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Elv annuì a Gwen e poi la strinse a sé.
“Promettimi che non farai più una cosa simile...” disse abbracciandola. “Siamo tutti in pericolo...” fece suo nonno, senza smettere di guardare la tv. “Che succede, nonno?” Elv. |
Guardai Icarius con aria d'intesa.
"Sì, garantisco io.." con aria solenne verso quella voce. Dovevamo saperne di più, assolutamente. Sperai che quello stratagemma ci consentisse di entrare. |
Mi sentii come un dannato improvvisamente assolto e accolto in Paradiso quando mi strinse forte e mi disse quelle cose così dolci.
"Mai mai... Te lo giuro..." mormorai dolcemente scuotendo la testa, come la promessa di una bimba, mentre lo stringevo a mia volta. E mi sentivo ancora peggio, perché era stato così dolce da perdonare un gesto per cui io non riuscivo neanche a perdonare me stessa, e non potevo che amarlo ancora di più. Mi voltai verso il nonno, che sembrava seriamente preoccupato. "Che succede?" chiesi, timorosa, senza staccarmi da Elv. Ora che lo avevo ritrovato, non lo avrei più lasciato. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Accesso consentito.” Disse la voce meccanica.
I riflettori si abbassarono e la porta d'ingresso si aprì. Icarius fece un cenno a Clio ed entrarono all'interno della moderna struttura sportiva. All'interno non c'era nessuno. Nessuno vigilante, nessun addetto alla funzionalità dell'impianto, nessun operaio, nessun giudice di gara e nessun responsabile delle pulizie. C'era un'atmosfera fredda, innaturale, come se non ci fosse più vita umana. “Mi sento oppresso...” mormorò Icarius. |
“Tutto ciò che non è umano si sta ribellando...” disse il nonno di Elv “... si sta ribellando contro di noi... l'uomo presto sarà solo sulla faccia della Terra... tutto diventerà ostile e sarà votato a distruggerlo...” fissando poi Gwen ed Elv.
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Ascoltai la previsione del nonno e sembrava l'unico destino possibile per l'uomo.
"E l'uomo non può nulla contro tutto questo? Per fermare ciò che sta accadendo?" chiesi, cercando un briciolo di speranza. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Riuscimmo ad entrare, ma tutto intorno a noi era inquietante e sinistro.
La scalata al potere delle macchine aveva cancellato completamente la vita umana da quell'edificio, e forse l'avrebbe fatto su tutto il resto del mondo. Sospirai a quelle parole di Icarius. "Sì, mi sembra calzante..." guardandomi intorno. "Cerchiamo i laboratori? Oppure dove?" provai "Dove potrebbero essere gli umani, ammesso che ce ne siano ancora?" pensierosa. |
Il nonno guardò Gwen e scosse il capo.
Poi andò nel suo laboratorio, chiudendosi dentro. Elv allora guardò la televisione, ascoltando quelle assurde e tragiche notizie. “Mi chiedo...” disse “... perchè accade tutto ciò... qual'è il motivo...” fissando lo schermo della tv “... saremo al sicuro qui?” |
Non servì una risposta effettiva, quella fu sufficiente.
Poi il nonno andò via, nel laboratorio. "Non lo so, non ne ho idea... Qui potremmo esserlo, insomma, c'è il laboratorio del nonno e se lui ha predisposto questa casa, magari è più sicura di altre... Almeno, è quello che spero..." dissi, poco convinta, guardando la TV e stringendomi ad Elv. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...7b33d5f4a5.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv strinse Gwen fra le braccia e restarono così per lunghi minuti.
Poi lui spense la tv, stanco ed angosciato da quelle assurde e tragiche notizie. Dopo qualche minuto tornò suo nonno. Aveva una valigia. “Io devo andare, raggiungere un altro laboratorio e cercare alcuni miei documenti.” Disse. “Non è pericoloso uscire?” Chiese Elv. “E' pericoloso uscire, come restare qui.” Rispose. “Nessun luogo è sicuro.” Gli diede un foglietto. “Questo è l'indirizzo di un mio caro amico e collega... un valente scienziato... in questo momento è nel suo studio nella vicina città di Akeru... lui vi ospiterà. Buona fortuna, ragazzi.” Ed andò via. |
Prima che Icarius potesse rispondere a Clio, da un corridoio arrivò un robot.
“Buonasera-dottoressa.” Disse a Clio. “Sono-qui-per-accompagnare-lei-ed-il-suo-assistente.” Fissandoli. “Prego.” E li condusse in un altro corridoio, bianco ed asettico. |
Restai abbandonata fra le sue braccia, finché finalmente spense quel televisore, latore di catastrofi e tragedie.
Non ne potevamo più. Poi, arrivò il nonno con la valigia ed io aggrottai le sopracciglia. Dove voleva andare, con quel caos? Era pericoloso. Era vero anche ciò che diceva lui. "Buona fortuna anche a lei" gli augurai, prima che andasse. Guardai il foglietto. "Che dici, ci conviene andarci subito?" ad Elv. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lanciai ad Icarius uno sguardo preoccupato, ma mi limitai ad annuire al robot.
Dove ci stava portando? Ero preoccupata, e mi chiedevo che cosa pensasse Icarius, ma lui sembrava sempre non pensare niente, non provare emozioni. "Ti seguiamo.." dissi al robot, avviandomi con Icarius dietro di lui. |
“Non lo so...” disse Elv a Gwen guardando dalla finestra “... fuori tutto sembra normale...” pensieroso “... anche troppo... beh, teniamoci pronti... al minimo segnale di pericolo lasceremo questa casa...” voltandosi verso di lei “... riposati... ti vedo stanca, spossata...” con fare premuroso.
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"Sì infatti, credo sia la cosa migliore..."
Poi scossi la testa. "No, ho dormito un paio d'ore poco fa e voglio essere pronta in caso dovessimo andare via." Onestamente, speravo di no, il pensiero di uscire mi terrorizzava, ma non si poteva mai dire. "Sto bene, non preoccuparti..." dolcemente, con un sorriso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius e Clio seguirono quel robot che sembrava attendesse l'arrivo della bella dottoressa.
“Quindi...” disse lui al robot “... aspettavate l'arrivo della dottoressa Clio?” “Certo.” Rispose l'automa. “Per quale motivo?” Ancora Icarius. “Lo-saprete-presto.” Il robot. Arrivarono così in una saletta bianca, senza arredo e con solo una panca di plastica. “Prego-aspettate-pure-qui.” Ed andò via. http://wannabits.com/wp-content/uplo...-awareness.png |
“Ok...” disse Elv annuendo a Gwen “... ma non voglio tu possa sforzarti o stancarti troppo...” sedendosi sul lettino “... avevo una pistola... ci sarebbe stata dannatamente utile... ma mio nonno l'ha presa lui...” sdraiandosi.
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Sapeva del mio arrivo? Possibile?
Certo, forse era collegato con l'ingresso e quindi aveva saputo che noi eravamo entrati in quel momento. Subito avevo pensato a quello, ma ora che Icarius l'aveva fatto notare, mi pareva strano. Perché mai dovevano aspettare proprio me? Ci lasciarono soli, e mi voltai verso Icarius, scrutando il suo viso. "Che diavolo starà succedendo?" mormorai, più a me stessa che a lui. "Tu cosa pensi di tutto questo?" indicando con lo sguardo la stanza intorno a noi. |
Sorrisi dolcemente.
"Tranquillo, sto benone, davvero" mentre si sedeva sul lettino. Poi lo seguii mentre si sdraiava. "Sì, in effetti lo sarebbe stata eccome..." sospirando, mentre mi sdraiavo accanto a lui e gli accarezzavo il viso. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...ce25d638bb.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Non penso niente di buono...” disse Icarius con voce cupa a Clio “... quel robot mi ha trasmesso una tale freddezza... una tale inumanità... e temo non sia la cosa peggiore che vedremo qui dentro...”
Un attimo dopo il robot tornò. “Prego.” Ai due. “Vogliano-seguirmi.” Li accompagnò così in una sala più grande, anch'essa senza arredo, bianca, con molte luci, un grande schermo al centro ed uno specchio sul soffitto. C'era anche un altro robot, molto diverso da quello che li aveva accompagnati in quella sala. Era molto più grosso, con un grosso mantello che lo rendeva particolarmente inquietante. Come se quell'indumento fosse una sorta di autonomina ad un qualcosa di più. Una specie di investimento, di riconoscimento, di proclamazione come un tiranno, un dittatore dopo una rivoluzione. https://i.pinimg.com/600x315/4a/1c/7...07380b7b73.jpg |
Elv vide Gwen sdraiarsi accanto a lui, accarezzandogli poi il viso.
Lui le sorrise e rispose alle sue carezze sfiorandole dolcemente il viso. “Sei bella...” disse piano, giocando con una ciocca di capelli rossi “... molto...” accarezzandole le labbra. |
Mi sorrise ed io ricambiai, mentre anche lui mi accarezzava il viso, i capelli le labbra.
Non mi aveva mai guardata nè toccata così, nemmeno quella notte a casa sua. Ed era semplicemente stupendo. "Solo molto? Ed io che pensavo di più..." risposi sarcasticamente fingendomi contrariata, poi ridacchiai "Anche tu lo sei... Soprattutto quando sorridi..." dissi piano, dolcemente, sfiorando il suo naso col mio. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...833b89b3dc.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sospirai a quelle parole di Icarius.
"Sai come la penso sui robot..." scuotendo la testa "Non hanno niente di umano, se non essere stati partoriti dalla follia dell'uomo moderno che vuole sentirsi onnipotente..." sussurrai quasi. Poi vennero a prenderci, e ci condussero da un altro robot. Interessante.. Questo aveva addirittura un mantello. Era affascinante vedere come ricalcassero comportamenti squisitamente umani, come le gerarchie. Mi chiedevo che pensasse uno che aveva fatto dei robot il suo lavoro e la sua fortuna davanti a tutto questo. "Buonasera.." dissi, gentilmente, davanti a quello strano robot, mostrandomi collaborativa perchè volevo capire che diavolo stesse succedendo. "Ci stavate aspettando?" sorridendo "Posso sapere perchè?". |
Seguiamo il prete dietro la Parrocchia, mi tenevo stretta a Hiss e il suo calore aveva un effetto benefico sul mio spirito e corpo.
Vi era un orticello e la mia curiosità salì focalizzandolo a aspettando Padre Assio ci raccontasse quel fatto strano. |
Quel momento di intima dolcezza fu seguito da un bacio che da delicato ed appena sussurrato divenne poi più caldo ed insistente.
In un attimo Gwen ed Elv si ritrovarono abbracciati, stretti a baciarsi in atteggiamenti ed effusioni molto più che intimi. “Molto...” disse lui piano. |
Il robot aveva due occhi gelidi, simili all'agata marina, di un ocra quasi trasparente eppure piatto, senza nessuna profondità, in una parola: inumano.
“Si.” Disse il robot con la sua voce di un baritonale echeggiante di un sordo clangore. “Vi-stavamo-aspettando-dottoressa. Come-voi-umani-necessitate-di preti-o-di-psicologi-anche-noi-robot-abbiamo-bisogno-di-qualchevostra-consulenza.” “Anche voi macchine avete bisogno di andare dallo psicologo?” Sarcastico Icarius. “Il-suo-sarcasmo-è-del-tutto-fuoriluogo.” L'androide ad Icarius, per poi prendere una sorta di monitor portatile. “Dottoresa-Clio-Marbrè... la-sua-profonda-conoscenza-sulle-tradizioni-e-sulla-storia-umana-ci-interessa-oltremodo.” Leggendo sul piccolo monitor. |
Il prete condusse Hiss ed Altea dietro la sua Parrocchia, dove c'era un campo coltivato.
Tra le piante di broccoli c'erano degli strani segni. Come se qualcuno vi avesse disegnato qualcosa. “Ma...” disse perplesso Hiss nel vedere il campo “... ma cos'è questo?” “Bella domanda...” mormorò il prete. Nel campo di broccoli era infatti stato tracciato un misterioso disegno fatto di simboli sconosciuti. https://siderealview.files.wordpress...pg?w=300&h=216 |
Risposi al suo bacio, inizialmente quasi simile ad un soffio, poi più caldo, intimo.
Mi era mancato, mi era mancato stringerlo, baciarlo ed ora mi stavo completamente abbandonando a lui. Restammo ancora a stringerci, baciarci, in quel momento solo nostro ed in quella casa che ora era tutta per noi. Sorrisi divertita ed intenerita, stringendo il suo viso fra le mani. "D'accordo, d'accordo..." sussurrai, dolcemente divertita, con un leggero sorriso. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...934ac40b8d.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ancora un bacio, più caldo, più umido, più profondo, avvolgente, penetrante.
Elv vide Gwen sorridere, mentre affondava le sue labbra in quelle di lei, assaporandole, succhiandole, giocandoci. Poi la ragazza avvertì le mani di lui su tutto il suo corpo. Sui vestiti, poi piano quelle mani scivolavano sotto la stoffa, raggiungendo la sua pelle. “Molto...” disse ancora lui, avvicinandosi al suo orecchio e sussurrandole qualcosa di molto intimo, sensuale e provocante. |
Questa sì che era bella, i robot dallo psicologo!
Cercai di nascondere un sorrisetto divertito a quella battuta di Icarius, perchè avevo capito che lì non si scherzava affatto. No, i robot non hanno il senso dell'umorismo, questo poco ma sicuro. L'ultima cosa che volevo era aiutare le macchine, ma ero sempre più curiosa di sapere che cosa avessero in mente. "E ditemi, per cosa vi serve la mia consulenza?" chiesi al capo. |
Il robot si voltò verso Clio, fissandola con quei suoi occhi piatti e taglienti, inespressivi e freddi.
“Ci-occorre-il-vostro-aiuto.” Disse. “L'aiuto-di-voi-umani. Lo-scopo-il-compito-la-missione-di-noi-robot-è-quella-di-rendere-felice-l'uomo. Ma-per-riuscirci-ci-occorre-la-vostra-collaborazione.” |
Quei baci si scaldavano sempre più, come noi.
Diventavano più intimi, più penetranti, avvolgenti. Le sue labbra affondavano morbidamente sulle mie ed erano così calde mentre le assaporavano, giocandoci. Sentivo le sue mani ovunque, poi le sentii sulla pelle, come quella notte, in cui il solletico si era trasformato in qualcosa di più piacevole. Lo seguii con lo sguardo quando si avvicinò al mio orecchio e chiusi gli occhi ai suoi sussurri caldi e sensuali, mentre una mano si intrecciava ai suoi capelli e l'altra scivolava sotto i suoi vestiti, sentendo la pelle calda e il suo fisico sottile, asciutto e longilineo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1dfbbabde8.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Baci caldi, mani sicure, avide, pelle ardente, bocche avvampate di passione.
Gwen ed Elv si ritrovarono l'uno sull'altra, baciandosi e toccandosi. Lui allora cominciò a spogliarla piano. “Dimmi...” disse lui fissandola “... ti ho scandalizzata?” Riferendosi a ciò che un attimo prima le aveva sussurrato ad un orecchio. |
Più il robot parlava, più restavo sconvolta da quelle parole.
Davvero? Che diavolo stava blaterando? "Il vostro scopo è far felice l'uomo?" ripetei pensierosa. Auguri! Già rendere felice l'uomo di oggi non era poi così facile. "E come posso esservi utile?" chiesi sempre più incuriosita. |
Quei tocchi e quei baci aumentavano di frequenza e di intensità e ognuno di noi esprimeva attraverso di essi il bisogno impellente dell'altro.
Iniziò a spogliarmi ed io sorrisi appena alle sue parole. Lo interruppi poggiando un dito sulle sue labbra morbide e calde, mimando uno "shhh" quasi silenzioso, mentre lo baciavo ancora e sbottonavo la sua camicia. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...26950372f9.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Semplice.” Disse il robot fissando Clio con i suoi occhi innaturali, artificiali, gelidi. “Rivelarci-informazioni-e-dati-utili. Cosa-davvero-rende-felici-voi-umani?”
“Una domanda...” intervenne Icarius con un sorrisino beffardo “... e se noi altri non fossimo interessati alla felicità che volete offrirci? Chissà, magari, noi uomini vogliamo cercarla da noi la nostra felicità, no?” “Come-detto-il-suo-sarcasmo-è-del-tutto-fuoriluogo-in-questo-posto.” Il robot con un tono che non ammetteva repliche. |
Elv continuò a spogliare Gwen e lei cominciò a spogliare lui.
Piano i vestiti scivolarono via, si aprirono, liberando la loro pelle calda. Le dita affusolate del ragazzo accarezzavano lente il corpo di lei, la sua lingerie, la sua pelle. E nel farlo la baciava, la guardava negli occhi. “Voglio fare l'amore con te...” disse in un sussurro lui. |
Scoprimmo i nostri corpi e la nostra pelle, beandoci l'uno del calore dell'altra.
Ancora sentii le sue mani affusolate e sottili su di me che mi accarezzavano, mi scoprivano, come io facevo con lui e intanto mi baciava, o mi faceva perdere nei suoi bellissimi occhi di ossidiana. E infatti ricambiai il suo sguardo, al suo sussurro. "Anch'io... Non desidero altro..." risposi, stringendolo a me. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Un altro bacio ancora.
Ancora più caldo, profondo, penetrante, intimo. Gwen sentì il respiro di Elv arrivarle fin nel cuore, fin nell'anima. Le sue mani non smettevano di accarezzarla. Sentì il suo reggiseno cedere, scivolare via, con un brivido caldo che sfiorò i suoi seni nudi, subito coperti dalle dita e dalle mani di lui. Lunghe e lente carezze ad avvolgere quei seni, giocando con i suoi capezzoli, premendoli, stringendoli, giocandoci fino a renderli turgidi. Senza smettere mai di baciarla. |
Il bacio che seguì fu ancora più profondo, più intimo.
I nostri respiri diventarono un unico respiro, le nostre anime un'unica anima. Il mio reggiseno scivolò via, con le sue mani che subito sostituirono quella stoffa troppo ingombrante. Ed io gemevo in quel bacio, che sembrava destinato ad unirci per sempre, perché era l'unico modo per sfogare quel caldo godimento che mi riempiva di brividi, ed era anche l'unico modo per farlo senza separarmi dalla sua bocca, diventata ormai la mia unica fonte di ossigeno. Le sue carezze e i suoi giochi erano audaci, provocanti, stuzzicavano il mio corpo con quel piacere intenso e che mi scuoteva, mentre le mie mani scoprivano il suo corpo e ne memorizzavano ogni tratto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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