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"Forse la nostra priorità" disse Daq a Destresya e a Zulian "è cercare di tirare fuori quella gente dal museo prima che sei tu tutto per aria."
Intanto, proprio al museo, monsignor Tommaso, Gwen e gli altri cercavano il modo per salvare la pelle e tutte le opere d'arte presenti nel complesso. "La Pasqua..." mormorò il direttore "... potrebbe essere un dipinto inerente alla Santa Pasqua... L'ultima Cena... La Crocifissione... La Deposizione... La Risurrezione... come facciamo a saperlo?" Già in panico lui. "Senza dimenticare tutti gli affreschi dedicati alla Via Crucis..." fece la suora. |
Il bel gigolò strinse le mani di Altea nelle sue e poi insieme salirono dell'imbarcazione che aveva nome Regina.
Il natante prese il mare ed in breve uscì dal porto, diretto verso l'isolotto. "Si tratta" disse lui a lei "di Nisides, un isolotto isolato in mezzo al mare...ci sono dolo pochi pescatori e quando comincia a far buio vanno via... al nostro arrivo non troveremo nessuno..." fissando la bella stilista, mentre il crepuscolo salato sembrava tuffarsi nel mare scuro, con il mormorio melodico delle onde come suono e voce di quello scenario sconfinato. |
Ascoltai tutte le ipotesi e riflettei.
"Beh, potrebbe riferirsi alla resurrezione, essendo la Pasqua il simbolo del passaggio di Cristo da morte a vita. Dunque, dovremmo cercare un quadro che raffiguri la resurrezione" dissi con ancora più convinzione. Non avrei permesso a quel bastardo di farmi morire qui dentro, per niente al mondo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Vuoi dirmi che..passeremo pure la notte laggiù? Oh, ma io avevo un appuntamento con uno studioso importante, uno strano personaggio sai? Sembrava quasi...venuto da un posto strano, o dal nulla" alzai il volto e i miei occhi verdi si fissarono su quelli suoi azzurri "Sto parlando di lavoro vero? Non dovrei farlo..assaporerò la tua sorpresa..Dafaun...o? Penso dopo questa pazzia tu debba dirmi il tuo nome vero, Dafaun è un bel nome ma ormai penso stia rischiando molto per te" sorridendo complice.
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"Si può sapere perchè gli altri due cacciatori battono la fiacca proprio ora che è il momento cruciale?" sbottai, vedendo che nessuno si era presentato al mio ordine di poco prima.
"Sì, dobbiamo pensare a tirare furoi quelle persone, vi voglio tutti sul posto, subito!" ordinai, sperando che stavolta le mie parole fossero recepite. |
"Esatto..." disse il gigolò ad Altea "... fino a domani non si parlerà di lavoro." Sorridendo mentre la brezza marina, umida e salata, accarezzava e spettinava la bionda chioma di lei "... sull'isolotto scoprirai il mio vero nome..."
Pian piano la sagoma scura dell'isola appariva all'orizzonte. |
Annuii compiacente "Allora per ora sarai tu a stabilire cosa fare, non ti intriga?" Osservavo l' isolotto che si avvicinava, ero fremente nel sapere cosa sarebbe accaduto, questo sconosciuto piombato nella mia vita improvvisamente stava stravolgendo tutto...il mio lavoro, la vita e l' animo ma forse mi avrebbe pure salvata dal mio presente e futuro e rimasi per un attimo in silenzio a riflettere, dentro di me vi era un turbinio di paure e timori miste a passioni.
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"Si, faremo così..." disse annuendo il monsignore a Gwen "... abbiamo 3 Resurrezioni qui al museo... dobbiamo capire quale sia quella indicata dall'enigma..."
"Sperando sia davvero quella la scena indicata dal terrorista..." impaurita la suora. "Sarà utile riascoltare l'enigma allora..." il monsignore indicando le registrazioni dei monitor riguardo il videomessaggio di Cappuccio Nero. Nello stesso istante agli studi televisivi si decideva come agie. "Non perdete altro tempo..." Zulin a Destresya e a Daq "... recatevi subito al museo. La polizia è giàsul posto." Intanto l'imbarcazione Regina stava navigando verso l'isolotto, avvolta solo dal silenzioso crepuscolo sul mare sterminato. "Non vedo l'ora..." il gigolò guardando Altea ed annuendo alle sue parole. Raggiunsero il porticciolo dell'isolotto dopo circa una mezz'ora ed attraccarono sul molo. Era sera ormai e nessun pescatore, anche a causa del tempo incerto, erano già andati tutti via. Il porto era perciò isolato e deserto. Qui però vi era un'auto ad attenderli. |
Riflettei ancora e mi venne un'altra cosa in mente.
"Allora, potrebbe trattarsi dell'ultima cena, poichè essa è collegata sia alla Pasqua sia alle sue origini, ossia la fuga degli Ebrei" spiegai "Quindi forse dobbiamo cercare un dipinto raffigurante l'ultima cena." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Abbiamo 5 Cenacoli qui al museo..." disse il direttore a Gwen.
"E se non fosse l'Ultima Cena?" Preoccupata la suora. "In caso di errore non abbiamo molto tempo per rimediare..." "Abbiamo la registrazione, monsignore." Il direttore a monsignor Tommaso. "Bene." Annuì il Religioso. Mandarono in onda la registrazione dell'enigma di Cappuccio Nero: "E' mobile ma non è donna o chimera e attende la prima Luna di Primavera. Chiude i 40 e passa oltre il terzo giorno, ricorda la decima col sangue rosso intorno!" |
Sospirai cercando di capire quale potesse essere la soluzione.
Accidenti! Perché ero capitata sul cammino di un individuo simile?! "Se fosse la Via Crucis?" sospirai, sperando stavolta di aver indovinato la soluzione dell'enigma. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E io che cosa ho appena finito di dire?" sbottai a quelle parole di Zulian.
La gente riuschiava la vita e lui perdeva tempo a ripetere le cose che dicevo io. "Muoviamoci!" dissi ai due e mi precipitai fuori dalla stanza e poi dagli studi televisivi "Discuteremo della strategia in macchina!". Dovevamo arrivare lì il prima possibile. |
Raggiungemmo il porto e scendemmo dalla imbarcazione Regina. Qui vi era un'auto che ci aspettava. Osservai Dafaun riflettendo un attimo. Lui ora non svolgeva il mestiere di accompagnatore, quindi tutto questo era sicuramente a sue spese. Ma tolsi quei pensieri dalla testa e lo seguii verso l'auto. L'isola sembrava deserta ma non desolata.
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In un attimo Destresya ed i 3 cacciatori lasciarono l'ufficio e poi gli studi televisivi, raggiungendo così in auto il museo.
Afragolopolis era sotto una pioggia battente, fitta e deprimente, rendendo umida ed opaca la sua immagine rischarata dalle fredde ed infinite luci dei suoi sterminati grattacieli. Davanti al museo, com'era facile prevedere che fosse, c'era una calca selvaggia fatta di curiosi, di familiari preoccupati e di giornalisti corsi come falene attratte dalla luce, mentre i poliziotti a fatica cercavano di tenere a bada quella tumultuosa confusione. All'interno del museo, Gwene gli altri cercavano di trovare la soluzione all'enigma prima che il tempo terminasse. "Io credo" disse monsignor Tommaso "che non basti la soluzione... bisogna poi capire a quale quadro va abbinata..." preoccupato. "SEmbra un rebus impenetrabile..." mormorò il direttore, mentre la suora cominciò a recitare il Santo Rosario. Nello stesso istante, ma a diverse miglia distanti dalla costa, Altea era giunta sull'isolotto e con il bel gigolò salirono nell'auto che li stava attendendo. Al volante vi era un autista di colore che senza dire nulla accese il motore e la macchina partì. L'auto salì una collina fino a giugere su un promontorio che scendeva a picco sul mare battuto dalla pioggia. Un'ampia villa dominava isolata la cima della collina e lì si fermò l'auto. https://www.juzaphoto.com/shared_fil...uessant/02.jpg |
"L'enigma potrebbe riferirsi all'episodio dell'ascensione, che avviene secondo tradizione quaranta giorni dopo la resurrezione. Quindi, è probabile che dobbiamo cercare un quadro che raffiguri l'ascensione" ipotizzai ancora, sperando stavolta di aver indovinato.
Soprattutto perché i minuti scorrevano e rischiavamo di morire tutti, ma non sarei morta qui dentro per colpa sua. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'auto parti' e salimmo verso il promontorio. Da lassù si poteva vedere il mare inquieto, finché giungemmo in una villa "È tua questa villa? Che spettacolo meravigliosamente inquieto".
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"In verità non è mia questa villa..." disse il gigolò ad Altea mentre l'auto entrava nel cancello della villa "... ma di un uomo a cui devo molto." Sorridendole.
La pioggia scendeva ancora dal cielo della sera, ma con meno intensità. La macchina parcheggiò sotto un'ampia tettoia e l'autista di colore scese aprendo la portiera per far scendere i 2 passeggeri. Un anziano domestico, dai tratti orientali, venne ad accoglierli. "Benvenuti." Con tono gentile il vecchio. |
"Si, potrebbe essere l'Ascensione di Nostro Signore..." disse il monsignore annuendo a Gwen "... abbiamo 3 dipinti che raffigurano questo Santo Episodio." Guardando il direttore.
Allora questi ordinò ad una delle guardie di accompagnare Gwen a vedere i dipinti per capire così quale quadro nascondesse la soluzione finale all'enigma di Cappuccio Nero. |
"Bene, allora andiamo subito" annuii, seguendo a passo svelto la guardia.
Dovevamo assolutamente sbrigarci, avevamo perso molto tempo, fin troppo e mi stupivo di come non fossimo ancora saltati in aria, era veramente un miracolo, ma non era il momento di distrarsi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen aveva ragione e mancavano ormai pochi minuti prima che l'intero museo saltasse in aria.
La guardia accompagnò la bella spia nell'ala Ovest, dove diverse opere Rinascimentali erano esposte, tra cui anche i 3 dipinti raffiguranti l'Acensione di Nostro Signore Gesù Cristo. Ma ad un tratto, nel fondo del corridoio semibuio, Gwen vide qualcosa. Sembrava una sorta di ombra, immobile come a fissare lei e la guardia. https://www.thecinetourist.net/uploa...17014_orig.jpg |
Arrivai con la guardia davanti a tre bellissimi quadri di epoca rinascimentale raffiguranti l'ascensione e mi preparai ad analizzarli più in fretta possibile per riuscire a disinnescare la bomba.
Poi, ad un tratto, intravidi un'ombra che mi fissava nel buio. Ma ora, avevo altre priorità per pensarci, così tornai ai quadri. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La guardia indicò i 3 quadri a Gwen.
"Se ha una minima idea su come risolvere questa storia" disse alla ragazza "allora cerchi di fare in fretta o davvero salteremo tutti in aria..." con la voce preoccupata. Ad un tratto la luce cominciò ad essere incerta, iniziando a lampeggiare. "Cavolo, ci mancava solo un inizio di black out..." mormorò la guardia "... sarà il maltempo, accidenti..." |
"Lo farò, non di preoccupi" annuii convinta.
Ma improvvisamente, la luce calò. Accidenti! Anche questo, adesso?! Cercai comunque di non farmi scoraggiare e mi avvicinai di più ai tre quadri per studiarli al meglio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Un attimo dopo la luce andò via e le lampade di emergenza si accesero, illuminando però a stento i quadri esposti.
"Maledizione..." disse la guardia sempre più agitata "... ecco perchè detesto venire in quest'ala del museo da solo..." guardandosi intorno "... a saperlo avrei chiesto a qualche altro collega di venire con noi..." fissando Gwen. Ad un tratto, stranamente ed in modo improvviso, un cupo alone di freddo ciminciò a farsi sentire nel lungo corridoio. |
La luce andò via del tutto, le lampade di emergenza non riuscivano ad illuminare del tutto i quadri e la guardia frignava.
"Sul serio?" guardandolo "Rischiamo di saltare tutti in aria e lei ha paura del buio?" dissi secca. Poi, uno strano freddo scese nella sala, ma cercai di non badarci. Piuttosto, presi il cellulare ed illuminai i quadri col flash per cercare di salvarci la pelle. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen prese il cellulare per illuminare i quadri, visto che la luce era insufficiente, ma sul display apparve una strana immagine.
Infatti nel puntare la telecamera del telefonino sui quadri, per un attimo Gwen aveva inquadrato la parte superiore del corridoio, dove ampi finestroni avevano lo scopo durante il giorno di illuminare tutto quell'ambiente. Intravide così una figura che la fissava dall'alto. Un attimo dopo il cellulare smise improvissamente di funzionare. https://i.ytimg.com/vi/T2iRnRnbJ0Y/hqdefault.jpg |
Inquadrai le opere per analizzarle, ma mi resi conto di una strana immagine.
C'era qualcuno fiori da uno degli alti finestroni, intento a fissarmi e Dio se non pensavo che fosse proprio lui. "C'è qualcuno oltre la finestra, lassù, cerchi di capire chi è" dissi alla guardia, mentre io ancora osservavo i quadri illuminati dal telefono. Ma all'improvviso, il cellulare si spense. Cercai di riaccenderlo forsennatamente, ma nulla! "No, maledizione!" esclamai avvilita. Mi restavano solo le lampade d'emergenza e me le sarei dovute far bastare, se volevo uscire viva. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' lui..." disse visibilmente impaurita la guardia "... è lui... ed io non voglio vederlo..." e senza aggiungere altro scappò letteralmente via, lasciando Gwen da sola in quel corridoio.
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La guardia scappò.
Bel cuor di leone... Dio, che situazione. Mi voltai verso di lui, lo sguardo deciso. "Ebbene, hai deciso di farci fuori tutti? Sta bene, del resto non sono una suora in convento, so di poter morire in missione da un momento all'altro e non ho niente da recriminare. Anzi, volendo, potrei anche decidere di lasciar morire questa gente odiosa ed immolarmi per la causa, come i kamikaze. Ma lasciati dire che sei un grandissimo bastardo" gli dissi, con tono schietto. Non sapevo se mi avrebbe sentito, ma avevo voluto dar voce ai miei pensieri e lo avevo fatto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Silenzio e freddo, poi dei passi.
Lenti, cadenzati che echeggiavano nel vuoto e nella penombra del corridoio. Allora dal chiaroscuro un'ombra prese forma, animandosi ed avvicinandosi a Gwen. "Ancora parli di causa..." disse con una voce irreale, bassa e tetra, diversissima da quella di Cappuccio Rosso "... di far morire gente... proprio tu che stai per morire nel modo più misero e sciocco..." fissandola. https://66.media.tumblr.com/1d7c9be6...ueapts_400.gif |
Sentii dei passi, poi percepii la sua presenza.
Accennai un risolino sarcastico, scuotendo la testa. "Sai, penso che non me ne importi poi molto di morire. Ho fatto un lavoro che amavo, ho potuto permettermi grazie ad esso tutti i lussi che volevo e non ho rimpianti. Non è un modo così misero e sciocco di morire. Ma non mi aspetto che tu lo capisca, figurarsi..." risposi, con tono sornione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora inutile affannarsi tanto..." disse quella figura spettrale a Gwen "... non è vero? Anzi, restrartene in disparte a guardare le gente che tanto odi saltare in aria non è devessere un brutto spettacolo, giusto? Tanto sei appagata... morirai giovane, tradita da chi credevi condividesse con te chissà quale alto ideale, domani già dimenticata da tutti, ma che importa? Hai rubato, ucciso e persino fatto sesso per le tue missioni... una vita piena ed invidiabile... degna di una prostituta di alto borgo, ma con l'illusione di aver servito alti valori, dico bene? Allora sarà un bello spettacolo restare a guardare questo museo con i suoi preti e le sue opere d'arte saltare in aria..." con un vago tono di scherno e cupo sarcasmo.
Fece un altro passo e una delle luci di emergenza illuminò il suo volto mascherato. https://pimg.mycdn.me/getImage?disab...BqwEgJp_6xGznQ |
"Tradita da chi condivideva con me alti ideali?" ripetei e scoppiai a ridere "Non direi proprio. Sono stata assunta e pagata per questa missione e l'ideale era solo un contorno presente ma non necessariamente indispensabile, un po' come l'insalata" con voce ancora divertita.
"E non sei certo tu a dovermi dire come devo vivere o morire, ma soprattutto non sarai tu a demolirmi col tuo sarcasmo squallido da quatto soldi" aggiunsi. Poi, le luci si riaccesero e vidi la sua maschera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui sorrise, guardando la ragazza da quella sua impenetrabile maschera.
"Morire forse ti farà bene allora, Gwen..." disse lui voltandosi come a voler andare via "... così almeno, da morta, scoprirai la Verità che hai sempre cercato di combattere... se invece ti interessa ancora vivere allora seguimi..." e si avviò verso il buio della sala, come uno spettro pronto a sparire prima dell'albeggiare. |
Ah beh, ecco il filosofo, che profondità interiore.
Sospirai guardando in su e lo seguii ancora prima di riabbassare lo sguardo. Detestavo questi giochetti, lì detestavo davvero tanto, ma speravo di venire a capo di questa faccenda, entro la serata, possibilmente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alla fine, come si dice, in disgrazia addio orgoglio.
Gwen allora dovette seguire quella misteriosa figura e con essa si perse nel chiaroscuro di quel corridoio. Poi solo il buio, il silenzio ed infine il nulla. Gwen quando riaprì gli occhi si ritrovò stesa su un letto alto e soffice, in una camera semibuia dall'arredo bizzarro. |
Non mi importava nulla di apparire incoerente, l'opportunismo era l'unico grande ideale da perseguire, soprattutto nel mio mestiere.
Il proprio bene, la propria convenienza e non quelli degli altri, perchè così era giusto. O per lo meno, era giusto per me e tanto bastava. Seguii ancora quelle tenebre, finché fu il nulla. Mi svegliai su un letto soffice, in una camera dal gusto parecchio strano e mi chiesi dov'ero. Provai ad alzarmi e il dolore alla schiena era ancora forte, mi fece gemere mentre mi rimettevo in piedi, ma cercai di ignorarlo e mi avviai all'ingresso della camera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen uscì dalla camera, era aperta e quindi noessuno l'aveva imprigionata.
Si ritrovò in un breve corridoio, dopo il quale c'era una porta chiusa e dietro di essa giungevano le note di un piano che suonava. |
Bene, la porta era aperta ed era già un buona cosa.
Uscii ritrovandomi in un corridoio. Sentii le note di un pianoforte provenire da una stanza, così mi avvicinai ed entrai con cautela, quasi per non rovinare quella musica. Mi chiedevo cosa era successo al museo, probabilmente era saltato in aria come previsto, ma non mi importava più di tanto, al momento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen aprì la porta e vide una sala ampia, arredata con uno stile difficilmente riconoscibile, con mobili ed oggetti vari di diversa fattura, gusto e caratteristiche, come se provenissero da epoche differenti.
Un grande piano a coda occupava il centro di quell'ambiente ed a suonarlo, mostrando le spalle alla ragazza, c'era un uomo vestito come se fosse appena uscito da un romanzo ottocentesco. "Benvenuta a casa mia, Gwen..." disse lui senza smettere di suonare. |
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