Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Terre lontane (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=26)
-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Guisgard 17-02-2012 02.56.56

Heyto fissò Melisendra, ma non si oppose al desiderio della ragazza.
La seguì allora sul ponte.
“Si, si tratta di un sacrificio…” disse “… è una sorta di cerimonia molto antica… si sgozza un piccolo maiale per poi donarne il sangue alle acque… le grida dell’animale, si crede, servono ad allontanare gli spiriti maligni… alla fine la carne viene cotta sul ponte stesso della nave e tutti i presenti ne mangiano per avere i benefici del rituale.”
“Sono lieto di vedervi assistere al rituale.” Andando incontro ai due il capitano della nave.
“Melisendra sembra molto incuriosita da questa cosa.” Disse Heyto.
“Beh, è molto pittoresca ed antica.” Fece il capitano. “Sapete, milady, che essa era già nota agli antichi vichinghi quando invasero nel X secolo l’Europa? Le loro caratteristiche navi” spiegò alla ragazza “erano agilissime e capaci di risalire i fiumi. Questo permetteva loro di giungere in maniera inaspettata praticamente ovunque. Il rituale del maiale fu poi preservato dai normanni, i vichinghi, cioè, che avevano abbandonato le scorribande navali per stanziarsi nelle terre francesi. La tradizione vuole che nessun altro tipo di animale sia mai stato usato al posto del maiale, perché esso non viene mangiato dagli infedeli saraceni.”
Il capitano allora chiese permesso e si congedò da loro due.
Raggiunse il luogo del sacrificio e cominciò il rituale.
“Si, è un sacrificio, Melisendra…” mormorò Heyto “… un sacrificio volto a preservare questa nave, il suo equipaggio e tutti i passeggeri… spesso, per quanto inumano possa sembrare, il sacrificio di uno rappresenta la salvezza di tanti…”
Un po’ più indietro, anche Fyellon assisteva al rituale.
Il suo sguardo però cadde più volte su Melisendra e sul suo nobile accompagnatore.

Melisendra 17-02-2012 03.20.53

Avevo ascoltato affascinata la spiegazione del capitano e mi apprestai ad assistere al rituale.
Osservai con attenzione tutto il rituale, arginando ogni paura dietro a una sorta di freddo distacco. Assaggiai a malapena la carne cotta della vittima.
"Heyto... sarà così? Userete un... coltello?" domandai senza tradire emozione alcuna. "No, non fa nulla... non ditemelo..."
Mi strinsi nello scialle, rabbrividendo un pochino.
"Quindi questa è la mia ultima notte..." dissi tra me e me, osservando le acque scure e immobili, mentre riflettevano una pallida luna. Ormai ci eravamo lasciati alle spalle le grotte azzurre da un pezzo e le mie sorelle erano rimaste laggiù... a custodire i loro segreti. I loro segreti... segreti dei quali non facevo più parte. Mi domandai se davvero volessi tornare a casa. Al mio mondo. Forse aveva ragione Fyellon. Forse c'è sempre un'occasione per essere felici. Ma che ne sapevo io? Non avevo mai avuto tali occasioni... e quella era la mia ultima notte.
"Se solo avessi un'occasione..." mormorai, mentre il vento accarezzava le mie guance, come per dirmi che almeno lui non mi aveva abbandonata.
Silenziosamente scesi al ponte inferiore, dove la nave era più vicina all'acqua e osservai bene per valutarne i pericoli. Sembrava tranquilla. La riva si intravedeva nel buio.
Il sacrificio aveva distratto tutti... poteva essere quella la mia occasione.

Altea 17-02-2012 08.34.13

Ascoltavo le sue parole..era come se parlassi...con una amica, era strano. Improvvisamente la Regina era diventata come una buona consigliera, aveva ragione, ma questo era il mio carattere....solitario, e non penso sarei riuscita a cambiare.
Ad un tratto urla concitate, arrivarono i Cavalieri del Tulipano con lady Shoyo e Lord Guxyo, ci avvertirono che il castello stava andando in fiamme, che stava succedendo...attacco da parte di chi?
Ma la Regina...come il capitano di una nave, non voleva uscire e la vidi ribellarsi con impeto ai loro ordini.
"Maestà, non dovete mettere in pericolo la Vostra vita, venite, usciamo dal Castello, vi fidate di me?" le dissi tendendole la mano...rimasi scossa da quel mio gesto.

Talia 17-02-2012 11.08.39

Stringeva la mia mano con forza, ed io non potevo non chiedermi che cosa mai avesse sognato per esserne scosso a tal segno...
Mi spostai dunque dalla sedia, tornando a sedermi sul bordo del suo letto...
“Non preoccuparti...” mormoravo “Va tutto bene... tutto bene!”
Il suo cuore batteva forte sotto la mia mano, ma pian piano tornò ad essere regolare ed anche il suo respiro si rasserenò...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 43858)
“Ho sognato tanti luoghi…” mormorò chiudendo gli occhi “… i luoghi della nostra infanzia… e quelli di cui ci parlavano i bardi e i cantastorie durante le feste e le fiere in paese… si confondevano gli uni con gli altri… ma noi attraversavamo quei luoghi come se ne fossimo il re e la regina…” aprì per un momento gli occhi e la guardò “… ricordo una poesia udita in una di quelle feste… recitava che se si desidera a tal punto di vedere qualcosa, essa allora ci apparirà in sogno… vorrei fare ancora di quei sogni… ma solo sogni belli… mi dai il permesso di sognarti?” Sorrise e chiuse di nuovo gli occhi. “Se mi dirai di si, sono sicuro che ci ritroveremo nei miei sogni… Talia…”

Sorrisi appena...
“Certo!” sussurrai “Tutte le volte che vuoi... e poi, all’alba, mi racconterai quei sogni... come facevi un tempo...”
La mia voce era bassa e melodica... e, per un attimo, mi parve di essere tornata indietro a tanti, troppi anni prima...
Lentamente gli occhi di Guisgard si chiusero e la sua presa sulla mia mano si allentò appena... io tuttavia non mi mossi...
Per qualche tempo rimasi lì, immobile, osservando quel vago sorriso che gli aleggiava sulle labbra e chiedendomi che cosa stesse vedendo... poi, senza che quasi me ne accorgessi, il sonno mi prese... i miei occhi si chiusero, la mia testa scivolò sul suo petto e la realtà si confuse con il sogno...

elisabeth 17-02-2012 13.10.13

La conversazione tra me e Reas fu interrotta da urla ed agitazione...il Comandante fu chiamato per prendere il prosto che gli spettava in quel momento....Tylesia sembrava essere stata attaccata.......vidi quindi andar via Reas...e allo stesso tempo andai alla finistra per vedere una torre in rovina sotto roventi fiamme......tra le fiamme abbi la visione di demoni sbavanti....che palesavano l'orgoglio della distruzione....Daniel apparve alla mia mente, doveva parlarmi, aveva bisogno di me..." Daniel sono nei saloni e tu dove sei....ti sento a tratti....."......Isolde in tutto il suo splendore apparve al mio fianco...aveva il calore delle fiamme......vivere o morire, " Isolde cara, sorella diletta sapete perfettamente che se la mia venuta a Tylesia si trasformasse nella mia tomba...voi verrete con me....vi voglio accanto a me....tra le mie spoglie le vostre...."......E guardandola con sfida......guardai le fiamme.....e soffia leggera..sino a quando vento e pioggia non si abbatterono sulle mura devastate.........almeno nessuna vita era costata a quel primo atto di guerriglia

cavaliere25 17-02-2012 13.45.01

chi siete dissi avvicinandomi alla porta e apri lentamente dentro di me dissi ecco rimango solo per un momento e iniziano i problemi e aspettai che la persona dal altra parte mi rispose

Daniel 17-02-2012 14.50.18

Nigros mi porto in un luogo fantastico..
<<è bellissimo...>> dissi senza fiato..
<<Sì c'è una cosa che voglio sapere.. - lo guardai dritto negli occhi, il mio sguardo azzurro e gelido imponeva sempre soggezzione su tutti- chi è Giada?>> Avrei dovuto rubare quella chiave..

Parsifal25 17-02-2012 15.33.08

La magica atmosfera che colorava il fiume era indelebile.... è stato un bene esserci fermati in tempo e goderci un così mistico spettacolo. Mi avvicinaì a quel relitto e notaì che sembrava un'imbarcazione per passegeri di un lontano regno.

Improvvisamente, la luna rischiarò quelle acque e vidi che aggrappato a quel relitto vi era un uomo.....indossava un saio, intesi che era un monaco. Mi precipitaì verso il fiume e soccorsi quell'uomo.

Mi affidaì alle mie nozioni di medicina e prestaì il mio aiuto. Lo avvolsi nel mantello e attesi il suo risveglio.

Guisgard 17-02-2012 20.13.50

Il rituale.
Le grida del maiale e poi il suo sangue gettato come libagione nel Calars.
Poi la carne servita dalla ciurma ai passeggeri.
Fyellon non volle assaggiarne.
Il cavaliere restò però in disparte.
Lui e Heyto si scambiavano fugaci occhiate.
Si studiavano e si sfidavano tra l’odore della carne arrostita, i canti dei marinai e i fumi caldi del Calars che salivano fino a rendere sfocato e incantato il cielo.
“Non so come avverrà…” disse Heyto a Melisendra “… non voglio mentirti, Melisendra… non so se sarà lento e doloroso, oppure rapido e indolore… l’unica cosa che posso dirti è che ogni volta sono stato io ad accompagnare quelle che ti hanno preceduta… ed ogni volta ho fissato nel mio cuore i loro sguardi… qualcuna piangeva, qualcun'altra gridava… alcune hanno tentato di fuggire, altre ancora di togliersi la vita prima… ma dal destino non si può fuggire… e tutte sono state sacrificate… voglio essere sincero…” fissandola nel profondo dei suoi occhi “… spero che tu sia quella giusta… quella capace di pagare ed estinguere col suo sacrificio questo inumano tributo che viene richiesto…” di più non disse.
Melisendra poi si allontanò, raggiungendo il ponte inferiore.
“Domattina raggiungeremo la laguna della selva, signore.” Avvicinandosi il capitano a Heyto.
“Bene, capitano…” annuendo Heyto “… tenete d’occhio quel cavaliere, mi raccomando.”
“Non temete, signore.”
La nave giunse così alla grande gola di pietra, dove il Carrozzone di Goz era stato travolto dalla burrasca.
Ma essendo Venerdì, le acque del Calars apparivano calme, così da permettere alla nave di superare la gola di pietra.

Guisgard 17-02-2012 20.26.36

Appena Altea prese la mano della regina, alcuni cavaliere si avvicinarono alle due donne.
Avevano lo stemma del Tulipano impresso sulle corazze e sui mantelli.
“Maestà, nessuno lascerà il palazzo!” Disse uno di loro. “Penseremo noi a voi.”
“Come osate dirci cosa fare?” Veemente la regina.
“E’ per il vostro bene, maestà.” Rispose il cavaliere. “Ora vi condurremo da lord Guxyo.”
“Non andremo in nessun posto!”
“Maestà, noi abbiamo giurato di servire lord Guxyo fino alla morte.” Fissandola il cavaliere. “E i suoi ordini non vanno mai discussi, ma solo eseguiti. Non riconosciamo nessun altra autorità, quando si tratta di obbedirgli. Ora voi ci seguirete… per il bene vostro e quello di tutta Tylesia.”
Il tono del cavaliere era fermo e la regina capì che andava assecondato.
Presero anche Altea e insieme alla regina si diressero dal loro comandante.
Risalirono la torre più alta del palazzo, detta Degli Eretici.
Anticamente vi venivano incarcerati i nemici della Fede e i cavalieri del Tulipano l’avevano scelta come loro residenza nel palazzo.
Così, la regina ed Altea furono lasciate nella sala più alta della torre.
La regnante aveva uno sguardo cupo e stringeva le mani per la rabbia.
“Non temete, milady…” voltandosi poi verso Altea, cercando di tranquillizzarla.

Guisgard 17-02-2012 20.37.10

Il cielo si coprì all’improvviso e subito una fitta pioggia, attraversata da forti folate di vento, si abbatté sul palazzo.
Alla fine l’incendio della torre fu ammansito da quella pioggia e per i soldati e i servi fu possibile spegnerlo del tutto.
“I miei complimenti, cara Elisabeth…” battendo le mani Isolde ed apparendo visibilmente divertita “… se costoro sapessero che è stata la magia a salvare il loro palazzo, allora sono certa che rivedrebbero le loro idee su ciò che è reale e ciò che invece è fantasia…”
Elisabeth però apparve leggermente stanca, a causa di quell’incantesimo appena fatto.
“Sei inerme, amica mia…” sorridendo Isolde “… potrei ucciderti facilmente ora… ma non lo farò… no, solo chi non si odia si vuol vedere morto… perché morendo si smette di soffrire… io invece ti odio… e ti lascerò vivere ancora per un pò… così da vederti soffrire ancora… saranno i nemici di Tylesia ad ucciderti… come uccideranno tutto il popolo insieme alla sua amata regina…” e andò via ridendo.

Altea 17-02-2012 20.58.09

Per un attimo la mano della Regina prese la mia, fu come sentire un caldo abbraccio...lo sentivo..ella era di animo puro. Ma un cavaliere venne subito a dividerci, intimandoci di andare con loro, la Regina cercò di ribellarsi, ma non era abbastanza...forte...per farsi valere e cosi li seguimmo verso una torre. Salivamo le scale e le scale andavano a girare come girava a me la testa, rimasi in silenzio, si sentivano solo i passi e l'umidità di quel posto, e ci rinchiusero dentro.
La regina era adirata, serrava i pugni e cercò di farmi coraggio, mi avvicinai e di nuovo posai la mia mano sulla sua "Maestà, non sono io che devo aver paura...Voi vi adiraste con Lady Elisabeth quando vi avvertì di stare attenta a chi vi circondava, e sapete..io stessa sentii una notte mentre stavo nel terrazzo della mia camera Lord Guxyo parlare con la vostra donna cavaliere del Tulipano...e dissero che avrebbero fatto in modo di liberarsi di me e dei miei amici, e non capisco ancora il motivo. Non dovete temere, sono io qui con Voi...ma sappiate preferisco morire piuttosto di sottostare ai loro ordini".

Guisgard 18-02-2012 01.10.56

Cavaliere25 aprì la porta e subito vide alcuni uomini sulla porta.
“Abbiamo bisogno del frate che vive qui…” disse uno di loro.
Il boscaiolo aveva indosso il saio datogli da padre Nicola e fu scambiato da quegli uomini per un vero frate.
“Siete voi il frate, vero?” Fissandolo quell’uomo. “Vi prego, mia moglie è in balia di un demonio… sono giorni ormai che non tocca cibo e acqua… sta marcendo in un letto, tra grida disumane e bestemmie gridate contro il Cielo… aiutatemi, vi supplico…” e si inginocchiò ai piedi di Cavaliere25.

Guisgard 18-02-2012 01.19.17

Parsifal, accortosi dell’uomo su quel relitto, si lanciò in suo soccorso.
Lo trasse sulla riva e gli praticò le prime cure del caso.
L’uomo, che era un monaco, cominciò a sputare acqua per poi riprendere pian piano conoscenza.
“Dove sono…” scuotendo il capo “… ora rammento… il Carrozzone… l’equipaggio… e poi la bufera…” sgranò gli occhi “… mio Dio… Plautus… Plautus dov’è?” Voltandosi verso il fiume. “C’era un altro monaco con me… siamo rimasti aggrappati a quel pezzo di legno fino a quando… non ho perso conoscenza… dov’è ora?”

Guisgard 18-02-2012 01.30.05

Nigros fissò Daniel e poi scosse lievemente il capo.
“Sei testardo a quanto vedo…” accennando poi un lieve sorriso “… e sia… la determinazione, del resto, è anch’essa una virtù… Giada è il nome della spada che hai impugnato poco fa… è una delle quattro spade dette Lame Immortali, forgiate ciascuna nella furia dell’elemento naturale che simboleggiano… le quattro spade appartengono ai corredi d’armi di quattro cavalieri… in verità questa è una leggenda molto antica e oggi a Tylesia quasi più nessuno se ne ricorda… anzi, oggi è quasi blasfemia credere a quella leggenda…”
Ad un tratto si udirono delle grida.
Nigros, turbato, corse verso la porta ed uscì nel corridoio.
“Cosa succede?” Domandò ad uno dei servitori che correvano spaventati.
“Siamo attaccati!” Gridò questi. “Hanno colpito una delle torri del palazzo! Che il Cielo ci salvi!”
“Andiamo a vedere!” Disse Nigros voltandosi verso Daniel.
Ma un altro servitore, giunto subito dopo il primo, li tranquillizzò.
“L’incendio è stato spento grazie anche ad un acquazzone giunto molto opportunamente.”
“E i nemici?” Chiese Nigros. “Attaccano ancora?”
“No, pare sai siano ritirati per il momento.” Rispose il servitore.

Guisgard 18-02-2012 02.21.47

La regina fissò Altea e poi chinò lo sguardo.
Era triste, amareggiata e forse anche rassegnata.
Sospirò, per poi tornare a guardare Altea.
“Si, quei cavalieri non sono certo come quelli narrati nei romanzi cortesi…” con un fil di voce “… ma sono forti e potenti… sono dei mercenari abituati a combattere contro orribili nemici… siamo stati costretti ad assoldarli… loro sono l’unica speranza che resta a Tylesia ed al suo popolo di sopravvivere… ma consci della loro forza, i Cavalieri del Tulipano hanno instaurato una dittatura di fatto, imponendo un regime militare giustificandolo con la situazione di pericolo che viviamo…”
Ma proprio in quel momento le porte della sala si aprirono.
Tre cavalieri entrarono e con loro vi era anche Shoyo.
Un attimo dopo, nella stanza giunse anche un quarto uomo.
Era di corporatura robusta e dal portamento fiero.
Indossava abiti militari di alto rango.
Ma ciò che colpiva era l’espressione del suo volto.
Lo sguardo enigmatico e i tratti compassati, come se emozioni indefinite attraversassero il suo animo.
“E’ sempre un onore ed un piacere vedervi, maestà.” Disse l’uomo guardando la regina Destesya.
“Lord Guxyo…” fissandolo la regina “… vogliamo sperare che questa spiacevole situazione sia dovuta soltanto all’incapacità dei vostri uomini di comprendere gli ordini che impartite loro.”
“Non potrei mai affidare” rispose con un sorriso Guxyo “la vostra sicurezza e quella di questa città a uomini incapaci di obbedirmi, maestà.”
http://www.canmag.com/images/front/p.../char-feng.jpg

Guisgard 18-02-2012 03.34.35

Guisgard vedeva distese sterminate, attraversate da strade larghe e battute dal Sole, immerse in regioni selvagge e sconfinate.
Ora gli apparivano conosciute, famigliari, un momento dopo, invece, ignote e misteriose.
Forse le aveva viste da piccolo col maestro, quando si recavano in paese o forse quando il vecchio cavaliere seguiva le tracce del cervo bianco.
Un attimo dopo, poi, gli sembravano eteree e incantate, simili ai paesaggi illustrati nei libri cavallereschi.
Camminava in quei luoghi avvertendo un’indefinibile leggerezza nel suo animo.
C’era gente che attraversava quei posti.
Un momento erano stanchi per la guerra, un attimo dopo felici e spensierati a festeggiarne la fine.
Poi, finalmente, verso il tardo meriggio, mentre sulla campagna irrompevano gli ultimi bagliori purpurei del tramonto morente, la sua anima si acquietò e tutto attorno a sé si fece più definito e costante.
Poi sedette ad una ricca e allegra tavolata.
Gli offrivano pietanze e vini prelibati, con una dolce musica che allietava l’atmosfera.
Sedeva presso una spaziosa staccionata, dalla quale si poteva abbracciare con un colpo d’occhio tutta la campagna, fino a quando questa mutava nel verdeggiante bosco.
E lontano, immersa nel cuore del bosco, gli apparve una ricca residenza dai colori pastello sui quali andava a spegnersi l’ultimo Sole del giorno.
“Quell’uomo non esce mai dalla sua dimora.” Disse qualcuno a tavola.
“Però è molto ospitale.” Fece un altro.
“E’ gentile di animo oppure è così perché l’ha visto davvero?”
“Allora voi ci credete?” Stupito un altro dei commensali. “Credete davvero che abbia visto quel tesoro di cui parla spesso?”
“Non è mica un tesoro vero! Uno scrigno con monete e gioielli!”
“E’ infinitamente più prezioso! Perché può realizzare il sogno più grande!”
“Qual è il vostro sogno più grande?” Chiese uno a tutti loro.
“Avete visto?” Entusiasta un altro. “C’è l’uva! Anche se non è stagione! E sembra anche buona!”
In quel momento Guisgard si accorse che quella staccionata gli era familiare.
Si voltò e vide il dondolo sospinto dal vento.
E su quel dondolo c’era una figura.
La riconobbe, era Talia.
Allora si alzò e lasciò la tavola e gli altri commensali, per poi andare verso la ragazza.
Lei guardava verso la campagna, lasciandosi dondolare dal vento.
I lunghi capelli le coprivano le spalle ed una camicetta sottile, di un pallido colore, le disegnava con grazia ogni forma.
“Perché non mi hai detto di essere qui da sola?” Fissandola lui. “Sarei giunto prima a farti compagnia.”
Sperava di esserle mancato.
Sperava, anzi desiderava, che fosse lì per lui.
E fu sul punto di chiederglielo.
Ma poi non lo fece.

Guisgard aprì gli occhi.
Dalla finestra si facevano sempre più vivi i primi raggi dell’alba.
Una luce fresca e vivace giunse a danzare prima sul viso, poi sul petto del cavaliere.
Il respiro di Talia sfiorava il suo collo e i suoi lunghi capelli scendevano come una carezza sulla pelle di lui.
Lei aveva la testa quasi sul suo cuore ed una mano della ragazza gli carezzava il petto.
Talia era ancora addormentata e Guisgard restò a fissarla per tutto il tempo, mentre l’albeggiare si bagnava e si specchiava su di lei, come un bagno di luce dai riflessi dorati, capace di lavare via ogni tristezza e paura.

Altea 18-02-2012 08.23.21

La Regina iniziò ad aprirsi, forse anche per la rabbia che aveva preso il soppravvento...capii, questo Regno di fiaba era solo e desolato e la Regina pur di salvarlo avevo accondisceso all'aiuto di persona senza scrupolo che però si impossessarono di esso...erano loro i veri nemici del regno, per un attimo ebbi la sensazione che quell'incendio non fosse stato altro che una messa in scena da parte loro.."Maestà, qualcuno verrà a liberare Tylesia da queste persone, io sono qui quando volete...forse ho attraversato il Calars proprio perchè era destino incontrarvi." La porta si apri, improvvisamente e irruentemente, erano i Cavalieri del Tulipano, vi era Lady Shoyo che ci guardava con sorriso soddisfatto, e poi entrò un altro cavaliere, era imponente, la faccia serafica, era Lord Guxyo.
La regina cambio espressione e il suo volto dolce diventò di pietra, ma rispose a tono al cavaliere, mi rammaricavo...Regina un giorno questo Regno sarò di nuovo vostro.
Poi notai che egli mi fissava, io lo guardavo in silenzio, non avevo intenzione di conversare con egli, mi si presentò davanti..."I miei omaggi messere, cavaliere...come devo chiamarvi" gli rivolsi un lieve sguardo "Spero che ci sia un buon motivo perchè mi trovi rinchiusa in questa torre, sembra l'incendio si sia spento e....che possiamo tutti tornare nelle nostre stanze"

elisabeth 18-02-2012 09.29.58

C'era magia .....la vita era in se' un atto magico.....le mie forze erano state messe a dura prova, ma non potevo veder uomini morire....per la crudelta' della loro voglia di potere....." Isolde, l' Odio e' pari all' Amore...sono forze contrastanti che si uniscono...se mi odi vuol dire che ancora tieni a me...l'indifferenza sarebbe stata una scusa migliore per il tuo abbandono, non ti ho fatto nulla....e tu invece a me hai portato via tutto eppure dici di ordiarmi...non so cosa c'entri tu con Tylesia...questo mondo non ti appartiene......io verro' uccisa, ma sai che morira' solo il mio corpo terreno.....vedrai che il male non potra' regnare neanche questa volta.......il male e' degli inferi...."...cosi' fu detto...e mi accasciai tenendomi alla finistra...solo un attimo...solo un attimo per riposare...e sarebbe stato dinuovo il giorno

Talia 18-02-2012 10.29.33

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 43584)
...centinaia e centinaia di cupole dorate.
E dopo le cupole, si mostrarono infinite torri, palazzi, bastioni e cattedrali.
Un’incommensurabile città, magnifica e superba, si mostrò agli occhi della ragazza.
Una città arroccata in cima ad una rupe, circondata da una verde laguna alimentata da centinaia di piccole cascate di acqua calda.
Le sue cupole erano di ambra verde pallida, le guglie d’oro purissimo e d’argento scintillante, i camminamenti merlati lastricati di porcellana e agata, le mura, investite dalla luce solare riflessa sulla laguna, di infinite e mutevoli tonalità policrome.

I miei occhi brillavano in quella magnificenza, il mio sguardo accarezzava cupole e torri, guglie e bastioni, seguendo ogni riflesso ed ogni riverbero...
Eppure, pure in quella celestiale atmosfera, qualcosa strideva contro il mio cuore... una sensazione sgradevole, le sensazione che vi fosse qualche cosa di male tra quelle mura, come una nota stonata...
Tentai di affinare la vista, ma non riuscivo a vedere oltre quell’apparente serenità...
Poi d’un tratto, come in risposta alle mie sensazioni, vidi fiamme divampare da uno dei bastioni... il disagio del mio cuore aumentò, allora... e per un attimo sentii caldo, come se fossi lì, sentii l’aria che mi veniva a mancare, sentii lo sfrigolare del fuoco e tutta la sua distruttiva presenza intorno a me... per qualche momento, poi accadde qualcosa che riportò pace nel mio cuore... un acquazzone... ed in quel provvidenziale acquazzone mi parve di cogliere il sussurro di una donna, il suo benefico intervento.
Poi, ad un tratto, come portata dal vento, tutto intorno a me cambiò...
Quella luce verde e vagamente soffusa che regnava nella radura del bosco di Suessyon mi avvolgeva e mi faceva sentire serena... accanto a me, Guisgard se ne stava seduto in silenzio a fissare il cielo.
“Dici che esiste davvero?” domandai infine, stendendomi sull’erba, in modo da poter vedere le nuvole correre sopra di me in quel ritaglio di cielo coronato dalle fitte chiome degli alberi.
“Cosa?”
“Quella città di cui parli... strade di porcellana, palazzi d’oro, cupole d’argento...”
“Certo!” ribatté subito “Certo che esiste davvero... una città meravigliosa, il luogo più bello del mondo!”
“Questo è il luogo più bello del mondo!” lo corressi.
Lui si voltò di scatto a guardarmi e, sul suo volto, quell’aria fortemente critica e vagamente sconcertata dipinse con assoluta chiarezza ciò che pensava... lo fissai appena per un momento, poi risi.
“Non sai quello che dici!” disse infine, scuotendo la testa con aria quasi rassegnata “Dici questo solo perché non hai mai visto quella città!”
“Neanche tu l’hai mai vista!” ribattei.
“No...” ammise “Ma la vedrò, un giorno!”
Per un attimo fu il silenzio...
“Guisgard... come si chiama quella città?”
“Non lo so...” rispose lui, dopo aver riflettuto per un attimo “Quell’uomo... quello che raccontava questa storia in paese... non l’ha detto!”
“Non fa niente!” conclusi con un’alzata di spalle “Ad ogni modo... qualunque sia il suo nome... prometti che ci porterai anche me, un giorno, in quella città!”
Il ragazzino abbassò i suoi occhi chiarissimi nei miei per un attimo, come studiandomi... infine sorrise: “Te lo prometto!”

Visioni ed antichi ricordi si erano succeduti nella mia mente per tutta la notte... infine, richiamata da chissà che cosa, con un profondo sospiro mi svegliai.
I primi raggi del sole filtravano dalla finestra chiusa e diffondevano un vago chiarore nella stanza, tutto era silenzio intorno, tutto era quiete.
Lentamente spostai gli occhi verso l’alto e subito incontrai quelli azzurri e profondi di Guisgard... sorrisi.

Parsifal25 18-02-2012 10.52.30

Il monaco riprese conoscenza..... aveva reagito bene alle cure.
"Fratello, come vi sentite? Avete bisogno di altro....."

La prima reazione che ebbe, era quella di rintracciare un suo confratello, Plautus lo andava cercando arditamente. Dal canto mio, volevo dirgli che non avevo visto nessun altro a parte lui. Non mi sembrava il momento adatto, ma qualcosa dovevo dire:

"Fratello, purtroppo oltre a te non ho visto nessun altro...... mi spiace..... possiamo fare un tentativo, ma..... "

Daniel 18-02-2012 22.07.44

Mentre arrivò il servitore rubai la chiave dalla tasca di Nigros senza farmi vedere e poi gli dissi...
<<Vai a vedere magari è successo qualcosa!>>
E su vattene! Pensai..

Guisgard 20-02-2012 01.16.44

Il monaco, a quelle parole di Parsifal, si alzò, anche se a fatica, guardandosi poi intorno.
“Dobbiamo cercarlo!” Disse visibilmente agitato. “Deve essersi salvato! Io e lui abbiamo una missione! Aiutatemi a cercarlo, vi supplico! In Nome del Cielo!”
In quel momento si udirono dei passi.
“Cosa succede, Parsifal?” Domandò Redentos. “Chi è quest’uomo?” Fissando il monaco.
“Mi chiamo Jovinus e sono un monaco…” rivolgendosi al nuovo arrivato “… sono giunto qui con un mio confratello di nome Plautus… ma una burrasca ha travolto la nostra imbarcazione… ma sono certo che lui è ancora vivo!”

Guisgard 20-02-2012 01.18.59

Nigros corse via, per cercare di capire cosa stesse succedendo nel palazzo.
Daniel però era riuscito a sottrargli la chiave di quella misteriosa stanza.
Ora aveva la possibilità di ritornarci…

Guisgard 20-02-2012 01.39.58

Lord Guxyo fissò Altea.
“Chiamatemi signore, milady…” disse alla ragazza “… perché sono signori di uomini… chiamatemi maestro, poiché insegno l’arte della guerra e del potere… ma potete chiamarmi in altri infiniti modi, senza sbagliare mai, perchè io sono molte cose…”
“Egli è lord Guxyo, comandante supremo della Legione del Tulipano Imperiale.” Facendo un passo avanti Shoyo.
In quel momento arrivarono altri cavalieri di quello stesso ordine e con loro vi era Kojo.
“Milord, l’incendio è stato domato.” Disse. “Una squadriglia sta controllando dalle mura e pare non ci sia più nessuno fuori alla città.”
“Controlleremo domani, col favore della luce.” Fece Guxyo.
“Allora” disse la regina “potete farci riaccompagnare, lord Guxyo.”
“Quanta fretta, maestà.”
“Fateci riaccompagnare” fissandolo la regina “e dimenticheremo questo vostro gesto.”
“Dimenticate che io posso decidere come voglio, quando si tratta della vostra sicurezza, mia regina.” Sorridendo Guxyo.
In quel momento entrarono Reas ed alcuni dei suoi uomini.
“Cosa accade qui?” Domandò. “Va tutto bene, maestà?”
“Si, capitano.” Rispose la regina. “Lord Guxyo ci aveva fatto portare qui per proteggerci… ed ora stava dando ordine ai suoi cavalieri, visto sfumato il pericolo, di farci ricondurre fuori da questa torre… ma essendo giunto voi, capitano, libereremo da tale onere i cavalieri di lord Guxyo.”
“Prego, maestà…” mostrando un inchino Reas “… seguiteci e vi ricondurremo nei vostri alloggi…”
“Andiamo, lady Altea.” Disse la regina e insieme alla ragazza andarono via con Reas e i suoi soldati.
“Quel capitano Reas comincia a stancarmi…” mormorò Shoyo.
“Quei nuovi arrivati…” fece Kojo “… sembrano aver conquistato la fiducia della nostra sovrana… la ragazza che accompagnava la regina non era niente male…”
“A voi le donne” fissandolo Shyo “ispirano solo pensieri lussuriosi, vero?”
“Perché, servono forse ad altro?” Ridendo il cavaliere. “Oh, ovvio che non voi non ricadete in quella categoria… so bene che vi sentite un cavaliere e non una donna.”
“Teneteli sott’occhio…” interrompendoli Guxyo “… quegli stranieri non mi convincono… e sarebbe sciocco da parte nostra sottovalutarli…”
“Si, milord.” Risposero Kojo e Shoyo.

Guisgard 20-02-2012 01.45.14

Elisabeth si sedette per riacquistare le forze.
Il suo intervento aveva ammansito l’incendio della torre, ma aveva lasciato la donna un po’ indebolita.
“Tylesia è in balia di strane forze…” disse Isolde avvicinandosi a lei “… si contendono questo mondo e i suoi tesori… ed io intendo partecipare a questa contesa… bada di non interferire, altrimenti me la pagherai cara…” e ridendo si allontanò.
Alcuni istanti dopo, giunsero nella sala la Regina e Altea, scortate da Reas e dai suoi uomini.

Guisgard 20-02-2012 02.00.04

Guisgard stava lì, sveglio.
La fissava e quando Talia, dopo essersi svegliata, lo guardò, lui le sorrise.
La luce del nuovo giorno entrava dalla finestra e diffondeva un leggero alone dorato in tutta la stanza, mentre da fuori si udiva il gioioso canto degli uccelli e i primi segni di risveglio del paese.
Sheylon era ai piedi del letto ed il suo pesante respiro tradiva il sonno in cui era abbandonata.
Guisgard respirò forte, gonfiando il petto e chiudendo gli occhi.
Poi di nuovo il suo braccio cinse Talia.
Avvertiva solo un leggero mal di testa, a causa dei vino della sera precedente, ma si sentiva sereno.
“Che profumino sale da sotto!” Esclamò. “Pane bianco, latte caldo! Ti va di fare colazione? Ah, già, dimenticavo!” Sorridendo. “Frutta fresca per te! Ricordi quando scendevo nel giardino del Casale a raccoglierne per la tua colazione? E quella volta che caddi dall’albero? Mi sembra ancora di sentire le grida del maestro!” E rise.
Sheylon aprì gli occhi e sbadigliò.
“Vado a prendere qualcosa da mangiare…” disse alla ragazza “… se mi aspetti qui, faremo colazione a letto, come fanno i gran signori!” Le diede un bacio sulla fronte e saltò giù dal letto. “Attendete qui, milady…” mostrando un vistoso inchino “… e vi delizierò con magnifiche leccornie! Pernici di Francia, grano tostato alla maniera dei Turchi, crema e marmellate di Provenza e un cesto di frutta fresca di stagione!” Le fece l’occhiolino. “Ovviamente, ci vorrà un tocco di fantasia, mia signora. Un po’ di immaginazione e del pane appena sfornato, accompagnato da latte caldo e un po’ di frutta, vedrete, si muteranno in tutte quelle cose che vi ho elencato.”
Si voltò allora verso la tigre che lo fissava incuriosita.
“Ora prenderò il mio bel destriero” continuò lui “e volerò nelle dispense imperiali per prendere la vostra colazione, milady!” Fissò di nuovo Talia e rise. “Poi, al mio ritorno, mi racconterai ciò che hai sognato. Andiamo, Sheylon!” Guardando la sua tigre. “Vediamo se sono rimasti alcuni avanzi di quegli zingari per la tua colazione!” E ridendo uscì dalla stanza.

elisabeth 20-02-2012 08.35.41

Il sudore di imperlava la fronte, e una lieve nausea mi impediva di stare in piedi......." Strane forze Isolde ?....non ci sono strane forze per noi, questo luogo e' sacro Isolde e tu lo sai, facciamo parte di questo stesso luogo come l'acqua che lo passa ed avvolge o la natura che lo culla....non venirmi a parlare di forze...tu sai che se certi uomini si impossesseranno di Tylesia anche per te sara' la fine, le tue avide mani non avranno nulla......io proteggero' questo luogo...e tu sai perche'..."......Si volto' ridendo era nelle sue consuetudini....e io rimasi li' seduta......e per un attimo vidi Daniel, era pronto a tutto lui.....e perche' no era pronto a salvare Tylesia cosi' come avrebbe fatto ogni uomo o donna di buoni costumi......non mi accorsi che nel frattempo entrarono la Regina Reas e Altea, erano agitati e mi alzai con gran fatica per un miserevole inchino........ma il mio sudore stava svanendo e la nausea cominciava a lasciare andare il mio essere..." Altea...sia lodato il cielo finalmente vi ritrovo......" le andai incontro chiudendola in un caldo abbraccio.......un solo sussurro al suo orecchio " Isolde e' tra noi".....

Altea 20-02-2012 12.59.20

Il cavaliere si presentò, era fiero e sicuro di se stesso...del suo potere..."I miei omaggi...Sir..Guxyo" lo fissavo, era alquanto enigmatico.
D'un tratto entrarono altri cavalieri e Kojo, l'alleato di lady Shoyo da quel che avevo capito, per annientarci. Iniziò una lite tra la Regina e quei cavalieri..cosa...volevano rinchiuderci in quella Torre, lo avevo sospettato.
Ma a un tratto Reas venne in nostro aiuto, ringraziai il Cielo, la Regina vidi si rasserenò, a quanto pare i Cavalieri del Tulipano non avevano molto potere su lui, o fingevano...cosi fummo liberate, e uscendo notai un certo sguardo su me da parte della donna cavaliere e soprattutto da parte di Kojo che mostrava uno strano sorriso, mi voltai senza nemmeno guardarlo.
Mentre scendevo quelle scale, pensai che dovevo stare accanto alla Regina, dovevo capire dove stava la verità, ormai si era aperta e mi aveva raccontato ciò che stava succedendo a Tylesia e con mia sorpresa mi trovai nel salone del ricevimento, mi guardai...certo il mio vestito non era proprio adatto alla situazione e vidi mille occhi puntati su noi.
D'un tratto il mio cuore inquieto si placò nel vedere Elisabeth, lessi pure nel suo volto la sicurezza nel vedermi, mi venne incontro...e mi sussurrò di Isolde...risposi sussurrando "Non è di Isolde che dobbiamo avere paura, ne parleremo in camera...e spero presto".

Talia 20-02-2012 13.03.48

Sorrisi alle parole di Guisgard, ma non dissi niente... ero felice: avevo dormito bene, profondamente, anche se non ricordavo affatto di essermi addormentata la sera prima... e pensavo che anche lui avesse riposato bene, mi sembrava sereno quella mattina, tranquillo come non lo vedevo da fin troppo tempo.
Poco dopo uscì dalla stanza con Sheylon ed io rimasi distesa sul letto... osservando una piccola crepa che correva sul soffitto ed assaporando quel momento di assoluta pace.
Poi d’un tratto, senza il minimo preavviso, i sogni di quella notte riaffiorarono alla mia mente... avevo di nuovo visto quella città, la città che mi era apparsa in una visione mentre ero al Casale... probabilmente la stessa città, scoprii con viva sorpresa, di cui già una volta avevo sentito parlare...
Coincidenze?
I saggi dicevano che niente nel Cosmo avveniva per coincidenza, ma che ogni cosa ci veniva mandata per un motivo... qual era, dunque, il motivo di quelle visioni?
Cosa c’era in quella città?
Lentamente, mi tirai su e mi misi seduta. Allungai, quindi, una mano verso la piccola sacca da viaggio che avevo portato con me... ci frugai distrattamente dentro per un istante e ne estrassi una spazzola di legno levigato con cui iniziai a spazzolarmi ritmicamente i capelli.
Era una mia piccola mania, quella, della quale il Maestro aveva sempre riso... tuttavia, per quanto lui lo trovasse bizzarro o divertente, la verità era che, da sempre, spazzolarmi i capelli mi aiutava a riflettere.
Per qualche tempo rimasi in quel modo, con la mano che si muoveva regolare e lo sguardo perso nel vuoto... finché un rumore, subito dietro la porta, mi riscosse. Battei le palpebre, allora, e tornai a fissare il battente...
“Guisgard?” chiamai, mentre un vago sorriso mi aleggiava sulle labbra.

cavaliere25 20-02-2012 13.36.04

il frate che che cercare non ce ora è uscito io sono solo un boscaiolo è andato a cercare delle erbe se volete vi posso aiutare io e aspettai una sua risposta mentre lo guardavo

Guisgard 20-02-2012 16.25.28

Guisgard tornò nella stanza e trovò Talia mentre si spazzolava i capelli.
Il Sole mattutino, sebbene ancora incerto e velato da alte e sottili nuvole, sembrava aver trovato un tenero giaciglio tra i capelli di lei, rendendoli ancora più chiari e luminosi col suo alito dorato.
Attorno alla sua figura, infatti, un alone di aureo splendore aveva preso forma, avvolgendola e disegnando come incantato il suo delicato profilo.
“Guarda che scherzavo prima…” avanzando verso il letto “… non sono riuscito a trovare una colazione degna di gran signori… ma a quanto vedo tu ti sei preparata come una principessa…” la fissò “… sei bellissima, sai? Io credo che tu sia la ragazza più bella del mondo…” sorrise, posando il cesto con la colazione sul letto “… sai, da piccolo, ascoltando i cantastorie e i loro racconti sui cavalieri di Artù o sui paladini di Francia, le varie eroine io le ho sempre immaginate col tuo volto…”
In quel momento Sheylon entrò nella stanza e con un balzo arrivo sul letto, tra loro due.
“Razza di tempesta!” Gridò Guisgard alla tigre. “Quando capirai che non sei un gatto da stanza!”
Ma la tigre brontolò e annusò il cesto con la colazione.
“Avrai la tua parte, ma dopo!” Prendendo lui quel cesto. “Ora scendi dal letto!”
Preparò allora sul letto la colazione per Talia.
Si avvicinò poi alla finestra e restò a guardare la campagna.
“Non mi hai più raccontato di ciò che hai sognato…” con un tono che tendeva a farsi più cupo e malinconico “… appena avrai finito di fare colazione e ti sarai preparata…” esitò “… ti riporterò al Casale… così, potrò partire e compiere ciò che devo…”
Sheylon lo fissò, per poi accovacciarsi a terra.
In quel momento il Sole rientrò e il cielo si fece nuvoloso.
http://images.ados.fr/photo/hd/34852...-983823683.jpg

Guisgard 20-02-2012 16.44.03

Altea ritrovò Elisabeth.
Questa le parlò di Isolde.
“Vi hanno oltraggiato, maestà?” Domandò Reas alla regina.
“Non oserebbero tanto, capitano.”
“Non sottovalutateli, mia regina.” Fissò poi Altea. “Voi come state, milady?”
In quel momento ai quattro si avvicinò Isolde.
“Sembra che l’attacco sia stato respinto…” sorridendo “… sono certa che il merito è tutto vostro, mio bel capitano.”
“Siamo stati fortunati, milady…” rispose Reas “… hanno attaccato la torre e poi si sono ritirati.”
Nella sala, all’improvviso, arrivarono alcuni cavalieri del Tulipano.
La regina fece cenno di dare inizio alla cena.
“Sarete mio cavaliere stasera, capitano?” Domandò Isolde a Reas.
“Milady, come ufficiale della guardia” rispose il militare “devo prepararmi ad intervenire in ogni momento… dunque potrei non essere un degno accompagnatore…”
“Allora mi contenterò di deliziarvi nel ballo, se vorrete.” Sorridendo Isolde.
Cominciò il ballo.
“Posso avere l’onore di questo ballo, milady?” Avvicinandosi Kojo ad Altea.

Guisgard 20-02-2012 16.46.22

Quegli uomini fissarono Cavaliere25.
“Come sarebbe a dire?” Stupito uno di loro. “Ma se indossate un saio? Un boscaiolo non può vestirsi come un religioso! Perché non volete aiutarci? Il demonio è entrato nella mia casa e voi avete il dovere di aiutarmi!”

Daniel 20-02-2012 16.49.35

Uscii di soppiatto dalla stanza e feci a ritroso la strada ritornando davanti alla porta di quella sala.. Freneticamente aprii la porta e corsi alla spada e la presi in mano.. Prendendolo in mano fu come se una folata di vento gelido mi colpisse in faccia.. Avrei avuto un'altra visione?

Talia 20-02-2012 16.53.35

Sorrisi a Guisgard quando entrò nella stanza... aveva un cesto pieno di leccornie e lo poggiò sul letto, spazzando via in un istante tutti i miei pensieri su sogni e visioni.
Poi Sheylon balzò sul letto e mi fece rimbalzare tanto forte che per poco non caddi...
Risi, tuttavia, ed abbracciai la grossa testa della tigre...
“Povero Sheylon!” mormorai, mentre Guisgard lo sgridava e lo faceva scendere... di nascosto sfilai un pezzo di pane dal cesto e glielo lanciai, facendogli l’occhiolino ed un gesto complice.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 43900)
Si avvicinò poi alla finestra e restò a guardare la campagna.
“Non mi hai più raccontato di ciò che hai sognato…” con un tono che tendeva a farsi più cupo e malinconico “… appena avrai finito di fare colazione e ti sarai preparata…” esitò “… ti riporterò al Casale… così, potrò partire e compiere ciò che devo…”
Sheylon lo fissò, per poi accovacciarsi a terra.
In quel momento il Sole rientrò e il cielo si fece nuvoloso.

Fu un attimo... appena un istante... rimasi immobile e senza parole, sentendo come se quel sorriso mi si stesse congelando sul volto... e quella nera paura tornò ad affiorare nella mia anima.
...Al Casale?
Involontariamente rabbrividii... mentre quella parte della mia anima, fatta di dolore paura e sensi di colpa, tornava violentemente alla ribalta... l’avevo messi da parte la sera precedente quei sentimenti, dopo averne parlato con lui, dopo averli finalmente affrontati... ma ora...
No, non poteva! Non poteva lasciarmi lì!
Mi alzai quindi dal letto e, lentamente, mi avvicinai al cavaliere...
“Guisgard...” mormorai, prendendo la sua mano e tirandola appena, perché si voltasse verso di me “Guisgard, io non voglio! Non voglio tornare al Casale! Non posso! Ti prego! Vedi... l’ho lasciato! L’avevo appena lasciato, con Sheylon e Luthien, quando sono giunta qui! Ed ora...” esitai “Ora, pensavo... che forse... se vuoi... potrei... potrei venire con te! Magari!”

Altea 20-02-2012 17.20.38

Reas volle sincerarsi sullo stato della Regina e poi con gentilezza si preoccupò anche del mio, pensavo fosse veramente una fortuna per Elisabeth aver conosciuto un gentil cavaliere...quando...arrivò Isolde. E si mise a corteggiare spudoratamente il cavaliere, senza mezzi termini...mi venne in mente il maestro. Non volli nemmeno rivolgerle la parola, iniziò la musica e ad un tratto si avvicinò a me...Kojo. Disprezzavo quell'uomo, mi guardava in modo strano e mi invitò pure a ballare, fui sul punto di rifiutare ma forse la cosa poteva essere a mio vantaggio, volevo chiedergli dell'incendio, sperando sempre di riuscirci.

Guisgard 20-02-2012 17.35.24

Daniel ritornò in quella stanza.
E subito impugnò la spada.
Inizialmente non accadde nulla.
Poi quel vento.
Un vento nato nel seno stesso della terra.
La terra, l’elemento di quella corazza.
Poi un capogiro.

I cavalieri lo circondavano.
Lui era immobile.
“Daniel...” sussurrò Giada “... Daniel…”
I cavalieri si avvicinarono.
Il cielo sembra avvolto da un eterno crepuscolo, animato dalla furia degli elementi conosciuti.
I cavalieri attaccarono.
“Daniel!” Gridò Giada.
Un riflesso di luce e poi il rosso del sangue di quei cavalieri.
Li aveva abbattuti come se fossero rami secchi.
Poi Daniel si ritrovò sulla riva di un lago.
Si specchiò.
E vide l’immagine di un superbo cavaliere, ricoperto da una corazza dai riflessi simili di giada purissima.

Un rumore di passi, poi la voce di Nigros che chiamava dall’altra stanza.
“Daniel, dove sei finito?”
La voce del dottore aveva fatto svanire la visione, ma l’immagine di quel misterioso cavaliere era ben ferma nella mente di Daniel.
http://gamingsrapture.com/wordpress/...ronicleswa.jpg

Daniel 20-02-2012 17.43.11

Un'altra visione! E stava arrivando Nigros! Corsi alla porta e la chiusi a chiave sempre stringendo la spada! Poi mi andai a nascondere dietro a una colonna e dissi rivolto alla spada!
<<Giada Dove sei? Rispondimi!>>
Era in pericolo? E perchè ero un cavaliere così imponente? Cosa volevano dire quelle visioni? A un certo punto calo il gelo nella sala e mi sembrò di vedere alla finestra un essere col mantello..
http://www.marge.it/hpwebsite/immagini/dissennatore.gif

Guisgard 20-02-2012 19.49.54

Visioni, enigmatiche emozioni e mutevoli sensazioni.
Poi dubbi, incertezze, inquietudini.
Questo e molto altro ancora avvertiva Daniel.
Fissava la spada e tentava di interrogarla, mentre da fuori Nigros continuava a chiamare.
Al dottore allora venne un sospetto: controllò le sue tasche e si accorse di non avere più la chiave.
Nigros, così, cominciò a bussare alla porta.
“Apri, Daniel!” Gridava. “So che sei lì dentro! Apri questa porta, ti dico! Aprila subito!”


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.38.33.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License