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"Non sono testardo, ma ho preso un impegno ed io mantengo sempre la mia parola..." disse seccato Elv a Gwen, mentre si reggeva al mobile "... avanti, dammi una mano tu..." al domestico.
Ma nonostante l'aiuto, Elv non riusciva proprio a stare in piedi. "La ferità così potrebbe riaprirsi..." fece il domestico. |
Altea e Brain lasciarono la casa di Aldebardo e tornarono alla locanda, dove la governante aspettava la figlia dell'astronomo per partire alla volta di Afragolopolis.
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Sospirai silenziosamente, non era sbagliato ciò che diceva, ma proprio non poteva, gli era impossibile.
E infatti non riusciva a muovere un passo. Guardai il domestico. Poi Elv. "Beninteso, i vostri affari non mi riguardano, ma c'è un modo, per me, per aiutarvi a sbrigare questa faccenda? Quella ferita potrebbe aggravarsi più di quanto non lo fosse all'inizio, lo dico per voi..." mi proposi, sperando accettasse. "Se farete troppi sforzi i tempi di ripresa aumenteranno, e voi dovete lasciare questo posto quanto prima, e di certo non ve lo fate ripetere due volte" sarcasticamente Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Divincolarsi dalla mia stretta, con la forza di un vampiro, era pressochè impossibile.
Povero uomo, sembrava un animale in trappola. Era un animale in trappola. Sono così simili agli animali gli umani, dopotutto, hanno solo un sapore migliore, decisamente migliore. Come risposta alla sua domanda gli mostrai i canini ancora sporchi di sangue. "Ti ho fatto una domanda..." ripetei, fissandolo con gli occhi quasi bianchi "La pasta vitrea, a che serve?". Possibile che quella nullità non comprendesse l'importanza di assecondare i miei capricci? https://media.giphy.com/media/HgRAF1IJkLSXS/giphy.gif |
"Non ho molto tempo, dannazione..." disse con rabbia Elv a Gwen "... per stasera devo trovarmi in un certo posto... se mancherò all'appuntamento non avrò altre occasioni!" Fissandola.
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Sospirai ancora, riflettendo e accomodando una ciocca dietro l'orecchio.
"Posso chiamare il dottore, se volete. Gli chiederò di darvi qualcosa per il dolore, fare in modo che possiate reggervi in piedi" proposi ancora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gli occhi di quell'uomo attraverso le fessure della maschera si specchiarono nel rosso vivo dei canini di Destresya.
“Ma...” disse lui impressionato “... chi... cosa sei tu? Una visione? Sono forse impazzito? L'aspetto di una bellissima donna ma l'istinto di una bestia feroce?” Cercando inutilmente di divincolarsi. |
E niente, questo non voleva proprio saperne.
Ma che razza di essere davanti all'unica possibilità di salvarsi continuava a far perdere la pazienza al suo aggressore? "Vuoi proprio morire eh.." alzando gli occhi al cielo "...peggio per te, lo scoprirò da sola, se non rispondi alle mie domande non mi servi!" con indifferenza. A quel punto allora mostrai nuovamente i canini e mi chinai verso il suo collo, pronta ad azzannare anche lui. |
"Grazie..." disse Elv a Gwen "... ma voglio pagarvi il disturbo. Non voglio avere debiti con gli aristocratici. Nè materiali e neppure morali." Deciso, per poi tornare nel letto con l'aiuto del domestico.
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"Chiama il medico" dissi al domestico.
Poi guardai Elv. "No, perdonate, ma non posso accettare. Non considero affatto che voi siate in debito con me, volevo aiutarvi e l'ho fatto" dissi, con tono onesto "Se proprio volete, evitate di rendere pubblica la vostra permanenza qui, sarà un ottimo modo per ripagarmi" aggiunsi poi sedendomi sul bordo del letto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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