiuta durante le letture..." mormorò il professore bevendo "... soprattutto di notte..."
"Perchè ha chiesto di quel libro, professore?" Elv.
"Gli Ortensia Celestiae..." ripetè Rotly, senza aggiungere altro.
"Credo sia meglio andare..." sottovoce Elv a Gwen.

Cominciavo a sentirmi a disagio. Mio padre stava mostrando un lato di sé che mi preoccupava e, detta onestamente, temevo che se i colleghi lo avessero visto in quelle condizioni, avrebbero smesso di prendere sul serio le sue parole.
"Papà... dovresti andare a riposare." gli suggerii con tono dispiaciuto, per poi rivolgermi ai due ragazzi "Posso accompagnarvi alla porta?" domandai cordialmente.

"Si, grazie." Disse Elv a Queennie. "Magari tornermo nel pomeriggio, se il professor si sentirà meglio." Per poi guardare Gwen.

Rotly non ci fu più d'aiuto, infatti annuii ad Elv in un sospiro.
"Ma certo" dissi alla figlia, con un sorriso un po' dispiaciuto.
Feci infatti segno ad Elv di avviarci.
Era inutile tormentarlo sapendo che non avremmo ottenuto nulla.

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"Certo, vi lascio il mio numero, così che potremo tenerci in contatto." risposi al professore per poi dettare rapidamente il numero ai due. Con fare gentile, accompagnai entrambi alla porta "Vi ringrazio per essere passati, è incoraggiante vedere che mio padre può confidare sui suoi colleghi."

Ascoltavo e intanto la mia mente vagava tra culture antiche e gli ultimi sviluppi di quella storia.
C'erano un sacco di elementi nuovi, ma anche interessanti.
Era la parte che mi piaceva di più del lavoro.
Un manufatto che sembrava non c'entrare niente? Era pane per i miei denti.
Presi il mio telefono e iniziai a fotografare il manufatto da ogni angolazione possibile.
"Non è escluso che si tratti di qualcosa di nuovo, resta da capire se rimarrà un unicum o se invece troveremo altri manufatti dello stesso genere... solo andando avanti negli scavi troveremo delle risposte!" dissi.

Queennie accompagnò alla porta Gwen ed Elv, per poi rientrare in casa.
Suo padre aveva finito di bere il suo bicchierino di nocino, restando seduto a fissare il giardino attraverso i vetri.
Gwen ed lv intanto erano saliti in auto.
"Torneremo nel pomeriggio, anche se il professor Rotly mi sembra parecchio fuori di testa..." disse lui "... e poi quel libro... Ortensia Celestiae... che lettura è?"

Rimasta in casa, avevo ancora la spiacevole sensazione che qualcosa non andasse. Decisi quindi di tornare da mio padre e, versando in un bicchiere pulito del nocino, lo guardai "Ti spiace se ne bevo un po'?" chiesi per poi portarmi il bicchiere alle labbra.

"Io sto analizzando la fattura del monile..." disse Nigol a Destresya e a Lyann "... direi che sembra un medaglione... e poi questo foro centrale... probabilmente manca il pezzo che si incastonava qui nel centro..."

"Sì, assolutamente!" dissi alla ragazza, quando ci diede il suo numero.
Immaginavo si sentisse sola a gestire tutto ciò da sola.
Poi, io ed Elv uscimmo.
"Non so se ne varrà la pena... Insomma, l'hai visto..." scuotendo la testa.
"Oh non ne ho idea, non ho mai sentito questo titolo... E non capisco come abbia potuto lui ridursi così in poco tempo..."

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Rotly sorrise ed annuì a sua figlia, così Queennie assaggiò il nocino.
Era buono e di sicuro fatto in casa, non certo acquistato.
Ad un tratto la ragazza sentì ridere.
Proveniva dal piano di sopra ed era la voce di una bambina.

"Però pensavo..." disse Elv a Gwen "... quando c'era quel chierico... Don Nicola, Rotly stava bene... forse dovremmo contattarlo e chiedergli di venire... non credi?"

Riflettei su ciò che disse.
"Tu dici?" dissi riflettendo.
"Beh, si può provare... Tanto, peggio di così non potrà andare..." sospirando e scuotendo la testa.
"Mi dispiace davvero da morire..."

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Bevvi d'un fiato il nocino, il suo sapore mi accarezzò il palato per poi scendere lungo la gola.
Improvvisamente sentii ridere. Mi guardai da tutte le parti con aria sperduta e terrorizzata e, senza riflettere, chiamai il primo numero a caso presente in rubrica...
Poi salii al piano di sopra, le gambe tremanti e il cuore che batteva disperatamente.

"È vero, sembra un monile!" annuii, osservandolo meglio.
"E manca il pezzo centrale, dobbiamo assolutamente trovarlo, così avremo un quadro più chiaro e una visione più completa!" cominciando a esaltarmi.
"Potrebbe essere ancora nel sito.." pensierosa "Professore, vede qualche iscrizione o segno, o simbolo che possa fornirci un indizio?".

"Si..." disse Elv a Gwen "... ora chiamo Nigol e mi faccio dare il numero di Don Nicola." E così fece.
Al numero del chierico rispose una donna.
Era la sua governante e spiegò che Don Nicola era fuori città.
Elv le rivelò che si trattava di un'emergenza e la donna promise di avvertire subito Don Nicola.

Annuii e infatti poco dopo Elv contattò il prete.
A quanto pareva, il prete era fuori città.
"Speriamo che davvero la perpetua lo avvisi, è piuttosto importante, soprattutto se davvero lui riesce a farlo star meglio..." commentai, dirigendomi verso la macchina di Elv.

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Presa dal panico, mentre saliva le scale Queennie chiamò il primo numero della rubrica e l'ultma persona a cui aveva scritto era sua madre, che però non rispose.
Intanto le risate della bambina si continuavano a sentire.
La ragazza arrivò davanti al corridoio e la vide.
Era una bambina che giocava da sola, tutta vestita come se avesse appena fatto la Prima Comunione.
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Nessuno rispose al telefono. Imprecai sentendo le mani cominciare a tremare e quando fui al piano di sopra, vidi una bambina vestita da Prima Comunione mentre giocava.
Fu troppo e non potei fare altro che dar libero sfogo all'urlo di paura che mi partì dalle profondità della pancia.
Mi portai una mano al petto e cominciai a respirare affannosamente.

"Ora direi, mentre aspettiamo, di cercare un luogo dove pranzare." Disse Elv a Gwen.
Così, girando in auto trovarono un ristorantino non troppo lontano dal centro cittadino, dove sorgeva il meraviglioso palazzo del Belvedere, antica dimora estiva dei duchi Taddei.
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Annuii sorridendo, mentre iniziavamo a girare in macchina.
Almeno un aspetto positivo della giornata.
Arrivammo poi ad un ristorante lì vicino e vedemmo l'antico palazzo nobiliare.
"Però, è bellissimo..." dissi ammirata, guardando la dimora aristocratica.

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Queennie lanciò un grido e la bambina smise di girare, fissandola attraverso il suo velo e ridendo.
Un attacco di nausea colse allora la ragazza, al punto da dover correre in bagno per non vomitare nel corridoio.

Gwen ed Elv pranzarono in quel ristorantino, dove assaggiarono una pasta tipica del posto, mazzarella di bufala, per la quale la città era famosa ed infine il dessert della casa.
"Vieni, visitiamo il Belvedere." Disse Elv a Gwen.