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“Avete perfettamente ragione.” Disse Ottan a Dacey. “Bhe, direi allora di rinviare tutto a domani, quando useremo la vostra idea per tornare al Palazzo dei Gigli ed indagare su questi misteriosi lestofanti...” sorridendo “... un momento! Che sciocco!” Guardandosi intorno. “Dove diamine sarà finito? Che vada in malora la mia sbadataggine!” Cercando in alcuni cassetti. “Spero solo di non averlo buttato...” rovistando da scartoffie varie “... eccolo!” Tirando fuori un libello. “Fortuna che era qui!” Mostrandolo a Dacey. “Guardate... è uno pseudo trattatello su una rivoluzione anti nobiliare e anticlericale... è firmato da uno pseudonimo... L'Illuministico.”
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Sorrisi ad Ernot.
Addirittura vitto e alloggio compresi, pensai con un sorriso. Non mi dispiaceva l'idea di cenare tutti insieme, così avrei conosciuto le persone con cui mi sarei trovata a lavorare. Sperai fossero tutte disponibili e gentili cone il signor Ernot. "Vi ringrazio.." sorridendo. Così, tornai nella mia stanza, e iniziai a curiosare in giro. Mi sarebbero serviti degli abiti nuovi, pensai sistemando i miei nell'armadio. Non avevo molto tempo e dovevo prepararmi, dovevo essere in ordine dopotutto. Così mi concessi un bagno rapido, una sistemata ai capelli e scelsi un abito per quella sera, azzurro con qualche merletto bianco dalla scollatura a barca che lasciava scoperte le spalle, semplice ma raffinato allo stesso tempo. Dopodiché uscii, perché sapevo che la cena sarebbe stata servita di lì a poco. http://i68.tinypic.com/8ygleg.png |
Altea raggiunse la casa di Trevor.
Il professore restò sorpreso di vederla, ma naturalmente non esitò a farla entrare. “Devo dire...” disse accendendosi un sigaro “... che mai mi sarei aspettato di vederti dopo la morte di Antone... complimenti, sempre bellissima... anzi, ancor più bella di come ti ricordavo... si vede la vedovanza ti fa bene...” sorridendo. |
“Mmm... strana storia...” disse pensieroso Ozzillon a quelle parole di Gaynor “... un momento... ci sono!” Esclamò.
“Cosa?” Chiese Lion. “Ma certo!” Battendo le mani l'ispettore. “Ma certo! Credevano di farmela!” Con un ghigno. “Ma io sono troppo furbo!” “Cosa avete capito, ispettore?” Fissandolo Lion. “Il fantasma...” ridendo soddisfatto l'ispettore “... era uno di loro. Uno dei lestofanti! Hanno finto di battersi fra loro!” “E perchè mai?” Deluso Lion. “Per mandarci fuori strada, ovvio!” Rispose Ozzillon. “Io veramente...” mormorò il tenente. “Andiamo al Palazzo dei Gigli!” Ozzillon. “Bisogna avvertire il capo della Taddeus!” |
Lo avevo convinto. Bene pensai sistemando con le mani la gonna.
Iniziavo ad essere io a sentire la stanchezza addosso dopo tutto ciò che era accaduto. Ottan prese a farfugliare agitato e a cercare con foga nei cassetti. Lo guardai un po' sorpresa e alla fine presi il piccolo volume che teneva fra le mani. << Una rivoluzione? >> quella parola non portava mai nulla di buono, serviva a mettere la gente una contro l'altra. << Che nome bizzarro... Come se lui fosse colui che può guidare tutti alla luce >> |
"Ispettore calmatevi..." dissi ad Ozzillon "non metto in discussione la vostra scaltrezza, ma non può essere come dite... ci sono stati troppi morti tra i malviventi... lo stesso fantasma è stato visto dai due ladri della cappellina e adesso uno è morto e un altro è impazzito. Dobbiamo andare al Palazzo dei Gigli, ma per indagare, non per esporre una teoria che non regge..."
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Entrai nel salone..il suo sguardo enigmatico e da donnaiolo "Certo sei sorpreso...hai causato quasi la rottura tra me ed Antone ma ormai ..lui è morto" mi sedetti sospirando.."Davvero..sono migliorata? E in cosa?"sorridendo "Comunque ho bisogno del tuo aiuto, penso di essere nei guai".
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Nonostante tutto Gwen si dedicò subito a medicare la zia.
E grazie ai rimedi della giovane, la donna si riprese, anche se la paura e lo spavento erano ancora forti. “Io...” disse ancora scossa la zia “... io ho visto... ho visto entrare una grossa figura scura dalla finestra... era velocissima, feroce... e... mi ha aggredita... voleva uccidermi... oh, Bontà Divina...” piangendo. |
La zia si riprese fisicamente, ma era ancora scossa.
Una grossa figura scura e feroce... Rimasi perplessa a quelle parole. "Ora riposate" coprendola con una coperta "Vi farò chiamare più tardi per la cena" e uscii dalla stanza. Era una situazione assurda, cosa poteva mai essere? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Vivian si preparò e raggiunse il pianoterra per l'imminente cena.
“Che eleganza...” disse Ernot guardandola, per poi invitarla a prendere posto a tavola. Dopo un arrivò anche Bafon. “Di certo il capo sarà lieto di vedervi...” sottovoce Ernot alla ragazza “... diciamo che è molto sensibile al fascino femminile...” sorridendo. Arrivò un altro degli assistenti del capo, ossia l'ometto che abbiamo conosciuto durante l'annuncio dell'inaugurazione in piazza. “Manca solo il capo...” mormorò Bafon. |
“Si, uno pseudonimo abbastanza ambizioso...” disse Ottan accendendosi una sigaretta “... mi sento meglio e non ho molto qui in casa... vi va di mangiare fuori? E' un posto non troppo lontano da qui, ci si arriva a piedi benissimo... ceneremo lì e vi parlerò di alcune conclusioni a cui sono giunto leggendo questo strano libello...” fissando Dacey.
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<< Lo sapete che il fumo é un brutto vizio?>> arricciando appena il naso, infastidita dall'odore.
Mio marito fumava sempre, specie dopo aver giaciuto con me, ed ora quell'odore mi pareva ripugnante proprio come quei ricordi. << Un invito a cena? Che onore>> sorridendo appena appena, << certo sarà un piacere e così avrò l'occasione di conoscere un angolo nuovo di questa città" |
Sorrisi ad Ernot, arrossendo appena.
"Vi ringrazio..." con un gentile cenno del capo. A dir la verità non mi sembrava di essere poi così elegante, ma fui lieta del complimento. "Oh, me ne sono accorta..." risi appena, rendendomi conto in quel momento che forse non era stata una grande idea quel vestito, ma era l'unico che avevo che potesse essere sfoggiato ad una cena. "Ma vi confesserò che i complimenti di chi li dispensa con leggerezza non valgono poi granché..." facendo l'occhiolino a Ernot, per poi sistemarmi a tavola, in attesa del capo. Che a quanto pareva si faceva sempre aspettare. |
Cominciò la cena e le pietanze erano tutte buonissime.
Wolfetta fu cortese e coinvolse Nyoko in vari discorsi, soprattutto riguardo a Filax. “Come” disse ad un tratto Asputin alla ragazza “vi trovate qui al castello?” |
parlammo molto e in particolare di Filax... poi il cibo delizioso come non l'avevo mai assaggiato, graziò il mio palato. Ero entusiasta poi Asputin mi rivolse una domanda. Io gli sorrisi e cortese risposi:
"Beh, è solo il primo giorno, ma credo che mi piacerà stare qui. Spero solo di non essere d'intralcio..." |
Ozzillon fece una smorfia a quelle parole di Gaynor, per poi sbuffare.
“Andiamo al Palazzo dei Gigli.” Disse. E i tre in una carrozza della gendarmeria raggiunsero la Taddeus. |
“Che sei sempre più bella.” Disse Trevor ad Altea. “Sei nei guai? Interessante... dimmi tutto...” sedendosi accanto a lei.
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Quel pallone gonfiato di Ozzillon non si degnò nemmeno di rispondere alle mie parole, ma ribadì soltanto di andare al Palazzo dei Gigli. Fu così che in carrozza raggiungemmo l'imponente edificio.
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Gwen uscì dalla stanza e trovò Theris nel corridoio.
“Allora...” disse lui “... come sta zia? Ha detto cosa è successo?” |
"L'ho medicata, fisicamente sta bene, ma è ancora scossa. Ha detto che una grossa figura feroce voleva ucciderla..." dissi perplessa "Sarei propensa a non crederci, se non avessi curato io quelle ferite..."
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“Si, vero...” disse Ottan spegnendo la sigaretta “... stasera allora non fumerò.” Sorridendo a Dacey.
Si cambiò, prese il cappello ed uscirono in strada. A piedi raggiunsero il vicino quartiere abitato perlopiù da immigrati. Qui trovarono un piccolo e caratteristico localino magiaro, dove il giornalista sembrava molto conosciuto dai vari ed abitudinari frequentatori. Si sedettero e subito arrivò il proprietario. “Mustag...” Ottan a quello “... portaci un bel piatto di quel vostro piatto nazionale... quello talmente piccante che occorre poi un litro di birra per spegnere il fuoco che ci accende dentro.” “Subito!” Ridendo l'uomo. “Tornando al libello...” Ottan una volta rimasti soli “... leggendolo mi sono fatto un'idea sul suo autore... la scrittura può essere un valido indizio... direi che si tratta di un uomo molto colto... una cultura però profonda... ritengo dunque che lavori con i libri... un intellettuale o forse uno studioso... però credo sia straniero... da cosa lo capisco? Che in molti punti sono errati i nomi di varie località... i suffissi... per questo sono portato a credere che non abbia la nostra pronuncia, né il nostro accento... è uno straniero che forse risiede qui in città...” http://i56.tinypic.com/2u6k2ua.jpg |
Ernot rise a quelle parole di Vivian.
Ma ad un tratto uno dei domestici arrivò ad annunciare la polizia. Entrarono così Gaynor, Ozzillon e Lion. “Ispettore...” disse Ernot “... a cosa dobbiamo questa visita?” “La polizia non fa mai visite di cortesia.” Mormorò l'ispettore. “Dunque in cosa possiamo aiutarvi?” Fissandolo Ernot. “Dobbiamo capire che legame ci fosse tra i lestofanti e quel presunto fantasma...” Ozzillon. “Che vorrei essere io quel fantasma...” ad un tratto una voce. |
Sorrisi subito vedendo dove eravamo finiti. Essendo straniera mi sentivo quasi a casa li. E poi la scelta del cibo piccante, davvero perfetta per i miei gusti.
<< Qualcuno come me quindi...>> pensierosa. La descrizione di Ottan mi sarebbe calzata a pennello. " Quanti stranieri colti ci sono in città? Sareste in grado di scoprirlo. Una volta avuta una lista si potrebbe iniziare a ridurla...? |
“Intralcio...” disse Asputin a Nyoko “... intralcio a cosa? Vedete forse una qualche attività in questo castello che la vostra presenza possa limitare o intralciare?” Fissandola con i suoi occhi neri ed enigmatici.
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Misi la terra e il regalo sul tavolino e narrai tutta la storia per filo e per segno."Potresti analizzare la terra e il regalo?..Questa persona non mi convince..se vuoi andiamo a cena e ne parliamo..ah ero alla inaugurazione della Taddeus ieri..ho visto tutto".
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a quella sua domanda, mi vennero i brividi. Ripensai a cosa fosse successo un attimo prima nella mia stanza, a quelle parole, a quelle immagini... gli sorrisi forzata e risposi no con la testa... ma non riuscì a guardarlo negli occhi...
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Entrati a palazzo, venimmo accolti dal signor Ernot ed una bella ragazza bionda che avevo già visto lì quella mattina.
L'ispettore stava spiegando il motivo della nostra visita, quando una voce interruppe il corso delle sue parole. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Sorrisi a Ernot, divertita, per poi osservare la tavola imbandita.
Mancava solo il capo, ma la cena a quanto pare avrebbe aspettato, dato che la porta si aprì e tornò l'ispettore. Forse doveva recuperare alcune prove, mi sembrava logico. Poi quando parlò per poco non scossi la testa. Perché diamine si concentravano sul fantasma? Già, pensai con un sorriso, il fantasma. Il buio. I sussurri della gente, i sospiri, i pianti delle dame, il fruscio degli abiti. Passi nell'oscurità. Passi leggeri, letali, coordinati. Passi che danzavano una danza sconosciuta. Respiri che mi guidavano, respiri che cessavano di esistere. Il sibilo della lama nell'oscurità, il contatto con la carne, il cuore che accelerava, il fuoco silenzioso che divampava in me. Le mani che si muovevano rapide, esperte, letali. Era una danza segreta, quella che sapevo meglio. L'unica che conoscessi. Eppure non stavo ballando da sola. Non era l'unica lama che sentivo vibrarsi nell'aria, il mio non era l'unico respiro. Mi resi conto di aver fissato il bicchiere davanti a me per un lungo istante, con un sorriso indecifrabile. Sì, sarebbe piaciuto anche a me scoprire chi era il misterioso spadaccino notturno, ma era chiaro che non volesse farsi riconoscere, altrimenti non avrebbe usato quegli stratagemmi: le luci ero certa che non servissero solo per confondere i malviventi, ma anche per celarlo ai nostri occhi. Poi una voce mi destò dai ricordi di quella notte, e mi voltai per vedere chi era. |
“Probabilmente qualche animale è entrato nel palazzo e ha aggredito zia...” disse Theris a Gwen “... forse un cane... magari di grossa stazza, visto ha rotto il vetro della finestra che si affaccia nel cortile...”
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"Che cosa strana..." mormorai ancora perplessa "Speriamo non si verifichino ancora episodi simili..."
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Trevor tirò un'ultima boccata di fumo, per poi prendere il barattolo di terra, aprirlo ed annusarlo.
“Mi sembra terreno comune...” disse fissando Altea “... certo va analizzato e capire quali sostanze sono sciolte nel terreno... ma non credo nasconda chissà quale segreto... con ogni probabilità penso che il tuo ospite abbia una qualche passione per fiori e piante che cura da sé...” guardò la spilla “... questa è molto più interessante invece...” sorrise “... naturalmente non mi lascerò sfuggire la possibilità di portarti a cena...” ridendo “... così a tavola ti parlerò di questo gioiello, mentre tu mi chiarirai perchè questo tuo inquilino ti inquieta tanto...” |
La cena continuò.
Arrivò il dessert che Wolfetta gradì molto e ne diede un pezzetto a Filax. “La tua passione per gli animali sfiora l'ossessione.” Disse Asputin. “In effetti” ridendo la donna “trovo che gli animali siano migliori di molti uomini.” “Come darti torto...” bevendo Ausputin. Ad un tratto entrò un domestico, restando immobile sulla porta. Asputin lo guardò ed annuì. “Se vuoi puoi ritirarti nella tua camera...” fissando Nyoko “... è tardi e vorrai dormire immagino...” “Domattina usciremo a cavalcare.” Wolfetta alla ragazza. “Se ti va, naturalmente.” |
"Oh vuoi dire ama il giardinaggio?" risi a quella scoperta.."Perchè mi interessa..??Perchè è una persona strana, e poi..non vuol dirmi da dove proviene..dal Nord..il dottor Misk Rainneg".
Sospirai.."Si, andiamo a cena, ma non sarà di piacere, ho intenzione di dirti la verità che ho tenuto nascosto" e lo guardai in modo misterioso "Antone morì a Parigi perchè fuggì...stava lavorando prima con un professore, un chimico e studioso di armi di popolazioni antiche..il professor Nigros il quale aveva chiamato Antone per la sua fama di archeologo paleocristiano..lavoravano giorno e notte nel castello del professore in una cantina segreta..e i fatti avvenuti alla Taddeus ora mi mettono perplessità..Antone e il professor Nigros hanno avuto lo stesso destino.." mi fermai pensando se facessi bene a narrare il fatto. |
“Beh, di stranieri colti, magari che occupano posti culturalmente importanti, non credo ce ne siano molti...” disse Ottan a Dacey “... magari si potrebbe cercare tra i docenti nell'università... ma dubito il nostro Mister X si trovi là... le due università presenti in città sono finanziate dal governo o comunque dall'aristocrazia e dunque anticlericali lì dentro non potrebbero mai entrare... forse bisognerebbe indagare fra qualche scrittore o scienziato...”
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" Non penso vi sarà difficile entrare in quella cerchia allora. Scrivete anche voi d'altronde. Ma ditemi, in quel libello... Che idee ci sono? Cosa propone l'autore?"
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La cena prosegui con il dessert, ero davvero felcie di vedere il modo in cui Wolfetta coccolava Filax. Poi un uomo entrò in sala e i volti dei due cambiarono espressione. Con gentilezza, i due mi mandarono a dormire e mi proposero una cavalcata. Non avevo mai cavalcato prima ed ero entusiasta all'idea. Sorrisi cortese e, prendendo in braccio Filax. Andai verso la porta:
"Allora Buonanotte" e me ne andai... voltandomi di tanto in tanto... |
Quella voce e poi la sua risata irriverente.
Vivian, Gaynor, Ozzillon, Lion, Ernot, Bafon e l'ometto si voltarono di scatto. “Capo...” disse Ernot. “Dicevo...” sorridendo Guisgard “... mi sarebbe piaciuto essere questo fantasma...” “E perchè mai?” Fissandolo l'ispettore. “Beh, tutti non sembrano parlare d'altro...” candidamente Guisgard “... soprattutto le dame...” ridendo piano “... e voi capite cosa voglio dire, caro ispettore... no?” Facendogli l'occhiolino. “Già...” ridendo Ozzillon. “E poi pare aver monopolizzato l'attenzione di tutti, al punto da far passare quasi in secondo piano quei furfanti...” mormorò il capo della Taddeus “... e vi confesso che invece a me inquieta non poco sapere che qualcuno, da qualche parte, vorrebbe prendersi le opere d'arte conservate qui nella Cappella di Palazzo...” “Tranquillo, i miei uomini sorvegliano il palazzo giorno e notte.” Ozzillon. “Oh, che sollievo...” annuendo Guisgard. “E comunque” fece l'ispettore “io personalmente credo che quel fantasma sia una figura ambigua, signore...” E Guisgard scoppiò a ridere. |
Dovevo immaginarmelo che fosse lui.
Portai il bicchiere di vino alle labbra, per nascondere una risatina divertita. Aveva perfettamente ragione, dopotutto, l'ispettore sembrava preoccuparsi più di quel fantasma che dei malviventi che avevano tentato di rapinare la Taddeus. In quel momento mi resi conto di quanto fosse strano che non avessero un servizio di sicurezza privata, diamine con tutte quelle armi, potevano mantenere un esercito. Forse non pensavano che ci sarebbe stato qualcuno tanto sfrontato da sfidarli, ed in effetti a chi sano di mente sarebbe venuto in mente di rapinare una fabbrica di armi... per non prendere nemmeno le armi, poi. Era davvero assurdo. Una figura ambigua.. oh, lo era di sicuro, era un combattente fuori dal comune, quello era certo. Chissà magari aveva un'arma proprio della Taddeus, non sarebbe stato tanto strano, dopotutto, considerando che erano i maggiori armaioli del paese. |
“Già...” disse pensieroso Theris a Gwen.
Ad un tratto i due giovani sentirono un miagolio e videro sulla finestra Zolà appollaiato, che poi saltò coccoloso fra le braccia della ragazza. |
Stavamo ancora rimuginando su quella strana situazione, quando sentimmo un miagolio.
Mi voltai e sorrisi felice nel vedere Zolà appollaiato sulla finestra. "Ehi, ciao..." sorridendo e accarezzandolo, quando saltò fra le mie braccia "Hai visto? Ti avevo detto che sarebbe tornato." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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