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Rimanere seduta accanto a lui, per tutta la durata della lezione, mi fece sentire a disagio e col cuore in subbuglio. Presi pochissimi appunti, non riuscivo a concentrarmi come si deve con lui accanto. Alla fine, la lezione terminò e noi uscimmo dall'aula. Sapevo mi avrebbe fatto delle proposte, ma io avevo ben altri progetti:
"Mi dispiace. Ho promesso al mio amico che sarei andata a trovarlo, dato che sta poco bene" dissi sorridendo timidamente. "Sarà per un'altra volta" dissi salutandolo ed avviandomi verso il garage. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Guisgard e i due uomini armati mi condussero in una sala arredata all'orientale, dove pochi attimi dopo entrò anche il vecchio sulla sedia a rotelle. La sua sola vista mi faceva accapponare la pelle, ma dovevo fidarmi di Guisgard. Pensavo che se avessi parlato, quella mummia vivente avrebbe potuto prenderla a male, per cui guardai il mio uomo sperando in uno sguardo d'intesa.
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“Ehi, sorellina...” disse Richard a Gwen dall'altra parte del telefono “... che fine hai fatto? Mi hai abbandonato!” Con tono divertito.
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“Non so cosa pensare...” disse Guisgard ad Altea “... e poi questa storia di Joshua... a me sembra del tutto assurda... comunque è ovvio che se ti hanno travata qui, allora potrebbero trovarti ovunque... anche alla baita...”
Intanto medicava Clio. E le parole della bella androide un po' lo stupirono. “Estrarre un proiettile senza esserne capaci comporterebbe solo guai...” fissandola. Ma le parole di Clio stupirono ancor più lei stessa. Infatti, dentro di lei, sapeva di averle pensate e poi dette con una certa sicurezza. Come se si sentisse in grado di attuarle. |
“Volevo solo rimediare...” disse Simon a Dacey.
“Rimediare?” Ripetè con rabbia Tardes. “A cosa, grandissimo pezzo d'idiota?” “Calma con le parole.” Fissandolo Simon, per poi estrarre la fede di Dacey dalla tasca. “Per restituire questa.” A quel punto Tardes lo colpì violentemente con un pugno. |
Ovviamente, Richard.
Aveva anche ragione in fondo, mancavo praticamente da ventiquattr'ore. "Hai ragione... ehm... Ieri sera abbiamo mangiato qualcosa fuori e poi sono rimasta da Elv. Scusami, non sono abituata ad averti a casa..." con una leggera risata imbarazzata "È andata bene ieri a scuola?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Si lo so...mi troverebbero ovunque..presumo..e allora..che devo fare secondo te?Si il mistero di Joshua è incredibile..sai ero andanta proprio al Centro Metereologico per risolverlo prima di contattarti..ma il professor Iasevol disse non era di loro competenza" mettendo le mani tra i capelli frastornata e nauseata dallo spettacolo della carneficina, la ragazza era ferita..aveva un bel coraggio a estrarre la pallottola da sola, ma lo aveva avuto affrontando pure quegli uomini.
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“Aspetta...” disse Seth a Nyoko che stava andando via “... di cosa hai paura? Di me?” Sorridendo. “Un po' come Cappuccetto Rosso ed il lupo?” Ridendo piano. “Facciamo così...” avvicinandosi a lei “... guardami negli occhi e dimmi di andare via... di sparire... di non avvicinarti e neanche di cercarti più... dimmelo ed io svanirò nel nulla...” guardandola negli occhi “... dimmelo...” sfiorandole la mano con una certa sensualità.
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Guisgard e Gaynor si scambiarono veloci sguardi, come d'intesa, mentre il vecchio guardava la ragazza con una certa lussuria.
“Si, gran bel lavoro, ragazzo mio...” disse a Guisgard “... si, sarà lei la prescelta... lei soddisferà la maledizione dell'Abate...” ridacchiando “... così io potrò tornare ad essere libero... e governare così il mondo da questo mio palazzo.” Con fare grottesco. “Preparatela, stanotte sarà il momento topico.” Ordinò. |
"Posso chiamare qualcuno al centro, che indaghi su tutta questa faccenda.." dissi a Guisgard.
Era così dolce quel momento, così intimo. Sfiorai piano il viso contro il suo dolcemente. "Mi piace che ti prendi cura di me.." sussurrai al suo orecchio, per poi baciarlo piano, con infinita dolcezza. Quelle parole, quelle che avevo pronunciato e che sembravano così assurde. "Io.." mormorai, per poi cercare gli occhi di Guisgard "Lo so fare.." dissi, stupita "Non dovrei ma.." confusa "So di saperlo fare..". |
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