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Ci sedemmo per un thè e Filoena parlò della casa cercai di trattenere una risata.
"Per fortuna è una suzione temporanea. Probabilmente domani andremo via" annuendo. |
“Se voi veniste nella mia terra” disse Misk a Dacey, offrendole cavallerescamente il braccio “sono certo che qualche nobile signorotto li sfiderebbe tutti a duello quei corteggiatori.” Sorridendo. “Prego.”
Ed uscirono dal palazzo con la carrozza di lui. Raggiunsero il Ponte dei Sussurri e qui Misk ordinò al cocchiere di fermarsi. Con Dacey scesero dalla vettura e presero a passeggiare. Era una serata piacevolmente fresca e limpida, tanto che l'intera città pareva specchiarsi nelle acque antiche e sognanti del Lagno. |
Lo guardai alla ultima affermazione bevendo il vino bianco.."Magari qualche dama con cui oggi ha trascorso il tempo saprà rinfrescargli la memoria..chissà..". Lo guardavo..Non aveva accennato né al furto ed omicidio a casa mia..anzi dovevo pure rincasare presto .. ancora non eravamo al sicuro.."Magari domani troverai la donna dei tuoi sogni allora"...si spera, così mi lascerà in pace.
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“Si, fate bene...” disse Filoena alquanto turbata a Gwen “... prima andrete via, meglio sarà...”
“Vi vedo inquieta...” fissandola Theris. “Questa casa non mi piace...” rispose la donna “... mi mette angoscia ed oppressione...” “Forse perchè è grande.” Mormorò Theris. “No, non mi piace e basta...” scuotendo il capo Filoena. |
Filoena aveva ragione, dovevamo andare via.
"Andremo via, ve lo prometto" sorridendo a lei "Molto presto" rivolgendomi più a Theris e guardandolo poi. |
Le note, il fruscio dell'acqua, la lieve e fresca aria di quella tarda e sognante sera.
E poi i capelli di Vivian che leggeri seguivano la lenta danza di lei e di Guisgard, le mani intrecciate, il profumo dell'abito di lui, la magia di quel momento che sembrava infinito. Non erano solo le note, ma il corso stesso del battellino, su quel fiume senza tempo, quasi come se dovesse scorrere per sempre, sembrava in balia di un romantico incanto. E danzavano. Stretti l'uno all'altra. Leggeri, assorti, rapiti. Danzavano e forse davvero il mondo per quel breve attimo indefinito si era fermato a guardarli. |
“Oh, impossibile...” disse Trevor “... visto che quella donna sei tu...” fissando con un sorriso Altea “... a meno che tu non abbia un altro gallo nel pollaio, amica mia.” Ridendo.
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" Duelli? Oh spero proprio di no. Li trovo piuttosto antiquati e barbari. I problemi dovrebbero essere risolti civilmente e con metodi che non prevedono la morte di una delle parti" dissi convinta durante il tragitto in carrozza.
Poi mi ricordai dell'arrivo di Misk al Palazzo. " Io non...perdonate non stavo giudicando voi... " tenendogli il braccio durante la passeggiata |
“Però non comprendo cosa vi inquieti tanto in questa casa...” disse Theris a Filoena.
“Nulla...” fece la donna “... sono io che sono abituata alla mia casa... alle mie cose, alla mia chiesa...” nervosa “... comunque sono lieta che presto andrete via...” si alzò “... forse è meglio che torni a casa...” E perplesso Theris guardò Gwen. |
Era un momento magico, un momento unico, come cristallizzato in un sogno,.
Un sogno vero e tangibile però, di quelli che non svaniscono all'arrivo dell'alba, di quelli che non la temono ma anzi, alla luce del sole diventano reali. Ed era così che mi sentivo, come se il mondo intero si fosse fermato, cristallizzato per lasciarci passare, sul lento scorrere del lagno. Come se ogni rumore si fosse assopito per non disturbare le note della musica, ogni luce si fosse spenta per lasciare che fossero le stelle riflesse sull'acqua a illuminare quel nostro angolo di mondo. Solo per noi. E non c'era altro posto in cui desiderassi essere, se non lì. Allora alzai lo sguardo, trovando il suo, e sorrisi. Restai così, incatenata a quell'azzurro intenso per un lungo ed interminabile istante. |
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