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Gwen, rassicurata dalla forte presenza di lui, si addormentò di nuovo e stavolta riposò tranquilla, senza più sognare.
Lui restò accanto a lei a guardarla, sfiorandole le ciocche rosse. Poi il suo sguardo si fece cupo. Una miriade di pensieri giunsero a portare ombra sul suo animo. Ripensava a quell'incontro, al conte ed al dramma che attanagliava il suo cuore. Gwen dormì fino al mattino, svegliandosi col Sole. E lui era ancora accanto a lei. |
La persona che ci accolse ci fece entrare per condurci dal suo padrone. Il fatto di non vedere niente, mi rendeva ancora più inquieta. "Un conte..." dissi facendo eco alle parole di quell'uomo. Strinsi forte la mano di Pavel, sentendomi arrivare la giusta forza che mi serviva per andare avanti.
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Il mio sonno fu sereno, tranquillo e mi piaceva pensare che fosse davvero suo il merito, della sua presenza, delle sue carezze.
Mi svegliai, con la stanza appena illuminata dal Sole e lui era lì, ad accarezzarmi i capelli. Sorrisi un po' assonnata e mi stiracchiai. "Credo di poterlo dare, adesso, il buongiorno..." dissi piano, con una leggera risata, poi lo raggiunsi e assaporai dolcemente le sue labbra, a lungo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius annuì a Clio e poi cominciò a raccogliere i vestiti.
Ma lei si avvicinò a lui, sensuale, bellissima e maliziosa. Quelle parole e lui si voltò verso la regina, abbracciandola. Erano di nuovo in contatto, l'una contro l'altra. “Lo vedo...” disse il pittore “... lo sento che sei calda...” E lei, in quel contatto, sentì il corpo di Icarius, così sensibile al suo fascino, che si eccitava di nuovo. |
Nyoko strinse forte la mano di Pavel ed anche lui rispose stringendo quella di lei.
Il castello era grande, antico ed in qualche modo inquietante, forse per gli strani quadri alle pareti, i tanti animali impagliati e le armature ormai arrugginite. Il gobbo condusse i due in un salone ed andò via. “Che strano posto...” disse Pavel rimasto solo con Nyoko “... mah, qui non ci resterei neanche se fossi uno spettro...” Ad un tratto la porta si aprì ed entrò qualcuno. Qualcuno che Nyoko non poteva vedere. |
Gwen si svegliò e come buongiorno baciò dolcemente e a lungo il suo misterioso padrone.
“Andiamo a fare colazione, su...” disse lui, scendendo dal letto ed aiutando anche Gwen a fare lo stesso. Si prepararono e scesero giù per la colazione. Ma appena di sotto, la domestica avvertì il suo padrone che lo richiedevano al telefono. Prese la cornetta e sbiancò. |
Risi piano alla battuta di Pavel. "Io non ci vorrei diventare uno spettro qui..." dissi sentendo la sua mano nella mia. Ad un tratto entrò qualcuno, qualcuno che ovviamente non potevo vedere, ma speravo non fosse quella strana persona che mi aveva resa cieca.
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Dopo quel momento dolce solo nostro, scendemmo giù per la colazione.
Lì però la domestica ci avvisò che qualcuno lo richiedeva al telefono e lo vidi letteralmente sbiancare. Mi terrorizzai e lentamente mi avvicinai a lui, prendendo il suo braccio. "Che succede?" sussurrai, con la paura nella voce. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il contatto col suo corpo, quelle parole sussurrate al suo orecchio.
Poi si voltò verso di me, e mi abbracciò, dolcemente. Quanto adoravo quel contatto, quel sentire il suo corpo contro il mio. Il suo corpo eccitato nuovamente, contro il mio che cominciava a bruciare lentamente, a bramare nuovamente di annegare in quel mare sconfinato. Quanto era bello.. pensai, mentre lo guardavo. "Come posso salvare il mondo..." sussurrai, mentre le mie mani iniziarono ad accarezzarlo dolcemente. Definivano il suo petto, le sue spalle, le braccia strette intorno a me. E poi ancora tornavano dove batteva il suo cuore così grande. "Se vorrei fermare il tempo.." continuai, mentre i miei occhi seguivano l'andamento delle mie mani, che rapide, lente, dolci e appassionate disegnavano quel corpo meraviglioso, come fosse una statua da modellare con Amore "Ed avere una lunga ed eterna notte..." sussurrai, come rapita. "Per poterti amare.." mentre le mie mani scendevano e i miei occhi si alzavano a cercare i suoi. "Ancora..." in un caldo sussurro appassionato, mentre le mie mani stuzzicavano, assaporavano, in un gioco ardito la sua eccitazione ormai prorompente. "E ancora.." mentre i miei occhi si nutrivano dell'espressione di lui, senza smettere di toccarlo, turbarlo, eccitarlo. "E ancora.." mentre il mio corpo si beava di quel gioco nuovo, bruciando di un fuoco nuovo, alimentato dalle reazioni di lui a quei momenti di piacere. "E ancora.." sussurrai infine, sulle sue labbra, quasi volessi assaporare e tenere per me anche il suo respiro rotto dall'eccitazione. "E ancora..". |
Entrò una figura vestita in modo appariscente.
“Benvenuti...” disse a Nyoko ed a Pavel “... sono il conte Justine, padrone di questo castello...” “E' un onore...” annuì Pavel, raccontando poi cosa era loro accaduto. “Avete fatto bene a fermarvi qui...” il conte “... è notte e la brughiera è pericolosa...” guardò Nyoko “... e questa bella ragazza? Chi è?” Fissandola. “Oh, ma tu sei cieca...” |
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