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Portai la mano alla spada.
"Provateci, torcete un solo capello alla popolazione, e nemmeno l'appoggio di tutto il senato vi salverà dai miei uomini, a costo di rimetterci io stessa.. E credo che se oserete violare il suolo sacro di una chiesa, la Guardia Ecclesiastica non starà certo a guardare.. Sono davvero stanca di questo vostro atteggiamento, chi credete di essere per imporre condizioni al senato di questo reame? Vi credete superiore alla legge? Beh, vi assicuro che non è così.. Quanto a me, fate poco il gradasso, io volevo battermi con voi, e vi assicuro che non stareste ridendo in quel modo, siete voi ad esservi nascosto dietro un campione che non ha avuto alcun rispetto per voi.. Ad ogni modo, quando avrete il coraggio di affrontarmi di persona, ne sarò solo lieta.. Non crediate che sia contenta del comportamento del vostro schiavo, visto che mi ha privato della vera vittoria.." Lanciai una rapida occhiata ai senatori, per poi tornare a guardare Gufo "Beh, ma è il prezzo che si paga ad affidarsi a chi è spinto unicamente dal denaro e non ha alcun vincolo di lealtà.. Vi ritenete migliore di me in virtù del vostro corpo, per essere un vero uomo ci vuole ben altro.." Scossi la testa "Voi non sapete nemmeno onorare la parola data, ma che ne sapete voi dell'onore.. Mi credete un'amazzone, ed è qui che sbagliate, io sono un soldato, un ufficiale di questo reame... Non mi aspetto che uno come voi conosca la mitologia antica tanto bene da capire le differenze.." Risi appena "E vi assicuro che se voi foste il Capitano della Guardia Reale, avreste molte cose a cui pensare, e non vi fareste dare ordini da un villano armato qualunque, ma solo dai senatori e dai reali.. Fino a prova contraria, esistono ancora delle gerarchie in questo regno, e voi siete solo un manipolo di mercenari che non fanno che lamentarsi mentre i nostri uomini sgobbano! Vedete di stare al vostro posto!". Ero davvero esasperata. Guardai i senatori. "Ebbene, signori.. Obbediamo? Volete che lasci incustodito sua altezza per setacciare la città alla ricerca di questo schiavo per accontentare questi uomini? Possiamo davvero perdere tempo prezioso, tempo dal quale dipende la vita del principe Karel e quella del re? Abbiano davvero bisogno di loro?" Scossi la testa " Io non capisco.. Siete pronti ad affidare la vita del re a gente tanto irriverente? Hanno minacciato persino di violare i luoghi sacri, da quando gente del genere, che non rispetta nemmeno la sacralità di una chiesa, non solo è tollerata ma addirittura appoggiata?" scossi la testa "Vi prego di spiegarmi, senatori.. perché a me un tale comportamento sembra contrario a tutto ciò per cui combattiamo.. La Guardia Reale e la Guardia Ecclesiastica non sono certo prive di uomini di valore, sono solo oberate di lavoro.. lasciate qui i mercenari, a sbrigare le faccende quotidiane, e mandate una squadra con dei nostri uomini a Gioia Antiqua.. Pensateci, mi sembra un affare, avrete uomini che non vi chiederanno un soldo di più e sono pronti a dare la vita per voi, per Afravalone e per il re.. I mercenari sostituiranno le mansioni di quanti partiranno.. Infondo, non vi hanno giurato fedeltà..". Tornai a guardare i mercenari per un istante "sempre che fare le sentinelle non sia chiedervi troppo visto il misero salario!". "Voi che ne pensate, capitano?" Rivolgendomi al comandante della Guardia Ecclesiastica "Credete che questi uomini siano meglio dei vostri? Non credo che vi manchino i guerrieri valorosi..". |
Vidi entrare un nano, il quale mi chiese se avessi fatto un buon sonno.
"Non particolarmente, ma grazie della premurosa domanda!.......Che cosa contiene questa boccetta? E dove mi trovo?" chiesi sorridendogli e guardando con timore la bottiglietta. http://imagizer.imageshack.us/v2/800...0/163/qt4n.jpg |
Ascoltai le parole di Geroa ma più che altro vidi il suo sguardo triste guardare l'imbrunire che stava scendendo, mi alzai dal tavolo e mi avvicinai a lei.
"Perchè parlate del vostro padrone al passato..avete detto si trova in camera sua, non si sente bene? E avete parlato di una sventura che lo ha colpito..potete fidarvi di me milady, io non ho mire su questa Terra di cui ignoro il nome..anzi avete parlato di una regione..vi chiedo, gentilmente, ho viaggiato a lungo sapete..ho appena svolto un servizio a favore dei Taddei e vorrei tanto tornare a casa...ma mi trovo qui..ma un motivo deve esserci. E dunque ditemi..come si chiama questa regione dove mi trovo, parlatemi di questa sventura che ha colpito il vostro padrone..vi vedo triste Geroa..triste come una donna che abbia perso il suo innamorato..non vi è nulla che possa fare per poter aiutarvi..voi e il vostro padrone e forse pure la gente che qui dimora?" Guardai fuori dal maniero, ormai la notte stava quasi scendendo come un oscuro mantello sui torrioni del castello.."Il ragazzo del ritratto nella mia camera..è lui il vostro padrone?" |
La discussione stava diventando strana......sepolture che erano state violate...messe...e il ritrovamento di quell' osso.......quindi a quel punto non c'era altro da fare....il destino ci aveva portato a quella sorta di scelta non scelta...........intanto però incominciai a sentire tepore sulla mia pelle un caldo piacevole ........come i raggi del sole in estate....quando....ancora nelle prime ore del mattino sono tiepidi .......ma sai che diventeranno cocenti......nella mia mente si fece buio ....e mi rigirai nel letto, davanti a me c'era la ragazzina che mi guardava stupita.......ovvio nessuna sillaba dalla sua bocca.....ma mi stava fissando.........il mio udito si svegliò....improvvisamente ed udii la voce di Daizer provenire dall' altra stanza......fischiettava un motivetto da maschietto soddisfatto.......ma io in quel letto che ci facevo, non era possibile, lì dovevano esserci i due Frati.........sorrisi alla ragazza e balzai dal letto..." non ti muovere da qui..."...ma che glielo dicevo a fare...erano due giorni che era lì, aveva fatto la fossa nel materasso.....mi precipitai nell'altra stanza....e vidi Daizer a torso nudo che si radeva......." Ma siete ammattito ?....c'e' una ragazzina di là.....e voi siete qui a torso nudo........" gli lancia la camicia......" Ora.....dovete spiegarmi, come facevo ad essere nel letto se stavamo parlando col Borgomastro.........cosa c'era in quella tazza.....infuso all'alloro e poi ?......a mi avete drogata......il motivo.....? ".......mi piazzai davanti a lui....ero stanca di giochetti che non portavano a nulla...." Avanti Daizer......dobbiamo andare a seppellire l'osso di quel tizio a qui hanno profanato la tomba.......anzi dove lo hai messo ?....."......presi la sua giubba e cominciai a cercare....." Scommetto che lo avete messo nelle tasche del vostro pantalone.....si ne sono certa......e....ma io non sono stupida,avanti...qual'e' il piano ?......".....ero furibonda.....mi aveva riportata a letto .......senza che io potessi fare una scelta.....a me questo non andava.........
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Gufo, a quelle parole cariche di disprezzo di Clio, guardò la ragazza con uno sguardo freddo, accarezzando appena l'elsa della sua spada.
“Saprei io come domare una puledra scalpitante come te, ragazza...” disse poi con un ghigno “... e non è detto che ciò poi non arrivi a piacerti... hai mai conosciuto un vero uomo? Un uomo vero, sai, sa farsi valere non solo sul campo di battaglia, ma anche di notte in un letto...” I suoi risero. “Comandante...” intervenne Bool “... rammentate in presenza di chi siete e del fatto che non vi è permesso mancare di rispetto ad un ufficiale del re.” “Allora devo lasciarmi insultare così, senza dire e fare nulla?” Sbottò lo Scarlatto. “Lasciateci un momento, comandante.” Disse Bool al mercenario. Questi allora, sbuffando, uscì dalla sala insieme ai suoi. “Decidiamo dunque sul da farsi...” fece Bool “... il parere di lady Clio lo abbiamo ascoltato... voi cosa proponete, capitano?” Rivolgendosi poi al Capitano della Guardia Ecclesiastica. “Io concordo con lady Clio...” mormorò questi, indicando la ragazza accanto a lui “... formiamo una squadra con i soldati migliori, capitanati da me o dalla stessa lady Clio per andare a trattare con la regina di Gioia Antiqua.” “Sono d'accordo.” Intervenne Gheorgis. “E lasciare dunque la capitale ed il reame in balia di quei mercenari?” Obbiettò Bool. “Davvero ritenete che da soli quei soldati di ventura non facciano più danni?” “Allora cosa proponete?” Gli chiese Gheorgis. “Di utilizzare i mercenari per andare a trattare la liberazione di Sua Maestà a Gioia Antiqua.” Rispose il Senatore Supremo. “Con al comando, naturalmente, lady Clio o il Capitano della Guardia Ecclesiastica. Così, non solo utilizzeremo la forza dei mercenari, ma eviteremo di lasciarli a difendere da soli il reame.” “Non accetteranno mai.” Fece Gheorgis. “Si, invece.” Annuì Bool. “Troveremo quel loro disertore, quello schiavo fuggiasco. Così poi, come detto dallo stesso Gufo Scarlatto, si uniranno ai nostri soldati scelti per raggiungere Gioia Antiqua. Lady Clio, capitano...” fissando i due capitani delle milizie reali e di quelle vescovili “... occupatevi della questione dello schiavo di Gufo Scarlatto... fate setacciare la città e ritrovatelo prima di sera... domattina voglio il manipolo già in partenza per Gioia Antiqua.” “E' assurdo!” Esclamò Gheorgis. “Perdere tempo per uno schiavo e per dei mercenari che probabilmente ci daranno più noie dei ribelli!” “Dimenticate, senatore, che ora sono io a governare il reame.” Replicò Bool. “E' deciso. Ritrovate lo schiavo e poi partirete per Gioia Antiqua. Andate, non vi trattengo oltre.” |
Daizer fissò sorpreso Elisabeth.
Poi sorrise e indossò la camicia. “Perdonatemi...” disse mostrando un vistoso e sarcastico inchino “... non pensavo di turbarvi senza camicia... beh, cercherò di rammentarlo e per quanto possibile di nascondere il mio fascino virile.” Facendole l'occhiolino. “Ma per il resto non vi comprendo... mi sa che parlate a rovescio... siamo andati in chiesa e poi ritornati qui alla locanda... vi siete stesa un momento accanto alla bambina e subito dopo dormivate come un ghiro... e posso sapere cosa cercate nella mia giubba?” In quel momento Elisabeth tirò fuori da una delle tasche quel frammento d'ossa. “Ah, quello...” fissandolo Daizer “... si, l'ho pescato in chiesa, nel cestino delle offerte... sinceramente non so come sia finito là... non vorrei spaventarvi, ma si tratta di un... si, insomma, di un frammento...” Ma proprio in quel momento la bambina, alzatasi dal letto, li raggiunse. “Ehi, piccola...” sorridendo il contrabbandiere “... riposato bene?” “Dobbiamo portare il frammento dove è stata dissacrata la tomba...” mormorò la piccola, rompendo finalmente quell'innaturale silenzio in cui si era chiusa “... dobbiamo andarci subito...” |
“Il nome di questa terra” disse Geroa ad Altea “non è poi così importante...” sospirò “... è un luogo come ce ne sono tanti, col suo castello ed un borgo ad esso adiacente... ciò che invece differenzia questo luogo da tutti gli altri simili è la sventura che ha colpito il suo blasone... un antico detto recita che quando è virtuoso il principe lo sono poi anche tutti i suoi sudditi... purtroppo ciò qui non trova riscontro...” scosse il capo “... infatti il nuovo padrone di queste terre è un essere solitario ed inquieto, che odia se stesso e tutto il genere umano...” si sedette e sorseggiò un po' di vino, come a cercare la forza per non piangere “... giunse qui qualche tempo fa, insieme ad una donna tanto bella, quanto malvagia, accompagnata da un giovane cavaliere che solo in seguito scoprimmo essere di suo figlio... quella creatura sconfisse il padrone del castello ed impose su di lui una terribile maledizione... da quel momento la creatura divenne il nuovo signore di questo castello... all'antico padrone del maniero è così permesso uscire dalla sua stanza solo di notte...” fissò Altea ed annuì “... si, colui che è ritratto nella vostra stanza è l'antico padrone del castello...”
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“Questa boccetta” disse il nano ad Eilonwy “contiene un elisir capace di ridestare le forze. Bevetene qualche sorso e vi sentirete subito meglio.” Aggiunse sorridendo. “Questo è il palazzo della Dama del Lago e voi siete sua ospite. Anzi, appena starete meglio, sarò io stesso a condurvi da lei, con mio grande piacere naturalmente.”
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Fui sollevata da quelle parole. Finalmente ero al sicuro.
Presi la boccetta e bevvi il suo contenuto, che sapeva d' uva, lamponi e melograno. Mi sentì subito meglio! "Ringrazia da parte mia la Dama del Lagno!.....Scusatemi.....potrei, per favore, fare un bel bagno rilassante? Starei ancora meglio se potessi farne uno. Voglio essere al meglio per incontrare la vostra padrona!" dissi con cortesia. http://imagizer.imageshack.us/v2/800...0/811/jhdq.png |
"Quando è virtuoso il principe lo sono poi anche tutti i suoi sudditi" ...la stessa cosa fu detta dall' Abate Nicola quando parlò dei Taddei.
Riflettei un attimo.."Avete detto una donna..con un figlio giovane ed era un cavaliere? E parlate qualcosa che sembra magia, stregoneria..anche se io non sono molto credente in tutto ciò, ma ebbi occasione di conoscere un giovane apprendista cavaliere in un paese di minatori, presso il suo maestro..parlava di Tylesia, la conosceva bene..poi durante il nostro cammino in un bosco..ero con i miei amici di ventura, apparì questo giovane e poi questa donna..uscì dalle fiamme di un falò, trasformò il figlio in un bellissimo cavaliere. Per fortuna riuscii a scacciarli, non li seguii..la mia Fede fu più forte, magari è la stessa donna". Presi pure io un pò del vino che stava sorseggiando la donna.."Però la gente del borgo non può stare a guardare senza fare nulla..io ho visto della inettitudine in loro..non ha detto questa donna che si deve fare per eliminare questo sortilegio?Io devo parlare di magia..io che non credo in tutto ciò" scossi il capo perplessa. |
Rivolsi a Bool un leggero inchino prima che uscisse.
Il senatore supremo che mi difendeva, era una novità assoluta. Dovevamo organizzare le ricerche, dovevamo trovare quello schiavo prima possibile. "Prima di sera.." aveva detto il senatore, già, la sera. Quella stessa sera che doveva legarci per la vita. La sera in cui avrei dovuto intrecciare i miei capelli, raccogliere un fiore e diventare finalmente donna. E invece, ancora una volta, dovevo organizzare un'operazione militare. La notte precedente, tra le sue braccia, sembrava lontana, nebulosa, quasi fosse stato un sogno. "Bene, spero bastino pochi uomini per trovarlo, ma unendo le nostre forze, dovremmo farcela tranquillamente.. naturalmente chi non era presente al duello non può partecipare alle ricerche, non si può trovare un uomo che non si ha mai visto.. ma so che anche alcuni dei vostri uomini c'erano, quindi dovremmo riuscire ad organizzarci.." abbassai per un momento lo sguardo, per poi rialzarlo e cercare quello del capitano della Guardia Ecclesiastica. "Ho da chiedervi un grande favore, capitano.." iniziai, ma le parole erano come macigni "Guidate voi la spedizione a Gioia Antiqua.. so che toccherebbe a me, contando che la vita del re è in pericolo ma.. avete visto quegli uomini, non mi rispettano, non mi rispetteranno mai.. non importa quanto sia abile con la spada, o nella strategia bellica, per loro resterò sempre e solo una donna.. Non solo non eseguirebbero i miei ordini, rischiando di compromettere l'operazione ma... Io.. non posso viaggiare da sola con loro.. il viaggio è lungo e io non riuscirei a chiudere occhio.. certo, sono abituata a vivere in mezzo agli uomini, e all'inizio la situazione era la stessa, ma i nostri soldati sono uomini d'onore, una volta imparato la lezione, hanno capito che era meglio dimenticarsi che sono una donna.. chi ha fatto l'accademia con me, o c'era nella lunga campagna che ho combattuto prima della Battaglia del Solstizio lo sa bene.. ma questi mercenari sono uomini senza onore e senza dio.." sorrisi, amaramente "voi siete un cattolico, capitano, immagino comprenderete l'importanza che una donna dà alla purezza.. morirei piuttosto che farmi anche solo sfiorare da quei mercenari, o da chiunque altro, del resto.." mormorai sostenendo lo sguardo del capitano "Vi prego di comprendere che la mia non è codardia, ma la mia particolare posizione mi impone di difendere la mia virtù di donna ancor prima del mio onore di soldato.. andate voi a riscattare il re, infondo, uno di noi due doveva rimanere in città, ci sono i ribelli da debellare e il principe da proteggere.." sospirai "è risaputo che la mia parola è legge per me, e resterò in debito con voi finché non mi darete l'opportunità di rendervi il favore..". Era la prima volta che parlavo in quel modo. Da ragazza era diverso, certo, i primi giorni dell'accademia fingevo di dormire e stavo vigile e attenta con un coltello nascosto sotto il cuscino. E, in effetti, ha funzionato. Una volta conquistato il rispetto degli altri ragazzi non ho più avuto problemi. Ma stavolta avevo molta più paura del solito. Era come se tutto fosse cambiato. Normalmente, la morte non mi faceva paura, ero un soldato, infondo, come poteva essere diversamente. In una situazione del genere, se fossero stati troppi per me sola, bastava un colpo di pugnale ben assestato, e tutto sarebbe andato per il meglio. Ma ora no. Ora volevo stare più attenta. L'idea che lui soffrisse a causa mia era insopportabile. Come potevo uccidermi sapendo che lui avrebbe sofferto? Ma non potevo nemmeno arrendermi, o non sarei mai riuscita a vivere. La soluzione migliore, quindi, anche se non era affatto da me, era proprio evitare situazioni pericolose come viaggiare sola con dei mercenari irrispettosi. Non ero più soltanto me stessa, adesso, ero sua. E lo sarei stata sempre, anche se non si fosse mai svegliato. Matrimonio o no, avevo fatto la mia scelta. |
“Si, era lei quella donna...” disse Geroa ad Altea “... era quella strega... tanto malvagia, quanto potente...” fissò l'avventuriera “... dovete invece credere alla magia... quella bianca e quella nera... perchè sono una realtà...”
Poi, d'un tratto, nell'aria cominciò a diffondersi una dolce e malinconica melodia. Come se qualcuno suonasse un organo da qualche parte nel castello. Geroa allora si avvicinò ad una delle finestre e restò ad ascoltare quella musica. “E' la sua anima che suona...” mormorò la donna “... solo lui è capace di suonare così... possono avergli tolto tutto, ma la sua anima no... e apparterrà sempre e solo a lui...” Era buio e su quelle nostalgiche note scivolarono via le ore notturne. Altea e Geroa, così, restarono ad ascoltare quella musica, quasi senza accorgersi che l'alba si avvicinava. Poi i primi raggi dell'aurora rischiararono la sala. “E' giorno...” fece Geroa “... un nuovo giorno...” Di colpo la musica cessò. Poi, un momento dopo, un inumano grido si diffuse nel castello. Un grido bestiale e primordiale, come se fosse nato dall'ardore e dal furore di una belva feroce. Era lo stesso verso che Altea aveva udito in precedenza. |
Il nano annuì ad Eilonwy e fece poi preparare un bagno caldo, con essenze e sali dal paradisiaco profumo.
La ragazza, così, poté rilassarsi in quell'acqua limpida e nelle mille bollicine blu che fuoriuscivano da essa. Il nano attese naturalmente fuori da quella saletta che Eilonwy terminasse il suo bagno. “Appena finito il vostro bagno” disse il nano dall'altra parte della porta “vi condurrò dalla Signora del Lagno.” Intanto, dalle finestre, Eilonwy poteva vedere il cielo che pian piano lasciava attenuarsi il suo chiaro e terso azzurro, a favore di un blu cobalto che in un attimo fu testimone del passaggio dal crepuscolo alla sera. La ragazza allora tornò a mutarsi in una sirena e il caldo abbraccio di quell'acqua profumata la indussero in un tenero sonno. Era presso un limpido laghetto di montagna, nelle cui acque andavano a posarsi i bagliori ed i riflessi del cielo. Eilonwy tentò di specchiarsi, ma con sua sorpresa si accorse che non era il suo volto a riflettersi, bensì quello di una donna. La stessa che aveva visto in sogno quando era nel palazzo di lady Galatea. “Piccola mia...” sorridendo quella donna “... io conosco il tuo dramma... povera... sei condannata a non poter mai essere donna fino in fondo... lady Galatea non ha potuto nulla contro la maledizione che ti affligge... per questo ti ha inviato dalla Dama del Lagno... ma in realtà solo io posso liberarti dall'incantesimo che ti angoscia... vieni, Eilonwy... vieni da me ed io ti ridarò la libertà...” Eilonwy si svegliò quando ormai dalle finestre filtrava il primo Sole del mattino. Era infatti un nuovo giorno ed Eilonwy tornò nella sua forma umana. |
“Farò tutto ciò che sarà in mio potere” disse il Capitano della Guardia Ecclesiastica a Clio “per esaudire questa vostra richiesta, lady Clio.”
Poi i due gruppi si divisero e uscirono per la città in cerca di Guisgard. “Capitano...” disse Astin a Clio, mentre con i loro uomini cominciarono la ricerca di quello schiavo “... siete sicura di ciò che avete detto al Capitano della Guardia Ecclesiastica? Voglio dire... noi siamo i soldati di Sua Maestà e toccherebbe a noi proteggere il re... non capisco perchè avete lasciato il compito di riscattare il nostro sovrano alle guardie del vescovo...” Ma proprio in quel momento udirono qualcuno chiacchierare in un angolo della strada. “Io sarò un cavaliere un giorno...” un bambino rivolgendosi ad altri ragazzini “... il migliore del regno!” “E come ci riuscirai, Fraven?” Ridendo quelli che lo ascoltavano. “Non hai neanche una spada!” “Avrò anche quella!” Esclamò il piccolo. “E chi ti insegnerà ad usarla?” Prendendolo in giro quelli. “Forse tua madre?” “No, sciocchi!” Fece lui. “Un cavaliere mi insegnerà!” “Un cavaliere?” Ripeterono gli altri. “Si, un vero cavaliere!” “E perchè mai dovrebbe farlo?” “Perchè lui stesso mi ha promesso di farlo!” “E quando ha fatto questa promessa?” Fissandolo gli altri. “Quando l'ho aiutato a nascondersi!” “Nascondersi da chi?” “Da quelli che lo vogliono catturare!” Rivelò il piccolo Favren. http://showbizgeek.com/wp-content/up...t-15.37.27.png |
Rimasi perplessa alle parole di Geroa...chi erano mai quella donna e l'apprendista cavaliere? Perchè mai fare del male a una persona quando questi non aveva fatto nulla.
Ad un tratto una musica dolce e al tempo stesso malinconica si diffuse nell'aria, Geroa mutò leggermente espressione.."Avete ragione...la musica è un arte e solo a pochi eletti è dato di esprimere le proprie emozioni e offrire la propria anima con la musica..come la danza..si dice dove si arrestano le parole è li che inizia a parlare la danza..e così per la musica, egli ora vi sta parlando...è malinconico..è stato tradito dall' Amore che credeva tale e lo ha tradito e punito ingiustamente..e forse è solo, e voi non capite la sua richiesta di aiuto". Come per magia, il castello sembrò fermarsi a quelle note, Geroa era ferma a pensare e pure io non osavo disturbare o interromperla. Poi arrivò l' Alba..senza nemmeno ce ne fossimo accorte... era iniziato un nuovo giorno come disse Geroa, ma l' Alba in quel posto portava sventura e subito udii un urlo disumano..quello del giorno prima, mi voltai socchiudendo gli occhi..il maleficio era tornato. Istintivamente guardai Geroa..."Non ci si deve piangere addosso...cosa pretendete..di lasciarlo cosi per tutta la vita..io ho visto il vostro volto Geroa...ditemi cosa provate per il vostro padrone? Si, è arrivato un nuovo giorno, e in questo nuovo giorno ci organizzeremo per cercare di aiutare il vostro padrone." Mi sedetti e riflettei bene...."Andrò sola o qualcuno di voi mi accompagnerà, oppure qualcuno del Borgo...prima di arrivare qui ero presso un Abate...si chiama Abate Nicola, io stessa gli portai una missiva dei Taddei...so la strada per tornarci, egli..è un potente esorcista forse può darmi una dritta su cosa fare...se voi non sapete dirmi cosa si debba fare...a un maleficio vi è anche un rimedio..anche se a volte introvabile..." guardai la donna con aria interrogativa. |
Era anche spiritoso......carino dovevo ammettere ma spiritoso, eppure mi ricordai di avergli detto che non avevo conosciuto nessun uomo nella mia vita.....parlavo alla rovescia..?...cioe' stavo dando di matto....." Intanto togliete dalla vostra faccia quel risolino.......da uomo stolto che avete.....pensavo che dopo quello che vi avevo detto ieri, avreste avuto un pò di gentilezza nei miei riguardi....infondo forse era aspettarsi troppo...." e mentre lui parlava io avevo la mano nella sua tasca.....e toccai qualcosa di duro....ecco...cosa c'era il famoso frammento d'ossa......" Visto.......io non mi sono bevuta il cervello.....questo cose' ........quello che il Borgommastro stava cercando...e che uno a caso...voi naturalmente avete preso.....,e vi ricordo che io...come voi non sono venuta qui a dormire.....abbiamo mandato i Frati dopo la messa a controllare la ragazza.....vorrei sapere perchè dormivo saporitamente nel letto.....e questo potete dirmelo solo voi Daizer.....visto che siete sveglio e pimpante.....".....il rumore di piedi sul legno mi fece voltare era la ragazza......" Finalmente mia cara......hai fame.....?..."......no....non era la fame, ma la sua voce, voce che non avevamo mai udito..........parlava di tomba dissacrata........il Borgomastro...era l'ultima cosa che ci aveva detto, dovevamo riportarlo al suo posto.......la guardai e mi resi conto che forse Daizer aveva ragione.......io parlavo al contrario, e se avessi sognato, aprii la mano e c'era il frammento...lo guardavo........" Daizer...e' questo che ci ha detto il Borgomastro di fare.....questo e' il nostro compito e se non lo facciamo altri fanciulli saranno tormentati.....a te sembrerà strano, ma anch'io ho cercato di capire perchè dovevamo ricomporre cio' che mancava in una tomba dissacrata, anche perchè il Borgomastro mi disse che cene erano altre.....ma alla fine ho sentito più un comando che una scelta nella sua, forse non c'e' poi così tanto tempo.........Forse avete ragione voi...da un certo punto in poi ho solo sognato........"........la ragazzina era in piedi , aveva gli occhi sbarrati e sembrava essere ritornata al suo mutismo.........non volevo vederla così....epure quanti ragazzi ancora avevano la sua espressione terrorizzata............
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“Io sono da sempre la governante di questo castello.” Disse Geroa ad Altea con tono seccato. “E voi non sapete nulla di questo luogo. Dunque fatemi la cortesia di non esprimere giudizi. Ho allevato sin dalla sua infanzia il padrone e vivo oggi con angoscia il suo dramma...”
In quel momento si udirono dei passi e poi la porta della sala si aprì violentemente. Ed apparve una figura incappucciata. “Spero...” balbettò Geroa nel vedere quella figura “... che il pranzo sia di vostro gradimento...” “Uscite.” Grugnì la figura. “Non vi occorre altro?” Chiese intimorita la governante. “Uscite vi ho detto!” Urlò la figura. E la donna obbedì. Si sedette allora a tavola e cominciò a fissare Altea, tenendo sempre celato il suo volto sotto quel cappuccio. “Chi siete voi?” Domandò all'avventuriera con la sua voce grottesca. “E cosa ci fate in casa mia?” |
“Un momento...” disse confuso Daizer ad Elisabeth “... Borgomastro? Frati? No, bellezza, vi confondete e parecchio!” Esclamò. “Abbiamo sentito la messa e poi siamo tornati qui e subito siete crollata appena toccato il letto! Voi avete sognato!” Poi si voltò a fissare la bambina. “Finalmente ha parlato! Ma cosa sta dicendo? Credo che qui avete entrambe sognato! E tanto direi!”
“Non c'è tempo...” mormorò la bambina “... dobbiamo seppellire il frammento o continueranno a far del male...” “Seppellire?” Ripetè Daizer. “Seppellire cosa? E dove?” Scosse il capo. “Chi farà ancora del male?” Ma la bambina tornò a chiudersi in quell'innaturale silenzio. “Ma cosa diavolo sta succedendo qui?” Rivolgendosi il contrabbandiere ad Elisabeth. |
Mi stupii della violenta reazione della donna...era furiosa..perchè non volevano farsi aiutare.
Ad un tratto entrò una figura incappucciata..a celare il volto...e quella voce quasi animalesca...cacciò Geroa e si sedette..era lui...il padrone del maniero..non avevo paura. "Vorrei saperlo pure io milord cosa faccio qui..poichè la gente del vostro Borgo mi ha quasi mandato qui...io sono lady Altea Mc Gwynn..gentilmente mi ha dato un rifugio milady Geroa, ma non è mia intenzione fermarmi qui..potete gentilmente disponere affinchè qualcuno mi faccia uscire da questa foresta quasi dimenticata da Dio?" parlai tutto di un fiato e mi accorsi la mia voce era adirata. |
Guardai Daizer e la ragazza.....lui così confuso ....ma solido nella sua figura, lei esile ....ed estranea a tutto quello che la circondava.......avevamo dormito, io forse, ma non lei...lei aveva assistito a qualcosa......" E' probabile che entrambe abbiamo fatto un bel riposino........anche se mi sembra così vero che potrei raccontarvi ogni particolare.........la ragazza dice che dobbiamo riportare ogni cosa al suo posto......le anime le quali tombe vengono dissacrate, non hanno pace.......intimoriscono...vagano....non nel senso maligno del male stesso...ma hanno bisogno di pace, i ragazzi hanno un animo puro e riescono a sentirli....e molto spesso a vederli......ogni pezzo del loro scheletro deve essere ricomposto.........o tutto questo non avrà mai fine e per quanto tutto questo possa sembrarvi assurdo sembra essere la verità......".....mi lavai il volto e lo lavai alla ragazza......le rifeci la treccia.....sembravamo decenti....." La porteremo con noi, e con noi verranno i due Frati...ma l'oste dovra' darci qualche spiegazione......non passò molto che ci trovammo davanti al banco dove l'oste in genere la sera serviva vino e birra......."....Ogni paese.....ogni borgo ha il suo capo.......abbiamo bisogno di parlare col Borgomastro......e' importante.........per noi e per voi...."......avevo tra le mani quelle della ragazza....erano fredde....ma sembravano irrigidirsi.....guardai Daizer e nell'attesa della risposta gli feci notare la cosa..
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"Va bene. Grazie mille! Buona notte!" augurai al nano.
Mi addormentai dopo essermi tramutata nella solita mitologica creatura e sognai ancora la Strega Isolde. Mi svegliai malinconica da quel sogno. Ancora lei! Possibile che appena chiudevo i miei bruni occhi o sognavo Slathnir o quella maledetta Strega Nera!!! Secondo lei, la piu' potente delle Fate (la Dama del Lagno) non mi avrebbe mai liberato, dato che la piu' grande Strega Bianca (Lady Galatea) aveva fallito nel tentativo di svincolarmi dal maleficio. Tutte frottole! La Dama del Lagno c' è l' avrebbe fatta sicuramente. Sennò per quale causa Lady Galatea mi avrebbe fatto fare un viaggio così faticoso? Mi asciugai con un' ampia tela di lino ed indossai il vestito che la fata mi aveva messo su un manichino. Era proprio bello! L’abito era composto da un corpetto in raso turchese e da una ampia gonna a veli rosa e a veli iridescenti azzurro-verdi. Dopo averlo indossato, mi sistemai la borgogna chioma e completai l' opera con delle cangianti scarpe blu-verdi e un grazioso diadema di farfalle blu. Finito di prepararmi, aprì la porta della stanza e dissi al nano che ero pronta per essere ricevuta dalla sua padrona. http://i59.tinypic.com/28j9kkh.jpg |
Mi voltai di scatto verso Astin.
"Cosa? Ma no.." scossi la testa "Ti sei perso un passaggio.. non saremo né noi né le milizie vescovili a riscattare il re, ma i mercenari.. solo che dovranno essere guidati o da me o dal capitano della Guardia Ecclesiastica, Bool è stato chiaro su questo.. Ecco perché non posso andare io, i mercenari non eseguiranno mai i miei ordini, non posso permettere che il mio orgoglio comprometta l'operazione... senza contare che viaggiare sola con quegli uomini non è il massimo.. è logico che se portassi con me una squadra dei miei non ci sarebbero problemi, ma gli ordini per voi sono di restare qui.. solo io o il capitano lasceremo la città, e preferirei non essere costretta a farlo io.. Avevo proposto di poter guidare una squadra composta da soldati della Guardia Reale e di quella Ecclesiastica al posto dei mercenari, e anche il capitano era d'accordo, ma Bool ha rifiutato, e ha deciso di impiegare i mercenari e non noi... comunque, pensavo mandare uno di voi per supportare il capitano.. se ci tieni puoi andare tu stesso, potresti guadagnarti una promozione.. Anche se non so come farò qui senza di te..." sorrisi "No, in realtà volevo mandare un paio di uomini per accompagnare Nestos, il medico, in modo che possano dividersi, e una volta trovata la pianta tornino indietro senza aspettare la fine delle operazioni, così il principe potrà avere la sua medicina prima possibile.. comunque, io non posso lasciare la città, nessuno a parte me è informato riguardo le operazioni contro i ribelli.. inoltre, mi è stata affidata la vita del principe Karel da tutto il senato, non posso lasciarlo incustodito.. come ho già detto, i ribelli potrebbero essere ovunque, anche nella servitù del Palazzo Reale.. quindi, come vedi, io devo restare... E' più chiaro adesso?". Citazione:
"Un bambino.. non posso certo mettere sotto torchio un bambino, dannazione!" scossi la testa. "Sorvegliate ogni uscita, che non possa scappare, ma con discrezione, non voglio certo che si dica in giro che la Guardia Reale se la prende con un bambino... accidenti ai mercenari, quanto mai sono arrivati in città a complicarci la vita.." sospirai. "Io vado a parlarci.. vediamo se riesco a convincerlo a dirci dov'è, anche se ne dubito..." dissi piano ai miei. Iniziai così ad avvicinarmi ai ragazzini, come non mi mancava quell'età. I ragazzi non mi facevano giocare con loro perché ero una femmina, le ragazze facevano giochi di cui non capivo il senso. Poco male, me ne stavo da sola ad immaginare avventure mozzafiato, regni da salvare, mostri da uccidere, epiche battaglie, duelli. Mostri a parte, avevo realizzato i miei sogni di bambina. Sperai che anche quel bambino potesse realizzare il suo, per quanto difficile fosse. Cavalieri di umili origini erano molto rari ormai ad Afravalone. Sorrisi. Già, perché invece era pieno zeppo di donne armate cavaliere, giusto? Risi appena. Forse avevo meno possibilità io alla nascita di riuscire a realizzare quel sogno che non quel bambino. Eppure io ce l'avevo fatta, con dedizione assoluta e sacrificio, ma ce l'avevo fatta. Ero ormai davanti ai ragazzini. Li squadrai con un sorriso benevolo. "E così vuoi diventare un cavaliere eh..." rivolgendomi al bambino che aveva parlato "Allora sono nel posto giusto.. Lo sai cosa giura un cavaliere quando viene armato solennemente? Di difendere gli inermi, le vedove, gli orfani, di comportarsi sempre lealmente, con coraggio e fedeltà verso il proprio re.. e, soprattutto, di non mentire mai... la parola di un cavaliere è legge, non può essere menzognera.. è questo che differenzia un cavaliere da un guerriero qualunque.." sorrisi "Ma non sono venuta fin qui per dirti questo.. ti auguro di pronunciare un giorno quel giuramento solenne, perché la tua vita da allora non sarà più la stessa... sono il Capitano della Guardia Reale, e ho bisogno del tuo aiuto, Fraven... il nostro re è stato rapito, ed è tenuto prigioniero in un reame lontano.. domattina un manipolo partirà per cercare di salvarlo.. ma non può partire senza Guisgard.. è fondamentale che lui ci sia.. se non riusciamo a trovarlo entro stasera, i Gufi Scarlatti si rifiuteranno di partire, e non riusciremo a salvare il re.." guardai il bambino negli occhi "Puoi aiutarmi a salvare il regno, Fraven? La vita del re non ha prezzo.. aiutaci a salvarlo, e la corona stessa ti sarà riconoscente... e quindi immagino che ti concederà volentieri la dispensa regia per diventare cavaliere..." sorrisi "E se Guisgard è un vero cavaliere, come credo che sia, non se ne starà rintanato mentre il regno ha bisogno di lui.. non credi?". |
Il locandiere, intento a pulire alcuni bicchieri utilizzati dai clienti la sera prima, fissò Elisabeth e poi la bambina che la maga aveva con sé.
Ormai il Sole era sorto sul villaggio. “Vogliate scusarmi, ma è tardi...” disse il locandiere, per poi andare verso le cucine. “E' tardi?” Ripetè Daizer. “Forse dovrebbe dire che è presto, visto che il Sole è completamente sorto!” Da poco infatti era passata l'alba. Passarono allora diversi minuti, senza che però il locandiere tornasse. “Al diavolo!” Esclamò il contrabbandiere, visibilmente seccato. “Ora vado a prenderlo io!” E si diresse verso la cucina. Ritornò dopo alcuni istanti. “Ehi, ma non c'è più nessuno lì dentro...” rivolgendosi ad Elisabeth “... la locanda sembra completamente vuota...” corse allora fuori dalla locanda “... le strade sono deserte... di nuovo questo villaggio sembra essersi svuotato di colpo...” In quel momento arrivarono i due monaci. “Dove eravate?” Chiese loro Daizer. “In chiesa...” rispose Fra' Severius “... ma era vuota... non c'era neanche il sacerdote...” “Ed anche venendo verso la locanda” spiegò Fra' Favelius “non abbiamo visto nessuno in strada...” “Non so cosa accada in questo posto” mormorò Daizer “ma il villaggio sembra svuotarsi misteriosamente di giorno...” |
A quelle parole di Altea, per tutta risposta, la misteriosa figura incappucciata cominciò a mangiare ciò che c'era in tavola.
Il volto era sempre celato dal cappuccio, ma mangiava con avidità, con voracità, emettendo rumori di cattivissimo gusto. Si cibava usando unicamente le mani, coperte da bellissimi guanti di cinghiale che in breve divennero unti e sozzi. L'ingordigia con cui si sfamava faceva sì che pezzi di cibo scivolassero dalla bocca, cadendo sulla tavola e sul suo vestito. Anche nel bere vino quella figura offriva un pessimo e nauseabondo spettacolo. “Voi...” disse alzando gli occhi su Altea “... non mangiate?” Con un tono grottesco. “Forse il cibo non è di vostro gradimento?” Si pulì la bocca con la manica del suo vestito. “Comunque non lascerete il castello per ora... vi resterete fino al prossimo primo Venerdì del mese... in qualità di mia ospite, s'intende...” e riprese a mangiare. |
Il nano condusse così Eilonwy in una vasta sala, fatta di marmi policromi, che richiamavano bagliori e riflessi di grande splendore.
Inoltre quell'ambiente era arredato con i mobili più belli, degni di una reggia. Di solido e lucente ebano, apparivano impreziositi con intarsi d'oro e d'avorio. Lampade tempestate di pietre preziose ardevano accanto ad un cammino al cui interno aveva da poco smesso di bruciare un robusto pezzo di legno. Alle pareti poi vi erano quadri che raffiguravano scene di caccia, pastorali e bucoliche. E proprio accanto al camino, addormentata su di un seggio foderato di velluto e ciniglia, vi era una bambina. La stessa che Eilonwy aveva visto nella foresta. Il nano allora mostrò un lieve inchino ed uscì. La bambina, lesta, aprì gli occhi e vedendo la ragazza subito la salutò con un luminoso sorriso. “Salute a te, amica mia...” disse ad Eilonwy “... sono felice di vederti qui... dimmi, vuoi giocare un po' con me stamani?” |
Fraven restò a fissare Clio negli occhi.
“Non fidarti di lei, Fraven...” una ragazzina che era con lui “... forse anche loro voglio catturare il tuo amico cavaliere...” Il bambino continuò a guardare lo sguardo di Clio. Poi i suoi occhi scesero sulla corazza e sulla spada della ragazza. “Siete un cavaliere anche voi, vero?” Chiese al Capitano della Guardia del Re. “Si, lo siete... quelli che lo cercavano erano diversi... avevano le armi, ma non erano cavalieri...” si voltò allora verso la ragazzina che era con lui “... non temere, Nydia... non credo siano cattivi...” tornò a fissare Clio “... un cavaliere non mente mai...” mormorò “... mi fiderò di voi...” e fece cenno di seguirlo. Fraven, così, condusse Clio ed i suoi in un luogo che conoscevano bene. La casa di piacere dove molti soldati andavano a svagarsi. Il bambino li portò poi sul retro, dove c'era un'entrata di servizio adoperata da clienti che non amavano dare nell'occhio. “Io non posso entrare qui...” fece il piccolo “... mia madre non vuole... però da questa entrata vi ritroverete all'interno della casa, dove si trova sir Guisgard...” |
Attraversai con il nano le preziose e luminose stanze di quella paradisiaca reggia.
Quando arrivammo davanti a una stanza, il piccolo uomo mi fece entrare al suo interno. Qui, vidi una bambina che stava dormendo, ma che si destò subito quando il servo se ne andò. Subito mi sorrise e mi invitò a giocare con lei. Era una bambina bellissima dalla carnagione rosea. I suoi dorati capelli erano stati acconciati in una crocchia. Il suo capo era impreziosito da un diadema di lucenti perle. La cosa, però, che mi colpì di piu' furono i suoi grandi e dolci occhi blu. "Certo! A che giochiamo?....La scelta è vostra Madamigella!" enunciai sorridente. http://img651.imageshack.us/img651/2...gstorythen.jpg |
La bambina sorrise subito ad Eilonwy e raggiante scese da quel suo grande seggio.
“Giochiamo” disse “a due principesse... io sono quella del Sud e tu sei quella del Nord... siamo amiche sin dall'infanzia ma qualcuno ora ci impedisce di rivederci... infatti una terribile maledizione è stata imposta su di noi... di giorno io sono un gatto e posso tornare di nuovo me stessa solo di notte... quando però tu sei costretta a divenire una sirena... così, che sia giorno o che sia notte, a noi è impedito di stare insieme come un tempo... e scopo del gioco e trovare qualcuno capace di liberarci da questo malvagio incantamento...” |
Ascoltai con attenzione le parole della fanciullina e poi parlai: "Veramente un bel gioco!....Allora corriamo per il castello in cerca che qualcuno ci aiuti. Vi va Principessa del Sud?".
Detto questo le presi dolcemente la manina e, senza strattonarla, incominciai lentamente a correre. Mi sembrava di ritornare bambina! http://i57.tinypic.com/2hyi2x2.png COLONNA SONORA: http://www.youtube.com/watch?v=CHz-H1gtf5Y |
Per poco non scoppiai a ridere.
"Beh.." dissi rivolta ai miei, una volta capito dove ci stava portando "Vuoi dire che i mercenari sono stati così presi dalle ricerche da dimenticarsi di controllare il loro luogo preferito? Non conosceranno la città, ma sono certa che qui sono già di casa.. che razza di imbecilli!". "Hai una madre molto saggia, Fraven.." sorrisi, voltandomi poi verso il bambino. Anche se non so per quanto riuscirà a tenerti lontano da lì.. "Ascolta, sono certa che la promessa di Guisgard è sincera, ma domani dovrà partire con la spedizione per riscattare il re, e non potrà insegnarti a tirare di spada..". Mi voltai verso il ragazzino, e mi tolsi da sotto la corazza una semplice collana, un laccio di cuoio a cui era appesa un aquila di metallo. La misi al collo di Fraven. "Non è preziosa, venderla non ti frutterà che pochi soldi, e non è un regalo.. vedi, c'è il mio nome inciso sul retro.. un giorno potrai averne una tua, ma bisogna guadagnarsela.. vicino alla chiesa di San Michele c'è un fornaio, e accanto a questo un palazzo con il portone di ferro battuto nero, lì abita Forterios, è il miglior maestro d'armi del regno, mi ha insegnato quasi tutto quello che so.. Dì che ti manda Clio e consegnagli la mia aquila, ti addestrerà alla perfezione, mi occuperò io di tutto il resto.. se lo ascolterai e seguirai i suoi insegnamenti, un giorno diventerai un cavaliere.." sorrisi "Bada che non è una strada facile, ci vuole dedizione, impegno, sacrifici.. ma ne vale la pena.." indicai l'aquila con un cenno della mano "Ho sudato anni per meritarmi quella medaglietta, Fraven, e non me ne sono mai separata... Ma tu ti sei fidato di me, e io voglio fare altrettanto.. non sono molte le persone che vedono realizzati i sogni dell'infanzia.. Buona fortuna". Mi voltai verso i miei. "Non possiamo fare irruzione, dovremo agire con la massima discrezione.. dei soldati armati potrebbero scatenare il panico non solo trai i clienti, ma anche tra le ragazze.. quindi, diciamo che avete avuto una giornata pesante, cosa anche abbastanza vera, e il vostro turno è finito, non siete qui in servizio.. non vi siete cambiati perché... che ne so, non avete avuto tempo né voglia, volevate sfruttare il fascino dell'uniforme.." risi "chiaro? non possiamo permetterci uno scandalo, non mi interessa chi incontrate.. ma, mi raccomando, non fatevi distrarre.. quanto a me, vi ho accompagnato perché devo accertarmi che i mercenari non stiano trattando male le ragazze.. tutto chiaro? Forza, andiamo..". Così, entrammo dal retro nella casa di piacere senza fare minaccioso, alla ricerca dello schiavo fuggiasco. |
Guardavo lo spettacolo che mi si presentava davanti...certo non era proprio un pranzo romantico.
Mi voltai e cercai di farmi forza, misi della minestra sul piatto e lentamente iniziai a mangiare...guardavo il piatto ma sentivo il suo sguardo su di me, sotto quel cappuccio e ascoltavo in silenzio le sue parole quando iniziai a prendere la parola..."Vi faccio i miei complimenti milord, qui vengono serviti ottimi pranzi, ho già avuto occasione di assaggiare la cena..sono solo un pò stanca.." e mi voltai a guardare la figura incappucciata mentre continuava a mangiare in modo disgustoso.."...sono due notti che non dormo, la prima per averla trascorsa sola nella foresta e stanotte..sono stata rapita dalla musica di un organo davvero toccante, colui che la suonava deve avere un grande animo". Egli pose delle condizioni...non potevo lasciare il maniero..anzi solo quando voleva lui e sorrisi leggermente versandomi del vino e assaggiandolo.."Vi sono forse delle usanze milord nel vostro maniero o in questo Borgo? Io ho viaggiato in molti posti stranieri e ho sempre rispettato le usanze dei luoghi..quindi perchè dovrei andarmene il primo venerdi del mese..e quando accadrebbe ciò?" e finsi indifferenza..se pensava di costringermi a stare rinchiusa in quel maniero desolato e credeva fossi una ragazza sprovveduta mi sarei di certo fatta valere. |
Il locandiere ,sembrava indifferente alla nostra domanda.......era il famoso giorno che finiva...no per me quel giorno iniziava e iniziava per tutti...era finita la notte....Daizer ebbe un moto di nervosismo e seguii l'Oste sul retro......tornando mi disse cose che io sapevo di conoscere nel retro c'era il nulla......." Daizer...quando mi addormentai la prima volta ero fredda ....ero gelida le mani di questa ragazza sono gelide.....c'e' il sole...ma c'e' freddo........questa e' morte...." Uscimmo ed incontrammo ii due Frati....eravamo soli....non c'era nessuno in quel paese......era successo il pomeriggio prima...quasi all'imbrunire....eravamo entrati in Chiesa che non c'era nessuno..." Noi siamo arrivati in Chiesa che il paese era vuoto......e improvvisamente quando era buio la Chiesa si e' riempita....e' arrivato il Prete e tutto il resto.........Quindi questo paese e' un paese di anime, hanno bisogno di tornare a vivere forse alla pace non ho idea, mi sento confusa.......L'osso che tu hai trovato...bisogna portarlo al suo posto...il problema e' che il Borgomastro non mi ha detto dove si trova la tomba dissacrata......ma all'imbrunire..ogni cosa ritornerà in vita.....e potremo saperlo....."...incominciavo ad avere freddo.....
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Così, mano nella mano, Eilonwy e quella bambina cominciarono a correre per i lunghi corridoi di quel palazzo, fino a raggiungere un meraviglioso giardino.
Era fatto da vari canali, tutti attraversati da acqua purissima e trasparente dai riflessi di giada, che scorrevano tra cespugli fioriti. Di tanto in tanto, tra le rose, i tulipani, le orchidee ed i loti, magnifiche fontane, di puro marmo di svariati colori, sorgevano liberando guizzanti getti che generavano, scivolando in acqua, quasi una magica melodia. Piccole cascate, poi, scorrevano tutt'intorno a quel giardino, fuoriuscendo da rocce muschiate, come se fossero sorgenti naturali. La bambina, ad un tratto, raggiunse una delle statue che abbellivano quel luogo. “Salute a voi, cara ninfa...” disse rivolgendosi a quella “... come possiamo io e la mia amica” indicando Eilonwy accanto a lei “liberarci della maledizione che ci affligge?” “Chi ha imposto su di voi tale sortilegio?” Chiese la statua, dopo essersi incredibilmente animata davanti a loro. “La malvagia strega Isolde.” Rispose la bambina. “Allora dovete trovarla e costringerla a togliervi l'incanto.” Sentenziò la statua, per poi tornare immobile nella sua marmorea bellezza. |
La figura incappucciata per attimo smise di mangiare ed alzò ancora una volta i suoi occhi su Altea.
Erano occhi enigmatici, che sembravano celare un abisso senza fine. “Il Venerdì” disse dopo aver bevuto altro vino “è un giorno particolare... quello della Passione di Cristo... è dunque il giorno del dolore e siccome in questo castello vi è solo dolore, le sue porte si apriranno soltanto il prossimo Venerdì...” si alzò e si avvicinò ad una delle finestre “... non pensate a quella musica udita stanotte... colui che la suonava è molto diverso da come potete immaginarlo... è un uomo malvagio, falso... tanto dolci sono le sue note, quanto indegni i suoi pensieri... anzi, di notte chiudetevi a chiave nella vostra stanza ed evitate di passeggiare per il castello... non voglio essere responsabile della vostra incolumità.” |
“Un momento, Elisabeth...” disse confuso Daizer “... state forse dicendo che in questo villaggio sono tutti morti? Morti che camminano per questi posti solo di notte?” Scosse il capo, cercando di trattenere una risata di frustrazione. “No, qui stiamo dando i numeri... e sia...” cercando di restare calmo “... io sono un uomo razionale e qui mi sembra si vogliano dare spiegazioni che con la ragione c'entrano poco... perciò adesso ci rilassiamo tutti e aspettiamo che la gente di questo villaggio si faccia vedere di nuovo...”
“Dobbiamo restare calmi” fece Fra' Severius “e non farci cogliere dalla disperazione...” guardò Elisabeth “... io non so cosa nasconda davvero questo luogo, ma non è difficile capire che vi è un qualche mistero che si annida qui... proponete di attendere la notte?” Guardò Fra' Favelius. “Per quanto folle sia la cosa, penso che forse ci convenga fare come dici Elisabeth...” “Andiamo...” mormorò Daizer “... ma davvero credete che qui ci siano solo fantasmi?” Un vento freddo si alzò e la bambina restò a guardare tutti loro. |
Fraven fissò quel dono di Clio, per poi stringerlo fra le mani.
“Grazie, signora...” disse con gli occhi carichi di felicità “... grazie... vi prometto che un giorno sarò un grande cavaliere...” e abbracciò la ragazza. Andati via i ragazzini, Clio ed i suoi, allora, entrarono nella casa di piacere. Naturalmente lo spettacolo offerto da quel luogo affascinò non poco i suoi soldati. Ragazze con abiti audaci, succinti, essenziali, camminavano liberamente per i corridoi con le pareti foderate di velluto rosso. Mettevano in mostra i loro bellissimi corpi, coperti a stento da pochi veli, come mercanzia pregiata per i clienti che attendevano di poter scegliere. Un leggera e sensuale musica di sottofondo accompagnava quei momenti così carichi di sensuale attesa. “Immagino” all'improvviso una voce alle loro spalle “voi non siate qui per le mie ragazze...” era madama Layl, la padrona di quel luogo “... a meno che” aggiunse sorridendo “il nostro bel capitano non abbia deciso di essere uomo a tutti gli effetti.” E rise fissando Clio. |
Rimasi sorpresa..mi chiesi se egli avesse pure due personalità...o odiasse la parte vera di se stesso...come poteva dire ciò se di notte egli tornava a sembianza umana..."Vi ringrazio per il consiglio milord, farò del mio meglio..la porta della mia camera rimarrà sbarrata, ma chi è colui di cui parlate in modo così malvagio..e voi...voi come vi ritenete?" mi alzai dalla sedia e mi avvicinai ma non tanto a lui guardando fuori dalla finestra..."Laggiù vi è un mondo che aspetta...e io voglio tanto raggiungerlo..ma a quanto sembra voi pure non siete clemente con me..mi fate vivere...il vostro stesso dolore...ma io non ne sono vittima...è ingiusto da parte vostra milord..io devo raggiungere Tylesia..io non sono nessuno per voi".
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La razionalità.....cosa poteva voler dire quella parola in quel momento ?.....Voleva dire soltanto.......Fatemi Credere.....mi guardai attorno, era tutto immobile, non c'era profumo....di piante spezziate....di cibi ....il vociare tra le strade...di bimbi irrequieti.....di mercanti ...non c'era nulla..." Daizer....comprendo quello che provate, come si fa a conoscere la parte che divide la vita dalla morte, diventa irrazionale....La morte e' il lato oscuro e' la notte e' la nera Signora....che cammina calpestando l'umido della terra...dove seppelliamo i nostri morti.....la Vita....i Sole ..caldo....che fa crescere il grano.....che risveglia le nostre giornate....eppure Daizer.......c'e' freddo, ho il gelo nelle vene, eppure stamane sono stata svegliata dal bacio del sole.....ora nella mia immensa pazzia, ditemi.......questa ragazza vive nel mondo di mezzo e' nel limbo...nessun suono dalle sue labbra se non parole sconnesse.....se non avessi sognato...perchè e' questo che mi avete detto Dasizer ...io ho sognato....e allora le sue parole sono verità, ma per aiutare loro e noi....dobbiamo rivivere l'ora della morte...che ci piaccia o no anche noi siamo bloccati...come lo'orologio di quel Campanile...."....Ascoltai i frati....rendendomi conto che si alzava un leggero vento ..più si avvicinava la sera più faceva freddo............." Grazie Fra Severius e voi Fra Favelius........abbiamo bisogno dle vostro immenso Credo.....incontreremo il Borgomastro alla fine della Messa......ma sino ad allora ritorniamo all' Osteria...o geleremo....."...avvolsi con il mio scialle la ragazza ed incominciai ad avviarmi nel luogo sicuro.....
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“E' un uomo infimo, cattivo...” disse la figura incappucciata ad Altea “... ed è egoista... infinitamente egoista...” sempre guardando da quella finestra “... io? Come mi ritengo io? Semplicemente non mi occupo di giudicare me stesso... e vi consiglio di fare altrettanto... quanto al vostro viaggio, non temete... lo riprenderete il primo Venerdì del mese, come deciso... si, in questo castello vi è dolore e voi ora ne fate parte, visto che vi siete giunta... ma non preoccupatevi, quando ripartirete tutto diventerà un vago e sbiadito ricordo... se davvero il vostro mondo vi sta aspettando, allora non sarà certo qualche giorno di ritardo a far scemare questa attesa...” si avvicinò alla tavola e suonò un piccolo campanellino d'argento.
Un attimo dopo un servitore giunse nella sala. “Qual'è il vostro fiore preferito?” Chiese la figura incappucciata all'avventuriera. |
Attraversammo insieme le stanze e i corridoi della magica reggia.
Alla fine, arrivammo in un magnifico e rigoglioso giardino pieno di rose, loti, tulipani, orchidee, margherite, viole, ortensie e gelsomini. "Che incantevole giardino! Farebbe invidia a quello visto da Odisseo nell' Isola dei Feaci!" dissi piena di meraviglia. Qui, la ragazzina chiese a una statua di marmo bianco come spezzare l' incantesimo. La statua greco-romana della ninfa incominciò a parlare. Mi si spalancò la bocca per lo stupore. Poi, ancora stranita, sentì dire dalla statua che dovevamo andare dalla Strega Isolde a farci togliere la maledizione. Rimasi pietrificata da quella risposta. Ripresi la capacità di dire qualche parola e protestai: "Cara....ninfa. Non possiamo.....non possiamo andare dalla Strega Isolde!....Lei è malvagia.....e non ci penserebbe due volte ad ucciderci. E poi, io sono stata mandata qui per essere liberata dalla Fata del Lagno!.....Non da una Strega Nera!". Dopo aver pronunciato quest' ultima frase, sentì dei passi da dietro di me. Mi voltai e me la ritrovai davanti. Era lei! Era la Dama dei Lagno vista quella notte di luna piena e nel quadro del frate. Non posso descrivere, neanche adesso, a parole la bellezza di quella donna dai capelli castano scuro e dagli occhi azzurri. http://i58.tinypic.com/id6tlg.png |
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