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Velven sorrise a Gwen.
“Ne parli in un modo così affascinante che sembra vero.” Disse. “Eppure si tratta di favole, di fiabe, no?” La fissò. “O forse tu ci credi davvero?” |
Scossi la testa. Non c'era nulla da fare.
"E` inutile stare qui a convincerti che e` tutto vero, quando tu credi fermamente che non lo sia" dissi, scuotendo la testa. Mi liberai dalla sua presa e feci per coricarmi. Avrebbe mai capito? |
Gli occhi di Ezio addosso a me mi creavano disagio, ora si stava rivelando per ciò che era veramente e probabilmente quella figura incappucciata era la stessa con cui aveva parlato nella carrozza e quindi..non aveva a che vedere con Gvineth..forse.
Per qualche strano motivo quella misteriosa figura armata decise di parlarmi, tranquillamente e raccontarmi...la verità. Rimasi in silenzio per un attimo...la cripta vuota, appunto...ma poi pensai a Guisgard..Guisgard sarebbe sceso a patti col nemico magari malvagio per riavere il potere? Era strano..magari avrebbe voluto la morte piuttosto che spartirsi il regno..eppure con Dominus era sceso a patti per avere ciò che gli spettava. Ero confusa...o forse era tutto vero e Guisgard aveva in mente qualche piano, e prima non aveva voluto metterci in mezzo..una ragione ci doveva essere se aveva chiesto..il nostro aiuto. Mi rischiarai la voce.."Ebbene...so la cripta è vuota..e non meravigliatevi, vedete io non ho voluto presenziare al funerale, ma sono stata due volte al cimitero. La prima volta era ben chiusa...la seconda volta mi accorsi si muoveva e aprendola la trovai vuota, e quindi si presuppone qualcuno la abbia aperta e non certo io, lo sapevate?" e guardai la figura celata, sembrava di parlare con un essere di altri mondi... Guisgard rapito..dove? Dove vi era quella impronta che io e il Priore Tommaso avevamo visto..un' impronta strana, appunto..non di questo mondo. "Comunque" ripresi sospirando "non è il sosia il vero problema..almeno..e di Rodolfo che dite? Pure lui dice di essere fedele all' Austero eppure non ci ha pensato due volte a mettere sul trono un sosia, se sapesse che il vero Duca è vivo perchè non mettere dunque di nuovo le cose a posto" e risi "Pure alla cena col Vescovo..per non incappare in incidente diplomatico, hanno parlato..della mia bellezza..interessante vero?" scossi il capo e mi rifeci seria guardando la figura incappucciata "Io vi ho dato qualcosa di prezioso, io dovrei espormi in prima persona..il Duca..ha disposto di aiutarvi e scendere a patti, ma non ha chiesto il mio parere e ha fatto il mio nome" e forse per aiutarlo e non ero arrabbiata con lui.."Ancora una cosa, dunque, se volete tutti e due scendere a patti con me...parliamo assieme a Lord Guisgard, visto mi ha chiesto aiuto. Avete visto, io sono disarmata e pure il Duca e potete essere presenti alla nostra conversazione, pure legarmi le mani se avete paura possa imbrogliarvi..non è qualcosa di strano visto so ciò che è avvenuto, una volta appurato con lui ciò che desiderate tutti e due, parlerò io con le sue zie..siamo molto in confidenza..basta non chiedate pure voi pegni impossibili come il Duca Dominus..ovvero che troviamo il Fiore Azzurro" anche se fosse stato meglio, almeno avremmo avuto il tempo per parlare di ciò che era successo. E rimasi a guardare la figura...il mio sguardo era irremovibile, appunto lo avevo detto ad Ezio..patti col diavolo non li facevo. |
La camicia da notte scivolò via, eterea e leggera accarezzando dolcemente la mia pelle.
Avevo sempre amato la delicatezza della seta, abituata com'ero al cuoio e al ferro. Sentii le sue labbra risalire tutto il mio corpo, lasciando brividi infuocati al loro passaggio. E le mie mani seguivano il suo movimento, scendendo su di lui, per aiutarlo a spogliarsi, bramando la sua pelle quanto lui la mia. Finalmente poi mi strinse, cercando e trovando le mie labbra, mentre sentivo la passione che mi consumava sempre di più. Camminai a tentoni, portandolo con me, stringendolo a me mentre cercavo il letto su cui mi lasciai cadere pesantemente per poi attirarlo a me, dopo averlo osservato per un lungo istante con uno sguardo estasiato. Gli sorrisi, quando i suoi occhi furono nuovamente attaccati ai miei. "Riesci a rendermi tremendamente felice..." Sussurrai, prima di baciarlo di nuovo. E poi lo amai, con ardore e passione, quasi travolta da quel fiume di emozioni capaci di oscurare il mondo intero, mentre le mie mani e le mie labbra cercavano la sua pelle incendiata dalla stessa passione che mi consumava e mi mandava in estasi, mentre le nostre labbra si incontravano ancora e ancora in un gioco senza fine. |
Esultai quando Bernard mi porse il monile! Non desideravo altro, in quel momento, che poterlo indossare.
"E quindi volete un premio? E che tipo di premio vorreste?" chiesi a Bernard, mentre continuavo a fissare incantata il ciondolo. "Fatemi un favore" ripresi "prima di parlare del premio, mettetemi al collo questo monile, vi prego!" |
“Di più non posso concedervi adesso.” Disse la figura incappucciata ad Altea. “Vi ho detto la verità per avervi dalla nostra parte, ma se per voi non è abbastanza allora non credo ci sia altro da dire. E per dimostrarvi che non sono un uomo malvagio, come lo sono invece Cimmiero, suo fratello e Dominus prima di loro, vi lascerò andare, nonostante sappiate di questi piani segreti. Ma badate di non rivelarli ad alcuni, o anche lord Guisgard finirà male. Quanto a Rodolfo, il sosia è la sua forza e noi per questo troveremo il modo di eliminarlo.”
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La passione li travolse.
Più volte. Icarius e Clio, tra quelle lenzuola diventate ardenti a contatto con i loro corpi accesi di inebriante passione, si amarono a lungo. L'ardore del presunto duca sembrava cibarsi dei sospiri e dei gemiti di lei, che vibrava tutta fra le sue braccia. E lui dava libero sfogo a quella passione che pareva insaziabile del corpo e dell'anima di lei. Come una danza i due si ritrovarono più e più volte, l'uno sull'altra, pelle contro pelle, avvolti dal trasporto più assoluto, dall'estasi più totale, dall'impeto più irrefrenabile, fino a quando le loro mani si strinsero tra loro, tra il respiro di Icarius e le grida di piacere di Clio. Come se null'altro esistesse al mondo. E fu così fino all'alba, in una notte che era volta via troppo in fretta. E l'aurora li baciò col suo purpureo splendore, trovandoli appagati l'una tra le braccia dell'altro, ammaliati e sedotti dalle Gioie d'Amore. |
“Beh...” disse Bernard a Tessa, mentre la fece voltare, per poi spostarle i capelli e legandole il monile attorno al collo “... un premio pari all'entusiasmo che mostrate, no?” Sorridendole. “Un premio degno di questo bel dono. Un premio dunque come pegno...”
E messole al collo il bel monile rosso, la fece voltare per guardarla. “Vi sta molto bene...” fissandola “... chissà di che pietra si tratta...” osservando il monile e sfiorandolo con le dita. E nel farlo accarezzava lieve la pelle di lei. Ma quel tocco dell'ex galeotto fece aprire il ciondolo, mostrando così ciò che in esso era rinchiuso. “Un bigliettino...” raccogliendo Bernard ciò che dal monile era caduto “... c'è scritto qualcosa...” E lesse ad alta voce il contenuto del biglietto: “Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore. Il primo si contenta di ammirare ogni giorno il Fiore senza però toccarlo mai. Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore. Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora. Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?” |
Velven sorrise e si stese accanto a Gwen.
“Su...” disse, accarezzandole i capelli “... non vorrai litigare per queste cose? Capisco che tu sia attratta ed affascinata da quel mondo di mistero, ma discutere tra noi mi sembra esagerato.” Le sfiorò la guancia. “Però ho capito che per te è importante e dunque ti prometto che non darò più giudizi su queste cose. E chissà, se un giorno magari mi dimostrerai che è vero, io ci crederò.” Facendole l'occhiolino. No mancava molto all'alba. |
Mi lasciava andare...infatti potevo essere una testimone scomoda...ma forse voleva testare la mia fedeltà.."Milord..scusate..se avete notato non vi ho chiesto la mia vera identità..ma perchè avete voluto mettermi al corrente di tutto questo? Io cosa devo fare ora..quindi devo solo credervi nella parola..vi prego..egli ha un bracciale che gli ho donato..ha un quadrifoglio..posso averlo solo per sentire la sua vicinanza? Proprio perchè non siete una persona malvagia.." dissi scuotendo il capo "Perchè allora avevano chiesto il mio aiuto e delle tre donne, mica si sarebbero esposti così?".
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