Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 18-05-2019 01.01.07

"Swan" dissi avvicinandomi "Cosa accade? Basta ora" con tono serio.

Guisgard 18-05-2019 01.01.56

Tornare a dormire però non era facile.
Gwen trascorse alcuni minuti, lunghi minuti, rigirandosi nel letto, in uno stato di velato nervosismo, pur senza alcun motivo apparente.
Poi, senza accorgersene, si ritrovò a fissare la finestra, dalla quale si vedeva una quercia con i suoi rami frondosi.

Guisgard 18-05-2019 01.03.45

Swan si voltò di scatto e vide Altea avvicinarsi.
"Signora duchessa..." disse con un vago sorriso, quasi impertinente come suo solito "... faccio solo il mio lavoro. Non devo occuparmi della sicurezza della mia signora?"

Lady Gwen 18-05-2019 01.06.23

Mi rigiravo di continuo nel letto, ero tesa, nervosa, all'improvviso.
Completamente l'opposto rispetto a quando mi ero addormentata, serena e tranquilla.
Ad un tratto, mi ritrovai a fissare con inaspettato interesse una quercia al di là della finestra.

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Altea 18-05-2019 01.06.37

"No, tu ti porti qualcosa dentro e me lo devi dire" con tono duro.

Guisgard 18-05-2019 01.08.02

Gwen fissava la finestra.
Senza motivo, eppure senza riuscire a smettere.
Poi ad un tratto lo vide.
Di nuovo.
Quel gufo.
Lo stesso visto al capanno.
Era lì, che la fissava.

Lady Gwen 18-05-2019 01.12.02

Continuavo a fissarla, come se non riuscissi a smettere , come se una forza superiore e incontrastabile mi obbligasse.
Poi, di nuovo quel gufo!
No!
Non ancora!
Dovevo distogliere lo sguardo.
Subito.
Dovevo impedirgli di trascinarmi ancora in quel baratro di terrore e disperazione.

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Guisgard 18-05-2019 01.13.05

"E' forse" disse divertito Swan "un ordine, milady?" Sarcastico.
Ma poi guardando lo sguardo di Altea ed udendo il suo tono serio e duro, lui cambiò espressione.
"E' forse importante ciò che pensa una guardia del corpo?" Avvicinandosi a lei. "Sono solo un impiegato qui. Sono qui solo per sorvegliare il castello ed occuparmi della sua sicurezza, no?" Vicinissimo a lei. "Ed invece covo rabbia per come mi tratti. Mi ignori, come se non esistessi più. Ti rivolgi a me solo riguardo i miei doveri. Ormai non ti riconosco più." Scuotendo il capo.
Erano vicinissimi e lui sembrava su punto di afferrarla e stringerla a sè, con l'impeto, la foga, il tormento che animavano il suo modo di essere irriverente e virile allo stesso tempo.
Ma non si mosse.
"Meglio che torni al mio lavoro..." con tono aspro.

Destresya 18-05-2019 01.13.51

Restai con la troupe ad osservare quella macchina arrivare.
Il colloquio tra Gozz e quell'ometto mingherlino mi divertì parecchio a dire il vero.
Poi arrivò finalmente il protagonista.
Lo squadrai da capo a piedi, incuriosita, sembrava belloccio ma un po' ordinario, chissà se mi avrebbe stupito nelle riprese, pensai con un sorrisetto divertito.

Guisgard 18-05-2019 01.15.28

Eppure non poteva.
Gwen non ci riusciva.
Era immobile, bloccata, inchiodata in quel letto.
Come se il suo corpo non potesse obbedire alla sua mente.
Come se si fosse svegliato solo il suo cervello, mentre il corpo sembrava ancora addormentato.
Era una sensazioni terrificante, di viva impotenza e profonda paura.
Vide gli occhi grandi ed ipnotici di quel gufo su di lei.
Poi l'uccello parve sorriderle.
Ed allora Gwen avvertì ancora più paura.


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