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Matt sorrise a Queennie e lei andò da suo padre.
Rotly si era svegliato e nei suoi occhi la ragazza notò un ardore sconosciuto nelle ultime ore. Tendeva la mano impaziente verso il libro, come un bambino che cerca un giocattolo. "Il libro..." disse a sua figlia, con un'avidità non da lui. |
Il tono di mio padre mi sorprese. Sembrò fin troppo impaziente per una cosa semplice come un libro.
"Papà, tutto bene?" domandai preoccupata scoccando un'occhiata al libro "Pensavo di dartelo appena ti fossi svegliato, non volevo disturbarti." In tutto questo... come faceva mio padre a sapere che avessi il libro? Aveva sentito il professore all'ingresso? Probabile. |
"Lo scopriremo appena conosciuto questo Belvin." Disse Elv a Gwen. "Vedremo che tipo sarà." Guidando.
Arrivarono dopo circa una mezz'ora alla stazione di Casyr. Qui trovarono, davanti all'entrata, un alto dalla corporatura robusta, di un biondiccio, il viso tondo e lo sguardo curioso. "Il dottor Belvin, presumo?" Elv. "Si, sono io." Annuì l'altro. Si salutarono, Elv presentò Gwen all'uomo e partirono in auto. https://newsroom.porsche.com/.imagin...1991_fine.jpeg |
Rotly non rispose a Queennie, quasi neanche badò alle sue parole, restando con la mano protesa verso il libro.
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Ok, stavo cominciando a preoccuparmi.
Spinta dalla forza della curiosità - tanto era il mio interesse di scoprire cosa turbasse mio padre - decisi di aprire il libro e iniziare a sfogliarlo. |
"Immagino di sì..." annuii, mentre ci avviavamo.
Raggiungemmo poi la stazione di Casyr e lì trovammo un tipo dalla presenza robusta e ben piazzata, che sicuramente doveva essere il nostro studioso. Fu lui stesso a confermarcelo e dopo poco partimmo. "Dunque, professore, lei è qui per conto di Don Nicola" dissi retorica, sperando ci desse qualche informazione in più. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Queennie aprì quel libro, cominciando a sfogliarlo.
Era una sorta di trattato di demonologia, una millenaria raccolta risalente al VI secolo cominciata con lo Zoroastrismo, passando per l'Ebraismo, continuando con il Cristianesimo e con l'Islam, fino all'Induismo. La lingua era un latino rinascimentale, pieno di illustrazioni enigmatiche che raffiguravano erbe, piante, punti particolari del corpo umano maschile e femminile. "Il libro..." disse Rotly a sua figlia, con tono basso ma impaziente. |
"Si." Disse annuendo Belvin a Gwen. "Sono un amico di Don Nicola e lui stesso mi ha chiesto di occuparmi del caso del professor Rotly."
"Lei di cosa si occupa, che se posso chiedere?" Guidando Elv. "Sono un avvocato." Rispose Belvin. "Un avvocato?" Sorpreso Elv. "Io credevo che lei fosse un..." "Uno psicologo?" "Beh, si..." "No no, sono un avvocato." Belvin. "Ma mi occupo anche di filosofia." "Crede che basti per aiutare il professor Rotly?" "Lo saprò quando lo incontrerò." Fece Belvin. "Stiamo andando a casa sua, dottore." Mormorò Belvin. |
Sfoglia il libro e rimasi perplessa da quello che vi trovai dentro. La lingua era molto antica mentre le illustrazioni erano particolarmente criptiche.
Azzardai che fosse un trattato di demonologia. In che assurdo guaio si stava cacciando mio padre? "Perché ti interessi di demonologia?" il mio tono fu dubbioso, estremamente preoccupato. E il mio professore, invece? Lui sapeva qualcosa di questo libro? Dovevo indagare. |
"Il libro, mia cara..." disse Rotly a Queennie, con quella mano verso il libro "... devo leggerlo, stanotte... non posso aspettare ancora..." fissando l'arcano testo "... e poi vorrei un bicchiere di nocino..."
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Annuii alla sua risposta e in effetti anch'io ero curiosa di sapere cosa facesse.
Mi sorpresi tanto quanto Elv quando disse di essere un avvocato. Si occupava, tuttavia, anche di studi filosofici. Non avevo idea se ciò avrebbe potuto aiutare Rotly, la situazione mi sembrava parecchio drammatica e non credevo che una discussione di filosofia potesse riportarlo alle origini. Ad ogni modo, se Don Nicola aveva deciso di affidare il suo amico alle mani di Belvin, mi sarei fidata anch'io. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Perché non puoi aspettare?" domandai terrorizzata e sentendo ulteriormente le parole di mio padre mi venne in mente di fare l'unica cosa possibile: correre via dalla stanza per raggiungere Matt.
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Queennie prese con sè il libro e lasciò la stanza, correndo letteralmente via e raggiungendo Matt.
"Ehi..." disse lui "... tutto bene?" Notando l'agitazione della ragazza. In quel momento l'auto di Elv arrivò davanti alla villa di Rotly. Scese dall'auto, seguito da Gwen e da Belvin, per poi bussare. "Aspettvi visite?" Chiese Matt a Queennie, indicando la porta. |
Arrivammo alla villa e speravo vivamente che stavolta la figlia sarebbe stata in casa.
Altrimenti, sarebbe stato un bel problema. Attesa che venissero ad aprire, mentre Elv suonava ed io speravo che Rotly non avesse avuto un ulteriore peggioramento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, non va affatto bene." risposi frettolosa "Mio padre è impazzito e ora vuole studiare demonologia, è fissato con gli alcolici e... inizio a dubitare che il suo sia semplice stress causato dal lavoro." dissi d'un fiato.
Successivamente sentii bussare alla porta. "Devono essere i colleghi di mio padre..." supposi per poi lanciare il libro sotto al mio letto "Ok, forse ti aspettavi altro dal nostro primo appuntamento, e vorrei avere una spiegazione sensata ma non c'è l'ho..." stavo perdendo il controllo "Mi accompagni?" domandai indicandogli l'uscita. Con Matt o meno, sarei comunque andata ad aprire alla porta. |
"Si, certo." Disse Matt, per poi accompagnare Queennie alla porta.
Aprendo trovò Gwen, Elv e Belvin. Velocmente Elv presentò se stesso, poi Gwen e Belvin, spiegando che l'avvocato era stato inviato da Don Nicola, un prete amico di suo padre e che in passato aveva già aiutato Rotly. "Vorrei vedere il professor Rotly." Belvin a Queennie. In quel momento però si sentì un forte tonfo provenire dalla camera in cui si trovava Rotly. |
Salutai Gwen, Elv e Belvin, con fare molto agitato. Non stavo più capendo nulla.
"Vi porto subito da lui." risposi rapida. L'istante dopo sentii un forte tonfo, terribilmente preoccupante, provenire dalla stanza dove si trovava mio padre. Inutile dire che corsi da lui più velocemente che potei. |
Queenie venne ad aprirci.
Non aveva una bella c'era e ad essere sincera, non avrei voluto essere nei suoi panni. Certo non doveva essere semplice fronteggiare una tale emergenza da sola. Fatte le dovute presentazioni, facemmo per andare da Rotly, quando sentimmo un tonfo piuttosto preoccupante, infatti vorremmo tutti insieme per capire cosa fosse successo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Queennie arrivò per prima, poi Matt, Gwen, Elv e Belvin.
Videro così l'orrenda scena nella quale Rotly era salito su una sedia e si era impiccato con la sua cravatta al lampadario della stanza. http://www.messinaora.it/notizia/wp-.../impiccato.jpg |
Raggiungemmo la stanza e mi scappò un urlo straziato, che coprii con la mano, stringendomi ad Elv e piangendo silenziosamente.
Non avrei mai pensato di assistere ad una simile scena, era devastante. Una di quelle cose che pensavi non potessero capitarti mai nella vita, ma a quanto pareva, c'era una prima volta per tutto. Non mi capacitavo di come una persona così gioviale e serena fosse arrivata ad un punto simile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Corsi nella stanza più velocemente possibile. Nulla mi avrebbe potuto preparare a quell'orribile scena.
Quella visione, mio padre... appeso al lampadario della stanza. Mi misi ad urlare devastata, portandomi le mani davanti alla bocca. Non potevo agire, non potevo muovermi. Volevo solo che tutto finisse. |
Queennie gridò disperata, mentre Elv pianse silenziosa vicino ad Elv.
"Presto..." disse Belvin "... bisogna tirarlo giù!" E corse verso il corpo appeso di Rotly, afferrandolo per le gambe e spingendo verso l'alto. "Si!" Elv che si lanciò verso l'avvocato per aiutarlo. "Ragazzo, sciogli quella danna cravatta!" A Matt. Anche quest'ultimo fu lesto e con un balzo arrivò sul tavolo, per poi subito tagliare quel cappio improvvisato con un temperino che aveva in tasca. "E' ancora via..." Belvin cercando di rianimare Rotly "... chiamate un'ambulanza, presto!" |
La scena che si presentò fu troppo difficile da assimilare. Fidati se vi dico che nessuno di voi avrebbe voluto essere al mio posto.
Non ero l'unica ad essere sconvolta, pure Gwen era rimasta traumatizzata. Non la conoscevo, non potevo ipotizzare i suoi pensieri ma la verità è che tutti avremmo sperato in una serata diversa. Mi stavo sentendo male. Presi il telefono e senza uscire dalla stanza, chiamai l'ambulanza fornendo il mio indirizzo. |
Dopo qualche minuto dalla telefonata di Queennie si udì la sirena dell'ambulanza che arrivava.
Belvin aveva cercato di portare un primo soccorso a Rotly, per poi lasciarlo ai paramedici appena arrivati. L'ambulanza poi andò via, portandosi Rotly. "Siamo riusciti ad intervenire in tempo..." disse Belvn a Queennie "... dovrebbe cavarsela..." "Ma come è potuto accadere?" Elv sconvolta, con Gwen accanto a lui. "Bevi un pò d'acqua..." Matt porgendo un bicchiere d'acqua a Queennie "... ti calmerà... l'importante è che tuo padre sia stato salvato..." |
Guardai i medici salvare la vita a mio padre, un uomo sempre stato posato e rispettato. I miei occhi non li persero di vista neppure per un secondo, e quando Matt mi passò un bicchiere d'acqua, lo accettai muovendo la mano in un gesto meccanico, per poi avvicinarmi a lui come in cerca del suo calore.
"Grazie" riuscii unicamente a rispondere sia a Belven e sia a Matt. Non sapevo cosa fare. Bevvi l'acqua in un'unica sorsata e poi mi voltai verso Elv e Gwen. "Se sapete qualcosa relativo agli scavi che ha condotto mio padre, vi pregherei di dirmela. Sta accadendo qualcosa di molto strano... e sapete bene, come me, che non stiamo parlando di stress lavorativo." poi, prima che potessero rispondere, mi rivolsi a Matt "Puoi andare a prendere il libro?" |
Matt annuì a Queennie e andò a prendere il libro che la ragazza aveva messo sotto il letto.
"E' un normale campo scavi, come il professor Rotly ha frequentato negli anni." Disse Elv a Queennie. "Se ci fosse qualcosa di strano anche altri, oltre lui, avrebbero avuto problemi." Con Gwen sempre accanto a lui. Matt tornò con il libro e subito Belvin chiese di vederlo. "Un archeologo che legge gli Ortensia Celestiae..." perplesso l'avvocato. "Ultimamente il professor Rotly non era più lo stesso..." mormorò Elv. "Domani vorrei visitare quel campo scavi." Belvin ad Elv. "Certo." Fissandolo questi. |
"Un normale campo di scavi che ha spinto mio padre a..." non riuscii a concludere la frase, tanto che ero scossa.
Lasciai che Matt porgesse il libro a Belvin, per poi avvicinarmi nuovamente a lui. C'era qualcosa che non mi tornava. Troppi erano gli interrogativi. Arrivai a pensare che mio padre, forse, era stato vittima delle stesse visioni che avevano colpito me. Forse quelle non erano davvero visioni... forse erano demoni! "Penso che verrò con voi." irruppi nella conversazione con voce autoritaria, di quelle che non permettevano alcuna replica. Dovevo fare il punto della situazione. Ma avevo anche bisogno di parlare con il professore che così gentilmente mi aveva portato il libro per poi dileguarsi. Stavo cominciando a perdere fiducia in tutti coloro che mi circondavano. |
"Certamente, è un suo diritto." Disse Belvin a Queennie.
"Forse sarebbe peggio..." intervenne Matt "... qui potresti rilassarti un pò, scaricare la tensione e l'ansia, no? Tuo padre in clinica sarà al sicuro e tu potrai riprendere possesso della tua vita." Rivolto alla ragazza. "Credo sia giusto decida lei il da farsi." Fece Elv. |
Ascoltai il parere dei tre ragazzi, i quali espressero, a modo loro, opinioni abbastanza differenti.
“Se stessi a casa mi crogiolerei nella paura e nel dubbio.” perché di quello si trattava: paura. Quella violenta che viene ogni qualvolta si sta da soli con i propri pensieri, i propri incubi interiori. E io ero troppo orgogliosa per ammettere ad alta voce che, come era normale per chiunque fosse tormentato da inquietanti visioni, non volevo restare sola in quella villa enorme. |
2E' giusto che lei faccia ciò che crede meglio." Disse Belvin a Queennie.
"Quando partiamo, dottor Belvin?" Chiese Elv. "Direi adesso stesso, arriveremo al campo scavi prima di domattina." L'avvocato. "Guiderò io, così voi tutti potrete riposare. sono abituato a dormire pochissimo." "Io allora credo che tornerò a casa, Queennie..." Matt alla ragazza. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/i...YWnjQ&usqp=CAU |
Belvin ed Elv riuscirono per fortuna a salvare Rotly e Queenie chiamò subito un'ambulanza.
Mi sentivo ancora sotto shock, davvero senza parole, non potevo immaginare come dovesse sentirsi la ragazza, vedendo suo padre compiere un atto simile e rischiando la vita. Non mi trovavo molto d'accordo con ciò che Elv diceva, in merito al campo, mentre l'ambulanza portava il professore in ospedale, ma ero troppo sconvolta per parlare. Alla fine, Belvin chiese naturalmente di essere condotto agli scavi, mentre io mi chiedevo se la tempesta di fosse conclusa o dovesse ancora iniziare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv preparò l'auto, andando a fare rifornimento e tornano alla villa di Rotly poco dopo.
Matt aveva salutato Queennie ed era tornato a casa sua, senza essere riuscito a svelare nulla alla ragazza del suo tatuaggio sul polso. Era ormai notte fonda, ben oltre la Mezzanotte, quando Gwen, Queennie, Elv e Belvin partirono. Attraverso la strada provinciale, dopo aver lasciato la città di Casyr, l'auto di Elv raggiunse la piana di Kaiaz, dove si trovava il sito archeologico. Fitte foreste circondavano la piana, a ridosso degli aspri monti dove si alternavano fitti boschi e lande brulle. Fare quel tragitto di notte dava davvero l'idea di lasciare il mondo civilizzato per quello più selvaggio e sconosciuto, dove le sabbie del tempo scorrono in modo diverso, dando ad ogni cosa un valore e forse un aspetto differente. La macchina di Elv arrivò alla cittadina poco dopo l'albeggiare, trovandola quasi ancora addormentata, come se il dominio delle ombre notturne non avesse ancora chinato il capo davanti all'incedere del giorno e della luce. https://www.turismo.it/typo3temp/pics/530a9d87a8.jpg |
Matt decise di tornare a casa, mentre io preferii seguire i colleghi di mio padre.
Rimasi in silenzio per praticamente tutto il viaggio, resistendo a stento a quella stanchezza che la giornata mi aveva portato. Sentivo le energie venire a meno e, sinceramente, se qualcuno avesse parlato non sarei riuscita a sentirlo, tanto che ero esausta. Eppure, dopo quel lungo viaggio, arrivammo ad una cittadina. I tiepidi raggi solari cominciavano ad illuminarla, ma restava comunque assopita. Sperai di riuscire a trovare, in qualche modo, le risposte alla follia di mio padre. |
Partimmo subito dopo aver fatto rifornimento, ma non riuscii a chiudere occhio durante il tragitto.
Sentivo ancora una tremenda agitazione dentro, era una brutta sensazione e non sapevo davvero come avrei fatto ad affrontare un'intera giornata in quello stato... Arrivammo a Kaiaz a mattinate, ma tutto sembrava ancora addormentato, come se l'alba non avesse ancora raggiunto quel piccolo angolo di mondo, che in quel particolare momento della giornata sembrava più ostile e selvaggio del solito. |
"Lei potrà alloggiare al nostro stesso albergo, dottor Belvin." Disse Elv, mentre l'auto entrava nella cittadina. "Lo stesso vale per lei, signorina." A Queennie.
Era un piccolo centro non lontano dalle pendici di quei monti addormentati, da sempre covo di leggende e tradizioni vecchie quanto il mondo. Le case, anche nella parte nuova, sembrava addossarsi l'una sull'altra, forse richimando gli antichi impianti urbani dei secoli passati che si ergevano arroccati per salvarsi dalle scorrerie dei Longobardi prima e dei Saraceni poi. Arrivarono all'albergo e subito furono assegnate 2 camere per Quennie e Belvin. "Tu va a riposare..." Elv sottovoce a Gwen "... io incontrerò Nigol e Lyann e parlerò loro del dottor Belvin. Ci vedremo più tardi." E le fece l'occhiolino, un gesto intimo e segreto per non dare nell'occhio. |
Una volta arrivati in albergo, Elv fece assegnare delle camere a Belvin e Queenie, com'era giusto che facesse, dopotutto.
La sua raccomandazione ed il suo occhiolino, così personale, segreto ed intimo, mi fece sorridere nonostante il cattivo umore e la stanchezza. Infatti annuii e mi diressi subito in camera mia, intenzionata a dormire probabilmente per due giorni di fila, tanto ero distrutta. |
Gwen tornò in camera e trovò Oko che si stava preparando per scendere al campo scavi.
"Ehi..." disse sorpresa nel rivedere la sua amica "... tutto ok? Com'è andata? Sta meglio il professor Rotly?" |
Arrivata in hotel, cominciai a sentire una qual certa stanchezza cercare prepotentemente di farmi cedere. Mi sarei volentieri abbandonata ad un sonno ristoratore, ma avrei rischiato unicamente di perdere tempo e, non per ultimo, ricevere visite sgradite.
"Grazie." risposi quando mi affidarono una camera "Da dove partiamo?" domandai subito dopo. |
"Da un buon riposo." Disse Belvin a Queennie. "Vada in camera e cerchi di riposare. Così sarà più lucida e tutto le apparirà più nitido. Mi dia retta." Poi anche lui raggiunse la sua camera.
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Oko si stava preparando per scendere al campo e qualcosa mi diceva che avrebbe dovuto fare a meno di me per un paio d'ore.
Fu stupita di vedermi tornare a quell'ora e mi chiese come fosse andata. Mi sedetti sul letto pronta a stendermi e riposare un po', prima di rispondere. "Non è andata bene..." ammisi "Ieri mattina Rotly non aveva affatto una bella cera, era totalmente assente e ieri sera è arrivato pure ad impiccarsi, ora è in ospedale..." proseguii, non riuscendo quasi a parlare e affondando le mani nei capelli "É stata una scena orribile..." |
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