Elv si voltò verso il punto che gli avevo indicato, ma non c'era più nulla.
Ovviamente.
Non mi sorprendeva affatto la cosa.
"Non so, non ho capito bene, è troppo buio..." dissi con sincerità.
Poi sospirai.
"In realtà, è tutto molto strano..."

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Finii di preparare la tisana e, reggendo le tazze tra le mani e il telefono tra la spalla e la testa, tornai in salotto.
Al telefono rispose la segreteria, quindi decisi di lasciare un messaggio.
"Ciao mamma, ti chiamo per dirti che qui la situazione è molto nera. Papà sembra peggiorare e io... non so dove sbattere la testa." parlai a cuore aperto "Normalmente eviterei di chiedertelo ma non potresti tornare a casa?"
Bevvi un sorso della tisana alla violetta, poi gettai un'occhiata all'orario. Matt sarebbe passato a breve.
Gli scrissi un messaggio rapido, sperando lo leggesse.
"Ehi bello, ti andrebbe se sta sera restassimo a casa mia? Possiamo mangiare e metterci a guardare un film."
Avrei colto la palla al balzo: mi sarei vista con Matt, sarei restata accanto a mio padre e, specialmente, non avrei trascorso la serata da sola.

Elv guardò ancora ma non vide nulla.
"Forse sei agitata..." disse a Gwen "... anche l'altra notte accadde una cosa simile..." accendendosi una sigaretta "... probabilmente non è facile per te andare col tuo professore..." fissandola "... vieni, torniamo all'auto..." porgendole la mano.

Dopo qualche minuto Queennie sentì vibrare il telefonino per un messaggio.
Era di Matt e così diceva:
"Tranquilla, il dove non ha importanza. Alle 20.00 sarò da te ;)"

Risposi con un'unica faccina - quella sorridente - al messaggio che avevo ricevuto. Mi accomodai su una poltrona vicina al divano e ultimai la mia tisana.
Dopo, decisi di dirigermi a farmi una rapida doccia, in modo da lavare via tutto lo stress della giornata.

Queennie finì la sua tisana e poi si concesse una doccia, per scacciare l'ansia, l'inquietudine e la paura di quella giornata assurda.
Suo padre continuava a dormire sul divano.
Verso le 20.00 qualcuno suonò.
Era Matt davanti al cancello della villa.

Spalancai gli occhi.
"Cosa? No!" mi affrettai subito a dire, poi cercai di recuperare il tono "Sì lo so che sembra che succeda questo, ma non c'entra nulla, è stato solo un caso, credimi" aggiunsi, ammorbidendo un po' il tono.
Presi la sua mano, ma solo per trattenerlo.
"Forse non mi crederai, ma spero con tutto il cuore che tu lo faccia, non so con chi altro parlarne. È da quando sono al campo che ho come delle strane visioni... Sono molto vivide, lucide, reali. Anche ieri notte ne ho avuta una, in camera tua e poi anche dopo, quando sono tornata nella mia stanza. Sono immagini orribili, terrificanti e non voglio dare ascolto a Rotly, che sembra davvero fuori di testa, ma forse in quel campo c'è davvero qualcosa di strano..." spiegai, guardandolo e sperando mi desse ascolto.
Presi un respiro profondo, prima di continuare.
"Ad ogni modo, anche se tu non dovessi credermi, ma spero tu possa farlo, non dubitare nemmeno per un secondo che io non voglia stare con te. So che tutto ti fa pensare il contrario e odio quello che mi succede perchè mi impedisce di godermi il nostro tempo insieme come vorrei, ma non desidero altro che stare con te, Elv Bell" conclusi, accennando un timido sorriso ed accarezzandogli il volto.

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Fortunatamente non ebbi altre assurde allucinazioni. La doccia lavò via l'ansia e l'agitazione e poco prima che si fecero le otto, mi vestii.
Indossai una camicia nera abbinata a dei jeans blu scuro, alcuni strappi sparsi qua e là, e un paio di stivaletti neri.
Quando suonarono, andai immediatamente ad aprire.
"Salve, straniero!" salutai posandogli un delicato bacio sulla guancia per poi farlo entrare in casa "Scusa il cambio di piano ma, sinceramente, non me la sentivo di stare fuori." dissi onestamente "Vedi... ho paura del buio!" scherzai.

Elv ascoltò Gwen con attenzione.
"Ti credo, ok..." disse infine lui "... ti credo... ma penso che queste tue allucinazioni siano forse frutto di stanchezza, di stress... non c'è nulla di strano o misterioso nel campo scavi... convincitene, Gwen." Fissandola.

Matt busò e Queennie lo accolse con un bacio sulla guancia, che strappò al ragazzo un sorrisetto compiaciuto.
"Tranquilla, conta la compagnia più del posto." Disse, per poi ridere di gusto. "Hai paura del buio? Beh, spero non sia una presa in giro, così sfrutto la cosa a mio favore." Facendole l'occhiolino.

Presi un profondo respiro.
Poi annuii.
Sì, probabilmente aveva ragione lui.
Dovevo davvero abbandonare l'idea che mi stesse succedendo qualcosa di strano e che poteva semplicemente trattarsi di stress.
"Proverò a riposare di più..." mormorai "E grazie per avermi ascoltata, professore..." sorrisi poi, stringendogli la mano.


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"Sono grande e vaccinata, capacissima di difendermi dai brutti mostri cattivi." scherzai sorridendogli. Se solo le mie parole fossero state vere...
"Ti farei vedere il salotto ma mio padre sta riposando." spiegai "Però vieni, ti faccio fare il giro della casa."
La villa dei miei genitori era davvero vasta, non la più grande del quartiere ma sicuramente in grado di farsi notare.
"E' una fortuna che tu non sia arrivato in anticipo. Mi sono ridotta all'ultimo minuto e ho fatto appena in tempo a finire di prepararmi."
Non seppi dire il motivo, ma cercai di diminuire la distanza tra noi due. Non volevo dare l'impressione di essere appiccicosa, ma desideravo sentire qualcuno vicino. Almeno per poco.

Elv sorrise a Gwen e la prese per mano.
Insieme tornarono verso l'auto, dove un sentiero univa il bosco al viale che dava poi sul Belvedere.
"E' ora di cena e Don Nicola non mi ha telefonato per annuncarmi il suo arrivo..." disse "... cosa facciamo? Torniamo all'albergo del campo scavi o restiamo qui fino a domani?" Alla studentessa.

Queennie mostrò la sua casa a Matt, tranne il salotto dove Rotly riposava finalmente tranquillo.
"Beh, non credo tu annia impiegato molto per prepararti." Disse lui ammiccando con lo sguardo, mostrando senza problemi di apprezzare come la ragazza si fosse vestita. "Allora? Che serata proponi? Ordiniamo pizza? Cinese? e ci guardiamo un bel film?" Facendole l'occhiolino.

Ci ricomponemmo e tornammo alla macchina.
Alla sua domanda, mi feci pensierosa.
"Vuoi la risposta coscienziosa e responsabile, o quella istintiva?" gli chiesi, con l'ombra di un vago sorriso furbo.

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"Ovviamente quella istintiva, mia cara studentessa." Disse divertito Elv a Gwen. "Bisogna sempre seguire il primo impulso, non lo sai? E' la più genuina traccia di quella primordialità che può ricondurci al caos iniziale." Facendole l'occhiolino.

Le parole di Matt mi imbarazzarono appena, era da tempo che non ricevevo dei veri complimenti da parte di un ragazzo, e di solito ero abituata alle attenzioni di ragazzi più... nerd, utilizzando una parola che non ha mai posseduto un significato negativo, almeno per me.
"Mi sono tuffata nell'armadio ed ho indossato le prime scemenze che ho trovato." scherzai "Allora, io sono un'amante della pizza. La mangerei dalla mattina alla sera, quindi ti andrebbe? Per il film, se vuoi, posso lasciar scegliere a te... tanto esiste lo streaming." risposi gentilmente.

Risi di gusto, con una leggera vena di malizia.
"Allora direi di cogliere la palla al balzo..." dissi divertita, mordendomi il labbro e giocherellando con una ciocca di capelli, mentre gli pizzicavo il naso con divertimento.

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"Tu pizza ed io film." Disse divertito Matt a Quennie. "Mi sembra un ottimo compromesso." Ridendo piano. "Allora comincia a pensare alla pizza, mentre io passerò in rassegna tutta la guida TV e in streming." Facendole l'occhiolino.
Subito consultò la guida Tv riguardo quella sera.
"Un bel film dell'orrore? Ti va?" Chiese poi alla ragazza.

Elv guardò Gwen negli occhi, mentre le giocava vagamente maliziosa con una ciocca dei suoi rossi capelli.
La studentessa sentì lo sguardo scuro del professore sulla sua bocca, mentre di mordicchiava il labbro.
"Ragazzina..." disse lui assottigliando gli occhi neri e bellissimi, avvicinandosi a lei "... lo sai che quando fa così mi piaci da impazzire?" E incatenò la bocca di Gwen alla sua, facendole sentire fra le labbra tutta la sua lingua per un bacio subito ardente, profondo e trovolgente.

Presi in mano l'iPhone e ascoltai le parole di Matt, non sapevo quali fossero i suoi gusti, quindi optai per ordinare una mega pizza con le patatine.
La sua domanda, poi, mi lasciò parecchio turbata.
Avevo davvero voglia di vedere un film dell'orrore? Quale che fosse stata la mia risposta, non avrei comunque potuto dirgli la verità.
"Certo, va benissimo!"

Notai il suo sguardo accendersi di nuovo e mi divertiva da impazzire questa cosa.
Mi divertiva provocarlo, accenderlo, era un mio piacere personale.
Ridacchiai maliziosa e divertita, prima che mi baciasse ancora una volta, come se fosse ancora la prima.
"Prof..." sussurrai, nel mezzo di quel bacio "Non capisco se non riesci a starmi lontano o troppo vicino..." aggiunsi, ridacchiando poi.

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"Perfetto." Disse Matt a Queennie. "Allora questo mi sembra il migliore... Il caso di madame Belle... si, ha molte recensioni farevoli!" Sorridendole.
In quel momento, mentre Matt posava il telecomando della televisione sul tavolino, Queennie notò un tatuaggio sul suo polso.
Sembravano delle pietre circondate da puntini.
https://www.ilgentiluomo.it/wp-conte...colo-polso.jpg

Matt propose il film, il titolo non mi era nuovo ma non l'avevo mai visto.
Nel momento in cui posò il telecomando sul tavolino, i miei occhi caddero sul tatuaggio che aveva sul polso.
Ero amante dei tatuaggi, io stesse ne avevo di diversi. L'ultimo che mi ero fatta fare era la Dea Iside sotto al seno. Ok, avevo rubato l'idea a Rihanna, ma lei di certo non sarebbe mai venuta a scoprirlo.
"Interessante tatuaggio." dissi lanciano un'occhiata al suo polso "Ha un significato particolare?" domandai con curiosità.

Elv la baciava, moedicchiandole le labbra e leccandole la lingua.
"Lo sai..." disse sulla bocca di Gwen "... che se ci scoprono io perderò la cattedra?" Tra il divertito e l'eccitante. "Altro che caos poi..." ridacchiò, continuando a baciarla, mentre lei sentiva la mano di lui scendere sulla sua gamba, fino a scivolare sotto la sua gonna.

Circondai Elv in vita con le braccia.
Poi, ridacchiai scuotendo la testa.
"È inutile che continui a ripetermelo, se non hai la minima intenzione di fermarti..." mormorai divertita, stringendo la sua mano nella mia e allontanandolo dalla mia gamba "Dico bene?" chiesi, con un sorrisetto, cercando i suoi occhi neri.

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"Oh, il mio tatuaggio..." disse Matt guardandosi il polso col tatuaggio indicato da Queennie.
Ma prima che lui potesse rispondere, qualcuno bussò alla porta.

Gwen rallontanò la mano di Elv dalle sue gambe, per poi stringerla.
"Ah, si..." disse sarcastico lui "... dovrei fermarmi... appena tu smetterai però di giochicchiare in quel modo con i tuoi capelli..." vicinissimo alla sua bocca e facendole l'occhiolino.

Ero molto curiosa di ciò che potesse significare il tatuaggio di Matt. Anche fosse semplicemente stato decorativo, sarebbe comunque stato interessante. Dopotutto, non per forza bisognava dare a dei disegni chissà quale significato. Una persona poteva decidere di farsi tatuare anche semplicemente per valorizzare un particolare momento della propria vita.
Qualcuno bussò alla porta e Matt dovette interrompersi "Torno subito" gli dissi prima di incamminarmi.
Una volta all'ingresso aprii. Non mi sembrava di attendere visite.
Speravo soltanto non fosse un'altra di quelle assurde allucinazioni.

Lo guardai divertita.
"Sai meglio di me che non lo farò mai..." mormorai, facendogli l'occhiolino e salendo a bordo della sua auto.
Amavo quel nostro punzecchiarci continuo, era eccitante, esaltante, mi faceva sentire come dotata di un potere particolare ed alimentava la nostra chimica crescente, ogni momento che passava.

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Queennie aprì la porta e si trovò davanti il professore.
"Buonasera." Disse lui. "Ecco il libro che cercava il professor Rotly. Sono passato a portarlo. Come sta?" Consegnando alla ragazza gli Ortensia Celestiae.
https://i.imgur.com/4mKNNfk.jpg

"Neanche io smetterò allora..." disse Elv malizioso, per poi baciare Gwen, col medesimo slancio di prima.
In quel momento però squillò il telefonino del professore.
"Si, pronto?" Rispose questi. "Si, sono io... ah, si, attendevo infatti una chiamata da Don Nicola... lei è un suo amico? Ah, capisco... si... beh, io pensavo venisse direttamente Don Nicola... si, certo... alla stazione? Si, arrivo subito. A fra poco, dottor Belvin." E staccò.

Ridacchiai divertita e quando mi baciò ancora strinsi il colletto della sua camicia, per avvicinarlo.
Tuttavia, in quel momento suono il suo cellulare.
Cercai di seguire la telefonata e sentii che parlava con un certo dottor Belvin.
"Chi è più, questo tizio?" chiesi curiosa, piegando la testa di lato ed aggrottando la fronte.

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"Buonasera, professore!" salutai rispettosamente afferrando il libro, la copertina mi intrigò subito "Mio padre sta riposando, queste sono giornate molto dure per lui. Infatti sta facendo preoccupare un po' tutti..." ammisi in uno slancio di sincerità "Vuole per caso entrare?" domandai gentilmente, ringraziandolo tacitamente di avermi portato il libro.

"E' uno studioso, non ho ben capito di cosa..." disse Elv sistemandosi la camicia e la giacca "... pare che Don Nicola sia impegnato e ha inviato questo dottor Belvin... ora ci aspetta alla stazione..." guardando Gwen e mettendo poi in moto l'auto.

"No, magari ripasserò quando il professor Rotly starà meglio." Disse gentilmente il professore a Queennie. "Ora devo andare. Ancora buonasera." E andò via.

Salutai il professore e lo lasciai andare.
Diedi ancora un'occhiata alla copertina del libro, il simbolo al centro mi attirava particolarmente.
Avrei dovuto portarlo a mio padre, ma lui stava riposando e non me la sentii di disturbarlo quindi, con il libro in mano, tornai da Matt.

Queennie con quel libro tornò da Matt, il quale subito notò il testo fra le mani di lei.
"Un libro..." disse lui "... per l'università?"
"Queennie..." ad un tratto chiamò Rotly.

Tornai da Matt, il quale notò immediatamente il libro.
"Non ne sono c..." venni interroga dal richiamo di mio padre.
"Scusami, prometto che riusciremo a vedere il film." dissi scherzando prima di andare in salotto.
"Papà, tutto ok?" domandai una volta che fui vicina a lui.

Rimasi un po' dubbiosa, mentre Elv metteva in moto l'auto.
"Beh, spero possa davvero sostituire Don Nicola, anche se ne dubito... Rotly si fida molto di lui..." commentai.
Non potevamo certo obbligare il prete a rinunciare ai suoi impegni, ma non sapevo se avrebbe avuto lo stesso effetto.

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